CATALOGARE IL LIBRO ANTICO IN SBN - Trieste ottobre 2008. LA DESCRIZIONE DELL ESEMPLARE



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CATALOGARE IL LIBRO ANTICO IN SBN - Trieste ottobre 2008. LA DESCRIZIONE DELL ESEMPLARE 1

Un po di terminologia 2

DATI RELATIVI ALL'ESEMPLARE Sono dati di esemplare le caratteristiche fisiche relative all'esemplare che si sta esaminando che si sono generate al di fuori della tipografia. 3

DATI RELATIVI ALL'ESEMPLARE Esse sono: 1 - la legatura 2 - gli eventuali errori nella legatura di fascicoli 3 - i restauri di carte o legatura 4 - le legatura di parti paratestuali all'inizio o alla fine dell opera, eventuali illustrazioni prive di richiami alle pagine di riferimento 5 - le postille e i richiami manoscritti 6 - i timbri, le notizie dei possessori 7 - gli ex libris 8 - la mancanza di carte 9 - l'aggiunta di carte provenienti da altre edizioni e così via. Questi dati sono tutte particolarità che afferiscono all'esemplare e alla sua storia e vanno registrate nelle apposite note all'esemplare attivabili dopo che il volume è stato collocato nella biblioteca. 4

DATI RELATIVI ALL'ESEMPLARE Non bisogna sottovalutarne l importanza e quindi la loro inserzione In taluni casi i dati di esemplare possono superano per importanza la notizia bibliografica stessa (es. presenza di note di possesso particolari, postille mss. coeve etc., legature di pregio etc.) 5

DATI RELATIVI ALL'ESEMPLARE La Guida fornisce solo poche indicazioni (p. 75) relativamente alle note esemplare. Tuttavia si tratta di informazioni particolarmente importanti per la storia del libro. La loro formulazione richiede competenze diversificate che non sempre sono presenti nel bagaglio formativo dei catalogatori. 6

DATI RELATIVI ALL'ESEMPLARE In SBN: La descrizione dell'esemplare è collegata agli inventari e alla collocazione. Di conseguenza, nel caso di opere in più volumi la descrizione dell'esemplare avverrà all'ultimo livello descritto, sia esso una natura M che W. 7

DATI RELATIVI ALL'ESEMPLARE Poiché ogni esemplare di ciascun volume è legato al proprio possessore e/o provenienza, qualora la biblioteca possegga più esemplari di una stessa edizione, per chiarezza bisognerà distinguere gli esemplari di una stessa edizione nonché i volumi di uno stesso esemplare. Es.: Copia A, vol. 1 Copia A, vol. 2 Copia B, vol. 1 Copia B, vol. 2 8

MUTILI E VARIANTI CONSISTENZA D ESEMPLARE IN INDICE Il possesso di copie mutile e di varianti deve essere segnalato in polo in consistenza di inventario e poi in consistenza d'indice all'ultimo livello, in modo da rendere visibile il dato anche al di fuori del polo di appartenenza. Visto che la biblioteca può possedere più copie della stessa edizione, il dato va riportato anche in testa alle note d'esemplare. 9

MUTILI E VARIANTI CONSISTENZA D ESEMPLARE IN INDICE Esempi di consistenza d'indice: 1 esemplare mancante del front. 1 esemplare mancante delle c.... 1 esemplare var. B 2 esemplari di cui 1 var. B e var. D 1 esemplare mancante del front. e var. B 2 esemplari di cui 1 mutilo della c... e l'altro var. B 10

MUTILI E VARIANTI CONSISTENZA D ESEMPLARE IN INDICE La collocazione degli ultimi livelli evidenzia in ogni caso i volumi posseduti. Si possono però segnalare a livello di M generale i volumi posseduti. Es. Solo il v.... Solo i v.... 2 esemplari di cui 1, solo il vol...., l'altro solo i vol.... 2 esemplari di cui 1 mancante del front. Si segnala la presenza di volumi mutili sia nella consistenza d'indice dei volumi interessati, sia anche nella consistenza d'indice della M generale. 11

MUTILI E VARIANTI CONSISTENZA D ESEMPLARE IN INDICE Non si considerano mutile in indice le pubblicazioni in più volumi che risultano complete assemblando più esemplari appartenenti a fondi diversi. Se ne dà notizia in consistenza d'indice della M generale (2 esemplari, di cui uno mancante dei vol. 1 e 2 e l'altro dei vol. 3 e 4. 12

DATI RELATIVI ALL'ESEMPLARE Sempre in precisazione d inventario andranno indicati eventuali anomalie relative all esemplare (es. errata legatura di fascicoli) e l eventuale presenza di altre unità bibliografiche legate di seguito. 13

Unità bibliografiche rilegate insieme. Sino a tre si può dare una descrizione accurata dei volumi in forma normalizzata es. Legato con: N. Cognome, Titolo, Luogo, Editore, anno Legato con il v. N. del v. della stessa opera. Legato con altre due opere dello stesso A. Nel caso di più tre unità rilegate insieme: In misc. Legato con altre opere dello stesso A. 14

