SE SIETE RISORTI CON CRISTO CERCATE LE COSE DI LASSU (Col 3, 1)



Documenti analoghi
Scopri il piano di Dio: Pace e vita

============================================ II DOMENICA DOPO NATALE (ANNO C) ======================================================================

14 Raduno Giovanile 8-14 Agosto 2011 Congregazione Cristiana Evangelica Messina

«Il Padre vi darà un altro Paraclito»

NATALE DEL SIGNORE (ANNO C) Messa del giorno Grado della Celebrazione: Solennità Colore liturgico: Bianco

6 gennaio gennaio 2006: 70 anniversario della Prima idea. E il testamento spirituale che Germana ha preparato alle missionarie e per l Istitu-

1Pt 1,3-2,3: Santi ad immagine del Santo che ci ha chiamati

Lo Spirito nei nostri cuori. Dalla catechesi del papa Benedetto XVI

LA BIBBIA. composto da 46 libri, suddivisi in Pentateuco Storici Sapienziali Profetici

Occhi, naso, bocca, orecchie, mani... per pregare

A cura di Chiesacattolica.it e LaChiesa.it

Parrocchia Santi Pietro e Paolo. Venite alla festa

Sono stato crocifisso!

NON TEMERE, SOLO ABBI FEDE FEDE È CERTEZZA DI COSE CHE SI SPERANO E DIMOSTRAZIONE DI COSE CHE NON SI VEDONO

Quanti nuovi suoni, colori e melodie, luce vita e gioia ad ogni creatura splende la sua mano forte e generosa, perfetto è ciò che lui fa

PARROCCHIA DELLA B.V. DEL CARMINE UDINE AVVENTO 2015 ANIMAZIONE DELLE MESSE DA PARTE DEI BAMBINI DELLE ELEMENTARI

Parola di Vita Luglio 2009

ENTRATA (PRELUDIO) INNO DI ENTRATA. SALUTO Pastore: Il Signore sia con voi! Comunità: E con il tuo spirito! oppure: E il Signore sia anche con te!

AUGURI DI BUON COMPLEANNO!

GIORNATA MONDIALE DI PREGHIERA PER LA CURA DEL CREATO

INAUGURAZIONE NUOVO ANNO CATECHISTICO

I Quaresima B. Padre, tu che ci doni il tuo Figlio come Vangelo vivente, fa che torniamo a te attraverso un ascolto rinnovato della tua Parola, pr.

Voci dall infinito. richiami per l Anima

Da Sua Santità Papa Tawadros Secondo Messaggio Natalizio 2013

PREGHIERE per la Corona del Discepolo a 33 grani

7ª tappa È il Signore che apre i cuori

Catechismo di iniziazione cristiana dei fanciulli SETTIMA UNITÀ

M I S T E R I D E L D O L O R E

VANGELO SECONDO GIOVANNI PROF. CARLO RUSCONI ANNO ACCADEMICO

INCONTRO NAZIONALE DEI LAICI MISSIONARI DELLA CONSOLATA. (Nepi Veneto Grugliasco)

Cap. 1 PUSC. Giulio Maspero I anno, I sem (ver )

Misericordiosi))come) il))padre) Esperienza)della)grazia)nell'unità)

PREGHIERE IL SEGNO DELLA CROCE. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. BREVIARIO INTRODUZIONE

SCUOLA DELLA FEDE [4] La risposta dell uomo a Dio [ ]

LOCUZIONI AL MONDO. Il mistero di ogni persona (22/4/ /4/2013) Testi tradotti dai messaggi originali pubblicati sul sito Locutions to the World

BENEDIZIONE DELLE MAMME E DEI PAPÀ IN ATTESA

Basilica Parrocchiale di S. Francesco Viterbo P. Agostino Mallucci DIO AMORE SOFFERENZA E CHIARA DI ASSISI

SALMO RESPONSORIALE (Sal 33, ) Rit. Della grazia del Signore è piena la terra

«Io sono la via, la verità e la vita»

Adorazione Eucaristica

PARROCCHIA SACRO CUORE

Chiesa di Cristo in Ferrara Studi Biblici e Riflessioni

Obbiettivo dell incontro: accompagnare i bambini verso la comprensione che per credere in Gesù dobbiamo amarlo e non dubitare mai del suo Amore

Un pensiero per la nostra Maestra Grazie Maestra Carla!

