Portogallo (Lisbona e Algarve) Luglio-Agosto 2012



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Mercoledì 25 Luglio Dopo che Lorenzo ci ha accompagnato all aeroporto siamo partiti con un Airbus 320 TAP in buono stato, ma con un ritardo di quasi due ore. A metà del volo siamo passati sopra Maiorca dove era in vacanza Cristiano. L atterraggio a Lisbona è abbastanza spettacolare, da un lato le colline della città, dall altro il grande fiume Tago che in questa zona è largo circa 10 km. L aeroporto è molto vicino alla città ed è abbastanza efficiente, il bagaglio non si è fatto attendere molto e l economico AeroBus (3,50 ) ha raggiunto il centro storico in meno di mezz ora (nonostante si fosse rotto e tutti i passeggeri fossero scesi e risaliti). Prima ancora di partire su questa veloce ed economica navetta ci hanno avvertito che il biglietto vale 24 ore su tutti i mezzi di superficie della città. La grande efficienza dei trasporti pubblici si nota subito dal gran numero di linee di bus e tram, ma anche dalla presenza di funicolari, ascensori e metropolitane; in effetti tutto questo gran numero di mezzi (molto superiore a quelli di Roma che è 15 volte più grande) si giustifica con le caratteristiche geografiche di Lisbona (disposta su sette ripidi colli) e dal numero limitato di automobili che circolano faticosamente (e ancor più faticosamente e costosamente parcheggiano) nelle strettissime strade del centro. Alle 15:30 siamo arrivati in albergo ( Hotel Mundial ) che si trova nella parte di pianura del centro (quartiere Baixa) e siamo subito usciti, affrontando un gran caldo, per fare il primo dei percorsi previsti (Baixa, Bairro Alto, Chiado - durata 2 ore) passando per il più vicino dei belvedere della città. 1

Il clima è caldo, ma percorrere i 300 metri per traversare le piazze Figueira e Rossio ed un breve tratto di Rua Augusta non è una gran fatica visto che siamo nella parte pianeggiante della città. Senza grosse difficoltà abbiamo trovato l Elevador de Santa Justa, un ascensore storico in stile neogotico con struttura che ricorda quella della tour Eiffel (non è mai stato provato che i progettisti abbiano avuto contatti col famoso ingegnere francese); fu inaugurato nel 1901 quando era mosso a vapore. L elevador è più una costosa curiosità per turisti (5 per salire o scendere, a meno di non possedere il prezioso biglietto dell AeroBus ) che non una vera esigenza (ci sono alternative nei tram e nella funicolare o a piedi, la vista si ha solamente all arrivo in cima, pagando un ulteriore euro e mezzo, e l altezza, 30 metri, è paragonabile a quella di un palazzo di nove piani). La biglietteria superiore si trova su Largo do Carmo (che verso il fiume Tago si apre verso il quartiere del Chiado e verso nord dà accesso al quartiere Bairro Alto). La piazza è caratterizzata dalla mole gotica della Igresia do Carmo, chiesa che nel 1755, anno del disastroso terremoto che ha condizionato la vita dell intero Portogallo, era la più grande della città; ora la caratteristica è quella di non avere il tetto ed i sottili archi sembrano in equilibrio precario sulle snelle colonne. La parte absidale conserva invece il tetto ed è stata adibita a piccolo museo eterogeneo che ospita anche due mummie peruviane ed un sarcofago egizio. Dirigendoci verso il Bairro Alto abbiamo percorso la Rua de São Pedro de Alcântara per raggiungere l omonimo belvedere (miradouro detto anche del Jardim António Nobre). 2

