56 Urbino. 7 I Longobardi in Italia. 57 Siena. 9 I Siti palafitticoli preistorici nell arco alpino. 59 Assisi. 11 Il Monte San Giorgio.



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Indice 7 I Longobardi in Italia 9 I Siti palafitticoli preistorici nell arco alpino 56 Urbino 57 Siena 59 Assisi 11 Il Monte San Giorgio 13 Le Dolomiti 15 La Ferrovia Retica 61 Val d Orcia 63 Pienza 65 Cerveteri e Tarquinia I Siti palafitticoli preistorici Monte San Giorgio I Longobardi in Italia 17 I Sacri Monti 67 Tivoli 19 La Valle Camonica 69 Tivoli 21 Aquileia 71 Roma 23 Crespi d Adda 73 Caserta 25 Milano 75 Castel del Monte 27 Verona 77 Alberobello 29 Vicenza 79 Napoli 31 Venezia 33 Padova 35 Torino 37 Mantova 39 Ferrara 41 Modena 43 Ravenna 45 Genova 47 Porto Venere 49 San Gimignano 51 Firenze 53 Pisa 81 Pompei, Ercolano, Torre Annunziata 83 Matera 85 Costiera Amalfitana 87 Cilento 89 Barumini 91 Isole Eolie 93 Piazza Armerina 95 Agrigento 97 Val di Noto 99 Siracusa 100 Capolavori del Patrimonio Orale e Immateriale dell Umanità

You are about to turn the pages that tell you all about the Italian Sites of World Heritage; a heritage of cultural and environmental value, a heritage of sensations that are not to be visited but to be experienced. The way to discover these riches is by travelling, as on a pilgrimage, to all the towns and sites of Unesco with the purpose of getting to know our distinguished identity: the Italian noble-minded identity sublimated by creativity, sainthood and humanity, made up of material works and intangible traditions. The graphic design, simple yet elegant, something between a cultural volume and a tourist guide, provides written information but, above all, images through which we can imagine or dream about the splendid Sites of Italy. These are not only towns, cultural assets, or landscapes, but sites described in simple language full of atmosphere that comes from the ability to build of stone, brick, histories and life experiences. You will discover, slowly turning these pages with care, the reasons that lay behind the recognition by Unesco of each site as part of the World Heritage; reasons that sum up the marvels of Italy and our mission to safeguard and cherish them. Take this book with you during your Italian Journey among the Unesco Sites (the places of excellence that represent Italy in the world), turning tourism and travelling into experience that fills Life with Life. State per sfogliare le pagine che raccontano i Luoghi italiani del Patrimonio Mondiale, un patrimonio di Valori culturali e ambientali, un Patrimonio di emozioni non da visitare ma da vivere. Un vero tesoro da scoprire viaggiando, come in un pellegrinaggio in tutte le Città e Siti Unesco avendo una meta: la conoscenza della nostra Nobile Identità. Nobile Identità d animo, quell animo italiano sublimato da creatività, santità e umanità, fatto di opere materiali e tradizioni immateriali. Tra libro culturale e guida turistica, il volume lascia il campo sì alle parole ma soprattutto alle immagini che ci fanno immaginare, direi sognare, i mirabili Luoghi della penisola. Luoghi e non Città, Luoghi e non Beni Culturali, Luoghi e non Paesaggi. Sì, quelli descritti, con un linguaggio semplice (la semplicità è l essenza dell unicità!), sono Luoghi con il carico di atmosfere alimentate dalla capacità di costruire con Pietre, Mattoni, Storie ed Esempi di Vita. Scoprirete, sfogliando lentamente, con delicatezza, le motivazioni del riconoscimento a Patrimonio Mondiale di ciascun Sito Unesco, motivazioni che sintetizzano la Meraviglia dell Italia e la nostra Missione di Tutela e Valorizzazione. Prendete questo Libro e portatelo con Voi durante il Viaggio Italiano fra i Siti Unesco (le eccellenze che rappresentano l Italia nel Mondo) trasformando il Viaggio in Esperienza per ricolmare di Vita la Vita. Claudio Ricci Sindaco di Assisi Claudio Ricci Sindaco di Assisi Presidente Associazione Beni Italiani Patrimonio Mondiale Unesco Presidente Associazione Beni Italiani Patrimonio Mondiale Unesco 4 5

