Alcuni aspetti dell'arte moderna

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Alcuni aspetti dell'arte moderna Autor(en): Objekttyp: Lardelli, Fernando Article Zeitschrift: Quaderni grigionitaliani Band (Jahr): 28 (1958-1959) Heft 1 PDF erstellt am: 26.09.2016 Persistenter Link: http://doi.org/10.5169/seals-23162 Nutzungsbedingungen Die ETH-Bibliothek ist Anbieterin der digitalisierten Zeitschriften. Sie besitzt keine Urheberrechte an den Inhalten der Zeitschriften. Die Rechte liegen in der Regel bei den Herausgebern. Die auf der Plattform e-periodica veröffentlichten Dokumente stehen für nicht-kommerzielle Zwecke in Lehre und Forschung sowie für die private Nutzung frei zur Verfügung. Einzelne Dateien oder Ausdrucke aus diesem Angebot können zusammen mit diesen Nutzungsbedingungen und den korrekten Herkunftsbezeichnungen weitergegeben werden. Das Veröffentlichen von Bildern in Print- und Online-Publikationen ist nur mit vorheriger Genehmigung der Rechteinhaber erlaubt. Die systematische Speicherung von Teilen des elektronischen Angebots auf anderen Servern bedarf ebenfalls des schriftlichen Einverständnisses der Rechteinhaber. Haftungsausschluss Alle Angaben erfolgen ohne Gewähr für Vollständigkeit oder Richtigkeit. Es wird keine Haftung übernommen für Schäden durch die Verwendung von Informationen aus diesem Online-Angebot oder durch das Fehlen von Informationen. Dies gilt auch für Inhalte Dritter, die über dieses Angebot zugänglich sind. Ein Dienst der ETH-Bibliothek ETH Zürich, Rämistrasse 101, 8092 Zürich, Schweiz, www.library.ethz.ch http://www.e-periodica.ch

Alcuni aspetti dell'arte moderna Fernando Lardelli Nelle nostre valli, trovandoci lontani dai centri culturali della Svizzera e dell'italia, abbiamo raramente l'occasione di assistere a manifestazioni di arte moderna. In questi ultimi anni, per merito delle Sezioni della P. G. I. in contatto con il Centro italiano di studi in Svizzera, dei conferenzieri scelti fra i maggiori esponenti della cultura italiana parlarono sovente di problemi d'arte. Si tratta perö soprattutto di architettura, scultura e pittura del Rinascimento e del Barocco. L'arte moderna fa un po' figura di parente povero. Chissä se in tal modo non si rinforzi l'idea giä troppo diffusa che la sola arte, la vera, l'eterna sia quella classica. Non pretendiamo qui, volere in poche parole introdurre i nostri amatori nel vasto campo dell'arte moderna. Sarebbe il compito di qualche studioso, appassionato dell'arte del nostro secolo e richiederebbe una serie di conferenze completate da buone diapositive in colore. Vorremmo semplicemente rispondere alla meglio, ad una domanda che ci e sovente rivolta da giovani nostri i quali pur avendo rare possibilitä di istruirsi nel campo dell'arte moderna ne risentono una viva curiositä. Davanti ai dipinti moderni rimangono perplessi, disorientati e vorrebbero trovare la chiave che permettesse loro di decifrare quel linguaggio ancora oscuro. Perche chiedono i pittori non continuano a ritrarre la natura dal vero, mettendoci magari una nota personale Perche gli oggetti non sono piü rappresentati nel loro aspetto familiäre ma con forme bizzarre e colori stridenti La nostra cultura artistica ancora tutta impregnata dei principi che si svilupparono dal Rinascimento fino alla metä del secolo scorso ci induce troppo sovente a credere che l'arte dopo essersi fissate delle regole perfette, non debba piü svilupparsi, ma muoversi eternamente nei limiti di concetti fissi. Idea intieramente falsa. L'arte e l'immagine plastica delle aspirazioni di un'epoca e segue e sovente precede la nascita di nuove concezioni. Noi viviamo appunto in uno di quei periodi nei quali le basi stesse di una cultura sembrano crollare per lasciare il posto a concezioni nuove. L'artista moderno, rifiutate le basi classiche, cerca un linguaggio nuovo atto ad esprimere le sue inquietudini. Non e dunque la prima volta che nel cam po dell'arte un certo modo di concepire e di rappresentare il mondo, dopo 17

