UNIONE DEI COMUNI BASSA ROMAGNA Venerdì, 17 ottobre 2014



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UNIONE DEI COMUNI BASSA ROMAGNA Venerdì, 17 ottobre 2014

UNIONE DEI COMUNI BASSA ROMAGNA Venerdì, 17 ottobre 2014 Prime Pagine 17/10/2014 Prima Pagina Il Sole 24 Ore 1 17/10/2014 Prima Pagina Italia Oggi 2 17/10/2014 Prima Pagina Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) 3 17/10/2014 Prima Pagina La Voce di Romagna 4 Enti locali 17/10/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 8 MARCO MOBILI Taglio Irap sui contratti a tempo indeterminato Per i collaboratori... 5 17/10/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 8 Tutto sulla nuova legge di stabilità 7 17/10/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 10 ROBERTO TURNO «O tagli alla sanità o nuove tasse» 8 17/10/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 11 BEDA ROMANO E con Bruxelles punta sulla «riserva» 10 17/10/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 11 GERARDO PELOSI Renzi contro i Governatori «Comincino dai loro sprechi» 12 17/10/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 11 NICOLETTA PICCHIO Squinzi: la direzione è giusta Provvedimenti attesi da tempo 14 17/10/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 20 DOMENICO PALMIOTTI L' Ilva punta sulle risorse sequestrate 16 17/10/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 30 Asia e Ue per una crescita integrata e sostenibile 18 17/10/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 30 Se la Germania corre il rischio di sbattere contro un muro 20 17/10/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 37 Il 35% degli italiani non si fida dei pagamenti digitali 22 17/10/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 48 ENRICO BRONZO Pra chiuso nel 2017 Autovelox antievasione 24 17/10/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 48 DAVIDE COLOMBO Pubblico impiego, ancora un anno di contratti bloccati 25 17/10/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 48 MARCO ROGARI Sulla Pa una cura da 6,1 miliardi 27 17/10/2014 Italia Oggi Pagina 4 EDOARDO PETTI Una manovra espansiva e coerente 29 17/10/2014 Italia Oggi Pagina 5 GIORGIO PONZIANO Ora Chiamparino piange miseria 32 17/10/2014 Italia Oggi Pagina 8 FRANCO ADRIANO Regioni in rivolta contro i tagli 34 17/10/2014 Italia Oggi Pagina 16 ANGELICA RATTI Giovani israeliani scelgono Berlino 37 17/10/2014 Italia Oggi Pagina 19 CLAUDIO PLAZZOTTA L' innovazione riparta dai dati 38 17/10/2014 Italia Oggi Pagina 23 Dichiarazione fuori dall' Unico 40 17/10/2014 Italia Oggi Pagina 23 PAGINA A CURA DI FRANCO RICCA Un argine all' evasione dell' Iva 42 17/10/2014 Italia Oggi Pagina 24 NORBERTO VILLA Il forfait al 15% spazza tutto 44 17/10/2014 Italia Oggi Pagina 26 PAGINA A CURA DI FABRIZIO G. POGGIANI Taglio Irap da 5 mld 47 17/10/2014 Italia Oggi Pagina 27 ANDREA MASCOLINI Partecipate locali, addio a doppioni ed 49 17/10/2014 Italia Oggi Pagina 28 LUIGI CHIARELLO All' agricoltura 190 mln. Un' Agenzia per la ricerca al posto di Inea e Cra 50 17/10/2014 Italia Oggi Pagina 32 Imu più Tasi, gettito giù del 29,3% 52 17/10/2014 Italia Oggi Pagina 34 VINCENZO SURIANO ADC PUGLIA Adc al fianco dei giovani 53 17/10/2014 Italia Oggi Pagina 35 CELESTE VIVENZI Troppe scadenze fiscali 55 17/10/2014 Italia Oggi Pagina 36 Al fianco delle medie imprese 57 17/10/2014 Italia Oggi Pagina 37 MATTEO BARBERO Enti locali, sacrifici per 2 mld 59

17/10/2014 Italia Oggi Pagina 37 FRANCESCO CERISANO Regioni: tagli insostenibili Renzi: riducano gli sprechi 61 17/10/2014 Italia Oggi Pagina 38 Lo statuto non può vietare la mobilità tra i gruppi... 62 17/10/2014 Italia Oggi Pagina 38 MATTEO BARBERO Patto di Stabilità vivo e vegeto 64 17/10/2014 Italia Oggi Pagina 39 PAGINA A CURA DI LUIGI OLIVERI Bilanci provinciali sotto attacco 66 17/10/2014 Italia Oggi Pagina 39 Lo scadenzario degli enti locali 68 17/10/2014 Italia Oggi Pagina 39 P.a., confermato il blocco del Ccnl 70 17/10/2014 Italia Oggi Pagina 40 L' Upi punta sui giovani 71 17/10/2014 Italia Oggi Pagina 41 EUGENIO PISCINO E ANTONIO SORCI Certificazione crediti a 360 72 17/10/2014 Italia Oggi Pagina 41 VINCENZO IENNARO Nuova contabilità, rivoluzione culturale 74 17/10/2014 Italia Oggi Pagina 41 VINCENZO IENNARO Variazioni di bilancio Istruzioni per l' uso 76 17/10/2014 Italia Oggi Pagina 42 SILVIA ZINI Non c' è futuro senza formazione 77 Web 16/10/2014 Ansa Morti Lugo: ipotesi qualcuno sospettasse 79 17/10/2014 lugonotizie.it A Lugo una collettiva di pittura del laboratorio dell'università... 80 17/10/2014 lugonotizie.it A Lugo un seminario sulla qualità dei servizi educativi per... 81 17/10/2014 lugonotizie.it LA POSTA DEI LETTORI / Qualche idea sul problema dell'assetto... 83 17/10/2014 lugonotizie.it Tremendo schianto a San Patrizio, un'auto con 4 persone a bordo finisce... 86 17/10/2014 lugonotizie.it Porte aperte al Centro culturale "Carlo Venturini" di Massa Lombarda 87 17/10/2014 lugonotizie.it A Massa Lomabarda al via le attività del JYL 88 17/10/2014 lugonotizie.it Il centro antiviolenza Demetra festeggia i 9 anni: tante le iniziative nei... 89 17/10/2014 lugonotizie.it Grande successo a Bagnacavallo per il 25 convegno regionale della FIAF 90 17/10/2014 PavaglioneLugo.net Un seminario sulla qualità dei servizi educativi per l'infanzia 91 17/10/2014 PavaglioneLugo.net La Casa dell'acqua di Sant'Agata 93 17/10/2014 PavaglioneLugo.net Cambia la regolamentazione della sosta del parcheggio Santa Chiara di... 94 17/10/2014 PavaglioneLugo.net Impresa Comune 95 17/10/2014 PavaglioneLugo.net Porte aperte a Massa Lombarda al Centro Culturale Venturini 96 17/10/2014 PavaglioneLugo.net Grande successo per il 25 convegno regionale della FIAF 97 17/10/2014 PavaglioneLugo.net Un weekend che riporterà Lugo indietro nel tempo. 98 17/10/2014 PavaglioneLugo.net Masterclass promosso dall'associazione Amici del Teatro Rosssini 100 17/10/2014 PavaglioneLugo.net Musica, teatro, creatività e sport 102 17/10/2014 PavaglioneLugo.net Demetra festeggia i nove anni di attività 103 17/10/2014 PavaglioneLugo.net Mostra colletiva di pittura 104 17/10/2014 PavaglioneLugo.net Una prospettiva diversa sull'ospedale di Lugo 105 17/10/2014 PavaglioneLugo.net Il progetto di cooperazione educativa con il Goethe Institut 106 17/10/2014 PavaglioneLugo.net Ripartono a Massa Lombarda le attività del JYL 107 17/10/2014 piunotizie.it Pronto a partire Lugo vintage, il weekend dedicato alle mode che furono 108 16/10/2014 Ravenna Today Redazione Violenza sulle donne, l' associazione Demetra festeggia i nove anni di... 110