Appena passato il capolinea dell Elevador da Glória (un caratteristico tram-funicolare) si accede ad una delle zone più elevate di Lisbona da dove si gode un panorama notevole, interpretabile anche grazie ad una mappa in azulejos al centro della balconata. La vista spazia verso sud sul grandissimo fiume Tago (Tejo) e verso est sul centro storico rimodernato della Baixa e sulla parte antica meglio conservata dell elevato quartiere dell Alfama (dominato dal Castelo de São Jorge). Riscendendo abbiamo poi raggiunto il Chiado, quartiere caratterizzato fin dal XVI secolo dalle frequentazioni degli intellettuali portoghesi (si pensa che il nome derivi proprio dal soprannome O Chiado del poeta António Ribeiro la cui statua irridente si trova proprio su Largo do Chiado) su tutti il poeta e scrittore Fernando Pessoa che agli inizi del XX secolo rese famoso il Café Brasileira. Oggi una statua seduta ad uno dei tavolini è il soggetto di moltissime foto e per sedere al tavolino con Pessoa si fa la fila. Il Chiado è anche il luogo che ricorda la rivolta dei garofani che tra il 1974 ed il 1975 proiettò il Portogallo fuori dalla dittatura creando le premesse di uno stato moderno e decretando la fine delle guerre coloniali riconoscendo l indipendenza delle ultime possedimenti imperiali (Angola, Mozambico, Guinea-Bissau, Timor, Capo Verde, Macao). Prima di proseguire ci si può soffermare nella chiesa degli italiani (Chiesa di Loreto), sull attigua Praça Luís de Camões (con statua dedicata al poeta-navigatore del XVI secolo autore de I Lusiadi, il poema epico del Portogallo assimilabile all Eneide dei romani) e sulla Rua Garret (che inizia proprio al Café Brasileira) con la sua bella calçada (pavimentazione tipica portoghese in cubi di pietra bianca e nera alternati) ed i molti negozi di grandi firme e librerie. Scendendo verso il fiume Tago si possono vedere un paio di teatri e qualche chiesa, niente comunque di interessante fino al quartiere São Nicolau (che di fatto fa parte della Baixa) con la Praça do Municipio (con bella pavimentazione ed una colonna che ricorda il palo dove venivano legati gli schiavi detto Pelourinho ) e la Praça do Comércio. 3

Questa grandissima piazza (170 m per 170 m) è decisamente spettacolare, è aperta su uno dei tre lati sul fiume Tago (qui largo 5 KM), mentre gli altri tre lati sono chiusi da edifici monumentali; nonostante il livello altimetrico sia basso offre una bella vista verso il castello. L attuale piazza (che prima si chiamava Terreiro do Paço ) è stata completamente ricostruita dopo il devastante terremoto del 1 Novembre 1755, l effetto del successivo tsunami lungo il fiume fu tremendo e nella zona niente potè essere salvato, ma proprio da qui l allora Primo Ministro Marchese de Pombal, in nome dello spirito illuminato dell'epoca, iniziò la progettazione di quella che è detta Baixa Pombalina con grandi viali, piazze ed edifici monumentali. L'arco di fronte al fiume è lo spettacolare accesso a Rua Augusta, grande via pedonale lunga circa 600 metri che collega il fiume a Praça Rossio: è caratterizzata da una bella calçada, dalla frequentazione di artisti di strada e dalla presenza di bar e ristoranti (un po cari almeno rispetto alla parallela Rua de Correeiros che ricorda il quartiere latino a Parigi). Il tempo di ripassare in albergo ed alle 18:00 siamo usciti nuovamente per provare il brivido del 28E, il mitico tram rosso (detto ormai dei turisti ) che si inerpica sui tornanti del quartiere Alfama e traversa tutto il centro storico sferragliando su strette stradine. Linea simile percorre anche il 12, caratterizzato dal colore giallo. La comodità delle tessere bus (proposte in molte versioni piuttosto complicate da interpretare) è quella di poter salire e scendere a qualunque fermata senza dover fare ogni volta il biglietto; se siete in possesso del biglietto AeroBus sfruttatelo al massimo nelle 24 ore, è il metodo più semplice ed economico. 4

I tram storici sono composti da una sola piccola carrozza e sono stati molto curati, le rotaie a scartamento ridotto sono stese per tutto il centro, nelle strade più strette il binario è unico ed anche nelle curve più larghe i binari si incrociano (rendendo comunque impossibile la doppia circolazione) perché altrimenti non ci sarebbe sufficiente angolo di curvatura per le piccole carrozze. I cavi elettrici sospesi, che in Italia soprattutto a causa di un presunto antiestetismo hanno provocato lo smantellamento del patrimonio dei mezzi elettrici, qui fanno parte del colore locale e spesso si confondono con i cavi per stendere i panni. Partendo da Praça Martim Moniz in meno di un ora di tram si arriva nei luoghi che abbiamo deciso di visitare con calma a piedi nei prossimi giorni: Igreja de Graça, Mosteiro de São Vincente de Fora, Miradouro de Santa Luzia, Catedral de Lisboa (più semplicemente detta Sé ) per poi proseguire verso il Chiado. Ovviamente in funzione dell ora e di quante fermate si decidono di fare il viaggio può essere molto più lungo, se approfittate della mattina (entro le 11:00) e del pomeriggio (dopo le 18:00) c è meno gente e le soste alle fermate sono ragionevolmente brevi. Alle 18:30, dopo una ventina di minuti di sballottamenti, e a circa metà percorso, siamo scesi alla fermata di Portas do Sol dove c è il belvedere verso l alba e verso il punto più largo del Tago dove si vede quasi galleggiare il ponte Vasco da Gama che con 17 Km è il più lungo d Europa. Con una breve passeggiata abbiamo raggiunto anche il più vecchio Miradouro de Santa Luzia, sicuramente meno spettacolare di Portas do Sol, per poi completare il giro con il tram. Ripassati in albergo ci siamo cambiati ed abbiamo cenato in ul locale di Rua Augusta (senza lode né infamia puntando comunque alle caratteristiche sardine ed al famoso baccalà) concludendo con l ascesa notturna con l Elevador de Santa Justa da cui si ammira il panorama notturno, soprattutto verso la sottostante Praça Rossio illuminata a giorno. La sera in estate si alza un vento fresco e le temperature si abbassano anche di quindici gradi rispetto al giorno, quindi è bene portare qualcosa di più pesante perché sopra al belvedere alla sommità dell ascensore può fare freddo. 5

