OMELIA NELLA FESTA DELLA SANTA FAMIGLIA DI NAZARET 26 gennaio 2014 Cari fratelli e care sorelle, in occasione della IV domenica di Gennaio la nostra liturgia celebra la Festa della Santa famiglia di Nazaret. Dom enica scorsa il Vangelo ci narrava la presenza di Gesù a Cana, alle nozze di due giovani sposi, oggi ci racconta un episodio della famiglia di Gesù, nel quale Maria e Giuseppe perdono Gesù nel Tempio di Gerusalemme, testimoniandoci così il dramma di due genitori che si trovano davanti un figlio che, una fase particolare della sua crescita, ha ben chiaro in testa da che parte intende andare. Ben oltre le loro attese, le loro tradizioni religiose, riferendosi a un Padre, Dio, che lo condurrà per strade imprevedibili. Un figlio che cresce Perché questa è proprio l esperienza di Gesù a Nazaret, secondo la testimonianza soprattutto 1 / 5
del Vangelo di Luca. Basta notare l importanza del verbo crescere a conclusione del Vangelo odierno: Gesù cresceva in sapienza, età e grazia davanti a Dio e agli uomini. Verbo evidenziato anche al termine dell episodio della presentazione di Gesù bambino al Tempio che ricorda che il bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio era sopra di lui ( 2,39-40). Il fatto che Gesù cresca è oggetto di attenzione anche della teologia più recente: Egli non vive in un astratta onniscienza, ma è radicato in una storia concreta, in un luogo e in un tempo, nelle varie fasi della vita umana, e da ciò riceve la forma concreta del suo sapere. Così appare qui, in modo molto chiaro, che Egli ha pensato ed imparato in maniera umana (J. Ratzinger - Benedetto XVI, L'infanzia di Gesù, Rizzoli - Ed Vaticana, Milano, 2012). In questo contesto di evidente crescita va dunque inteso il fatto di Gesù dodicenne che, accompagnato dai Suoi genitori va al Tempio per la Pasqua. Gesù sta raggiungendo una fase di crescita specificamente religiosa e spirituale. L adolescente Gesù ( adolesco : cresco) si avvia a diventare spiritualmente adulto ( adultum: cresciuto), chiarendo a Sé stesso e a ai Suoi genitori la Sua vocazione: Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?. Perdere un figlio Il fatto che colpisce è che Giuseppe e Maria perdono Gesù, proprio in questa particolare fase di crescita del loro unico figlio e la perdita di un figlio è sempre angosciante: Tuo padre ed io angosciati ti cercavamo. Ad esempio il Vangelo registra il dolore straziante di Maria nel vedere morire Suo Figlio in modo violento, come lo stesso Simeone Le aveva profetizzato nel Tempio: una spada ti trapasserà l anima (Lc 2,35). Ricordo ad esempio di avere avuto l opportunità di assistere pastoralmente per alcuni anni l esperienza di un gruppo di genitori, chiamato 2 / 5
Figli in cielo. Un gruppo ecclesiale che si propone, attraverso la preghiera e l ascolto, di essere di conforto nei confronti di genitori che, nei modi più diversi, hanno avuto la disavventura di perdere un figlio o una figlia in giovane età. Non era facile dire parole significative in quel contesto. Solo la Parola e l Eucaristia sapevano trasmettere in alcuni casi una consolazione sostenibile. La perdita di Gesù nel Tempio di Gerusalemme dice solo l inizio di quella perdita che culminerà nella Sua morte in croce. In questo caso Maria reagisce al Suo ritrovamento con parole forti e quasi di rimprovero nei confronti di Gesù: Figlio, perché ci hai fatto questo? Ecco, tuo padre ed io, angosciati, ti cercavamo. Ma questo neppure dice una loro reale comprensione del fatto e del senso della risposta di Gesù: Ma essi non compresero ciò che aveva detto loro. Davanti a un figlio che va per la sua strada quanti genitori non sanno cosa pensare. Tuttavia Maria ci fa intravvedere quello che è stato il suo percorso: Sua madre custodiva tutte queste cose nel suo cuore. Ritrovato un figlio O si accetta la grazia di perdere un figlio o un genitore potrebbe entrare nel tunnel della disperazione del cuore e dell intelligenza. Un genitore, davanti a certe prese di posizione di un figlio, a determinate sue caparbietà, potrebbe restare come indebolito persino nelle certezze e nelle sue convinzioni più forti. S impone pertanto anche per un genitore un passaggio che lo provoca a scegliere tra il chiudersi nella assolutezza incrollabile di certi principi e di certe tradizioni religiose o l accettare più semplicemente di dare credito alla libertà del proprio figlio che, secondo delle precise ragioni, decide di camminare con le proprie gambe. Viene alla mente l affermazione appassionata del padre misericordioso della parabola, che davanti al figlio maggiore, che non accetta di riconoscere la sincerità di un fratello minore pretenzioso e spendaccione, afferma disarmato: questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato (Lc 15,32). Per dei genitore, attenersi alla verità che si manifesta in un figlio che è stato loro 3 / 5
affidato, non è mai stato facile. È richiesto un equilibrio capace di sostenere incomprensioni e pesanti silenzi. Proprio così è maturata in pienezza anche l identità del Figlio di Dio. Papa Francesco in occasione della Festa della S. Famiglia (29 dic. 2013) Papa Francesco ha esortato i fedeli a ripetere "tre parole-chiave per vivere in pace e gioia in famiglia: permesso, grazie, scusa. Quando in una famiglia non si è invadenti e si chiede 'permesso', quando in una famiglia non si è egoisti e si impara a dire 'grazie', e quando in una famiglia uno si accorge che ha fatto una cosa brutta e sa chiedere 'scusa', in quella famiglia c è pace e c è gioia". Preghiera di papa Francesco alla Santa Famiglia n vista del Sinodo dei Vescovi sulla famiglia 4 / 5
"Gesù, Maria e Giuseppe, in voi contempliamo lo splendore dell amore vero, a voi con fiducia ci rivolgiamo. Santa Famiglia di Nazareth, rendi anche le nostre famiglie luoghi di comunione e cenacoli di preghiera, autentiche scuole del Vangelo e piccole Chiese domestiche. Santa Famiglia di Nazareth, mai più nelle famiglie si faccia esperienza di violenza, chiusura e divisione: chiunque è stato ferito o scandalizzato conosca presto consolazione e guarigione. Santa Famiglia di Nazareth, il prossimo Sinodo dei Vescovi possa ridestare in tutti la consapevolezza del carattere sacro e inviolabile della famiglia, la sua bellezza nel progetto di Dio. Gesù, Maria e Giuseppe, ascoltate, esaudite la nostra supplica. Amen". SEO by Artio 5 / 5