da mercoledì 4 a sabato 7 maggio 2016

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Transcript:

da mercoledì 4 a sabato 7 maggio 2016 - Italia Patrimonio dell Umanità - VIAGGIO A RAVENNA E NEL DELTA DEL PO In collaborazione con Associazione Flumen PUNTO TOURING ROMA durata 4 giorni 3 notti Ravenna è uno scrigno d arte, di storia e di cultura di prima grandezza. È una città di origini antiche con un passato glorioso e fu tre volte capitale: dell Impero Romano d Occidente, di Teodorico Re dei Goti, dell Impero di Bisanzio in Europa. Nelle basiliche e nei battisteri della città si conserva il più ricco patrimonio di mosaici dell umanità, risalente al V e al VI secolo, e 8 monumenti di Ravenna sono inseriti nella lista del patrimonio mondiale dell UNESCO. Se Ravenna fu il maggiore centro politico e culturale dell Occidente nei secoli che accompagnarono il declino della civiltà latina, nondimeno essa offre testimonianze anche di epoche più antiche: dal complesso della Domus dei Tappeti di Pietra al vasto porto romano di Classe. È la città che serba le spoglie di Dante e ne mantiene viva la memoria con importanti manifestazioni culturali. Nel sinuoso andamento delle sue strade si legge ancora il suo passato di centro lagunare, la presenza dell acqua nei canali che la attraversavano, chiusi durante la dominazione veneziana sul finire del 400, creando di contro l elegante spazio della piazza maggiore, oggi Piazza del Popolo. Il fascino controverso di Teodora, la ballerina divenuta imperatrice, la saggezza di Giustiniano, il creatore di leggi, il carisma e il destino drammatico di Teodorico, hanno lasciato la loro impronta nella città di Ravenna, nella luce che, sovrana, illumina e dilata gli spazi, evocando echi d infinito. E navigando nella laguna alle foci del Po, grande è l incanto di questa terra sospesa tra cielo, terra e mare. Viaggio in collaborazione con Associazione Flumen.

PUNTO TOURING ROMA PROGRAMMA DEL VIAGGIO Mercoledì 4 Maggio SULLA VIA DEI ROMEI: SANT APOLLINARE IN CLASSE - RAVENNA Appuntamento alle ore 06:45 a Piazzale Ostiense (lato Acea) - ore 07:00 partenza in pullman per Ravenna. La nostra prima fermata, in tarda mattinata, sarà il primo degli 8 monumenti di Ravenna iscritti nel Patrimonio Mondiale dell Umanità: la basilica di Sant Apollinare in Classe. Dedicata a sant'apollinare, il primo vescovo della città, fu costruita nella prima metà del VI secolo, finanziata da Giuliano Argentario per il vescovo Ursicino e consacrata nel 547 dal primo arcivescovo Massimiano. Tutta la decorazione del catino absidale risale circa alla metà del VI secolo e si può dividere in due zone: nella parte superiore un grande disco racchiude un cielo stellato nel quale campeggia una croce gemmata, che reca all'incrocio dei bracci il volto di Cristo dentro un medaglione circolare. Sopra la croce si vede una mano che esce dalle nuvole, la mano di Dio. Ai lati del disco, le figure di Elia e Mosè. Ai lati, in mezzo a nubi, si trovano i simboli alati degli evangelisti (tetramorfo): l'aquila (Giovanni), l'angelo (Matteo), il Leone (Marco), il Vitello (Luca). I tre agnelli, che si trovano spostati un po verso il basso, proprio all'inizio della zona verde, con il muso rivolto verso la croce gemmata, simboleggiano gli apostoli Pietro, Giacomo e Giovanni: siamo chiaramente di fronte alla rappresentazione della Trasfigurazione sul Monte Tabor. Nella zona inferiore si allarga una verde valle fiorita, con rocce, cespugli, piante e uccelli. Al centro si erge solenne la figura di Santo Apollinare, primo vescovo di Ravenna, con le braccia aperte in atteggiamento orante, cioè ritratto nel momento di innalzare le sue preghiere a Dio perché conceda la grazia ai fedeli affidati alla sua cura, qui rappresentati da dodici agnelli bianchi. Conclusa la visita raggiungeremo il nostro hotel. Pranzo libero. Cena e pernottamento a Ravenna. Giovedì 5 maggio RAVENNA: CAPITALE D ORIENTE Questa giornata è interamente dedicata a Ravenna e al suo incomparabile patrimonio storico-artistico, illuminato dallo splendore dei suoi mosaici. Cominceremo visitando il sito archeologico sotterraneo della domus dei Tappeti di Pietra per poi proseguire con la basilica di San Vitale, il mausoleo di Galla Placidia, il Battistero Neroniano, per concludere con Sant Apollinare Nuovo. Emblema della Cancelleria arcivescovile ravennate, San Vitale è tra le massime opere dell arte tardo-romana. Celebre per i mosaici commissionati dall arcivescovo Massimiano (546/556 d.c), la Basilica è un luogo di

