Vista la L.R. statutaria 4 marzo 2005, n. 1 Statuto della Regione Piemonte ;



Documenti analoghi
A relazione dell'assessore Ferrari:

A relazione dell'assessore Ferrari: Premesso che:

A relazione dell'assessore Saitta:

SCHEMA PROTOCOLLO DI INTESA

Approvazione Protocollo di Intesa triennale tra Regione Piemonte e Fio.PSD - Federazione Italiana degli Organismi per le Persone Senza Dimora ONLUS.

L.R. 34/2004, L.R. 18/2017, L.R.

Il Regolamento Regionale n. 8 del 23 giugno 2016, in particolare, al Titolo VI, artt , ha provve-

A relazione dell'assessore Ferrari: Premesso che:

A relazione degli Assessori Cerutti, Pentenero, Ferrari:

Deliberazione Giunta Regionale 1 febbraio 2016 n

PROTOCOLLO D INTESA. Alternanza Scuola lavoro

A relazione dell'assessore Ferrari:

Visto l art. 1, comma 1252, della legge 27/12/2006, n. 296, concernente la disciplina del Fondo per le politiche della famiglia;

A relazione dell'assessore Ferrari:

A relazione del Presidente Chiamparino: Premesso che:

b) associazioni ed organizzazioni operanti nel settore del sostegno ed aiuto alle donne vittime violenza;

REGIONE PIEMONTE BU29 19/07/2018

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIO- NALE 21 maggio 2013, n. 989

A relazione degli Assessori Ferrari, Saitta: Premesso che:

- la L.R. n. 63/ Disciplina delle attività di formazione e orientamento professionale. ;

A relazione dell'assessore Ferrari:

A relazione dell'assessore Vignale: Premesso che:

A relazione dell'assessore De Santis: Visto:

preso atto che tra le suddette tematiche, quella della promozione dell educazione alla salute, risulta attualmente di particolare interesse;

A relazione dell'assessore Pentenero:

A relazione dell'assessore Ferrari e del Vicepresidente RESCHIGNA:

UNIONE NAZIONALE COMUNI COMUNITA ENTI MONTANI DELEGAZIONE REGIONALE PIEMONTESE UNIONE DELLE PRO LOCO ITALIANE D ITALIA COMITATO REGIONALE DEL PIEMONTE

Bollettino Ufficiale della Regione Puglia - n. 19 del

A relazione del Vicepresidente Reschigna:

Bollettino Ufficiale della Regione Puglia n. 8 del LA DIRIGENTE DELLA SEZIONE

BOZZA PROTOCOLLO D'INTESA TRA REGIONE TOSCANA E PARTI SOCIALI REGIONALI PER UN SISTEMA REGIONALE DI MOBILITA DEI CITTADINI TOSCANI TRA PREMESSO

A relazione dell'assessore Cerutti: Premesso che:

PROTOCOLLO D INTESA. tra il. Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca (di seguito denominato MIUR) la Regione Siciliana

PROTOCOLLO D INTESA. tra L AUTORITÀ NAZIONALE ANTICORRUZIONE IL DIPARTIMENTO DI SCIENZE POLITICHE. dell UNIVERSITÀ DI PISA

A relazione dell'assessore Ferrari:

DGR n dell' Rinuncia del soggetto nominato. Nuova nomina del direttore generale dell'aou San Luigi di Orbassano.

Bollettino Ufficiale della Regione Puglia - n. 110 del

BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 43 DELIBERAZIONE 8 ottobre 2012, n. 875

Tutto ciò premesso, si conviene e si sottoscrive il presente Protocollo d intesa. Articolo 1

riconosciuta l esigenza di evitare l interruzione di questi servizi complementari alle azioni di sostegno alle fasce familiari più fragili;

REGIONE PIEMONTE BU42S1 19/10/2017

A relazione dell'assessore Cirio: Premesso che:

Visto l articolo 10 dello Statuto regionale che riconosce e promuove tra i principi fondamentali il diritto all abitazione.

ACCORDO QUADRO TRA IL CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE E L ACCADEMIA DI BELLE ARTI DI NAPOLI

BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 33 DELIBERAZIONE 4 agosto 2008, n. 624

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIO- NALE 26 febbraio 2007, n. 173

Bollettino Ufficiale della Regione Puglia - n. 46 del

Bollettino ufficiale della Regione Puglia n. 137 del 21/10/2015

che non sono previsti oneri aggiuntivi in capo ai soggetti sottoscrittori del Protocollo d intesa.

