Fragmenta entomologica, Roma, 43 (2): (2011) Paolo MAGRINI (*), Andrea PETRIOLI (**) e Giorgia DAINO (***) (*) (**) (***)



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Fragmenta entomologica, Roma, 43 (2): 167-177 (2011) UN NUOVO OTIORHYNCHUS (LIXORRHYNCHUS) REITTER, 1914 DELLA SICILIA E BREVI NOTE SUL GENERE IONIORHYNCHUS MAGRINI, MEOLI & ABBAZZI, 2005 (Coleoptera, Curculionoidea) Paolo MAGRINI (*), Andrea PETRIOLI (**) e Giorgia DAINO (***) La distribuzione in Italia dei Lixorrhynchus Reitter, 1914, sottogenere di Otiorhynchus Germar, 1822, è stata recentemente riassunta (Magrini & Abbazzi 2011: 118) ed il taxon più meridionale finora noto era rappresentato da O. (L.) emanuelae Magrini, Meoli & Abbazzi, 2004, che già aveva notevolmente ampliato verso sud l areale del sottogenere all estremità meridionale della Campania. Un nuovo reperto nella Sicilia occidentale, il primo per quest isola, estende di molto verso sud la distribuzione del sottogenere (fig. 13). Della specie siciliana forniamo solo una diagnosi incompleta poiché, nonostante ripetute ricerche, siamo riusciti a reperire solo un unico esemplare, trovato morto e privo di organi genitali, e due resti; tuttavia la morfologia esoscheletrica esterna del reperto, nonostante l assenza di alcune parti (cfr. fig. 1), presenta caratteristiche tali da non lasciare dubbi sulla validità specifica del taxon, di cui qui di seguito forniamo la descrizione. Materiali e metodi. I materiali utilizzati nel presente lavoro sono depositati nelle collezioni qui elencate con i rispettivi acronimi. CM: Coll. P. Magrini (Firenze); MSNG: Coll. Museo civico di Storia naturale G. Doria di Genova. Riportiamo inoltre le abbreviazioni delle misure citate nella tabella e nella descrizione. LT: lunghezza complessiva, dall orlo anteriore del rostro all estremità delle elitre; LSR: lunghezza del corpo escluso il rostro; LS: lunghezza scapo; LF: lunghezza funicolo; LC: lunghezza clava; PL: lunghezza del pronoto, misurata lungo la linea mediana; PMW: larghezza massima del pronoto; EL: lunghezza elitre, misurata dalla base dello scutello all apice lungo la sutura; EW: larghezza massima delle elitre; PMW/PL: rapporto (*) (**) (***) Via Gianfilippo Braccini, 7-50141 Firenze. E-mail: duvalius@paolomagrini.it Via Lauretana Antica, 18/B - 53041 Asciano (Siena). E-mail: andre.petri@tin.it Pass. Vincenzo Petrigni, 15T - 90145 Palermo. E-mail: tartarughina1983@hotmail.it 167

massima larghezza/lunghezza del pronoto; EL/EW: rapporto lunghezza/larghezza delle elitre; EW/PMW: rapporto larghezza elitre/larghezza pronoto. Le macrofotografie riportate nel testo sono state eseguite da uno di noi (P.M.) mediante camera digitale Nikon D2X applicata su microscopio ottico binoculare Nikon Labophot II, con obiettivi diaframmati. Otiorhynchus (Lixorrhynchus) m i l a z z o i n. sp. Locus typicus. Italia, Sicilia, Grotta dell Eremita N 8023 Si/TP, Parete Est Monte Inici, 530 m s.l.m., (Castellammare del Golfo, Trapani). Serie tipica. Holotypus (senza genitali): Italia, Sicilia, Grotta dell Eremita N 8023 Si/ TP, Parete Est Monte Inici, 530 m s.l.m., (Castellammare del Golfo, Trapani), 16.III.2009, Leg. A. Petrioli e P. Magrini (CM). Paratypi: 2 addomi senza genitali, stessa località e raccoglitori dell holotypus, 21.III.2008 (MSNG). Holotypus LT 6.11 LSR 5.46 LS 1.23 LF 1.18 LC 0.57 PM W 1.31 PL 1.64 PMW PL 0.79 EL 3.68 EW EL EW EW PMW 2.09 1.76 1.59 Descrizione. Un Otiorhynchus (Lixorrhynchus) di grosse dimensioni, con corpo di forma larga e robusta, microftalmo, con capo oblungo, a lati subellittici, tegumento rosso lucido ad eccezione del rostro, dello scapo e dei margini anteriore e posteriore del pronoto, che sono bruno-scuri (fig. 1). Capo e rostro foggiati a cono regolare, senza strozzatura anulare fra di essi, rivestimento con setole fini, rade, biancastre, semierette (fig. 4). Rostro più lungo che largo, allargato solo all altezza degli pterigi, con superficie dorsale scabrosamente punteggiata, margini laterali angolosi, subparalleli e con area apicale opaca, glabra, obliqua in avanti, delimitata posteriormente da un rilievo semicircolare. Capo 1,3 volte più largo che lungo, con brevissime setoline coricate dirette in avanti e con un alveolo sul vertice. Antenne lunghe, robuste, sparsamente setolose; scapo rettilineo, fortemente ingrossato a clava all apice, raggiungente indietro il margine anteriore del pronoto; antennomeri 1 e 2 più lunghi che larghi, subeguali, 3, 4 e 5 globosi, 6 perliforme, 7 di diametro maggiore, allargato distalmente (fig. 2). Clava fusiforme, lunga quasi l insieme dei quattro antennomeri che la precedono, densamente pubescente (fig. 3). Pronoto 1,3 volte più lungo che largo, a lati arcuati, margini anteriore e posteriore ristretti, recanti una doppia serie di punti disposti a corona. La massima larghezza dopo la metà, con breve linea mediana liscia e con fitte 168

