PROGETTO D INDAGINE RADON IN PUGLIA



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Sede legale ARPA PUGLIA Corso Trieste 27, 70126 Bari Agenzia regionale per la prevenzione Tel. 080 5460111 Fax 080 5460150 e la protezione dell ambiente www.arpa.puglia.it C.F. e P.IVA. 05830420724 DIREZIONE GENERALE Corso Trieste 27, 70126 Bari Tel. 080 5460 306 Fax 080 5460200 E-mail: dg@arpa.puglia.it PROGETTO D INDAGINE RADON IN PUGLIA PREMESSA Negli anni '90 è stata condotta dall ex APAT (attuale ISPRA), dall ISS e dalle Agenzie regionali per la protezione dell ambiente una indagine nazionale allo scopo di valutare l esposizione media alle radiazioni ionizzanti della popolazione italiana e la distribuzione della concentrazione del Radon indoor. L'indagine ha interessato un campione di 5000 abitazioni, scelte casualmente tra tutte le abitazioni italiane, di cui 310 nella Regione Puglia. La campagna di misura ha evidenziato una concentrazione media nazionale di Radon nelle abitazioni pari a 77 Bq/m 3. Nel 5% dei casi essa è stata maggiore di 200 Bq/ m 3 e nell'1 % dei casi è stata maggiore di 400 Bq/ m 3. Nella campagna effettuata in Puglia, la concentrazione media nelle abitazioni è risultata uguale a 55 Bq/m 3. La campagna nazionale e le successive indagini effettuate dalle ARPA hanno evidenziato una presenza di Radon non uniforme sul territorio, con aree più o meno estese caratterizzate da elevati valori di concentrazione di Radon, dette "Radon-prone areas". In seguito all'introduzione della normativa sul Radon nei luoghi di lavoro (D.L.vo 241/2000), alle Regioni è stata attribuita la competenza di individuare le zone o luoghi di lavoro ad elevata concentrazione di Radon (Radon-prone areas). Nel 2002, per iniziativa del Ministero della Salute, è stato elaborato un Piano nazionale radon (PNR) dal gruppo di lavoro della Commissione tecnico scientifica per l elaborazione di proposte di intervento preventivo e legislativo in materia di inquinamento indoor (D.M. 08/04/1998). 1

Il Piano punta a realizzare in modo coordinato e condiviso a livello nazionale, il complesso di azioni necessarie per affrontare il problema Radon. Esso ha ricevuto il parere positivo del Consiglio Superiore di Sanità e l approvazione dalla Conferenza Stato-Regioni. La realizzazione del Piano è stata approvata nel 2004 nell ambito delle attività del Centro Nazionale per la Prevenzione ed il Controllo delle Malattie (CCM), tramite il progetto Avvio del Piano Nazionale Radon per la riduzione del rischio di tumore polmonare in Italia. Il coordinamento del progetto è stato affidato all Istituto Superiore di Sanità, in collaborazione con le Regioni, l ISPESL e l ISPRA. Il PNR-CCM prevede la valutazione dei rischi associati al radon, l istituzione dell Archivio Nazionale presso l ISS, lo sviluppo delle indagini sulla distribuzione territoriale della concentrazione di radon negli edifici, la messa a punto e l avvio di un piano di informazione della popolazione, la produzione di linee guida (attualmente in fase di approvazione) e la predisposizione di adeguamenti normativi. Questo costituisce il primo passo per l adozione di interventi concreti alla riduzione dell esposizione della popolazione al radon indoor. Per quanto attiene la Regione Puglia, la conoscenza delle aree a rischio radon è solo parziale. Deriva dal contributo delle indagini effettuate negli anni passati, dal Centro di Riferimento Regionale per il Controllo della Radioattività Ambientale di Bari, quali: Indagine nazionale, Indagini negli ambienti di lavoro presso istituti di credito Indagini nelle scuole Al fine di approfondire le conoscenze già acquisite questa Agenzia ha elaborato il presente progetto, nell ambito del Piano nazionale radon, volto ad individuare le Radon prone areas nella Regione Puglia partendo dalla rilevazione del Radon negli ambienti di vita. Tale processo, di natura generale conoscitiva, è preliminare e funzionale alla mappatura regionale ex D.Lgs 241/2000. Infatti, essendo gli edifici ad uso abitativo i più numerosi e diffusi sul territorio, le indagini sulla distribuzione territoriale del radon negli edifici costituiscono, unitamente agli altri dati disponibili sul territorio, uno strumento utile sia a stimare la concentrazione di radon nei luoghi di lavoro la cui tipologia edilizia non è molto diversa da quella delle abitazioni, sia a programmare specifiche campagne di misura in ambienti di lavoro ubicati nelle zone in cui sono stati rilevati i maggiori valori di concentrazione di radon. 2