Giovedì 26 Luglio Mattinata destinata alla visita al quartiere di Santa Maria de Belém (Betlemme), o semplicemente Belém, caratterizzato dalle architetture in stile manuelino del Mosterio dos Jerόnimos e della vicina torre di Belém. Siamo usciti alle 9:15 ed abbiamo preso un moderno tram da Praça Figueira; in circa mezz ora eravamo a Belém dopo essere passati sotto al Ponte 25 de Abril che scavalca il fiume Tago nel punto più stretto prima dello sbocco nell Atlantico. Il ponte sospeso, lungo quasi 2 Km con sei corsie stradali ed una ferrovia che corre sotto al piano stradale, è simile al Golden Gate di San Francisco (costruito dalla stessa società) e unisce Lisbona ad Almada dagli anni 60 (prima della rivoluzione del 25 Aprile 1974 il ponte si chiamava Salazar, dal nome del dittatore che lo aveva commissionato). Si percorre tutto il lungofiume senza avere particolari viste se non l incombente ponte, il continuo flusso ferroviario sulle rotaie parallele alla strada ed il breve scorcio del museo dei tram poco prima della verdeggiante e scenografica Praça do Império, aperta sul fiume e limitata dal Mosteiro dos Jerόnimos. Con il sole radente del mattino o della sera il biancore del monastero assume tinte morbide ed i volumi delle elaborate decorazioni si esaltano, sembra di essere di fronte ad un immenso castello di sabbia. Il termine manuelino (riferito al re Manuel I che commissionò la maggior parte dei lavori) fu coniato nel XIX secolo per sintetizzare lo stile composito che caratterizzò un trentennio di edificazioni pubbliche in Portogallo intorno al 1500; la struttura tardo gotica di base viene fusa con elementi rinascimentali ed arricchita da ornamenti in stile marinaro, floreale ed esotico. Il monumento più rappresentativo è proprio il complesso religioso della chiesa (Igreja Sta. Maria Belém ) e del monastero dell ordine di San Geronimo, fatto edificare in onore del navigatore Vasco da Gama al suo ritorno dal primo viaggio in mare per le Indie; quella che appare come una lunga facciata (quasi 300 metri) ricca di pinnacoli e fregi parallela al fiume, è in realtà l insieme del fianco sud della chiesa e dell edificio monastico che ora ospita il museo di archeologia. L accesso alla chiesa è libero, mentre l ingresso al monastero è a pagamento (noi abbiamo scelto l opzione che per 10,00 permette la visita anche della torre di Belém). Entrando nel monastero si presenta subito il semplice giardino del chiostro costituito da un colonnato a due piani. Le colonne sono profondamente incise da decorazioni e raccordate da elementi traforati che alleggeriscono l aspetto di potenza delle sporgenti nervature che sorreggono le coperture. Nel 1985 furono traslate nel chiostro le spoglie di Fernando Pessoa, una sobria stele permette di individuare la tomba del grande poeta e scrittore morto nel 1935. Altro elemento notevole del piano terra è la grande sala del refettorio contornata di azulejos, mentre salendo al primo piano si può accedere all ampia balconata ed al buio coro della chiesa; da qui si apprezza la larghezza 6

