ANALISI DELLE EVIDENZE STATISTICHE ALLA BASE DI UNA RIDEFINIZIONE DEL TERRITORIO CANTONALE



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ANALISI DELLE EVIDENZE STATISTICHE ALLA BASE DI UNA RIDEFINIZIONE DEL TERRITORIO CANTONALE 2

ANALISI DELLE EVIDENZE STATISTICHE ALLA BASE DI UNA RIDEFINIZIONE DEL TERRITORIO CANTONALE 2 Danilo Bruno, Lisa Bottinelli, Pau Origoni

INDICE 3 5 7 8 9 9 10 12 13 13 13 14 14 14 17 18 18 19 23 32 32 33 35 38 38 39 40 42 42 49 51 55 56 59 PREMESSA 1. INTRODUZIONE 1.1 Le regioni statistiche attualmente in vigore 1.2 L evoluzione degli ultimi decenni: importanti mutamenti territoriali 1.2.1 Le aggregazioni comunali 1.2.2 L estensione degli agglomerati 1.2.3 Le modifiche negli equilibri regionali interni 1.3 Obiettivo dello studio 1.4 Aspetti metodologici 1.4.1 Basi per una nuova suddivisione territoriale 1.4.2 Le analisi statistiche 1.4.3 Fonti statistiche 1.4.4 L allometria 2. EVOLUZIONE SOCIOECONOMICA NEL TERRITORIO CANTONALE 2.1 Evoluzione della popolazione 2.1.1 Contesto generale: lo sviluppo del Cantone Ticino 2.1.2 Regioni a confronto 2.1.3 Analisi di dettaglio a scala comunale 2.2 Flussi migratori 2.2.1 Contesto generale per il Ticino 2.2.2 Regioni a confronto 2.2.3 Analisi di dettaglio a scala comunale 2.3 Anzianità 2.3.1 Il caso del Ticino nel contesto svizzero 2.3.2 Regioni a confronto 2.3.3 Analisi di dettaglio a scala comunale 2.4 Dinamica economica 2.4.1 L evoluzione dei posti di lavoro 2.4.2 Il frontalierato 2.4.3 Disponibilità di servizi: un indicatore della centralità 3. ANALISI DEI COMUNI CON CARATTERISTICHE SOCIOECONOMICHE, TERRITORIALI E D ACCESSIBILITÀ SIMILI 3.1 Fattori e variabili considerati 3.2 Risultati per i comuni ticinesi

4 62 63 65 67 70 71 72 73 74 75 77 78 79 80 4. CONCLUSIONE 4.1 Riflessione nell ottica di una nuova suddivisione territoriale 4.2 Epilogo BIBLIOGRAFIA E SITI INTERNET ALLEGATI Allegato 1 Allegato 2 Allegato 3 Allegato 4 Allegato 5 Allegato 6 Allegato 7 Allegato 8 Allegato 9

PREMESSA 5

6 1 Si possono citare i distretti, le aree metropolitane, i comprensori delle commissioni regionali dei trasporti, della croce verde, i circondari forestali, le regioni funzionali del Piano Direttore ecc. Il Ticino è un unità territoriale costituita da una complessa articolazione di zone di pianura ed aree montane, agglomerati urbani e valli discoste, aree dinamiche e zone in declino. Per approcciarlo nella sua complessità, sono state istituite una moltitudine di regionalizzazioni 1, tutte diverse per origine, definizione, funzione e contenuti. Per le proprie necessità di analisi e diffusione, l Ustat utilizza da alcuni decenni le regioni statistiche, una vera e propria griglia di lettura territoriale che permette di raccogliere, analizzare e diffondere dati statistici a scala regionale. L importanza di un unità di misura subcantonale è data dalla necessità di mettere in luce i fenomeni staccandosi dal concetto, per certi versi abbastanza generico, di media cantonale. Le regioni statistiche permettono infatti di declinare le informazioni in modo preciso, pertinente e aderente alla realtà (rimanendo nell ovvio, le dinamiche che coinvolgono Lugano non sono le stesse di quelle che caratterizzano la Valle Bavona). D altro canto, è necessario che il livello d analisi vada anche al di sopra di quello comunale, onde evitare di ritrovarsi con un mosaico di informazioni di dettaglio difficilmente accessibili e, soprattutto, difficilmente sintetizzabili. Una necessità soprattutto in un cantone come il Ticino, che conta ancora attualmente un effettivo decisamente importante di comuni. Le suddivisioni territoriali non sono ovviamente frutto del caso, ma devono corrispondere ad un immagine della realtà sociale ed economica che sia il più fedele possibile a quanto effettivamente si riscontra sul territorio. In questo senso le regioni statistiche, delimitate una trentina d anni fa, corrispondevano alla situazione dell epoca. Negli ultimi decenni abbiamo però assistito ad un rapido mutamento della realtà territoriale cantonale. Al fine di poter garantire un analisi e una diffusione dei dati trasparente e corretta, è dunque necessario aggiornare nuovamente questa griglia di lettura. Attraverso il presente studio si cercherà di proporre alcuni elementi empirici che possono rappresentare un primo passo verso la nuova suddivisione territoriale del cantone.

1. INTRODUZIONE 7

8 1.1 Le regioni statistiche attualmente in vigore F. 1 Le regioni e i comprensori statistici Fonte: Ustat, Giubiasco Concepite all inizio degli anni 80 da un gruppo di lavoro interdisciplinare costituito, fra gli altri, da Eros Ratti (dell allora Ispettorato dei Comuni, ora Sezione Enti Locali), Tazio Bottinelli (Ufficio Ricerche economiche, ora IRE), Elio Venturelli (Ufficio di statistica), l urbanista Pierino Borella e con il contributo di rappresentanti delle realtà locali, le regioni statistiche contemplano una classificazione dei comuni in 5 regioni (Tre Valli, Locarnese e Valle Maggia, Bellinzonese, Luganese e Mendrisiotto), declinate a loro volta in subregioni e comprensori [F. 1]. Questa regionalizzazione era il risultato di una pluralità di modelli e strutture territoriali di riferimento, e si avvaleva di criteri riconducibili alla delimitazione degli agglomerati urbani, alla morfologia del territorio (le valli), così come a elementi di tipo funzionale (aree di influenza), amministrativo (per es. le regioni LIM allora in vigore) e storico-identitario (sentimenti di appartenenza ancorati alla realtà locale). Così definite, le regioni statistiche rispondevano ad un modello di organizzazione territoriale che corrispondeva allo stato delle cose di 30 anni fa. Concretamente, quando erano state definite, il Ticino si presentava come una rete equilibrata di poli (Bellinzona, Lugano, Locarno e Chiasso-Mendrisio) e sub-poli (Biasca, Airolo-Quinto, Faido, Olivone, Brissago, Cevio-Cavergno, ecc ), ognuno con un proprio ruolo ed una propria area di influenza. Da questo deriva una gerarchizzazione del territorio a matrioska, con una struttura a cascata che si sviluppa capillarmente nel territorio, giungendo a delineare dei comparti a scala locale, i comprensori statistici, che si distinguevano gli uni dagli altri per identità, vocazioni e dinamiche proprie. Una situazione i cui elementi strutturanti possono essere ritrovati, ad esempio, anche nel modello di organizzazione territoriale del vecchio Piano Direttore 90.