essere stato sfruttato, e via via abbandonato per lasciare il posto a scoperte nuove, piene di promesse. Ma la rivoluzione artistica che noi viviamo e piü radicale, piü violenta e piü rapida di tutte le precedenti. Gli artisti stessi e gli Studiosi d'arte arrivano difficilmente a seguirne tutti gli sviluppi. Si capirä quindi in quäle difficile situazione si trovi il profano, tutto rivolto ancora alle visioni classiche, quando gli si mette davanti agli occhi, un dipinto di Picasso o di Klee, per darne che due esempi. Non possiamo qui parlare di tutti i mutamenti che hanno subito le concezioni artistiche nel corso dei secoli, ma vorremo, per rendere piü chiara la situazione nella quäle si trova l'artista moderno, rivedere almeno i piü caratteristici cambiamenti d'ispirazione. Ci serviremo a questo scopo di al cune semplici e chiare immagini tolte da uno studio sull'arte moderna di Andre Lhote, eminente pittore e critico d'arte francese. Dice appositamente il Lhote: Quäle era la concezione del mondo e dell'arte del primitivo II pittore del Medio Evo si serve dell'arte come di uno strumento moralizzatore. Non si diverte con ricerche gratuite, ma vuol dare un'immagine del mondo che sia anzitutto un omaggio al Creatore. Dipinge le scene del- del Nuovo Testamento nel modo piü concreto. II paesaggio nel l'antico e quäle avvengono le scene le piü edificanti e quello che gli e famigliare, quello che vede tutti i giorni dalla sua finestra e da cosi alle sue immagini un aspetto di veritä assoluta. La sua tecnica e precisa, meticolosa. Dipinge l'albero con tutte le foglie, la strada con tutti i sassi. II suo rispetto del carattere particolare di ogni singolo oggetto e tale che non tiene nessun conto degli accidenti della visione. Immaginiamolo intento a dipingere un paesaggio nel quäle si trovi ad una certa distanza un castello, che vede dunque piccolo e al primo piano una capanna la quäle essendogli vicina gli appare grande. Disprezzando queste illusioni ottiche il primitivo dipingerä il castello grande e maestoso come e realmente e la capanna piccolissima. Come vediamo esprime le cose nel loro valore assoluto, senza occuparsi del loro valore accidentale. Col Rinascimento, una grande invenzione, «la prospettiva», mette l'ar tista davanti a problemi completamente nuovi. Dice ancora il Lhote: Immaginiamo il pittore del 400 davanti al paesaggio che ha ispirato il nostro primitivo. Disprezzando i valori assoluti delle cose dipingerä il paesaggio basandosi ah'illusione ottica e dunque il castello lontano diventerä piccolissimo e la capanna al primo piano invece tanto grande da occupare magari una buona parte della tavola. Cerca quindi proporzioni nuove basate sulla sensazione del suo occhio, sulle apparenze. Sostituisce l'assoluto con il relative Anche quando il pittore del Rinascimento dipinge grandi scene reli giöse non intende piü edificare, ma e preso soprattutto dal meraviglioso gioco della conquista dello spazio. Dopo aver intuite queste nuove possibi litä di creazione, le studia scientificamente e le stabilisce in matiche regole mate- per trasmetterle alla posteritä. 18