Dato atto che, a seguito dell approvazione della citata D.G.R. n del 25 marzo

Prot. n. (DPA/03/11821)

BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 7 DELIBERAZIONE 8 febbraio 2010, n. 107

FORM., RICE. E INNOV., SCUOLA UNIVER., DIR. STUDIO PROGRAMM. DELL'OFF. FORMAT. E DI ORIENTAMENTO DETERMINAZIONE. Estensore BELLI ANNA MARIA

SCHEMA PROTOCOLLO DI INTESA

BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE CAMPANIA - N. 11 DEL 17 MARZO 2008

attivare un Nodo antidiscriminazioni e una Rete per ciascun territorio provinciale,

REPUBBLICA ITALIANA DELLA. Regione Umbria PARTE PRIMA. Sezione II DETERMINAZIONI DIRIGENZIALI

ATTI DELLA REGIONE DELIBERAZIONI AMMINISTRATIVE DELL'ASSEMBLEA LEGISLATIVA REGIONALE

INTEGRAZIONE ALL ACCORDO DI PROGRAMMA DEL PIANO DI ZONA PER L ADOZIONE DEL PROGRAMMA ATTUATIVO ANNUALE 2017 DEL DISTRETTO N.

LA GIUNTA REGIONALE. Su proposta dell Assessore allo Sviluppo Economico, Ricerca, Innovazione e Turismo;

PROTOCOLLO D INTESA IN AMBITO SANITARIO E TECNICO REGIONE LOMBARDIA REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA TRA

REGIONE PIEMONTE BU48S2 01/12/2016

A relazione dell'assessore Ferrari:

A relazione dell'assessore Ferrari:

RILEVATO CHE DATO ATTO CHE

PROTOCOLLO D INTESA. Tra

SCHEMA PROTOCOLLO d INTESA. tra

CITTA' DI COMUNE DI COMUNE DI COMUNE DI CARPI CAMPOGALLIANO NOVI SOLIERA

PROTOCOLLO D'INTESA TRA L ISTITUTO NAZIONALE DI STATISTICA E L AUTORITA NAZIONALE ANTICORRUZIONE

Bollettino Ufficiale della Regione Puglia - n. 43 del

BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 52 DELIBERAZIONE 16 dicembre 2013, n. 1091

RIC.FINAL., INNOVAZ. E INFR.SV.ECON, GREEN ECON. DETERMINAZIONE. Estensore LOSAPIO ANNAMARIA. Responsabile del procedimento LOSAPIO ANNAMARIA

Atteso il riconoscimento dei principi di sussidiarietà, cooperazione, efficacia, efficienza ed economicità di cui alla legge 328/2000 artt.

vista la L.R. n. 34 del 22 dicembre 2008 Norme per la promozione dell occupazione della qualità, della sicurezza e regolarità del lavoro ;

A relazione del Vicepresidente Reschigna e dell'assessore Parigi:

CONSULTA DEGLI ASSESSORI AI SERVIZI SOCIALI DELLE COMUNITA MONTANE DELLA PROVINCIA DI BERGAMO. APPROVAZIONE ATTO COSTITUTIVO.

A relazione dell'assessore Ferrari:

- il Programma Operativo 2016 nell ambito dell Azione 8, Gestione del sistema informativo del portale Pu-

BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE CAMPANIA - N. 14 DEL 12 MARZO 2007

OGGETTO: L Assessore Giuseppe Pan riferisce quanto segue.

ACCORDO ATTUATIVO DELLA CONVENZIONE QUADRO PER LA COLLABORAZIONE ISTITUZIONALE FRA CITTA' METROPOLITANA E COMUNE DI SAN LAZZARO DI SAVENA QUALE

ricordato che: La Direzione regionale competente in materia è la Direzione Coesione Sociale cui sono demandati tutti gli atti relativi al Progetto.

le Regioni, nell ambito delle proprie competenze, disciplinano i servizi per l Emergenza sanitaria previsti dal DPR 27 marzo 1992;

la Raccomandazione dell 8 luglio 2014 sul Programma Nazionale di Riforma 2014 dell Italia (2014/C 247/11);

Tra - Regione Emilia- Romagna, rappresentata da.. - Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile ASviS, rappresentata da.

DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE

ACCORDO DI COLLABORAZIONE TRA L AUTORITÀ NAZIONALE ANTICORRUZIONE, in prosieguo denominata Autorità, con sede legale in Roma (00187), Via M.

CONVENZIONE TRA L UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BARI E L ASSOCIAZIONE NAZIONALE DEI MUSEI LOCALI ED ISTITUZIONALI

A relazione dell'assessore Saitta: Premesso che:

ACCORDO DI COLLABORAZIONE TRA REGIONE CALABRIA REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA PER LO SVILUPPO DELLA SOCIETA DELL INFORMAZIONE

copia conforme ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE CONSIGLIO DIRETTIVO DELIBERAZIONE N

ACCORDO DI PROGRAMMA PIANO DI ZONA AMBITO SOCIALE DISTRETTO 7 ASL MILANO 2 TRIENNIO

Bollettino Ufficiale. Serie Ordinaria n Giovedì 22 novembre 2018

Bollettino Ufficiale della Regione Puglia - n. 116 del

dato altresì atto che la Giunta regionale, a parziale modifica del provvedimento sopra richiamato, con Deliberazione n del 30/12/2009 ha:

Regione Lazio. DIREZIONE CULTURA E POLITICHE GIOVANILI Atti dirigenziali di Gestione 14/06/ BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N.

PROPOSTA DI DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE

VISTA la deliberazione della Giunta Regionale n.3261/98; Puglia e alla Direzione Regione per i beni culturali e paesaggistici della Puglia;

Divisione Commercio, Lavoro, Turismo, Attività Produttive e Sviluppo Economico Area Commercio Servizio Lavoro GC 0/B CITTÀ DI TORINO

Transcript:

REGIONE PIEMONTE BU5 04/02/2016 Deliberazione della Giunta Regionale 21 dicembre 2015, n. 55-2665 Approvazione Protocollo di collaborazione interistituzionale in materia di indagini sull'economia sociale e sul Terzo Settore fra la Regione Piemonte, l'istituto per lo sviluppo della formazione professionale dei lavoratori ISFOL e l'istituto di ricerche economico sociali del Piemonte IRES PIEMONTE. A relazione dell'assessore Ferrari: Vista la L.R. statutaria 4 marzo 2005, n. 1 Statuto della Regione Piemonte ; considerato che ai sensi del Titolo I, art. 2, comma 55, della sopra citata legge la Regione Piemonte predispone indagini conoscitive sulle materie di sua competenza, anche a mezzo di organi e strumenti di consultazione e ricerca; tenuto conto che la Regione Piemonte promuove un attività permanente di rilevazione, elaborazione, diffusione ed archiviazione di dati statistici di interesse regionale, ai sensi della legge regionale del Piemonte n. 45/1993 Norme sull attività statistica e disciplina del Servizio regionale di statistica e che la stessa legge prevede, in particolare, all art. 11 comma 1 lett. h, l effettuazione di rilevazioni autonome, sistematiche o speciali mediante l utilizzo delle strutture regionali a ciò preposte o di organismi specializzati, ed alla lett. n dello stesso articolo, la pubblicazione e la più ampia diffusione di dati ; considerato che con L.R. 3 settembre 1991, n. 3, è stato costituito l Istituto di Ricerche economico sociali del Piemonte IRES, ente regionale che sviluppa la propria attività di ricerca a supporto dell azione programmatoria della Regione; dato atto che IRES Piemonte, per il conseguimento degli obiettivi contenuti nel programma triennale di ricerca 2014-2016, il quale prevede, tra l altro, attività di ricerca sull imprenditoria sociale e le Istituzioni non profit, instaura rapporti di collaborazione con Enti ed Organismi operanti nel settore della ricerca ai sensi dell art. 2 c. 3 L.R. 43/1991; considerato che l ISFOL - Istituto per lo sviluppo della formazione professionale dei lavoratori - è un ente nazionale di ricerca sottoposto alla vigilanza del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali che ha tra i propri compiti istituzionali, espressamente previsti dallo Statuto, lo svolgimento e la promozione di attività di studio, ricerca, sperimentazione, documentazione, informazione e valutazione, consulenza ed assistenza tecnica; oltre ad attività di ricerca statistica, in quanto soggetto facente parte del sistema SISTAN; tenuto conto che l ISFOL ha presentato, presso il Ministero del lavoro e delle Politiche Sociali, un piano di attività per il Programma Operativo Nazionale Inclusione che prevede la realizzazione del progetto Sistematizzazione delle basi conoscitive per il rafforzamento del ruolo dell economia sociale nel sistema di welfare a regia pubblica, tra le cui azioni si prevede la sperimentazione del sistema informativo delle organizzazioni non profit in vista dell avvio del Registro Unico del Terzo Settore; considerato che l ISFOL, l IRES e la Regione Piemonte hanno sottoscritto in data 16 settembre 2013 un Protocollo di collaborazione interistituzionale in materia di indagini sull Economia sociale e sul Terzo Settore di cui alla D.G.R. 1-5341 del 21/02/2013 e che, nell ambito di tale Protocollo,