16/10/2014 Ravenna Today Redazione Massa Lombarda: la città ricorda le vittime... 111 16/10/2014 Ravenna Today Redazione Sant' Agata sul 113 16/10/2014 Ravenna Today Redazione Bagnacavallo, sosta con disco orario nel piano sopraelevato del... 114 16/10/2014 Ravenna Today Redazione Beccato mentre tenta di entrare in un' abitazione: ladro inseguito e... 115 16/10/2014 Ravenna Today Redazione "Impresa Comune", l' amministrazione di Lugo incontra le aziende 116 16/10/2014 Ravenna Today Redazione Morti sospette a Lugo, qualcuno notò l' anomalia ma non... 118 16/10/2014 Ravenna24Ore.it Forte grandinata, "conseguenze rovinose per l' agricoltura locale" 119 16/10/2014 Ravenna24Ore.it Centro antiviolenza Demetra, in 9 anni accolte quasi 400 donne 120 16/10/2014 Ravenna24Ore.it Mese della fitoterapia, si parla di antiaging, alimentazione e salute 121 16/10/2014 Ravenna24Ore.it Entra in casa per rubare, viene sorpreso dalla proprietaria 122 16/10/2014 Ravenna24Ore.it Incidente a S.Patrizio di Conselice: feriti gravi, intervengono due... 123 17/10/2014 Settesere.it S.Patrizio, auto finisce contro camion, gravi 3 donne 124 17/10/2014 Settesere.it Un tuffo nel passato con LugoVintage 125 17/10/2014 Settesere.it Cassanigo, «questa Tari ci mette in croce» 127 Il Resto del Carlino Ravenna 17/10/2014 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 11 Gli applausi più forti per Bessi e Bakkali 128 17/10/2014 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 17 Sei nuovi laureati, sinergie fra ateneo e territorio 129 17/10/2014 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 19 SCARDOVI LUIGI Uno schianto violentissimo in curva 130 17/10/2014 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 19 Giovane arrestato per la terza volta in soli due mesi 131 17/10/2014 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 19 BAGNACAVALLO, CAMBIA LA SOSTA AL PARCHEGGIO S.CHIARA 132 17/10/2014 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 20 «A Villanova i posti auto per i disabili sono inaccessibili nei... 133 17/10/2014 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 20 MONTANARI LORENZA «Serve un cambio di passo della 'regia' se si vuole rilanciare il... 134 17/10/2014 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 20 Al centro 'Acrylico ariafresca' nordic walking, musica e laboratori 135 17/10/2014 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 20 Con mostre, film e flipper d' epoca inizia quest' oggi il weekend lughese... 136 17/10/2014 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 21 Sesto trofeo 'La piadina d' oro', iscrizioni entro il 30 ottobre 137 17/10/2014 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 21 Appalti pubblici, ecco tutte le novità per l' iscrizione alla... 138 17/10/2014 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 21 Opere di Morelli esposte a Confartigianato e Bcc di Lugo 139 17/10/2014 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 21 Un salone di acconciatura che studia lo ok per tutte 140 17/10/2014 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 25 LUGO SULLE NOTE DI KNOPFLER 141 Corriere di Romagna Ravenna 17/10/2014 Corriere di Romagna (ed. Ravenna Imola) Pagina 2 Troppo pericolosa secondo il Gip: poteva uccidere anche fuori servizio 142 17/10/2014 Corriere di Romagna (ed. Ravenna Imola) Pagina 2 Ciclamini con un nastro nero sull' auto di una collega che l' aveva... 143 17/10/2014 Corriere di Romagna (ed. Ravenna Imola) Pagina 12 Scontro frontale contro un camion Quattro feriti, tre sono gravi 145 17/10/2014 Corriere di Romagna (ed. Ravenna Imola) Pagina 12 Teatro dialettale, una tradizione popolare sempre viva a Lugo 147 17/10/2014 Corriere di Romagna (ed. Ravenna Imola) Pagina 12 Tenta il colpo a casa di un' anziana: preso 148 La Voce di Romagna Ravenna 17/10/2014 La Voce di Romagna Pagina 11 Verifiche su nuove responsabilità in corsia 149

17/10/2014 La Voce di Romagna Pagina 18 Chimica e Tecnologie Ecco i sei nuovi dottori del corso faentino 151 17/10/2014 La Voce di Romagna Pagina 31 Dialogo costruttivo tra pubblico e privato 152 17/10/2014 La Voce di Romagna Pagina 31 Bagnacavallo Cambia la sosta 153 17/10/2014 La Voce di Romagna Pagina 31 Beccato mentre tenta di entrare in un' abitazione: ladro catturato 154 17/10/2014 La Voce di Romagna Pagina 31 Il report Casa dell' Acqua erogati 151.801 litri 155 17/10/2014 La Voce di Romagna Pagina 31 Lugo: il seminario sui servizi educativi 156 17/10/2014 La Voce di Romagna Pagina 31 Massa Lombarda Al via le attività JYL 157 17/10/2014 La Voce di Romagna Pagina 31 SCHIANTO AUTO CONTRO CAMION GRAVI IN QUATTRO 158 17/10/2014 La Voce di Romagna Pagina 31 Scorda candela accesa e becca maximulta 159