9 1.2 1.2.1 L evoluzione degli ultimi decenni: importanti mutamenti territoriali Le aggregazioni comunali F. 2 Aggregazioni ultimate (stato fine 2010*) Fonte: Annuario statistico, Ustat Negli ultimi decenni si sono manifestati e progressivamente rafforzati dei fenomeni nuovi, che hanno esercitato (ed esercitano tuttora) marcate pressioni sul territorio, soprattutto nei suoi equilibri interni. I tre pilastri del cambiamento sono le fusioni comunali, l estensione degli agglomerati e il cambiamento nelle gerarchie territoriali interne al cantone. Le figure [F. 2 e F. 3] illustrano l avanzamento del processo relativo alle aggregazioni comunali, processo in continua evoluzione che ha marcato, e continua a farlo, la trasformazione dell assetto cantonale. Nelle aree periferiche i comuni si sono aggregati andando perlopiù a ricalcare i comprensori statistici. Da un lato questo ha dimostrato la validità della regionalizzazione scelta in passato, poiché si è concretizzato ciò che già a suo tempo era stato definito come un unità coerente. D altro canto, però, ne rende necessario un aggiornamento, poiché per definizione non è possibile considerare comprensori delle entità costituite da un unico comune. * La data di fine 2010 corrisponde allo stato dei comuni utilizzato nelle nostre analisi statistiche. La cartina aggiornata é consultabile all indirizzo www.ti.ch/aggregazioni/ultimate Le fusioni comunali Nelle regioni periferiche, i nuovi comuni si sono estesi fino a ricalcare a tutti gli effetti quello che un tempo era stato definito comprensorio (o discostandosene pochissimo). Si tratta di: Acquarossa: equivalente al comprensorio Media Blenio; Lavizzara: comprensorio Lavizzara; Blenio: comprensorio Alta Blenio; Serravalle: comprensorio Bassa Blenio; Gambarogno: comprensorio Gambarogno + Contone; Centovalli: comprensorio Centovalli.

10 F. 3 Aggregazioni comunali in corso Fonte: Ustat, Giubiasco 1.2.2 L estensione degli agglomerati Nelle aree di fondovalle invece, l edificazione diffusa e l estensione degli agglomerati hanno portato alla progettazione di comuni che si estenderebbero su più comprensori. Fra le fusioni in corso (già votate o non ancora) citiamo: Mendrisio: su parte dei comprensori Mendrisio e Valle di Muggio (comuni di Mendrisio, Besazio, Coldrerio, Meride, Riva San Vitale, Brusino-Arsizio, Ligornetto, Castel S. Pietro); Locarnese e sponda sinistra della Maggia: su parte dei comprensori Sponda destra, Verzasca Valle (Mergoscia) e Verzasca Piano (Tenero-Contra); Lugano e Valle del Cassarate: si estenderebbe su parte dei comprensori di Lugano, Capriasca e Valcolla (comuni di Bogno, Cadro, Certara, Cimadera, Lugano, Sonvico, Valcolla); Aranno-Bioggio-Cademario: su parte dei comprensori di Alto Malcantone e Basso Malcantone. Diversa la situazione per le aree di fondovalle. Lo sviluppo del territorio cantonale è stato marcato da un urbanizzazione diffusa e dalla costruzione disordinata di insediamenti per uso residenziale, attività economiche ed infrastrutture. La funzione residenziale si è sviluppata sempre più estensivamente nel territorio. Gli agglomerati si estendono ora nettamente oltre lo spazio densamente urbanizzato del cantone, includendo una realtà abbastanza eterogenea, fatta di comuni molto diversi fra loro, molti dei quali hanno dei contenuti oggettivamente poco urbani. Senza contare le aggiunte di comuni relativamente periferici che, aggregandosi con altri appartenenti agli agglomerati, hanno finito per farne parte. Infine, sono state occupate anche le cosiddette aree interstiziali, zone relativamente libere da insediamenti che, ancora fino a pochi decenni fa, consentivano di delimitare un area urbana dall altra, anche ad occhio nudo.

Documenti - ANALISI DELLE EVIDENZE STATISTICHE ALLA BASE DI UNA RIDEFINIZIONE DEL TERRITORIO CANTONALE F. 4 Gli agglomerati urbani (stato fine 2010) Fonte: Annuario statistico, Ustat BELLINZONA LOCARNO LUGANO MENDRISIO E CHIASSO Le aree urbane ormai si fondono una nell altra e l unico ostacolo sembra essere rimasto il territorio del Monte Ceneri [F. 4]. È dunque necessario chinarsi su questi comparti e rivalutare quali possono essere considerati comprensori urbani e quali, invece, sono urbani più da un punto di vista sociale che non da quello dei contenuti paesaggistici e architettonici. L aggiornamento degli agglomerati urbani A scadenze decennali, in corrispondenza dei censimenti federali della popolazione, l Ufficio federale di statistica (UST) ridefinisce i perimetri degli agglomerati urbani. Questi ultimi sono poi aggiornati annualmente, a seguito delle fusioni comunali. La cartina illustra l estensione degli agglomerati nel 1980, nel 2000 e le estensioni successive (comuni periferici incorporati a seguito di fusioni con comuni appartenenti agli agglomerati). 11

12 1.2.3 Le modifiche negli equilibri regionali interni F. 5 Piano Direttore cantonale 90 Fonte: Rapporto esplicativo del PD 90 (SPU-DT), Bellinzona Al momento della definizione delle regioni statistiche, il Ticino si presentava come una rete equilibrata di poli (Bellinzona, Lugano, Locarno e Chiasso-Mendrisio) e sub-poli (Biasca, Airolo-Quinto, Faido, Olivone, Brissago, Cevio-Cavergno, ecc.), ognuno con un proprio ruolo ed una propria area di influenza. Ciò si è poi tradotto, nelle regioni statistiche, in un sistema a cascata, con comprensori di estensione limitata che giungevano fino alla scala locale (es. Alta, Media e Bassa Leventina). Negli ultimi decenni però, Lugano ha conosciuto uno sviluppo economico e territoriale che non ha toccato le altre città ticinesi, estendendo la propria influenza all intero territorio cantonale. Parallelamente, si è assistito alla stagnazione (se non al declino) delle aree più periferiche, alla relativizzazione del ruolo regionale dei sub-poli e, di conseguenza, della portata delle rispettive aree di influenza. Una situazione peraltro già messa ampiamente in evidenza nell ambito dei lavori preparatori per la revisione del Piano Direttore cantonale e sintetizzata nel nuovo Modello territoriale cantonale. La figura [F. 5] illustra la gerarchia urbana del vecchio Piano Direttore cantonale, un sistema di poli che raggiungeva capillarmente le aree più discoste. Nella figura [F. 6] troviamo la versione attuale: una Città-Ticino che riconosce Lugano quale centro di importanza nazionale, Bellinzona, Locarno e Chiasso-Mendrisio centri di importanza cantonale ed infine il comune di Biasca come centro di importanza regionale. A fronte di queste evidenze, si impone dunque un ripensamento della struttura a matrioska delle regioni statistiche. Nello specifico, andrebbe valutata la complementarità fra i centri urbani principali e quelli secondari, con un occhio particolarmente attento alle rispettive aree di influenza e all effettiva consistenza dei comprensori locali. Gerarchia dei poli Poli di importanza cantonale Poli e sub-poli di importanza regionale