I Longobardi in Italia I Luoghi del Potere (568-774 d.c.) Criteri: (ii) (iii) (vi) Iscrizione: 2011 GPS 46 12 59 N / 10 10 08 E Longobards in Italy. Places of the Power, 568-774 A.D. The Longobards in Italy comprises seven groups of important buildings throughout the Italian Peninsula. The Lombards synthesis of architectural styles marked the transition from Antiquity to the European Middle Ages, drawing on the heritage of Ancient Rome, Christian spirituality, Byzantine influence and Germanic northern Europe. The serial property testifies to the Lombards major role in the spiritual and cultural development of Medieval European Christianity. Una collezione di monumenti racconta l età longobarda in Italia, attraversando la penisola da Udine a Foggia. Il nome del Sito, iscritto nella Lista del Patrimonio Mondiale, ha una grande carica evocativa. Il 568 d.c. è la data in cui Alboino, signore dei Longobardi, avvia la campagna militare di conquista e dà inizio al regno longobardo in Italia; il 774 d.c. è l anno in cui i Franchi di Carlo Magno sbaragliano le forze longobarde. In tre secoli la gens Longobardorum crea una esperienza di civiltà che lascia una impronta incancellabile nella storia europea: recuperando l eredità della Roma tardo imperiale, vi innesta valori e tradizioni propri delle popolazioni germaniche e dà vita ad un originale assetto culturale, politico e amministrativo, che assimila la spiritualità cristiana e si afferma come tappa decisiva tra la Tarda Antichità e l avvio del Medioevo. Il Sito raccoglie sette tesori d inestimabile significato per l Occidente alto medioevale: il sublime Tempietto Longobardo a Cividale del Friuli, dove si costituisce il primo ducato longobardo; il complesso monastico di San Salvatore e Santa Giulia a Brescia, che attesta il sostegno longobardo al movimento monastico; il castrum di Castelseprio-Torba, con le rovine delle fortificazioni; il Tempietto del Clitunno a Campello, di altissimo livello artistico, preso a modello dai maestri rinascimentali; la Basilica di San Salvatore a Spoleto, capolavoro d architettura sacra; la Chiesa di Santa Sofia a Benevento, con i celebri cicli pittorici; il Santuario di San Michele a Monte Sant Angelo, centro propulsore del culto dell Arcangelo nel resto d Europa. 6 7

I Siti palafitticoli preistorici nell arco alpino Criteri: (iv) (v) Iscrizione: 2011 GPS 47 16 42 N / 8 12 27 E Prehistoric Pile dwellings around the Alps. Prehistoric pile dwellings around the Alps is a series of prehistoric stilt house settlements in and around the Alps built from around 5000 to 500 B.C. on the edges of lakes, rivers or wetlands. Excavations, only conducted in some of the sites, have yielded evidence that provides insight into life in prehistoric times during the Neolithic and Bronze Age in Alpine Europe and the way communities interacted with their environment. Dei 111 luoghi che compongono il Sito transnazionale e che sono distribuiti nelle Alpi europee, all Italia appartengono 19 localizzazioni, concentrate specialmente attorno al Lago di Garda e al Lago di Varese. Le aree archeologiche, iscritte nella Lista del Patrimonio Mondiale, documentano gli insediamenti palafitticoli di comunità preistoriche databili tra il 5000 e il 50 a.c. Sono situate in prossimità di laghi o zone umide, come ambienti di torbiera e hanno restituito reperti organici in ottimo stato di conservazione. L immagine della palafitta trova il primo spazio scientifico-letterario nei resoconti di viaggio dello storico greco Erodoto, che descrive abitazioni simili su un lago della Tracia. Nell Europa ottocentesca, la palafitta diviene il simbolo dell epoca preistorica: la capanna in mezzo all acqua, che poggia su un rozzo tavolato sorretto da pali di legno profondamente conficcati nel terreno, è stata a lungo studiata dagli archeologi. I villaggi di palafitte dell arco alpino mostrano tipologie strutturali, che, pur identificabili in un modello unitario, si diversificano per il posizionamento rispetto alla linea di riva e per le tecniche costruttive; gli studiosi spiegano tali variazioni in funzione delle caratteristiche dei terreni, del clima e delle specifiche esigenze degli stanziati. Oltre alle strutture lignee, nei Siti è possibile rinvenire frammenti di vasellame, punte e lame utili alla datazione e alla documentazione delle attività degli abitanti delle palafitte a partire dall età neolitica. 8 9

