USO DEI LIBRI LITURGICI Rito Liturgia Parola con Com. 2014-15 LB_5



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USO DEI LIBRI LITURGICI Rito Liturgia Parola con Com. 2014-15 LB_5

O Spirito Paraclito, uno col Padre e il Figlio, discendi a noi benigno nell intimo dei cuori. Voce e mente si accordino nel ritmo della lode, il tuo fuoco ci unisca in un anima sola. O luce di sapienza, rivélaci il mistero del Dio trino ed unico, fonte d eterno Amore. Amen.

Lezione pratica sull uso del Calendario Liturgico, Messalino e Liturgia delle Ore

IL CALENDARIO dell Anno LITURGICO (ORDO) L ORDO è il I dei libri liturgici! - Simbolo dell anno liturgico: né retta, né circolo, ma la spirale. - Anno solare = la durata della rotazione (giro) della terra attorno al sole (storicamente ha diversi inizi). Anno civile o solare: è ritmato sui mesi, dall 1 gennaio 31 dicembre.

I. RITMO ANNUALE. Fondato nel Vangelo! E distribuita nel corso di 1 anno la vita pubblica di Gesù nei sinottici. Un unico viaggio di Gesù da Nazaret a Gerusalemme. ANNO LITURGICO: è il mistero di Cristo celebrato nel ritmo del Tempo, nel ritmo di 1 anno. ~ C è un TEMPO di attesa- preparazione alla venuta di Cristo ~ c è un TEMPO di celebraz. d. natività di Cristo ~ c è un TEMPO di preparaz. alla Pasqua di C. ~ c è un TEMPO di celebraz. d. Pasqua di C: da Pasqua a Pentecoste (laetissimum spatium) ~ c è un TEMPO di celebraz. d. vita storica di C.

DUNQUE: abbiamo i TEMPI SACRI (o proprio del tempo) Stagioni dell anno liturgico (Ritmo Stagionale le Tempora segnano l inizio delle stagioni) AVVENTO, NATALE, QUARESIMA, PASQUA, T. ORDINARIO E c è anche una celebrazione del mistero di Cristo nella vita dei SANTI DUNQUE: abbiamo anche IL SANTORALE Proprio dei Santi, che segue il calendario civile.

II. Ma c è anche il RITMO SETTIMANALE. Fondato nella Scrittura: la settimana biblica della creazione (dal I al 7 giorno: giorno del riposo - sabhat!) La settimana astronomica. La quarta parte del ciclo lunare, cioè 1 fase della luna. E il più antico anno astronomico conosciuto, anno lunare e MESE LUNARE fatto di 4 settimane (= il ciclo lunare).

anno liturgico è fondato e ritmato sulla ettimana ( il riferimento è la Scrittura e la ettimana Santa). e devozioni seguono il ritmo mensile mese mariano, mese del S. Cuore, mese ei defunti, ecc.) iclo liturgico = 4 settimane (le 4 fasi d. luna). ese lunare = la durata del giro della luna ttorno alla terra (52 settimane = 1 anno. ettimane=la durata di 1 fase del ciclo lunare. il mese solare è una divisione convenzionale ell anno solare)

III. L ANNO LITURGICO compone insieme TEMPI SACRI e SETTIMANA. AVVENTO = 4 settimane NATALE = 2 settimane QUARESIMA = 5 settimane + SETTIMANA SANTA = 1 settimana PASQUA = 7 settimane T. ORDINARIO = 34 settimane L anno ha 52 settimane in totale.

L AVVENTO inizia la domenica 30 novembre o la domenica più vicina al 30/11 IL NATALE è fisso 25/12 vicino al solstizio d inverno (giorno in cui il sole vince sulla notte e i giorni cominciano ad allungarsi!) LA PASQUA, centro e cuore dell Anno Lit, si celebra la domenica che segue il Plenilunio di Primavera. LA QUARESIMA. Da Pasqua si va indietro di 40 giorni (da mercoledì delle Ceneri al Giovedì Santo sono 40 giorni) IL TEMPO di PASQUA: dal giorno di Pasqua in avanti per 7 settimane.

IV. RITMO GIORNALIERO (la durata del giro della terra su se stessa) IL GIORNO LITURGICO assume la tradizione ROMANA: giornata di 12 ore, dalle ore 6 alle ore 18 (= 12 ore : dall Ora Prima all Ora duodecima: l Ora Prima è dalle ore 6 alle 7).