13 F. 6 Piano Direttore cantonale in vigore Fonte: Scheda R1 del nuovo PD (SPU-DT), Bellinzona Centri di importanza Nazionale Cantonale Regionale Collegamenti Agglomerati 1.3 1.4 1.4.1 Obiettivo dello studio Aspetti metodologici Basi per una nuova suddivisione territoriale A fronte delle importanti modifiche evidenziate sopra, riteniamo necessario che le regioni statistiche siano oggetto di un aggiornamento. L obiettivo ultimo è disporre di una griglia di lettura coerente, che integri le differenze di contenuti, identità, vocazioni e dinamiche proprie ai diversi comparti che compongono il territorio cantonale. Il presente studio rappresenta un punto di partenza in questo contesto. Esso si prefigge di rilevare e sintetizzare le principali tendenze sociali ed economiche trattate dalla statistica pubblica e di fornire alcuni elementi di base per una riflessione in questo senso. In una prima fase, è stato effettuato uno studio descrittivo classico (nelle dimensioni spaziale e temporale) dei fenomeni più rilevanti che hanno toccato i comuni ticinesi durante lo scorso trentennio. Si tratta in particolare degli sviluppi demografici (variazione della popolazione, saldo migratorio e anzianità) ed economici (evoluzione degli addetti e disponibilità in servizi di base). Questa analisi risulta inoltre rilevante per la scelta dei dati su cui fondare un raggruppamento dei comuni ticinesi, effettuata nella seconda parte del lavoro. Attraverso il metodo dell analisi dei gruppi, infatti, è possibile distinguere differenti categorie di comuni che hanno presentato durante gli scorsi anni caratteristiche omogenee dal punto di vista dei fattori considerati. A nostro avviso, i principali fattori che rientrano nel

14 contesto di questa analisi sono quello demografico, economico, territoriale e d accessibilità. Ciascuno di essi contiene un determinato numero di variabili scelte sulla base di considerazioni quantitative (analisi univariate, disponibilità di dati su scala comunale, ) e di tipo qualitativo (pertinenza nel contesto di classificazione territoriale). Questa analisi ha implicato l utilizzo di ulteriori fonti statistiche, in aggiunta a quelle considerate nello studio descrittivo classico. 1.4.2 Le analisi statistiche Nel presente studio sono state poste in esame le evoluzioni demografiche dei comuni e delle regioni: in una prima fase sono state calcolate le variazioni assolute e percentuali di popolazione osservate nel periodo 1980-2010 e, all interno di esso, a cadenza decennale. È stata poi effettuata un analisi allometrica (v. sotto) che ha permesso di sintetizzare l evoluzione annuale della popolazione dei singoli comuni. Dopo l esame degli effettivi della popolazione, si è ricorso all utilizzo di alcuni indicatori demografici capaci di fornire ulteriori informazioni circa la distribuzione spaziale della popolazione in Ticino. Un primo indicatore scelto è il tasso di invecchiamento, ovvero la percentuale di persone di età superiore ai 64 anni rispetto al totale della popolazione di una certa area geografica (nel nostro caso, un determinato comune). Un altro indicatore analizzato è il saldo migratorio calcolato per ogni comune nei tre periodi 1981-1990, 1991-2000 e 2001-2010; oltre che per l intero periodo 1981-2010. Esso tiene conto degli arrivi e delle partenze internazionali, intercantonali ed intercomunali che si sono verificati in ogni comune del cantone nei periodi sopraindicati. 1.4.3 Fonti statistiche 2 Per maggiori informazioni si rimanda al contributo di Borioli (2012). Le osservazioni e le analisi demografiche proposte nel presente studio sono basate sulla serie storica dei dati annuali della popolazione residente permanente al 31 dicembre. Secondo la definizione dell Ufficio federale di statistica (UST), questo dato considera gli svizzeri, gli stranieri domiciliati, i dimoranti e i funzionari internazionali che a fine anno avevano il loro domicilio civile in un determinato territorio, cui viene aggiunto un effettivo di compensazione. Questi dati annuali sono disponibili ufficialmente dal 1981 al 2009. Il dato del 1980 è stato ricostruito su base ESPOP, mentre il dato del 2010 appartiene di fatto alla produzione ESPOP, ma non rappresenta il dato ufficiale, che è ora di fonte STATPOP 2. 1.4.4 L allometria L analisi allometrica permette di rapportare la crescita relativa di un entità (nel nostro caso, un comune) rispetto alla crescita di un universo di riferimento (per noi, l intero cantone). Questo studio acquisisce particolare rilevanza qualora si debbano riassumere i cambiamenti tematici (nel nostro caso la popolazione residente) registrati attraverso molteplici osservazioni nel tempo. La legge allometrica è definita come segue: P a U i b dove: P i rappresenta la popolazione residente per il comune; U indica l universo dei comuni considerati, cioè quelli formanti l intera regione analizzata o l intero cantone; b è il coefficiente allometrico; a è una costante.

15 Per semplicità si preferisce trasformare la legge allometrica nella sua forma lineare attraverso l applicazione della funzione logaritmica: log(p i ) = log(a) + b log(u) Un aspetto di grande rilevanza riguardante questa tecnica è l equivalente importanza che essa attribuisce ad ogni singola osservazione raccolta nel tempo: ad esempio il dato di popolazione registrato nel 1995 in un certo comune ha lo stesso peso statistico di quello registrato nel 2008. Il confronto tra l evoluzione demografica in un certo comune e quella dell intera regione si effettua attraverso lo studio del coefficiente allometrico. Si possono distinguere tre casi principali: se b>1 significa che la crescita relativa di popolazione di un dato comune è stata più forte rispetto a quella dell intero universo (cantone) durante il periodo considerato. Si parla in questo caso di allometria positiva; se b<1, al contrario, la sua crescita è stata relativamente inferiore. Si parla quindi di allometria negativa; se b=1 (o, generalmente, compreso tra 0,8 e 1,2) si è di fronte ad una situazione di isometria, dove l evoluzione tematica, nel nostro caso l evoluzione della popolazione residente del comune analizzato, è simile, in termini relativi, a quella dell intero universo (intero cantone). F. 7 Modello della crescita relativa di tre entità distinte, in rapporto all universo considerato Fonte: Elaborazione Ustat, Giubiasco b>1 (allometria positiva) b=1 (isometria) b<1 (allometria negativa) La maniera più diffusa di valutare i cambiamenti relativi di un entità in rapporto a un determinato fenomeno è quello di calcolarne il tasso di variazione (in percentuale). Questo indicatore, spesso efficace, può tuttavia rivelarsi poco realistico in alcune situazioni. Per spiegare meglio ciò, si può proporre l esempio del comune di Cevio.