BEATI VOI MI FA#-7 LA MI LA MI FA#-7 LA6 MI LA Beati voi, beati voi, beati voi, beati voi. BEATI VOI

PARROCCHIA SACRO CUORE FESTA DEL PERDONO TI STRINGEVO TRA LE BRACCIA

Le tentazioni di Gesù. e le nostre. Camminando verso la Pasqua. e le nostre. Prima settimana di Quaresima «anno A»

Parrocchia San Paolo Apostolo Crotone

Grido di Vittoria.it

N. e N. 45 anni nella grazia del matrimonio

LA PERLA IL TESORO PREZIOSO

I doni dello SPIRITO SANTO CATECHESI DI PAPA FRANCESCO

La felicità per me è un sinonimo del divertimento quindi io non ho un obiettivo vero e proprio. Spero in futuro di averlo.

CAPACI DI CONDIVIDERE OGNI DONO

Mario Basile. I Veri valori della vita

Intenzioni per l Apostolato della Preghiera 2014

DELLA SCUOLA DEL SABATO CRISI IN CIELO 1 TRIMESTRE 2016

Romite Ambrosiane Monastero di S. Maria del Monte sopra Varese

La vera storia di Betlemme I bambini a Betlemme I grandi a Betlemme

L albero di cachi padre e figli

A DIECI ANNI DALLA NOTA SULL INIZIAZIONE CRISTIANA DEI RAGAZZI

I SIGNIFICATI DEL TERMINE CHIESA.

Schede operative per fanciulli dai 3 ai 6 anni Libricino di.


ACCENDI UNA LUCE IN FAMIGLIA Preghiera nella comunità domestica in comunione con Papa Francesco

frutto della collaborazione fra Volontari della Caritas Parrocchiale, Alunni e Alunne, Insegnanti e Comitato dei Genitori

Natale del Signore - 25 dicembre

Il Credo Il Cristiano è una persona che crede che Gesù Cristo quel Gesù lì è il suo Creatore, è il suo Dio

ASCENSIONE DEL SIGNORE LECTIO DIVINA PER LA VII DOMENICA DI PASQUA (ANNO A) «Io sono con voi» Mt 28, Di Emio Cinardo

Donacibo 2015 Liceo classico statale Nicola Spedalieri di Catania

Camera dei Deputati 449 Senato della Repubblica. xiv legislatura disegni di legge e relazioni documenti

IL SIGNORE È VICINO A CHI HA IL CUORE FERITO

C O M U N I T A P A S T O R A L E AROLO - LEGGIUNO - SANGIANO. La nostra Proposta per l

Claudio Bencivenga IL PINGUINO

Lezione 2 Il Tabernacolo - dove incontriamo Dio

INTERVENTO ALLENATORI-DIRIGENTI CSR Introduzione ai tre appuntamenti di formazione 9 gennaio 2010.

ogni figlio di dio: una promessa di vita cristiana

L accompagnamento alla morte: la morte nella società moderna. Agenzia Formativa del Comune di Gorgonzola CORSO A.S.A. 2009

Come fare una scelta?