della navata centrale della stessa altezza di quelle laterali. La visita della chiesa è sicuramente meno spettacolare, il rigore dello stile gotico è accentuato anche dalla semplicità e dalle limitate dimensioni delle vetrate, solamente in alcune cappelle laterali si trovano finiture dorate o colorate baroccheggianti. Ai lati opposti del portale d accesso si trovano le venerate tombe di Vasco da Gama e di Luís de Camões. Uscendo dal complesso religioso che richiede come minimo un ora di vista (e che intorno alle 11:00 iniziava ad essere molto affollato), ci si ritrova nella grande Praça do Império e si possono traversare i curati giardini fino a raggiungere il lungofiume ed il grande Padrão dos Descobrimentos (monumento alle scoperte) realizzato nel 1960 in pietra bianca a rappresentare una caravella affollata dai principali personaggi della storia portoghese. Circondato da una calçada che ricorda le onde del mare, questo monumento si protende verso le acque del fiume e sovrasta una pavimentazione marmorea che riproduce una rosa dei venti di 50 metri di diametro che circonda un planisfero. Camminando per mezzo chilometro verso la foce del Tago si raggiunge un altro simbolo di Lisbona, la Torre di Belém; questa piccola fortezza biancheggiante fu costruita nel 1515 in stile manuelino a difesa della città, si compone di un bastione proteso nell acqua e della torre alta circa 30 metri che poggia sulla riva del fiume. Caratteristiche sono le torrette di guardia sporgenti dagli angoli, interessante la batteria di cannoni del piano inferiore e poi, salendo sull unica stretta e buia scala elicoidale, si traversano camminamenti e sale fino alla terrazza più alta con bel panorama. L inefficacia difensiva di questa piazzaforte fu dimostrata già nel 1580 con la conquista spagnola, da allora la torre fu usata soprattutto come carcere. Dopo la visita siamo tornati verso il monastero alla facile ricerca della famosa pasticceria Pastéis de Belém che dal 1837 produce dei dolcetti molto apprezzati (simili alle sfogliatelle napoletane) per il cui acquisto si fa la fila, noi praticamente ci abbiamo pranzato. 7

Ripreso il tram siamo tornati a riposare in albergo prima di una passeggiata nella zona dell Alfama tra la cattedrale, il Chapitô ed il museo del fado. La cattedrale (Igreja de Santa Maria Maior, più semplicemente detta Sé, abbreviazione di Sede Episcopale) fu costruita nel 1150 dopo la cacciata dei mori sfruttando la struttura di una moschea, edificata a sua volta su fondamenta di edifici romani. Posta in zona un poco rialzata tra il fiume e d il ripido colle dell Alfama ha da sempre rappresentato un luogo strategico sia per le adunanze di popolo che per la prima difesa della città, infatti tratti di mura e merlature ricordano una fortezza. Il transito dei tram davanti alla cattedrale è una delle icone di Lisbona. Dopo tre terremoti la chiesa si presenta in stile composito: dell originale romanico si conserva la bella facciata con le due torri merlate ed il rosone, il resto dell edificio è gotico e spoglio tranne la rinascimentale cappella maggiore. Il chiostro (accesso a pagamento) ha invece ha l aspetto di elegante fortezza medievale, la parte del giardino è stata completamente scavata per rendere visibili le sovrastrutture che nei secoli si sono succedute (dai fenici ai romani, dai visigoti agli arabi). Addentrandosi nella parte bassa dell Alfama si scoprono viuzze, scalinate e piazzette incantevoli fino all elegante Largo do Chafariz de Dentro dove si trova anche il museo del Fado. Tornando verso Piazza del Commercio si incontra la Casa dos Bicos (bico significa becco, picco) caratterizzata dalla facciata con pronunciata bugnatura a forma di punta di diamante. L edificio costruito nel 1523 è stato elegantemente ristrutturato ed ora ospita la fondazione Saramago (il premio nobel per la letteratura scomparso nel 2010), il contrasto con i fatiscenti edifici è così ancora più evidente. Inerpicandoci su stradine e scalinate abbiamo raggiunto il famoso Chapitô, centro sociale (dove si insegnano arti e mestieri), bar e ristorantino alternativo con bella vista. A metà strada tra il Chapitô e la chiesa di San Lorenzo, si trova un piccolo slargo affascinante di Costa do Castelo con al centro una fontanella e l arrivo di una stretta e lunga scalinata che scende fino a Rua da Madalena da cui rapidamente siamo tornati in albergo (giro del pomeriggio durato poco più di 2 ore). Serata un po meno fredda di ieri, siamo andati a cena in uno dei ristorantini di Rua de Correeiros. 8