16 F. 8 Evoluzione demografica del comune di Cevio Fonte: ESPOP, Neuchâtel 1.350 1.300 1.250 1.200 1.150 1.100 1980 1985 1990 1995 2000 2005 2010 Come si può osservare dalla figura [F. 8], Cevio ha avuto un evoluzione demografica che può essere distinta in tre fasi principali: una fase di stazionarietà avvenuta durante gli anni 80; una di crescita, nel decennio seguente, ed infine una generale diminuzione, negli anni 2000. Un analisi dell evoluzione di Cevio basata sul tasso di variazione non fornirebbe in questo caso un indicazione pertinente per il periodo 1980-2010. Questo poiché il tasso di variazione considera unicamente il primo e l ultimo dato della serie, risultando per Cevio in una crescita del +7% circa (+80 persone). Ad una prima lettura, questo dato sembra indicare un certo dinamismo demografico per questo comune. È evidente però che le osservazioni interne ai due anni considerati (1980 e 2010) non vengono prese in considerazione da questo calcolo. Ciò non rappresenterebbe di certo un problema se l evoluzione del comune fosse di tipo lineare ; tuttavia questo non trova sempre riscontro nella realtà, come nel caso di Cevio. Per questo tipo di evoluzioni, l allometria permette di avere un idea più pertinente di ciò che è effettivamente successo durante l intero arco temporale 1980-2010. Il coefficiente allometrico risultante per il comune di Cevio è infatti di 0,59 (allometria negativa), mettendo quindi in evidenza uno sviluppo poco dinamico, se paragonato al ritmo di crescita dell intero cantone. I punti di forza di questo strumento statistico sono i seguenti: considerazione equivalente di tutte le osservazioni della serie storica esaminata; possibilità di ottenere informazioni pertinenti anche su serie temporali di lunga scala temporale; visione sintetica dell evoluzione dell entità studiata attraverso un unico coefficiente.

2. EVOLUZIONE SOCIOECONOMICA NEL TERRITORIO CANTONALE 17

18 2.1 Evoluzione della popolazione 2.1.1 Contesto generale: lo sviluppo del Cantone Ticino 3 Per il 2010, il dato ufficiale (STATPOP) conta in Ticino 333.753 persone. F. 9 Popolazione residente permanente e variazioni percentuali, nel Canton Ticino, 1980-2010 Fonte: ESPOP, Neuchâtel Lo sviluppo demografico ticinese durante il periodo 1980-2010 è stato positivo e in costante aumento (assoluto e relativo). A fine 2010 in Ticino si contavano 339.946 abitanti 3, il 28% in più rispetto al 1980 [F. 9]. Popolazione Variazione % 400.000 20 300.000 15 Popolazione Variazione % 200.000 100.000 10 5 0 1980 1990 2000 2010 0 4 Si tratta di una classificazione dei comuni in quattro tipi di aree: centro, corona, retroterra e montagna, già promosse dal Piano direttore cantonale del 1990 (PD90) e aggiornate in seguito secondo i criteri degli agglomerati UST 2000. Per maggiori informazioni si veda il contributo di Bottinelli (2004). Questa evoluzione, tuttavia, è stata caratterizzata da dinamiche demografiche (ed economiche, come vedremo in seguito) piuttosto eterogenee durante il periodo considerato. Per avere un immagine più chiara di questi cambiamenti, si può considerare la suddivisione del territorio cantonale per area funzionale 4. T. 1 Popolazione residente permanente, per area funzionale, nel Canton Ticino, nel 1980, 1990, 2000 e 2010 Popopolazione 1980 Popolazione 1990 Popolazione 2000 Popolazione 2010 Ass. % Ass. % Ass. % Ass. % Centro 125.992 47,4 130.042 45,4 136.422 44,0 148.140 43,6 Corona 102.216 38,5 118.999 41,5 134.115 43,2 150.433 44,3 Suburbano 60.695 22,9 70.218 24,5 77.945 25,1 86.529 25,5 Periurbano 41.521 15,6 48.781 17,0 56.170 18,1 63.904 18,8 Retroterra 23.120 8,7 23.853 8,3 25.553 8,2 27.561 8,1 Montagna 14.330 5,4 13.831 4,8 14.125 4,6 13.812 4,1 Fonte: ESPOP (1980: dato ricostruito su base ESPOP; 2010: dato non ufficiale per la pop. di fine anno), Neuchâtel 5 I confronti sono effettuati in base allo stato dei comuni al 31.12.2010, per i quattro rilevamenti proposti. I dati della tabella sopra [T. 1] 5 mettono in evidenza una crescita assoluta di popolazione avvenuta in tutte le aree funzionali analizzate, ad eccezione dell area di montagna, che ha subito una diminuzione demografica durante gli anni 80 (di 499 persone) e 2000 (di 313 persone). I dati permettono inoltre di constatare una crescita del peso demografico (rispetto al totale cantonale) nelle aree di corona, per le quali si distingue un forte incremento nella prima fascia (suburbano) durante gli anni 80, ma rallentato nei due decenni successivi, ed una crescita della fascia più esterna (periurbanizzazione) marcata durante gli anni 80 e 90. La popolazione appartenente all area centro, pur aumentando (in termini assoluti) di 22.148 unità tra il 1980 e il 2010, ha mostrato una diminuzione del proprio peso ri-

19 2.1.2 Regioni a confronto spetto al totale cantonale che è risultata particolarmente significativa durante gli anni 80, ma che si è attenuata nei due decenni seguenti. Anche i comuni del retroterra hanno visto diminuire la propria importanza relativa rispetto al totale cantonale, nonostante la loro popolazione sia cresciuta in termini assoluti, soprattutto durante l ultimo decennio (+2.008 abitanti). La tabella mette infine in evidenza le difficoltà che hanno interessato i comuni più periferici, appartenenti all area montagna. Il fenomeno, già presente da molti decenni, non ha dunque subito un inversione di tendenza durante gli scorsi trent anni (-518 abitanti) e il peso relativo di quest area in termini di popolazione residente è in continua riduzione. Gli sviluppi demografici avvenuti nelle cinque regioni del Ticino tra il 1980 e il 2010 sono presentati nella figura [F. 10]. Da una prima osservazione del grafico si nota la netta differenza in termini di numero di abitanti tra la regione Luganese (sopra le 100.000 unità in tutti i 4 rilevamenti proposti) e le altre quattro regioni ticinesi (sotto le 70.000 unità). Questa regione è inoltre quella che ha conosciuto il maggiore incremento demografico nell arco dei trent anni (+38.733 unità, corrispondente al +38%), ma anche nei singoli decenni. Seconda per dimensione, la regione Locarnese e Valle Maggia totalizza circa la metà dei residenti del Luganese (68.574 nel 2010). La sua evoluzione demografica è stata in termini assoluti la più importante dopo quella della regione Luganese: +13.250 abitanti durante lo stesso periodo (+23,9%). Pur con effettivi più contenuti rispetto alle precedenti, la regione Bellinzonese è invece la seconda in termini di dinamismo: + 10.455 abitanti (+28,6%) in 30 anni, con aumenti percentuali secondi solo al Luganese, per tutti i decenni esaminati. Crescite più contenute invece per il Mendrisiotto, che tra il 1980 e il 2010 registra un aumento di + 9.043 persone (+20,0%). Si nota infine una situazione piuttosto stazionaria nella regione Tre Valli, la meno popolosa dell intero cantone, che è stata segnata da una fase di diminuzione demografica durante gli anni 80 (-117 abitanti), mentre nei due decenni successivi ha mostrato una leggera ripresa (+1.626 negli anni 90; +1.368 negli anni 2000). Dal 1980 al 2010 la sua popolazione è aumentata di 2.877 unità (+10,8%), facendo però scendere il suo peso relativo al totale cantonale dal 10,0% nel 1980 all 8,7% nel 2010. F. 10 Popolazione residente permanente, nelle cinque regioni ticinesi, 1980-2010 Fonte: ESPOP, Neuchâtel Locarnese e Valle Maggia Bellinzonese Tre Valli Luganese Mendrisiotto 160.000 140.000 120.000 100.000 80.000 60.000 40.000 20.000 0 1980 1990 2000 2010