Il Sole 24 Ore Prima Pagina 1

Italia Oggi Prima Pagina 2

Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Prima Pagina 3

La Voce di Romagna Prima Pagina 4

Pagina 8 Il Sole 24 Ore Enti locali Taglio Irap sui contratti a tempo indeterminato Per i collaboratori resta la deduzione forfettaria Marco Mobili ROMA Dietrofront sul taglio del 10% delle aliquote Irap introdotto a maggio con il decreto Irpef. È la contropartita presentata alle imprese dal Governo con la Legge di stabilità per spostare tutta la riduzione del carico fiscale Irap sul taglio della componente lavoro dalla determinazione della base imponibile. Non solo. Per spingere sempre più i datori di lavoro a creare buona occupazione, ovvero a non ricorrere ai contratti a tempo, la deducibilità della componente lavoro dall' imponibile Irap riguarderà soltanto il costo per lavoro dipendente a tempo indeterminato. È quanto emerge da una prima lettura della disposizione introdotta nella bozza dell' articolo 5 della legge di stabilità approvata mercoledì dal Consiglio dei ministri. Dal 1 gennaio 2015, dunque, l' aliquota ordinaria Irap tornerà dal 3,5%, introdotto a maggio per l' anno di imposta in corso, al 3,9%. Lo stesso varrà per le altre aliquote Irap: quella applicata alle imprese che operano in concessione torna al 4,20% (era scesa a 3,8%); quella delle banche e istituti finanziari risalirà al 4,65 (ora 4,20); quella delle assicurazioni passerà dal 5,30 al 5,90% e infine l' aliquota speciale per l' agricoltura che tornerà all' 1,9% (ora è 1,7%). In questo modo i 2,1 miliardi stanziati nel maggio scorso per ridurre del 10% le cinque aliquote Irap saranno il punto di partenza per finanziare buona parte dei 5 miliardi di cassa necessari al Governo per cancellare la componente lavoro dall' imponibile Irap. Il resto arriverà dall' aumento della tassazione sui fondi pensione, sulle fondazioni bancarie e sulle polizze vita (circa 1,5 miliardi di euro) e dalla stretta sui giochi (circa 1 miliardo) con l' aumento del prelievo erariale unico sulle new slot e le Vlt (gli apparecchi di nuova generazione). La stessa norma della Stabilità fa salvi comunque gli effetti prodotti dal decreto sul bonus Irpef. In sostanza si terrà conto del fatto che alla data di entrata in vigore della ex Finanziaria (1 gennaio 2015) i soggetti Irap potrebbero aver versato l' acconto Irap per l' anno d' imposta 2014 ricorrendo al criterio previsionale e dunque utilizzando le aliquote ridotte del decreto Irpef che ora la Legge di stabilità abolisce. In sede di versamento dei saldi Irap dovuta per il periodo 2014, dal maggio 2015 l' Erario recupererà la minore imposta versata a titolo di acconto. Sul fronte del taglio del costo del lavoro l' articolo 5 della bozza del Ddl Stabilità chiarisce inequivocabilmente che il taglio del costo del lavoro dalla determinazione del valore della produzione netta riguarderà solo i lavoratori assunti con contratto a tempo indeterminato. Continua > 5

Pagina 8 < Segue Il Sole 24 Ore Enti locali Dunque tutto il costo del lavoro sostenuto per co.co.pro., collaboratori e per tutti i lavoratori assunti con contratti a tempo determinato potrà essere ridotto soltanto nella misura indicata dalla disciplina Irap, spesso in misura forfettaria così come avviene oggi. In sostanza lo sgravio messo a punto dall' Esecutivo consente alle imprese la deduzione integrale dall' Irap del costo complessivamente sostenuto solo per lavoro dipendente a tempo indeterminato che eccede l' ammontare delle deduzioni in vigore per ridurre il peso del lavoro dalla base imponibile del tributo regionale. Dunque, se dal 1 gennaio 2015 la somma delle deduzioni, sia quelle forfettarie che analitiche già riconosciute dall' articolo 11 del decreto Irap, risulterà inferiore al costo del lavoro, l' impresa avrà diritto a un' ulteriore deduzione fino alla concorrenza dell' intero importo sostenuto sotto la voce costo del lavoro. RIPRODUZIONE RISERVATA. MARCO MOBILI 6

Pagina 8 Il Sole 24 Ore Enti locali NELLA SEZIONE «NORME E TRIBUTI» Tutto sulla nuova legge di stabilità Il Sole 24 Ore dedica in questo numero uno speciale di sette pagine, nella sezione «Norme e Tributi», alla nuova Legge di stabilità presentata dal governo mercoledì sera. Si parte con un approfondimento sullo sconto Irap: il nuovo bonus spetterà solo per i rapporti di lavoro a tempo indeterminato, vale a dire con l' esclusione dei collaboratori, penalizzando quindi le aziende con dipendenti a termine ed elevati oneri finanziari. A pagina 44 sotto la lente la norma sul Tfr in busta paga: chi sceglierà di integrare con il trattamento di fine rapporto la sua retribuzione non potrà godere dell' attuale agevolazione fiscale. Alla pagina successiva, è analizzato il meccanismo della decontribuzione triennale per i contratti a tempo indeterminato stipulati nel 2015. Lo speciale prosegue con un focus su risparmio e lotta all' evasione. Sempre in ambito di contrasto al nero, pagina 47 analizza le nuove norme sull' Iva e sull' estensione del reverse charge. Nella stessa pagina anche le nuove regole sulle detrazioni per i lavori in casa. Le ultime due pagine sono dedicate alla Pubblica amministrazione: dalle nuove sforbiciate su Consiglio di Stato, Tar, Corte dei conti, Cnel e Csm fino allo stop agli scatti automatici per i dirigenti del comparto difesa e sicurezza. Chiude, sempre in tema Pa, il focus sulle norme previste per gli enti locali, a partire dai tagli alle partecipate. DA PAGINA 43 A PAGINA 49. 7

Pagina 10 Il Sole 24 Ore Enti locali Speciale legge di stabilità. «O tagli alla sanità o nuove tasse» Regioni in rivolta: la manovra per noi è insostenibile Chiamparino: incidere di più sui ministeri. Roberto Turno ROMA «In so ste ni bi le». Sillaba la denuncia, tanto per essere più chiaro. E assicura: «Così com' è, i tagli per l' 80% toccheranno la sanità, è nella logica delle cose. E ridurranno gravemente i servizi». Ma di nuove tasse, no, giura, non ne metterà per compensare quelle che il Governo vuol togliere: «Se mi costringono ad aumentare l' Irap mi dimetto». Il giorno dopo l' amara ricetta da 4mld di tagli a carico delle regioni, Sergio Chiamparino tiene alto il tiro verso palazzo Chigi, forte dell' appoggio unanime di tutti i governatori che ora rappresenta al posto di Vasco Errani. E tanto per gradire, all' ennesimo tweet giornaliero di Matteo Renzi («Si lamentano? Pensino ai tagli. Li incontreremo, ma non ci prendiamo in giro»), replica stizzito: «Considero offensive le parole del premier, perché ognuno deve guardare ai suoi sprechi». Di qui la parabola "rovesciata" delle famose siringhe: anche i ministeri hanno le loro, di siringhe, tagli bene lì Renzi. «Così vien meno la lealtà istituzionale siglata col Patto». Corre ormai sui fili dell' alta tensione il rapporto tra Governo e regioni dopo il varo della legge di stabilità 2015. È scontro frontale, con tanto di rappresentanti della segreteria del Pd, a cominciare da Guerini, che fanno quadrato intorno al premier e alla bontà della manovra. Ma i governatori, no, loro non ci stanno davvero. Anzi. E si preparano a quella che si annuncia come una difficile trattativa. Dove, tra l' altro, rischia di finire pesantemente in discussione il «Patto per la salute 2014 2016», mettendo in ginocchio le chance di rilancio del Ssn che fanno da sfondo a una riforma che non è neppure decollata e ancora con tavoli neppure aperti. Il rischio di flop, insomma, può essere dietro l' angolo. Perché i tagli rischiano di colpire anche per più di 2 mld la spesa sanitaria. Qualcuno teme, a giochi fermi, addirittura fino a 3 mld. È anche per questo che già dopo il varo della manovra si parla di trattative che si apriranno. Lo hanno ripetuto tutti i governatori, lo ha esplicitato Chiamparino, Delrio ha aperto le porte, le ha spalancate poi il sottosegretario all' Economia, Pier Paolo Baretta. Le scommesse sono aperte. Ma certo quel tweet di Renzi che dice «vediamoci, ma abbassate le pretese», è un segnale rassicurante fino a un certo punto. Certo se la levata di scudi di Chiamparino fa notizia anche perché arriva forse dal più renziano (anzi, pre renziano) dei governatori, tutte le regioni sono in allerta. «Inaccettabile taglia corto Roberto Maroni (Lombardia) non si può non coinvolgere chi ha firmato un accordo». Continua > 8