1 mm Fig. 1 Otiorhynchus (Lixorrhynchus) milazzoi n. sp., holotypus: habitus. 169

2 3 4 5 Figg. 2-5 Otiorhynchus (Lixorrhynchus) milazzoi n. sp., holotypus: antenna (2), clava (3), capo e pronoto in visione dorsale (4), addome in visione dorsale (5). 170

areole regolarmente spaziate, provviste di un punto pilifero centrale da cui emerge una lunga e sottile setola (fig. 4). Elitre 1,5 volte più lunghe che larghe, ad omeri nulli e a lati subparalleli, regolarmente incurvate verso l apice, massima larghezza prima della metà, subpiane sul disco (fig. 5). Base smarginata, concava, convergente posteriormente verso lo scutello, questo appena distinguibile. Strie parallele per tutta la loro lunghezza, con fine areolatura ordinata in serie (a diametro maggiore sul disco), regolarmente interspaziata. Interstrie larghe il doppio delle strie, con finissimi pori piliferi monoseriati recanti squamule di forma e lunghezza pari a quelle del pronoto. Zampe robuste, con femori rigonfi nella parte medio-distale, inermi, con setole sparse, coricate e con radi punti superficiali ma visibilmente più fitti e profondi attorno al margine apicale (fra di essi ne spicca uno più marcato, di colore nero). Tibie con lunghe setole semicoricate, con il bordo esterno retto, mentre quello interno è debolmente bisinuato e dentellato a partire dal terzo basale (figg. 7, 9 e 11). Le protibie e le mesotibie sono munite di un robusto sperone, più acuminato e sviluppato nelle seconde (figg. 8 e 10). Le protibie presentano una frangia di rigide setole frammiste a spinule, lungo il margine apicale, mentre le mesotibie hanno la frangia nel terzo distale del bordo interno e spinule disposte a raggiera sul bordo apicale. Le metatibie risultano provviste di una dentellatura interna meno sviluppata e sono caratterizzate da un ingrossamento apicale interno munito di tre spine acuminate (fig. 12). Metasterno con piccole areole sparsamente distribuite, così come quelle degli urosterni visibili, che hanno inoltre radi e corti peli setoliformi semicoricati (fig. 6). Derivatio nominis. Dedichiamo con piacere questo nuovo taxon a Francesco Milazzo del Gruppo Speleologico C.A.I. Palermo, che ha partecipato con entusiasmo e grande spirito di collaborazione a tutte le nostre ricerche sul Monte Inici. Note comparative e affinità. La particolare forma dei grandi speroni terminali delle protibie e delle mesotibie (figg. 7-10) e dello sperone trifido terminale delle metatibie (figg. 11-12), avvicinano questa specie a O. (L.) emanuelae, che presenta una morfologia analoga, ma con sviluppo di questi processi notevolmente più ridotto. Da questa specie comunque il nuovo taxon è ben distinguibile per il pronoto molto più lungo e meno globoso, con PMW/PL di 0,79 contro un valore di 1,08-1,13 in O. (L.) emanuelae; anche le elitre sono molto più ampie e globose, a lati assai meno paralleli; i meta- 171