DESCRIZIONE DELL ESEMPLARE Nella catalogazione partecipata i dati di esemplare in SBN vengono allocati all'interno dei dati inventariali locali e sono gestiti localmente all'intero dei singoli poli. Sono visibili negli OPAC. Questo perché i dati descrittivi non sono facilmente standardizzabili e la loro descrizione non è codificata in modo univoco. Di conseguenza la base dati non sarebbe nemmeno facilmente interrogabile. 15

DESCRIZIONE DELL ESEMPLARE Nella strutturazione delle note d esemplare teniamo presente che Sebina consente di suddividere queste note in varie aree scandite come segue: 16

DESCRIZIONE DELL ESEMPLARE F. Filigrana N. Note e decorazioni L. Legatura P. Possessori - provenienza C. Collocazioni precedenti S. Stato di conservazione R. proposta di Restauro 17

DESCRIZIONE DELL ESEMPLARE In linea di massima la descrizione dell esemplare va dall esterno verso l interno. 18

Note e decorazioni Vanno indicate eventuali note di possesso, etichette, ex libris, timbri, postille manoscritte, annotazioni, richiami marginali, maniculae, sottolineature, disegni, prove di penna etc. presenti nell esemplare (fogli di guardia, frontespizio, carte interne), miniature, decorazioni mss dei capilettera etc. 19

LEGATURA Bisogna individuare il tipo di legatura e descriverla brevemente. Talora la legatura può essere anche datata e firmata. Questi elementi sono molto importanti da segnalare. es. Legatura coeva Legatura del sec. secolo [per legature si epoca successiva] Legatura di restauro del Anno, con recupero del dorso originario/dei piatti, delle assi o di altri elementi da specificare Legatura mancante. Legatura parzialmente mancante. Legatura assente (se il volume non ne ha mai avuta una) Legatura di nome del legatore 20

LEGATURA Dopo la descrizione sommaria della legatura si può scendere nella descrizione particolareggiata delle sue singole componenti a seconda delle conoscenze del catalogatore e di quanto programmato all interno delle singole istituzioni bibliotecarie. E opportuno però che vengano inserite alcune informazioni basilari quali il tipo di materiale impiegato per la coperta (es. asse lignea, in pergamena floscia/semifloscia/rigida, in pelle, in pelle allumata, in carta decorata), eventualmente il tipo di decoro presente (marezzatura, marmorizzazione, xilografia, spugnatura, a spruzzo etc., impressioni o incisioni a secco o in oro) e su quale supporto è stata usata (assi lignee o quadranti in cartone/carta etc.), la presenza di nervi sul dorso, di capitelli, la decorazione del taglio delle carte, la presenza di lacci o fermagli, di borchie o cantonali etc. 21

LEGATURA Si può indicare: la presenza di etichette (di carta) o tasselli (di pelle) sul dorso o sui piatti di altre forme di indicazione del nome dell A. e del titolo sul dorso (es. manoscritte direttamente su di esso) 22

legatura in pergamena di recupero recante un testo manoscritto 23

legatura in pergamena con piatti ricoperti da carta marmorizzata del tipo Old Dutch 24

legatura in carta xilografata con decoro a motivi floreali 25

Possessori/Proprietari I possessori sono tutti i passati proprietari di un volume Il proprietario è l ultimo nome dal quale l esemplare è giunto in biblioteca. Possono essere persone o enti e possono manifestarsi attraverso: timbri note manoscritte etichette di possesso ex libris armi dipinte o miniate sui piatti delle legature fonti esterne al libro (fonti d archivio etc.) 26

Possessori/Proprietari Si normalizza il nome e si fa il collegamento con il possessore con tutti gli opportuni rinvii. In nota al legame si indica tipologia (es. ex libris, nota manoscritta, timbro) e localizzazione nel volume (es. sul front., sul verso del primo foglio di guardia ant. etc.) e eventualmente le circostanze dell arrivo in biblioteca. Se il possessore nel corso del tempo usa più forme per manifestare la sua proprietà, il legame è sempre fatto ad una sola forma normalizzata con opportuni collegamenti di rinvio alle altre forme utilizzate. Nelle note d inventario si può indicare la presenza di note di possesso non leggibili perché scolorite, cancellate, abrase etc. 27

Collocazioni precedenti Si annotano nel campo apposito le collocazioni storiche che eventualmente l esemplare ha avuto nel corso della sua storia sia all interno della biblioteca che attualmente ne è proprietaria, sia dovute a precedenti possessori, anteriormente all ingresso dell esemplare in biblioteca. 28

Stato di conservazione Si indica in breve se il volume necessita di particolari precauzioni nella consultazione (es. presenza di carte staccate dalla compagine, dorso fragile, rischio di distacco di frammenti dalla legatura o dalla compagine delle carte, etc.) E preferibile, a mio modo di vedere, descrivere lo stato di conservazione che necessiti di interventi nell apposito campo R. Proposta di restauro 29

Proposta di restauro Si indica quali componenti del libro necessitano di intervento (carte, legatura, dorso) descrivendo brevemente il tipo di danno presente (tagli, strappi, lacune, lacerazioni, indebolimento generale della carta, per cause chimiche, fisiche o biologiche, presenza di macchie, gore, fori di insetto etc.) 30

CATALOGARE IL LIBRO ANTICO IN SBN - Trieste ottobre 2008. LA DESCRIZIONE DELL ESEMPLARE 31