RAVENNA, ANTICA CAPITALE D OCCIDENTE La Perla di Bisanzio e i suoi tesori storici, artistici ed archeologici, dal tramonto di Roma ai tempi di Dante

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Transcript:

RAVENNA, ANTICA CAPITALE D OCCIDENTE La Perla di Bisanzio e i suoi tesori storici, artistici ed archeologici, dal tramonto di Roma ai tempi di Dante a cura di MANRICO BISSI FRANCESCA MALVICINI CRISTIAN BOIARDI SUSANNA AGOSTI PRESENTAZIONE DELL INIZIATIVA A coronamento delle celebrazioni per il 750esimo anniversario della nascita di Dante Alighieri (1265-2015), L Associazione Culturale Archistorica vi porta a scoprire la splendida città di Ravenna, dove riposano le spoglie del Poeta. Il percorso di visita, curato e condotto dal nostro arch. Manrico Bissi, attraverserà il cuore della città romana, bizantina e medievale, svelandone gli antichi canali portuali, i suggestivi sotterranei, i principali monumenti architettonici e i più importanti siti archeologici catalogati come Patrimonio UNESCO : dai resti del palazzo del re ostrogoto Teodorico alla basilica di Sant Apollinare Nuovo; dagli scavi della Domus dei Tappeti di Pietra ai meravigliosi mosaici del Battistero degli Ariani; dal mausoleo imperiale di Galla Placidia alla cripta sommersa di San Francesco; dall imponente complesso di San Vitale alla tomba di Dante. DATA domenica 11 ottobre La gita è stata fissata alla domenica 11 ottobre.

PROGRAMMA DELLA GIORNATA Ritrovo a Piacenza: ore 06,15 presso il CHEOPE (via IV novembre sul retro del liceo scientifico). Partenza TASSATIVA da Piacenza: ore 06,30. Arrivo a Ravenna: ore 09,40 circa (nel viaggio si prevede una BREVE sosta in autogrill). PERCORSO DEL MATTINO Tappa n.1 Basilica di Sant Apollinare Nuovo e resti del palazzo di Teodorico (10,00-10,30). Tappa n.2 Battistero degli Ariani (10,40-11,00). Tappa n.3 Scavi della Domus dei Tappeti di Pietra (11,20-12,20). Pausa pranzo (12,30-14,30). PERCORSO DEL POMERIGGIO Tappa n.4 Basilica di San Vitale e mausoleo di Galla Placidia (14,45-15,45). Tappa n.5 Piazza del Popolo (16,05-16,20). Tappa n.6 Basilica di San Francesco, con cripta sommersa e tomba di Dante (16,40-17,10). Partenza da Ravenna: ore 17,30. Arrivo a Piacenza: ore 20,00 circa. QUOTE DI PARTECIPAZIONE Soci ARCHISTORICA Non soci 26,00 Euro 26,00 Euro + 4,00 per tessera associativa (valida fino al 31-12-2015) = 30,00 Euro + Euro 9,50 di biglietto cumulativo per l ingresso ai monumenti bizantini e paleocristiani di Ravenna. Tale biglietto è FACOLTATIVO, ma fortemente consigliato, in quanto necessario per la visita delle basiliche di San Vitale e Sant Apollinare Nuovo e per il mausoleo di Galla Placidia (Ingresso gratuito per disabili, minori di 10 anni, religiosi e militari, in ogni caso muniti di documento; ridotto a Euro 8,50 per gli studenti). La quota del biglietto verrà raccolta in autobus durante il viaggio. + Euro 3,00 di biglietto per l ingresso agli scavi della Domus dei Tappeti di Pietra. Tale biglietto è FACOLTATIVO (Ingresso gratuito per disabili, minori di 6 anni, muniti di documento). La quota del biglietto verrà raccolta in autobus durante il viaggio. + Euro 22,00 di eventuale pranzo a menù fisso presso il ristorante Babaleus, nelle vicinanze di San Vitale. Tale pranzo è FACOLTATIVO. Per esigenze di prenotazione, gli interessati dovranno versare la quota del pranzo insieme con la quota di iscrizione alla gita. Il numero minimo dei partecipanti per l effettivo svolgimento della gita è di ALMENO 25 PERSONE. Sono inclusi per tutti: Viaggio in pullman granturismo. Servizio di visita guidata a cura dell arch. Manrico Bissi.

