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Transcript:

1 Jeff riprese i sensi nel peggiore incubo della sua giovane vita e riaprendo gli occhi si sentì afferrare dal terrore per quello che stava vedendo. Gli squali si stavano avvicinando in fretta al punto della barca dove lui era stato appeso a faccia in giù, fino al livello dell acqua dell oceano. I tremendi predatori del mare erano inferociti e mostravano i loro denti acuminati nelle mascelle esageratamente aperte appena sopra il livello dell acqua. Le correnti del Canale Sopravvento erano forti e la barca ondeggiava paurosamente. Ti stai divertendo, vero Jeff? La voce quasi atona di un uomo di mezza età lo colpì alle orecchie. Jeff si ricordò in quell istante di come fosse finito in quell incubo e rabbrividì al pensiero che tutto era dannatamente reale, come i feroci squali che si stavano avvicinando minacciosi alla barca. Le catene che lo sorreggevano, fissate a un paranco arrugginito, gli impedivano qualsiasi movimento e gli spezzavano le ossa. Gli ultimi raggi del sole al tramonto, riflettendosi sulla superficie dell acqua turchese del mar caraibico e sulle travi del paranco che lo sorreggeva, gli impedivano di vedere l uomo che gli stava parlando. Vedrai che questa volta ti passerà per sempre la voglia di mettere il naso negli affari che non ti riguardano. La voce dell uomo che riuscì poi a vedere capovolto a qualche metro di distanza tornò a colpirlo. Il bastardo rideva divertito. 1

Sai cos è stata la tua sfortuna, caro il mio buon Jeff? Non dovrei dirtelo, ma voglio essere magnanime con te, non perché mi sei simpatico, anzi, ma soltanto perché ti vedrò soffrire ancor di più e questa tua agonia, che mi auguro lunga e dolorosa, mi piace continuò a schernirlo. Jeff Foster pensò a chi avesse avuto tanta rabbia nei suoi confronti per ucciderlo in quella maniera tremenda. Il delinquente che lo stava torturando attese che uno degli squali si avvicinasse al corpo del povero uomo e gli diede la risposta. Ora ti dirò quello che avresti o non avresti dovuto fare e dovrò dirtelo in fretta poiché vedo che uno dei piccoli e innocui pesci sta già puntando la sua pinna verso di te. Mi dispiacerebbe che tu morissi senza conoscere alcuni particolari importanti dell intreccio che, purtroppo e sottolineo purtroppo, hanno avuto le nostre vite. La tua sfortuna è stata quella di avere incrociato la vita di Kelly, quella dolce donna che ti ha fatto innamorare. Lo devi a lei se ora te ne stai lì appeso a una catena in balia delle onde, a pochi metri dagli squali e dall orrenda morte che ti aspetta urlò per farsi sentire poiché le onde si infrangevano sulla fiancata delle due imbarcazioni con forza provocando un rumore che avrebbe coperto le sue parole. Max Knight rise ancora cinicamente. Ormai era convinto che l uomo che odiava di più al mondo stesse per morire. Jeff Foster sentì la gola gonfia e piena di saliva che gli impediva di respirare, la testa pesante a causa della posizione e il sudore freddo che gli scendeva dal torace fin sul viso. Chi era quel pazzo sconosciuto? pensò, chi era quella Kelly di cui si era innamorato e soprattutto perché quel maledetto bastardo era così arrabbiato con lui? Non capiva. 2

