Dimensione Universo. In copertina: una parziale veduta dei laboratori sotterranei e il suggestivo borgo di Assergi.

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FOCUS ORIZZONTI Dal cuore della montagna all universo infinito Breve viaggio nei laboratori del Gran Sasso per l Anno Mondiale dell Astronomia 2009 L Italia all avanguardia nel mondo

Dimensione Universo In copertina: una parziale veduta dei laboratori sotterranei e il suggestivo borgo di Assergi. In questa pagina e nella seguente: scorci dei laboratori del Gran Sasso all interno, e le strutture esterne. I Laboratori Nazionali del Gran Sasso, nel Parco Nazionale del Gran Sasso e dei Monti della Laga, sono il centro di ricerca sotterraneo più grande e importante del mondo dedicato alla fisica astroparticellare. Nei laboratori vengono condotti esperimenti per studiare i neutrini, particelle subatomiche, più piccole cioè non solo degli atomi, ma anche dei protoni, neutroni ed elettroni, e degli stessi quark che compongono questi elementi atomici. I neutrini vengono generati all interno delle stelle, insieme con luce ed energia nel processo di fusione nucleare che brucia il combustibile stellare facendo brillare gli astri. A differenza di altri elementi, i neutrini non interagiscono, o interagiscono molto debolmente, con gli atomi che si trovano nell Universo, e questo perché non hanno carica elettrica. Perciò attraversano facilmente la materia che incontrano. Sono messaggeri che giungono a noi dall interno delle stelle. Possono quindi svelarci cosa avviene negli astri, quali processi essi subiscono nel corso della loro vita e darci informazioni sull evoluzione del cosmo. Provengono sia dalla nostra galassia che da altre galassie. Sono in viaggio da molto tempo, milioni, ma anche miliardi di anni. Nell Universo si trovano ancora i neutrini del Big Bang, la grande esplosione primordiale avvenuta oltre 13 miliardi di anni fa. Queste particelle sono in grado di fornirci informazioni complementari a quanto possiamo dedurre dall osservazione astronomica attraverso i telescopi: informazioni che giungono direttamente dal cuore incandescente delle stelle che l uomo, né con i suoi strumenti di osservazione diretta né con le missioni spaziali, è in grado di osservare. I laboratori del Gran Sasso si trovano a circa 1.400 metri sotto la roccia del massiccio.

In questo modo, la montagna stessa offre una barriera per proteggere l osservazione dall interferenza dei raggi cosmici, creando così quello che il Professor Zichichi definisce Silenzio Cosmico. Uno dei compiti principali dei laboratori è infatti ospitare esperimenti che possono svolgersi con successo solo in ambienti così silenziosi, nei quali è dunque possibile osservare eventi rarissimi. I neutrini sono particelle cosmiche difficilissime da rivelare, ed i laboratori costituiscono la struttura ideale per studiarli. Essi sono sede di esperimenti di rilievo internazionale: Opera, nell ambito del progetto Cngs, il flusso di neutrini generato e inviato dal Cern di Ginevra e ricevuto, dopo un viaggio di 732 chilometri sottoterra, all interno di questi laboratori, l esperimento Icarus del Premio Nobel per la Fisica Carlo Rubbia e altri. Finanziati dall Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN), che in Italia coordina e finanzia la ricerca in fisica nucleare, subnucleare e astro-particellare, i laboratori sono stati realizzati nel 1979 grazie ad Antonio Zichichi, allora presidente dell Istituto. I lavori di scavo per realizzare le sale sotterranee, all interno del tunnel autostradale del Gran Sasso, sono iniziati nel 1982 con un costo di 77 miliardi delle vecchie lire. Complessivamente, i laboratori sono divisi in tre sale, occupano una superficie di 18.000 metri quadrati e richiamano ogni anno centinaia di scienziati provenienti da tutto il mondo. Attualmente ve ne sono 750 impegnati in circa 15 esperimenti. Al fine di ottenere una temperatura ideale, i laboratori sono stati impermeabilizzati e coibentati. Altri esperimenti che vi si svolgono riguardano la fisica delle particelle, l astrofisica nucleare, la biologia e la geofisica. Tra le domande più affascinanti a cui cercano di rispondere gli scienziati che vi lavorano, sono quelle relative alla nascita dell Universo, al funzionamento delle stelle, alla natura del neutrino e all esistenza della materia oscura. Le risposte a questi interrogativi possono aprire nuovi orizzonti nello studio dell origine dell Universo e del suo destino. I Laboratori Nazionali del Gran Sasso sono visitabili dal pubblico. Per info: http://www.lngs.infn.it/home_it.htm, Tel. 0862.4371 (dalle 8.30 alle 10.30)