FACOLTATIVO - PRANZO PRESSO IL RISTORANTE BABALEUS Per completare la giornata con un piacevole momento di svago e di socializzazione, Archistorica propone ai partecipanti alla gita un pranzo con menù tipico romagnolo presso il Ristorante Babaleus, non lontano dal complesso della basilica di San Vitale. IL PRANZO A MENÙ FISSO AVRÀ UN COSTO DI 22,00 A PERSONA OLTRE ALLA QUOTA DI ISCRIZIONE sopra indicata e si comporrà di: - Antipasto: tagliere di affettati misti accompagnati da piadina - Primi piatti: cappelletti al ragù e goccia d oro gratinata - Dolce: crema di Ravenna - Acqua, vino rosso in caraffa e caffè. Per quanti desiderano prendere parte al pranzo, la quota dovrà essere versata in anticipo unitamente al pagamento della quota di adesione alla gita stessa, in modo da prenotare per tempo i posti al ristorante. NB: per ragioni organizzative, i POSTI per il pranzo indicato sono LIMITATI A 55 PERSONE. Si segnala che il pranzo a menù fisso appena descritto è FACOLTATIVO; tutti coloro che non desiderano prendervi parte potranno trascorrere la pausa pranzo liberamente. MODALITA DI ISCRIZIONE E PAGAMENTO Le iscrizioni alla gita resteranno aperte da domenica 30 agosto fino a domenica 20 settembre. Per iscriversi occorre: 1) Segnalare il proprio interessamento via mail o telefono (vedi sezione contatti) e verificare l effettiva disponibilità dei posti richiesti; 2) Previa conferma della disponibilità dei posti, effettuare il pagamento delle quote di partecipazione, e delle eventuali tessere, con le seguenti modalità: tramite deposito diretto al personale di ARCHISTORICA in occasione della camminata urbana Travo: storia, preistoria e mito, in programma a Travo per il pomeriggio di domenica 30 agosto. tramite deposito diretto al personale di ARCHISTORICA in occasione della camminata urbana Le arti e i mestieri dell antica Piacenza, in programma a Piacenza per il pomeriggio di domenica 20 settembre. tramite deposito diretto presso lo studio dell arch. Manrico Bissi in via Angelo Genocchi n. 52, nei giorni da lunedì a venerdì PREVIO APPUNTAMENTO TELEFONICO AI SEGUENTI NUMERI: 331 9661615 o 339 1295782. tramite bonifico su C/C ASSOCIAZIONE ARCHISTORICA presso BANCA UNICREDIT AGENZIA PIACENZA CAVALLI codice I.B.A.N. IT26T0200812606000103013622 specificando la causale ISCRIZIONE GITA RAVENNA - NOMI E COGNOMI PARTECIPANTI. AVVERTENZA - CHI FOSSE INTENZIONATO AL PRANZO NEL RISTORANTE BABALEUS DOVRA INCLUDERE ANCHE LA QUOTA DEL RELATIVO MENU FISSO (Euro 22,00), SPECIFICANDOLO AL MOMENTO DEL VERSAMENTO O NELLA CAUSALE DEL BONIFICO. 3) Trasmettere la ricevuta dell avvenuto pagamento (solo per chi avesse scelto il bonifico) tramite mail dell Associazione.