Uno dei feroci squali gli si avvicinò con la pinna fino al viso, tanto che sentì il contatto del corpo del terribile predatore sulla sua pelle. E finita, finita pensò. Poi la morte all improvviso non gli fece più paura. Si sentì pervaso da una sensazione strana e da un coraggio che lo stava aiutando ad affrontare la tragica situazione. Reagisci, datti da fare, dimostragli che sei un uomo che non teme la morte. La voce gli sfiorò i lobi delle orecchie. Jeff si scosse da un torpore insolito, senza capire comunque dove fosse e perché si trovasse in quella posizione mortale. Urlò a squarciagola tutta la sua rabbia cercando di allontanare la paura che lo stava avvolgendo. Due altri squali gli si avvicinarono sempre di più, agili a filo dell acqua che all improvviso era diventata rossa di sangue. Il più grande aprì la sua mascella, s avvicinò sempre più alla testa della sua preda e Jeff si svegliò in un lago di sudore. Si agitò forsennatamente, gridando per la paura che ancora si sentiva nel cuore. La sua mente corse al sogno. In un primo momento, superato lo sgomento per la disgustosa sensazione avuta nell incubo, gli sembrò di ricordare quei nomi e volti sconosciuti, ma poi tutto si perse nella memoria. Era stato tutto irreale, ma non immaginava che il destino lo stava davvero conducendo nella tana di quel terribile nemico. 3

2 Dovresti vergognarti si sentì dire appena ebbe attivato la comunicazione del suo telefono. Dana ci rimase male e pensò che avessero sbagliato numero. Chiuse la comunicazione ma dopo qualche secondo il telefono riprese a squillare. Devi starmi a sentire maledetta sgualdrina le urlò una voce gutturale alterata dalla collera. Lei non aveva nessuna intenzione di rimanere ad ascoltare quella donna e con rabbia chiuse un altra volta il cellulare. Pensò che si fosse trattato di un errore di persona, anche se era quasi abituata a chiamate simili. Chiamò una delle sue domestiche e si fece versare in un bicchiere di fine cristallo due dita di Martini, accomiatò l inserviente e assaporò quel liquore che le piaceva. Pensò che una nuotata l avrebbe rilassata, ma mentre si accingeva ad avvicinarsi all acqua, il telefono squillò ancora. Scocciata lo spense. La piscina invitante la stava aspettando. Si sistemò il costume e si tuffò nell acqua fresca. Nuotò per qualche minuto tranquillamente con bracciate corte e a dorso, poi uscì dall acqua e si distese sulla sdraio. Rimase così per alcuni minuti a crogiolarsi al caldo sole, in un torpore che la rilassava, allontanandola dai tristi pensieri che ultimamente l avevano turbata. Pensando che l anonima interlocutrice avesse ormai desistito dai suoi propositi, riaccese il cellulare e cercò di non pensarci. Il telefono però squillò ancora. Sei una maledetta. So quello che avete fatto e vi denuncerò le urlò ancora quella voce sconosciuta. Potrei dire la stessa cosa di te, poiché rimani in incognito e non hai il coraggio delle tue azioni le rispose alterata. 4

L altra non esitò. Questo lo pensi tu. Non rimarrò un solo minuto di più ad ascoltarti. Stava per chiudere la comunicazione, ma la voce della donna la impietrì. So quello che accade tra te e quel mostro che ti è accanto, so di Kelly e del male che le state facendo. Lei non si scompose. Sapeva mantenere il suo sangue freddo in ogni circostanza. E che cosa avremmo fatto di così tanto terribile? Dana aveva sempre temuto che qualcuno avesse potuto conoscere la terribile verità. Rimase comunque tranquilla, sicura che nessuno potesse avere delle prove contro di loro, ma le parole della donna iniziarono a farle credere il contrario. Ho filmato le vostre violenze nei confronti della vostra figliastra, quella povera creatura che avreste dovuto amare. Il DVD con il filmato è già in mani sicure. Il tono di voce della donna si fece ancor più grave. Dana impallidì, si alzò di scatto e corse ad avvertire il perfido marito. 5