raccoglimento interiore: mentre il corpo ne discende i gradini, lo spirito s innalza al Vero. Un capolavoro da ammirare per la manifesta bellezza e per il sotteso, preciso, suggestivo filo teologico. Nel catino absidale si dispiega una teofania, un apparizione del Divino. Cristo sul Globo, con gli Arcangeli Michele e Gabriele porge la corona di gloria a San Vitale. Il Santo la riceve con mani velate, rispettosamente: il gesto di Cristo innalza San Vitale a difensore della chiesa cattolica. Intanto, il vescovo Ecclesio offre a Cristo la basilica della prossima vittoria imperiale. L abside accoglie i celebri quadri di Giustiniano e di Teodora. Sono due pannelli complementari, simbolo dell armonia tra storia civile ed ecclesiastica. Il mausoleo di Galla Placidia (386-452), sorella dell imperatore romano Onorio, è un monumento cristiano funerario. Costruito a forma di croce latina, l edificio è giunto pressoché integro nella struttura architettonica e nei mosaici. Siamo in un luogo di transito, di passaggio dalla vita nel tempo a quella nell eterno: un opera di fascino etico ed estetico, dove i maestri del mosaico abbracciano quelli della fede. La cupola, simbolo del cielo, custodisce la parte più espressiva e famosa della decorazione. Tra le 570 stelle d oro e il blu intenso del cielo emerge la Croce gloriosa, signum cristiano della risurrezione. L atmosfera notturna, che già colpì D Annunzio e ispirò a Cole Porter. la canzone Night and Day, è magica: tutti i temi iconografici (dai quattro animali dell Apocalisse agli Apostoli) rappresentano la vittoria della vita sulla morte, dove la croce trionfa come via per la risurrezione e per la vita eterna. Ovunque trionfano dominanti scure, accostate ai tocchi oro e vermiglio e alla calda luce dell alabastro: l effetto è una diffusa atmosfera di quiete, consona per un sepolcro e per il suo messaggio di Vita dopo la vita. Il battistero Neoniano (o degli Ortodossi) venne fondato dal vescovo Orso, prima dell anno 396, e costruito prima del trasferimento della capitale da Milano a Ravenna. Il battistero, sul cui pavimento troneggia l ambone marmoreo, è famoso per i mosaici della cupola commissionati dal Vescovo Neone. Il ciclo musivo della cupola si incentra sul battesimo di Cristo, immerso a metà persona nelle acque del fiume Giordano (personificato da un vegliardo). Vicino al Cristo, sulla riva del Fiume, il Battista amministra il battesimo. La prima grande fascia che circonda il medaglione rappresenta i dodici Apostoli guidati dai rispettivi duces Pietro e Paolo. Gli Apostoli, maestri e testimoni della fede battesimale, procedono con incedere maestoso con le trionfali corone della vittoria. Infine viene rappresentato il giardino celeste, il Regno di Dio destinato ai neofiti battezzati in questo battistero. Un giardino-paradiso, dove trionfano piante, uccelli e fiori disposti con raffinata sensibilità artistica. Ai quattro troni corrispondono i quattro altari con i quattro vangeli che, con le sedie dei Giusti, sono notevolissimi simboli cristiani escatologici. La basilica di Sant Apollinare Nuovo, era la chiesa palatina di Teodorico, destinata al culto ariano, fu riconciliata al culto cattolico: è la più importante testimonianza dell incontro tra romanitas e barbaritas, tra culto ariano e culto cattolico; venne eretta tra il 493 e i primi del secolo VI. I mosaici rappresentano le due anime della basilica: una parte sono di matrice bizantina, mentre quelle d età teodericiana affondano le radici nella tradizione ellenistico romana, che si fondono insieme a costituire una delle più vaste superfici musive dell antichità. I cicli musivi si dispiegano in tre grandi fasce. Nalla parte superiore ci sono 26 scene, che rappresentano il più antico ciclo musivo del Nuovo testamento rimasto.; a sinistra, gli episodi rievocano le letture evangeliche della Settimana Santa e della Pasqua. Il Salvatore, punto focale, è rappresentato più grande degli altri personaggi, secondo i canoni dell arte tardo-antica. E raffigurato il Cristo barbato, a evidenziarne la sofferente natura umana.

