Mi Stupisco Di. MI STUPISCO DI. Leandro Mancino



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Transcript:

Mi Stupisco Di. Leandro Mancino 1

Lettori sconosciuti. 4 Compendio all amicizia. 5 Mr. Gwin. 6 Genitorialità. 7 Compleanno. 8 Della tua mano tremante. 9 Delle luci di una Centrale. 10 Amore. 11 Sesso. 12 Coppia. 13 Cesare deve morire. 14 La pioggia. 15 Relazioni. 16 Sorrisi da prostituzione. 17 Note 19 Copyright 20 Contatti e link utili 22 2

Buona lettura. 3

Lettori Sconosciuti. Degli occhi lontani che vedono da vicino, che sentono pesi, che danno una mano. Ho provato a scoprire la pelle lasciandola guardare, lasciandola annusare: parti piccole, niente di illecito, solo parole urlate al vento e qualche sogno - quelli non mancano mai. Ho trovato nomi nuovi e volti marcati dagli anni di troppo, mani ferme e decise forti dell inesperienza e della voglia di amare, penne affilate pronte e far male, a picchiare. Non capirò mai la forza che spinge sconosciuti come noi a dirci le parole più dolci e preziose, disarmate come soldati ormai in prigione. Mi piace pensarvi iene ma siete rondini, leggere e veloci, che passano a dirmi la stagione, a dirmi che è tempo di cambiare: è tempo di toccare. 4

Compendio All amicizia. Di sostegno ed altre cose utili. Amici, amici miei, che mi guardate andare chissà dove, tenetemi in caldo gli sguardi d intesa mentre macino i chilometri altrove ma pur sempre vicino, pur sempre in armonia con quello che mi tocca e mi sostiene. Tenetemi in frigo le birre e le discussioni infinite, scongeleremo le incertezze insieme per arrostirle in un falò enorme fatto di piccole conquiste, soddisfazioni e racconti decennali. Ma ora, che il mondo si rilassa su di me come il mare con le onde di notte, mi chiedo quanto conserveremo di questi passi e quanto gli stessi peseranno sul groppone del mondo, sulle tradizioni dei futuri noi, sulla cultura del rispetto e dell amore, della rabbia costata cara a pochi di noi ormai lontani, privi di posto, alzati in un pullman troppo stretto per starci tutti: ma tranquilli, stringendosi ci stiamo tutti lo stesso. Non c è molto da dirsi negli sguardi antichi quando con sé stessi ci si sta bene e con gli altri anche: siamo abili a darci sostegno per il quotidiano divertimento mentre creiamo ripari artigianali in cui stare tranquilli, con i propri carillon, a girarli e farli suonare ripetutamente. Affittasi persone, componenti sostituibili di gruppi indecisi, di alchimia forgiata tra vicoli e antipatie: tenuti bene, benissimo. 5

Mr. Gwin. Di Gwin ed altre letture estive. Attirerò persone ferite, cariche di pesi per la salita di queste ore. Macchiati guarderemo il tramonto per giorni con il disagio di chi si nasconde, la timidezza di chi si vergogna. Saremo albatros con le nostre parole, luna piena in un cielo d estate mentre facciamo quel che sappiamo fare meglio: sognare. Ma oltre l astrazione rimane l odore e questo sudore, gli occhi e le tue mani calde: partotriremo evoluzioni nuove, voli pindarici in letti puliti e maledette poesie sterili che ci faranno cambiare. Chiamami amore per una notte, anche per due, per poi ritrovarci negli anni come persone riempite, agenti di borsa che scappano dalla crisi del giorno. 6

Genitorialità. Dei sacrifici che non si capiscono neanche a sbatterci contro. Ho cercato nella musica e nelle maschere dorate, in sigarette svendute e su divani macchiati di candeggina e caccole essiccate: non ho trovato per un solo istante la forza di guardare, la forza di negare. Ho sentito sulla pelle un ago nuovo che iniettava senso del dovere e responsabilità mentre gli occhi stanchi di mio padre urlavano parole di perdono. Ma la madre accoglie e la sorella abbraccia mentre il teatrino si compone ed io mi scompiglio i capelli ancora un po, senza svegliarmi, restando a dormire in questo dolce assonnarsi pur di non capire, pur di non sapere. C è una fitta foresta di regole e verità da non dire che di colpo esplodo e fanno male. Solo per un pò. Solo finché si è vivi, poi passa tutto, promesso. 7