Il Monte San Giorgio Criteri: (viii) Iscrizione: 2010 GPS 45 53 20 N / 8 54 50 E Monte San Giorgio. Monte San Giorgio and the surrounding area is of exceptional importance on a worldwide level for its Triassic period Fossil collection. Archaeological digs began in the 19 th Century and have permitted the study of the evolution of a vast variety of Marine and Land Fauna. To date, over 21.000 examples of Reptiles, Fish, Invertebrates and species of rare and unique plants have been discovered. Subtropical Marine Fossils date from 245-230 million years ago. Monte San Giorgio at the side of the Lugano Lake. MONTE SAN GIORGIO Nel 2010 il versante italiano del Monte San Giorgio viene eletto tra i Siti Italiani Patrimonio dell Umanità, completando così il riconoscimento che, già dal 2003, era stato ottenuto per la parte in territorio svizzero. L area di Monte San Giorgio, affacciata sul lago di Lugano, ha valore di riferimento a livello mondiale per la intensa presenza fossilifera relativa al periodo geologico del Triassico Medio, che risale a 245-230 milioni di anni fa. La particolarità del Sito, oltre alla abbondanza e alla varietà dei reperti paleontologici, consiste nel fatto che le sequenze fossilifere sono distribuite in cinque strati sovrapposti, e consentono la lettura degli stadi evolutivi delle specie in relazione ai cambiamenti geoclimatici, lungo un arco temporale di 15 milioni di anni. Per lo studio scientifico del luogo bisogna attendere la seconda metà del XIX secolo, quando si intraprende la prima campagna di scavo nella zona. Da allora, fino ad oggi sono stati rinvenuti 21.000 esemplari tra rettili marini e terrestri, pesci, invertebrati e piante. Monte San Giorgio, con la caratteristica forma a piramide, appartiene geologicamente alla unità tettonica dell arco alpino meridionale; i fossili, per lo più in perfetto stato di conservazione, provengono da un ambiente marino di acque basse e calde, e ne testimoniano la fauna e la flora con reperti di specie rare o addirittura uniche, come il Sangiorgiosaurus o il Ceresiosaurus, i quali devono il loro nome alla toponomastica del Sito. 10 11

Le Dolomiti Criteri: (vii) (viii) Iscrizione: 2009 GPS: Per la tipologia e la vastità del sito risulta impossibile fornire informazioni precise. Dolomiti. The nine mountain ranges of the Eastern Italian Alps are known as the Dolomiti. They are of exceptional natural beauty and unique in the world. They are also known as the Pale Mountains due to the distinctive colour of the rock. They peak at over 3000 metres high. Present in 5 Italian provinces: Belluno, Bolzano, Pordenone, Trento e Udine. They date back to 200 million years ago. SLE DOLOMITI ono nove i sistemi montuosi delle Alpi Orientali italiane che costituiscono le Dolomiti. Rientrano nella Lista del Patrimonio Mondiale: Pelmo Croda da Lago; Marmolada; Pale di San Martino, San Lucano, Dolomiti Bellunesi, Vette Feltrine; Dolomiti Friulane e d Oltre Piave; Dolomiti Settentrionali; Puez Odle; Sciliar Catinaccio, Latemar; Rio delle Foglie; Dolomiti di Brenta. Un territorio naturale dagli scenari spettacolari unici al mondo: scarpate, guglie, creste vulcaniche, pendii argillosi, torrenti e laghi cristallini danno vita ad un panorama dall eccezionale valore geologico e geomorfologico. Nelle Dolomiti è scritta una pagina importante della storia della Terra, una sorta di biografia spontanea del pianeta. La loro origine è legata ad antichissimi ambienti marini, sui cui fondali si generarono le rocce che le compongono e che nel corso degli sconvolgimenti tettonici, risalenti al Permiano e al Triassico, si mutarono in questi stupefacenti rilievi montuosi. Il riconoscimento Unesco copre una superficie di 142 mila ettari, con vette oltre i 3000 metri di altitudine, distribuita tra le cinque province di Trento, Bolzano, Belluno, Pordenone ed Udine. Le Dolomiti devono il nome al naturalista francese Déodat de Dolomieu (1750-1801), che si dedicò allo studio del particolare tipo di roccia carbonatica che caratterizza gran parte di queste alpi: la dolomia. Le Dolomiti conservano memoria dei remoti habitat corallini nei diffusi sedimenti fossiliferi e sono da sempre un entusiasmante laboratorio per gli scienziati. Il favoleggiante nome di Monti Pallidi è riconducibile al tipico colore delle vette, che riflette i cangianti cromatismi della luce solare. 12 13

La Ferrovia Retica nei paesaggi di Albula e Bernina Criteri: (ii) (iv) Iscrizione: 2008 GPS 46 12 59 N / 10 10 08 E Rhaetian Railway in the Albula and Bernina landscapes. The Albula and Bernina railway link Switzerland to Italy and embody the perfect harmony of nature and technology. Since the 20 th century, its red carriages have travelled through breathtaking scenery, raced through complex tunnels and crossed over dizzying bridges. LA FERROVIA RETICA Le due linee ferroviarie transalpine dell Albula e del Bernina, tra l Italia e la Svizzera, costituiscono l eccezionale impresa della Ferrovia Retica, in cui natura e tecnologia dialogano in prodigiosa armonia. Il Sito è Patrimonio Mondiale con carattere transfrontaliero. Da poco più di un secolo, i trenini rossi dell Albula e del Bernina collegano le dolci valli della Valtellina di Tirano all Alta Engadina fino a Saint Moritz e Coira in territorio svizzero, tra passi montani impervi e ghiacciai perenni. Il pionieristico progetto d ingegneria permette alle vetture di superare pendenze fino al 70 per mille senza cremagliera, e di raggiungere l altitudine di oltre 2200 metri costituendo un primato europeo. L originaria trazione a vapore è stata sostituita da quella elettrica ma la tecnologia impiegata a scartamento ridotto rende la Ferrovia Retica un modello universale nel genere del trasporto su rotaia in alta montagna. Il rosso fuoco dei trenini si staglia d estate tra il verde dei boschi e l azzurro del cielo, mentre nei mesi invernali non esita a sfidare il gelo alpino, solcando ardito il candore delle nevi. È un rosso che, in ogni stagione, scalda il cuore delle Comunità valligiane, perché ne ha impedito l isolamento, ne ha favorito lo sviluppo e le ha inserite nella rete più esclusiva del turismo europeo. La Ferrovia Retica regala l emozione indimenticabile di esplorare paesaggi mozzafiato fra gallerie, ponti e rampe vertiginose sospese tra le pareti rocciose. 14 15