Nella parte centrale si ammira un capolavoro iconografico, composto da trentadue figure di Profeti, sedici per lato. Ogni figura si ripete con uniformità, a celebrazione del Libro e a sigillare l importanza dei Profeti nella composizione delle Scritture, Profeti che richiamano, tutti i maestri della fede neo e vetero testamentari. Infine, nella parte inferiore, commissionati dalla Cancelleria ravennate, i mosaici illustrano una fastosa processione di Sante e un corteo di Santi. Le Ventidue Sante, guidate da Sant Eufemia, avanzano con incedere lento e ritmato, recando una simbolica corona. Sull opposta parete, i ventisei martiri in candide vesti sembrano una processione infinita. Sguardi e atteggiamenti sono sempre costanti, ad abolire ogni individualità in nome del comune Messaggio. Pranzo libero; cena in ristorante. Venerdì 6 maggio IL DELTA DEL PO E L ABBAZIA DI POMPOSA Lasciamo oggi Ravenna per dirigerci verso il Delta del Po, alla scoperta di un ambiente naturale particolarmente suggestivo, dove a bordo di un battello, andremo dove acqua e cielo si incontrano. Il Parco Regionale del Delta del Po dell'emilia- Romagna è stato istituito nel 1988 con apposita Legge Regionale (L.R. 27/88) e fa parte del sistema delle aree protette dell'emilia-romagna. Il Parco è articolato in sei "Stazioni" che si sviluppano intorno alla porzione meridionale del Delta del Po, la parte nord del quale appartiene alla Regione Veneto, lungo la costa ferrarese e ravennate e nei pressi di Argenta. Nel 1999 la parte nord del territorio è stata inserita nel sito Unesco come Patrimonio dell'umanità "Ferrara, città del Rinascimento e il suo Delta del Po". Il delta del Po comprende il sistema idraulico di diramazioni fluviali attraverso cui il fiume Po sfocia nel Mare Adriatico dopo il suo corso lungo la Pianura Padana. La sua formazione attuale deriva dalla grande opera idraulica attuata dalla Repubblica di Venezia nel 1604, conosciuta come Taglio di Porto Viro che gradatamente ha esteso la superficie deltizia di circa 18mila ettari. Esso è costituito quindi, in primis, dall'insieme di detti rami fluviali e, per estensione, dal territorio tra essi compreso. Secondo questa definizione il delta del Po ricade interamente nella Provincia di Rovigo o Polesine e ne occupa quasi interamente la porzione orientale (a partire dall'incile del Po di Goro sino al mare).in un'accezione più ampia, esso comprende la più vasta area del delta storico, vale a dire quella compresa tra gli antichi rami deltizi del fiume Po: esistendo un tempo importanti diramazioni meridionali del corso d'acqua, tra cui citiamo il Po di Volano e il Po di Ferrara o Po di Primaro, esso includerebbe la parte della Provincia di Ferrara a forma di cuspide compresa tra i vertici di Stellata, Sacca di Goro e Valli di Comacchio. La superficie dell'area deltizia è interessata da una progressiva espansione (pari a circa 60 ha l'anno) dovuta dall'avanzamento verso est delle foci dei vari rami del delta. Tale spostamento avviene per il progressivo deposito del considerevole trasporto solido del fiume Po sul basso fondale dell'adriatico che ne determina l'innalzamento e quindi il costante prolungamento a mare del letto delle diverse diramazioni. La Provincia di Rovigo è pertanto l'unico territorio italiano soggetto ad espansione, con la conseguente necessità di aggiornare periodicamente i dati statistici relativi alla sua superficie. A sud del delta il mare forma un'insenatura che, pur non prendendo il nome di golfo, ne ha tutte le caratteristiche.