Scorcio dall alto di uno dei tunnel dei laboratori. Nella foto piccola: Adriano Di Giovanni, Public Affairs Office-OPERA, Gran Sasso National Laboratory, mentre accompagna durante la visita.

Lucia Votano, 61 anni, dal 1976 all Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, dal 9 settembre 2009 è il nuovo direttore dei Laboratori Nazionali del Gran Sasso. E la prima donna a dirigere uno dei laboratori nazionali dell INFN. Ha iniziato la sua carriera scientifica nei laboratori nazionali di Frascati, è stata promossa primo ricercatore nel 1988 e direttore di ricerca nel 2000. Ha partecipato alla realizzazione di importanti esperimenti di livello internazionale: al Cern di Ginevra, al laboratorio Desy di Amburgo, in Germania e negli stessi laboratori del Gran Sasso. Ora dirige appunto un centro di ricerca scientifica all avanguardia mondiale. La fisica astro particellare ci spiega si colloca tra la fisica delle particelle elementari, la cosmologia e l astrofisica. Il nostro campo di studio sono i neutrini solari. Si può dire che facciamo astrofisica ma con metodi e strumenti tipici della fisica delle particelle elementari, come gli acceleratori di particelle. Il nostro obiettivo è studiare il cosmo indagando la natura del neutrino, vero messaggero dell Universo. Ma abbiamo anche allestito esperimenti per lo studio della materia oscura, altro campo di ricerca all avanguardia assoluta. In più, ci atteniamo alla regola studiare la natura rispettando la La parola a Lucia Votano natura : abbiamo adottato un Sistema di Gestione Ambientale a norma del Protocollo UNI EN ISO 14001, per rispettare l ambiente e la salute delle persone. I Laboratori Nazionali del Gran Sasso hanno sempre cercato un legame forte col territorio, per divulgare la conoscenza e promuovere la cultura. Scienza e ricerca sono fondamentali per il futuro di un Paese. Crediamo che una corretta politica culturale, che sappia valorizzare un centro di eccellenza mondiale come il nostro, possa generare anche profitti. Ciò sarebbe tanto più importante in riferimento proprio alla zona nella quale si trovano i nostri laboratori: Assergi, vicino a L Aquila. Dopo la catastrofe del terremoto, un nuovo inizio è possibile ripartendo proprio da qui, dalla cultura. La top quality che esprimiamo può contribuire a rimettere in moto l economia. Sviluppo scientifico ed economico da una parte, e sociale e culturale dall altra, possono trovare una nuova sintesi grazie alla collaborazione tra i laboratori del Gran Sasso e l Università dell Aquila, per rendere L Aquila stessa una città della scienza di primissimo piano. In questo modo cultura e sviluppo scientifico e tecnologico possono andare a vantaggio di tutti, specialmente di una zona colpita da un terribile evento naturale. Lucia Votano, direttore dei Laboratori Nazionali del Gran Sasso, e due drammatiche immagini del recente terremoto a L Aquila. Qui sopra: L Aquila vola ancora.