Filippesi 4:11-13 Sempre felici

SI SON DIVISI TRA DI LORO LE MIE VESTI E SULLA MIA TUNICA HANNO GETTATO LA SORTE PADRE PERDONA LORO PERCHE NON SANNO QUELLO CHE FANNO

SANTA MARIA DEL FONTE presso Caravaggio patrona della diocesi

11 ottobre 18 ottobre 25 ottobre 1 novembre 8 novembre 15 novembre 22 novembre 29 novembre. Il segno dell Acqua. La comunità cristiana

EPIFANIA DEL SIGNORE Liturgia del 5 e 6 gennaio

Apporti, Asporti e Regali

PROGRAMMAZIONE EDUCATIVO-DIDATTICA-DISCIPLINARE Anno Scolastico 2013/2014. Scuola Primaria Classe 1^ - sez. B

IL SOGNO di GIUSEPPE Canzoni

RITI DI ACCOGLIENZA. Che nome date al vostro bambino?

PREGARE NELL ASSEMBLEA LITURGICA CON LE FAMIGLIE NELL ANNO DELLA SPERANZA

TEMI PRINCIPALI DEI MESSAGGI

Al Cuore Immacolato di Maria. Rifugio di tutte le anime. Per ottenere grazia. In un estremo bisogno

Ogni gruppo, partendo dalla 1a elementare fino alle Medie, presenta un segno ed il motivo del ringraziamento (vedi allegato)

Sezione III. S. Scrittura

Casa di cura e di riposo per anziani di Gundeldingen, Basilea (BS)

Amare il rischio Amare gli altri. Amare l amato. Amare la vita Amare il mondo

La Posta svizzera SecurePost SA, Oensingen

Cibo & Gioia. recupero, unità, servizio

Istituto Comprensivo Perugia 9

Vicariato Sant Angelo Formazione catechisti 1 incontro

Transcript:

SE SIETE RISORTI CON CRISTO CERCATE LE COSE DI LASSU (Col 3, 1) Il titolo del tema che tratterò, preso dalla lettera di S. Paolo apostolo ai Colossesi 1, ci fa sapere che da parte di Dio, con la Risurrezione di Cristo, anche noi in Lui siamo dei risorti. Anzi, con più precisione, rifacendoci a quello che lo stesso Paolo scrive nella lettera agli Efesini, dobbiamo dire che su di noi Dio ha esercitato quella stessa straordinaria potenza che esercitò su Cristo Gesù, suo Figlio. Questi fu esaltato dal Padre, il quale, risuscitandolo dai morti, lo fece sedere alla sua destra, cioè conferì a lui, nella sua dimensione umana, ogni potere, ponendolo al di sopra di ogni principato ed autorità, di ogni potenza e dominazione, di ogni altro nome che si possa nominare non solo nel secolo presente, ma anche in quello futuro 2. Anche noi, in Cristo Gesù, siamo stati esaltati dal Padre, noi che eravamo morti per le nostre colpe e i nostri peccati, noi che vivevamo seguendo le voglie della nostra carne e desideri cattivi, noi che eravamo meritevoli d ira. Nonostante tutta questa nostra miseria, noi, in Cristo Gesù e come Cristo Gesù, siamo stati esaltati dal Padre il quale, ricco di misericordia, per il grande amore con il quale ci ha amati, da morti che eravamo per i peccati innanzitutto ci ha fatti rivivere con Cristo ( ). Poi, con lui ci ha anche risuscitati e ci ha fatti sedere nei cieli, in Cristo Gesù: dunque alla sua destra, con Cristo Gesù suo Figlio. Facendoci sedere alla sua destra, il Padre ci ha resi partecipi di tutti quei poteri trasmessi al Figlio, per mostrare, così, nei secoli futuri la straordinaria ricchezza della sua grazia mediante la sua bontà verso di noi in Cristo Gesù 3. Questo è ciò che il Padre ha fatto per noi. Tutto ciò costituisce quello smisurato ed eterno grado di gloria che, quale eredità, il Padre ha preparato per noi suoi figli. Non possiamo, pertanto, non essere presi da un senso di stupore e di rendimento di grazie verso di Lui e, nello stesso tempo, non possiamo non tirare una conseguenza, che è quella di s. Paolo e che costituisce il titolo di questa meditazione: Se siete risorti con Cristo, cercate le cose di lassù 4. Qui, però, si impone una domanda inquietante: come facciamo noi a cercare le cose di lassù dal momento che siamo istintivamente attratti dalle cose di questo mondo? I nostri sensi non sono, forse, come ammaliati dalle cose di quaggiù? Queste non esercitano, forse, su di noi un fascino straordinario, una forza di seduzione tutta particolare ed un potere incatenante? Non esiste, poi, il diavolo, che ci tenta, offrendo a noi le cose di quaggiù, invece che le cose di lassù? Come fare, dunque, per sottrarci a tutte queste seduzioni e, così, orientare le nostre aspirazioni verso le cose di lassù? La risposta a queste domande inquietante ce la dà la Parola di Dio. Il Padre celeste, conoscendo questa nostra debolezza nei confronti delle cose di quaggiù, essendo ricco di misericordia, sempre 1 Col 3, 1 2 cfr Ef 1, 20-21 3 cfr Ef 1, 19-2, 1-6 4 Col 3, 1

