Sintesi della LUMEN GENTIUM Costituzione sulla Chiesa



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Sintesi della LUMEN GENTIUM Costituzione sulla Chiesa Capitolo I - Il mistero della Chiesa La Chiesa vuole spiegare con maggiore chiarezza ai suoi fedeli e al mondo intero la propria natura e la propria missione universale, affinché tutti gli uomini possano raggiungere la piena unità in Cristo. I credenti in Cristo sono stati scelti da Dio Padre fin dall eternità per formare la Chiesa, affinché alla fine dei tempi tutti i giusti si riuniscano presso il Padre nella Chiesa universale. Cristo ha inaugurato in terra il regno dei cieli: la Chiesa è in maniera misteriosa già adesso il regno che cresce visibilmente nel mondo. Ogni volta che si celebra la santa Messa, viene rappresentata l unità dei fedeli, che costituiscono un solo corpo in Cristo. Inoltre dal giorno di Pentecoste in poi, lo Spirito Santo vivifica continuamente la Chiesa, dimorando nei cuori dei fedeli in grazia di Dio come in un tempio; con la forza del Vangelo lo Spirito Santo conduce la Chiesa alla perfetta unione con il suo Sposo, Cristo. La morte del Signore in croce è il sacrificio perfetto in riscatto per molti: Gesù, il figlio di Dio, seconda persona della Trinità, ha patito ed è morto non per alcuni uomini, ma per tutti. La missione della Chiesa è rivolta quindi a tutti gli uomini. Nelle Scritture ci sono molte immagini che trasmettono il significato della missione della Chiesa nel mondo: per esempio la Chiesa è l ovile all interno del quale si accede passando per Cristo; è il gregge del quale Dio stesso è il pastore; è la vigna scelta; è la Città santa. Soprattutto la Chiesa è la sposa che Cristo ha amato e per cui ha dato se stesso, al fine di santificarla. Per mezzo del battesimo i cristiani costituiscono un solo corpo in Cristo, con un solo spirito, lo Spirito Santo. Nella struttura del corpo mistico di Cristo che è la Chiesa ci sono diversi tipi di membra con differenti compiti: ogni parte del corpo ha un incarico specifico, pur rimanendo ordinata nell unità all interno del corpo stesso. Il corpo mistico di Cristo non è solo la Chiesa che vediamo qui sulla terra. Esso è costituito dalla Chiesa terrestre e da quella celeste, da tutti i fedeli, sia da quelli che sono in Paradiso sia da quelli che sono in Purgatorio: come la natura umana serve al Verbo divino per realizzare la Salvezza, così la Chiesa visibile serve allo Spirito di Cristo, affinché tutto il corpo cresca. La Chiesa, inoltre, prosegue la missione di Cristo, che è stato inviato dal Padre a cercare e a salvare ciò che era perduto: circonda d affettuosa cura quanti sono afflitti dall umana debolezza. A differenza di Cristo, che ha condiviso in tutto e per tutto la natura umana, tranne il peccato, la Chiesa comprende al suo interno dei peccatori. Dunque da una parte la Chiesa è santa, ma dall altra ha sempre bisogno di essere purificata e migliorata. Capitolo II - Il popolo di Dio Nella sua onnipotenza Dio avrebbe potuto salvare ogni uomo singolarmente, prescindendo dai legami tra l uno e l altro uomo; tuttavia per rivelarsi al genere umano ha deciso di scegliere prima il popolo d Israele, e poi, nella pienezza dei tempi, la Chiesa. La Chiesa è dunque il nuovo popolo della nuova alleanza di Dio con gli uomini, sancita dal sacrifico del Calvario. Il nuovo popolo ha come precetto quello di amare come lo stesso Cristo lo ha amato. La Chiesa visibile è una realtà terrena che allo stesso tempo trascende i confini della storia e dei popoli, essendo legata a Dio dallo Spirito Santo. Tutti i fedeli sono sacerdoti in Cristo; vi sono due forme di sacerdozio: il sacerdozio ministeriale e il sacerdozio comune dei fedeli, tra loro differenti, ma sempre ordinati l uno all altro. In virtù di questo sacerdozio comune, tutti i fedeli sono obbligati a diffondere e a difendere la fede con la parola e con l opera, come veri testimoni di

