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Oli Vegetali N. 26 Speciale Previsioni di Produzione Produzione olio 2007: pesante incognita del clima La campagna olivicolo-olearia 2007 difficilmente dovrebbe superare i livelli dello scorso anno. E quanto emerge da un indagine effettuata congiuntamente da Ismea e dalle Unioni dei produttori (Aipo, Cno, Unasco, Unapol, Unaprol), alla fine di luglio. Oggetto della rilevazione sono state principalmente le prime due fasi dell intero ciclo produttivo, fioritura ed allegagione. La prima può considerarsi mediamente ottima, mentre un gradino inferiore nella scala qualitativa viene attribuito alla seconda. Come per altre colture agricole, anche per l olivicoltura la campagna presenta un netto anticipo rispetto alla norma. Mediamente lo slittamento in avanti si valuta in circa 10-15 giorni considerando complessivamente le due fasi sopra indicate, mentre per la raccolta non è agevole, al momento, azzardare previsioni in quanto il caldo degli ultimi mesi potrebbe, in alcuni casi, determinare addirittura un ritardo. Un inverno relativamente mite, ma con buone riserve idriche, ed un anticipo della primavera hanno favorito una precoce mignolatura, non solo nelle aree meridionali, ma anche nelle zone olivicole del Centro-Nord, dove la comparsa delle inflorescenze è avvenuta, eccezionalmente, tra la fine di aprile ed i primi di maggio. I successivi abbassamenti di temperatura, comunque limitati, hanno arrestato lo sviluppo vegetativo, senza tuttavia comprometterne l evoluzione. Le piogge ed un clima non sempre ottimale hanno, invece, causato qualche problema in fase di allegagione. Va sottolineato che l incognita climatica incombe sul risultato produttivo, visto che già la siccità di luglio ha provocato importanti fenomeni di cascola. Se la mancanza di precipitazioni dovesse prolungarsi ancora molto, gli oliveti non irrigui potrebbero avere dei danni da stress idrico. Questa campagna, quindi, sarà molto dipendente dai capricci del tempo, mentre assume meno rilevanza del solito l alternanza produttiva. Tale fenomeno, sebbene ancora presente, è sempre più attenuato dagli interventi di potatura, concimazione e dalle moderne tecniche colturali di gestione degli uliveti. Il clima siccitoso, d altra parte, dovrebbe allontanare il problema legato agli attacchi patogeni, ed in primo luogo della mosca dell olivo, tipico parassita che prolifica con l umidità, e dovrebbe far aumentare le rese, in virtù del fatto che all interno dell oliva c è minore quantità di acqua. La perdita di prodotto verrebbe, in parte, compensata da una maggiore resa in olio. Queste condizioni dovrebbero, inoltre, permettere di ottenere buoni livelli qualitativi. A livello di macro-aree geografiche, si osserva come le regioni del Sud, dove insistono le zone a più alta vocazione olivicola, al momento, sembrano avere una produzione sostanzialmente in linea con quella dello scorso anno. Nel Centro, dopo le buone performance del 2006, si attendono volumi più contenuti, mentre nel Nord, il cui peso produttivo resta limitato, le attese sono ottimistiche.