Poi c è la NOTTE divisa in 4 vigilie: Prima vigilia ore 18-21; II a vigilia ore 21-24; III a vigilia ore 24-3 (canto del gallo); IV a vigilia ore 3-6. IL GIORNO LITURGICO mette in rilievo alcune ore : LODI ORA MEDIA (III a VI a IX a ) VESPRI COMPIETA - UFFICIO LETTURE.

SOLENNITÀ, FESTE e MEMORIE I GIORNI del Mistero di Cristo non sono tutti uguali: Abbiamo: solennità, feste (spec. la domenica) e memorie. PRIMI VESPRI. La domenica, (feste) e le solennità: il giorno liturgico inizia la sera precedente.

Tabella dei giorni liturgici p. 305 o XXII Mes scala di valori estratta dalle Norme generali sull anno liturgico e sul calendario nn. 59-61 La precedenza tra i giorni liturgici, quanto alla loro celebrazione, è regolata esclusivamente dalla seguente tabella. I 1.Il Triduo pasquale della Passione e Risurrezione del Signore. 2.Il Natale d Sign,Epifania,Ascensione,Pentecoste. Le domeniche di Avvento,Quaresima e Pasqua. Il Mercoledì delle Ceneri. Le ferie della Settimana S.,dal lun al gio incluso. I giorni fra l ottava di Pasqua.

3. Le solennità del Signore,d. beata Maria Vergine, dei santi, iscritte nel calendario generale. La Commemorazione di tutti i fedeli defunti. 4. Le solennità proprie e cioè: a) la solennità del Patrono principale del luogo o del paese o della città; b) la solennità della Dedicazione e dell anniversario della Dedicazione della propria chiesa; c) la solennità del Titolare della propria chiesa; d) la solennità o del Titolare, o del Fondatore, o del Patrono principale dell Ordine o della Congregazione.

II 5. Le feste del Signore iscritte nel calend generale 6. Le domeniche del tempo di Natale e le domeniche del Tempo ordinario. 7. Le feste della beata Vergine Maria e dei santi iscritte nel calendario generale. 8. Le feste proprie, e cioè: a) la festa del Patrono principale della diocesi; b) la festa dell anniversario della Dedicazione della chiesa cattedrale; c) la festa del Patrono principale della regione o della provincia, della nazione, di un territorio più ampio;

d) la festa del Titolare, del Fondatore, del Patrono principale dell Ordine o della Congregazione e della provincia religiosa, salvo quanto è disposto al n. 4 d. e) le altre feste proprie di qualche chiesa; f) le altre feste iscritte nel calendario di ciascuna diocesi, o dell Ordine o della Congregazione. 9. Le ferie di Avvento dal 17 al 24 dicembre compreso. I giorni fra l ottava di Natale. Le ferie di Quaresima.

III 10. Le memorie obbligatorie iscritte nel calendario generale. 11. Le memorie obbligatorie proprie, e cioè: a) le memorie del Patrono secondario del luogo, della diocesi, della regione o della provincia, della nazione, di un territorio più ampio,dell Ordine o della Congregazione e della provincia religiosa; b) le altre memorie obbligatorie proprie di qualche chiesa; c) le altre memorie obbligatorie iscritte nel calendario di ciascuna diocesi o dell Ordine o della Congregazione.

12. Le memorie facoltative, le quali tuttavia si possono celebrare anche nei giorni elencati nel n. 9, però nel modo particolare descritto in Principi e Norme per la Messa e per l Ufficio. In questo stesso modo, come memorie facoltative, si possono celebrare le memorie obbligatorie che eventualmente ricorrono nelle ferie di Quaresima. 13. Le ferie di Avvento, fino al 16 dicembre incluso Le ferie del Tempo di Natale, dal 2 gennaio al sabato dopo l Epifania. Le ferie del Tempo pasquale, dal lunedì dopo l ottava di Pasqua al sabato prima della Pentecoste incluso. Le ferie del Tempo ordinario.

Occorrenza e concorrenza delle celebrazioni. Se nello stesso giorno cadono più celebrazioni, si celebra l Ufficio di quella che nella tabella dei giorni liturgici occupa il posto superiore. Tuttavia, le solennità impedite da un giorno liturgico che ha la precedenza si trasferiscano al primo giorno libero dalle celebrazioni elencate ai nn. 1-8 nella tabella della precedenza, salvo quanto è stabilito al n. 5 delle Norme per l anno liturgico. Le altre cel. impedite per quell anno si omettono. Se nello stesso giorno si devono celebrare i Vespri dell Ufficio corrente e i primi Vespri d giorno seg. prevalgono i Vespri della celebrazione che nella tabella dei giorni liturgici ha un posto superiore; in caso di parità, si celebra i Vespri del g. corrente.