Sacri Monti di Piemonte e Lombardia Criteri: (ii) (iv) Iscrizione: 2003 GPS 45 49 00 N / 8 15 00 E Sacri Monti of Piemonte and Lombardia. Between the 15 th and 17 th Centuries the Roman Catholic Church created these nine spiritual itineraries. A successful integration of architecture and sacred art, set in the Piemonte and Lombardia Valleys, they achieve an exceptional expression of harmony between natural beauty and spiritual purposes. I SACRI MONTI DEL PIEMONTE E DELLA LOMBARDIA Sono luoghi dell anima, immersi nella natura vibrante delle valli piemontesi e lombarde. Si tratta di nove itinerari devozionali segnati da cappelle e complessi monumentali d Arte Sacra, che sono frutto di un grandioso progetto di spiritualizzazione del paesaggio, attuato dalla Chiesa Cattolica tra il Cinquecento e il Seicento. Nella difficile stagione della Controriforma, i Sacri Monti avevano lo scopo di costituire il baluardo simbolico a ridosso della frontiera alpina oltre la quale andavano diffondendosi le religioni riformate. Dedicati alle Storie Sacre delle Scritture e dei Santi, i Sacri Monti occupano le sommità dei rilievi e sono sedi privilegiate per rinsaldare l ortodossia nell animo dei fedeli, riproducendo talvolta le mete di pellegrinaggio in Terra Santa, come la Nuova Gerusalemme di Varallo. La Congregazione dei Frati Minori Osservanti è la prima promotrice di questa campagna culturale che modifica per sempre il paesaggio e l illustre San Carlo Borromeo, arcivescovo di Milano, prosegue il programma, realizzando questi universi spirituali che verranno poi assunti a modello nel resto dell Europa cattolica. Nei Sacri Monti di Belmonte, Crea, Domodossola, Ghiffa, Oropa, Orta, Varallo, Ossuccio e Varese l architettura, la scultura, l arte pittorica e decorativa sono in armoniosa assonanza alla purezza naturale di laghi, boschi e cime montuose. 16 17

Arte Rupestre della Valle Camonica Criteri: (iii) (vi) Iscrizione: 1979 GPS 46 00 27 N / 10 20 51 E Rock Drawings in Valle Camonica. With over 300.000 symbols and figures, the Valle Camonica is one of the most important rock drawing collections in Europe. At the foot of the Lombardy Pre-Alps, its drawings tell the story of the ancient people of Camuni who lived in the area over thirteen thousand years ago. Una valle incontaminata nelle Prealpi lombarde racconta con oltre 300.000 segni l evoluzione VALLE CAMONICA [L ARTE RUPESTRE] dei Camuni, antichissima popolazione locale di cui scompaiono le tracce in epoca storica. La Valle Camonica, prima nomina italiana nella Lista del Patrimonio Mondiale, è il Sito rupestre più importante d Europa e costituisce una biblioteca ancestrale a cielo aperto con segni risalenti fino ad 8000 anni fa. Le rocce istoriate più antiche appartengono al Paleolitico e sono caratterizzate da semplici rappresentazioni, specialmente di animali, in cui spicca, su tutti, il cervo. Nella pietra è conservata la fedele registrazione dei mutamenti che interessano la civiltà camuna. Man mano che si prosegue nella cronologia, i segni dimostrano relazioni interindividuali più complesse con rappresentazioni di battute di caccia e scene di vita quotidiana connesse ad attività agricole. Con il progredire dell organizzazione sociale, matura anche la spiritualità e la portata immaginativa delle figure che le attestano: si individuano forme rituali di culti naturali di tipo sciamanico e si fa sempre più raffinato il valore simbolico delle composizioni. I segni rupestri più recenti parlano di battaglie e armi, e possono essere letti come le ultime gesta del popolo dei Camuni, lentamente sopraffatti da Galli e Romani. L arte rupestre si arresta definitivamente nel periodo paleocristiano, ma la Valle Camonica continua ad affascinare il mondo con i suoi misteriosi ed incancellabili segni. 18 19

