La Guida all uso clinico dei biomarcatori in oncologia 2010



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La Guida all uso clinico dei biomarcatori in oncologia 2010 Centro Regionale Biomarcatori, U.O. Laboratorio Analisi, Dipartimento di Patologia Clinica, Azienda ULSS 12 Veneziana, Venezia A partire da questo numero, Biochimica Clinica pubblica a puntate, nelle sue parti principali, la nuova edizione della Guida all uso clinico dei biomarcatori in oncologia, recentemente presentata (1). La storia della Guida inizia un quarto di secolo fa, quando nel 1985 nacque il Comitato Nazionale per lo Studio dei Marcatori Tumorali, coordinato dal Prof. Gian Luigi Buraggi, sotto l egida della Società Italiana per la Prevenzione Diagnosi e Terapia dei Tumori (SIPDTT), presieduta dal compianto Prof. Cesare Maltoni. Il Comitato, che aveva lo scopo di coordinare e gestire anche operativamente le problematiche connesse con i marcatori tumorali, fra le diverse attività condotte nel 1986 produsse una prima Guida con l obiettivo di fornire indicazioni condivise per la determinazione e l uso dei marcatori in oncologia. La Guida fu pubblicata per la prima volta nel 1986 (2) e poi rieditata nel 1990 (3) e nel 1993 (4). Nel 1989, il Centro Regionale Indicatori Biochimici di Tumore (CRIBT) di Venezia, in accordo con il Comitato di cui sopra, pubblicò una nuova versione della Guida adattandola al contesto applicativo caratterizzante il CRIBT (5). Così, quando il Comitato Nazionale per lo Studio dei Marcatori Tumorali ridusse la propria attività e giunse a sciogliersi, il CRIBT continuò autonomamente il percorso di aggiornamento e diffusione della Guida. Nel 1992 fu presentata la seconda edizione (6) e una terza fu pubblicata nel 1997, all interno di un iniziativa editoriale didattica strutturata (Biomedia Source Books) (7). Nel 2002 fu pubblicata la quarta edizione della Guida, la quale, diversamente dalle precedenti che erano state curate da me personalmente, per la prima volta venne aggiornata da un gruppo di lavoro e rivista dal Prof. Francesco Boccardo come revisore esterno, avviando il percorso di trasformazione della Guida da prodotto di opinione di esperti a valutazione multidisciplinare delle evidenze disponibili, in aderenza con le indicazioni della medicina basata sulle prove di efficacia [ evidence-based medicine (EBM)] (8). L ingresso nel progetto dell Associazione per l Applicazione delle Biotecnologie in Oncologia (ABO) di Venezia permise di estendere l operazione a livello nazionale e di distribuire l edizione 2002 ad oltre 20.000 medici italiani. Nel 2008 il Dott. Carmine Pinto mi invitò a far parte, come rappresentante del Gruppo di Studio SIBioC Marcatori Tumorali, del Gruppo di Lavoro per i Rapporti con Società Scientifiche e Strategie Integrate. Rapporti con i Medici di Medicina Generale dell Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM), da lui coordinato. In quel contesto, si è sviluppata l idea, già in cantiere in CRIBT e ABO, di aggiornare la Guida sulla base delle migliori recenti evidenze disponibili, formalizzando una collaborazione fra AIOM e SIBioC. La prima domanda che ci siamo posti è stata: Perché ancora una volta aggiornare la Guida sostanzialmente sugli stessi argomenti, dopo 25 anni e diverse edizioni?. L analisi dello scenario nazionale ha dato una risposta a questa domanda. Infatti, alcune recenti ricerche epidemiologiche condotte da CRIBT e ABO assieme al Gruppo di Studio SIBioC Marcatori Tumorali hanno confermato che l impiego dei biomarcatori classici (quelli in uso da più di 30 anni) rimane fortemente inappropriato, con percentuali di richieste clinicamente non appropriate anche superiori al 50-70%. Questi dati già da sè giustificherebbero la necessità di continuare a lavorare in quest ambito e possibilmente