Opera Il cuore dell esperimento è costituito dai mattoncini realizzati attraverso lastrine di emulsioni fotografiche intervallate con lastrine di piombo spesse un millimetro. Si tratta di un rivelatore di particelle basato su scintillatori plastici. L esperimento è collegato a un acceleratore di particelle che si trova al Cern di Ginevra e che produce neutrini muonici. Scopo dell esperimento è rivelare la comparsa di neutrini tau, diversi da quelli originari generati e inviati dal Cern. La trasformazione dei neutrini è detta oscillazione. Lo studio dell oscillazione è attualmente l unico modo per capire se il neutrino ha una massa, quindi per approfondire la conoscenza della natura di questa particella. La costruzione dei sistemi per effettuare l esperimento ha richiesto circa 3 anni di lavoro, e tra altrettanti è previsto che si concluda. L esperimento è completamente operativo dal 2008. E l unico esperimento al mondo in grado di misurare i neutrini solari a bassa energia, particolarmente difficili da osservare. Il Sole dista 150 milioni di chilometri dalla Terra, e produce quantità enormi di neutrini: sul nostro pianeta, ogni secondo ne arrivano circa 60 miliardi per centimetro quadrato. Nel nucleo solare la temperatura raggiunge i 15 milioni di gradi, e avvengono una serie di reazioni nucleari che producono immense quantità di energia sottoforma di raggi gamma, calore e neutrini. I neutrini solari impiegano circa 2 secondi per attraversare la distanza che separa il nucleo della stella dalla superficie, 700.000 chilometri. Impiegano altri 8 minuti per raggiungere il nostro pianeta fornendo preziose informazioni sui processi di formazione di energia all interno delle stelle. La luce impiega fino a un milione di anni per poter sfuggire dal nucleo solare a causa della sua densità. La costruzione di Borexino è stata straordinariamente complessa: ha richiesto più di 10 anni e l esperimento è operativo dal 2007. Icarus Borexino E un esperimento del Premio Nobel per la Fisica Carlo Rubbia. Si tratta di un rivelatore criogenico che utilizza enormi quantità di Argon liquido, circa 600 tonnellate. Scopo dell esperimento è studiare sia i raggi cosmici che i neutrini prodotti dal Cern, ottenere informazioni sul funzionamento del fascio dei neutrini e sul valore dei parametri che regolano le oscillazioni. La realizzazione del progetto ha visto il coinvolgimento di alcune delle più avanzate aziende italiane nel campo della criogenia. Icarus è una Camera a Bolle Elettronica ed è stato progettato per fornire il maggior numero di informazioni dell evento che deve osservare: risoluzione spaziale, identificazione delle particelle, immagine 3-D dell evento. Potrebbe studiare inoltre il decadimento del protone. Potrà aiutare a capire se la materia come noi la conosciamo ha un esistenza finita. Costituisce un esperimento all avanguardia mondiale nella fisica astro particellare.

Warp Si tratta di un altro esperimento di Carlo Rubbia. Studia la materia oscura, ovvero una materia letteralmente oscura perché non emette radiazioni luminose, di cui tuttavia si possono studiare gli effetti gravitazionali da osservazioni astrofisiche. La materia oscura è uno dei problemi più affascinanti e più complessi dell astronomia e dell astrofisica. La sua esistenza è stata ammessa come possibile dagli scienziati, per spiegare fenomeni altrimenti difficili da comprendere. L esperimento cerca di osservare un urto, sottoforma di interazione debole, tra la materia ordinaria e la materia oscura. E l unico esperimento al mondo che abbia dato un segnale interpretabile come interazione tra materia ordinaria e materia oscura. Si tratta di un apparato che utilizza cristalli di ioduro di sodio di elevata radiopurezza. L esperimento è dedicato alla rivelazione diretta tra particelle di materia oscura e materia ordinaria attraverso lo studio della cosiddetta modulazione annuale che prevede un massimo di interazioni in estate e un minimo in inverno. Dama Libra LVD E un esperimento del Professor Zichichi, grazie al quale nacquero i Laboratori Nazionali del Gran Sasso. Studia i neutrini prodotti dalle esplosioni delle stelle supernovae che si trovano nella nostra galassia o poco esterne. L esperimento, operativo dal 1992, ha raggiunto il regime di funzionamento ottimale nel 2001. Esso deve sempre essere in funzione: data la rarità degli eventi che studia (le supernovae esplodono a una frequenza di circa una ogni 35 anni), i sistemi che lo compongono sono sempre attivi, 24 ore al giorno per tutti i giorni dell anno. Scopo dell esperimento è fornire una misura diretta della massa del neutrino, studiando il decadimento doppio-beta senza emissione di neutrini. Inoltre, esso dovrebbe aiutare a capire se, solo in riferimento al neutrino, materia e antimateria coincidono. L esperimento ha previsto l installazione di una struttura dove rivelatori al germanio sono stati messi in funzione all interno di un flusso criogenico utilizzato sia come mezzo di raffreddamento che come schermo. Gerda