Per tornare a Ravena percorreremo una delle vie Romee che i pellegrini provenienti dal nordest dell Italia e dell Europa utilizzavano per compiere il loro viaggio verso Roma e ci fermeremo in una delle abbazie più importanti di questo territorio: l abbazia di POMPOSA. L insula Pomposiana, conosciuta già nell'antichità, era in origine circondata dalle acque (del Po di Goro, del Po di Volano e del mare). Si hanno notizie di un'abbazia benedettina, di dimensioni inferiori a quella attuale, a partire dal IX secolo, ma l'insediamento della prima comunità monastica nell'insula Pomposiana risale al VI-VII secolo, fondato in epoca longobarda dai monaci di San Colombano che vi eressero una cappella. Il primo documento storico che attesti l'esistenza dell'abbazia è comunque del IX secolo: ne fa menzione il frammento di una lettera che papa Giovanni VIII inviò all'imperatore Ludovico II. L'abbazia che noi oggi ammiriamo venne consacrata nel 1026 dall'abate Guido. Fino al XIV secolo l'abbazia godette di proprietà, sia nei terreni circostanti (compresa una salina a Comacchio), sia nel resto d'italia, grazie alle donazioni; poi ebbe un lento declino, dovuto a fattori geografici e ambientali, quali la malaria e l'impaludamento della zona, causato anche dalla deviazione dell'alveo del Po. Ebbe una grande importanza per la conservazione e la diffusione della cultura durante il Medioevo, grazie ai monaci amanuensi che vi risiedevano. In quest'abbazia il monaco Guido d'arezzo ideò la moderna notazione musicale e fissò il nome delle note musicali. Fra il 1040 e il 1042 vi soggiornò anche il ravennate Pier Damiani, chiamato a istruire i monaci. Pranzo lungo il percorso; cena in hotel Sabato 7 maggio RAVENNA Ancora una mattinata dedicata a Ravenna, in cui renderemo omaggio a Teodorico visitando il suo mausoleo e ricorderemo la vocazione portuale della città visitando l area archeologica dell antico porto di Classe. Il Mausoleo di Teodorico è la più celebre costruzione funeraria degli Ostrogoti. La costruzione si distingue da tutte le altre architetture ravennati per il fatto di non essere costruito in mattoni, ma con blocchi di pietra d'istria. Il mausoleo presenta una pianta decagonale e l'impostazione a pianta centrale riprende la tipologia di altri mausolei romani (come il Mausoleo di Cecilia Metella), ed è caratterizzato da due ordini: Il primo è esternamente decagonale, con nicchie su ciascun lato coperte da solidi archi a tutto sesto, mentre all'interno ha un vano cruciforme, forse con destinazione di camera sepolcrale. Il secondo è più piccolo, raggiungibile da una scala esterna e anticamente circondato da un deambulatorio con colonnine che lo rendevano più aggraziato e del quale restano solo tracce nell'attaccatura di archi alla parete. È anch'esso a forma decagonale all'esterno, ma diviene circolare al livello del fregio. Il vano interno è circolare, con una sola nicchia ad arco provvisto di croce. Oggi vi si trova la vasca di porfido rosso, priva di lastra superiore e che conteneva il corpo del re, i cui resti furono rimossi durante la dominazione bizantina. La caratteristica più sorprendente dell'edificio è costituita dalla copertura formata da un enorme unico monolite a forma di calotta, anch'esso in pietra d'istria, di 10,76 metri di diametro e 3,09 di altezza, per un peso di circa 230 tonnellate. Esso fu trasportato per mare e issato sull'edificio tramite le sue dodici anse. Il forte senso di massa dell'edificio dovuto all'utilizzo della pietra segnala la continuità di questo con gli heroon di tradizione classica. Come si sia riusciti a posizionare il monolite in cima alla costruzione non è ancora oggi del tutto chiaro; due possibili ipotesi potrebbero essere che esso sia stato alzato sull'edificio man mano che questo veniva costruito, o che gli architetti fecero costruire una specie di diga, una "piscina", attorno al mausoleo completato e che quindi abbiano trasportato con una zattera il monolite fino alla cima.