Fig. 6 Otiorhynchus (Lixorrhynchus) milazzoi n. sp., paratypus: superficie inferiore dell addome. 172

7 8 9 10 11 12 Figg. 7-12 Otiorhynchus (Lixorrhynchus) milazzoi n. sp., holotypus: zampa anteriore (7), sperone terminale del profemore (8), zampa mediana (9), sperone terminale del mesofemore (10), zampa posteriore (11), sperone terminale del metafemore (12). 173

femori molto più corti e più tozzi. Tutte le altre specie distribuite più a nord presentano caratteri distintivi ancora più marcati, soprattutto per quel che riguarda l estremità distale delle tibie, e questo vale anche per nuovi taxa di Italia centro-meridionale attualmente in studio. Nessuna apparente affinità anche con il genere ionico Ioniorhynchus Magrini, Meoli & Abbazzi, 2005, che presenta tutti taxa di aspetto più slanciato. Inseriamo a questo punto alcune considerazioni su Ioniorhynchus, che viene descritto (Magrini, Meoli & Abbazzi 2005) in base alla singolare forma dell edeago di alcune specie delle isole e coste ioniche balcaniche, precedentemente descritte ma delle quali non era mai stato rappresentato l organo copulatore. Per alcune di esse, come Ioniorhynchus loebli Osella, 1974 il tipo era stato ritenuto femmina, quando in realtà era un maschio il cui edeago è stato illustrato da Magrini, Meoli & Abbazzi (2005: 504). Gli edeagi in questo genere si presentano, in visione laterale, con una caratteristica forma ad S, con la parte basale del lobo mediano in posizione diametralmente opposta a quella dell apice, mentre in Otiorhynchus (s. l.) la parte basale del lobo mediano è sempre più o meno incurvata dallo stesso lato dell apice, forma a C ; buona parte delle specie attribuite in passato a Otiorhynchus (Podonebistus) Reitter, 1912, come O. (Podonebistus) gasparoi Osella 2006, sono in realtà da attibuire a Ioniorhynchus, infatti Podonebistus, a distribuzione più orientale, presenta in visione laterale edeagi con lobo mediano conformato a C e non a S (cfr. in tal senso anche Magnano 2005:311). In base a questo ci sembra del tutto infondata la declassazione di Ioniorhynchus a sottogenere di Otiorhynchus, sostenuta da Osella 2008:90, inserita nella descrizione di Otiorhynchus (Ioniorhyncus?) vailatianus Osella 2008a che, per i motivi diagnostici chiaramente espressi, non è uno Ioniorhynchus, ma un Otiorhynchus. A nostro avviso pertanto, viene riconfermata l assoluta validità generica di Ioniorhynchus, per la peculiarissima forma dell organo copulatore, che risulta un carattere fondamentale e di primaria importanza nello stabilire la validità generica, poiché assai meno influenzato dell esoscheletro esterno dalle pressioni evolutive determinate dall ambiente o da altri fattori esogeni. Note ecologiche. L unico esemplare noto (trovato morto sotto un sasso) e i due resti, sono stati raccolti all interno della Grotta dell Eremita N 8023 Si/TP, vasto complesso carsico posto sulla parete Est del massiccio calcareo del Monte Inici, presso Castellammare del Golfo (Trapani). Il tipo e i resti sono stati individuati a circa 50 metri dall ingresso, posto a 530 m s.l.m., e sono pervenuti probabilmente all interno della cavità attraverso uno stretto camino che comunica con l esterno: le indagini sono state svolte solo 174