Tale progetto dovrà costituire la premessa per adottare nel futuro politiche di pianificazione e di risanamento sul patrimonio edilizio regionale, come auspicato dalla raccomandazione europea 43/90/Euratom, per abbassare effettivamente la concentrazione di radon negli ambienti di vita e diminuirne l impatto sanitario. STRUTTURA DEL PROGETTO REGIONALE Il progetto è basato sui seguenti criteri: Definizione delle aree a maggior presenza di radon mediante la suddivisione del territorio regionale in maglie quadrate di 6 Km, Identificazione dei comuni e/o parti di essi all interno di ciascuna maglia e determinazione del numero di abitazioni; Scelta del campione di tipo casuale, da 10 a 20 abitazioni per maglia e comunque sufficiente per la caratterizzazione delle Radon prone areas ; Georeferenziazione dei punti di misura per consentire l associazione dei dati con le caratteristiche del territorio e popolare l Atlante Europeo del Radon (ATLAS); Durata delle misure complessivamente di un anno, suddivisa in due semestri consecutivi, come viene raccomandato da tutti gli organismi scientifici internazionali al fine di una corretta stima del valore medio; Misura della concentrazione di Radon indoor mediante l'utilizzo di rivelatori a tracce nucleare a tracce di tipo passivo (CR-39); I dosimetri verranno posizionati in coppia in un luogo indisturbato per tutto il periodo di misura. IL PROGETTO PILOTA NELLA PROVINCIA DI LECCE Il progetto regionale prevede una fase di avvio (Progetto Pilota) incentrata sullo studio di un campione ristretto di abitazioni in alcuni comuni della Provincia di Lecce. Negli anni 2012-2013 lo studio ha interessato un campione di abitazioni di 10 comuni della Provincia di Lecce (20 abitazioni per ogni comune), selezionati in base ai dati di mortalità per tumore polmonare in Puglia (dati OER relativi agli anni 2000-2005). Il monitoraggio annuale (due semestri distinti) a mezzo di dosimetri passivi posizionati all interno del campione di abitazioni selezionato, terminerà entro il prossimo mese di maggio. 3