20 F. 11 Percentuale di popolazione residente permanente rispetto al totale cantonale, per regione, 1980 e 2010 Fonte: ESPOP, Neuchâtel 17,0 20,8 15,9 20,2 Locarnese e Valle Maggia Bellinzonese Tre Valli Luganese Mendrisiotto 38,4 13,8 41,4 10,0 1980 2010 8,7 13,8 F. 12 Variazione percentuale decennale della popolazione residente, per regione ticinese, 1981-2010 Fonte: ESPOP, Neuchâtel Locarnese e Valle Maggia Bellinzonese Tre Valli Luganese Mendrisiotto 40 35 30 25 20 15 10 5 0-5 1981-1990 1991-2000 2001-2010 1981-2010 L esame per area funzionale ci permette una prima valutazione dell evoluzione della popolazione all interno delle singole regioni. Iniziamo con la regione Locarnese e Valle Maggia ([T. 2] e allegato 1). In una regione, come visto, segnata da aumenti demografici relativamente importanti, quasi tutte le aree sono state interessate da una crescita in termini assoluti, ma solo l area periurbana ha realizzato una crescita del proprio peso relativo (portatosi dal 22,8% al 28,2% della popolazione dell intera regione), particolarmente pronunciata durante gli anni 80 ma piuttosto contenuta durante lo scorso decennio. Sono invece diminuiti il peso relativo del centro (leggera diminuzione, da 42,8% a 39,9%), del retroterra (da 5,6% a 4,4%) e della montagna (da 6,4% a 5,1%), mentre l area suburbana è rimasta stazionaria attorno al 22%. T. 2 Popolazione residente permanente, per area funzionale, nella regione Locarnese e Valle Maggia, nel 1980, 1990, 2000 e 2010 Popopolazione 1980 Popolazione 1990 Popolazione 2000 Popolazione 2010 Ass. % Ass. % Ass. % Ass. % Centro 23.687 42,8 24.382 41,2 25.489 40,1 27.382 39,9 Corona 25.024 45,2 28.129 47,6 31.255 49,2 34.679 50,6 Suburbano 12.387 22,4 13.041 22,1 14.025 22,1 15.340 22,4 Periurbano 12.637 22,8 15.088 25,5 17.230 27,1 19.339 28,2 Retroterra 3.090 5,6 3.034 5,1 2.944 4,6 2.998 4,4 Montagna 3.523 6,4 3.578 6,1 3.811 6,0 3.515 5,1 Fonte: ESPOP (1980: dato ricostruito su base ESPOP; 2010: dato non ufficiale per la pop. di fine anno), Neuchâtel

21 L evoluzione demografica per area funzionale della regione Bellinzonese ([T. 3] e allegato 3) evidenzia delle differenze piuttosto rilevanti rispetto alle mutazioni avvenute nelle stesse aree della regione Locarnese e Valle Maggia. T. 3 Popolazione residente permanente, per area funzionale, nella regione Bellinzonese, nel 1980, 1990, 2000 e 2010 Popopolazione 1980 Popolazione 1990 Popolazione 2000 Popolazione 2010 Ass. % Ass. % Ass. % Ass. % Centro 23.359 60,6 23.881 57,3 24.282 53,4 25.881 50,9 Corona 15.061 39,0 17.625 42,3 21.038 46,2 24.789 48,7 Suburbano 9.503 24,6 11.143 26,7 12.975 28,5 15.086 29,6 Periurbano 5.558 14,4 6.482 15,5 8.063 17,7 9.703 19,1 Retroterra 155 0,4 182 0,4 193 0,4 211 0,4 Montagna Fonte: ESPOP (1980: dato ricostruito su base ESPOP; 2010: dato non ufficiale per la pop. di fine anno), Neuchâtel Anche in questa regione, tutte le aree sono cresciute in termini assoluti. Gli equilibri interni hanno però subito dei cambiamenti. Sebbene l area centro sia cresciuta di 2.522 abitanti durante il trentennio 1980-2010, ha conosciuto una diminuzione costante e marcata del proprio peso relativo (da 60,6% a 50,9%). Si è invece verificata una crescita complessiva di pari ampiezza (circa +10 punti percentuali) nei comuni di corona: nel suburbano (passato da 24,6% a 29,6%) soprattutto durante gli anni 80, e nel periurbano (da 14,4% a 19,1%) soprattutto nei due decenni successivi. La crescita del suburbano, sebbene stia rallentando (+2,1 punti percentuali tra il 1980 e il l990, +1,1 punti percentuali tra il 2000 e il 2010), è stata certamente più dinamica rispetto alla stessa area funzionale della regione Locarnese. Il retroterra, formato dal singolo comune di Sant Antonio, non ha invece subito pressoché alcuna variazione della propria parte percentuale di popolazione (0,4%). La regione Tre Valli si caratterizza per la presenza delle sole aree di retroterra e di montagna ([T. 4] e allegato 4). T. 4 Popolazione residente permanente, per area funzionale, nella regione Tre Valli, nel 1980, 1990, 2000 e 2010 Popopolazione 1980 Popolazione 1990 Popolazione 2000 Popolazione 2010 Ass. % Ass. % Ass. % Ass. % Centro Corona Suburbano Periurbano Retroterra 13.798 56,1 13.875 57,5 14.647 58,7 15.334 59,8 Montagna 10.807 43,9 10.253 42,5 10.314 41,3 10.297 40,2 Fonte: ESPOP (1980: dato ricostruito su base ESPOP; 2010: dato non ufficiale per la pop. di fine anno), Neuchâtel