L anno delle stelle Il 2009 è stato proclamato dall Onu Anno Internazionale dell Astronomia (International Year of Astronomy - IYA). Il coordinamento internazionale dell iniziativa è curato dall Unesco (United Nations Educational, Scientific and Cultural Organization), affiancata dall Unione Astronomica Internazionale (IAU). Due sono le ricorrenze celebrate: il quattrocentesimo anniversario delle osservazioni astronomiche di Galileo (1609) e il quarantesimo dello sbarco dell uomo sulla Luna (20 luglio 1969). Entrambi gli eventi ebbero un importanza epocale, costituendo vere e proprie pietre miliari nella storia della scienza, dell evoluzione tecnologica e dell esplorazione umana. Per l Italia, il referente per il coordinamento delle iniziative dell IYA è l Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF). Circa 140 paesi di tutto il mondo partecipano all Anno Internazionale dell Astronomia, con diverse iniziative per suscitare il più vasto interesse possibile verso una materia tanto affascinante: tra le principali, vi sono i progetti 100 ore di astronomia, in diretta o tramite web cast, sull osservazione stellare condotta nei più grandi osservatori del mondo, il Galileoscope, riproduzione del telescopio di Galileo, acquistabile a basso prezzo ma di buona qualità, pensato soprattutto per i più piccoli che possono divertirsi a montarne i pezzi, costruendo il proprio telescopio e puntarlo al cielo come fece il grande scienziato, il Diario cosmico, un blog tenuto da astronomi professionisti che possono raccontarsi e raccontare il proprio lavoro, dando un idea di cosa vuol dire essere astronomi ma mostrando anche i lati umani della loro esperienza (Nasa, Agenzia Spaziale Europea, Organizzazione Europea per la Ricerca Astronomica nell Emisfero Meridionale, Agenzia di Esplorazione Aerospaziale Giapponese ed IYA 2009 Organizational Association hanno invece sotto-blog del blog principale), con l obiettivo di permettere al grande pubblico di avvicinarsi come mai prima d ora agli scienziati all avanguardia nella ricerca scientifica e astronomica, Professione Astronoma, un progetto finalizzato a promuovere la figura femminile in questo ambito, Dark Sky Awareness, per combattere l inquinamento luminoso nelle ore serali, il Portale per l Universo, aggregatore di contenuti per l astronomia che offre news, blog, podcast, video e immagini, Astronomy and World Heritage, per valorizzare luoghi e strutture della storia dell astronomia e riconoscere il valore di questa scienza e il suo contributo all arricchimento culturale dell umanità, Galileo Programma di formazione per insegnanti, che prevede, attraverso workshop e strumenti didattici on-line, il miglioramento della formazione degli insegnanti sulla materia, La percezione dell Universo, programma internazionale per avvicinare all astronomia i bambini svantaggiati, L Universo dalla Terra, mostra itinerante di alcune delle più belle immagini riprese dai telescopi terrestri e spaziali, e Sviluppare l astronomia in una prospettiva globale, che vuole promuovere questa scienza in tre direzioni: professionale (coinvolgendo enti specializzati e università), della comunicazione, e dell educazione, soprattutto nei paesi ove manca una forte cultura astronomica. Attraverso questa serie di iniziative, lo scopo è mettere il pubblico in condizione di conoscere più da vicino una frontiera e un campo di ricerca immenso, seguendo l invito dello slogan dell IYA 2009: L Universo: a te scoprirlo. Per info: http://www.astronomy2009.it/