Pagina 10 < Segue Il Sole 24 Ore Enti locali Ironizza, ma non troppo, Enrico Rossi (Toscana): «I conti non tornano, se non tocco la sanità, tolgo tutti gli altri servizi. Pago il personale senza dare servizi». Aggiunge Nicola Zingaretti (Lazio): «È come dire: vi invito a pranzo e a cena, tanto paga un altro...». «È tecnicamente impossibile non toccare la sanità, che anzi rischia di pagare anche più di 3 mld», calcola la governatrice Catiuscia Marini (Umbria). Quella «mattanza insostenibile» denunciata dal veneto Luca Coletto e che la Cgil ha definito «tagli senza dirlo». Unica eccezione il Pd Marcello Pittella (Basilicata): «Renzi va sostenuto sulla riduzione delle tasse». È da qui che si apriranno i confronti dalla prossima settimana. Da un Ddl che tra l' altro irrobustisce il senso delle intenzioni del Governo: se le regioni entro fine gennaio 2015 non si metteranno d' accordo sul riparto dei tagli, il Governo farà da sé. Anche incidendo d' autorità sulla sanità. Come dire: il cerchio è chiuso. Se le trattative non daranno risultati. E se il Governo avrà davvero coraggio di dire: i tagli li faccio io, eccoli. RIPRODUZIONE RISERVATA. ROBERTO TURNO 9

Pagina 11 Il Sole 24 Ore Enti locali L' esame Ue. L' Italia cerca un terreno di intesa sui 3,4 miliardi previsti nella manovra. E con Bruxelles punta sulla «riserva» Beda Romano BRUXELLES. Dal nostro corrispondente Con la presentazione del bilancio previsionale del governo italiano ieri sera è scattata una nuova trattativa diplomatica tra Roma e Bruxelles per evitare una bocciatura della Finanziaria. La riserva di 3,4 miliardi prevista dal documento è il tentativo italiano di trovare un terreno d' intesa con Bruxelles. Lo sforzo è probabilmente apprezzato, ma sarà valutato insieme ad un insieme di elementi controversi: le altre poste di bilancio, l' andamento dell' economia, le riforme strutturali. Nel piano triennale di finanza pubblica, l' Italia ha rinviato dal 2015 al 2017 il pareggio di bilancio, prevedendo per l' anno prossimo un aggiustamento strutturale dello 0,1% del Pil rispetto a un impegno europeo di almeno lo 0,5%. Secondo stime ufficiose della Commissione, preparate in agosto e mai pubblicate, l' impegno per il 2015 potrebbe essere ridotto allo 0,25%, a causa del rallentamento congiunturale. Il nuovo obiettivo verrà deciso nei prossimi giorni quando saranno pubblicate nuove stime economiche. «Si sta lavorando per trovare una intesa» tra Roma e Bruxelles, spiegava ieri sera un responsabile comunitario. «Il senso della riserva» è proprio quello di trovare un accordo. Il presidente del Consiglio europeo, Herman Van Rompuy, vuole evitare che la questione si imponga al vertice previsto la settimana prossima. Lo stesso andamento nervoso dei mercati gioca a favore di una intesa. A nessuno conviene provocare un nuovo shock per gli investitori. Ciò detto, la partita è ancora completamente aperta. «La manovra ha spiegato mercoledì sera a Roma il premier Matteo Renzi rispetta i vincoli europei e, come ha scritto il ministro dell' Economia Pier Carlo Padoan al commissario agli affari monetari, Jyrki Katainen, nella lettera di accompagnamento al provvedimento, è evidente che noi pensiamo che per l' Italia valga quel duplice carattere delle circostanze eccezionali e delle riforme per non rispettare l' impegno del pareggio di bilancio». Il ragionamento convincerà Bruxelles? In maggio, le previsioni della Commissione prevedevano una crescita italiana nel 2015 dell' 1,2%. È probabile, stando alle ultime indicazioni congiunturali, una netta revisione al ribasso. Sia l' Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse) che il Fondo monetario internazionale (Fmi) hanno pubblicato nelle ultime settimane stime più basse: rispettivamente dell' 1,1 e dello 0,8 per cento. Il ministero dell' Economia prevede per l' anno prossimo una crescita economica dello 0,6 per cento. L' andamento dell' economia è deludente e dovrebbe giocare a favore dell' Italia, tale da indurre l' esecutivo comunitario a considerare con maggiore comprensione il bilancio previsionale italiano. Continua > 10

Pagina 11 < Segue Il Sole 24 Ore Enti locali Peraltro, la riserva di 3,4 miliardi di euro è un cuscinetto che vale circa lo 0,2% del Pil, l' ammontare necessario per venire incontro a una richiesta (minima) della Commissione europea di una riduzione del disavanzo strutturale dello 0,25 per cento. Il problema è che Bruxelles dovrà tenere conto di altri fattori. Alcune poste di bilancio sono tra quelle che l' esecutivo comunitario tende a valutare con grande cautela, ex post piuttosto che ex ante, come per esempio i promessi tagli alla spesa pubblica, 15 miliardi di euro solo nel 2015, secondo il governo Renzi. Lo stesso vale per le entrate legate alla lotta contro l' evasione, 3,8 miliardi di euro, sempre secondo la Finanziaria italiana per l' anno prossimo. La partita resta quindi incerta anche perché Bruxelles vuole difendere la credibilità delle regole. Da Berlino, lo stesso cancelliere tedesco, Angela Merkel, ha spiegato ieri al Bundestag: «Insisto su questo punto. Tutti i paesi membri devono rispettare totalmente le regole del Patto di stabilità e di crescita». Nel contempo, il premier Renzi ha fatto della revisione degli obiettivi di bilancio un suo cavallo di battaglia per contrastare gli umori euroscettici del paese, e non vuole su questo fronte perdere la faccia. RIPRODUZIONE RISERVATA. BEDA ROMANO 11