Nel corso del 2014, Arpa Puglia intende estendere il monitoraggio a ulteriori 10 comuni della provincia di Lecce (avvio II fase del progetto), selezionati in base agli ultimi dati disponibili relativi all incidenza del tumore polmonare nella provincia di Lecce (rapporto 2013 del Registro tumori ASL di lecce, sez. Registro tumori Puglia anni 2003-2006). Pertanto, nel 2014, il progetto pilota si articolerà nelle seguenti fasi: Identificazione dei comuni nei quali effettuare le misure (a cura di Arpa Puglia). Il criterio utilizzato per individuare i comuni con alta/bassa incidenza è basato sul valore del rapporto standardizzato di incidenza (SIR) aggregato per Distretto Socio Sanitario (DSS) che esprime il rapporto fra il numero dei casi osservati e il numero dei casi attesi. Il valore del SIR è pari a 100 se l incidenza relativa a un DSS è uguale a quella della restante parte della provincia; è maggiore o minore di 100 se l incidenza è, rispettivamente, maggiore o minore rispetto alla restante parte della provincia. I dati relativi all incidenza del tumore al polmone in provincia di Lecce, per gli anni 2003-2006, sono riportati nel rapporto 2013 del Registro Tumori ASL di Lecce, sez. Registro Tumori Puglia. In base a tale criterio, saranno individuati ulteriori dieci comuni nella Provincia di Lecce, suddivisi in due gruppi di 5; i 5 comuni del primo gruppo apparterranno a un DSS con un valore di SIR superiore 100; i 5 comuni del secondo gruppo apparterranno, viceversa, a un DSS con valore di SIR inferiore a 100. Scelta casuale del campione di indagine (a cura del comune in collaborazione con Arpa Puglia); per ogni comune saranno individuati 20 punti di misura con le seguenti caratteristiche: 1. destinazione d uso abitativa (100% del campione); 2. ubicazione dell edificio centro storico (50% del campione) 2.1 localizzazione misure piano terra; 2.2 caratteristiche costruttive precedenti l anno 1950; 3. ubicazione dell edificio in zona diversa dal centro storico (50% del campione) 3.1 localizzazione misure piano terra/primo piano 3.2 caratteristiche costruttive qualsiasi 4

La scelta del campione d indagine sarà effettuata in stretta collaborazione con i Sindaci dei rispettivi Comuni, ai quali si chiederà di fornire l elenco delle abitazioni rispondenti ai criteri sopra individuati. L individuazione delle abitazioni avverrà tramite sorteggio presso l anagrafe del comune, con le modalità indicate nel documento allegato (protocollo estrazione campione II fase). Informazione alla popolazione (a cura del comune in collaborazione con Arpa Puglia); Comunicazione del Sindaco ai residenti estratti della finalità del progetto con richiesta di accettazione scritta. Convocazione dei residenti estratti a un incontro da tenersi, unitamente a personale di Arpa Puglia, presso la sede del comune per la consegna dei dosimetri; nel corso dell incontro, Arpa Puglia fornirà tutte le spiegazioni sulle finalità e modalità di esecuzione dell indagine. Attività di laboratorio (a cura di Arpa Puglia): messa a punta del sistema di lettura automatica dei rivelatori a tracce nucleari in dotazione all ARPA PUGLIA, a partire dal lavoro fatto negli anni precedenti; determinazione della curva di taratura mediante esposizione a concentrazioni note dei dosimetri presso l Istituto Nazionale di Metrologia delle Radiazioni Ionizzanti dell ENEA. determinazione della retta di fondo dei rivelatori esposti; messa a punto del software di analisi dei dati; preparazione e confezionamento dei dosimetri; preparazione del questionario inerente l indagine. distribuzione e ritiro dosimetri (a cura di Arpa Puglia) ritiro nelle abitazioni dei dosimetri dopo il primo semestre di misura e contestuale distribuzione dei dosimetri per il secondo semestre; compilazione del questionario relativo alle caratteristiche degli edifici interessati; ritiro dei dosimetri dopo il secondo semestre di misura. 5

Attività di lettura ed analisi: sviluppo dei dosimetri e conteggio automatico delle tracce; elaborazione dei dati e determinazione della concentrazione media indoor; analisi dei dati e divulgazione dei risultati agli enti attraverso la pubblicazione di un report ed eventuale organizzazione di un evento da definire sul tema. Georeferenziazione dei punti di misura. SOGGETTI ISTITUZIONALI COINVOLTI Il progetto in fase esecutiva necessita del coinvolgimento dei seguenti soggetti istituzionali: Direzione Generale (UOAS) e Scientifica (UOAF) di Arpa Puglia, DAP di Lecce e DAP di Taranto; Centro di Riferimento Regionale per il Controllo della Radioattività Ambientale di Bari per indagini di laboratorio correlate e supporto nelle operazioni in carico ad Arpa Puglia; Amministrazioni comunali per l individuazione del campione e l informazione della popolazione. 6