hanno realizzato nel 2014 il progetto di ricerca sperimentale La mappatura delle Organizzazioni Non Profit in Piemonte ; dato atto che il risultato di questa ricerca ha evidenziato come tale collaborazione interistituzionale sia stata fruttuosa ed abbia portato alla presentazione al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali della candidatura della Regione Piemonte come laboratorio per una sperimentazione territoriale del registro unico del Terzo Settore; considerato che il progetto di ricerca è stato il presupposto scientifico all istituzione del Registro unico delle organizzazioni del terzo settore in Piemonte, previsto all art. 55 della L.R. n. 3 del 11 marzo 2015 Disposizioni regionali in materia di semplificazione ; dato atto che il Disegno di legge "Delega al Governo per la riforma del Terzo settore, dell'impresa sociale e per la disciplina del Servizio civile universale" (2617), all'articolo 2, comma 1, lettera n), prevede l istituzione di un Registro unico del Terzo settore e individua il Ministero del lavoro e delle politiche sociali quale soggetto atto alla realizzazione dello stesso; considerato, altresì, che i soggetti del terzo settore e dell economia sociale, contribuendo significativamente alla domanda di servizi d interesse collettivo e al bisogno di quei "beni" indispensabili alla convivenza civile, rappresentano per l Italia ed il Piemonte un importante risorsa per il perseguimento dell obiettivo tematico 9 - Promuovere l inclusione sociale e combattere la povertà, contenuto nell Accordo di Partenariato 2014 2020; tenuto conto che le attività non profit assumono un ruolo centrale anche in termini di coesione sociale e rispondono direttamente ai principi costituzionali di solidarietà e di sussidiarietà, cardini essenziali dell ordinamento giuridico italiano; dato atto che la Regione Piemonte ha fra le proprie competenze il coordinamento ed il monitoraggio di un sistema organico di interventi che promuova e tuteli i diritti sociali e civili dei cittadini; considerato che la Giunta Regionale ha approvato con DGR n. 38-2292 in data 19/10/2015 il Patto per il Sociale della Regione Piemonte per il biennio 2015-2017, nel quale, tra le diverse azioni, è contemplata l attivazione di una dinamica partecipativa capace di coinvolgere il Terzo Settore, nelle sue diverse articolazioni, sui temi dell integrazione socio-sanitaria, della lotta alla povertà, dell inclusione sociale e della tutela della famiglia; ritenuto di dare continuità al rapporto di collaborazione instaurato tra IRES, ISFOL e Regione Piemonte finalizzato allo sviluppo di attività di studio e ricerca; considerato, a tal fine, di prevedere l avvio di un rapporto di reciproca collaborazione finalizzato alla realizzazione di studi e ricerche sul tema dell Economia sociale e del Terzo Settore e alla sperimentazione del registro unico del Terzo Settore in Piemonte; ravvisata, pertanto, l opportunità di approvare lo schema di Protocollo di collaborazione interistituzionale in materia di indagini sull Economia Sociale e sul Terzo Settore fra Regione Piemonte, l Istituto per lo sviluppo della formazione professionale dei lavoratori ISFOL e l Istituto di ricerche economico sociali del Piemonte IRES PIEMONTE, allegato A), parte integrante e sostanziale del presente provvedimento;