Venerdì 27 Luglio Mattinata destinata alla visita del Castelo de São Jorge che sorge sul colle più alto del centro storico, meta imperdibile in qualsiasi viaggio a Lisbona. Abbiamo percorso la scalinata che da Praça Martim Moniz (a 20 metri dal nostro albergo) punta verso il castello, raggiunta Costa do Castelo l abbiamo seguita per raggiungere nuovamente il Chapitô e grazie alle indicazioni abbiamo raggiunto la porta d accesso al borgo fortificato che contorna il castello. Il biglietto d ingresso costa 10,00 e consente di passare la seconda cinta di mura per accedere alla cittadella composta dalla piazza d armi (con spettacolare vista della città fino all oceano), da alcuni giardini con pochi resti del palazzo reale, e da un moderno edificio adibito a museo e area ristoro. Al castello vero e proprio si accede grazie ad un ponte di pietra che permette il passaggio del fossato (ormai asciutto) fino alle mura che racchiudono in uno spazio rettangolare i cortili e le scale che consentono di raggiungere la camminata lungo i muri e le dieci torri; la vista è veramente mozzafiato. Molto interessante la dimostrazione che si tiene alla Torre de Ulisses del periscopio che (ideato secondo una leggenda da Leonardo da Vinci), permette grazie ad un complesso sistema di specchi di avere una visione a 360 gradi della città. Questo spettacolare ed all apparenza ingenuo marchingegno merita decisamente la mezz ora della dimostrazione, in condizioni di bel tempo lo considero imperdibile, comunque prima si arriva e meglio è (dopo le 11:00 inizia il caos). La visita non può durare meno di 2 o 3 ore. 9

Ci siamo poi diretti a piedi verso l imponente mole bianca del monastero di São Vicente de Fora (fuori le mura dell antico centro),che fa parte dello skyline di Lisbona in cima ad un colle, ma che compare solo in scorcio dai vicoletti che percorrevamo dove a stento sembrano passare i vecchi tram. Solamente raggiunta la piazza si vede per intero la facciata in stile rinascimentale (la cui perfezione manierista non suscita grandi entusiasmi in noi italiani); dell interno barocco della chiesa c è poco da dire, la sorpresa è invece rappresentata dalla visita al monastero (a pagamento) che è una immensa esposizione di azulejos e che ospita l austero pantheon dei Braganza (la dinastia degli ultimi 300 anni di regno). I due chiostri sono completamente circondati dalle tipiche mattonelle bianche a disegni blu che ripropongono la storia del Portogallo, al piano superiore c è la mostra permanente dei 38 pannelli che illustrano le favole di La Fontaine sempre con composizione in azulejos. L ascesa fino alla terrazza apre un'altra veduta panoramica a 360 su Lisbona. Il breve percorso in salita verso il complesso barocco della Igreja e del convento da Graça merita la fatica per lo splendido miradouro, ci siamo rifocillati alla fontanella sulla bella piazza mangiando delle patatine per pranzo. Finalmente tutta discesa fino all albergo dove abbiamo fatto una breve sosta per poi andare verso la piazza che ha da sempre rappresentato il cuore di Lisbona praças do Rossio (anche se il vero nome sarebbe Praça de D. Pedro IV, il re la cui statua è al centro della piazza). Ampia e circondata da eleganti costruzioni (in particolare il teatro Dona Maria II) ha una pavimentazione bianca e nera che ricorda le onde del mare (come i lungomare di Rio de Janeiro). Su un angolo la bella facciata in stile liberty della stazione di Rossio, da qui inizia la lunga e scenografica Avenida da Liberdade,lunga un chilometro e larga 90 metri con quattro carreggiate separate da giardini; la stazione di Rossio all interno è moderna e la lunga scala mobile rappresenta un alternativa gratuita ai trasporti pubblici per il Bairro Alto. Cena tranquilla e tiepida con cena in un altro dei ristorantini di Rua de Correeiros. 10