Cristo. La testimonianza non è un incarico specifico della gerarchia, ma anche di tutti gli altri battezzati. Il popolo di Dio è aiutato in questa missione dallo Spirito Santo che dispensa tra i fedeli di ogni ordine grazie speciali. La Redenzione operata da Dio è per tutti gli uomini; inoltre, grazie allo Spirito Santo, tutti i fedeli sanno di essere in un'unica comunione spirituale, a prescindere dal loro posto nel mondo. Il popolo di Dio non è un unione di diversi popoli, ma un unico popolo all interno del quale vengono svolte diverse funzioni: chi è chiamato a seguire Cristo nello stato religioso fa parte del popolo di Dio tanto quanto qualsiasi altro fedele. La grazia di Dio è multiforme. L appartenenza alla Chiesa non dipende assolutamente dai meriti dei fedeli, ma da una speciale grazia di Gesù Cristo: per ottenere la salvezza non è quindi sufficiente rimanere nella Chiesa solo formalmente, ma soprattutto con il cuore, perseverando nella carità. La Chiesa è inoltre molto unita a tutti coloro che adorano Cristo figlio di Dio ma che per diverse ragioni non sono unite al vescovo di Roma, e prega incessantemente affinché tutti i cristiani si riuniscano sotto un solo Pastore. Più in generale la salvezza è disponibile a quelli che, pur non avendo mai avuto la possibilità di conoscere e abbracciare il Vangelo, cercano nella propria vita Dio e ne riconoscono la volontà nell ascolto della voce della propria coscienza. Capitolo III - Costituzione gerarchica della Chiesa e in particolare dell episcopato Nella sua vita terrena, Gesù dopo aver pregato il Padre, scelse dodici persone che lo aiutassero in modo speciale ad annunciare l avvento del regno di Dio. Tra questi dodici scelse Pietro come capo. Dai dodici apostoli ai nostri giorni la missione e i poteri affidati da Gesù sono stati trasmessi in maniera continua nella Chiesa, attraverso la successione apostolica. I vescovi infatti sono i successori degli apostoli; il papa è il successore di Pietro, capo degli apostoli. Sin dalla Chiesa primitiva gli apostoli si organizzano per andare a predicare in diverse zone del mondo; per svolgere questo compito si fanno aiutare da dei collaboratori, i presbiteri, affinché la loro missione non pesi solamente sulle loro spalle. La tradizione apostolica è dunque manifestata e custodita fino a noi. Perciò chi ascolta i vescovi ascolta Cristo. La consacrazione episcopale è la pienezza del sacramento dell ordine; essa conferisce un triplice compito: santificare, insegnare e governare. I tre compiti devono essere portati avanti nell unità con il capo e con gli altri membri del collegio episcopale; inoltre il consesso dei vescovi non ha autorità se non nella comunione con il Pontefice romano. Il collegio episcopale deve essere unito al papa non come dei sudditi al proprio re, ma come una famiglia vuole bene al proprio padre. I vescovi svolgono il compito di Cristo nel mondo, agiscono in sua vece, e sono fondamento di ciascuna Chiesa particolare: l unione di tutte le Chiese particolari forma la Chiesa cattolica; ciascun vescovo ha come incarico di promuovere l unità della fede. Alcune Chiese particolari hanno una propria disciplina liturgica e diverse usanze e tradizioni teologiche; tuttavia esse sono profondamente legate alla Chiesa cattolica e manifestano con il loro esempio l unità. Il papa può affidare direttamente la missione canonica ai vescovi, nella comunione apostolica. I vescovi sono dottori autentici della fede e predicano al popolo affidato loro le cose da credere e da vivere, vegliando per tenere lontano il proprio gregge dagli errori che costantemente lo minacciano. I fedeli devono dare l assenso ai vescovi in materia di fede e di morale, a maggior ragione quando essi si radunano in unione con il papa in concilio ecumenico. Ogni volta che i vescovi si accordano su qualcosa da insegnare al popolo dei fedeli, in comunione tra loro e con il successore di Pietro, godono di infallibilità. A differenza dei vescovi, il papa gode di questa infallibilità non in virtù della comunione con l episcopato, ma in virtù del suo proprio ufficio: quando parla ex cathedra, cioè in maniera ufficiale ed esplicita, le sue definizioni in materia di fede e di morale sono dette irreformabili per se stesse. Se così non fosse, in molte questioni non si sarebbe mai arrivati ad una conclusione chiara, poiché nessuno