dato atto che la costruzione di un partenariato istituzionale tra i soggetti indicati è propedeutica alla ricerca di risorse attraverso le quali finanziare le attività previste da questo medesimo documento, come ad esempio la partecipazione a progetti candidati su programmi europei (ad es. EaSI, Alpine Space, Horizon 2020 e altri) o sui fondi strutturali ( ad es. PON inclusione, PON Governance e Capacità Istituzionale, Programmi Operativi regionali POR FSE, FESR, FEASR); ritenuto che il suddetto Protocollo possa essere preparatorio all avvio di collaborazioni istituzionali con altre Regioni o Province Autonome, Enti di ricerca e altri Enti della pubblica amministrazione interessati alla tematica in oggetto, anche all interno di progetti a carattere interregionale; tutto ciò premesso; la Giunta Regionale; vista la L.R. 31 agosto 1993, n. 45; vista la L.R. 3 settembre 1991, n. 3; vista la L.R. statutaria 4 marzo 2005, n. 1; vista la L.R. 28 luglio 2008, n. 23; vista la L.R. 11 marzo 2015, n. 3; visto il D.lgs 165/2011 e s.m.i.; vista la DGR n. 38-2292 del 19 ottobre 2015; a voti unanimi espressi nelle forme di legge, delibera - di approvare, per le considerazioni in premessa illustrate, lo schema di protocollo di collaborazione interistituzionale in materia di indagini sull Economia Sociale e sul Terzo Settore fra Regione Piemonte, l Istituto per lo sviluppo della formazione professionale dei lavoratori ISFOL e l Istituto di ricerche economico sociali del Piemonte IRES PIEMONTE, allegato A), parte integrante e sostanziale del presente provvedimento; - di demandare all Assessore alle Politiche sociali, della famiglia e della casa la sottoscrizione del predetto Protocollo; - di demandare alla Direzione competente gli adempimenti conseguenti all adozione della presente deliberazione; - di dare atto che il presente protocollo potrà essere preparatorio all avvio di collaborazioni istituzionali con altre Regioni o Province Autonome, Enti di ricerca e altri Enti della pubblica amministrazione interessate alla tematica in oggetto, anche all interno di progetti a carattere interregionale; - di dare atto che la presente deliberazione non comporta oneri di spesa. Avverso la presente deliberazione è ammesso ricorso al T.A.R. entro 60 giorni dalla data di comunicazione o piena conoscenza dell atto, ovvero ricorso al Capo dello Stato entro 120 giorni dalla suddetta data, ovvero l azione innanzi al Giudice Ordinario, per tutelare un diritto soggettivo, entro il termine di prescrizione previsto dal Codice Civile. La presente deliberazione sarà pubblicata sul B.U. della Regione Piemonte, ai sensi dell art. 61 dello Statuto e dell art.5 della L.R. 22/2010, nonché ai sensi dell art. 23 lettera d) del D.lgs 33/2013, sul sito istituzionale dell ente nella sezione Amministrazione Trasparente. (omissis) Allegato

ALLEGATO A PROTOCOLLO DI COLLABORAZIONE INTERISTITUZIONALE In materia di indagini sull Economia sociale e sul Terzo Settore tra REGIONE PIEMONTE Istituto per lo sviluppo della formazione professionale dei lavoratori ISFOL Istituto di ricerche economico sociali del Piemonte IRES PIEMONTE