Da un analisi più dettagliata, emerge come all interno di ogni singola regione, le diverse aree olivicole hanno spesso mostrato un andamento eterogeneo. E il caso della Puglia, che negli ultimi anni, secondo le statistiche Istat, si contende con la Calabria la leadership produttiva nazionale. Partendo dal nord della regione, si osserva come nel Foggiano la fioritura è stata ottima, in virtù anche dell annata non abbondante del 2006, mentre nella fase di allegagione e subito dopo il clima non è stato particolarmente favorevole, con violenti acquazzoni e grandinate che hanno prodotto danni soprattutto nella zona del Tavoliere. Nel Gargano del Sud, invece, durante la fase di allegagione la presenza di alte temperature ha pregiudicato la produzione di Ogliarola Garganica, varietà fortemente presente nella zona; altre cultivar più tardive non hanno risentito di tali fenomeni. Nel Gargano settentrionale gli effetti dell eccessivo caldo sono stati, invece, mitigati grazie all'orografia del territorio. Nell intera provincia, comunque, si teme la cascola dovuta all eccessivo caldo di luglio e, soprattutto, alla mancanza di precipitazioni. Nella provincia di Bari si è avuta un abbondante fioritura seguita da un allegagione solo discreta, a causa delle alte temperature e delle scarse precipitazioni di fine giugno. Rispetto all anno scorso la situazione generale è migliore, sia nella parte settentrionale che in quella meridionale della provincia, anche se il gran caldo che ha caratterizzato giugno e luglio può aver compromesso la produzione, soprattutto nelle zone dove non si può fare ricorso all irrigazione. Per quanto riguarda la situazione fitosanitaria non si segnalano attacchi degni di nota. Anche in provincia di Taranto la fioritura è stata abbondante e più rigogliosa rispetto allo scorso anno. Le piogge di marzo e maggio hanno favorito l accumulo di riserve idriche, senza aver danneggiato il polline, ed anche l allegagione è stata all altezza delle aspettative. Nel Salento quella del 2007 dovrebbe presentarsi come un annata di scarica, determinata più dal normale avvicendarsi dell alternanza produttiva che dai fenomeni atmosferici. Nella provincia di Brindisi la fioritura è stata, infatti, tipica di un annata non abbondante e la successiva fase di allegagione è andata bene, accompagnata da condizioni meteo particolarmente favorevoli. Le alte temperature della terza decade di giugno hanno determinato una riduzione della popolazione della mosca. Tuttavia, a macchia di leopardo, sono stati riscontrati sporadici attacchi di rinchite e di tignola. Anche in provincia di Lecce le leggi dell alternanza, qui ancora molto forti, determinano una produzione di scarica dopo le forti aspettative del 2006, poi disilluse da importanti attacchi di mosca che hanno compromesso il risultato finale. In tema di fioritura la situazione è stata comunque disomogenea all interno della provincia, mentre l allegagione è stata condizionata dalle alte temperature. Composita la situazione dell olivicoltura in Calabria, dove l alternanza fa ancora sentire i suoi effetti. In provincia di Cosenza la fioritura è stata ottima, grazie a condizioni climatiche favorevoli, sia sotto il profilo dell'umidità che delle temperature, che hanno permesso un abbondante emissione di mignole. Successivamente, le forti escursioni termiche registrate in tutta la provincia, hanno provocato una discreta allegagione dei frutticini. Tali fenomeni sono stati attenuati nelle aree a più elevata altitudine, dove si è registrata una maggior allegagione. Solo discreti, invece, i livelli di fioritura in provincia di Catanzaro, ad esclusione dell'area dell'alto Jonio, dove il giudizio è sostanzialmente buono, grazie ad una minore incidenza dell'alternanza di produzione. L'allegagione è stata fortemente condizionata dalle eccessive temperature e le forti precipitazioni in fase di post-allegagione hanno causato cascola di drupe un po in tutte le aree olivicole. In provincia di Reggio Calabria, dove si è continuato con gli interventi di potatura per ridurre gli effetti dell alternanza, i livelli di fioritura sono stati buoni ma la successiva allegagione, come in molti altre zone della Penisola, ha risentito delle non ottime condizioni climatiche, caratterizzate da forti precipitazioni e da un eccessivo caldo. Successivamente si sono innescati anche fenomeni di cascola dei frutticini. In Sicilia, dopo la scarsa produzione del 2006, ci si attendeva una decisa ripresa, ma le condizioni climatiche, in tutto il decorso della prima parte dello sviluppo vegetativo, hanno ridimensionato le aspettative. In provincia di 2