Area archeologica di Aquileia e la Basilica Patriarcale Criteri: (iii) (iv) (vi) Iscrizione: 1998 GPS 45 46 11 N / 13 22 13 E Archaelogical Area and the Patriarchal Basilica of Aquileia. Aquileia was one of the largest and wealthiest cities of the early Roman Empire and was often referred to as Rome II. It constitutes the greatest archaeological reserve in the whole of the Mediterranean area. The 9 th century Patriarchal Basilica, with its superb and exceptional Paleochristian mosaic pavement, played a key role in the evangelization of a large region of Europe. Urbs romana imperiale, anche chiamata la Seconda Roma, Aquileia possiede un patrimonio archeologico d eccezione per l intera AQUILEIA [ZONA ARCHEOLOGICA E BASILICA PATRIARCALE] area mediterranea. La fortuna di Aquileia antica è dovuta alle possenti fortificazioni, che ne evocano la fondazione (181 a.c.) come colonia militare d avamposto a settentrione, ed è legata alla felice posizione su assi viari d acqua e di terra, che le regala prosperità nei commerci in special modo di preziosi, quali vetri, gemme e ambra e alimenta la sua fama di emporio. Oggi, sebbene gli scavi siano ancora in corso, i resti delle Mura, il Porto fluviale, le Terme, il Foro, il Decumano, il Sepolcreto rendono possibile una passeggiata archeologica impareggiabile. Aquileia possiede una doppia anima: se la Latinità è la prima, la seconda è la Cristianità. Il riconoscimento Unesco abbraccia il complesso della Basilica Patriarcale che reca le tracce della storia del Cristianesimo fin dai suoi albori. L aspetto della Basilica risale alle ricostruzioni dei secoli IX e X, quando Aquileia rifiorisce dopo una buia stagione aperta dalla devastazione di Attila nel 452 d.c. Nell area è superstite l immenso mosaico paleocristiano che pavimentava la chiesa originaria eretta dal vescovo Teodoro nel IV secolo d.c. Il tappeto musivo, con decorazioni e allegorie bibliche, alcune risalenti alla fine del II secolo d.c.,dimostra il ruolo di Aquileia quale centro nevralgico di evangelizzazione. 20 21

Crespi d Adda, l insediamento industriale Criteri: (iv) (v) Iscrizione: 1995 GPS 45 36 00 N / 9 32 00 E Industrial Village of Crespi D Adda. Dating back to the 19 th and 20 th century, the Industrial Village, is a workers village created to house the workforce of the Crespi cotton industry. It is an outstanding example of an intact European company town. È il miglior exemplum europeo di città ideale del lavoro ancora integra. Il villaggio è adagiato tra CRESPI D ADDA i fiumi [L INSEDIAMENTO Adda INDUSTRIALE] e Bembo, ed è realizzato alla fine dell Ottocento per alloggiare le maestranze del cotonificio industriale Crespi, su iniziativa dell imprenditore Cristoforo Benigno Crespi, a cui succede poi il figlio, Silvio Benigno. Il progetto urbanistico è sviluppato in base ai principi della razionalità modernista e organizza con rigore e regolarità geometrica gli spazi funzionali della Comunità che gravitano attorno alla fabbrica tessile. Le abitazioni private per le famiglie, proporzionate alla gerarchia professionale, i luoghi pubblici come la scuola, il dopolavoro, la chiesa, il cimitero, danno vita ad un microcosmo autosufficiente ed equilibrato che mira a tradurre in realtà l ideale del benessere collettivo nella versione promossa dal capitalismo illuminato e sostenuta con fervore dalla famiglia Crespi. All avanguardia nella dotazione infrastrutturale e nei servizi di base, nella piccola città dei Crespi sono introdotte anche innovazioni tecnologiche, come l illuminazione elettrica con il sistema Edison, per migliorare sia l efficienza produttiva che la qualità di vita di operai e impiegati. L insediamento Crespi è un patrimonio d archeologia industriale, che trasmette i valori storici di una classe dirigente profondamente consapevole del suo ruolo nel quadro del progresso della Modernità. 22 23