rendere più efficaci gli interventi didatticoinformativi, di cui la Guida rappresenta un esempio. Inoltre, negli ultimi due decenni le conoscenze sulla biologia dei tumori e sui meccanismi di regolazione cellulare hanno visto uno sviluppo impressionante, che ha portato alla fase di verifica preclinica centinaia di molecole potenzialmente utilizzabili come biomarcatori per finalità diagnostiche, prognostiche e predittive. Questo nuovo scenario, al quale si sta affacciando una pletora di biomarcatori considerati promettenti, contribuisce a rendere ancora più drammatica la consapevolezza dell alto grado di inappropriatezza nell utilizzo dei marcatori classici, obbligandoci a porci una seconda domanda critica: Perché l inappropriatezza rimane stabile e, anzi, tende a peggiorare nel tempo e come fare per invertire questa tendenza?. Quali sono cioè le ragioni di questa Corrispondenza a:, Centro Regionale Biomarcatori, U.O. Laboratorio Analisi, Dipartimento di Patologia Clinica, Azienda ULSS 12 Veneziana, Campo Santi Giovanni e Paolo, 30122 Venezia. Tel. 0415294260, Fax 0415294910, E-mail massimo.gion@ulss12.ve.it Ricevuto: 19.01.2011 Revisionato: 21.01.2011 Accettato: 24.01.2011 biochimica clinica, 2011, vol. 35, n. 2 89

E EDITORIAL situazione anomala, che vede i clinici comportarsi in modo spesso difforme rispetto alle raccomandazioni derivate dalle evidenze? L appropriatezza viene comunemente valutata considerando l aderenza alle linee guida. In tali documenti le indicazioni all uso clinico dei biomarcatori sono molto limitate. Una delle motivazioni dipende dal fatto che gli studi che sono stati condotti e continuano ad essere effettuati sui biomarcatori, a causa di evidenti limiti nel disegno e nella conduzione, portano a risultati frequentemente discordanti, che costringono gli estensori di linee guida a fornire raccomandazioni spesso restrittive o dubitative. Sul piano clinico persiste però la necessità cogente di risposte al bisogno percepito, ma non ancora soddisfatto, di esami efficaci per una diagnosi precoce e per l attuazione di terapie mirate. In tale prospettiva, molti risultati promettenti, ancorché prodotti da studi di disegno debole, vengono messi in circolazione dagli studi primari e ricadono poi frequentemente, fortuitamente o, più spesso, per ragioni non propriamente scientifiche, su canali divulgativi o anche sui media, creando le basi per una richiesta inappropriata. Linee guida e divulgazione operano quindi in modo opposto. Questa paradossale situazione mette in evidenza due impellenti necessità nel campo dei biomarcatori in oncologia: quella di continuare a diffondere, ma soprattutto adattare alla realtà nazionale con metodi formalizzati e qualitativamente adeguati, le evidenze disponibili al fine di accrescere l impatto degli interventi sull appropriatezza, e quella di utilizzare le evidenze per identificare i bisogni di conoscenza ancora senza risposta e per indirizzare le priorità di ricerca, dalla produzione di linee guida mancanti alla conduzione di nuovi studi primari mirati a ridurre l incertezza su argomenti dove ancora questa permane elevata. L aggiornamento della Guida ci è parso subito una buona opportunità per intraprendere tale strada. In che modo? Innanzitutto si è stabilito di aggiornare la Guida seguendo un percorso trasparente, esplicito, rigoroso e multidisciplinare. La multidisciplinarietà è stata garantita coinvolgendo fattivamente 61 professionisti tra rappresentanti delle principali discipline implicate nella valutazione e nell uso dei marcatori circolanti, esperti di metodologia EBM, economisti sanitari e ricercatori specializzati nel campo dei biomarcatori, nonché ottenendo l adesione formale al progetto di numerose società scientifiche interessate al problema [Associazione Italiana di Radioterapia