LICEO SCIENTIFICO STATALE Donato Bramante

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LICEO SCIENTIFICO STATALE Donato Bramante Piano Annuale di Inclusività Per l anno scolastico 215/16 Premessa. La Direttiva Ministeriale 27 dicembre 212 recante Strumenti d intervento per alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per l inclusione scolastica delinea e precisa la strategia inclusiva della scuola italiana al fine di realizzare appieno il diritto all apprendimento per tutti gli alunni e gli studenti in situazione di difficoltà. La Direttiva ridefinisce il campo di intervento e di responsabilità di tutta la comunità educante rispetto l intera area dei Bisogni Educativi Speciali (BES) che comprende: H, DSA, L2, Disagio/Svantaggio economico, culturale, relazionale. Poiché, secondo la C.M. n.8, 6/3/213 nel P.O.F. devono essere esplicitati: 1. un concreto impegno programmatico per l inclusione, 2. criteri e procedure di utilizzo funzionale delle risorse professionali presenti; 3. l impegno a partecipare ad azioni di formazione e/o di prevenzione concordate a livello territoriale. si rende necessaria l individuazione del nuovo utilizzo delle risorse professionali presenti nella scuola. Le nuove funzioni dell istituzione scolastica e formativa in relazione ai BES 1. GLI (Gruppo di Lavoro per l inclusione) - 1 -

Costituzione del GLI. Il GLIè l interfaccia della rete dei CTS (Centri Territoriali di Supporto) e dei servizi sociali e sanitari territoriali con lo scopo di mettere a punto azioni di sistema (formazione, tutoraggio, progetti di prevenzione, monitoraggio, ecc.). Individuazione dei componenti. Permanenti: il Dirigente Scolastico, il referente BES di istituto, le funzioni strumentali o referenti di progetto per il benessere, il recupero e il P.O.F. Occasionali: i coordinatori della classi che hanno alunni con BES nell anno in corso, figure psicopedagogiche esterne presenti in istituto, genitori. Organizzazione. Il Gruppo, coordinato dal Dirigente scolastico o da un suo delegato, potrà avvalersi della consulenza e/o supervisione di esperti esterni o interni. Funzioni. All inizio di ogni anno scolastico il Gruppo propone al Collegio dei Docenti una programmazione degli obiettivi da perseguire e delle attività da porre in essere, che confluisce nel Piano Annuale per l Inclusività; al termine dell anno scolastico, il Collegio procede alla verifica dei risultati raggiunti. 2. Il Consiglio di Classe Individua gli studenti con Bisogni Educativi Speciali mediante la documentazione in possesso della scuola, o fornita dalla famiglia, o fornita all istituzione scolastica e formativa di provenienza, o fornita da figure professionali accreditate che seguono lo studente e la famiglia stessa; richiedendo una certificazione, che consenta di riconoscere la natura del bisogno educativo rilevato dai docenti; per rilevazione diretta di situazione di svantaggio socio-economico e linguistico culturale. Definisce gli interventi di integrazione e di inclusione - 2 -

per gli alunni disabili, e legge 14: aprendosi ad altre componenti quali operatori socio-sanitari ASL che seguono l alunno, docenti di sostegno e genitori, diventa Gruppo di Lavoro sul Caso ( GLIC), elabora un Profilo Dinamico Funzionale (PDF) ed un Piano Educativo Individualizzato (PEI) che individui il percorso più idoneo al raggiungimento di obiettivi, sia specifici che trasversali, utili allo sviluppo armonico dell alunno. per gli alunni DSA: elabora un Piano Didattico Personalizzato (PDP) dove vengono individuate, stabilite e condivise le opportune strategie di intervento, le eventuali modifiche all'interno di alcuni contenuti e/o obiettivi, gli strumenti compensativi e dispensativi necessari, nonché le modalità di verifica e di valutazione. per alunni in situazione di svantaggio socio-economico e linguistico culturale e Direttiva Ministeriale 27 /12/ 212: può elaborare, un particolare Piano Didattico Personalizzato (PDP) sulla base del quale può formulare eventuale richiesta di L2; nella consapevolezza della temporaneità della situazione di svantaggio, verrà attivato un monitoraggio fino alla cessazione di tale situazione di svantaggio. individua un docente referente per ogni alunno con BES che provvede all elaborazione della proposta di PDP e PEI, da sottoporre, per l approvazione, al consiglio di classe. c) Il Referente per i Bisogni Educativi Speciali Le istituzioni scolastiche e formative possono avvalersi della figura del referente unico per i Bisogni Educativi Speciali o più figure in base alle varie tipologie di BES. La funzione del referente: supporto nell offerta formativa dell istituto relativamente all integrazione e inclusione degli studenti con bisogni educativi speciali; supporta i colleghi nella realizzazione di esperienze, progetti, procedure che possano essere formalizzate come scelte educative dell istituto e a tal scopo promuove una azione di informazione; supporta i docenti per i contatti con gli operatori dei Servizi Sanitari e Sociali relativi agli studenti con BES e con le famiglie degli studenti con BES, per la richiesta, l individuazione e l utilizzo delle risorse per i BES, per i contatti con soggetti e - 3 -