3 Sei solamente un maledetto bastardo un essere spregevole, degno appartenente alla feccia umana e io ti condannerò per quello che stai facendo. Nessuno può arrogarsi il diritto di sentenziare su quello che è giusto o no e giustificare quello che fa. Sappilo. Ogni volta che farai del male, la tua vita si accorcerà fino a quando, in punto di morte, ne rimpiangerai ogni attimo. Io sarò là ad aspettarti per condurti all inferno. Quella voce atona, irreale, lontana e vicina, fievole e tonante nel contempo gli sembrò giungere dall oltretomba, da un posto in cui non esisteva il tempo. La percepì come una grave carezza nei suoi confronti, che gli avvolgeva il corpo come se fosse stato il respiro di un dio che aveva sempre temuto. Max Knight arretrò spaventato fino a quando toccò il muro della parete della grande sala. Si scrollò di dosso la sua arroganza, diventò piccolo e scagliò con violenza il bicchiere di whisky sul pavimento. Che cosa mi sta accadendo? si domandò atterrito. Ecco, domandati pure che cosa ti sta accadendo perché soltanto così potrai forse capire il male che stai facendo ai tuoi simili udì ancora nella sua mente. Rimase immobile in silenzio pensando che fossero solamente i suoi pensieri o che dipendesse dal troppo alcol che aveva ingurgitato quel mattino. Allungò le mani davanti a se stesso nel nulla. Fissò i suoi occhi vitrei nel vuoto della stanza e urlò frasi sconnesse come se la sua voce avesse potuto sopraffare quella che aveva sentito. Quella tortura però sembrò continuare con maggior insistenza. 6

Sei solamente un maledetto bastardo un essere spregevole, degno appartenente alla feccia umana e io ti condannerò per quello che stai facendo. Nessuno può arrogarsi il diritto di sentenziare su quello che è giusto o no e giustificare quello che fa. Sappilo. Ogni volta che farai del male, la tua vita si accorcerà fino a quando, in punto di morte ne rimpiangerai ogni attimo. Io sarò là ad aspettarti per condurti all inferno. Risentì ancor più forte. Il bastardo trattenne il fiato inorridito. Poi si fece coraggio e si alzò nella sua potenza, sicuro di avere riconquistato la spavalderia di sempre. Chiamò una delle sue domestiche, quella bionda che gli faceva perdere il lume della ragione. Avrebbe sfogato con lei la sua paura. La donna arrivò immediatamente e sculettando scivolò veloce vicino al suo padrone, come se fosse stata, e in effetti lo era, una schiava d altri tempi. Lui cercò di non mostrarsi così impaurito e si scostò di un passo dalla parete. La voce lo aggredì ancora. Ecco, sfoga nel piacere le tue paure. Lui sbarrò gli occhi e tese le orecchie. Non hai sentito nulla? domandò alla donna. Lei lo guardò in modo strano. Che cosa avrei dovuto sentire? Una voce grottesca, cupa, come di una persona morta le disse accorgendosi subito che così sarebbe stato deriso. Una voce? La donna pensò che avesse bevuto o si fosse iniettato la sua dose di veleno. Si spogliò e allargò le braccia verso Max. 7

Hai solamente bisogno d amore gli disse invitante. Lui le si avvicinò desideroso del suo corpo. Iniziò a baciarla avidamente sulla bocca e in ogni parte del corpo. Non udì più nulla. Max Knight si svegliò in un lago di sudore. Quelle parole lo stavano aggredendo, sempre uguali, da molte notti. Era il residuo di bene che era ancora presente nella sua anima a fargli sentire la voce della sua coscienza. Max Knight non l avrebbe però ascoltata, né in quel momento, né mai. 8