Oncologica (AIRO), Federazione delle Associazioni dei Dirigenti Ospedalieri Internisti (FADOI), Società Italiana dei Ginecologia e Ostetricia (SIGO), Società Italiana di Medicina Generale (SIMG), Società Italiana di Urologia Oncologica (SIUrO)]. Data la complessità e l estensione dell argomento trattato (17 diverse neoplasie e 6 scenari clinici per ogni neoplasia), si è stabilito di considerare come base di partenza le linee guida esistenti, che rappresentavano il livello conclusivo dei processi di condivisione delle evidenze fino a quel momento disponibili. Elemento fortemente innovativo della Guida 2010 rispetto alle precedenti edizioni è quello di non fornire raccomandazioni o suggerimenti, ma dare al Lettore la possibilità di capire quale sia la situazione attuale sui biomarcatori e di scegliere in modo autonomo e critico. Questo è ottenuto presentando in maniera sintetica e comparativa i documenti di riferimento (le linee guida), abbinati alla valutazione della qualità di tali documenti condotta con lo strumento denominato Appraisal of Guidelines for Research and Evaluation (AGREE) (9). Si è così giunti all elaborazione di un aggiornamento della Guida che riporta le conoscenze condivise in una modalità volutamente sintetica, sia per rendere il formato cartaceo fruibile che per mantenere una continuità di modello con le edizioni precedenti. Ma, contestualmente, si è costruito un sito (www.fondazioneabo.org/science) nel quale sarà possibile accedere a tutte le informazioni cliniche e metodologiche in forma integrale, utilizzate per preparare la Guida 2010. Tale sito rappresenta anche l ossatura per le prossime attività del gruppo di esperti che, eventualmente integrato con competenze addizionali, si auspica diventi un gruppo permanente per il periodico lavoro di aggiornamento e adattamento della Guida e per l avvio del processo di analisi sistematica dei bisogni su cui improntare la ricerca EBM e quella di trasferimento sui biomarcatori in oncologia. La realizzazione della Guida 2010 è stata possibile grazie alle straordinarie competenze, alla grande disponibilità e, soprattutto, all entusiasmo di quanti hanno collaborato (l elenco completo è presente in Appendice a questo editoriale), cui rivolgo un ringraziamento sincero e l auspicio di proseguire insieme in questo ambizioso progetto. BIBLIOGRAFIA 1. Gion M, Trevisiol C, Pregno S, Pinto C, Fabricio ASC, eds. Guida all'uso clinico dei biomarcatori in oncologia 2010. Milano: Biomedia, 2010. 2. Comitato Nazionale per lo Studio dei Marcatori Tumorali (SIPDTT). Guida all applicazione dei marcatori tumorali in oncologia clinica, Parte I-II. Bologna: Monduzzi Editore, 1986. 3. Comitato Nazionale per lo Studio dei Marcatori Tumorali (SIPDTT). I marcatori tumorali nella pratica clinica. Milano: Wichtig Editore, 1990. 4. Comitato Nazionale per lo Studio dei Marcatori Tumorali (SIPDTT). I marcatori tumorali nella pratica clinica. Padova: Piccin Editore, 1993. 5. Gion M. Guida all'uso clinico dei marcatori tumorali. Venezia: La Tipografica, 1989. 6. Gion M. Guida all'uso clinico dei markers tumorali. Venezia: La Tipografica, 1992. 7. Gion M. Guida all'uso clinico dei markers tumorali. Milano: Biomedia, 1997. 8. Gion M. Guida all'uso clinico dei biomarcatori in oncologia. Milano: Biomedia, 2002. 9. AGREE Collaboration. Checklist per la valutazione della qualità delle linee guida per la pratica clinica. Area di programma Governo Clinico, Agenzia Sanitaria Regionale Emilia-Romagna, Bologna, 2001. 90 biochimica clinica, 2011, vol. 35, n. 2

