-Distretto Socio Sanitario 1 (Gallipoli) Gallipoli - Alezio - Sannicola - Tuglie - Taviano - Chiesanuova - San Simone - Alliste - Melissano - Racale

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Le Aziende Apistiche del Sud Salento Il primo passo prima di poter effettuare un censimento degli apicoltori nel Sud Salento, è stato quello di definire con precisione l area geografica di ricerca. Per questione di opportunità è stata scelto il territorio di pertinenza della AUSL LE 2: -Distretto Socio Sanitario 1 (Gallipoli) Gallipoli - Alezio - Sannicola - Tuglie - Taviano - Chiesanuova - San Simone - Alliste - Melissano - Racale -Distretto Socio Sanitario 2 (Maglie) Maglie - Corigliano d'otranto - Castrigniano dei Greci - Cannole - Bagnolo del Salento - Palmarigi - Giurdignano - Otranto - Muro Leccese - Scorrano - Melpignano - Cursi -Distretto Socio Sanitario 3 (Poggiardo) Poggiardo - Marittima - Spongano - Uggiano La Chiesa - Minervino - Andrano - Castro - Nociglia - Vitigliano - Cerfignano - Cocumola - Giuggianello - Botrugno - Surano - S. Cassiano - Castiglione - Diso - Ortelle Vignacastrisi -Distretto Socio Sanitario 4 (Casarano) Casarano - Taurisano - Collepasso - Supersano - Parabita - Matino - Ruffano -Distretto Socio Sanitario 5 (Gagliano del Capo) Gemini - Presicce - Felline - Torre San Giovanni (Ugento) - Ugento - Acquarica - Tricase - Lucugnano - Gagliano del Capo - Morciano - Alessano - Corsano - Salve - Giuliano - Patù - Castrignano Capo - Ruggiano - Miggiano - Specchia - Montesardo - Depressa - Barbarano - Leuca - Tiggiano - Montesano Salentino Si è proceduto quindi al reperimento dei nominativi delle Aziende Apistiche regolarmente iscritte alla Camera di Commercio di Lecce, e degli apicoltori che hanno fatto denuncia di possesso di arnie nel 5 distretti dell AUSL LE 2.

A questo punto gli apicoltori sono stati contattati ed è stato posto loro un breve questionario, mirato a cogliere gli aspetti caratteristici dell apicoltura nel territorio in oggetto. Al fine di poter confrontare al meglio le piccole realtà con quelle le più grandi, sono state incluse nel sondaggio tutte le aziende apistiche iscritte alla Camera del Commercio della provincia di Lecce, anche se non appartenenti all area del Sud Salento. Analisi dei dati Dall analisi dei dati acquisiti è interessante evidenziare, come primo risultato, la quantità media di miele prodotto per ogni arnia. Arnie Miele totale (Kg) Miele/Arnia 160 5000 31,3 200 2000 10,0 150 2500 16,7 700 15000 21,4 200 6000 30,0 100 500 5,0 5 60 12,0 5 20 4,0 15 250 16,7 120 2500 20,8 60 1200 20,0 10 100 10,0 35 300 8,6 1 10 10,0 350 9000 25,7 40 100 2,5 10 ND ND 11 ND ND 5 ND ND 5 ND ND Si può facilmente notare come si vada da un massimo di 31,25 kg ad arnia ad un minimo di 2,5 kg. Uno scarto così evidente può essere dovuto a diversi fattori: 1. La differente ubicazione delle arnie; 2. La pratica del nomadismo (spostare le api in modo da mettere a loro disposizione costantemente delle fioriture non può che incidere favorevolmente sulla produzione)