22 6 Nell ambito dell analisi per regioni funzionali, Claro, Gnosca e Preonzo appartengono alla regione funzionale Bellinzona (periurbano); nell ambito delle analisi per regione statistica appartengono invece alla regione Tre Valli. L analisi per area funzionale 6 permette di notare un aumento costante della parte di popolazione residente nei comuni del retroterra rispetto a quelli di montagna. La crescita nel retroterra si attesta tra +1,1 e +1,4 punti percentuali, a cadenza decennale, durante il periodo 1980-2010; mentre in termini assoluti si è ravvisato un incremento già a partire dagli anni 80. La diminuzione del numero di abitanti nell area montagna si riflette in un calo pressoché costante del suo peso relativo rispetto al totale cantonale. T. 5 Popolazione residente permanente, per area funzionale, nella regione Luganese, nel 1980, 1990, 2000 e 2010 Popopolazione 1980 Popolazione 1990 Popolazione 2000 Popolazione 2010 Ass. % Ass. % Ass. % Ass. % Centro 53.882 51,3 56.174 48,2 60.569 47,0 67.573 46,7 Corona 45.574 43,5 54.272 46,6 61.234 47,5 68.841 47,6 Suburbano 27.724 26,4 33.119 28,4 36.914 28,6 41.011 28,3 Periurbano 17.850 17,0 21.153 18,2 24.320 18,9 27.830 19,2 Retroterra 5.448 5,2 6.089 5,2 7.067 5,5 8.313 6,7 Montagna Fonte: ESPOP (1980: dato ricostruito su base ESPOP; 2010: dato non ufficiale per la pop. di fine anno), Neuchâtel L evoluzione della regione Luganese ([T. 5] e allegato 5), in cifre assolute, è positiva per tutte le aree su tutto il periodo. Si nota però una diminuzione del peso relativo dell area di centro, particolarmente pronunciata durante gli anni 80 (-3,1 punti percentuali) ma più contenuta durante l ultimo ventennio (-1,2 e -0,3 punti percentuali rispettivamente per gli anni 90 e 2000). La suburbanizzazione che ha investito questa regione negli anni 80 (+2 punti percentuali) si è ridimensionata nei due decenni successivi (+0,2 punti percentuali negli anni 90; -0,3 punti percentuali negli anni 2000). Dinamica simile per il periurbano: aumento marcato (+1,2 punti percentuali) negli anni 80, cui ha fatto seguito uno smorzamento (+0,7 punti percentuali) negli anni 90 e tra il 2000 e il 2010 (+0,3 punti percentuali). A partire dagli anni 90, si è assistito ad un leggero aumento del peso demografico relativo dei comuni del retroterra. Un evidente segno dell estensione della pressione residenziale attorno alla città di Lugano, che non trova analogo riscontro nelle altre regioni cantonali. L evoluzione demografica per area funzionale nella regione Mendrisiotto è presentata di seguito ([T. 6] e allegato 6). T. 6 Popolazione residente permanente, per area funzionale, nella regione Mendrisiotto, nel 1980, 1990, 2000 e 2010 Popopolazione 1980 Popolazione 1990 Popolazione 2000 Popolazione 2010 Ass. % Ass. % Ass. % Ass. % Centro 25.054 59,8 25.605 57,1 26.082 55,5 27.304 54,9 Corona 16.557 39,5 18.973 42,3 20.588 43,8 22.124 44,5 Suburbano 11.081 26,5 12.915 28,8 14.031 29,9 15.092 30,3 Periurbano 5.476 13,1 6.058 13,5 6.557 14,0 7.032 14,1 Retroterra 265 0,6 289 0,6 324 0,7 332 0,7 Montagna Fonte: ESPOP (1980: dato ricostruito su base ESPOP; 2010: dato non ufficiale per la pop. di fine anno), Neuchâtel

23 Anche nel Mendrisiotto tutte le aree hanno mostrato una costante crescita in termini assoluti. Sul piano degli equilibri interni i dati indicano però una perdita di terreno dell area centro (-4,9 punti percentuali per il trentennio) che, analogamente al Luganese e al Locarnese, tende a rallentare nel tempo. Questo calo può essere spiegato attraverso la crescita limitata dell agglomerato di Chiasso-Mendrisio, che ha visto incrementare la sua popolazione di 6.971 unità (+16,4%) nell arco di trent anni (1980-2010). Si tratta di cifre relativamente contenute se confrontate con quelle dell agglomerato urbano di Locarno (+13.350 unità, +27,4%), di Bellinzona (+12.250 unità, +31,9%) e di Lugano (+37.018 unità, +37,2%). Si constata poi una (relativamente) forte suburbanizzazione, ravvisabile soprattutto durante gli anni 80 (+2,3 punti percentuali) ma attenuatasi nel ventennio seguente (+2.177, +1,5 punti percentuali). L area periurbana è stata caratterizzata da una variazione positiva molto contenuta. Il retroterra, composto dal singolo comune di Meride, non ha mostrato alcuna variazione significativa del suo peso relativo durante l intero periodo 1980-2010. 2.1.3 Analisi di dettaglio a scala comunale 7 Ricordiamo che l analisi retrospettiva dei dati è basata sullo stato delle aggregazioni al 31 dicembre 2010. Di seguito focalizziamo l attenzione sull insieme dei singoli comuni 7 appartenenti alle cinque regioni ticinesi. Per approfondire l indagine, grazie all allometria si valuterà l evoluzione demografica annuale di ogni comune rispetto alla crescita cantonale avvenuta durante il periodo 1980-2010. I valori demografici decennali e le rispettive variazioni per i comuni della regione Locarnese e Valle Maggia sono presentati nell allegato 1, mentre i coefficienti allometrici riferiti all universo Cantone (Cantone) sono disponibili nella tabella [T. 7]. T. 7 Coefficiente allometrico per comune della regione Locarnese e Valle Maggia (1980-2010). Dati di popolazione residente permanente Comune Cantone Comune Cantone Comune Cantone Ascona 0,708 Frasco 3,473 Mosogno -0,855 Avegno-Gordevio 1,595 Gambarogno 1,521 Muralto 0,306 Bosco Gurin -0,006 Gordola 1,611 Onsernone -1,006 Brione (Verzasca) 0,892 Gresso -3,367 Orselina 0,052 Brione s/ Minusio 1,297 Isorno -0,333 Ronco s/ Ascona -0,645 Brissago -0,204 Lavertezzo 3,579 Sonogno 0,080 Campo Vallemaggia 0,250 Lavizzara -0,099 Tegna 1,799 Cavigliano 2,267 Linescio -1,980 Tenero-Contra 1,627 Centovalli 0,042 Locarno 0,230 Vergeletto -2,718 Cerentino 1,059 Losone 1,193 Verscio 1,759 Cevio 0,588 Maggia 1,497 Vogorno 0,521 Corippo -4,595 Mergoscia 1,723 Cugnasco-Gerra 3,003 Minusio 0,874 Fonte: ESPOP, Neuchâtel

24 I risultati dell allometria possono essere rappresentati cartograficamente [F. 13], ed essere messi in relazione alle variazioni assolute calcolate sullo stesso periodo (v. allegato 2). F. 13 Distribuzione spaziale del coefficiente allometrico per i comuni della regione Locarnese e Valle Maggia (1980-2010) Fonte: Ustat, Bellinzona Allometria negativa Isometria Allometria positiva Forte allometria positiva La rappresentazione cartografica evidenzia una tendenza generale alla periurbanizzazione: si noti soprattutto la crescita assoluta e allometrica dei comuni di Cugnasco-Gerra (+1.535 persone, =3,0), Lavertezzo (+598 persone, =3,6), Gordola (+1.439 persone, =1,6) e Gambarogno (+1.454 persone, =1,5). L area di centro si è caratterizzata per un debole dinamismo relativo, in particolare Locarno (=0,2) e Ascona (=0,7). Nell area suburbana, invece, le crescite demografiche maggiori si sono verificate nei comuni non strettamente prossimi a Locarno, di cui risaltano in particolare Tenero-Contra (+816 persone, =1,6) e Verscio (+394 persone, =1,8). È evidente anche la tendenza alla stazionarietà o addirittura allo spopolamento dei comuni più periferici, appartenenti all area di montagna. È interessante notare, però, che il maggiore calo demografico è stato osservato nel comune di retroterra di Brissago (-119 persone, =0,2), nonostante nello scorso decennio questo abbia fatto segnare una ripresa (+66 abitanti) rispetto agli anni 80 e 90 (rispettivamente di -92 abitanti e -93 abitanti). Passiamo ora alla regione Bellinzonese, i cui comuni hanno segnato tutti una variazione demografica positiva durante gli ultimi trent anni ([T. 8], [F. 14] e allegato 2).