Settimana europea della fisica astro particellare L universo invisibile: materia oscura ed energia oscura Nell ambito della settimana europea della fisica astro particellare (10-17 ottobre 2009), venerdì 16 ottobre si è tenuta all Aquila una conferenza sul tema L Universo invisibile: materia oscura ed energia oscura, organizzata dall Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e dai Laboratori Nazionali del Gran Sasso. Relatore Antonio Masiero, Direttore della Sezione INFN di Padova. Fin dai tempi più remoti ha spiegato Masiero l uomo cerca, indagando la natura, di individuare leggi universali. Leggi che siano al tempo stesso semplici, anzi semplicissime, elementari, e che permettano di costruire un immagine unificata del mondo. Democrito, filosofo dell antichità, già parlava di atomismo: l atomo come l elementare e l indivisibile, separato da altri atomi dallo spazio vuoto. Millecinquecento anni dopo, Bacone e Galileo fondano la scienza moderna, basata sull esperimento. Il concetto è: vedere per scoprire. Nel XX secolo l uomo costruisce il microscopio. Obiettivo: arrivare alle forze elementari e dominanti della materia. Dal caos, dalla molteplicità dei fenomeni, l ambizione è di raggiungere la semplicità che unisce, la semplicità universale. Newton aveva elaborato la teoria della gravitazione universale, che fondeva terrestre e celeste in un unica visione scientifica. Altre teorie, altri modelli nasceranno nel corso del progresso della conoscenza. Le forze della materia verranno ricondotte a leggi più generali, fino alle affascinanti suggestioni di teorie che mirano alla superunificazione, l unificazione di tutte le interazioni che si osservano nel mondo fisico. Le interazioni fondamentali ha proseguito Masiero - sono quattro: quella elettromagnetica, la forza nucleare debole, la forza nucleare forte e la forza di gravità. Queste interagiscono sui componenti elementari della materia, leptoni e quarks, che costituiscono protoni, elettroni e neutroni. Ma il modello standard delle interazioni fondamentali non spiega tutti i fenomeni della natura. Non spiega alcuni problemi che si sono posti con gli studi più avanzati nell osservazione del cosmo e delle sue forze, come la materia oscura e le dinamiche di espansione dell Universo. Occorre andare oltre il modello standard per spiegare alcuni fenomeni che stiamo osservando. E questo apre orizzonti affascinanti per elaborare una nuova fisica. La stragrande maggioranza della materia dell Universo, per esempio, è materia oscura, che non emette luce ma interagisce con la gravità. Gli atomi fatti di protoni, elettroni e neutroni, la materia come noi la conosciamo, costituisce una minima parte di ciò che esiste ha spiegato Masiero -, che corrisponde appena al 4% di tutto l Universo. Il resto è costituito di energia oscura, il 73%, e di materia oscura, il 23%. Nuove tecniche e nuovi studi stanno aprendo strade ancora ignote. Alcuni degli strumenti più potenti mai costruiti dall uomo per indagare l infinitamente piccolo, stanno portando a ipotizzare l esistenza di altre dimensioni, oltre allo spazio e al tempo come noi li conosciamo. Uno degli obiettivi della ricerca è tentare di riprodurre in laboratorio ciò che avvenne all inizio del cosmo, con il Big Bang. L Universo si espande seguendo dinamiche sorprendenti, spiegabili forse solo attribuendo al vuoto un energia. Sembra un paradosso, eppure è proprio così. Come già alcuni filosofi antichi avevano intuito, il vuoto è pieno. Uno degli interrogativi che più affascina studiosi ed esperti è cosa avvenne all inizio dei tempi, al momento zero della nascita dell Universo. Le teorie che spiegano la struttura e l evoluzione dell Universo, come quella di Einstein, non rispondono a questa domanda. Semplicemente, l equazione della relatività generale dà come risultato una risposta priva di senso: l impossibile. L uomo moderno, ha concluso Masiero, che con i suoi strumenti e il suo metodo credeva forse di poter penetrare i misteri dell Universo, in realtà si sta solo rendendo conto di conoscere poco, anzi pochissimo, del suo mondo. Le ultime acquisizioni ci inducono a superare le conoscenze che avevamo, ad aprire finestre su altre dimensioni per elaborare una nuova fisica. E una sfida meravigliosa. Indagando il cosmo e la sua materia, le forze primordiali e fondamentali, ci spingiamo così lontani, e allo stesso tempo così vicini, a noi stessi.