Agrigento, la più importante dell Isola in termini quantitativi, ad una discreta fioritura ha fatto seguito una scarsa allegagione. Negli areali di Sciacca, Ribera e di Menfi i persistenti venti primaverili hanno influenzato negativamente tale fase, favorendo anche attacchi di occhio di pavone. Meno problemi si sono registrati nei comuni di Aragona, Camastra, Licata, Naro e Palma, dove l'andamento climatico, segnato da precipitazioni e alte temperature, ha favorito un decorso più equilibrato delle due fasi fenologiche. Fioritura ed allegagione sono risultate discrete, ma al di sotto delle aspettative, anche in provincia di Trapani. Un ruolo importante è stato giocato dall alternanza, alla quale si sono aggiunte anche malattie da crittogame, che hanno in alcuni casi defogliato drasticamente gli oliveti. Più ottimistiche, invece, le previsioni per la provincia di Palermo dove sia la fioritura che l allegagione sono considerate buone. Il pericolo arriva però dalle alte temperature che, già in luglio, hanno causato una significativa percentuale di cascola dei frutticini, soprattutto nelle piante più giovani. Le aspettative si confermano buone anche in provincia di Messina e Catania, soprattutto dopo un 2006 di scarica, dove molti olivicoltori avevano addirittura desistito dal raccogliere. L andamento climatico dell anno in corso è stato abbastanza favorevole ed anche in queste aree si sta diffondendo sempre più la pratica della potatura degli olivi per contrastare gli effetti dell alternanza. La situazione si presenta piuttosto buona anche nelle altre province siciliane. In Sardegna fioritura ed allegagione sono state sostanzialmente buone, anche se si sono verificati degli attacchi di mosca. In Basilicata la fase di mignolatura è stata caratterizzata da un buon andamento climatico. Durante la fioritura ci sono state diverse precipitazioni e grandinate a macchia di leopardo, soprattutto nel Metapontino che, tuttavia, non hanno condizionato l allegagione. In Molise anche se si sono registrati dei buoni livelli di fioritura, l'incerto andamento climatico nel periodo successivo ha determinato una scarsa allegagione. Le poderose precipitazioni, associate a forti raffiche di vento, hanno infatti influito negativamente su questa fase. In Campania si attende una produzione in ripresa rispetto a quella piuttosto scarsa del 2006. A determinare tale andamento dovrebbe essere soprattutto la provincia di Salerno, dove la fioritura si è rivelata abbondante grazie alle favorevoli condizioni climatiche. In particolare, buone precipitazioni e temperature ottimali hanno incrementato la quantità di mignole emesse, di già abbondanti per l'annata di carica conseguente alla scarica dello scorso anno. Sugli impianti giovani, dove l'alternanza è meno rilevante, si è evidenziata una buona fioritura. L'allegagione si e dimostrata, nel complesso, buona. Salendo verso il Centro della Penisola si preannuncia una produzione che dovrebbe attestarsi sotto i livelli di quella dello scorso anno, peraltro piuttosto abbondanti. Le previsioni risultano pessimistiche in Abruzzo, dove in generale la fioritura è stata buona sul litorale e più contenuta nelle zone interne. Le varietà locali Dritta, Gentile, ad esempio, hanno evidenziato una discreta fioritura, mentre per il Leccino, cultivar molto importante per la sua presenza, ma non esclusivamente tipica dell Abruzzo, è stata scarsissima. L allegagione, a causa dell alternanza produttiva, delle alte temperature e delle numerose precipitazioni, è stata compromessa anche per le varietà locali che avevano mostrato una discreta fioritura. A questo