per quell amore straordinario che egli ha verso di noi, ha voluto supplire Lui a questa nostra indigenza. Nel giorno del Battesimo Egli ha messo in noi, oltre che le virtù teologali della fede e della carità, anche la virtù teologale della speranza, che ci spinge proprio a cercare le cose di lassù, facendoci attendere quell eredità che Egli ha preparato per noi suoi figli 5, che altro non è se non la vita eterna nella sua pienezza 6. S. Paolo, riferendosi alle cose di lassù, così scrive: Quelle cose che occhio non vide, né orecchio udì, né mai entrarono in cuore di uomo, queste ha preparato Dio per coloro che lo amano 7. E S. Giovanni: Carissimi, noi fin d'ora siamo figli di Dio, ma ciò che saremo non è stato ancora rivelato. Sappiamo però che quando egli si sarà manifestato, noi saremo simili a lui, perché lo vedremo così come egli è 8. A lui fa eco ancora s. Paolo: Ora vediamo come in uno specchio, in maniera confusa; ma allora vedremo faccia a faccia. Ora conosco in modo imperfetto, ma allora conoscerò perfettamente, come anch'io sono conosciuto 9. Le cose di lassù sono, dunque, quelle verso cui la speranza cristiana ci fa tendere. Potremmo, anche, dire che sono l'oggetto principale di quella speranza viva 10, che è in noi. Le cose di lassù sono l'eredità che Dio ha preparato per noi suoi figli 11 : un eredità che - come scrive s. Pietro - non si corrompe, non si macchia e non marcisce 12 ; un eredità che è conservata nei cieli per noi 13. Volendo essere più precisi, diciamo che la speranza è attesa di vivere nella pienezza ciò che già possediamo. Sappiamo che con l incarnazione, mentre il Verbo di Dio si è abbassato assumendo la natura umana, l umanità, invece, assunta dal Verbo, è stata divinizzata, e quindi innalzata. Nell Incarnazione Dio e l uomo si sono incontrati, si sono abbracciati e sono ora eternamente Uno. Pertanto, con l Incarnazione del Verbo siamo stati inseriti nella vita stessa di Dio. Per cui, mentre prima dell Incarnazione era solo il Verbo, nella sola natura divina, che accoglieva il dono del Padre e lo ricambiava in un abbraccio eterno, che costituiva la spirazione dello Spirito Santo, adesso con l Incarnazione saremo noi e il Verbo con la sua natura divina e la sua natura umana nella quale noi siamo inseriti che, stando alla destra del Padre, accoglieremo il dono di Padre celeste e lo ricambieremo in una abbraccio eterno, spirando anche noi lo Spirito Santo. Tutto ciò noi siamo esortati a cercare: Se siete risorti con Cristo cercate le cose di lassù 14. Tutto questo è l oggetto principale della speranza cristiana. Le cose che siamo esortati a cercare sono, dunque, cose che non si vedono, ma che noi, tuttavia, attraverso la virtù della speranza, attendiamo con perseveranza 15, sapendo dalla fede che esse ci procureranno una felicità immensa. 5 cfr Rm 8, 17 6 cfr Tt 1, 2 7 1Cor 2,9 8 1Gv 3,2 9 1Cor 13,12 10 1Pt 1,3 11 cfr Tt 3,7 12 1Pt 1,4 13 1Pt 1,4 14 Col 3, 1 15 Rm 8,25