avrebbe mai avuto l ultima parola (come un capo di famiglia non può sempre appellarsi al volere di ciascun membro della famiglia per ogni decisione). I vescovi, successori degli apostoli, seguendo il loro esempio affidano l ufficio del loro ministero a vari membri della Chiesa. I presbiteri partecipano della dignità sacerdotale nel sacramento dell ordine, ad immagine di Cristo. Essi esercitano il loro sacro ministero specialmente nel culto eucaristico: hanno la facoltà di celebrare la santa Messa, di amministrare la Confessione sacramentale e il conforto a favore dei fedeli penitenti o ammalati. I sacerdoti rappresentano il vescovo nella parte del gregge del Signore che è loro affidata. Inoltre devono avere la cura di assistere e ricercare i fedeli che hanno abbandonato la pratica dei sacramenti o che addirittura hanno perso la fede. Capitolo IV - I laici Tutti i cristiani battezzati partecipano del sacerdozio, della missione profetica e regale di Cristo; di questi alcuni sono chiamati alla cura pastorale delle anime, nel sacramento dell Ordine, e altri alla sequela più stretta di Cristo attraverso lo stile di vita religioso. I restanti fedeli sono chiamati laici. Il laico ha come campo specifico d azione le realtà temporali, è chiamato, cioè, a cercare il regno di Dio nelle proprie ordinarie condizioni di vita familiare e sociale, in mezzo al mondo. Il popolo di Dio è costituito in una sola fede, sebbene cammini per diverse vie. La laicità è una di queste vie; i laici sono uniti nella fede con i pastori, e devono servirli come anche i pastori sono chiamati a servire i laici, seguendo l esempio di Cristo, che è venuto per servire. In alcune circostanze terrene la Chiesa può diventare sale della terra solo per opera dei laici: nei posti di lavoro, nello sport, nell attività politica, nella comunicazione, nei luoghi di divertimento I laici hanno inoltre la possibilità di partecipare al sacerdozio di Cristo, offrendo al Signore tutte le circostanze della propria giornata, rendendole offerte spirituali gradite a Dio. La missione profetica dei laici consiste invece nel non nascondere la propria fede, ma anzi di permeare tutta la propria vita dell imitazione di Cristo, contribuendo all evangelizzazione giorno dopo giorno, soprattutto nella vita matrimoniale e familiare. I laici partecipano della regalità divina nella misura in cui la loro vita è manifestazione di verità e di vita, di santità e di grazia, di giustizia, di amore e di pace. Essi devono da una parte abbracciare con fede le indicazioni dei pastori, dall altra comunicare, senza mai mancare di rispetto e carità verso i rappresentanti di Cristo, il loro parere sulle cose che riguardano il bene della Chiesa, attraverso gli organi stabiliti. Maggiore sarà la familiarità e la confidenza tra i pastori e i laici, maggiori saranno i vantaggi della Chiesa nella santificazione dei beni materiali e spirituali. Capitolo V - La vocazione universale alla santità nella Chiesa Per mezzo del battesimo tutti, nella Chiesa, sia che appartengano alla gerarchia, sia che siano da essa guidati, sono chiamati alla santità. La pienezza di vita cristiana, o la tendenza ad essa, promuove uno stile di vita più umano, senza considerare i frutti spirituali. La santità è inoltre unica: i membri del popolo di Dio cercano di raggiungerla seguendo gli impulsi dello Spirito, la voce del Padre e la vita del Figlio, ognuno per la propria strada, puntando alla medesima obiettivo. La santità è alla portata di tutti i battezzati, sia di quelli appartenenti alla gerarchia: i sacerdoti diocesani, i sacerdoti religiosi, i vescovi sia di tutti i religiosi; sia di tutti i laici: coloro che sono chiamati a fondare una famiglia cristiana, e coloro che scelti da Dio e chiamati dal vescovo, scelgono di dedicare la propria vita nella più completa disponibilità alle opere apostoliche, e nel campo del Signore lavorano con molto frutto. Il mezzo principale per raggiungere la santità è l aiuto della grazia, specialmente nella frequenza ai sacramenti; altri mezzi sono la costanza nella preghiera e l abnegazione personale nel servizio apostolico verso i

fratelli, soprattutto quelli che il Signore ha posto più vicino ad ognuno di noi: i familiari, i colleghi di lavoro, i colleghi di studi, i compagni di scuola Capitolo VI - I religiosi Nella Chiesa ci sono sempre state e sempre ci saranno delle famiglie di fedeli, i religiosi, che, guidate dallo Spirito Santo, seguono in maniera specifica i consigli evangelici della castità consacrata a Dio, della povertà e dell obbedienza, sull esempio del Signore, seguendo le raccomandazioni degli apostoli, dei Padri e dei Dottori della Chiesa stessa. Lo stato religioso è una vocazione, una chiamata divina, non è assolutamente da considerare come una via di mezzo tra la vocazione sacerdotale e quella laicale. È una strada per raggiungere la santità, come le altre due. I religiosi collaborano al bene della Chiesa con la preghiera e con l attività materiale; ma soprattutto lo stato religioso rende visibile a tutti i credenti i beni celesti presenti già in questo