4 La giovane Kelly Grant era ormai alla disperazione, sapendo che quei pochi dollari che le rimanevano nelle tasche dei jeans sgualciti non le avrebbero permesso di salire su quel treno. Se avesse avuto più fortuna si sarebbe già dovuta trovare lontano da Washington e dalla morte che, proprio nella capitale, le aveva teso una trappola micidiale da cui difficilmente ne sarebbe uscita. Kelly aveva quasi venticinque anni, una grande forza che le gridava di vivere e superare gli ostacoli a ogni costo, qualunque fossero stati, ma una rabbia che le ricordava, ogni giorno, di essere finita in uno dei peggiori incubi della sua vita. Stava scappando ancora da quel castello dorato che le avevano preparato una decina d anni prima, quando, adolescente, si era vista togliere l affetto più grande della sua esistenza e precipitare in poco tempo in un baratro che le aveva spezzato il giovane cuore. Rimase china sulla panchina della stazione centrale di Washington, con gli occhi azzurri fissi sull ultimo convoglio che avrebbe voluto prendere. Si passò le mani dalle dita affusolate nei lunghi capelli biondi, si sfregò gli occhi e si alzò di scatto, sapendo che non avrebbe avuto un minuto da perdere. Eccola! sentì urlare alle sue spalle. Kelly si voltò e vide che due uomini di quelli che le stavano dando una caccia spietata, come se fosse stata la loro preda, si stavano facendo avanti tra le persone che si spostavano terrorizzate alla vista delle due grosse pistole che i delinquenti tenevano minacciosamente puntate davanti a loro. Raccolse tutte le sue forze e riprese a correre come ormai stava facendo da alcuni giorni, intrufolandosi tra le persone. 9

Sapeva che ormai la stavano braccando e che le possibilità che fosse riuscita a sfuggire a quei dannati inseguitori si riducevano sempre più, ma trovò la forza per continuare la sua ennesima fuga. Molte persone la guardarono impaurite, altre pensarono che fosse una ladra, altre ancora quasi non si resero conto di quello che stava accadendo, immersi nei loro pensieri e tra la folla. Kelly sentì ancora le voci dei suoi inseguitori. Erano sempre più vicini, tanto che le sembrò di essere a una distanza pericolosa. Pochi metri e l avrebbero sicuramente ripresa. Kelly riuscì a confondersi tra la gente e, dopo avere raggiunto una delle uscite della stazione, si dileguò come aveva sperato. Sapeva che loro non le avrebbero dato tregua e che l avrebbero cercata ovunque nella capitale, impedendole di fuggire lontano da quella che era stata la sua casa, ma che da qualche anno si era trasformata in un orrenda prigione. 10

5 Se c era un uomo caparbio e cocciuto in tutta la città, questo era senz altro Dimitri, un pezzo d asino arrogante quanto imbecille che si era trovato ricco senza meriti e quasi senza saperlo. Da qualche tempo le donne con cui se la spassava, dopo il divorzio dalla moglie, non gli bastavano più e per questo stava pensando di spingersi nel proibito, verso quelli che erano stati solamente desideri perversi, sopiti nel nulla. Dimitri stava spaparanzato in panciolle sulla veranda del suo lussuoso yacht che batteva bandiera cubana. Attraverso i suoi numerosi agganci che aveva in ogni parte del mondo, poiché avrebbe voluto decuplicare il suo ingente patrimonio sia immobiliare che monetario, il malvagio russo stava cercando di introdursi in un giro di perversione a capo di uno sconosciuto quanto potente uomo di Washington, di cui però era riuscito solamente a conoscere le sue iniziali: M.K. Soltanto con quegli scarsi elementi era chiaro che non si sarebbe potuto mettere in contatto con nessuno, poiché sarebbe stato come cercare il classico ago nel pagliaio. Lui era comunque deciso a trovare quel fantomatico uomo a qualsiasi costo, avesse dovuto ribaltare mezzo mondo. I soldi non gli mancavano e le numerose conoscenze lo avrebbero sicuramente aiutato nel suo intento. La sua vita ormai era diventata troppo scialba, insopportabile e lui aveva bisogno di nuovi orizzonti, di emozioni che avessero riacceso il desiderio nel suo arido cuore. Da qualche giorno era impaziente di avere una risposta che si augurava positiva sull esito delle ricerche che aveva affidato a un gruppo di professionisti, affinché riuscissero a scovare qualche notizia sul misterioso individuo. 11