La speranza cristiana non è semplice tensione psicologica. Essa, che nasce dalla fede, si fonda su Dio Padre 16, sulla sua bontà e sulle sue promesse 17 che egli mai smentisce, perché fedele 18, e che è capace di portare a compimento 19. In altri termini, se noi speriamo di conseguire le cose di lassù, ciò è dovuto non al fatto di sentirci capaci con le nostre forze di raggiungerle, ma al fatto che egli ci ama, al fatto che egli ce le ha promesse: e sappiamo che egli è fedele a quanto promette ed, essendo Onnipotente, è capace di portarle a compimento. Dio Padre, dunque, se non ha abolito la malattia, la sofferenza e la morte, ha però donato a noi la speranza che tutto questo sarà superato grazie alla morte e risurrezione del Figlio suo 20. La speranza è, pertanto, un dono gratuito di Dio Padre: egli - come afferma s. Paolo - ci ha amato e ci ha dato per sua grazia una consolazione eterna e una buona speranza 21. Tale dono egli lo fa a noi attraverso il suo Spirito, come ci fa sapere S. Paolo. Nella lettera ai Romani così egli scrive: Il Dio della speranza vi riempia di ogni gioia e pace nella fede, perché abbondiate nella speranza per la virtù dello Spirito santo 22. La speranza appare spesso collegata nel Nuovo Testamento con la fede e con la carità 23, tre virtù, queste, che costituiscono - secondo s. Paolo - l'armatura del cristiano: fede e carità sono la corazza, la speranza è l'elmo 24. La speranza, che ci fa cercare le cose di lassù, è talmente essenziale a noi cristiani che, a differenza dei pagani 25, possiamo essere definiti come coloro che hanno speranza, una speranza, quella che ci è stata donata, della quale dobbiamo essere in grado di rispondere a chiunque ce ne chieda ragione 26. a. La speranza, nella misura in cui cresce e si sviluppa: ci fa maggiormente cercare le cose di lassù, ci sollecita a preservare la vita divina, presente in noi, dal pericolo di estinzione, ci impegna maggiormente a collaborare con Dio per farla crescere e ci fa assumere nella nostra vita dei comportamenti diversi da quelli di prima. La speranza, infatti, genera in noi diversi sentimenti quali fiducia, pazienza, coraggio, gioia, preghiera, amore, rendendoci, così, testimoni, nel mondo, della novità di Dio: 16 cfr At 24,15; 2Cor 1,9; 1Tm 4,10; 5,5; 6,17 17 cfr Tt 1,2 18 cfr Tt 1,2; Eb 11 19 cfr Rm 4,21 20 cfr. 1Cor 15,14s 21 2Ts 2,16 22 cfr Rm 15,13 23 cfr 1Cor 13,13; 1Ts 1,3... 24 cfr 1Ts 5,8 25 1Ts 4,13 26 cfr 1Pt 3,15