Esercizi Quale festa prevale? - 1 Novembre Santi o Domenica? - Domenica 2.11 Morti o Domenica? - 14 settembre Esaltazione S. Croce o domenica (f. del Signore)? - 18 ottobre S. Luca o domenica? - Dedicazione propria Chiesa o Domenica? - 9 agosto Vespri di S. Teresa d. Croce o Primi Vespri della domenica?

STRUTTURA DEI 3 LIBRI LITURGICI CALENDARIO LITURGICO (Ordo) diocesano

CALENDARIO LIT. ROMANO (universale) e CALENDARIO LITURGICO diocesano Il calendario liturgico diocesano compone insieme i due calendari: quello romano con quello diocesano. Il calendario diocesano infatti inserisce in quello romano le feste proprie della diocesi.

2014-15 CAL. LIT. ROMANO CAL. LIT. DIOCESANO

PROPRIO DIOCESANO NOSTRI SANTI e BEATI GENNAIO 7 S. VALENTINO vescovo memoria facoltativa 15 S. ROMEDIO eremita memoria 29 S. GIUSEPPE FREINADEMETZ sacerdote memoria facoltativa FEBBRAIO 3 B. STEFANO BELLESINI sacerdote memoria MARZO 1 B. GIOVANNA MARIA BONOMO vergine memoria facoltativa APRILE 30 S. MASSENZA memoria MAGGIO 16 S. GIOVANNI NEPOMUCENO sac. e martire memoria facoltativa 28 B. MARIA SERAFINA DEL SACRO CUORE vergine memoria facoltativa 29 SS. SISINIO, MARTIRIO e ALESSANDRO martiri festa

GIUGNO 06 B. ODOARDO FOCHERINI martire memoria facoltativa 26 S. VIGILIO vescovo e martire patrono principale della città e della diocesi di Trento solennità LUGLIO 1 B. ANTONIO ROSMINI sacerdote memoria facoltativa 9 S. PAOLINA VISINTAINER vergine memoria 12 SS. ERMAGORA E FORTUNATO martiri memoria facoltativa SETTEMBRE 19 SS. ANDREA KIM sacerdote e PAOLO CHONG e Compagni martiri memoria anticipata per poter celebrare il B. Adelpreto. 20 B. ADELPRETO vescovo memoria facoltativa OTTOBRE 10 S. DANIELE COMBONI vescovo memoria 16 DEDICAZIONE DELLA PROPRIA CHIESA solennità NOVEMBRE 18 DEDICAZIONE DELLA CATTEDRALE festa; in Cattedrale: solennità DICEMBRE 4 B. GIOVANNI NEPOMUCENO DE TSCHIDERER vescovo memoria facoltativa; in Cattedrale: memoria

CALENDARIO LITURGICO (Ordo) - Giornate episcopali - Giornate diocesane - Sigle pag. 10 - Scelta Messa (e Lit. P.): cartoncino giallo - Inizia con l Avvento: fine novembre - All inizio dei Tempi Sacri troviamo: 1. Note di teologia liturgica 2. Note pastorali - All inizio del mese troviamo: da ricordare da preparare - Tabella giorni liturgici

Il calendario liturgico (Ordo) dà le indicazioni per la celebrazione della MESSA e della LITURGIA delle ORE di ogni giorno. NB! Per la Liturgia della Parola si cerca Messa; perché la liturgia della Parola è la prima parte della Messa.

MESSALINO

MESSALINO E articolato in 3 parti: Prima parte: misteri di Cristo Centro: Ordinario (rito) della Messa Tempo Ordinario Ultima parte: Proprio dei Santi Comune dei Santi, per varie necessità (es. vocazioni)

Nelle memorie dei Santi le letture sono quelle del giorno, eccetto richiesta diversa. Es. 22 luglio S. Maria Maddalena; 15 settembre B.V.M. Addolorata

Il Lezionario rinnovato 2007

Lezionario ed. 2007: in 9 volumi Dom - festivo 3 vol : A B C Feriale 3 vol : T forti, TO I; TO II Santi, rituali, ad diversa e votive (3 vol.)