Il potente russo era comunque molto positivo e non aveva mai smesso, neppure per un istante, di perdere la speranza. Qualche minuto dopo, una bionda dalle curve esageratamente marcate, messe in risalto da un bikini troppo colorato e piccolo, gli sorrise nel porgergli il telefono satellitare. Dimitri le diede una pacca sul sedere, le ricambiò il sorriso e prese tra le mani l apparecchio. Inserì il codice d accesso e pochi secondi dopo udì la gradita voce di uno dei suoi uomini più fidati che aveva girato in lungo e in largo gli Stati Uniti alla ricerca di elementi che avessero potuto portarlo fino al misterioso signor M.K. Ci sono buone notizie signor Dimitri preannunciò subito soddisfatto. Sentiamo! L entusiasmo del russo era alle stelle. Il suo uomo non indugiò oltre. Sono sulle tracce del fantomatico individuo, il signor M.K. ovvero Max Knight, un miliardario di Washington che ha nelle mani il mercato delle schiave spiegò eccitato. Bene, bene. Continua. Lui non se lo fece ripetere e proseguì sullo stesso tono di voce. Sto lavorando per trovare gli agganci necessari per potere contattare questo Knight e penso che non ci siano altri grossi problemi poiché lei, signor Dimitri, ha tutte le carte in regola per entrare a far parte di quell elite di persone che godono dei privilegi della conoscenza di Knight continuò. Il russo sembrò soddisfatto. Prevedi di poter trovare qualche altro elemento più determinante? E difficile dirlo, ma farò il possibile rispose l uomo con veemenza. 12

Anche l impossibile, dovete capire che voi dovete assolutamente essere efficienti in ogni momento, in qualsiasi situazione, anche a costo di rischiare la vostra dannata pellaccia. Se avesse potuto farlo lo avrebbe mandato volentieri al diavolo, ma dovette acconsentire a quello stato di cose. Stia tranquillo signor Dimitri, avrà presto notizie precise sul signor Max Knigth lo rassicurò. Sapeva che non avrebbe potuto fare altro e che ogni cosa detta gli si sarebbe riversata contro. Gli parlò di altri particolari tutti importanti e alla fine si congedarono, rimanendo d accordo che lo avrebbe chiamato appena fosse arrivato a Knight. Dimitri si distese soddisfatto sul soffice divano della veranda del suo yacht convinto che tra poco sarebbe riuscito a fare quello che fino a quel momento aveva solamente sognato, un qualcosa di talmente perverso da far rabbrividire anche il diavolo che sicuramente gli stava già sorridendo. 13

6 Quando lo sentiva arrivare il cuore le saltava in gola e si rannicchiava in un angolo della sua stanza, sperando che qualcosa riuscisse a farlo desistere dai suoi propositi. Lei piangeva e pregava affinché le fosse evitata quell atrocità, ma sembrava proprio che nessuno la sentisse. Erano passati tanti anni da allora. Kelly aveva solamente nove anni, era una bambina innocente, ma il suo cuore era già stato spezzato dalla malvagità delle persone che anni prima l avevano accolta nella loro casa come se fosse stata un angelo. Dana era volgare e malvagia con la piccola Kelly, ma non l aveva mai picchiata. Le aveva fatto comunque molto male con i suoi atteggiamenti, le scelte e i consigli che dava al suo uomo, quel maledetto diavolo di Max. Lui era perfido, crudele, una bestia assetata di sangue. Kelly lo aveva sentito urlare nelle notti in cui rimaneva solo con le sue donne e la sua collera. A volte l aveva costretta ad assistere ai suoi incontri con quelle prostitute. Le picchiava a sangue, le insultava mostrando una ferocia inaudita. Kelly si rannicchiava in un angolo e cercava di non guardare, ma sentiva le grida, le suppliche di quelle povere vittime. Erano passati giorni, mesi atroci e Kelly si aggrappava alla speranza che aveva tenuto accesa in fondo al suo tenero cuore, una fiamma che alimentava con tutte le sue forze. Un giorno sarebbe riuscita a fuggire da quella tetra prigione camuffata da reggia, com era la villa di quei serpenti. 14

