La storia di Babbo Natale

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Transcript:

La storia di Babbo Natale Tanto tempo fa in Lapponia, più su del Circolo polare Artico, viveva in una capanna un simpatico vecchietto di nome Natale. Natale passava le sue giornate a prendersi cura del suo orticello e delle sue renne e nel tempo libero intagliava la legna che raccoglieva nel bosco vicino. Nonostante vivesse da solo, Natale amava fare del bene alle altre persone e accettava sempre di buon grado le richieste di aiuto dei suoi vicini. Un giorno, però, era un po' turbato. Allora una delle sue renne gli chieste perché e lui rispose che gli sembrava di non fare abbastanza per rendere il mondo un posto migliore. Quella notte stessa sognò di parlare con un angioletto, che come la renna si era preoccupato perché Natale non stava molto bene. L'angioletto, ascoltate le preoccupazioni di Natale, gli suggerì che al mondo c'erano tanti bambini con le famiglie tanto povere da non potersi permettere niente. Questi bambini, quando vedevano i loro coetanei ricevere tanti doni, chiedevano alle loro mamme e ai loro papà perché loro non ne avevano... quel momento era molto triste per quei genitori, che non sapevano come spiegare ai loro bambini che non avevano abbastanza soldini per comprare loro dei regali.

Mentre raccontava questo a Natale, l'angioletto inizio a piangere, perché queste storie erano davvero tristi. Allora Natale chiese all'angioletto: "E io cosa potrei fare per loro, per tornare a far sorridere quelle famiglie e quei bambini?" L'angioletto gli disse che, visto che aveva una slitta, poteva caricare dei doni sulla slitta e portarli personalmente ai bambini, nella notte in cui sarebbe nato Gesù. E Natale rispose: "Ma come faccio a trainare da solo la slitta per tutta quella strada e fare in tempo a consegnare tutto in una notte sola? E poi le case saranno chiuse!" "Niente paura" rispose l'angelo. E mentre lo diceva fece una magia e le renne, improvvisamente, sapevano volare e far volare la slitta. Mentre Natale era troppo emozionato per sapere cosa dire, l'angelo lo nominò Papà di tutti i bambini, Babbo Natale, e poi sparì. Quando Natale, che ormai era Babbo Natale, si svegliò dal sogno, non vedeva l'ora di mettersi a lavoro! Con le sue abilità iniziò ad intagliare nel legno tanti piccoli oggettini da portare ai piccoli bambini: realizzò bambole, macchinine, pupazzi e tanti altri giocattoli! Passò un po' di tempo e nella notte in cui nacque Gesù le famiglie cominciarono a festeggiare quel giorno come il "Natale". Babbo Natale pensò che era il

momento di iniziare la sua missione: oramai aveva accumulato tantissimi regalini fatti da lui in legno e potevano bastare per tutti i bambini del mondo! Quella notte fu molto faticosa per Babbo Natale, soprattutto perché come aveva previsto le case erano chiuse e per consegnare tutti i regali si calò giù dai caminetti, che erano molto stretti e fuligginosi. Ma quando i bambini più sfortunati si svegliarono poterono sorridere per la prima volta dopo tanto tempo. E quello ripagò Babbo Natale di tutti gli sforzi. Decise che non avrebbe più smesso e già il giorno successivo si mise a lavoro per ricominciare a fare tanti doni con le sue mani. Passarono ancora dei mesi e Babbo Natale era diventato di nuovo triste, perché iniziò a pensare che da solo non sarebbe mai riuscito a finire in tempo. In più iniziavano ad arrivare delle letterine dei bambini, che lo ringraziavano tanto, ma che chiedevano anche dei doni specifici. E lui non sapeva proprio come procurarseli. A mano a mano iniziò a smettere di fare i doni. Ormai gli sembrava tutto inutile... Quella notte, di nuovo, Natale sognò l'angioletto, che, preoccupato per la sua tristezza, gli disse: "Babbo Natale, perché non stai più lavorando ai tuoi doni? Non volevi rendere felici i bambini?".

E Babbo Natale gli spiegò tutto. Ma l'angioletto, che non si faceva spaventare proprio da nessuna situazione, gli disse che la soluzione era semplicissima, e che sarebbe bastato chiedere: con un gesto della mano fece apparire tanti piccoli Elfi, che avrebbero potuto aiutarlo a creare i regali e a trasportarli in tutte le case nella notte di Natale. Di nuovo, prima che Babbo Natale potesse dire qualcosa, l'angioletto sparì senza lasciare traccia e Babbo Natale si svegliò dal suo sogno. Ma con sua grande sorpresa, al suo risveglio era circondato da tanti piccoli Elfi che lo guardavano, in attesa di scoprire come potevano essere utili. Da quel giorno Babbo Natale iniziò a lavorare senza sosta per il Natale successivo: ormai arrivavano talmente tante letterine che dovette aprire una posta speciale, dedicata solo a quelle, ma gli Elfi avevano fatto delle catene di montaggio perfette e nulla avrebbe potuto fermarli! Niente rendeva Babbo Natale più felice che leggere quelle letterine e fare di tutto per accontentare i bambini. Purtoppo, col passare del tempo, Babbo Natale si era reso conto che alcuni bambini non si comportavano molto bene con i loro genitori, i loro parenti, i loro amici e le loro maestre. "Il regalo dovrebbe essere un premio!" penso. Allora scrisse una letterina a tutti i bambini:

"Cari bambini, care bambine. Sono molto felice che i miei doni vi piacciano e vi rendano felici. Ma ricordatevi che non si può ricevere senza donare. E poiché voi siete solo dei bambini non vi chiederò dei doni materiali, ma tutto il vostro impegno ad essere buoni tutto l'anno e a ringraziare ogni volta che mamma, papà, nonno, nonna, un amico, un cugino o qualsiasi altra persona vi fa un regalo. Perciò da oggi in poi porterò i doni solo ai bambini che si comporteranno in questo modo durante tutto l'anno, come premio per il loro impegno. Vi abbraccio il vostro Babbo Natale" Da quel dì tutti i bambini fecero la promessa di essere buoni sempre e di raccontare questa cosa ai loro bambini quando sarebbero diventati grandi. È così che mamma e papà hanno saputo di questa storia e te la raccontano perché, facendo il buono, anche tu possa ricevere un dono da Babbo Natale.