Inoltre qui si trova all'esterno una fascia decorativa con un motivo "a tenaglia", l'unica testimonianza a Ravenna di una decorazione desunta dall'oreficeria gota invece che dal repertorio romano/bizantino. Il paesaggio di Classe è profondamente mutato dall antichità. I sedimenti trasportati dai fiumi hanno interrato le lagune che un tempo contrassegnavano questo territorio. La riva del mare, che in età romana distava poche centinaia di metri, si è allontanata di ben 9 chilometri. Ancora nel VI sec. d.c. questa zona corrispondeva a un isolotto che divideva in due la bocca di porto da cui le imbarcazioni accedevano alle lagune interne. Sulla riva opposta, più avanti, avreste scorto la diga foranea che proteggeva l imboccatura del canale e il grande faro, che per imponenza era paragonato a quello di Alessandria. Le comunicazioni ad ampio raggio erano garantite dalla via Popilia, costruita già nel 132 a.c. per volere del console Publio Popilio Lenate, che collegava Ariminium (Rimini) ad Hatria (Adria) passando per Classe e Ravenna. Dopo la fioritura della prima età imperiale, collegata alla presenza del porto militare, il nuovo ruolo di terminal commerciale di Ravenna assunto da Classe nel V e VI secolo d.c., ne determinò un rapido sviluppo urbanistico. Per costruire nuovi edifici e infrastrutture fu ampiamente utilizzato materiale edilizio prelevato da costruzioni più antiche. Tutto quanto era in rovina fu demolito e smontato per cavarne materiale da costruzione. Non furono risparmiate nemmeno le necropoli. Osservando i resti del quartiere portuale si può constatare come le murature siano state erette utilizzando mattoni e tegole degli edifici romani, componenti architettoniche in pietre diverse, finanche pezzi di statue e di sarcofagi. Anche la malta che li tiene insieme è frutto di un riciclo: la calce era ottenuta da marmi e calcari provenienti dalle demolizioni, bruciati in apposite fornaci. A partire dalla metà del VII secolo d.c. i magazzini del porto, oramai in stato di abbandono, subirono la medesima sorte: furono demoliti per costruire le ultime abitazioni e i nuovi centri di culto. La produzione di mattoni era infatti cessata nel III d.c. e sarebbe ripresa solo nel XII-XIII secolo. Pranzo libero. Rientro a Roma previsto in seconda serata. il programma, nel corso di svolgimento, potrebbe subire per motivi organizzativi modifiche nella sequenza delle visite ma non nei suoi contenuti

PUNTO TOURING ROMA SCHEDA TECNICA DEL VIAGGIO Viaggio a Ravenna e Delta del Po Da mercoledì 4 a sabato 7 maggio 2016 Organizzazione tecnica: Touring Club Italiano / Punto Touring di Roma Conduzione del viaggio: Associazione Flumen -Roma Accompagna il viaggio: Dott.ssa Carla Vaudo Laureata e specializzata in Archeologia Medievale presso La Sapienza di Roma, diplomata e perfezionata in Archeologia Cristiana presso il Pontificio Istituto di Archeologia Cristiana, ha svolto numerose campagne di scavo, in particolare nel sito medievale di Centumcellae/Civitavecchia. Da oltre 15 anni lavora con Flumen nella progettazione e realizzazione di proposte culturali in Italia e all estero, svolgendo percorsi guidati, viaggi, conferenze, lezioni e laboratori didattici. LA QUOTA PREVEDE: Pernottamento in hotel centrale categoria 4**** Abbiamo scelto: PALAZZO GALLETTI ABBIOSI Ravenna, via Roma 140 / www.galletti.ra.it Tutte le cene e il pranzo di venerdì 6/05 Trasferimenti con pullman privato in partenza da Roma Navigazione con battello privato nel delta del Po Assicurazione viaggio Guida Verde TCI Emilia Romagna Sistema di amplificazione Assistenza tecnica e culturale durante il viaggio della dott.ssa Carla Vaudo LA QUOTA NON PREVEDE: i pranzi (tranne quello di venerdì 6/5) la tassa di soggiorno (Eu 2,00 a notte a persona, da pagare in loco) biglietti di ingresso a musei e monumenti in programma tutti gli extra a carattere personale eventuali mance tutto quanto non riportato alla voce La quota prevede QUOTE DI PARTECIPAZIONE A PERSONA (in partenza da Roma): con un gruppo di 15-20 partecipanti: Eu 745,00 Soci TCI / EU 765,00 non Soci TCI con un gruppo di 21-25 partecipanti: Eu 645,00 Soci TCI / EU 665,00 non Soci TCI con un gruppo di 26-30 partecipanti: Eu 600,00 Soci TCI / EU 620,00 non Soci TCI supplemento camera singola: Eu 96,00

Nel caso di partenza da altra città, il costo finale del viaggio andrà verificato direttamente con i nostri uffici ISCRIZIONE AL VIAGGIO E MODALITÀ DI PAGAMENTO L iscrizione al viaggio deve pervenire possibilmente non oltre il 15 aprile presso il Punto Touring di Roma, piazza SS Apostoli 62/65, tel. 06.36005281, e-mail libreria.ptroma@touringclub.it All atto dell iscrizione è previsto il versamento di un acconto dell importo di Eu 450 La sottoscrizione della polizza assicurativa di annullamento viaggio è facoltativa, il costo è calcolato sulla base della spesa finale sostenuta e va richiesta all atto dell iscrizione. Penali in caso di annullamento del viaggio: 30% della quota di partecipazione da 49 a 20 giorni prima della partenza 50% della quota di partecipazione da 19 a 10 giorni prima della partenza 75% della quota di partecipazione da 9 giorni a 3 giorni prima della partenza 100% della quota di partecipazione dopo tali termini