istituzioni etrascolastiche a supporto del percorso scolastico o per attivare percorsi integrati. - 4 -

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l Piano Annuale di Inclusività Le linee guida della Circolare Ministeriale forniscono inoltre indicazioni per perseguire l inclusione attraverso un Piano Annuale per l Inclusività, elaborato dal Gruppo di Lavoro per l inclusione (GLI) di ogni scuola entro il mese di settembre di ogni anno scolastico, ed esteso alle problematiche relative a tutti i BES. Il Piano Annuale per l Inclusività, in accordo con il POF e con i progetti dei consigli di classe deve contenere: - rilevazione, monitoraggio e valutazione del grado di inclusività della scuola su cui fondare la consapevolezza del corpo docente sulla centralità e la trasversalità dei processi inclusivi in relazione alla qualità dei risultati educativi; - l indicazione e la richiesta delle risorse umane e strumentali necessarie per realizzare le misure; - i servizi di integrazione e inclusione degli studenti con BES; con lo scopo di desumere indicatori realistici sui quali fondare piani di miglioramento organizzativo e culturale. Tempi: entro il mese di giugno viene adottato dal Collegio Docenti; dal mese di settembre sino a giugno, in relazione alle risorse effettivamente assegnate alla scuola ed alle variazioni delle esigenze, il GLI (Gruppo di Lavoro per Funzioni: l Inclusione ) provvederà, quando necessario, ad un adattamento del Piano. provvede alla programmazione definitiva degli interventi a favore degli studenti con bisogni educativi speciali; raccorda e valorizza le risorse umane, strumentali e organizzative, che a vario titolo (BES, Intercultura, Orientamento) sono a disposizione dell istituzione scolastica a supporto dei percorsi speciali di apprendimento; sulla base del Piano di inclusività il Dirigente Scolastico procederà all assegnazione definitiva delle risorse, sempre in termini funzionali - 6 -

Parte I analisi dei punti di forza e di criticità A. Rilevazione dei BES presenti: 2. disturbi evolutivi specifici 7 7 3. svantaggio (indicare il disagio prevalente) 1 1 Totali 8 % su popolazione scolastica 1 8 B. Risorse professionali specifiche Prevalentemente utilizzate in Sì / Insegnanti di sostegno Attività individualizzate e di piccolo gruppo Attività laboratoriali integrate (classi aperte, laboratori protetti, ecc.) AEC Attività individualizzate e di piccolo gruppo - 7 -

Attività laboratoriali integrate (classi aperte, laboratori protetti, ecc.) Assistenti alla comunicazione Attività individualizzate e di piccolo gruppo Attività laboratoriali integrate (classi aperte, laboratori protetti, ecc.) Funzioni strumentali / coordinamento Referenti di Istituto (disabilità, DSA, BES) Si Psicopedagogisti e affini esterni/interni Si Docenti tutor/mentor C. Coinvolgimento docenti curricolari Attraverso Sì / Partecipazione a GLI Rapporti con famiglie Si Coordinatori di classe e simili Tutoraggio alunni Progetti didattico-educativi a prevalente tematica inclusiva Docenti con specifica formazione Partecipazione a GLI Rapporti con famiglie Si Si - 8 -