Settimana europea della fisica astro particellare I marziani siamo noi, e veniamo dal Big Bang Sabato 17 ottobre si è tenuta, sempre nell ambito della settimana europea della fisica astro particellare, la conferenza su I marziani siamo noi, e veniamo dal Big Bang. Relatore Giovanni Bignami, Professore di Astronomia IUSS di Pavia, Accademico dei Lincei, Ufficiale della Legion d Onore francese, già direttore scientifico dell Agenzia Spaziale Italiana e direttore del Centre d Etude Spatiale des Rayonnements di Tolosa. In epoche antiche l uomo credeva di essere al centro del cosmo ha spiegato Bignami -, anzi credeva di esserne il centro stesso, e che tutto l Universo ruotasse attorno a lui. Questa teoria, il geocentrismo, è stata poi confutata dal geniale scienziato Niccolò Copernico. La rivoluzione copernicana ha infatti posto il Sole al centro, non la Terra. Galileo, attraverso le sue osservazioni con cannocchiale, dimostra la verità del sistema copernicano. Altri scienziati in seguito scopriranno che tutta la materia, compreso l uomo, è fatta degli stessi elementi che si trovano all interno delle stelle. Siamo polvere di stelle. L astronomia di oggi sta anche iniziando a rispondere alla domanda se siamo soli o no nell Universo. Sappiamo che esistono un gran numero di pianeti esterni al nostro sistema solare, e sono stati scoperti diversi sistemi planetari multipli. 100 miliardi è approssimativamente il numero di stelle nella nostra galassia. Esistono molti sistemi planetari, e siamo sicuri che tra neanche troppo tempo potremo trovare un nuovo pianeta come il nostro. Scoperte interessantissime sono state fatte attraverso l analisi dei meteoriti che impattano contro la Terra. Il meteorite Murchinson, ad esempio, contiene tracce di zuccheri e amminoacidi. Alcuni di questi amminoacidi si trovano anche sulla Terra, persino il nostro corpo ne è costituito. Ma altri invece ci sono sconosciuti. E questo dato è molto interessante. Le missioni spaziali sono fondamentali per effettuare le rilevazioni scientifiche di corpi che vagano nell Universo, come le comete. La missione Stardust della Nasa ha prelevato da una cometa l amminoacido più semplice di cui il nostro corpo è fatto. Non solo. Le comete sono costituite di ghiaccio e roccia. Oggi sappiamo che gli oceani della Terra si sono formati proprio per l impatto di comete sul nostro pianeta. In sostanza, gli ingredienti fondamentali per lo sviluppo della vita sono stati portati sulla Terra da oggetti celesti. Per questo motivo la nostra origine è il cosmo. In tal senso noi stessi, quindi, in fondo ci possiamo considerare extraterrestri. Ma oltre agli atomi più semplici, anche le nostre molecole complesse potrebbero venire dallo spazio. Molti progetti, molti esperimenti sono stati fatti nel tentativo di portare l uomo nell Universo. Wernher Von Braun, uno scienziato nazista che dopo la guerra si consegnò agli Alleati, fu colui che ideò il mezzo per le missioni spaziali. Le V2, missili progettati per scopi bellici durante il secondo conflitto mondiale, furono riadattate dallo stesso Von Braun e diventarono i primi razzi spaziali. Lo scienziato tedesco scrisse anche un libro di fantascienza ma dal taglio tecnico, Project Mars. A technical tale, dove descrive come sarebbero dovute avvenire le missioni nell Universo. Egli immaginò ha spiegato Bignami che l uomo potesse andare sulla Luna servendosi di una stazione spaziale di appoggio, Lunetta. Questa idea precorreva i tempi. In effetti, è esattamente ciò che successe quando gli astronauti iniziarono davvero a compiere le prime missioni nello spazio. Fin dalla notte dei tempi, l uomo si è sempre sentito attratto dal cielo e dai suoi misteri. L astronomia è non a caso una delle scienze più antiche. E naturale che l uomo voglia studiare l Universo. Le potenzialità scientifiche derivanti dalla sua conoscenza sono praticamente infinite, considerando che ne sappiamo ancora molto poco. Se gli atomi di cui siamo fatti, se la materia che ci compone, si sono costituiti in seguito al Big Bang, e se gli ingredienti della vita sono stati portati qui da comete che viaggiavano nello spazio infinito, allora l esplorazione spaziale è in sostanza un ritorno alla nostra origine. Questa sembra essere una delle ragioni fondamentali che spingono l uomo verso il cielo. Se l Universo è la nostra casa - ha concluso Bignami -, perché non farvi ritorno?