La Regione Piemonte con sede in Torino, Piazza Castello, n. 165, codice fiscale 80087670016, nella persona dell Assessore alle Politiche sociali, della famiglia e della casa, prof. Augusto Ferrari, domiciliato per la carica presso la sede sopra indicata e l'istituto per lo Sviluppo della Formazione Professionale dei Lavoratori (di seguito denominato ISFOL), con sede in Roma, Corso d Italia 33, codice fiscale 80111170587, nella persona del Presidente, prof. Pier Antonio Varesi, domiciliato per la carica presso la sede sopra indicata e l Istituto di ricerche economico sociali del Piemonte (di seguito denominato IRES PIEMONTE), con sede in Torino, via Nizza 18, codice fiscale C.F.80084650011, nella persona del Presidente, dr. Mario Viano, domiciliato per la carica presso la sede sopra indicata Premesso che: il Terzo Settore assume un ruolo di rilievo nel contesto socio-economico e concorre al raggiungimento dell obiettivo prioritario definito "crescita inclusiva" così come indicato dalla Comunità Europea nella strategia Europa 2020; i soggetti del terzo settore, dell economia sociale e le imprese for profit che investono nel sociale, rappresentano per l Italia ed il Piemonte un importante risorsa per il perseguimento delle azioni di inclusione sociale e del contrasto alla povertà; è ormai diffusa la consapevolezza che il sistema italiano di welfare necessiti di una importante riconfigurazione, come sostenuto anche nel disegno di legge delega sulla Riforma del Terzo Settore, e che la sfida su cui confrontarsi è quella di abbandonare il paradigma assistenzialistico e puntare su un welfare inclusivo, finalizzato a coinvolgere i cittadini e renderli corresponsabili dei processi; uno dei processi preliminari per intraprendere questa strada è il lavoro di individuazione, sistematizzazione e valorizzazione di tutte le risorse attive presenti sul territorio; Considerato che:

- la Regione Piemonte, l ISFOL e l IRES hanno sottoscritto il 16 settembre 2013 il Protocollo di collaborazione interistituzionale di durata annuale in materia di indagini sull Economia sociale e sul Terzo Settore e che, nell ambito di tale Protocollo, hanno realizzato nel 2014 il progetto di ricerca sperimentale La mappatura delle Organizzazioni Non Profit in Piemonte ; - il risultato di questa ricerca ha evidenziato come tale collaborazione interistituzionale sia stata fruttuosa ed abbia portato: alla sperimentazione sul campo del prototipo Sistema Informativo sulle Organizzazioni non profit SIONP e all evidenziazione delle potenzialità dello strumento; alla presentazione, nell ambito dei lavori preparatori inerenti la Riforma del Terzo Settore presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, di un contributo relativo all opportunità della creazione di un registro unico del settore non profit ; alla presentazione della candidatura della Regione Piemonte ad essere individuata come il laboratorio per una sperimentazione territoriale del registro unico del Terzo Settore; - il progetto di ricerca è stato il presupposto scientifico dell istituzione del Registro unico delle organizzazioni del terzo settore in Piemonte con la Legge regionale n. 3 del 11 marzo 2015 Disposizioni regionali in materia di semplificazione, art 55; Considerato inoltre che: - la Regione Piemonte predispone indagini conoscitive sulle materie di sua competenza anche a mezzo di organi e strumenti di consultazione e ricerca, ai sensi della Legge regionale statutaria 4 marzo 2005, n. 1, "Statuto della Regione Piemonte", Tit I, art. 2, comma 55; - la Regione Piemonte promuove un attività permanente di rilevazione, elaborazione, diffusione ed archiviazione di dati statistici di interesse regionale, ai sensi della legge regionale del Piemonte n. 45/1993 Norme sull attività statistica e disciplina del Servizio regionale di statistica e che la stessa legge prevede, in particolare, all art. 11 comma 1 lett. h, l effettuazione di rilevazioni autonome, sistematiche o speciali mediante l utilizzo delle strutture regionali a ciò preposte o di organismi specializzati, ed alla lett. n dello stesso articolo, che curi la pubblicazione e la più ampia diffusione di dati ;