tempo, preannunziando la resurrezione futura e la gloria del regno di Dio. Sebbene ogni famiglia religiosa sia aiutata dallo Spirito Santo e dalla Chiesa a crescere secondo lo spirito del proprio fondatore, il Sommo Pontefice può sottoporre alla propria diretta giurisdizione ciascun membro di qualsiasi ordine religioso, in vista dell interesse comune della Chiesa. Bisogna inoltre sempre tener presente che la messa in pratica dei tre suddetti consigli evangelici non è assolutamente in contrasto con la natura umana. Capitolo VII - Fine ultimo della Chiesa sulla terra e sua unione con la Chiesa celeste Il compimento ultimo e definitivo della Chiesa si avrà solamente nella gloria celeste. Sebbene non si possa sapere con chiarezza in cosa consisterà, sappiamo bene che la nuova condizione promessa e sperata è già incominciata con Cristo. Inoltre poiché da una parte siamo nell ultima fase dei tempi, ma dall altra non sappiamo né il giorno né l ora, bisogna che vegliamo assiduamente, per meritare, finito il corso irripetibile della nostra vita terrena, di entrare con Lui al banchetto nuziale ed essere annoverati tra i beati. Inoltre la Chiesa ci ricorda insieme a san Paolo che le sofferenze e le gratificazioni che si possono provare nella vita terrena non sono per nulla paragonbili alle gioie della risurrezione di vita o al dolore della risurrezione di condanna. Tra l altro chi è unito in Cristo forma l unica Chiesa: dunque l unione della Chiesa sulla terra con i fratelli morti nella pace di Cristo non è minimamente spezzata; tale unione è chiamata comunione dei santi: coloro che stanno in Cielo aiutano quelli sulla terra con fraterna sollecitudine. Nel sacrificio eucaristico l unione alla Chiesa celeste si attua al massimo grado possibile per noi. E opportuno intensificare l amore fattivo, piuttosto che moltiplicare gli atti esteriori. Capitolo VIII - La beata Maria Vergine Madre di Dio nel mistero di Cristo e della Chiesa. In questo documento conciliare non si vuole esporre una dottrina esauriente su Maria, ma solo illustrare il ruolo di Maria rispetto alla missione di Gesù. Dio, nella sua sapienza, ha voluto che il mistero dell Incarnazione di suo Figlio fosse intimamente legato ad una sua creatura, Maria. La Redenzione del mondo è avvenuta nella storia grazie all accettazione e alla collaborazione di Maria, concepita senza peccato. Maria è sempre ricordata dalla Chiesa come Madre di Dio e Regina di tutti i santi. Da una parte è redenta in modo speciale vista la sua unione particolare con il figlio, dall altra è unita a tutti i fedeli per il fatto di avere la sola natura umana. L Antico Testamento è la storia del popolo d Israele che attende la

propria salvezza, nella venuta del Messia. La Tradizione è sempre stata concorde che nella lettura attenta dell Antico Testamento emerge chiaramente la figura di una donna: la madre del Redentore. Dio ha voluto che Maria collaborasse liberamente alla Redenzione, come ha voluto lasciare libera Eva di collaborare al peccato originale. I Padri inoltre sono concordi nell attribuire a Maria una speciale condizione per la quale è immune da ogni macchia di peccato: l angelo, che parla in nome di Dio, saluta Maria come piena di grazia. Nella preghiera che Maria eleva al Signore quando si trova presso sua cugina Elisabetta, abbiamo alcune spiegazioni sulla speciale e unica condizione di beatitudine della madre di Gesù. Nel Vangelo, Maria appare in momenti decisivi della vita pubblica del Signore: chiede a Gesù di compiere il primo miracolo alle nozze di Cana; proclama la priorità del regno celeste rispetto a qualsiasi vincolo di consanguineità; è presente ai piedi della Croce. Nel giorno di Pentecoste, evento fondamentale per la Chiesa, gli apostoli erano riuniti in preghiera proprio intorno a Maria. Maria è invocata dalla Chiesa con molti titoli: Avvocata, Regina, Madre tutti questi attributi non sono in contrasto con l unica mediazione tra Dio e l uomo, che è Gesù (Dio stesso); piuttosto manifestano il desiderio di Dio di aiutarci ad essere fedeli alla sua grazia con un esempio e un modello speciale, Maria. Poiché Maria è Sposa dello Spirito Santo, Madre di Cristo e figlia di Dio, oltre ad essere perfetta nella Fede e in tutte le virtù, umane e teologali, la Chiesa si ispira al suo modello, imitandone la carità e adempiendo fedelmente la volontà del Padre, per mezzo della parola di Dio accolta con fedeltà. La morte per mezzo di Eva, la vita per mezzo di Maria.