La Chiesa e il Convento Domenicano di Santa Maria delle Grazie con Il Cenacolo di Leonardo da Vinci a Milano Criteri: (i) (ii) Iscrizione: 1980 GPS 45 27 57 N / 9 10 16 E Church and Dominican Convent of Santa Maria delle Grazie with The Last Supper, by Leonardo da Vinci in Milano. This masterpiece was commissioned to the renowned genius Leonardo da Vinci by the Duke of Milano, Ludovico Sforza. It is a universal masterpiece and takes pride of place in the Refectory of the Convent of Santa Maria delle Grazie. MILANO [IL CENACOLO DI LEONARDO DA VINCI IN SANTA MARIA DELLE GRAZIE] Un incontestabile patrimonio artistico compete a questo Sito, la cui appartenenza storica si colloca nel Rinascimento ed è legata a due tra le più illustri figure della scena artistica italiana del periodo. La Chiesa con l annesso Convento Domenicano è un imponente complesso sacro che viene iniziato alla metà del Quattrocento su progetto dell architetto Guiniforte Solari. Nel 1492 Ludovico Sforza, Signore di Milano, decide di sistemarvi il mausoleo di famiglia: il tempio e gli annessi edifici devono essere all altezza di un tale prestigio e lo Sforza si rivolge a Donato Bramante che interviene sulla struttura dell abside, del chiostro e della sagrestia, dando vita a soluzioni architettoniche di valore fondativo per la disciplina. Ma oltre a quella di Bramante, il Sito vanta un altra opera illustre: nel refettorio del convento, Leonardo da Vinci dipinge Il Cenacolo. È un capolavoro universale, che richiede quattro anni di lavorazione dal 1494 al 1498 e che rivoluziona la tradizione pittorica sul tema. La tecnica prospettica è potenziata dall uso della luce e del colore che dilatano lo spazio in diversi piani di profondità; il dinamismo espressivo dei corpi e dei volti degli Apostoli si contrappone al centro d irradiazione di tutto il tessuto compositivo, la figura di Gesù, dolcissimo e carismatico, capace di mutare lo sguardo in devozione. 24 25

La Città di Verona Criteri: (ii) (iv) Iscrizione: 2000 GPS 45 26 15 N / 10 59 30 E City of Verona. Verona, with its urban layout, is a splendid example of a city that has undergone progressive development over the last two thousand years. From the Roman Arena to the 19 th century Austrian Walls, Verona offers its visitors magnificent architectural expression. L unicità di Verona è nel suo tessuto urbanistico, che abbraccia due millenni di storia e conserva un patrimonio monumentale, cantato da artisti e poeti, in cui trovano magnifica espressione le epoche europee. È forte l impronta dell antichità romana nella città, dominata dall Arena, l anfiteatro del I secolo d.c., ancora oggi un palcoscenico d inesauribile vitalità. L Arena, il Ponte Pietra sull Adige, il Teatro romano, l Arco trionfale dei Gavi e gli ingressi monumentali di Porta Borsari e Porta Leoni; e poi ancora ceppi, iscrizioni lapidarie, resti di mosaici pavimentali e statue che si incontrano dovunque e sono memoria della grandezza imperiale della città. La stagione d oro di Verona è vissuta con la Signoria Scaligera. Dal 1262 al 1387 il volto della città si veste di una magnificenza, dove primeggiano Castelvecchio, il Palazzo del Podestà, il Palazzo della Ragione, la Domus Mercatorum, e non si può dimenticare la visitatissima Casa di Giulietta. All inizio del XV secolo si apre una stagione di benessere per Verona, che si consegna al governo di Venezia. La concentrazione di nobili architetture tra Medioevo, Rinascimento ed Età Moderna fa delle principali piazze storiche Piazza Erbe, Piazza dei Signori e Piazza Bra gioielli superlativi. VERONA [LA CITTA ] Da sempre in una posizione strategica, Verona è straordinario esempio dell evoluzione della città fortificata: le mura romane, quelle medioevali, le fortificazioni veneziane ed infine i bastioni austriaci che, assieme ad un sistema di forti e altri edifici militari, rendono la Verona ottocentesca una vera città fortezza. 26 27

Vicenza e le Ville del Palladio nel Veneto Criteri: (i) (ii) Iscrizione: 1994-1996 GPS 45 33 00 N / 11 33 00 E City of Vicenza and the Palladian Villas of the Veneto. The City of Vicenza and its nearby Villa residences for the nobility are the fruits of an artistic landscape and urban planning guided by Andrea Palladio for the Venetian Republic. The Palladian Style had a decisive influence on the development of architecture and spread throughout Europe and across the waters to North America. VICENZA [LA CITTA E LE VILLE DI PALLADIO NEL VENETO] Nel XV secolo Vicenza, una delle più antiche città del Veneto, entra nei domini di Venezia. Il centro urbano e i territori circostanti sono investiti da un piano urbanistico che ne muta l aspetto infondendo quell ordine e quel gusto che contraddistinguono lo spirito della Repubblica della Serenissima. L élite politica e mercantile si impossessa dell entroterra, dando vita a nuovi fondi agricoli. A partire dal 1540, la ricca aristocrazia veneziana affida il grandioso progetto di riconfigurazione paesaggistica, che ha anche una penetrante valenza ideologica e celebrativa, ad Andrea di Pietro della Gondola, detto il Palladio, tra i maggiori architetti occidentali. Vicenza si adorna di palazzi ed edifici pubblici come la superba Basilica Palladiana e il capolavoro del Teatro Olimpico primo teatro stabile moderno e ultima opera del maestro, portata a compimento dall allievo Vincenzo Scamozzi. Nella campagne e nei centri minori, Palladio realizza per le nobili famiglie dei Barbaro, dei Corner, degli Emo, dei Grimani, e dei Foscari ville straordinarie che riescono a coniugare la funzionalità all eleganza artistica, perché le ville sono residenze signorili ma anche veri centri amministrativi e in esse trovano spazio aree dedicate alle attività produttive, come le barchesse, ampi porticati con magazzini e alloggi per i lavoratori. La villa veneta palladiana diviene un modello architettonico di riferimento anche al di fuori dell ambito italiano. Lo stile palladiano, che riformula i canoni dell architettura ispirandosi alle proporzioni greche e romane, segna la cultura mondiale, diffondendosi in Europa e nell America del Nord. 28 29