- l IRES PIEMONTE sviluppa la propria attività di ricerca a supporto all'azione programmatoria della Regione, ai sensi della legge istitutiva, art. 2 c. 1 L.r. 43/1991, nonché attività di supporto alla stesura del D.P.E.F.R. ai sensi dell art 5 c.2 l.r. 7/2001; - l IRES PIEMONTE, per il perseguimento delle finalità, sviluppa programmi pluriennali ed annuali di ricerche in collaborazione con la Regione, ai sensi dell art. 2 c. 2 L.r. 43/1991 e che il Programma Triennale di ricerca 2014-2016 dell IRES PIEMONTE, nell ambito dell economia e responsabilità sociale, prevede attività di ricerca sull imprenditoria sociale, le istituzioni non profit e la responsabilità delle Organizzazioni per i loro impatti sulla società in Piemonte; - l IRES PIEMONTE per il conseguimento di tali obiettivi instaura rapporti di collaborazione con Enti ed Organismi operanti nel settore della ricerca ai sensi dell art. 2 c. 3 L.r. 43/1991; - l ISFOL ha tra i propri compiti istituzionali, espressamente previsti dallo Statuto, lo svolgimento e la promozione di attività di studio, ricerca, sperimentazione, documentazione, informazione e valutazione, consulenza ed assistenza tecnica; oltre ad attività di ricerca statistica, in quanto soggetto facente parte del sistema SISTAN; - l ISFOL per lo svolgimento dei propri compiti istituzionali può stipulare accordi e convenzioni con soggetti pubblici e privati, ai sensi dello Statuto Isfol, art. 2 comma 2. - l ISFOL ha realizzato in collaborazione e su incarico della Direzione Generale del Terzo settore e della responsabilità sociale delle imprese del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, un prototipo di Sistema Informativo sulle Organizzazioni Non Profit che raccoglie, ordina e sistematizza informazioni su registri, elenchi ed albi relativi alle diverse tipologie giuridiche di organizzazioni operanti nel non profit, di rilevanza nazionale e territoriale; - l ISFOL, su incarico della Direzione Generale del Terzo Settore e della Responsabilità sociale delle imprese, organismo intermedio FSE per il Programma Operativo Nazionale Inclusione presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, ha in corso di realizzazione il Progetto Sistematizzazione delle basi conoscitive per il rafforzamento del ruolo dell economia sociale nel sistema di welfare a regia pubblica, nel quadro del Piano di attività FSE. Il Progetto prevede diverse attività finalizzate all analisi delle dimensioni normative e procedurali sulle organizzazioni non profit, alla sperimentazione del Registro Unico del Terzo Settore, ad approfondimenti per lo sviluppo delle basi conoscitive dell economia sociale ed al monitoraggio delle sperimentazioni

territoriali attivate che saranno implementate nel corso della programmazione FSE 2014-2020. Preso atto che: la Legge regionale del Piemonte 3/2015 Disposizioni regionali in materia di semplificazione, all art. 55 istituisce il Registro unico delle organizzazioni del terzo settore in Piemonte e contiene la delega alla Giunta regionale per la definizione delle modalità di realizzazione del registro stesso; - il Disegno di legge "Delega al Governo per la riforma del Terzo settore, dell'impresa sociale e per la disciplina del Servizio civile universale" (2617), all'articolo 2, comma 1, lettera n), prevede l istituzione di un Registro unico del Terzo settore e individua il Ministero del lavoro e delle politiche sociali quale soggetto atto alla realizzazione dello stesso; - la costruzione di un partenariato istituzionale tra i soggetti indicati nel presente protocollo può favorire l acquisizione di ulteriori risorse attraverso le quali implementare attività di ricerca e sperimentazione sulle tematiche oggetto del presente protocollo attraverso, ad esempio, la partecipazione a progetti candidati su programmi europei o sui fondi strutturali; - il presente protocollo può essere preparatorio all avvio di collaborazioni istituzionali con altre Regioni o Province Autonome, Enti di ricerca, e altri Enti della pubblica amministrazione interessate alle tematiche in oggetto, anche all interno di progetti a carattere interregionale. Preso atto, altresì, che: - i soggetti del terzo settore e dell economia sociale, rappresentano per l Italia ed il Piemonte un importante risorsa per il perseguimento dell obiettivo tematico 9 del P.O.R. - Promuovere l inclusione sociale e combattere la povertà, contenuto nell Accordo di Partenariato 2014 2020; - il Terzo Settore contribuisce significativamente alla domanda di servizi d interesse collettivo e al bisogno di quei "beni" indispensabili alla convivenza civile e alla coesione sociale; - che il Terzo Settore, per i valori e le finalità che persegue, per la capacità di mobilitare le istanze di solidarietà e partecipazione presenti nel Paese, offre