APPENDICE AUTORI DELLA GUIDA Gruppo direttivo di progetto Direttore scientifico del progetto: Responsabile clinico: Responsabili per la metodologia: Project manager: Componenti del gruppo direttivo: Carmine Pinto Chiara Trevisiol, Silvia Pregno Aline Sueli Coelho Fabricio, Chiara Trevisiol Evaristo Maiello, Tommaso Trenti, Valter Torri, Claudia Rosin, Roberta Franceschini, Ornella Scattolin, Lorena Fabiola Rojas Llimpe Comitato tecnico scientifico, Chiara Trevisiol, Silvia Pregno, Aline Sueli Coelho Fabricio Gruppo di lavoro Emiliano Aroasio, Massimo Brunetti, Elisa Bucca, Mario Correale, Ruggero Dittadi, Aline Sueli Coelho Fabricio, Antonio Fortunato, Roberta Franceschini,, Antonette Estelle Leon, Sabrina Meo, Silvia Michilin, Lucia Peloso, Silvia Pregno, Claudia Rosin, Maria Teresa Sandri, Elisa Squarcina, Valter Torri, Tommaso Trenti, Chiara Trevisiol, Matelda Zancan. Comitato multidisciplinare di esperti Emiliano Aroasio, Alessandro Battaggia, Alessandro Bertaccini, Roberto Biasioli, Francesco Boccardo, Massimo Brunetti, Alessandro Bulfoni, Roberto Buzzoni, Maurizio Cancian, Michele Cannone, Vanna Chiarion Sileni, Agostino Colli, Renzo Colombo, Mario Correale, Martino Cristoferi, Gaetano D Ambrosio, Bruno Daniele, Francesca Di Fabio, Ruggero Dittadi, Massimo Falconi, Andrea Fandella, Antonio Fortunato, Bruno Franco Novelletto, Federico Franzoso, Angiolo Gadducci, Domenico Germano, Stefania Gori, Cinzia Iotti, Tiziano Maggino, Evaristo Maiello, Gianluca Masi, Adriano Paccagnella, Carmine Pinto, Francesco Ricci, Lorena Fabiola Rojas Llimpe, Giovanni Rosti, Gian Luca Salvagno, Maria Teresa Sandri, Giovanni Scambia, Mario Scartozzi, Vincenzo Scattoni, Marcello Tiseo, Valter Torri, Tommaso Trenti, Paolo Zola. Comitato di revisione del lavoro di sintesi Emiliano Aroasio, Alessandro Bertaccini, Roberto Biasioli, Francesco Boccardo, Roberto Buzzoni, Michele Cannone, Vanna Chiarion Sileni, Agostino Colli, Renzo Colombo, Mario Correale, Bruno Daniele, Massimo Falconi, Andrea Fandella, Antonio Fortunato, Stefania Gori, Cinzia Iotti, Lisa Licitra, Tiziano Maggino, Evaristo Maiello, Gianluca Masi, Adriano Paccagnella, Furio Pacini, Francesco Ricci, Giovanni Rosti, Maria Teresa Sandri, Mario Scartozzi, Vincenzo Scattoni, Marcello Tiseo, Valter Torri, Paolo Zola. Segreteria di redazione Claudia Rosin, Ornella Scattolin, Manuela Pangrazio Afferenze degli Autori Emiliano Aroasio Laboratorio Analisi Cliniche e Microbiologia, S.C.DO. Patologia Clinica, Azienda Ospedaliera-Universitaria, Ospedale San Luigi Gonzaga, Orbassano (TO) Alessandro Battaggia Società Italiana di Medicina Generale, Verona Alessandro Bertaccini Clinica Urologica, Azienda Ospedaliero-Universitaria, Roberto Biasioli* U.O. Medicina Interna, Ospedale Fornaroli Magenta - Azienda Ospedaliera Ospedale Civile di Legnano, MI Francesco Boccardo Dipartimento di Oncologia, Biologia e Genetica, S.C. Oncologia Medica Universitaria, Università degli Studi di Genova e Istituto Nazionale per la Ricerca sul Cancro, Genova Massimo Brunetti Direzione AUSL Modena, Modena Elisa Bucca Alessandro Bulfoni S.O.C. 2^ Medicina Interna, Azienda Ospedaliera-Universitaria Santa Maria della Misericordia, Udine Roberto Buzzoni S.C. Medicina Oncologica 2, Fondazione IRCCS Istituto Nazionale Tumori, Milano Maurizio Cancian Società Italiana di Medicina Generale, Conegliano (TV) Michele Cannone U.O.C. Medicina Interna e DH Oncologico, P.O. Canosa di Puglia AUSL BT, Canosa (BT) Vanna Chiarion Sileni U.O.C. Oncologia Medica II, Istituto Oncologico Veneto - IRCCS, Padova Agostino Colli Dipartimento Area Medica, Ospedale "A. Manzoni", Azienda Ospedaliera Ospedale di Lecco, Lecco Renzo Colombo Dipartimento di Urologia, Fondazione San Raffaele del Monte Tabor, Ospedale San Raffaele, Milano * L'amico e collega, da oltre 20 anni in prima linea con noi nello studio dei biomarcatori, ci ha prematuramente lasciati proprio in vista del traguardo di quest'ultima impresa. biochimica clinica, 2011, vol. 35, n. 2 91