1. La speranza genera innanzitutto fiducia: fiducia non in noi stessi o nelle nostre opere, ma nella promessa divina 27, cui ci affidiamo con semplicità, vincendo ogni dubbio, certi che ciò che Dio ha promesso, egli è anche capace di portarlo a compimento 28. Con tale fiducia noi ci affidiamo al Signore e abbandoniamo ogni preoccupazione, ogni paura, ogni angoscia; persino la paura di fronte alla stessa morte e al peccato. 2. La speranza genera, anche, pazienza: come quella dell'agricoltore, il quale aspetta pazientemente il prezioso frutto della terra.... Noi aspettiamo pazientemente qualcosa di più prezioso: l'eredità che Dio ha preparato per noi suoi figli. S. Giacomo così esorta: Siate pazienti..., rinfrancate i vostri cuori, perché la venuta del Signore è vicina 29. 3. La speranza genera, inoltre, coraggio: o, che è lo stesso, franchezza nel parlare (parresìa), ossia franchezza nell annunciare il Vangelo, anche se ciò dovesse comportare a noi un rischio. Ciò si rende possibile per la presenza in noi della speranza: Forti di tale speranza - scrive s. Paolo - ci comportiamo con molta franchezza 30 ; ossia in vista di quel tesoro di gloria che quale eredità Dio ha preparato per noi e che noi quindi speriamo, ci comportiamo con molta franchezza nell annunciare il Vangelo, anche se ciò dovesse comportare per noi dei rischi. 4. La speranza genera gioia: essa scaturisce dalla consapevolezza che Dio ha preparato per noi uno smisurato ed eterno grado di gloria. Il nesso tra speranza e gioia è l'idea di vigilia. La vita presente è vigilia di una giuliva riunione, è vigilia della manifestazione della gloria del nostro grande Dio e salvatore Gesù Cristo 31 ; è vigilia di una cosa di gran lunga superiore, ossia della rivelazione della gloria di Cristo 32. Sperando in tutto ciò - scrive s. Pietro - noi esultiamo di gioia indicibile 33. Gesù ha invitato a gioire per il fatto che c'è una ricompensa riservata a noi nell'altra vita: Rallegratevi... ed esultate, perché, ecco, la vostra ricompensa è grande nei cieli 34. - Un Frate Minore Rinnovato (FMR) non può non vivere nella gioia. Egli e la gioia dovranno essere tutt'uno, perché il FMR e la speranza sono tutt'uno. - La tonalità della gioia è l'elemento-misura della tonalità della vita cristiana, vissuta dal FMR. - Nessun uomo ha il diritto di essere più beato del cristiano, perché nessuno ha una prospettiva futura più gaudiosa e più sicura. La Bibbia documenta tutto ciò 27 cfr Tt 1,2 28 Rm 4,21 29 Gc 5,8 30 2Cor 3,12; cfr At 28,31 31 Tt 2,13 32 cfr 1Pt 4,13 33 cfr 1Pt 1,3-9 34 Lc 6,23