Venezia e la sua Laguna Criteri: (i) (ii) (iii) (iv) (v) (vi) Iscrizione: 1987 GPS 45 26 15 N / 12 20 09 E Venezia and its Lagoon. Described as Queen of the Adriatic Sea, the Maritime Gateway to the East and possesses an unparalleled standing as a city of Art. Venezia is spread over 118 small islands, its long history as a major maritime power and its culture of infinite artistic and architectural treasures have contributed towards this unique masterpiece of human creative genius. VENEZIA Regina del Mare, porta per l Oriente, città [LA SUA LAGUNA] d arte dal profilo ineguagliabile. Un lungo passato di potenza commerciale e di polo d avanguardia culturale l ha arricchita di infiniti tesori architettonici e artistici. La storia di Venezia affonda le sue radici nel V secolo d.c. quando gli abitanti dell entroterra cercano nell arcipelago sabbioso, affiorante nella laguna, luoghi di insediamento al riparo dalle scorrerie barbariche. Nel corso dei secoli la fortuna di Venezia cresce fino a renderla nodo obbligato tra l Europa e il Mediterraneo: la forte autonomia politica, rivendicata precocemente nei confronti dei bizantini, e la spregiudicatezza commerciale, unite ad un clima culturale esuberante, alimentano un organismo istituzionale, economico e sociale che costituisce un unicum su scala mondiale. La figura del Doge, l antica e suprema magistratura cittadina assunta poi a simbolo di Venezia, attraversa i mutamenti epocali dall Alto Medioevo all Età Moderna, quando sul palcoscenico della storia arriva Napoleone. Ma lo spirito della Repubblica della Serenissima, che ha vissuto lunghi secoli di splendore, rimane celebrato nei palazzi e nelle chiese che si inseguono tra canali, ponti e campi, sorgendo lievi dalle acque del mare. Un introvabile equilibrio tra natura e umanità, che viene consacrato da quasi nove secoli nella cerimonia dello Sposalizio del Mare. Se Palazzo Ducale, la Basilica di San Marco e l omonima Piazza rappresentano l epicentro cittadino, il Canal Grande offre una rassegna di palazzi, per lo più quattrocenteschi (Ca Foscari, Ca Giustinian, Ca d Oro, Ca Dario) che esibiscono le contaminazioni estetiche di gusto gotico in voga presso l aristocrazia veneziana. 30 31

Orto Botanico di Padova Criteri: (ii) (iii) Iscrizione: 1997 GPS 45 24 05 N / 11 52 48 E The Botanical Garden of Padova. The first of its kind in the world, the Garden has long contributed to the progress of the field of countless modern sciences. Originally created as a Medicinal Botanical Garden for the University of Padova in 1545. It is a splendid example of an intact Temple of Plant life demonstrating the age old traditions of research and culture of collecting ecology. È PADOVA [L ORTO BOTANICO] il più antico orto botanico del mondo, paradigma istituzionale di influenza internazionale. Nasce come orto medicinale dell Ateneo di Padova nel 1545, per lo studio delle piante e delle loro applicazioni terapeutiche. La fama dell Orto cresce rapidamente accompagnata dall aumento delle specie coltivate anche per merito di Venezia, che con i suoi contatti commerciali procura le essenze più esotiche. Grazie agli studiosi che qui vengono a perfezionarsi, l Orto di Padova diviene modello di molti orti botanici in Europa e ispira trattati ed erbari divenuti classici della disciplina. Dopo quasi cinque secoli di attività, l Orto non offre un aspetto dissimile da quello originario: l impianto cinquecentesco basato sul cerchio inscritto nel quadrato gli conferisce l aspetto di hortus conclusus e lo rende splendido tempio del regno vegetale nel cuore della città. L ottima genealogia del Sito si completa di una tradizione scientifica durevole in cui la ricerca, la didattica e la conservazione della biodiversità sono all avanguardia e in linea con i più accreditati criteri mondiali. L istituzione approda così alle soglie del terzo millennio con un patrimonio impareggiabile per autorevolezza e valore naturalistico. Oltre alle collezioni tematiche come ad esempio la raccolta di piante introdotte in Italia a cura dell Orto sono cinque gli ambienti naturali riprodotti: la macchia mediterranea, la roccera alpina, l ambiente d acqua dolce le cui vasche sono alimentate da una sorgente termale, le piante succulente e la serra tropicale con le orchidee. La pianta più antica è la palma di San Pietro anche detta la palma di Goethe, presente dal 1585. 32 33