E EDITORIAL Mario Correale Laboratorio di Patologia Clinica, IRCCS S. de Bellis, Castellana Grotte (BA) Martino Cristoferi Azienda USL della Valle D Aosta, Aosta Gaetano D Ambrosio Società Italiana di Medicina Generale, Bisceglie (BA) Bruno Daniele U.O.C. Oncologia Medica, Dipartimento di Oncologia, Azienda Ospedaliera G. Rummo, Benevento Francesca Di Fabio Ruggero Dittadi U.O. Laboratorio Analisi, Dipartimento di Patologia Clinica, Ospedale dell Angelo, Azienda ULSS 12 Veneziana, Mestre - Venezia Aline Sueli Coelho Fabricio Massimo Falconi U.O. Chirurgia B, Dipartimento di Scienze Chirurgiche e Gastroenterologiche, Policlinico G.B. Rossi, Verona Andrea Fandella Unità Funzionale di Urologia, Casa di Cura Giovanni XXIII, Monastier (TV) Antonio Fortunato Laboratorio di Chimica Clinica ed Ematologia, ULSS 6 Veneto - Ospedale "San Bortolo", Vicenza Roberta Franceschini Bruno Franco Novelletto Società Italiana di Medicina Generale, Padova Federico Franzoso Società Italiana di Medicina Generale, Padova Angiolo Gadducci Dipartimento di Medicina della Procreazione, Divisione di Ginecologia e Ostetricia, Università degli Studi, Pisa Domenico Germano U.O.C. Oncologia Medica, Dipartimento di Oncologia, Azienda Ospedaliera G. Rummo, Benevento Centro Regionale Biomarcatori, U.O. Laboratorio Analisi, Dipartimento di Patologia Clinica, Azienda ULSS 12 Veneziana, Venezia Stefania Gori S.C. Oncologia Medica, Azienda Ospedaliera, Perugia Cinzia Iotti S.C. Radioterapia Oncologica, Azienda Ospedaliera S. Maria Nuova, Reggio Emilia Antonette Estelle Leon Lisa Licitra S.S. Trattamento Medico Tumori Testa e Collo, Fondazione IRCCS Istituto Nazionale Tumori, Milano Tiziano Maggino Dipartimento Materno Infantile, Ospedale dell'angelo, Azienda ULSS 12 Veneziana, Mestre - Venezia Evaristo Maiello U.O. Oncologia Medica, IRCCS Casa Sollievo della Sofferenza, San Giovanni Rotondo (FG) Gianluca Masi U.O. Oncologia Medica II Universitaria, Azienda Ospedaliera Universitaria Pisana, Pisa Sabrina Meo Silvia Michilin Adriano Paccagnella S.C. Oncologia Medica, Azienda ULSS 12 Veneziana, Venezia Furio Pacini S.C. Endocrinologia, Azienda Ospedaliera-Universitaria, Siena Manuela Pangrazio Biomedia srl, Milano Lucia Peloso Carmine Pinto Silvia Pregno GRADE Working Group, Cochrane Methodology Review Group, Castelvetro di Modena (MO) Francesco Ricci Dipartimento di Oncologia, Biologia e Genetica, Università degli Studi, Genova Lorena Fabiola Rojas Llimpe Policlinico S.Orsola - Malpighi, Bologna Claudia Rosin Giovanni Rosti S.C. Oncologia Medica, Ospedale Ca' Foncello Azienda ULSS 9, Treviso Gian Luca Salvagno U.O. Laboratorio Analisi Chimico-Cliniche ed Ematologiche, Ospedale Policlinico G.B. Rossi, Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata, Verona Maria Teresa Sandri Unità di Medicina di Laboratorio, Istituto Europeo di Oncologia, Milano Giovanni Scambia Dipartimento per la Tutela della Salute della Donna e della Vita Nascente, Università Cattolica del Sacro Cuore, Roma Mario Scartozzi Clinica Oncologia Medica, Azienda Ospedaliera-Universitaria, Ancona Ornella Scattolin 92 biochimica clinica, 2011, vol. 35, n. 2

Vincenzo Scattoni Dipartimento di Urologia, Istituto Scientifico H San Raffaele, Università Vita-Salute, Milano Elisa Squarcina Istituto Oncologico Veneto - IRCCS, Padova Marcello Tiseo U.O. Oncologia Medica, Azienda Ospedaliera-Universitaria, Parma Valter Torri Laboratorio per lo Sviluppo di Nuove Strategie Farmacologiche, Dipartimento Oncologia, Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri, Milano Tommaso Trenti Patologia Clinica, Tossicologia e Diagnostica Avanzata, Nuovo Ospedale S. Agostino Estense, Modena Chiara Trevisiol Matelda Zancan Istituto Oncologico Veneto - IRCCS, Padova Paolo Zola Dipartimento Discipline Ginecologiche Ostetriche, Università degli Studi, A.O. Ordine Mauriziano, Torino biochimica clinica, 2011, vol. 35, n. 2 93