si aggiunge che, nel mese di luglio, il problema siccità si è fatto pesante e lo stress idrico inciderà in modo notevole sul risultato finale. Nel Lazio fioritura ed allegagione sono state influenzate da un andamento climatico assolutamente anomalo, contraddistinto da una primavera con alte temperature e da una bassa piovosità media, primavera che ha seguito un inverno alquanto mite. Il tutto si è tradotto in un anticipo dei diversi stadi fenologici di quasi un mese. Nella provincia di Latina si è assistito alla mignolatura già all inizio di aprile con conseguente fioritura anticipata. Questo andamento climatico avverso ha inoltre determinato una disponibilità di elementi nutritivi non in linea con i reali bisogni della pianta. Il livello di allegagione è stato leggermente inferiore a quello della fioritura, influenzato negativamente dalle condizioni 3

climatiche altrettanto anomale. In particolare i maggiori problemi si sono manifestati nel mese di maggio e giugno. Le alte temperature prima e le piogge poi, accompagnate da venti piuttosto intensi e grandinate diffuse hanno determinato una notevole cascola dei frutti i quali si trovavano già in leggera fase di ingrossamento. Il clima anomalo ha condizionato principalmente la provincia di Viterbo, interessata anche da violente precipitazioni accompagnate da grandine, che hanno provocato cascola. Nelle altre province si teme per gli attacchi di parassiti, in quanto la mitezza dello scorso inverno non ha determinato la morte di tutte le larve. In Umbria le attese produttive sono leggermente inferiori rispetto alla passata campagna. Il fenomeno potrebbe essere amplificato da problemi legati alla siccità ed alle alte temperature del mese di luglio, che hanno innescato fenomeni di cascola. La fioritura è stata discreta, come l allegagione, migliore peraltro in provincia di Perugia che in quella di Terni. Qui, infatti, le temperature al di sotto delle medie del periodo hanno determinato un allegagione inferiore alle attese. In tutta la regione sono buone le aspettative sul fronte qualitativo, vista l assenza, al momento, di significativi attacchi parassitari. Sono state poste in essere, comunque, le azioni di monitoraggio per la lotta alla tignola carpofaga, in rapporto all evoluzione del frutto anticipata rispetto alla situazione normale ed in relazione all andamento climatico favorevole al parassita. Si prevede un annata non abbondante anche per le Marche. La fioritura, grazie al clima favorevole, è stata buona con punte di ottimo, mentre scarsa è stata l allegagione, a causa dei fenomeni siccitosi e delle alte temperature. In alcune zone la produzione si dovrebbe ridurre notevolmente rispetto alla scorsa campagna. Solo cultivar, come ad esempio Sargamo e Carboncella, presentano una produzione significativa, mentre è scarsa per il Leccino. Le regioni del Nord, come detto, si presentano all appuntamento della raccolta 2007 con aspettative molto buone sia sul piano quantitativo che qualitativo. In Liguria la fioritura è stata mediamente discreta, a causa del caldo elevato che ha determinato una cascola accentuata. Buona, invece, l'allegagione, ma le attuali condizioni climatiche sono favorevoli per lo sviluppo della mosca. Nella zona del lago di Garda, tra Veneto e Lombardia, la fioritura è stata ottima ma, come per lo scorso anno, il periodo non ha facilitato di certo il diffondersi del polline poiché nei giorni di piena fioritura si sono registrate temperature eccessivamente alte e comunque al di sopra della media stagionale. Buona fioritura e discreta allegagione hanno caratterizzato l olivicoltura dell Emilia Romagna, dove il largo anticipo vegetativo espone la coltura a maggiori rischi in ordine ai possibili attacchi precoci del parassita mosca olearia. In Toscana la situazione appare alquanto eterogenea. Mentre nelle aree costiere si registra una sostanziale tenuta rispetto alla scorsa campagna, nelle zone interne si stima una diminuzione consistente. La fioritura, in molti casi, è stata compromessa dagli sbalzi di temperatura, così come l allegagione. A preoccupare maggiormente, al momento, sono tuttavia le zone limitrofe al mare, a causa dell eccessivo caldo che provoca cascola e del potenziale attacco di mosca che potrebbe svilupparsi a causa dell umidità. A livello qualitativo, comunque, sono state prese tutte le precauzioni per mantenere gli standard elevati. 4