Pagina 11 Il Sole 24 Ore Enti locali Speciale legge di stabilità. Renzi contro i Governatori «Comincino dai loro sprechi» «Provocazione» l' ipotesi di aumentare le tasse locali. Gerardo Pelosi MILANO. Dal nostro inviato Gli sguardi interrogativi, quasi smarriti, dei giornalisti coreani e vietnamiti davanti all' insolita esternazione dell' ospite italiano del vertice Asem, il premier Matteo Renzi, parlavano da soli. Difficile, del resto, immaginare che un presidente di turno dell' Unione europea si potesse alzare dal tavolo dove stava presiedendo i lavori del vertice con altri 50 capi di Stato e di Governo per affidare a tutta la stampa internazionale (non solo a quella italiana) la sua amarezza, quasi rabbia, per le critiche alla Legge di stabilità da parte delle Regioni presiedute dal suo "compagno" di partito Sergio Chiamparino. Un duello ingaggiato già qualche ora prima con scambi polemici su Twitter e poi esploso con le dichiarazioni sotto le bandiere del vertice Asem. Una gaffe che sta rischiando di mettere in ombra il difficile e complesso lavoro della nostra diplomazia per la preparazione del vertice e rendere quasi evanescente la mediazione italiana sulla vicenda ucraiana, resa possibile dall' invito al presidente Poroshenko che formalmente non fa parte, a differenza del presidente russo Putin, del formato Asem. Vicenda, quest' ultima, sulla quale il premier italiano si è trovato, tra l' altro, costretto a subire lo straripante protagonismo della cancelliera tedesca Angela Merkel che avrebbe dovuto avere ieri contatti diretti sia con Putin che con Poroshenko prima di quelli fissati dall' agenda italiana. Incontri fatti slittare solo all' ultimo momento per non offendere i padroni di casa (soprattutto il presidente Napolitano). Nessun confronto diretto Renzi Merkel sui conti pubblici italiani ma solo un siparietto durante la photo opportunity. Renzi era già pronto per i fotografi, insieme con Barroso e Van Rompuy e all' arrivo della cancelliera tedesca l' ha salutata stringendole la mano e dicendo «ciao Angela», poi «Buonasera... buon pomeriggio». Quindi, guardando l' orologio: «Buongiorno, buon pomeriggio, è lo stesso, we are flexible...». La Merkel è scoppiata in una risata avendo perfettamente compreso il riferimento alla "flessibilità" tanto invocata dall' Italia nel fiscal compact. Ma se il protagonismo della Merkel non ha minimamente offeso la suscettibilità di Renzi, non altrettanto si può dire per la posizione degli enti locali sulla Legge di stabilità. «Noi cerchiamo di gestire al meglio i soldi degli italiani con una manovra da 36 miliardi ha esordito Continua > 12

Pagina 11 < Segue Il Sole 24 Ore Enti locali Renzi davanti alla stampa abbiamo ridotto le tasse per 18 miliardi di euro; abbiamo chiesto alle Regioni 2 miliardi ma credo che si debba avere un po' di senso della misura. Non credo che convenga alle istituzioni continuare una polemica sui tagli, sugli sprechi, prima di guardare in casa propria». Renzi si è detto pronto a incontrare i presidenti delle Regioni ma «se l' Italia vuole ripartire, e noi la faremo ripartire, c' è bisogno di ridurre gli sprechi per tagliare le tasse». Per questo il presidente del Consiglio ha definito «inaccettabili» le polemiche di chi propone di rialzare le tasse a livello locale per un miliardo. Si tratta, per Renzi, di un atto «al limite della provocazione». Prima di accampare pretese le Regioni, secondo Renzi, devono «iniziare anche loro a fare gli sforzi perché le famiglie italiane gli sforzi li stanno facendo da anni. Ora tocca anche ai consiglieri regionali, agli assessori regionali, ai presidenti delle Regioni. Se vogliono sfidarci su questo campo ci siamo». Il nervosismo di Renzi può ritenersi giustificato solo in parte dall' attesa per il verdetto di Bruxelles sulla Legge di stabilità. Renzi spera che la nuova Commissione sappia interpretare la necessità di stimolare la crescita e affrontare il «momento delicato» della situazione economica e finanziaria internazionale. L' Europa, secondo Renzi, «deve farsi trovare capace di una risposta economica che investa sulla crescita e non sia solo rigore e austerity». L' Italia, ha ripetuto il premier, ha rispettato e rispetta il 3%, ha le carte in regola ma l' Europa «fin dal prossimo consiglio europeo, deve riflettere un po' di più» perché «la crisi non è risolta, è internazionale, di fiducia». Una risposta è attesa dal G20 di novembre in Australia e richiederà grandi investimenti sulla crescita come suggeriscono le «raccomandazioni dell' Fmi» che, ha chiosato il premier, «non mi paiono pericolosi comunisti». RIPRODUZIONE RISERVATA. GERARDO PELOSI 13

Pagina 11 Il Sole 24 Ore Enti locali Confindustria. «Non posso fare previsioni su quello che succederà a Bruxelles» Squinzi: la direzione è giusta Provvedimenti attesi da tempo Nicoletta Picchio ROMA Nella legge di stabilità «ci sono dentro tutta una serie di provvedimenti che le imprese aspettavano da anni. Quindi riteniamo che sia molto positiva». Giorgio Squinzi commenta così le decisioni prese l' altro ieri dal consiglio dei ministri, che prevedono per le aziende un taglio dell' Irap per la componente che pesa sul costo del lavoro e sgravi contributivi per tre anni per i neoassunti con un contratto a tempo indeterminato. «Mi sembra di poter confermare che la legge di stabilità, così come ci è stata presentata, vada sicuramente nella direzione della crescita». Ora si tratta di guardare avanti, in particolare all' approvazione della Ue. Interpellato su questo aspetto, il presidente di Confindustria non si è sbilanciato: «Su quello che succederà a Bruxelles non posso fare previsioni. Mi auguro che non vengano messi ostacoli. Le imprese ritengono che questa manovra vada nella direzione giusta». E si è mostrato fiducioso alla domanda se i contenuti della manovra possano mettere a rischio i conti pubblici: «Se il premier e il ministro Padoan hanno avallato queste cifre avranno sicuramente fatto i loro calcoli e le loro verifiche». Squinzi ha parlato a margine dell' Asia Europe Business Forum che si è tenuto ieri a Milano. Il mercato asiatico può essere la chiave per la crescita mondiale e quindi una spinta anche per il nostro sviluppo. «Abbiamo unito le forze insieme ai nostri partner asiatici e a BusinessEurope per confermare che siamo pronti a svolgere la nostra parte del lavoro, oggi più che mai, con più forza che mai». L' Italia non è ancora fuori dalla recessione: «Siamo di fronte ad una crisi delle più dure che ci siano mai state. Gli effetti sono ancora qui, ma guardiamo avanti. Abbiamo raggiunto ottimi risultati quando c' erano scenari peggiori. Abbiamo un forte senso del dovere. Questa è la forza della comunità industriale ed economica: abbiamo fiducia e ci sentiamo la responsabilità». In questi giorni stanno riemergendo forti criticità, come il calo delle borse e l' aumento dello spread. «Non eravamo fuori dalla crisi ha spiegato Squinzi e i valori molto bassi dello spread erano dovuti ad una serie di coincidenze, alla liquidità dei mercati. Per uscirne abbiamo bisogno ancora di tempo». Ed ha aggiunto: «Quando ci sono questi momenti di volatilità i mercati reagiscono in modo abbastanza difficile da interpretare, bisogna aspettare qualche giorno per capire dove vanno ad assestarsi». RIPRODUZIONE RISERVATA. Continua > 14