Tutoraggio alunni Progetti didattico-educativi a prevalente tematica inclusiva Partecipazione a GLI Si Rapporti con famiglie Altri docenti Tutoraggio alunni Progetti didattico-educativi a prevalente tematica inclusiva Assistenza alunni disabili D. Coinvolgimento personale ATA Progetti di inclusione / laboratori integrati Informazione /formazione su genitorialità e psicopedagogia dell età evolutiva E. Coinvolgimento famiglie Coinvolgimento in progetti di inclusione Coinvolgimento in attività di promozione della comunità educante F. Rapporti con servizi sociosanitari territoriali e istituzioni deputate alla Accordi di programma / protocolli di intesa formalizzati sulla disabilità - 9 -

sicurezza. Rapporti con CTS / CTI Accordi di programma / protocolli di intesa formalizzati su disagio e simili Procedure condivise di intervento sulla disabilità Procedure condivise di intervento su disagio e simili Progetti territoriali integrati Progetti integrati a livello di singola scuola Rapporti con CTS / CTI Progetti territoriali integrati G. Rapporti con privato sociale e volontariato Progetti integrati a livello di singola scuola Progetti a livello di reti di scuole Strategie e metodologie educativodidattiche / gestione della classe Si Didattica speciale e progetti educativodidattici a prevalente tematica inclusiva Didattica interculturale / italiano L2 H. Formazione docenti Psicologia e psicopatologia dell età evolutiva (compresi DSA, ADHD, ecc.) Progetti di formazione su specifiche disabilità (autismo, ADHD, Dis. Intellettive, sensoriali ) - 1 -

Sintesi dei punti di forza e di criticità rilevati*: 1 2 3 4 Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento inclusivo Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e aggiornamento degli insegnanti Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive; Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all interno della scuola Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all esterno della scuola, in rapporto ai diversi servizi esistenti; Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel partecipare alle decisioni che riguardano l organizzazione delle attività educative; Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi formativi inclusivi; Valorizzazione delle risorse esistenti Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per la realizzazione dei progetti di inclusione Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l ingresso nel sistema scolastico, la continuità tra i diversi ordini di scuola e il successivo inserimento lavorativo. * = : per niente 1: poco 2: abbastanza 3: molto 4 moltissimo Adattato dagli indicatori UNESCO per la valutazione del grado di inclusività dei sistemi scolastici - 11 -

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Parte II Obiettivi di incremento dell inclusività proposti per il prossimo anno Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento inclusivo (chi fa cosa, livelli di responsabilità nelle pratiche di intervento, ecc.): Si veda la prima parte del PAI in merito a funzioni, responsabilità, livelli di intervento. Partecipare al collegamento in Rete di scuole. Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e aggiornamento degli insegnanti: Autoformazione, formazione in rete, formazione interna, formazione esterna MIUR. Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive: Si vedrà quanto indicato negli specifici PdP in merito a tempi di consegna delle prove, utilizzo di strumenti informatici per la produzione di testi e di calcolo, utilizzo di mappe, schemi nelle prove orali. Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all interno della scuola: Organizzazione dei diversi tipi di sostegno e/o supporto agli alunni, predisposizione PDP diversificati. Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all esterno della scuola, in rapporto ai diversi servizi esistenti: Condivisione e utilizzo delle risorse umane della rete di distretto per consulenza e per interventi operativi nelle scuole della rete e/o in altre scuole. Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel partecipare alle decisioni che riguardano l organizzazione delle attività educative: Coinvolgimento in percorsi sulla genitorialità; Partecipazioni al GLI, Progettare momenti di incontro tra scuola e famiglia. - 13 -

Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi formativi inclusivi: Progettazione di percorsi volti a promuovere strategie di insegnamento inclusive. Valorizzazione delle risorse esistenti: Utilizzo funzionale delle risorse umane in progetti specifici e condivisione di strategie e buone pratiche che già hanno funzionato in altri contesti. Impiego degli insegnanti presenti in Istituto con specifiche conoscenze informatiche come supporto ai docenti, per formazione individuale, tutoraggio agli alunni, ecc.. ed ampliamento del numero di docenti formati. Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per la realizzazione dei progetti di inclusione: Le risorse aggiuntive saranno utilizzate per la realizzazione di progetti specifici che favoriscano l inclusività e/o per acquisto di materiali e sussidi didattici che facilitino l apprendimento degli alunni in difficoltà Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l ingresso nel sistema scolastico, la continuità tra i diversi ordini di scuola e il successivo inserimento lavorativo. Si farà riferimento al Progetto di accoglienza di istituto e a quello di orientamento in uscita. Approvato dal Gruppo di Lavoro per l Inclusione in data Deliberato dal Collegio dei Docenti in data Allegati: Proposta di assegnazione organico di sostegno e altre risorse specifiche (AEC, Assistenti Comunicazione, ecc.) - 14 -

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