Kelly era cresciuta così nel terrore, nella paura che quel bastardo di Max Knight, il terribile patrigno, le faceva provare ogni giorno di più. Gli anni passavano lenti, angosciosi e lei si sentiva sopraffatta da un ambiente che le crollava addosso in ogni momento, soffocandola, facendola stare male. Kelly era comunque forte, paziente. L atrocità di quella vita la stava però lentamente logorando, esasperata in una sofferenza continua, una straziante vita che le toglieva il respiro. Aveva pensato mille volte al motivo di tanta malvagità, al perché non l amassero come una figlia, al suo passato, ma tutto le era confuso, lontano nel tempo. Era convinta che la sua esistenza fosse comunque sbocciata in un giardino dove le piante attecchivano e i fiori appassivano nel male delle persone che vivevano in quella sontuosa dimora. Lei si sentiva un fiore di quel giardino, un bel fiore che sarebbe stato spezzato dalla violenza del vento. Sperava e pregava, ma ancora era lontano il giorno in cui sarebbe riuscita a fuggire via da quel maledetto mostro dalle sembianze umane. 15

7 S incamminò nella piazza acciottolata dietro le mura perimetrali dell università, spostandosi in fretta poiché erano mesi che si sentiva oppresso da un angoscia profonda, solamente ad avvicinarsi a quel luogo che un giorno aveva amato. Era stanco di quella vita che l aveva spinto all opposto di dove avrebbe dovuto essere, lontano dai suoi sogni. Entrò nell aula dove avrebbe tenuto la lezione quotidiana e fissò svogliato i volti dei suoi studenti. Eva era là, come al solito, tra i primi banchi e gli stava sorridendo. Un giorno o l altro sarebbe scappato con lei e i suoi sogni si sarebbero avverati. Eva però poteva essere benissimo qualsiasi altra studentessa che avesse fatto al caso suo. Lei o cento altre, una volta irretite dal suo sguardo magnetico, da promesse di sogni irrealizzabili, sarebbero finite tra la folta schiera del macabro mercato gestito, come se fosse stata una società, dal folle amico Max Knight. Taylor doveva reclutare nuovi collaboratori per quella ignobile tragedia e le donne che sarebbero morte in un tragico gioco. Cercò ancora gli sguardi delle molte studentesse, immaginandosi dove le avrebbe condotte e ottenuta l attenzione di tutti iniziò la consueta lezione. Oggi vi parlerò del concetto astratto della filosofia, un punto fermo di molti tra i grandi pensatori dei secoli scorsi iniziò la lezione. Gli sguardi attenti dei suoi studenti furono puntati su di lui. Taylor era stimato da molti docenti e da quasi tutti gli studenti poiché ci sapeva fare, ma il suo volto mostrava solamente un 16

aspetto di quella malvagia persona che si nascondeva nella sua anima. Come sapete dagli studi che avete fatto in precedenza al college, al liceo o anche nei primi anni d università, i profondi pensieri sulla filosofia sono sempre stati al centro di accesi di battiti tra gli studiosi. Riflettete un attimo sulla Grecia e alla sua civiltà, alle menti eccelse di pensatori che hanno tracciato le basi della filosofia, del sapere umano scrutando inverosimilmente la psiche delle persone. Socrate, Platone, Aristofane e altri grandi filosofi greci hanno posto le basi per la filosofia, come tutti sapete, ma le domande che i grandi filosofi si sono posti, sono rimaste celate nei loro eccelsi pensieri, custoditi nel tempio di Segesta. Noi uomini e donne del terzo millennio ci sentiamo a volte al di sopra di quelle domande. Dio e la vita, la nostra esistenza, il motivo della nostra creazione e del nostro passaggio in questo mondo, il destino e un infinità di quesiti cui anche i più grandi filosofi non hanno saputo rispondere. Noi ci sentiamo forse superiori a questi interrogativi importanti e inquietanti, pensando solamente alle cose più concrete, a un solido conto in banca, una villa al mare e a qualcosa che ci dia la certezza di poter avere una vita agiata. La psiche era davvero ancora sconosciuta poiché lui stesso, quella persona che esaltava le conoscenze di pensatori eccelsi, non era altro che l aberrazione di una mente confusa e distorta, un mostro a due facce. Le parole del tremendo professor Taylor sembravano comunque foglie al vento poiché molti studenti erano più propensi a pensare ai fatti loro che non a seguire quella lezione che a volte era noiosa e pesante. 17