Fig. 13 Distribuzione di Otiorhynchus (Lixorrhynchus) in Italia e Corsica: Otiorhynchus gracilis (Gyllenhal, 1834) (1); O. grenieri (Allard, 1869) (2); O. camaldulensis (Rottenberg, 1870) (3); O. latirostris (Bargagli, 1871) (4); O. hummleri hummleri (Flack, 1899) (5); O. doderoi (Solari & Solari, 1903) (6); O. laurae (Solari & Solari, 1907) (7); O. stolzi (Holdhaus, 1908) (8); O. microphthalmus (Solari & Solari, 1908) (9); O. leonii (Solari & Solari, 1908) (10); O. giaquintoi (F. Solari, 1932) (11); O. majusculus (F. Solari, 1932) (12); O. andreinii (F. Solari, 1932) (13); O. sardous (F. Solari, 1932) (14); O. pacei (Osella, 1976) (15); O. hummleri cheminii (Osella, 1976) (16); O. samniticus (Osella, 1976) (17); O. aquilanus (Osella, 1976) (18); O. magrinii (Osella, 1979) (19); O. giustii (Osella, 1981) (20); O. angelinii (Osella, 1985) (21); O. cirocchii (Osella & Abbazzi, 1985) (22); O. pennisii (Osella & Abbazzi, 1985) (23); O. monteleonii (Osella & Abbazzi, 1985) (24); O. taitii (Abbazzii, Bartolozzi & Osella, 1992) (25); O. consortii Magrini, Abbazzi & Cirocchi, 2002 (26); O. virginiae Magrini, Abbazzi & Cirocchi, 2002 (27); O. melonii Magrini, Abbazzi, Leo & Fancello, 2002 (28); O. bartolozzii Magrini, Meoli & Abbazzi, 2004 (29); O. fioronii Magrini, Meoli & Abbazzi, 2004 (30); O. bastianinii Magrini, Meoli & Abbazzi, 2005 (31); O. emanuelae Magrini, Meoli & Abbazzi, 2005 (32); O. sabinus Magrini, Meoli & Abbazzi, 2005 (33); O. degiovannii Magrini & Consorti, 2005 (34); O. latellai Osella, Marotta & Silvani, 2006 (35); O. pavesii Magrini, Magnano & Abbazzi, 2007 (36); O. sbordonianus Osella, 2008 (37); O. avoni Magrini, Bastianini & Abbazzi, 2009 (38); O. paulae Magrini, Bastianini & Abbazzi 2009 (39); O. milazzoi Magrini, Petrioli & Daino n. sp. (40); O. dauniae Magrini & Abbazzi, 2011 (41). 175

nel tratto iniziale dell ampia cavità. Nella fauna associata non sono stati rilevati elementi particolarmente specializzati alla vita ipogea e anche la nuova specie deve essere considerata un elemento più troglofilo che troglobio, come buona parte delle specie del sottogenere: riteniamo comunque assai difficile poter reperire questo taxon nell ambiente endogeo circostante per il carattere roccioso e xerico che presenta. Ringraziamenti. Desideriamo ringraziare in primo luogo Piero Abbazzi di Firenze, per i suggerimenti riguardo allo studio del nuovo taxon. Ringraziamo poi tutti gli amici e colleghi che collaborano alle nostre ricerche biospeleologiche in Sicilia: Angelo e Vittorio Aliquò di Palermo, Cosimo Baviera di Messina, Marco Bastianini di Follonica (GR), Giulia Casamento di Palermo, Augusto Degiovanni di Bubano (BO), Rosario Di Pietro di Palermo, Francesco Di Trapani di Palermo, Enza Messana di Palermo, Augusto Vigna Taglianti di Roma, Sarah Whitman di Firenze. Un sentito ringraziamento per il prezioso aiuto va inoltre agli amici Matteo Ribaudo e Francesco Milazzo del Gruppo Speleologico C.A.I. di Palermo. RIASSUNTO Nella presente nota viene descritto Otiorhynchus (Lixorrhynchus) milazzoi n. sp. della Sicilia occidentale: di questa specie viene fornita solo una descrizione incompleta per l assenza degli organi genitali nell unico esemplare noto e nei resti raccolti. Il nuovo taxon, il primo per la Sicilia, amplia notevolmente verso Sud l areale di questo sottogenere. Nel lavoro viene ribadita anche la validità generica di Ioniorhynchus Magrini, Meoli & Abbazzi, 2005 (ingiustamente considerato, a nostro avviso, sottogenere di Otiorhynchus da Osella, 2008a), per le nette differenze del genitale maschile nei confronti di Otiorhynchus Germar, 1822. SUMMARY A new Otiorhynchus (Lixorrhynchus) Reitter, 1914 from Sicily and brief notes on the genus Ioniorhynchus Magrini, Meoli & Abbazzi, 2005 (Coleoptera, Curculionoidea). A new species, Otiorhynchus (Lixorrhynchus) milazzoi n. sp., from western Sicily is described. The specimens were collected died and are missing of the genitals. It is the first finding of this subgenus in Sicily and greatly extends its distribution southward. The genus rank of Ioniorhynchus Magrini, Meoli & Abbazzi, 2005, wrongly considered a subgenus of Otiorhynchus Germar, 1822 (Osella, 2008a) is re-instated on the basis of the clearly different male genitals of the two genera. BIBLIOGRAFIA Magnano, L. 2005. Tre nuove specie di Otiorhynchus (Podonebistus Reitter, 1912) di Turchia (Coleoptera Curculionidae). Atti Acc. Rov. Agiati, a. 255, VIII, vol.v, B: 305-315. Magrini, P. & P. Abbazzi. 2011. Considerazioni sugli Otiorhynchus (Lixorrhynchus) del settore appenninico e subappenninico del versante adriatico, con descrizione di una nuova specie (Insecta Coleoptera Curculionoidea). Quad. Studi Nat. Romagna, 32: 105-120. Magrini, P., P. Abbazzi & F. Cirocchi. 2001. Due nuove specie italiane di Otiorhynchus (Li- 176