Ricordatevi di indicare SEMPRE le vostre generalità, i recapiti mail e/o telefonici, l eventuale appartenenza all associazione, e il numero di persone per le quali state prenotando. AVVERTENZA: Eventuali assenze o ritiri ad iscrizione già effettuata NON SARANNO RIMBORSATI. CONTATTI ASSOCIAZIONE CULTURALE ARCHISTORICA: archistorica@gmail.com - www.archistorica.it Sede: via Angelo Genocchi 52, Piacenza (previo appuntamento telefonico) MANRICO BISSI 3391295782 FRANCESCA MALVICINI 3319661615 CRISTIAN BOIARDI 3662641239 MAPPA DEL PERCORSO DI VISITA

CENNI STORICI SULLA CITTA DI RAVENNA Origini pre-romane. Insediamento di epoca remota, il toponimo si ritiene derivi da un prelatino "rava", probabilmente di origine umbra, che in origine designava un "dirupo prodotto da acqua che scorre" e successivamente "canale, palude, bassura, fanghiglia", unito ad un suffisso "-enna", di origine etrusca. Fin dalla preistoria il tratto della Val Padana su cui sorse Ravenna fu caratterizzato dalle frequenti esondazioni dei brevi fiumi ad andamento torrentizio che scendono dall'appennino verso il mare Adriatico. Ciò portò alla formazione di ampie zone lagunari, che da Ravenna si estendevano fino a lambire il Po (che sfociava più a sud rispetto al corso attuale), creando un vasto agglomerato lagunare chiamato Valle Padusa. Età romana. Mancano testimonianze archeologiche della fondazione di Ravenna. Le origini sono incerte. I primi insediamenti della zona furono opera di Tessali, Etruschi ed Umbri, successivamente sul suo territorio si insediarono anche i Galli Senoni, specialmente dal fiume Montone verso sud, comprendendo tutto l'ager Decimanus, ovvero la campagna verso Forlì, il territorio cosiddetto delle Ville Unite, che non era un territorio lagunare rispetto invece alle zone a nord. L'abitato consisteva di palafitte distribuite su una serie di piccole isole situate all'interno della Valle Padusa, una situazione simile alla Venezia di secoli dopo. La caratteristica fondamentale di Ravenna per tutta l'antichità fu proprio quella di essere circondata dalle acque ed accessibile solo dal mare. Tale peculiarità non passò inosservata ai Romani, e l'imperatore Cesare Ottaviano Augusto dislocò qui la flotta militare dell'alto Adriatico. Per questo fine l'imperatore fece eseguire importanti lavori di sistemazione idraulica: fece scavare la Fossa Augustea, un canale che collegava il Po con l'ampio specchio di acqua a sud di Ravenna e qui fondò il porto di Classe. Il porto fu realizzato con i criteri di una poderosa macchina militare. Secondo Plinio il Vecchio, poteva contenere fino a 250 triremi e 10 000 marinai o classari destinati al controllo di tutto il Mediterraneo orientale (la base destinata al controllo del Mediterraneo occidentale era invece il porto di Miseno). Ai tempi dell'impero romano la città crebbe di importanza: il porto militare divenne anche porto commerciale con traffici mercantili verso tutto il Mediterraneo. Da qui probabilmente partì l'imperatore Traiano per le due spedizioni del 102 e del 105 d.c. che si sarebbero concluse con la conquista della Dacia. Nel 402 l'imperatore dell'impero romano d'occidente Onorio trasferì a Ravenna la residenza imperiale da Milano, per sfuggire alle minacce di Alarico. In questo periodo il vescovo della città divenne metropolita, e la città visse una fase di espansione con l'edificazione dei terreni presso la cattedrale Ursiana (attuale Duomo) e verso Nord. Tuttavia, nello stesso periodo, l'interramento della laguna causato dagli apporti alluvionali dei fiumi rese progressivamente inutilizzabile il porto di Classe. A Ravenna si decisero le sorti dell'impero d'occidente allorché nel 476 venne deposto l'ultimo imperatore, Romolo Augusto, per mano di Odoacre, re degli Eruli. Il regno di Odoacre ebbe vita brevissima e il re dei Goti Teodorico, nel 493, rivendicò il controllo della città, dopo un lungo assedio. Il sovrano goto, che morì nel 526, si distinse per una politica di distensione soprattutto dal punto di vista religioso. La presenza di una vasta comunità di cristiani ariani portò alla costruzione di numerosi edifici di culto, e la città si arricchì di opere e cultura. Età bizantina. Divenuto imperatore d'oriente Giustiniano I, avviò un programma politico mirato alla riconquista di quei territori dell'impero Romano d'occidente occupati da regni barbarici (Ostrogoti in Italia, Vandali in Africa e Visigoti in Spagna). Per fare ciò diede l'avvio ad un'offensiva militare nota come guerra gotica. Anche l'italia rientrò ben presto sotto il controllo dell'impero d'oriente. Giustiniano stabilì nella penisola un protettorato che ebbe sede a Ravenna, successivamente controllato da esarchi. Giustiniano, inoltre, si preoccupò di fare occupare il soglio vescovile ravennate da Massimiano, suo uomo di fiducia, che assunse, per volontà dell'imperatore e per la prima volta nella storia antica della chiesa, il ruolo di arcivescovo. Nel 751 l'esarcato cadde sotto l'offensiva dei Longobardi. Per volontà