Compleanno. Spremuta di uomo. Stropicciami l anima e lecca il sudore amaro che scende dalla mia fronte stanca e stremata dai continui contatti con chi odio e disgusto, con il mondo che fa venire voglia di fuga e urla. Bevimi tutto, come fai con i succhi, mentre il sole si alza e anche oggi ci farà arrossire. Sorridi, i dolcetti sono tanti e queste candeline precise: 25, come i giorni di lavoro fino ad oggi, 25 come la distanza tra me ed il mare, come i secondi tra la porta di casa e l ascensore. Tranquilli, tranquilli tutti, la foto sarà bellissima: basterà cancellare il disgusto dal volto di chi festeggia con voi, felici da fare ribrezzo, ubriachi fino alla pestilenza. Auguri, ladri di compleanni, e buon risveglio. 8

Della Tua Mano Tremante. Di me che faccio l attore. Abbiamo giocato a dirci chi non siamo, a presentarci in due minuti vomitando le informazioni più importanti, quelle più belle. Sarò corvo se tu sarai frumento, sarò vento quando tu starai affogando: non vedere nei miei occhi d erbaccia l infinito dei ricordi, parole mai dette e rabbia sempre e solo repressa; trova una risata mai forzata, un sonno mai voluto, uno sgomento nel fare e fare senza mai sostare, senza mai dire anche io oggi voglio tremare. 9

Delle Luci Di Una Centrale. Ritrovarsi non nelle immagini, non nelle parole, ma nei modi di raccontare. M innamorai un giorno d autunno mentre un clacson urlava agitato chiedendomi di attraversare veloce, senza darmi pace, senza rendermi l aria che mancava: eri nebbia ed al primo sole iniziasti a sparire, eri mari e mi lasciasti annegare. Non esistono frasi sensate per spiegare l alito caldo sulla mia fronte, il respiro pesante in questo letto affittato, il tuo seno strano che mi guardava in attesa di baci insicuri che tardavano ad arrivare: eravamo amanti in divieto di sosta, cittadini nascosti in un teatro di burattini senza fili. Prenderemo le nostre biglie, Noemi, per attraversare nuovi scogli: la nebbia ora è brina e domani raffreddore, non scappare via che a correre son migliore. 10

Amore. In punta di piedi. Abbiamo atteso qualcuno che mai è arrivato, presi dalle voglie romantiche e da questa malattia che abbiamo sin da quando eravamo indifesi. Deponendo il romanticismo hai tentato di schiarirmi le idee, di mettermi sui binari della gentilezza e della passione, senza farmi sperare di essere altrove, di volere tutt altro: anche se il tutt altro non l ho mai cercato. Avevamo tanta di quella fame, amore mio, che abbiamo mangiato tutti i nostri sogni prima ancora di poterli vivere. Dove andremo ora che stanno per sgretolarsi i miti e le fiabe, stanotte che i musei sono chiusi e questa città è pigra tra i letti e le auto, tra gli spartitraffico e queste strisce pedonali rispettate da nessuno? Mi chiedi dove andranno le piccole promesse, i pegni fatti col destino, mentre la mia barba cresce insieme alla disillusione, insieme ai peli e a questo inverno che arriva. 11

Sesso. Affittasi amore, rabbia, e non so cos altro. Per qualche ora abbiamo affittato i sentimenti dimenticati, per rispolverarli un po, dando una ripassata alle giunture e cambiando le guarnizioni. Abbiamo annusato l aria di coppia, girato attorno agli ostacoli sorridendo complici di qualcosa che in realtà non c è mai stato. La tua caffettiera mi guardava chiedendosi chi fossi, io la toccavo conoscendola da anni. Regaleremo al vento gli odori o prenderemo di questi istanti il meglio implementando i ricordi nella collezione povera che abbiamo a casa? Torneremo capovolti, distanti, ma torneremo ai nostri giorni come sempre, come sappiamo meglio fare. Amore, Amore mio mi dici mentre cerco il dopobarba tra le tue cose, senza trovarlo hai ancora due minuti per dirmi di amarmi. 12