Esercizi Lit. della Parola: orazione e letture (proprie o del giorno) - sabato 4 ottobre - mercoledì 15 ottobre - sabato 18 ottobre - martedì 28 ottobre

LITURGIA DELLE ORE

LITURGIA DELLE ORE Libro articolato in 3 parti: Prima parte: misteri di Cristo Centro: Ordinario delle Ore (es. rito delle Lodi) Le 4 settimane del Salterio Ultima parte: Proprio dei Santi Comune dei Santi es. pastori, dottori

LITURGIA DELLE ORE Proprio Diocesano I nostri Santi e le nostre feste

Nelle memorie dei Santi la salmodia è quella del giorno, eccetto richiesta diversa. Es. 2 ottobre S. Angeli Custodi; 7 ottobre BVM del Rosario; 11 novembre S. Martino Il ciclo liturgico dei salmi è di 4 settimane. Come si fa a sapere in quale settimana del ciclo siamo? Si divide il numero della settimana per 4, il resto indica la settimana del salterio. Es. sett. 27 è la 3 a del salterio.

Esercizi Liturgia ORE: salmodia e orazioni (proprie o d. giorno) Lodi: - sabato 25 ottobre - sabato 11 novembre Vespri - sabato 18 ottobre - domenica 16 novembre

GUIDA PER LA SCELTA DELLA MESSA E LIT. PAROLA cartoncino segnalibro In base alle norme del Missale Romano per facilitare la scelta della Messa distinguiamo i giorni liturgici in 6 categorie, alle quali si fa riferimento ogni giorno nel corso del Cal liturgico. [1] 1.Non è consentita alcuna Messa diversa da quella indicata nel Calendario, nemmeno la Messa «esequiale» 2. Nella celebrazione del matrimonio, se non è solennità di precetto, è consentita una delle letture della Messa degli sposi.

[2] 1. È consentita la Messa «esequiale». 2. Fuori del Mercoledì delle ceneri, della Settimana Santa e del 2 novembre, nella celebrazione del matrimonio o di altri sacramenti è consentita la sostituzione di una lettura del giorno con una scelta dal lezionario rituale.

[3] 1. È consentita la Messa «esequiale». 2. È consentita la Messa «rituale» (Matrimonio, Battesimo Confermazione, Ordinazione, Professione religiosa, ecc 3. È consentita una Messa «ad diversa» per una grave necessità o utilità pastorale, prescritta o permessa dall'ordinario. 4. Per ragioni pastorali è permesso celebrare nelle domeniche per annum le feste del Signore e le solennità che ricorrono nella settimana precedente o seguente, e di tali ricorrenze dire tutte le Messe che si celebrano con concorso di popolo.

[4] 1. È consentita la Messa «dei defunti»: - esequiale, - dopo la notizia della morte, - in occasione della sepoltura definitiva, - per il primo anniversario della morte. 2. È consentita la Messa «rituale». 3. Fuori del Tempo di Avvento e di Quaresima e dell'ottava di Natale è consentita una Messa comunitaria «ad diversa» per una vera necessità o utilità pastorale, a giudizio del rettore della chiesa o del celebrante.

[5] 1. È consentita la Messa «dei defunti»: - esequiale, - dopo la notizia della morte, - in occasione della sepoltura definitiva, - per il primo anniversario della morte. 2. È consentita la Messa «rituale». 3. È consentita una Messa comunitaria «ad diversa» o votiva per una vera necessità o utilità pastorale, a giudizio del rettore della chiesa o del celebrante. 4. È consentita la Messa di un Santo che in quel giorno ha la memoria facoltativa o è iscritto nel Martirologio.

[6] È consentita qualsiasi Messa con opportuno criterio pastorale: 1. della feria di una delle 34 domeniche del tempo ordinario; 2. di un Santo che in quel giorno ha la memoria facoltativa o è iscritto nel Martirologio; 3. rituale, ad diversa, votiva:, 4. dei defunti: esequiale, di anniversario, quotidiana, ecc.

RITO DELLA LITURGIA DELLA PAROLA CON LA S. COMUNIONE Per questa celebrazione si predispongano due o più ceri accesi sull altare e si distenda sulla mensa il corporale. RITI DI INIZIO in piedi Canto d inizio (tolto preferibilmente dal libro dei canti della diocesi Uniti nella lode ) Segno della croce e saluto Terminato il canto d ingresso, Ministro straordinario della Liturgia (MSL) e fedeli, in piedi, fanno il segno della croce. Il ministro guida dice: Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Il popolo risponde: Amen. Il MSL saluta i presenti con queste parole o con altre simili: Fratelli, benedite il Signore, che nella sua bontà ci invita alla mensa del corpo di Cristo.