25 T. 8 Coefficiente allometrico per comune della regione Bellinzonese (1980-2010). Dati di popolazione residente permanente Comune Cantone Comune Cantone Arbedo-Castione 0,996 Lumino 1,287 Bellinzona 0,071 Monte Carasso 2,460 Cadenazzo 2,791 Pianezzo 2,208 Camorino 2,765 Sant Antonino 2,783 Giubiasco 1,016 Sant Antonio 0,705 Gorduno 1,550 Sementina 1,597 Gudo 3,039 Fonte: ESPOP, Neuchâtel F. 14 Distribuzione spaziale del coefficiente allometrico per i comuni della regione Bellinzonese (1980-2010) Fonte: Ustat, Bellinzona Allometria negativa Isometria Allometria positiva Forte allometria positiva I risultati ottenuti mettono fortemente in risalto lo sviluppo di popolazione avvenuto in gran parte dei comuni appartenenti alla corona durante gli scorsi trent anni. In particolare si nota un incremento relativo marcato nei comuni situati sul piano di Magadino, in particolare Monte Carasso (+1.076 persone, =2,5), Cadenazzo (+1.097, =2,8), Camorino (+1.217, =2,8), Sementina (+1.009, =1,6) e Sant Antonino (+1.147, =2,8). Crescite più limitate si trovano anche a Pianezzo (+217, =2,2) e Gudo (+386, =3,0), i cui sviluppi maggiori hanno avuto luogo durante gli anni 90, per poi rallentare nel decennio seguente. Nell area centrale, si osserva un debole dinamismo demografico per la città di Bellinzona (+675 persone, =0,1). Per questo comune, lo scorso decennio ha segnato una certa ripresa demografica (+706 persone), se confrontata al calo degli anni 90 (-178 abitanti). Il comune di Giubiasco ha segnato invece il maggior incremento demografico in termini assoluti dell intera regione (+1.847 abitanti tra il 1980 e il 2010), seppure l analisi allometrica lo consideri

26 come sviluppo isometrico. Durante gli anni 80, difatti, sono state registrate delle crescite di abitanti piuttosto contenute (+375) per un comune di queste dimensioni demografiche. Dei valori più importanti, perlomeno rispetto agli standard della regione Bellinzonese, sono stati osservati nei due decenni seguenti (+579 negli anni 90; +893 negli anni 2000), ma comunque non sufficienti a determinare un valore allometrico positivo per questo comune. Infine, si può osservare una crescita demografica limitata, positiva in termini assoluti, ma negativa in termini allometrici, del comune (di retroterra) di Sant Antonio (+56 abitanti, =0,7). Lo studio dei coefficienti allometrici calcolati sugli scorsi tre decenni per la regione Tre Valli è esposta di seguito ([T. 9], [F. 15] e allegato 2). T. 9 Coefficiente allometrico per comune della regione Tre Valli (1980-2010). Dati di popolazione residente permanente Comune Cantone Comune Cantone Comune Cantone Acquarossa 0,362 Claro 3,317 Moleno 2,238 Airolo -0,864 Cresciano 1,451 Osco -0,273 Anzonico 0,373 Dalpe 0,235 Osogna 1,362 Bedretto 0,806 Faido -0,337 Personico -0,380 Biasca 0,321 Giornico -1,266 Pollegio 1,425 Blenio 0,477 Gnosca 2,524 Prato 0,525 Bodio -1,676 Iragna 1,303 Preonzo 1,767 Calpiogna -6,037 Lodrino 1,531 Quinto -1,036 Campello 0,855 Ludiano 2,003 Semione 1,378 Cavagnago 0,198 Mairengo 2,816 Sobrio -0,286 Chironico -0,035 Malvaglia 0,869 Fonte: ESPOP, Neuchâtel F. 15 Distribuzione spaziale del coefficiente allometrico per i comuni della regione Tre Valli (1980-2010) Fonte: Ustat, Bellinzona Allometria negativa Isometria Allometria positiva Forte allometria positiva

27 La rappresentazione cartografica, coadiuvata dalle variazioni assolute di popolazione (v. allegato 2), mostra un forte sviluppo localizzato soprattutto nei comuni appartenenti all area della Riviera. Tra essi, risaltano particolarmente le crescite di Claro (+1.340 persone, =3,3), Gnosca (+333 persone, =2,5) e Lodrino (+513 persone, =1,5). Un allometria positiva è evidenziata anche per i restanti comuni di quest area. Discorso opposto per alcuni comuni più periferici, la cui evoluzione demografica segna un calo assoluto ed un allometria negativa nel trentennio analizzato. Si tratta di Airolo (-425 persone, =-0,9), Bodio (-515 persone, =-1,7), Calpiogna (-31 persone, =-6,0), Quinto (-310 persone, =-1,0), Faido (-245 persone, =-0,3), Giornico (-331 persone, =-1,3), Personico (-18 persone, =-0,4) e Prato (-11 persone, =0,5). L analisi evidenzia delle eccezioni a questa tendenza: Mairengo (+274 persone, =2,8), Ludiano (+114 persone, =2,0) e Pollegio (+175 persone, =1,4), a cui si aggiunge lo sviluppo positivo, ma più contenuto, del comune di Semione (+93 persone, =1,4). È però importante rilevare che le dinamiche dei comuni di Mairengo e Pollegio sono fortemente legate all arrivo (temporaneo) di operai impiegati nei cantieri Alp Transit. In Val di Blenio risalta la crescita del comune di Malvaglia (+239), a cui ha fatto subito seguito Ludiano (+114). L analisi delle variazioni di popolazione avvenute nei comuni della regione Luganese durante il periodo 1980-2010 sono presentate di seguito ([T. 10], [F. 16] e allegato 2). T. 10 Coefficiente allometrico per comune della regione Luganese (1980-2010). Dati di popolazione residente permanente Comune Cantone Comune Cantone Comune Cantone Agno 1,575 Comano 2,252 Neggio 0,427 Alto Malcantone 2,444 Croglio 0,904 Novaggio 2,038 Aranno 2,108 Cureglia 2,188 Origlio 3,992 Astano 1,507 Curio 2,541 Paradiso 0,464 Bedano 2,833 Grancia 2,280 Ponte Capriasca 3,162 Bedigliora 2,889 Gravesano 1,783 Ponte Tresa 0,077 Bioggio 2,379 Isone 0,131 Porza 1,479 Bogno 1,184 Lamone 0,367 Pura 1,811 Cademario 2,087 Lugano 0,817 Savosa 0,664 Cadempino 2,006 Magliaso 1,689 Sessa 1,763 Cadro 2,831 Manno 1,597 Sonvico 1,936 Canobbio 1,025 Massagno 0,345 Sorengo 1,243 Capriasca 1,734 Melide 1,167 Torricella-Taverne 2,558 Carabietta 2,583 Mezzovico-Vira 2,563 Valcolla 1,706 Carona 1,934 Miglieglia 1,453 Vernate 2,955 Caslano 2,554 Monteceneri 1,941 Vezia 1,608 Certara 0,740 Monteggio 1,362 Vico Morcote 1,666 Cimadera 1,735 Morcote 0,817 Collina d oro 1,795 Muzzano 1,090 Fonte: ESPOP, Neuchâtel

28 F. 16 Distribuzione spaziale del coefficiente allometrico per i comuni della regione Luganese (1980-2010) Fonte: Ustat, Bellinzona Allometria negativa Isometria Allometria positiva Forte allometria positiva Sulla base dei risultati allometrici si può affermare che la maggior parte dei comuni del Luganese ha subito uno sviluppo demografico fortemente dinamico durante lo scorso trentennio. Per semplificare l analisi, vale la pena comparare in modo diretto gli sviluppi demografici assoluti e relativi di ogni comune, categorizzato in base all area funzionale di appartenenza.