Coppia. A vedervi scottare. C ho perso la notte a vedervi scottare l uno con l altro con quelle parole di fuoco, sguardi avvelenati, mentre la luna saliva e calava lasciando al mattino l ultimo giorno d estate. Invidierò ogni attimo che passerete insieme, ogni passo accompagnato dall altro, mentre il mondo andrà in rovina vi resteranno gli amabili resti di qualcosa che nessuno comprende, di una casa senza pareti, un albero senza radici. Raccolgo i punti di ogni mio disegno di vita e cerco tra le righe la voglia di coppia, i miei gusti privati, cercando di amare me stesso prima di pretendere lo stesso da altri. 13

Cesare Deve Morire. Gli occhi non si chiudono mai. Ho visto quattro mura diventare infinite, allungarsi senza sosta fino all orizzonte, fino a diventare invisibili. C era il buio nelle scene più forti, come a nascondere quello che gli occhi avevano già visto più volte, come a dire che fatto il misfatto non resta che sorvolare, almeno per un po, quanto basta per vivere quieti. Le emozioni in gabbia forse non sono le stesse, soldati di sventura catturati da un manipolo di ingiusti che ammazzano il tempo a suon di parole, a suon di emulazioni che fanno solo da specchio a quello che portano dentro, a quello che non vorrebbero aver fatto, a quello che sono: il peccato stanotte è più dolce, il carcere è più umano oggi che cesare deve morire e, ti assicuro, morirà. 14

La Pioggia. Banalità finale auto-concessa. Mi piace l odore di pioggia nei giorni d estate, la polvere sporca che si alza e ti entra in testa come il profumo di donna per strada che prende a schiaffi il romanticismo ed i sogni lasciandoti inerme su strisce pedonali schiarite. Mi piace bagnarmi la testa senza l ombrello, correre veloce senza cascare, esitare sotto un balcone gocciolante mentre la città si svuota e scappa ed io a casa non voglio tornare. Questa città è un gomitolo e noi ci asciugheremo dalla pioggia calda mentre Roma sembrerà ovattata tra i pedoni in corsa ed i tram appannati. 15

Relazioni. Dei passi propri e di te, bella, in metro. Sono tra quelli che sudano, sia in metro che nelle relazioni, nella conquista di occhi nuovi, nel guadagnare il passo su tutti gli altri. Funambolo e giocoliere - non basta la conquista è lontana più dell America, più dell isola degli eterni bambini. Ma da solo, dopo che sei passata con la tua scia profumata, mi chiedo del bisogno di cercare, di quello di avere, della matematica che non trovo tra le righe e nelle agende sentimentali. Mi chiedo perché inseguirti, cambiare i miei bivi: m abituerò al mio passo abbandonando l eterna ricerca di quello altrui? 16

Sorrisi Da Prostituzione. Del mio vendermi, di te che mi assaggi. Faremo i conti con la nostra solita delusione, con i pesi sballati, con questo sole che sorge di notte e tramonta al mattino. Mi lascerò scivolare addosso le aspettative, asciugherò il sudore versato per rendere tutto perfetto, tutto come si deve: tutto come piace a te. Ma servirà a poco passare per i soliti riti di riconciliazione, far evaporare la piccola rabbia che cresce di giorno in giorno, cercare di pescare risposte là dove è rimasto un fondale di sale e zolle di confusione. Ma ora mi spoglio e piego il mio onore da puttana così da riporlo in cassetti puliti, profumati, e riprenderlo a breve non appena ne avrò bisogno. Quando mi salverà di nuovo. 17

Lo so, dovrei stupirmi di più. 18

Note Mi stupisco di è un passo incerto in un mondo nuovo, è il profumo di umido quando entri in un bosco: vai a caccia di funghi e trovi raggi di sole e vita che cresce sotto foglie cadute. E un passo, questo, che cerca terra solida che fatico a trovare, o meglio, fatico a vedere. Mi stupisco di è la voglia di togliere una benda dagli occhi e dirsi, con semplice onestà, che ci si può stupire ancora se lo si accetta, se lo si vuole, se lo si accetta. Mi lascerò penetrare dai miei pensieri nuovi mentre il mare si agita e non mi lascia andare. Troverò una nuova stella e mi lascerò guidare verso un mondo di semplici con i quali, finalmente, passeggiare. 19

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