Tutti: Benedetto nei secoli il Signore. Atto penitenziale Il ministro invita i fedeli al pentimento con queste parole o con altre simili: Fratelli, riconosciamo i nostri peccati e chiediamo il perdono del Signore per esser degni di partecipare a questa sacra celebrazione. Si fa una breve pausa di silenzio. Le varie formule per l atto penitenziale si trovano nel messalino. Signore, pietà. Dopo le invocazioni, quando è prescritto si canta o si dice il Gloria Colletta della messa del giorno.

LITURGIA DELLA PAROLA seduti 1a lettura tolta dal Lezionario del giorno o altri Lezionari delle messe dei santi, votive o ad diversa Salmo Responsoriale che lodevolmente viene cantato secondo le indicazioni e le proposte della Rivista Uniti nella stessa lode Anno A, B e C. 2a lettura (nelle solennità infrasettimanali e in altri casi previsti) in piedi Alleluia o canto al Vangelo (Quaresima) Vangelo è proclamato dal MSL senza premettere Il Signore sia con voi, ma iniziando: Ascoltate fratelli il Santo Vangelo secondo San...

Seduti Eventuale riflessione letta dal MSL o da altro lettore tratta ad es. dalla lettura patristica dell Ufficio di lettura del giorno o altra concordata col parroco che ne garantisce il valore liturgico e spirituale. Silenzio di meditazione in piedi Professione di fede (nelle solennità infrasettimanali e in altri casi opportuni) Preghiera universale secondo i formulari in uso e comunque scelti in accordo col parroco. Se non c è distribuzione della S. Comunione il MSL conclude la preghiera universale con il Padre Nostro. Poi recita la orazione conclusiva (vedi sotto, a conclusione dei Riti di comunione).

RITI DI COMUNIONE in ginocchio Terminata l orazione conclusiva della preghiera universale si procede immediatamente al rito della s. Comunione. Il ministro straordinario della Comunione (MSC) o lo stesso MSL porta sulla mensa dell altare la SS. Eucaristia, genuflette, poi si mette a lato dell altare. In piedi Quindi fa l introduzione alla preghiera del Signore con queste parole o con altre simili: Obbedienti alla parola del Salvatore e formati al suo divino insegnamento, osiamo dire: * Oppure: Siamo qui raccolti attorno alla stessa mensa per ricevere il corpo del Signore. Come una sola famiglia preghiamo come Gesù ci ha insegnato: Poi tutti insieme dicono o cantano il Padre nostro. Secondo l opportunità invita i fedeli a scambiarsi un segno di pace.

E, dopo la genuflessione, presenta la particola dicendo: Beati gli invitati alla Cena del Signore. Ecco l Agnello di Dio, che toglie i peccati del mondo. E i comunicandi soggiungono insieme: O Signore, non sono degno di partecipare alla tua mensa: ma di soltanto una parola e io sarò salvato. Durante la distribuzione della s. Comunione se vi è la possibilità e sufficiente tempo è bene cantare il canto di comunione. Terminata la s. Comunione non si ometta mai un congruo momento di silenzio adorante.

in piedi Quindi in piedi è opportuno eseguire un canto di lode e di ringraziamento. Se non si ritiene di dover cantare durante la distribuzione della s. Comunione si faccia sempre l inno di lode. Dopo il canto il ministro (non dalla sede ma dal sedile) dice l orazione dopo la Comunione tolta dal messalino. RITO DI CONCLUSIONE Il ministro straordinario della liturgia, invocando la benedizione di Dio e facendo su se stesso il segno della croce, dice: Il Signore ci benedica, ci preservi da ogni male e ci conduca alla vita eterna. Tutti: Amen.

Oppure: Ci benedica e ci custodisca il Signore onnipotente e misericordioso, Padre e Figlio e Spirito Santo. Tutti: Amen. In ultimo, il ministro dice: Andate in pace. Tutti: Rendiamo grazie a Dio. E fatta la debita riverenza, il ministro si ritira. Antifona o canto mariano

FINE USO LIBRI LIT. Rito Lit. P. con Com. 2014-15 LB_5