Pagina 11 < Segue Il Sole 24 Ore Enti locali NICOLETTA PICCHIO 15

Pagina 20 Il Sole 24 Ore Enti locali Siderurgia. Attesa per oggi la decisione del gip di Milano sull' istanza del commissario Gnudi per lo sblocco dei fondi. L' Ilva punta sulle risorse sequestrate Al processo di Taranto sono pervenute un migliaio di richieste di parte civile. Domenico Palmiotti TARANTO Il "botto" arriva al termine dell' udienza preliminare davanti al gup di Taranto, Wilma Gilli, che ieri mattina ha di fatto avviato il processo per il disastro ambientale dell' Ilva. Hanno infatti chiesto di costituirsi in giudizio un migliaio di parti civili tra lavoratori, cittadini, sindacati, associazioni ed enti locali, e ci sono richieste di risarcimento danni per 31 miliardi, di cui 20 riferiti a Comune e Provincia di Taranto. Ora che la Corte di Cassazione ha stabilito che il processo rimane a Taranto, non tocca certo al gup stabilire i risarcimenti. Il giudice Gilli, infatti, dovrà pronunciarsi solo sulle richieste di rinvio a giudizio formulate dalla Procura, che ha chiesto il processo per 49 persone fisiche (tra cui Nicola e Fabio Riva) e 3 società (Ilva, Riva Forni Elettrici e Riva Fire). Ci sarà una nuova udienza il 21 novembre e comunque l' elevato numero di richieste delle parti civili è molto indicativo. In questo momento, però, lo snodo decisivo della vicenda Ilva è a Milano più che a Taranto. Oggi, infatti, il gip Fabrizio D' Arcangelo deve pronunciarsi sull' istanza presentata dal commissario, Piero Gnudi, volta ad utilizzare le somme (1,2 miliardi) sequestrate mesi addietro dalla Magistratura di Milano ai Riva per reati fiscali e valutari. Gnudi si appella alla legge che prevede che il commissario possa usare questi soldi, finalizzarli all' aumento di capitale per il risanamento ambientale, col vincolo del sequestro che si trasferisce dalle somme liquide alle azioni o al credito «a futuro aumento di capitale». Se il gip darà il via libera, l' Ilva potrà tirare il fiato, avere nuova liquidità in cassa, mettere a budget nuove risorse per il risanamento del siderurgico, e trattare su basi diverse con i potenziali acquirenti, a partire dalla cordata Arcelor Mittal Marcegaglia che, allo stato, appare in pole position rispetto agli altri che hanno dichiarato interesse per l' azienda (Jindal, Arvedi e un fondo di investimento che però si unirebbe ad un soggetto industriale). Se invece il verdetto del gip di Milano dovesse essere negativo, tutto tornerebbe pericolosamente in bilico e potrebbe riacquistare peso anche la possibilità di ricorrere alla legge Marzano che prevede la procedura di amministrazione straordinaria. Non è scontato che il gip si pronunci oggi stesso, ma l' attesa e l' attenzione sono enormi. Lo fa capire lo staff del commissario Gnudi ma lo dice anche la Federmanager, il cui presidente nazionale, Giorgio Ambrogioni, dichiara che «è vitale poter disporre rapidamente degli intenti fondi sequestrati alla famiglia Riva». «Auspichiamo dice la Federmanager che il Tribunale di Milano decida di sbloccare subito e vengano Continua > 16

Pagina 20 < Segue Il Sole 24 Ore Enti locali rimessi a disposizione della gestione commissariale per coprire il deficit di liquidità dovuto alla riduzione delle vendite dell' acciaio e ai costi affrontati per la manutenzione degli impianti e gli interventi Aia». Proprio ai fini dell' attuazione Aia lo sblocco delle risorse dei Riva può fare la differenza. Arcelor Mittal e commissario stanno infatti trattando sui costi dell' Autorizzazione integrata ambientale e verificare come eventualmente suddividerli. A quanto pare, il rifacimento dell' altoforno 5 uno degli interventi dell' Aia verrebbe eseguito dalla multinazionale l' anno prossimo, mentre sul resto è in corso una discussione. Anche perché Arcelor Mittal reputa questi lavori conseguenza di ciò che non sarebbe stato fatto in passato. E l' unico modo perchè la gestione commissariale possa essere in partita è data appunto dallo sbloco dei soldi sequestrati. D' altra parte, il nodo ambientale resta prioritario come evidenzia l' avanzamento della procedura di infrazione verso l' Italia da parte della Commissione Europea. Bruxelles ha infatti inviato al Governo un "parere motivato" a cui Roma dovrà rispondere nel giro di due mesi. Per la Commissione, se all' Ilva «sono state risolte alcune carenze, si registrano ancora diverse violazioni della direttiva sulle emissioni industriali». La Ue, in particolare, mette sotto la lente «l' inosservanza delle condizioni stabilite nelle autorizzazioni, l' inadeguata gestione dei sottoprodotti e dei rifiuti» e parla di «protezione e monitoraggio insufficienti del suolo e delle acque sotterranee». Bruxelles segnala altresì una «mancata riduzione degli elevati livelli di emissione non controllate generate durante il processo di produzione dell' acciaio». Ma l' Aia approvata «è una buona risposta ai problemi ambientali di Taranto e della popolazione», commenta il ministro dell' Ambiente, Gian Luca Galletti. E aggiunge: «Abbiamo tempi di riduzione dell' inquinamento che rispettano quelli previsti». RIPRODUZIONE RISERVATA. DOMENICO PALMIOTTI 17