Residenze della Casa Reale di Savoia in Piemonte Criteri: (i) (ii) (iv) (v) Iscrizione: 1997 GPS 45 08 07 N / 7 37 31 E Residences of the Royal House of Savoia. When the Savoy Dynasty moved its capital to Torino in the 16th century, it became a magnificent European Capital City. They began a vast series of building projects. These marvellous villas, palaces, castles and hunting lodges designed and embellished by the leading architects and artists of the time, are of enormous artistic value and embody the power of the Monarchy at that time. TORINO [LE RESIDENZE DELLA CASA REALE DEI SAVOIA] Quando Torino diviene la capitale del Ducato di Savoia, si avvia al suo destino di centro europeo di primo piano. Tra il Seicento e il Settecento, la città e le terre vicine sono investite da una impresa monumentale che vede sorgere regge, palazzi e castelli a immagine della monarchia ad opera dei migliori architetti dell epoca, Amedeo di Castellamonte, Guarino Guarini, Michelangelo Garove e Filippo Juvarra. Il razionale e il meraviglioso sono le due cifre nelle quali è da attuare la decifrazione di Torino: l impianto urbanistico, ridisegnato sotto il segno della linearità di matrice illuminista e che dispone le regge cittadine in un bell ordine da parata militare, si accompagna ad uno spettacolo pirotecnico di sfarzo e ricchezza che interessa saloni, arredi, giardini, fontane. Una immensa operazione di propaganda che deve stupire l Europa intera e allineare la Casata dei Savoia alle grandi dinastie regnanti. Il riconoscimento Unesco abbraccia le quattro regge cittadine di Palazzo Reale, Palazzo Madama, Palazzo Carignano, Castello del Valentino, originale fusione tra gusto italiano e grandeur francese, e la preziosa collana di undici delizie perfettamente incorniciate nel paesaggio piemontese. Le residenze formano un sistema molto esteso e sono teatrali ambientazioni per balli e battute di caccia, dove tra fantasie barocche e stupefacenti trionfi ornamentali, la monarchia dava splendida mostra del proprio potere. 34 35

Mantova e Sabbioneta Criteri: (ii) (iii) Iscrizione: 2008 GPS Mantova 45 10 00 N / 10 48 00 E Sabbioneta 44 59 55 N / 10 29 22 E MANTOVA E SABBIONETA Mantova and Sabbioneta. An ancient Etruscan Centre, Mantua flourished under the ruling Gonzaga family (15th and 16th centuries). It grew to be one of the most distinguished of the Renaissance courts. The nearby town of Sabbioneta arose as an ideal town as per the concept of Italian Humanist Art. Antichissimo centro estrusco, Mantova fiorisce sotto la Signoria dei Gonzaga (XVI-XVII sec.) divenendo magnifica corte rinascimentale. La vicina Sabbioneta è città ideale, in cui si attuano i canoni dell Umanesimo italiano. Se Mantova incarna il modello evolutivo della città del Rinascimento, Sabbioneta ne rappresenta il prototipo fondativo; entrambe si richiamano e si completano l una nell altra, offrendo al mondo un paradigma di riferimento urbanistico e culturale che è vessillo della loro epoca. Nel centro storico di Mantova, i gioielli architettonici si inanellano in una collana preziosa che segue il Percorso del Principe e parte dal solenne Palazzo Ducale, reggia affacciata sui laghi che circondano la città. Il nobile percorso attraversa le sfarzose piazze Piazza Sordello, Piazza Broletto, Piazza Erbe, Piazza Mantegna in cui palazzi, torri ed edifici religiosi si avvicendano in una sola ed unica armonia tra polifonie medioevali e melodie rinascimentali. Proseguendo verso sud, si incontrano la Casa del Mantegna e il Tempio di San Sebastiano (1460) di Leon Battista Alberti, fino a giungere a Palazzo Te, la celebre villa gonzaghesca realizzata da Giulio Romano tra il 1525 ed il 1535. Sabbioneta è legata al nome di Vespasiano Gonzaga, il quale a metà del Cinquecento dà inizio alle opere di rifondazione che la dotano di una cinta di mura a stella irregolare, di un assetto viario ortogonale, e di chiese, monumenti e palazzi, come l eccezionale Teatro Olimpico e la Galleria degli Antichi, per la collezione archeologica del Duca, che riecheggiano le forme della classicità romana. 36 37