Produzione italiana di olio di oliva di pressione* (Quintali) Produzione italiana di olio di oliva di pressione* (Quintali) 2003 2004 2005 2006 Cuneo - 50 38 45 Asti - - 30 25 Verbano-Cusio- Ossola 5 7 6 7 Piemonte 9 57 74 77 Como 159 157 169 169 Bergamo 197 286 230 274 Brescia 4.396 5.765 6.290 6.591 Mantova 44 44 37 38 Lecco 80 72 78 156 Lombardia 4.876 6.324 6.804 7.228 Trento 1.545 1.431 2.578 2.140 Trentino Alto Adige 1.545 1.431 2.578 2.140 Verona 10.764 10.548 13.471 11.419 Vicenza 573 753 615 680 Treviso 371 502 399 475 Padova 276 722 759 779 Veneto 11.984 12.525 15.244 13.353 Udine 424 424 459 200 Gorizia 22 22 29 585 Trieste 157 514 282 56 Pordenone 37 48 65 97 Friuli V. G. 640 1.008 835 938 Imperia 15.980 33.700 15.513 21.393 Savona 5.080 13.096 8.766 4.760 Genova 14.095 1.277 14.095 14.095 La Spezia 750 7.200 2.250 4.500 Liguria 35.905 55.273 40.624 44.748 Bologna 115 179 120 212 Ravenna 921 678 929 1.323 Forli' 1.195 1.679 2.094 2.288 Rimini 4.704 4.332 7.035 6.156 Emilia Romagna 6.935 6.868 10.178 9.979 Massa - Carrara 1.551 1.634 1.634 1.551 Lucca 3.303 15.219 3.200 8.200 Pistoia 13.230 13.230 22.500 13.000 Firenze 23.352 103.950 41.328 40.464 Livorno 10.600 20.212 11.400 11.200 Pisa 9.674 23.263 11.089 15.200 Arezzo 9.717 31.615 19.600 19.650 Siena 12.710 16.800 10.150 18.750 Grosseto 24.932 46.713 33.520 39.950 Prato 859 3.222 7.328 3.240 Toscana 109.928 275.858 161.749 171.205 Perugia 21.350 128.648 75.239 113.488 Terni 12.808 39.755 12.421 25.114 Umbria 34.158 168.403 87.660 138.602 Pesaro-Urbino 2.656 2.925 2.576 2.658 Ancona 7.480 11.247 5.750 7.630 Macerata 9.995 10.036 9.484 9.202 Ascoli Piceno 18.282 22.832 15.175 18.763 Marche 38.413 47.040 32.985 38.253 continua 2003 2004 2005 2006 Viterbo 46.596 60.658 64.033 63.494 Rieti 21.431 53.387 13.290 30.340 Roma 59.817 102.050 37.170 62.220 Latina 30.000 71.200 43.700 39.000 Frosinone 36.000 66.000 61.000 53.460 Lazio 193.844 353.295 219.193 248.514 L'Aquila 7.550 6.155 8.611 5.694 Teramo 34.033 41.415 25.191 26.138 Pescara 63.192 68.211 76.748 68.220 Chieti 138.286 114.895 124.887 104.665 Abruzzo 243.061 230.676 235.437 204.717 Campobasso 41.087 46.000 46.000 46.000 Isernia 7.939 11.200 11.200 11.200 Molise 49.026 57.200 57.200 57.200 Caserta 30.408 45.326 43.753 43.846 Benevento 38.517 60.577 43.598 44.990 Napoli 11.329 15.065 15.429 13.800 Avellino 25.530 30.300 27.460 32.571 Salerno 247.570 264.157 261.115 203.384 Campania 353.354 415.425 391.355 338.591 Foggia 430.000 363.000 359.000 276.750 Bari 1.039.781 1.005.178 875.900 608.133 Taranto 128.550 95.700 149.039 150.670 Brindisi 316.008 290.000 288.000 316.800 Lecce 593.745 924.323 786.457 562.182 Puglia 2.508.084 2.678.201 2.458.396 1.914.535 Potenza 25.474 23.077 27.872 26.229 Matera 34.740 36.992 45.448 39.060 Basilicata 60.214 60.069 73.320 65.289 Cosenza 339.824 326.242 344.500 339.993 Catanzaro 304.589 296.281 316.092 305.654 Reggio di Calabria 949.328 1.835.175 969.956 949.328 Crotone 253.120 393.000 357.720 340.868 Vibo Valentia 146.693 147.664 148.700 145.100 Calabria 1.993.554 2.998.362 2.136.968 2.080.943 Trapani 69.000 78.000 65.000 54.150 Palermo 89.800 81.947 91.200 95.000 Messina 104.680 54.290 51.300 42.140 Agrigento 123.400 134.518 120.900 107.484 Caltanissetta 16.566 22.201 17.266 26.753 Enna 38.000 17.550 33.000 12.825 Catania 88.000 65.000 97.000 82.000 Ragusa 16.217 17.557 27.300 18.325 Siracusa 24.358 24.895 34.176 49.350 Sicilia 570.021 495.958 537.142 488.027 Sassari 34.150 32.850 36.091 34.095 Nuoro 17.580 16.888 17.530 17.738 Cagliari 23.850 22.060 24.798 23.733 Oristano 11.393 9.820 11.248 10.856 Sardegna 86.973 81.618 89.667 86.422 ITALIA 6.302.524 7.945.591 6.557.409 5.910.761 * Fonte: Istat; dati aggiornati a giugno 2007 Ismea Direzione Mercati e Risk Management t.sarnari@ismea.it (0685568555);g.miccolis@ismea.it (0685568457) 5