Pagina 30 Il Sole 24 Ore Enti locali 14ESIMA EDIZIONE DELL' ASIA EUROPE BUSINESS FORUM. Asia e Ue per una crescita integrata e sostenibile Le richieste delle imprese euroasiatiche alla politica. Rita Fatiguso Più integrazione sostenibile. Lo chiedono le imprese asiatiche ed europee dell' Asia Europe Business Forum (Aebf) all' Asian Europe Meeting che chiude i battenti oggi a Milano. Il lavoro delle quattro task force è stato consegnato al termine della seconda giornata di lavori, che ha registrato gli interventi di leader europei e asiatici tra cui Josè Barroso, Herman van Rompuy, Matteo Renzi, Naijb Razak, Nguyen Tan Dung e Shinzo Abe. Non sarà semplice far recepire e implementare una lista della spesa che si presenta lunga e complessa, ma alcuni elementi da tenere in conto sono già evidenti, soprattutto per quanto riguarda il versante della sostenibilità e delle infrastrutture intese come strumento di sviluppo di intere aree. Intanto, la task force Aebf sul commercio e gli investimenti, allo scopo di promuovere l' integrazione tra Europa e Asia, ha proposto di insistere nella liberalizzazione delle economie, di combattere il protezionismo e agevolare gli scambi e gli investimenti tra le due aree del mondo. In agenda l' Aebf propone la chiusura del ciclo degli accordi di Doha, l' espansione dell' accordo sugli appalti pubblici e l' armonizzazione delle regole comuni all' interno dell' area asiatica. Al centro di futuri interventi si pone la difesa dei diritti di proprietà intellettuale e l' agevolazione del trasferimento di tecnologie ma su base volontaria e, soprattutto, la lotta alla corruzione. L' unità che si è occupata di sicurezza alimentare e della gestione sostenibile delle materie prime ha evidenziato la necessità di favorire investimenti nel settore privato che facilitino le filiere alimentari, il miglioramento della gestione delle risorse idriche con un occhio ai prezzi delle materie prime alimentari, l' apertura di mercati globali al commercio del cibo evitando restrizioni alle esportazioni, il controllo dei prezzi e simili paletti; l' eliminazione delle distorsioni al commercio attraverso la concessione di sussidi. La task force per l' energia, le tecnologie verdi e la gestione sostenibile delle risorse naturali suggerisce la creazione di uno speciale dialogo Europa Asia per garantire il corretto funzionamento globale dei mercati dell' energia e di sviluppare le tecniche del negoziato politico per migliorare le relazioni con i principali fornitori. Un' enfasi particolare è stata posta sul rafforzamento delle politiche di ricerca e sviluppo, a sostegno delle tecnologie rinnovabili da utilizzare in luogo dei sussidi alla produzione che non sono in grado di garantire sviluppo durevole. Si propone di migliorare i dialoghi bilaterali e l' attuazione di attività congiunte tra le imprese, enti e istituti di ricerca per accelerare le attività necessarie a colmare il divario Continua > 18

Pagina 30 < Segue Il Sole 24 Ore Enti locali tra la ricerca e la commercializzazione di tecnologie all' avanguardia. Infine, c' è la task force sulla cooperazione UE Asia in infrastrutture, reti di connettività e tecnologia spaziale. Un nodo molto importante, basti pensare che sul fronte asiatico la Cina di recente ha cercato di porsi come leader tentando di creare una struttura ad hoc per finanziare infrastrutture in tutta l' area. L' idea che Paesi asiatici possano usufruire delle risorse di Pechino probabilmente non è esattamente l' ideale, per questo l' Aebf propone interventi più equilibrati. Asia ed Europa, infatti, si legge nella dichiarazione congiunta finale devono rafforzare i meccanismi esistenti necessari a facilitare la predisposizione di progetti economici e tecnici, per eseguire contratti ben strutturati in un lasso di tempo ragionevole e migliorare i programmi di riduzione dei rischi finanziari. I progetti finanziabili nel settore delle infrastruttue devono comunque essere incentivati, specie in relazione alla loro finanziabilità. L' Aebf suggerisce di migliorare la preparazione dei progetti utilizzando anche l' aiuto e la consulenza delle istituzioni internazionali, nonché dei rappresentanti del settore pubblico e privato. Chiede di incoraggiare l' uso di nuove fonti di capitale e di ricorrere a nuovi modelli di business, allo sviluppo e all' integrazione di nuove tecnologie, soprattutto nelle infrastrutture di trasporto e nelle applicazioni spaziali, e di promuovere una maggiore concorrenza nel settore degli appalti. Insomma, in molti casi è sufficiente utilizzare gli strumenti già esistenti, mentre in altri casi è necessario introdurre modifiche giuridiche e amministrative per accelerare pianificazione e realizzazione di nuove tecnologie e nuovi sistemi per migliorare l' uso efficiente delle infrastrutture. RIPRODUZIONE RISERVATA. 19

Pagina 30 Il Sole 24 Ore Enti locali Lettere. Se la Germania corre il rischio di sbattere contro un muro Anche la Germania si sta fermando: il Governo della Cancelliera Merkel ha tagliato le previsioni di crescita per quest' anno e per il 2015, la produzione industriale è caduta ed è crollata la fiducia degli investitori. C' era da aspettarselo. Cosa credeva la Germania? Che andando avanti da sola e con i paraocchi si sarebbe salvata da sola? Che se stavano bene i tedeschi e non anche gli altri europei il Paese sarebbe andato comunque avanti bene? Non è così. La Germania deve imparare dalla lezione che solo in una logica "di gruppo" si salva, altrimenti sarà la fine pure per gli stessi tedeschi. Per chi produce la Germania se gli altri Paesi non possono comprare? Anche l' egoismo ha i suoi limiti Domenico Lanuto Bologna Caro Lanuto, Molti tedeschi purtroppo sono convinti che per loro l' Europa sia un grande peso (e magari anche un pessimo affare) invece che una enorme opportunità. Basterebbe che guardassero un po' di statistiche europee per capire che le cose stanno esattamente all' opposto. Ma i pregiudizi sono duri a morire. E ormai in Germania i sentimenti anti europei sono in netta ascesa, un po' come dovunque nel resto dell' Unione. Senza dubbio La congiuntura economica negativa che colpisce la Germania, ormai a rischio di recessione tecnica, in parte dipende anche dalla gelata europea. Sarebbe dunque logico che l' Europa rinserrasse le fila, che le politiche di rigore e riforme strutturali venissero accompagnate da un rilancio della domanda e degli investimenti da parte dei paesi in surplus, cioè prima di tutto della Germania. Che pero' continua a rispondere picche. C' è chi sostiene che non si muoverà prima di andare a sbattere contro un muro. Viene il sospetto che chi lo dice non abbia purtroppo tutti i torti. Il vertice euro asiatico Ieri si è svolto a Milano il summit dell' Asem, ovvero la conferenza dei capi di stato e di governo dell' Asia e dell' Europa. Un vertice senz' altro importante, non fosse altro per le decine di leader interessati, rappresentanti di economie che incidono complessivamente per metà del Pil mondiale. Nella speranza che possa essere davvero un' occasione per avviare seriamente una cooperazione economica e strategica con l' intero continente euro asiatico. Rodolfo Giovannini Milano I beni confiscati alla mafia I beni confiscati alla mafia ammontano a svariati miliardi di euro.tali immobili sono frutto di riciclaggio di proventi illeciti,e di malversazioni di ogni genere.considerando le sentenze passate in giudicato,e prendendo atto che la confisca definitiva,conduce i beni in questione,nel patrimonio indisponibile dello stato, si potrebbe costituire un Continua > 20