abbondantemente 35. Pertanto nulla di più antitetico alla vita cristiana, vissuta dal FMR, che il pessimismo, la malinconia, la sfiducia. - Il FMR, proprio perché ha speranza, non può non essere inondato di gioia ineffabile e gloriosa anche in mezzo alle sofferenze: Sovrabbondo di gioia - scrive s. Paolo in mezzo a tutte le mie tribolazioni 36. Perché questo? La risposta è data da S. Paolo stesso nella Lettera ai Romani e nella seconda Lettera ai Corinzi: Io ritengo che le sofferenze del momento presente non sono paragonabili alla gloria futura che dovrà essere rivelata in noi 37 ; Il momentaneo e leggero peso di sofferenza prepara per noi uno smisurato ed eterno grado di gloria 38. La speranza genera anche preghiera: la speranza, infatti, è il respiro della preghiera. Persino le preghiere più disperate dell'antico Testamento 39 sono indici di speranza, perché si rivolgono a Dio, lo cercano e attendono ansiosamente una sua risposta. La speranza genera, infine, amore per gli altri, che si concretizza nel fare qualcosa per loro, e ciò in vista di quella eredità che Dio prepara per noi: Ho appreso - scrive s. Paolo ai Colossesi - la vostra fede in Cristo Gesù e la carità che avete verso tutti i santi a motivo della speranza che vi attende nei cieli 40. b. Se come abbiamo detto la speranza cristiana più cresce e più spinge a cercare le cose di lassù; se la speranza cristiana preserva la vita divina dal pericolo di estinzione e la fa progredire; se la speranza cristiana ci fa assumere nella nostra vita dei comportamenti diversi da quelli di prima rendendoci, così, testimoni della novità di Dio, ciò avviene anche perché essa inserisce in noi un orientamento ultraterreno. Il FMR, per la virtù della speranza non può non essere uno che con amore, perseveranza e pazienza aspetta 41 : egli aspetta il ritorno del Signore 42. Era questo orientamento ultraterreno che induceva s. Giovanni a concludere l'apocalisse con l'invocazione: Vieni, Signore Gesù 43, e s. Paolo a scrivere: Desidero ardentemente morire ed essere con Cristo 44. E ancora: Quanto a me, il mio sangue sta per essere sparso in libagione ed è giunto il momento di sciogliere le vele. Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la corsa, ho conservato la fede. Ora mi resta solo la corona di giustizia che il Signore, giusto giudice, mi consegnerà in quel giorno: e non solo a me, ma anche a tutti coloro che attendono con amore la sua manifestazione 45. 35 cfr 1Ts 4,13-18; 1Pt 1,3-9 36 2Cor 7,4 37 Rm 8, 18 38 2Cor 4, 17 39 cfr Gb 3; Sal 22; 88 40 Col 1,3-5 41 cfr Lc 12,35; Mc 13,33; 2Tm 4,8; Eb 6,12; Rm 8,25 42 cfr 1Cor 11,26 43 Ap 22,20 44 cfr Fil 1,23 45 2Tm 4,6-8

Il FMR, per la virtù della speranza, non può non essere, anche, uno che vigila e veglia : vigila e veglia nel senso che è continuamente all'erta per non esporre mai a nessun pericolo, anche minimo, il gran bene delle cose di lassù. Il FMR, per la virtù della speranza, non può non essere, inoltre, uno che con impazienza corre incontro al giorno del Signore e al giorno che si avvicina 46. L'immagine è quella del corridore. Più il traguardo è prestigioso, e più esercita una forza di attrazione. - Così avvenne per s. Francesco: Sentendo che l'ora della morte era ormai imminente -scrive di lui Tommaso da Celano - chiamò a sé due dei suoi frati e figli prediletti, perché a piena voce cantassero le lodi al Signore con animo gioioso per l'approssimarsi della morte, anzi della vera vita 47. c. La speranza cristiana, infine, stimola in noi una serie di atteggiamenti che si rivelano positivi per una vita nuova nello Spirito. Il FMR, per la virtù della speranza, non può non essere uno che conosce il tempo. Il vero tempo, per lui, non è l'oggi che si scandisce di giorni, di settimane, di mesi, di anni, ma piuttosto ciò che è riferibile all' oggi eterno. Il FMR, per la virtù della speranza, è uno che sente la brevità della vita. Il FMR, per la virtù della speranza, è uno che sa scegliere e discernere i valori passeggeri da quelli assoluti 48 : egli sa che tutto è vanità, perché tutto passa; di assoluto c'è solo ciò che Dio ha preparato per coloro che lo amano: cioè l'oggetto della beata speranza, le cose di lassù. Il FMR, inoltre, per la virtù della speranza, è uno che è ancorato all'eterno; che ha fissato un ponte tra questo mondo e l'altro. d. Il FMR, infine, sorretto dalla speranza, sarà uno che non solo saprà sopportare il dolore, ma anche saprà superarlo, abbracciandolo con gioia: egli sa che sulle tribolazioni di questa vita giunge a maturazione un frutto di gloria. Egli conosce bene quanto ha lasciato scritto S. Paolo: Il momentaneo e leggero peso di sofferenza prepara per noi uno smisurato ed eterno grado di gloria 49 ; e ancora: Le sofferenze presenti non sono paragonabili alla gloria che Dio prepara per noi 50. S. Francesco era sorretto dalla speranza quando sopportava pazientemente le sue sofferenze: La principale ragione dei suoi dolori - scrive Tommaso da Celano - penso sia stata... la speranza di ricevere nel sopportarli una grande ricompensa 51. 46 Eb 10,25 47 1Cel 109, FF 509 48 cfr Fil 1,9-11; Rm 12,2 49 2Cor 4, 17 50 Rm 8, 18 51 2Cel 212, FF 801