29 T. 11 Confronto tra la variazione assoluta il coefficiente allometrico, per area funzionale (A.F.) della regione Luganese, 1980-2010 A.F. Comune Var. 80-2010 Classificazione allometrica Centro Lugano 10.202 0,817 isometria Agno 1.307 1,575 fortemente positiva Bioggio 1.028 2,379 fortemente positiva Paradiso 723 0,464 negativa Manno 491 1,597 fortemente positiva Suburbano Caslano 1.857 2,554 fortemente positiva Collina d Oro 1.628 1,795 fortemente positiva Torricella-Taverne 1.339 2,558 fortemente positiva Cadro 1.026 2,831 fortemente positiva Comano 900 2,252 fortemente positiva Bedano 739 2,833 fortemente positiva Vezia 689 1,608 fortemente positiva Cureglia 582 2,188 fortemente positiva Cadempino 563 2,006 fortemente positiva Sorengo 525 1,243 positiva Savosa 508 0,664 negativa Magliaso 498 1,689 fortemente positiva Gravesano 473 1,783 fortemente positiva Porza 452 1,479 positiva Canobbio 416 1,025 isometria Massagno 363 0,345 negativa Muzzano 290 1,09 isometria Grancia 226 2,28 fortemente positiva Lamone 161 0,367 negativa Carabietta 52 2,583 fortemente positiva Periurbano Capriasca 2.157 1,734 fortemente positiva Origlio 898 3,992 fortemente positiva Ponte Capriasca 892 3,162 fortemente positiva Sonvico 652 1,94 fortemente positiva Mezzovico-Vira 624 2,56 fortemente positiva Alto Malcantone 577 2,44 fortemente positiva Pura 520 1,81 fortemente positiva Carona 350 1,93 fortemente positiva Novaggio 315 2,04 fortemente positiva Vernate 313 2,96 fortemente positiva Melide 310 1,17 isometria Bedigliora 297 2,89 fortemente positiva Cademario 254 2,09 fortemente positiva Curio 239 2,54 fortemente positiva Croglio 189 0,9 isometria

30 T. 11 (continuazione) Confronto tra la variazione assoluta il coefficiente allometrico, per area funzionale (A.F.) della regione Luganese, 1980-2010 A.F. Comune Var. 80-2010 Classificazione allometrica Vico Morcote 157 1,67 fortemente positiva Aranno 140 2,11 fortemente positiva Morcote 129 0,82 isometria Ponte Tresa 21 0,08 negativa Neggio 12 0,43 negativa Retroterra Monteceneri 1.683 1,94 fortemente positiva Monteggio 247 1,36 positiva Sessa 210 1,76 fortemente positiva Valcolla 186 1,71 fortemente positiva Astano 102 1,51 fortemente positiva Miglieglia 101 1,45 positiva Cimadera 55 1,74 fortemente positiva Bogno 48 1,18 isometria Isone 9 0,13 negativa Certara 8 0,74 negativa Fonte: ESPOP (1980: dato ricostruito su base ESPOP; 2010: dato non ufficiale per la pop. di fine anno), Neuchâtel Nell area centrale è il comune di Lugano a segnare il maggior sviluppo in termini assoluti (+ 10.202), a cui fanno seguito Agno (+1.307) e Bioggio (+1.028). Nell area suburbana, si evidenziano Caslano (+1.857), Collina d Oro (+1.628), Torricella-Taverne (+1.339) e Cadro (+1.026); seguiti da Comano, Bedano, Vezia, Cureglia, Cadempino, Gravesano e Magliaso, le cui crescite, comprese tra le +500 e le +1.000 unità (circa), risultano essere fortemente dinamiche anche in termini allometrici. Soltanto Savosa, Massagno e Lamone hanno evidenziato andamenti più statici rispetto al totale cantonale. Nell area periurbana spicca Capriasca (+2.157), anche se in termini di variazioni allometriche i comuni più dinamici sono stati Origlio (=3,992) e Ponte Capriasca (=3,162), con crescite dalle tre alle quattro volte superiori rispetto alla crescita cantonale. Da menzionare anche Mezzovico-Vira, Alto-Malcantone e Sonvico (per ognuno, +600 unità circa), mentre crescite più contenute sono state registrate a Ponte Tresa e Neggio. Nell area del retroterra, Monteceneri si è distinto per il maggiore sviluppo demografico (+1.683, verosimilmente dovuto al cantiere Alp Transit di Sigirino), mentre i comuni di Isone e Certara hanno mostrato una forte staticità.

31 T. 12 Coefficiente allometrico per comune della regione Mendrisiotto (1980-2010). Dati di popolazione residente permanente Comune Cantone Comune Cantone Comune Cantone Arogno 1,570 Chiasso -0,541 Morbio 1,458 Balerna 0,033 Coldrerio 1,122 Novazzano 1,162 Besazio 1,808 Ligornetto 1,720 Riva S.Vitale 1,238 Bissone 0,912 Maroggia 0,154 Rovio 2,070 Breggia 0,953 Melano 1,814 Stabio 1,984 Brusino 1,043 Mendrisio 0,377 Vacallo 0,586 Castel S.Pietro 1,003 Meride 0,994 Fonte: ESPOP, Neuchâtel F. 17 Distribuzione spaziale del coefficiente allometrico per i comuni della regione Mendrisiotto (1980-2010) Fonte: Ustat, Bellinzona Allometria negativa Isometria Allometria positiva Forte allometria positiva Analizziamo ora i singoli comuni del Mendrisiotto ([T. 12], [F. 17] e allegato 2). I risultati ottenuti permettono di notare anzitutto un evoluzione allometrica negativa nei due principali comuni di centro, Mendrisio (=0,4) e Chiasso (=-0,5), a cui è associabile un aumento assoluto piuttosto limitato per Mendrisio (+1.095) e addirittura una diminuzione per Chiasso (-518). Tra i comuni centrali, solamente Stabio è stato caratterizzato da un forte dinamismo demografico (+1.667 persone, =2,0). Nel suburbano, Morbio Inferiore ha fatto segnare lo sviluppo più importante (+1.457 persone, =1,5), mentre nell area periurbana si distinguono le evoluzioni positive di Melano (+451 persone, =1,8) e Rovio (+250 persone, =2,1), così come quella fortemente statica di Maroggia (+46 persone, =0,2). A queste osservazioni va aggiunta anche quella riguardante il forte dinamismo del comune (di retroterra) di Arogno (+225 persone, =1,6).