xorrhynchus) Reitter, 1914 e note su specie endogee affini (Coleoptera Curculionidae) Redia, 84: 45-67. Magrini, P., P. Abbazzi, P. Leo & L. Fancello. 2002. Un nuovo Otiorhynchus (Lixorrhynchus) Reitter, 1914 della Sardegna nord-orientale e note su Otiorhynchus (Lixorrhynchus) doderoi A. Solari & F. Solari, 1903 (Coleoptera, Curculionidae). Redia, 85: 83-99. Magrini, P., M. Bastianini & P. Abbazzi. 2008. Due nuove specie di Otiorhynchus (Lixorrhynchus) Reitter, 1914 e una nuova specie di Raymondionymus Wollaston, 1873 dei Monti Aurunci (Lazio) (Coleoptera, Curculionidae). Fragmenta entomologica, Roma, 40 (2): 333-357. Magrini, P., C. Meoli & P. Abbazzi. 2004. Tre nuove specie italiane di Otiorhynchus del sottogenere Lixorrhynchus Reitter, 1914 e note su O. (Lixorrhynchus) camaldulensis (Rottenberg, 1870) (Coleoptera, Curculionidae). Ann. Mus. civ. St. nat. G. Doria, 96: 215-239. Magrini, P., C. Meoli & P. Abbazzi. 2005. Un nuovo genere della Regione Ionia appartenente alla tribù Otiorhynchini (Coleoptera, Curculionidae). Ann. Mus. civ. St. nat. G. Doria, 96: 483-506. Magrini, P., C. Meoli, F. Cirocchi & P. Abbazzi. 2004. Due nuove specie di Otiorhynchus (Lixorrhynchus) Reitter, 1914 dell Italia Centrale (Coleoptera Curculionidae). Redia (2003), Firenze, 86: 107-114. Osella, G. 1976. Curculionidi nuovi o poco conosciuti della Fauna appenninica (Coleoptera). Boll. Mus. civ. St. nat., Verona (3): 179-203. Osella, G. 1979. Una nuova specie di Troglorhynchus Schmidt dell Umbria. Boll. Mus. civ. St. nat., Verona (5)[1972]: 395-400. Osella, G. 2008a. Otiorhynchus (Ioniorhynchus?) vailatianus n. sp. (Coleoptera Curculionidae Entiminae). Boll. Mus. civ. St. nat. di Verona, 32, Botanica Zoologica: 87-90. Osella, G. 2008b. Nota scientifica. Otiorhynchus (Lixorrhynchus) sbordonianus Osella: nomen novum pro: Otiorhynchus (Lixorrhynchus) sbordonii Osella, Marotta & Silvani, 2006 (Coleoptera, Curculionidae, Entiminae). Boll. Mus. civ. St. nat. di Verona, 32, Botanica Zoologica: 171. Osella G. & P. Abbazzi. 1985. Quattro nuove specie di Curculionidi dell Appennino (Coleoptera). Redia, 68: 467-484. Osella, G. & C. Giusto. 1985. Nuove specie di Curculionidi del suolo Paleartico-Occidentali. Boll. Mus. civ. St. nat., Verona (10): 425-440. Osella, G., M. Marotta & T. Silvani. 2006. Due nuovi Otiorhynchus (Lixorrhynchus) dell Appennino laziale (Coleoptera, Curculionidae, Entiminae). Boll. Mus. civ. St. nat., Verona (30): 71-75. Osella, G. & A. M. Zuppa. 2006. Otiorhynchus (Podonebistus) gasparoi sp. n., un Curculionide anoftalmo della Grecia (Coleoptera, Curculionidae, Entiminae, Otiorhynchini). Revue Suisse de Zoologie, 113 (1): 65-75. Solari, F. 1932. Curculionidi nuovi, poco o male conosciuti della Fauna Paleartica. Mem. Soc. ent. it., 11:17-23. 177