Siamo tutti nati nel fango, ma alcuni di noi guardano alle stelle. Oscar Wilde

Galileium: il Museo della Fisica e dell Astrofisica di Teramo A Teramo si trova un Parco della Scienza, struttura all avanguardia dove è allestito il primo, e al momento unico, settore del Galileium, Museo della Fisica e dell Astrofisica. La struttura attualmente ospita la mostra Le impronte dell Universo, dedicata al tema delle radiazioni. Obiettivo della mostra è avvicinare il pubblico alla fisica delle particelle e alla cosmologia, attraverso una divulgazione semplice ma al tempo stesso affascinante e coinvolgente. Pannelli e installazioni all avanguardia, dove è possibile entrare letteralmente nella materia affrontata, o almeno in ricostruzioni di essa, spiegano cosa sono le radiazioni, in cosa consiste la radioattività naturale e quella prodotta dall uomo, quali sono le implicazioni in campo medico, per esempio a fini diagnostici o per prevenire l insorgere di malattie, e conducono in un viaggio meraviglioso, una delle più grandi sfide della conoscenza umana: attraverso lo studio delle particelle più piccole, che costituiscono la struttura intima e infinitesimale della materia, giungere alla conoscenza dell universale. L indagine degli atomi e dei nuclei può aprire prospettive per svelare i segreti delle stelle e della galassie. La mostra ospita anche una parte sperimentale, ove rendersi conto di quali siano in concreto alcune delle più interessanti applicazioni dell impiego delle radiazioni nella nostra vita quotidiana e in ciò che ci circonda, dalla tutela e lo studio dei beni culturali, alle emissioni di radiazioni naturali da parte di alcuni oggetti d uso comune, fino a particolari rivelatori traccianti di raggi cosmici, che contano il numero di raggi cosmici che attraversano la sala e tutta la materia, visitatori compresi, per il tempo della visita. Il percorso si conclude entrando nel Sole, il cui nucleo incandescente produce enormi quantità di energia e radiazioni. A maggio 2009 nel Parco della Scienza si è tenuto un evento particolarmente importante, lo European Solar Day Teramo, una campagna d informazione sull energia solare di livello nazionale ed europeo per far conoscere l energia ottenibile dal Sole in riferimento alle nuove tecnologie: solare termico e fotovoltaico. In questa pagina e nelle successive: Aurelio Grillo, direttore del Galileium, alcune vedute del Museo della Fisica e Astrofisica di Teramo, e momenti della mostra Le impronte dell Universo.

Il Museo vuole raggiungere il pubblico più vasto, tentando di spiegare argomenti complessi in modo semplice e affascinante, ci spiega Aurelio Grillo, direttore del Galileium. Fisico teorico, si è occupato di teoria dei campi, delle particelle elementari, ha collaborato a progetti ed esperimenti dei laboratori del Gran Sasso. Fa parte del comitato scientifico della mostra Astri e particelle. Le parole dell Universo, a Roma dal 27 ottobre 2009 al 14 febbraio 2010, ed è impegnato in progetti e ricerche nell osservatorio Pierre Auger nella pampa argentina, centro di eccellenza mondiale per lo studio dei raggi cosmici. Il Museo è sorto prosegue Grillo per iniziativa dell Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, ed è aperto al pubblico dal 2008. Il Parco della Scienza è un complesso in origine nato per scopi industriali, poi riadattato appunto a polo scientificoculturale della città di Teramo, grazie anche alla collaborazione e alla sinergia delle tre Università abruzzesi dell Aquila, Chieti e della stessa Teramo. Tra le altre cose, ospita anche una ludoteca tecnicoscientifica. La sfida che abbiamo raccolto è di avvicinare il pubblico all Universo. In effetti alcuni degli strumenti sperimentali che esponiamo, lasciano nel visitatore una nuova consapevolezza: che in ogni luogo, in ogni momento, il cosmo sia qui, con noi, dentro di noi. L Universo, con i suoi messaggeri invisibili, non è mai stato così vicino Per info: www.lngs.infn.it/galileium, museo@lngs.infn.it, 348/9039101, fax 0862/437550

Colori del medioevo a Teramo di notte.

Ci attende un grande viaggio, perché l evo antico è finito e siamo in una nuova era. E questo significa altro lavoro per le nuove generazioni. Brecht, Vita di Galileo. Meteorite Graffiti preistorici Passeggiata spaziale Testi e foto: Michele Mornese