rilevanti opportunità d'occupazione, nel contesto di un nuovo rapporto con le pubbliche istituzioni; - le attività svolte dagli enti non profit sono un valore e una risorsa della società italiana e che tali azioni appaiono tanto più meritevoli di riconoscimento e garanzia nell attuale congiuntura economica; - le attività non profit assumono un ruolo centrale anche in termini di coesione sociale e rispondono direttamente ai principi costituzionali di solidarietà e di sussidiarietà, cardini essenziali dell ordinamento giuridico italiano; - la Regione Piemonte ha fra le proprie competenze il coordinamento ed il monitoraggio di un sistema organico di interventi che promuova e tuteli i diritti sociali e civili dei cittadini; - la Giunta Regionale ha approvato con DGR n 38-2292 in data 19/10/2015 il Patto per il Sociale della Regione Piemonte per il biennio 2015-2017, nel quale, tra le diverse azioni, è contemplata l attivazione di una dinamica partecipativa capace di coinvolgere il Terzo Settore, nelle sue diverse articolazioni, sui temi dell integrazione socio-sanitaria, della lotta alla povertà, dell inclusione sociale e della tutela della famiglia. Tutto ciò premesso e considerato, le Parti sottoscrivono e convengono quanto segue: Art. 1 (Oggetto) Con il presente Protocollo la Regione Piemonte, l'isfol e l IRES Piemonte, nell ambito delle rispettive competenze tecniche e istituzionali, continuano il rapporto di reciproca collaborazione finalizzato alla realizzazione di studi e ricerche sul tema dell Economia sociale e del Terzo Settore e alla sperimentazione del registro unico del Terzo Settore in Piemonte. A tal fine: - la Regione Piemonte si impegna a mettere a disposizione le informazioni e i dati contenuti nei registri/albi relativi alle organizzazioni non profit di sua competenza; - l ISFOL si impegna a mettere a disposizione le proprie competenze ed esperienze relative all economia sociale, al terzo settore, ed in particolare quelle inerenti il

Sistema Informativo interno sulle Organizzazioni Non Profit nella sperimentazione del Registro unico del Terzo settore; - l IRES Piemonte si impegna a mettere a disposizione la propria competenza ed esperienza relativa all economia sociale ed al terzo settore, in particolare relativa alla sperimentazione della mappatura delle organizzazioni non profit in Piemonte; Art. 2 (Obiettivi della collaborazione) Per le finalità di cui all art. 1, Regione Piemonte, ISFOL e IRES Piemonte si impegnano a: a) sviluppare la cooperazione tra i tre Enti nel campo della ricerca, raccolta, analisi e diffusione dei dati sul tema dell economia sociale e del Terzo Settore; b) realizzare l integrazione dei database anagrafici sul non profit e lo scambio reciproco dei dati e delle elaborazioni per supportare la costruzione del Registro unico del terzo settore in Piemonte; c) implementare attività di ricerca finalizzate a rilevare l impatto socio economico del Terzo Settore in Piemonte; d) definire iniziative e percorsi formativi per il personale che svolge attività di ricerca; e) realizzare congiuntamente eventi comuni di informazione e diffusione dei risultati; f) collaborare per la partecipazione congiunta a progetti di ricerca da candidare per il finanziamento a livello nazionale, europeo e internazionale. Art. 3 (Attività) Le Parti s impegnano a svolgere le attività concordate senza che questo comporti alcun onere aggiuntivo per le rispettive amministrazioni, nel rispetto delle disposizioni contenute nel presente protocollo ed in conformità a quanto programmato nei rispettivi piani di ente e di istituto, nel rispetto della propria autonomia. Le Parti stipulano appositi accordi attuativi per la definizione di specifici piani di attività nell ambito delle forme di collaborazione di cui al precedente art. 2. Art. 4 (Durata del Protocollo) Il presente Protocollo, redatto in triplice copia, decorre dalla data di sottoscrizione, ha durata per tutta la programmazione europea 2014-2020 e comunque non oltre il 31 dicembre 2021. Alla scadenza il suo eventuale rinnovo sarà valutato dalle parti.

Art. 5 (Foro competente per la gestione delle eventuali controversie) Le Parti concordano di definire amichevolmente qualsiasi vertenza che possa nascere dalla interpretazione o esecuzione del presente atto. Per tutto quanto non previsto dal presente atto le parti fanno riferimento alla legislazione vigente in materia. Data, Per la Regione Piemonte - Assessorato alle Politiche sociali, della famiglia e della casa Assessore Augusto Ferrari Per l'istituto per lo sviluppo della formazione professionale dei lavoratori Il Presidente Pietro Antonio Varesi Per l Istituto di ricerche economico e sociali del Piemonte Il Presidente Mario Viano