In fondo anche lui era stanco e annoiato di quelle parole che ripeteva ogni giorno quasi senza più entusiasmo. Continuò a parlare meccanicamente, come un automa, mentre i suoi veri pensieri rincorrevano lugubri sogni. Ricordatevi nel vostro prossimo viaggio in Grecia di visitare i luoghi dove hanno vissuto questi grandi filosofi tenendo presente che il loro pensiero ha costruito le basi della nostra filosofia. Se sarete persi nelle difficoltà quotidiane, nei mille piccoli grandi turbamenti di ogni giorno, pensate alla filosofia e tutto vi sembrerà più sopportabile. La vita va presa con filosofia. Così insegnava, ma il suo scopo era altro, il suo obiettivo era quello di fuggire lontano, verso una vita che avesse potuto renderlo felice. Lui era perso negli occhi stupendi di Eva e mentre parlava di Socrate e della sua vita, pensava a quanto sarebbe stato felice con quella donna, oppure con una delle tante. Ognuna di quelle giovani donne era la sua Eva. La vedeva già in un paradiso terrestre che, grazie agli intrallazzi con Max Knight, tra poco sarebbe stato in grado di offrirle, prima d inabissarsi nell inferno. Fissò gli occhi verdi del suo amore, quella donna che lo avrebbe fatto felice, ma che poi avrebbe trascinato nella casa della morte con le altre schiave. 18

8 Era accaduto tanto tempo fa, troppo tempo fa che quasi non riusciva più neppure a ricordarsene, ma i pensieri ogni tanto lo spingevano lontano, verso quel periodo. Max Knight avrebbe voluto dimenticare quei mesi poiché, forse, quella era stata la causa dei suoi mali. All improvviso, come capitava sovente, le immagini di quei lontani momenti, le parole e le persone di quel giorno gli tornarono alla mente. Erano in una piccola chiesa alla periferia di Washington e lui stava aspettando il suo primo amore, una ragazza di ventuno anni che gli aveva fatto perdere la testa. Era stato follemente innamorato di quella giovane donna dagli occhi verdi, capelli biondi e un corpo sinuoso. Jane era stata l amore che gli aveva tolto il respiro, la donna dei suoi sogni, il desiderio che finalmente era lì davanti ai suoi occhi, per l eternità. L aveva desiderata così a lungo che quasi non gli sembrava vero di poter coronare finalmente il suo sogno d amore. Con quella donna sarebbe vissuto felice, ne era sempre stato più che convinto. L accolse tra le sue braccia davanti alla piccola chiesa e, poiché lei non aveva né padre né altri parenti, fu lui a condurla all altare. Ti amerò per sempre le aveva sussurrato all orecchio. L aveva abbracciata. Lei gli aveva sorriso. Fino alla fine dei nostri giorni gli aveva risposto lei felice ed emozionata. Dai suoi occhi verdi caddero lacrime di felicità. Furono accolti dagli amici e un caloroso applauso. 19

L atmosfera all interno della piccola chiesa era quasi magica e tutto sembrava indicare a Max che quello sarebbe stato il primo giorno di un cammino felice. La cerimonia fu breve. All uscita della chiesa, ormai sposi, furono attorniati dagli amici. Il cielo era colmo di nubi striate che si spostavano veloci disegnando buffe ombre ovunque. Il viso della bella Jane fu oscurato all improvviso da una di queste ombre e Max sussultò. Il suo pensiero corse al futuro che li aspettava insieme. E se qualcosa avesse turbato la loro felicità? Se improvvisamente una vera ombra avesse oscurato la loro vita? Cercò di non pensarci, in fondo era giovane, agiato, felice e convinto che la vita gli avrebbe sorriso per sempre. Si voltò verso la sua sposa e si sentì sicuro di poterla amare per sempre. Le persone li attorniarono. Auguri! Siate felici. Auguri e figli maschi gridò contento qualcuno. Max Knight sentì in quell istante una fitta al cuore, quasi fosse stato un presagio. Erano trascorsi tanti anni da allora, ma ancora si ricordò di come in quel momento avesse capito che la donna che aveva al fianco lo avrebbe deluso e che sarebbe stata la prima di altre donne che lo avrebbero portato dritto alla perdizione. 20