3. Diverse tecniche di cura delle api (alveari infestati di Varroa portano a produzioni scarse); 4. Un errata valutazione della quantità di miele prodotto nel momento in cui compilava il questionario da parte di qualche apicoltore. Emerge altresì un altro dato molto interessante: la produzione media degli apicoltori con più di 100 arnie è di circa 20 Kg/arnia, mentre per gli altri la quantità media di miele prodotto scende a 10 Kg/arnia. Anche in questo caso una differenza così netta può avere più spiegazioni, probabilmente legate tra loro: è verosimile infatti che gli apicoltori con più arnie esercitino l attività apistica come principale (se non unica) fonte di reddito. Questo comporta una maggior attenzione da parte loro nella scelta delle postazioni degli apiari e delle tecniche di allevamento e cura delle malattie utilizzati, che anno dopo anno diventano più razionali (anche mediante una gestione computerizzata del lavoro). E invece più probabile che un apicoltore con meno arnie sia solo un hobbista e che, non facendo dell apicoltura la sua fonte di reddito, non sia stimolato alla ricerca di metodologie e accorgimenti che facciano aumentare la propria produzione. Dai questionari risulta infatti evidente come tra i piccoli apicoltori ci sia anche chi trascura la cura della varroa, cosa praticamente inconcepibile per gli altri. Ad evidenziare quanto detto sopra può servire la tabella seguente, che evidenzia come a praticare il nomadismo siano quasi esclusivamente gli apicoltori con più di 100 arnie N Arnie Nomadismo 160 no 200 si 150 si 700 si 200 si 100 si 5 no 5 no 15 no 120 no N Arnie Nomadismo 60 no 10 no 35 no 1 si 350 no 40 no 10 ND 11 ND 5 ND 5 ND Un ulteriore dato di rilevante interesse è lo studio dei vari ti tipi di mieli prodotti.

Tipi di Mieli prodotti N Arnie MILLEFIORI AGRUMI TIMO ACACIA ROSMARINO EUCALIPTO 160 x x x 200 x x x x x 150 x x x x x 700 x x x x 200 x x x x x 100 x x 5 x 5 x 15 x 120 x x x 60 x x x x 10 x 35 x 1 x x x x 350 x x 40 x x 10 ND ND ND ND ND ND 11 ND ND ND ND ND ND 5 ND ND ND ND ND ND 5 ND ND ND ND ND ND 18 16 14 12 10 8 6 4 2 0 16 8 8 2 3 7 MILLEFIORI AGRUMI TIMO ACACIA ROSMARINO EUCALIPTO Dall analisi della tabella e del relativo grafico emerge come, oltre alla produzione di miele millefiori, si ha quella di miele di agrumi, timo, eucalipto, rosmarino ed acacia. Anche in questo caso notiamo una

sostanziale differenza tra chi possiede poche arnie, che produce nella maggior parte dei casi solo miele millefiori, e chi al contrario ha più alveari, che riesce ad avere produzione di mieli uniflorali. Anche le modalità di vendita sono legate al numero di arnie. Gli unici ad utilizzare il canale della vendita all ingrosso sono gli apicoltori con più di 160 unità. 9 8 7 6 5 4 3 2 1 0 Solo dettaglio Dettaglio e ingrosso Non vendono Modalità di vendita N Arnie Dettaglio Ingrosso Non vendono 160 x x 200 x x 150 x 700 x x 200 x x 100 x 5 x 5 x 15 x 120 x 60 x 10 x 35 x 1 x 350 x x 40 x 10 ND ND ND 11 ND ND ND 5 ND ND ND 5 ND ND ND Altri tipi di produzione Oltre alla produzione miele è stata fatta un analisi degli altri prodotti apistici. Si evidenzia il solito gap tra piccoli e grandi produttori. L unico tipo di prodotto riscontrato anche in apicoltori con meno di 100 arnie è la cera.

PAPPA REALE (gr) N Arnie PROPOLI (Kg) CERA (Kg) 160 2,5 70 1.000 0 200 1,0 100 1.000 5 150 7,0 50 1.500 10 700 70,0 600 3.000 7 200 3,0 200 2.000 20 100 0,5 10 200 0 5 0 0 0 0 5 0 0 0 0 15 0 2 0 0 120 0 0 0 0 60 ND ND ND ND 10 0 5 0 0 35 0 0 0 0 1 0 0 0 0 350 0 300 0 10 40 0 5 0 0 10 ND ND ND ND 11 ND ND ND ND 5 ND ND ND ND 5 ND ND ND ND POLLINE (Kg) Passiamo ora ad analizzare un altro importante aspetto dell apicoltura: le malattie. La presenza di varroa è il problema più evidente. Colpisce infatti il 100% degli apicoltori intervistati. Ciò che varia è il metodo utilizzato per il controllo di questo acaro. N Arnie TIT Spazio Mussi Acido Ossalico Apivar Apistan Apilifevar Apiguard Altri metodi 160 1 200 1 1 1 150 1 1 1 700 1 1 1 200 1 1 Nessun trattamento