Sabato 28 Luglio Mattinata di brutto tempo che non esalta l aspetto della città accentuandone la decadenza, il gran numero di esercizi commerciali chiusi e le case abbandonate. Ad ora di pranzo abbiamo preso l autobus per l aeroporto e ritirato l auto a noleggio, una Clio nera. Per uscire dalla città abbiamo percorso i 17 Km del Ponte Vasco da Gama dirigendoci verso sud. Durante l attraversamento del Tago si passa vicino al moderno quartiere Parque das Nações (Parco delle Nazioni), costruito in occasione dell'expo 98 con l alta torre Vasco da Gama e l oceanario. In poco più di due ore abbiamo superato la valle del Tejo, attraversato tutta la regione desertica dell Alentejo per arrivare nell Algarve, la regione più meridionale del Portogallo. Dopo 2 ore di deserto interrotto da sughereti e da qualche valle fluviale che sembra un oasi, ci siamo ritrovati nella caotica ed inaspettatamente grande Albufeira. Grande la delusione dell alloggio che si trovava in un moderno residence non sulla spiaggia come invece ci avevano rassicurato. Cena in un localino caratteristico proprio di fronte all albergo dove abbiamo finalmente mangiato la cataplana, un misto di pesce in casseruola molto buono (la cataplana può essere anche a base di carne e verdure). Se consultate menù o prendete appuntamenti ricordate che per i giorni della settimana si usano termini molto diversi dai nostri (Lunedì è segunda-feira, martedì terça-feira, mercoledì quarta-feira, giovedì quinta-feira, venerdì sexta-feira, sabato sábado, domenica domingo ), ed anche le parole per pranzo (almoco) e cena (Jantar) non sono così intuitive; notevolmente diverso è anche il modo di dire grazie : obrigado. Domenica 29 Luglio Mattinata in spiaggia a Oura sotto l albergo. Il percorso lungo la strada è un po lungo perché la stradina scende con ripidi tornanti. Fortunatamente, soprattutto al ritorno, si può traversale il Club (l hotel che pensavamo di aver scelto) sfruttando cinque piani di ascensore ed effettivamente si arriva in cima alle scalette di legno piuttosto rapidamente. Il brevissimo lungomare che costeggia la spiaggia è curato, la pavimentazione è la tipica lastricata portoghese e si può accedere con le scale a tre diverse spiagge unite tra loro in fase di bassa marea. Praia da Oura è una spiaggia di sabbia chiara contornata da falesie dorate ed in fase di bassa marea ci si può dirigere verso est fino a Praia Santa Eulália vedendo la piccola Praia dos Olhos de Água e la lunga Praia Maria Luisa. Una passeggiata non proprio facilissima soprattutto quando si devono scavalcare i promontori rocciosi che separano le baie. Fa molto caldo ma l acqua è gelata, le spiagge sono molto frequentate ma le persone si concentrano nelle spiagge più grandi ed attrezzate lasciando baiette incantevoli ai pochi avventurosi. Le spiagge in Portogallo sono tutte libere e nelle più frequentate ci sono delle concessioni per ristoranti, attrezzature per sport acquatici e lettini; la maggior parte dei bagnanti è dotata di piccoli ombrelloni che regalano un po d ombra senza doversi accampare troppo vicino alle rocce scoscese (e talvolta pericolanti). Tornando ci siamo fermati al supermercato accanto all albergo, i prezzi sono bassi ed abbiamo comperato qualcosa per colazione ed un po di frutta e verdura. Pranzo al ristorantino scoperto ieri sera e pomeriggio un po a riposare e poi in piscina. Cena sempre allo stesso posto dove si mangia molto bene, si spende poco (non abbiamo mai superato i 30 Euro in due) e si sta tranquilli. 11

Lunedì 30 Luglio Abbiamo deciso di destinare la giornata alle spiagge ad est di Albufeira, in pochi minuti d auto siamo arrivati a Praia dos Olhos de Água molto simile alla nostra spiaggia, la sua caratteristica sarebbe quella di poter vedere durante la bassa marea delle polle d acqua dolce tra la sabbia, a me è sembrato l effetto della marea. Proprio a pochi passi sul breve lungomare, che è rimasto quello di un borgo marinaro, c è un grande parcheggio multipiano a pagamento, economico e ben integrato nell architettura locale è una valida alternativa al chilometro di strada assolata da percorrere a piedi dal più vicino parcheggio libero. A metà mattinata abbiamo ripreso la strada verso oriente per passare in uno dei più noti posti di vacanza del Portogallo: Vilamoura-Quarteira. In realtà è un delirio edilizio composto da una periferia di case da vacanza piuttosto insignificanti, di curatissimi campi da golf e da una serie di alberghi di lusso che separa la cittadina dal mare. Abbiamo proceduto superando Faro, il capoluogo dell Algarve, importante soprattutto per l aeroporto internazionale; cittadina di quasi 60.000 abitanti, anonima, trafficata e lontana dal mare edificata al limitare di una grande zona paludosa al cui centro c è Olhão e poi Tavira. Questa zona è ora parco naturale (Parque natural da Ria Formosa) e l immensa laguna nelle ore di bassa marea sembra essere un enorme e fangoso pantano; l unica area che consente un facile accesso al mare si trova appena prima di Olhão, la parte più interna della laguna si attraversa a piedi su ponticelli galleggianti che vengono sospinti in alto e sballottati ad ogni cambio di marea (l alternativa sono alcuni piccoli battelli). Infine si può raggiungere la Praia do Barril sulla più grande delle basse isole sabbiose del parco, che verso l oceano ha una lunga spiaggia bianca. Si può approfittare del trenino che sferraglia su ponticelli ed isolotti lacustri (costo 1,20 Euro a tratta) oppure percorrere a piedi un marciapiede parallelo alla piccola ferrovia. L acqua del mare è sempre fredda, ma fuori il caldo è sopportabile perché la zona non è riparata da scogliere e c è sempre vento. Ritorno passando per Loulé, capoluogo della provincia più popolosa dell Algarve, arroccata su un colle e caratterizzata da edifici bianchi o rosa con tetti rossi (anche quelli della moderna periferia) che circondano un castello medievale. La cittadina è curata anche se non molto interessante. Vi si svolge un articolato carnevale e ci sono molti monumenti di arte moderna, incongrui ma apprezzabili; non si sono fatti mancare una statua simile a quella di Pessoa alla Brasileira, riproducendo il poeta algarviano più famoso, António Aleixo, seduto al Bar "Calcinha". Rientro e dopo una doccia, tanto per cambiare, siamo andati sempre nello stesso locale. 12