9 La donna si slacciò il reggiseno e senza alcun pudore mise in mostra i suoi numerosi attributi ai suoi nuovi due amanti che aveva intorno, stesi sulla calda sabbia della baia a sud di Gran Canaria, la più grande dell arcipelago spagnolo. I due uomini rimasero a guardarla mentre con movimenti lenti e invitanti, Dana si avvicinò loro accennando un sorriso che ben presto si sarebbe trasformato in quello di un diavolo assetato di vendetta. Li guardò entrambi, alternando i suoi occhi languidi nei loro sguardi ed elargendo a ognuno di loro, un sorriso invitante. Ebbene, che cosa state aspettando? Con un agile balzo gli uomini le furono accanto. Lei pensava già a quello che avrebbe fatto dei loro corpi una volta ottenuto l amore di cui aveva bisogno. Era un atroce modo per fuggire da se stessa, da quella malvagità che era cresciuta prepotentemente nella sua anima. Forse era solamente la sua pazzia, la sua mente che non riusciva più a discernere tra il bene e il male. Si era trasformata in una belva feroce, assetata e mai sazia di emozioni che avessero potuto farla sentire ancora viva, in quell arido deserto in cui si era persa. Dana e i suoi due amanti si rotolarono sulla sabbia calda fino alle quasi impercettibili onde che lambirono i loro corpi aggrovigliati in un desiderio che li aveva assaliti e inebriati. I suoi pensieri però corsero lontano, verso un confine che aveva inseguito più volte, con fredda determinazione, alla ricerca di qualcosa che le avesse gridato il ribrezzo che lei aveva della sua stessa vita. Era però debole per affrontare con coraggio quel viaggio alla ricerca della vera Dana, di quella donna che una volta, neppure troppi anni prima, aveva avuto un cuore, un anima, 21

delle emozioni diverse dagli orridi desideri che ora le laceravano continuamente l anima. Doveva solamente trovare il coraggio di farlo, ma sapeva che era troppo debole per vincere quella forza che la spingeva sempre più in fondo in un abisso dove sarebbe morta. Non poteva continuare a uccidere per sentirsi ancora viva, non poteva continuare a fare del male agli altri per soddisfare un piacere perverso che come un demonio si era insinuato dentro di lei. A volte ci pensava così assiduamente da stare male, al punto di sentirsi confusa per i ricordi che le tornavano alla mente facendole rivivere degli anni in cui la sua vita aveva avuto un senso. Che cosa ti è accaduto Dana? Che cos è cambiato nella tua dannata vita da trascinarti in questa strada che ti porterà al nulla? E stata colpa di Kelly oppure del tuo Max? Convincitene: ci siamo macchiati entrambi di colpe che non potranno più essere perdonate. I pensieri non le davano tregua e dietro al sorriso che sfoggiava davanti a quelli che le stavano intorno, lei si sentiva oppressa da un senso di colpa che la torturava. Perché l avete fatto? Perché le state facendo tutto quel male? A volte la sua mente si perdeva in una dimensione umana, diversa da quella che viveva in quel momento, ma quei momenti duravano poco, svanivano in fretta. Poi tornava la belva di sempre, distaccata, arida, affamata di perversione e sensazioni inebrianti e pericolose. Era come se in lei vivessero due persone, una personalità multipla, come le aveva detto qualche psicologo a cui si era rivolta per cercare di capire cosa le stava accadendo. Kelly, Kelly, Kelly. 22