I nuovi principi basati sulla prospettiva provocano le ricerche le piü appassionate. Col Rinascimento l'arte occidentale tocca forse al Basta suo apogeo. per convincersene ricordare tre nomi: Leonardo, Michelangelo e Raffaello. Ma ogni buon principio in arte finisce a forza di essere sfruttato per perdere il suo valore dinamico. Verso la metä del secolo scorso Parte sembra paralizzata, rinchiusa entro il limite di regole troppo severe. Siamo in pieno accademismo. Ma allora alcuni giovani e arditi artisti francesi rigettano clamorosamente le paralizzanti regole dell' accademismo, abbandonano le scuole e ricercano nel contatto diretto della natura le fonti di nuove ispirazioni. Cosi nasce l'impressionismo. I nostri pittori, ritrovata la libertä, fieri delle loro conquiste, dipingono con gioia e senza sentire forse la fragilitä dei loro principi pittorici. Inventano uno spazio nuovo basato sull'analisi ottica delle sensazioni. Ma le loro ricerche dirette soprattutto allo studio del colore (si potrebbe dire anzi alla prospettiva del colore) lasciano al secondo piano i problemi della forma. Contrariamente ai pittori del 400 sembrano troppo sovente dimenticare che l'opera d'arte deve essere anzi tutto solidamente costruita. L'impressionismo tuttavia ha dato dei puri capolavori grazie al genio di alcuni dei suoi fondatori: Manet, Renoir, Monet. Cezannes soprattutto ha ben presto sentito la fragilitä del sistema impressionista e isolatosi nella sua Provenza, cerca con un'inflessibile volontä durante tutta la sua vita di dare alle sue sensazioni pure, una costruzione ritmica solida. Ecco la situazione nella quäle si trova l'artista all'inizio del nostro secolo. Perduta ormai la fede ingenua del primitivo nella veritä concreta del- I'oggetto. Perduto l'entusiasmo del pittore del Rinascimento nella virtü ispiratrice della prospettiva e perduta la gioia un po' infantile degli impressionisti ai primi contatti con la natura. La posizione dell'uomo moderno di fronte alla vita e diversa di quella del primitivo, dell'uomo del Rinascimento ed anche di quella dell'impressionista. L'artista rivendica oggi piü larghe possibilitä d'espressione. II primitivo metteva la sua arte al servizio di Dio, il suo operare era un sacerdozio. II pittore del 400, tutto preso ai giochi delle conquiste spaziali creava opere grandiose, in perfetta armonia con l'architettura, atte a decorare i palazzi dei principi. L'impressionista dipingeva improvvisando sul vero opere piene di freschezza e d'impeto che adornavano i lussuosi appartamenti borghesi, e si metteva cosi fino ad un certo punto, al loro servizio. II pittore moderno liberato di ogni schiavitü intende darsi in tutta li bertä e chiarezza di spirito alle sue speculazioni. Se e geniale inventa per esprimersi con maggior forza, segni nuovi piü espressivi e compone le sue tele ritmicamente senza occuparsi di imitazioni di spazio di volume o di colore. Sarebbe difficile immaginare il suo comportamento dinanzi al nostro la capanna. Ogni artista troverä in questo sog- paesaggio con il castello e getto gli elementi ad una composizione personale. 19

Secondo la cultura, il temperamento e l'ispirazione del momento il paesaggio darä origine alle speculazioni piü diverse. Picasso, travolgendo tutti gli elementi ne darä un'immagine piena di violenza e di rivolta. Matisse, tutto preso dal gioco dei colori puri e dagli arabeschi delle linee ci darä un'opera armoniosa e riposante. II pittore astratto ridurrä forse la sua composizione a poche linee ritmiche tracciate su uno sfondo di colore unito. Ognuno sceglie nel paesaggio quegli elementi che gli sembrano i piü espressivi o i piü poetici. Questo modo di concepire la pittura sarä meno sincero di quello del primitivo o del pittore classico Certo no, poiche ognu no d'essi esprime con il suo proprio linguaggio la sua propria veritä e ab biamo visto che una veritä assoluta non esiste in arte. Si capirä che di fronte a tanta diversitä e ricchezza di linguaggio, da vanti a tante speculazioni intellettuali il novello amatore d'arte si trova completamente perduto. Una cosa e perö ora evidente; le penose ma appassionate ricerche non sono note, come lo si ripete sovente dall'incapacitä degli artisti moderni di produrre opere di Stile classico o per ignoranza del mestiere pittorico, ma da un sincero bisogno di trovare un linguaggio plastico atto ad esprimere le piü profonde aspirazioni dell'uomo moderno. Per sentire il valore e la bellezza dell'arte moderna (intendiamo delle sue piü belle manifestazioni) oecorre avvicinarla con amore e non con odio ed e solo dopo un lungo e paziente contatto che si poträ penetrare nel mon do poetico fatto tutto di segni simbolici che e appunto il regno dei veri creatori. Allora soltanto l'arte ci procura le piü alte gioie spirituali! Mi