Martedì 31 Luglio Oggi giornata verso l occidente dell Algarve. Abbiamo percorso la strada statale che traversa Lagoa e Portimão; si procede piuttosto lontani dalla costa e la prima cosa notevole è l attraversamento del fiume Arade che sembra grandissimo anche se è lungo qualche decina di chilometri e la portata non è eccezionale; poco prima di Portimão forma però una grande laguna paludosa che si supera su un moderno e spettacolare ponte sospeso (poco oltre si vede anche il più classico viadotto dell autostrada A22). Dopo circa un ora di viaggio siamo arrivati a Lagos, qui la strada scorre lungo la stupenda costa (il tracciato segue infatti l antica via romana) e la cittadina portuale mostra un centro storico molto bello e curatissimo. La storia della città è antichissima, il porto naturale sfruttato prima dai fenici e poi dai romani, divenne un sito strategico per i mori e soprattutto per le spedizioni navali di Enrico il Navigatore. Tre eventi funesti ne caratterizzano la storia, il primo è la conseguenza di una disastrosa spedizione militare che nel XVI secolo avrebbe codificato nel fado il tono di dolorosa fatalità di chi ha perduto i suoi cari in battaglia; il secondo è nel XVII secolo per essere diventato il primo e più grande mercato di schiavi in Europa; il terzo è il micidiale terremoto del 1755 che la rase al suolo. Ci siamo fermati al belvedere della spiaggia di Dona Ana ed abbiamo deciso che Lagos merita una visita ulteriore, così ci siamo spinti sull incredibile promontorio di Ponta da Piedade, con stupenda vista di faraglioni e grotte. Da qui abbiamo proseguito ancora verso ovest passando per Vila do Obispo ed arrivando all incredibile Fortaleza de Sagres; si tratta di un promontorio fortificato che un breve muro con semplice portale isolava da eventuali invasori, impossibilitati a risalire le ripide scogliere degli altri tre lati. La zona è esposta al vento, le costruzioni non sono spettacolari disperse in uno spazio grandissimo, ma l ambiente ha un fascino unico; comunque interessanti i bastioni e la chiesetta con campanile a vela. Da qui la vista è ovviamente magnifica e si vede per la prima volta Cabo de São Vicente, la prossima tappa. 13

Il Capo di San Vincenzo è il punto più occidentale dell Algarve e già nel neolitico e poi in epoca romana era considerato luogo sacro, con l avvento del cristianesimo il ritrovamento in questa zona del corpo di San Vincenzo da Saragozza ne motivò il nome attuale. Ora fa parte del Parque Natural do Sudoeste Alentejano e Costa Vicentina e da questo punto si ha un panorama fantastico soprattutto verso nord con scogliere sempre più alte; dell antica fortezza-convento resta poco, le cose notevoli sono il faro del 1846 ed il forte vento. A qualche centinaio di metri si trova una suggestiva fortificazione moresca con cupola della minuscola moschea sormontata da una croce. La strada per procedere sulla costa vicentina ripassa da Vila do Obispo, paesotto senza attrattive evidenti, ma che nel suo territorio presenta le più antiche tracce di esseri umani della zona con resti del paleolitico ed alcuni Menir (in particolare uno in zona Raposeira ancora eretto). Vento e sole ci hanno un po stancato e così abbiamo fatto una sosta per mangiare i panini in una pineta (che in questa zona deserta sembra un oasi) vicino ad uno dei parchi eolici della zona. Risalendo, la strada si riavvicina alla costa permettendo un facile accesso alla Praia da Bordeira. Questo lato della costa è il più battuto dalle grandi onde atlantiche e la Bordeira è una grande spiaggia lunga quasi tre chilometri; nella zona più spettacolare è profonda quasi un chilometro perché un piccolo fiume ha scavato il suo letto formando una laguna che obbliga al guado per raggiungere la zona sabbiosa. 14