Pagina 30 < Segue Il Sole 24 Ore Enti locali fondo ad hoc dove far confluire tali patrimoni,posti a garanzia di una conseguente emissione obbligazionaria sovrana "zerocoupon" rimborsabili in un arco temporale medio lungo(5 10 anni). Nel frattempo, si acquisterebbe tempo, in attesa che il mercato immobiliare già soffocato da alti tassi d' invenduto, si tonificasse per poi provvedere alle dismissioni del fondo stesso, tramite cessione diretta degli immobili (agli eventuali attuali e legittimi occupanti,si consentirebbe un diritto di prelazione). Il valore nominale dell' emissione verrebbe modellato a seconda dei parametri di mercato per rendere la medesima emissione appetibile. Il ricavato, andrebbe fatto confluire nel conto fondo ammortamento titoli di stato, presso banca d' italia a riduzione del debito pubblico,oppure si potrebbe finanziare un valido progetto di crescita economica. Contestualmente, si raggiungerebbero diversi scopi "equi e solidali": valorizzazione di beni pubblici (i comuni e gli enti locali, destinatari di tali immobili confiscati,hanno serie difficoltà a massimizzare il "rendimento sociale" di tali immobili), redistribuzione di risorse con finalità di scopo, ottimizzazione conti pubblici. Lettera firmata. 21

Pagina 37 Il Sole 24 Ore Enti locali La ricerca. Il rapporto di Sia: riserve su sicurezza, economicità e controllo delle spese. Il 35% degli italiani non si fida dei pagamenti digitali MILANO Il 35% degli italiani continua a guardare con diffidenza ai pagamenti digitali, contro il 23% di utenti entusiasti delle opportunità offerte dalla moneta elettronica. Che l' Italia fosse indietro, rispetto agli altri paesi europei, nell' utilizzo dei pagamenti elettronici si sapeva. Quello che però emerge dalla ricerca presentata ieri da Sia è una frattura fra due mentalità diversissime: secondo i dati diffusi dal gruppo che fornisce tecnologie in ambito finanziario esiste nel Paese una netta contrapposizione tra una quota di popolazione refrattaria all' utilizzo degli strumenti di pagamento digitale (definiti dalla ricerca come «low users», che raccolgono il 35% del totale degli intervistati) e una quota, all' opposto, fortemente digitalizzata e che vorrebbe un ulteriore potenziamento delle opportunità di utilizzo delle forme di pagamento digitale (definiti come «heavy users» che raccolgono il 23% del totale degli intervistati). In particolare, i «low users» considerano il denaro digitale meno sicuro (giudizio pari a 5,6 punti su una scala di 10 contro i 7,3 del denaro contante), meno economico rispetto al denaro contante (5,3 contro 6,9) e meno efficace per poter mantenere il controllo delle proprie spese (5,2 contro 7,4 del denaro contante). Chi utilizza meno le forme di moneta elettronica adduce come motivazione la paura di subire truffe (27%), di perdere il controllo sulle spese effettuate (23%) e una generale diffidenza nei confronti delle forme di pagamento digitale a favore del contante (21%). Gli «heavy users», invece, per quanto siano coscienti di alcuni rischi di sicurezza e benché abbiano subìto più spesso una truffa informatica (39% contro il 13% dei «low users»), hanno una rappresentazione dei pagamenti digitali decisamente più positiva, basata sull' esperienza, che li porta a ritenere il denaro elettronico più comodo (8,5 punti su una scala di 10 contro i 6,5 punti del denaro contante), veloce (8,3 contro 7,1), semplice (8,2 contro il 7,7), sicuro (7,3 contro 7,2), economico (7,3 contro 6,6) ed efficace per il controllo delle spese (7,1 contro 6,8). Le differenze tra i due gruppi, spiega la ricerca condotta da Sia, derivano da fattori come l' atteggiamento culturale rispetto al mondo digitale e il grado di consapevolezza dell' utilizzo di strumenti di pagamento elettronici. Esiste tuttavia anche un problema di disinformazione: solo il 36% del campione totale, infatti, è a conoscenza della scadenza del 31 dicembre 2015 entro cui tutti gli enti della pubblica amministrazione dovranno consentire pagamenti elettronici. G.Ve. RIPRODUZIONE RISERVATA. Continua > 22

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Pagina 48 Il Sole 24 Ore Enti locali Pra chiuso nel 2017 Autovelox antievasione Enrico Bronzo Con la legge di Stabilità nascerà l' archivio unico dei veicoli, sotto il tetto del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, e arriverà il documento unico, la nuova carta di circolazione con annotati anche i dati relativi alla proprietà. Tutto ciò svuoterà di funzioni il Pubblico registro automobilistico (Pra), nato nel 1927 sotto il regime fascista e oggi gestito dall' Aci, che però non scomparirà subito. La soppressione del Pra, infatti, è fissata al 1 luglio 2017, come prevede lo stesso disegno di legge varato l' altroieri dal Consiglio dei ministri nell' ambito di «una graduale semplificazione delle procedure e di una consequenziale riduzione degli oneri a carico dell' utenza e della pubblica amministrazione». Il provvedimento stabilisce poi, in linea anche con l' intervento di riforma delle Province, l' abolizione dell' Ipt, l' imposta provinciale di trascrizione: ma sorge l' Iri, l' imposta regionale di immatricolazione. La nuova tassa si pagherà una volta sola al momento dell' acquisto del veicolo o della sua importazione dall' estero. Per compensare la perdita di gettito che ne deriverà (l' Ipt, attualmente, si paga anche a ogni passaggio di proprietà) le Regioni, come peraltro possono già fare, avranno facoltà di aumentare gli importi della tassa automobilistica. Passando al capitolo della lotta all' evasione, uno degli interventi presenti nel Ddl prevede il controllo sulle polizze Rc auto attraverso dispositivi telematici: autovelox, tutor, accessi Ztl e così via. Il fenomeno dei veicoli privi di copertura assicurativa coinvolge all' incirca da 3,5 (Ania) a 4 milioni (Aci e Motorizzazione) di unità, pari a circa l' 8% delle auto immatricolate. Il danno per le compagnie assicurative è stimato in due miliardi di euro, con un conseguente mancato introito per le casse dello Stato relativo alla quota del premio assicurativo destinata al Servizio sanitario nazionale (10,5% del premio). RIPRODUZIONE RISERVATA. ENRICO BRONZO 24