100 1 1 5 1 15 1 120 1 60 10 1 35 1 1 1 1 1 350 1 1 40 1 10 ND ND ND ND ND ND ND ND ND 11 ND ND ND ND ND ND ND ND ND 5 ND ND ND ND ND ND ND ND ND 5 ND ND ND ND ND ND ND ND ND Come ben evidenziato dal grafico seguente, l acido ossalico è di gran lunga il prodotto più utilizzato, spesso accompagnato ad altri metodi. Solo un apicoltore ha dichiarato di non utilizzare rimedi contro la varroa. Andando a leggere i dati precedenti risulta essere l apicoltore con la produzione media per arnia più bassa. Rimedi Anti Varroasi 12,0 10,0 8,0 6,0 4,0 2,0 0,0 11,0 3,0 2,0 2,0 2,0 2,0 TIT Spazio Mussi Acido Ossalico Apivar Apistan Apilifevar Apiguard 4,0 1,0 1,0 Altri metodi Nessun trattamento Dai questionari è emerso che oltre alla varroasi, altre malattie hanno colpito le famiglie di api nel territorio analizzato, anche se in maniera meno evidente. Questo dato potrebbe però essere parziale in quanto sono discrete le possibilità che apicoltori meno esperti non abbiano saputo riconoscere la malattia, o che abbiano preferito mentire sulla questione. La normativa impone infatti la distruzione delle arnie colpite da malattie come la peste americana e questo potrebbe aver portato qualcuno

degli intervistati a falsare la risposta. Malattie riscontrate 7 6 5 4 3 2 1 0 Peste Europea Peste Americana Covata calcificata Nosemiasi Si passa ora ad un ulteriore analisi dell aspetto dell apicoltura ne Sud Salento: la distribuzione degli apiari sul territorio. Questo tipo di esame può risultare molto utile. Infatti la caratterizzazione geografica può rappresentare un valido strumento per la valorizzazione del miele. Il miele ha infatti uno stretto rapporto con il territorio in cui viene prodotto, e la stessa apicoltura è un attività tradizionale e legata al territorio. La mappatura delle aree nettarifere può costituire un valido contributo agli apicoltori anche perché fornisce un supporto per utilizzare in modo più razionale le potenzialità mellifere del territorio e migliorare la produzione di miele sia in termini di quantità che di qualità. Come strumento di lavoro è stato utilizzato il sistema di cartografia digitale GIS (Geographic Information System), prodotta mediante il software Arcview 3.2, che rappresenta lo standard più frequentemente utilizzato dai Servizi Cartografici regionali. I sistemi GIS si prestano molto bene a questo tipo di ricerche, poiché consentono la gestione di strati tematici sovrapponibili (layers), relativi a diversi aspetti geografici. Un primo problema riscontrato è però la mancanza di studi vegetazionali nell area di interesse. Si è quindi utilizzata una carta dell uso del suolo del CORINE Land Cover III livello, che non ci permette però di entrare molto nel dettaglio del nostro studio, ma è comunque sufficiente per avere una prima idea della situazione, seppur a larga scala. Una volta individuati i vari tipi di usi del suolo si è proceduto all assegnazione della rilevanza apistica di ognuno di essi, secondo le seguenti categorie: Non adatta - Poco adatta - Adatta - Abbastanza adatta - Molto adatta L ultima fase è stata quella di riportare sulla carta i vari apiari censiti, delimitando l area di bottinaggio delle api di ogni postazione. Come raggio d azione delle bottinatrici si è scelto 3 Km,

secondo quanto riportato dalla bibliografia in merito.