Spiaggia per surfisti, windsurfisti, kitesurfisti dalla parte dell oceano (ovviamente l acqua è freddissima), dalla parte della laguna sembra una grande piscina per famiglie (bella ma poco invitante per i bagni); c è comunque poca gente, nessuna attrezzatura e nemmeno un bar, spiaggia per amanti della natura e per un turismo alternativo con possibilità di campeggio libero. L accesso dal fiume è il primo che si incontra ma il guado è ampio, l accesso dalla parte più alta è spettacolare ed il guado è di un passo. Dopo una sosta in questo posto un po fuori dal mondo siamo ripartiti verso nord, passando per il paesino di Aljezur, dominato dai ruderi di un castello medievale; da qui si arriva facilmente al profondo golfo della Praia de Arrifana sovrastato da uno spettacolare belvedere che culmina nella Fortaleza moresca. La discesa in spiaggia è possibile grazie ad una lunga serie di scalinate di legno, qui abbiamo fatto una breve pausa per un gelato; posto bello e non affollato ma con bar e ristorantini che si animano in attesa del tramonto (pôr do sol). Ripensando alla strada da percorrere, inizialmente solitaria con tornanti e poi intasata dalla movida delle spiagge meridionali, abbiamo deciso di tornare verso Albufeira. 15

Mercoledì 1 Agosto 2012 Giornata di riposo sulle spiagge vicino all albergo. In serata sono invece andato ad Albufeira. Il nucleo cittadino è piccolissimo ed affollatissimo sia da giovani ammassati in rumorosi locali, sia da famiglie; sulla piazza principale (posto veramente caotico) si possono anche vedere gruppi impegnati in balli folcloristici. Parcheggiare vicino al centro è impossibile, in estate la zona è tutta pedonale, ma senza troppa difficoltà si può lasciare l auto a 10 minuti dal caos. Il centro storico è una piazza nel punto più basso di Albufeira che ospita il giardino pubblico. La piazza è circondata da colline edificate ed il più vicino accesso al mare è possibile grazie ad un tunnel artificiale che permette alla Rua 5 de Outubro (bella pavimentazione) di aprirsi versa la piccola Praia do Peneco (o Praia do Túnel). Dalla piazza si raggiungono con pochi passi la chiesa madre, la torre dell orologio e la chiesetta di São Vicente de Albufeira, tutti edificati sulle cime delle colline. Tutto quello che è esterno a queste quattro strade è periferia inguardabile. 16

Giovedì 2 Agosto 2012 Mattinata di mare a Lagos, avevamo deciso di tornare alla bellissima spiaggia di Dona Ana (dove abbiamo trovato un parcheggio accettabile ) ed alle tre calette unite tra loro da piccoli tunnel (li il parcheggio è stato più problematico) proprio vicino alla città vecchia. La Cidade Velha è interna alla cerchia muraria araba medioevale mentre una grande e moderna piazza esterna (Praça Infante Dom Enrique, Enrico il Navigatore) ospita la Igreja de Santa Maria e si apre allo sbocco del porto fluviale protetto da una piccola fortezza (Forte da Ponta da Bandeira). L accesso principale alle mura è difeso da due massicce ma eleganti torri merlate. Nel pomeriggio abbiamo ripreso la strada per il ritorno con un caldo incredibile e ci siamo fermati a Silves, borgo medievale di grande suggestione situato su una collina della Serra del Monchique. Il fiume Arade, che sbocca a Portimão, era una importante via di comunicazione ed approvvigionamento idrico che permise già nella preistoria insediamenti umani; la città si accrebbe prima con i romani (di cui resta il ponte in gran parte modificato), poi coi visigoti ma soprattutto con i mori. Il castello con le possenti 11 torri merlate è la principale testimonianza di questo periodo e contrasta con il suo colore scuro (edificato con l arenaria rossa della regione detta grès Silves) con la bianca Sé (cattedrale Nossa Senhora da Conceição in stile gotico con aggiunte barocche). Attualmente la città è il centro del sughero e della frutta secca, ma è famosa per le rievocazioni medievali che si tengono in vari periodi dell anno e soprattutto in questi giorni. 17

Venerdì 3 Agosto 2012 Mare ad Oura e spiagge raggiungibili passeggiando. Sabato 4 Agosto 2012 Partenza per Lisbona, traversando nuovamente il ponte Vasco da Gama e facendo un giro in macchina fino alla scenografica Praça Marquês de Pombal tra l Avenida Libertade ed il Parco Eduardo VII su cui svetta una grandissima bandiera portoghese. Guidando in città ti accorgi del tanto rispetto che c è per i pedoni, ma anche del modo caotico di guidare che anche in condizioni di scarso traffico è inquietante. 18