Gesù stesso lo educò in questo senso un giorno in cui la sua pazienza era stata messa a dura prova per le gravi e diverse molestie delle sue malattie: Supponi -gli disse- che la terra e l'universo intero sia oro prezioso di valore inestimabile e che, tolto ogni dolore, ti venga dato per le tue gravi sofferenze un tesoro di tanta gloria che, a suo confronto, sia un niente l'oro predetto, neppure degno di essere nominato; non saresti tu contento e non sopporteresti volentieri questi dolori momentanei?. Certo sarei contento - rispose il Santo - e sarei contento smisuratamente!. Esulta dunque, - concluse il Signore - perché la tua infermità è caparra del mio regno e per il merito della pazienza devi aspettarti con sicurezza e certezza di avere parte allo stesso regno 52. Per questo il Poverello d'assisi era solito ripetere: Tanto è quel bene ch'io aspetto, che ogni pena m'è diletto 53, ed esortava i frati con queste parole: Abbiamo promesso grandi cose, maggiori sono state promesse a noi; osserviamo quelle e aspiriamo a queste. Il piacere è breve, la pena eterna; piccola la sofferenza, infinita la gloria 54. La speranza cristiana fa veramente sopportare il dolore; meglio, lo fa abbracciare con gioia in vista delle cose di lassù. Concludendo, mentre sentiamo il bisogno di benedire il Padre celeste e di ringraziarlo per quel che ha preparato per noi suoi figli, non possiamo non vedere l'importanza della virtù teologale della speranza nella nostra vita, che ci spinge a volgere il pensiero alle cose di lassù e non a quelle della terra. S. Paolo augurerebbe oggi a noi ciò che augurò ai cristiani di Efeso: Possa Dio illuminare gli occhi della vostra mente per farvi comprendere a quale speranza vi ha chiamati, quale tesoro di gloria racchiude la sua eredità tra i santi e qual è la straordinaria grandezza della sua potenza verso di noi credenti 55. Alla luce, poi, di questa speranza alla quale Dio ci ha chiamati e di questo tesoro di gloria racchiuso nell eredità che Dio ha preparato per noi, lo stesso S. Paolo rivolgerebbe a noi oggi l esortazione che rivolse ai cristiani di Efeso: Io dunque, prigioniero a motivo del Signore, vi esorto: comportatevi in maniera degna della chiamata che avete ricevuto ( ) Vi dico dunque e vi scongiuro nel Signore: non comportatevi più come i pagani con i loro vani pensieri, accecati nella loro mente, estranei alla vita di Dio a causa dell ignoranza che è in loro e della durezza del loro cuore ( ) Abbandonate l uomo vecchio con la condotta di prima, che si corrompe seguendo le passioni ingannevoli. Rinnovatevi nello spirito della vostra mente, e rivestite l uomo nuovo, creato secondo Dio nella giustizia e nella vera santità 56. La speranza, che si fa attesa delle cose di lassù, è veramente, per noi, una forza potente per deporre l uomo vecchio con le sue passioni e per vivere una vita nuova nello Spirito, diventando, così, nel mondo, testimoni della novità di Dio: di quella novità, che Dio ha operato in noi 52 2Cel 213, FF 803 53 Fior, FF 1897 54 2Cel 191, FF 778 55 Ef 1, 18 56 Ef 4, 1.17-18.22-24