del re dei Franchi Pipino il Breve, la città nel 754 con il patto di Quierzy passò sotto il controllo del papa. Il patto non fu mai operativo in quanto i Longobardi rimasero in città fino al 756 e successivamente a tale data il potere fu esercitato dagli arcivescovi locali con l'appoggio dell'aristocrazia locale e in forza di antichi privilegi che riconoscevano alla chiesa ravennate l'indipendenza dal papato di Roma (autocefalia). I privilegi di cui gli arcivescovi godevano portarono questi ultimi a posizioni di aperto scontro con i papi romani: essi appoggiarono gli imperatori, dagli Ottoni agli Svevi. In questo periodo la città fu spogliata di molte opere (arredi, mosaici, marmi, statue), e Classe, saccheggiata e ormai lontana dalla linea di costa, venne definitivamente abbandonata. Età medievale e moderna. Ravenna ebbe un ordinamento comunale, prima sotto il controllo degli arcivescovi e successivamente fra le famiglie nobiliari che ambivano alla signoria. La prima cronologicamente fu la famiglia dei Traversari che resse Ravenna fino al 1275 a cui subentrò la famiglia dei Da Polenta. Fu in questi anni che Dante Alighieri trovò ospitalità a Ravenna e qui morì per la malaria contratta durante un'ambasceria a Venezia per conto proprio della famiglia Da Polenta. Fra il XIII e il XIV secolo, il letto dei fiumi Montone e Ronco venne modificato, portando i due fiumi ad abbracciare le mura della città prima dello sbocco a mare; la regolazione delle acque migliorò la resa agricola dei terreni circostanti e la sicurezza della città. La signoria dei Da Polenta durò fino al 1441 anno in cui il controllo della città passò sotto il dominio veneziano. I veneziani governarono Ravenna fino al 1509, e in questo periodo nel centro cittadino vennero edificati diversi palazzi in stile veneziano e fu costruita la Rocca Brancaleone. La città, passata sotto il controllo dello Stato Pontificio nel 1509, fu nel 1512 saccheggiata dall'esercito Francese, in occasione della guerra della Lega Santa. Ravenna resterà sotto lo Stato Pontificio per i successivi 350 anni. In questo periodo il progressivo innalzamento del letto dei fiumi Ronco e Montone, ormai pensili intorno alla città, aveva causato diverse alluvioni; al problema si mise fine solo nel XVIII secolo, con la deviazione dei due fiumi che vennero fatti confluire nel canale dei Fiumi Uniti a sud della città. Sul percorso del vecchio letto del fiume Montone venne aperta la nuova darsena, il porto-canale Corsini (dal cognome di papa Clemente XII). Nella città, liberata dalla minaccia delle acque, venne costruito il nuovo Duomo in sostituzione della cattedrale Ursiana, e numerose opere fra cui il tempietto per il sepolcro di Dante. Dopo il momentaneo dominio napoleonico Ravenna torna nuovamente allo Stato Pontificio finché, nel 1859, in seguito ad un plebiscito, viene annessa al Regno di Sardegna, che diventerà dal 1861 Regno d'italia.