Settore Territorio Area Monitoraggio del Territorio e Infrastrutture, Organizzazione Zonale II CORSO DI FORMAZIONE MOBILITY MANAGER AZIENDALE

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ISO 9001 : 2000 Certificato n. 97039 Settore Territorio Area Monitoraggio del Territorio e Infrastrutture, Organizzazione Zonale II CORSO DI FORMAZIONE MOBILITY MANAGER AZIENDALE I MODULO IMPRESE, CONTESTO INSEDIATIVO E SERVIZIO DI TRASPORTO PUBBLICO Presentazione Dr. Vittorio Biondi (Responsabile Area Monitoraggio del Territorio e Infrastrutture, Organizzazione Zonale - Assolombarda) Milano, 20 Ottobre 2005

Il Mobility Manager Aziendale Corso di formazione Assolombarda Vittorio Biondi Responsabile Area Monitoraggio del Territorio e Infrastrutture, Organizzazione Zonale Assolombarda 20 ottobre 2005 La struttura del corso Il corso è strutturato in 4 moduli, ognuno dei quali affronta specifici aspetti del mobility management: Imprese, contesto insediativo e servizio di trasporto pubblico: lo scopo è di fornire un quadro conoscitivo sui contesti normativo, economico, urbanistico e del trasporto con i quali deve confrontarsi il mobility manager aziendale. Il piano spostamenti casa-lavoro e la valutazione dell offerta di mobilità: lo scopo è di analizzare lo strumento del piano spostamenti casa-lavoro dei dipendenti e le modalità innovative nell offerta di mobilità. La domanda di mobilità e la gestione della mobilità all interno dell azienda: lo scopo è quello di fornire gli strumenti di valutazione e gestione della mobilità aziendale. Il piano spostamenti casa-lavoro: partendo da dati di origine dei dipendenti forniti da un partecipante al corso, lo scopo è quello di realizzare un piano spostamenti casa-lavoro dei dipendenti. 2

I temi della lezione Consistenza economica del territorio provinciale; i costi della congestione; il mobility management: definizioni, obiettivi, strumenti, riferimenti normativi; le iniziative di Assolombarda per la mobilità sostenibile; scenari e spunti di riflessione. 3 Il peso economico della Provincia di Milano Conta 311.000 imprese, che rappresentano il 42% delle imprese lombarde e il 6,4% di quelle italiane; lavorano 1.744.348 addetti, il 51% degli addetti presenti in Lombardia e l 11% di quelli italiani; viene prodotto più del 10% del valore aggiunto dell'industria italiana; si esporta una quota pari al 14% dell'export nazionale (circa 37 mila milioni di Euro); a Milano città risiedono il 44% delle imprese della Provincia di Milano 4

Alcuni dati sui costi della congestione Nelle ore di punta del mattino la velocità media dei veicoli, lungo alcune principali strade che convergono su Milano, è inferiore ai 20 km/h, con gravi disagi in termini di perdita di tempo, di congestione e di inquinamento atmosferico; La congestione è uno degli ostacoli principali alla competitività per oltre il 50% delle imprese associate ad Assolombarda; L'incidenza media dei costi di logistica sul totale dei costi di un impresa risulta pari al 12%, a fronte di valori compresi tra il 5 e l 8% nei Paesi europei con sistemi logistici più evoluti; I trasporti rappresentano un segmento che incide, mediamente, per l'8-10% sui costi totali della logistica; Per certi prodotti a basso valore aggiunto, con vincoli e tempi di distribuzione molto rigidi, tale percentuale può salire sino al 30%. 5 Il Mobility Management: una definizione Il Mobility Management rappresenta un approccio orientato alla gestione della domanda di mobilità, che sviluppa e implementa strategie volte ad assicurare la mobilità delle persone e il trasporto delle merci in modo efficiente, con riguardo a scopi sociali, ambientali e di risparmio energetico. 6

Il Mobility Management: obiettivi Obiettivi principali del mobility manager sono dunque: ridurre l uso delle auto private, aumentare l uso del trasporto collettivo e dei modi sostenibili, ridurre i livelli d inquinamento atmosferico, introdurre servizi innovativi per la mobilità. 7 Il Mobility Management: alcuni strumenti Car sharing: l utilizzo di un parco veicoli da parte di privati (o aziende) che pagano un corrispettivo in proporzione alla percorrenza ed al tempo di utilizzo del mezzo. Le auto vengono prenotate presso una centrale operativa e ritirate presso appositi parcheggi, mentre la società che gestisce il servizio si occupa di tutti gli aspetti di manutenzione ordinaria e straordinaria del parco auto veicoli. Car pooling: l utilizzo collettivo di un veicolo da parte di più persone in un medesimo tratto di strada. Una centrale operativa, dotata di software specifico, gestisce la banca dati e organizza i gruppi di auto. Bus navetta aziendali o interaziendali: l utilizzo di un bus navetta privato che trasporta i dipendenti da un punto di raccolta (normalmente un punto di forza del TPL) al luogo di lavoro. 8

Il Mobility Management: alcuni strumenti Incentivi per i dipendenti: possono essere economici come l acquisto da parte dell azienda di abbonamenti ai mezzi pubblici scontati oppure l acquisto di buoni benzina per chi utilizza il car pooling e non economici come l utilizzo preferenziale del parcheggio aziendale sempre per gli utilizzatori del car pooling, giorni di ferie aggiuntivi oppure orario di lavoro flessibile per chi utilizza forme sostenibili di mobilità. Telelavoro: grazie all utilizzo delle tecnologie informatiche l attività lavorativa svolta a distanza diventa una ipotesi sempre più percorribile e coerente con la tendenza dei nuovi modelli produttivi e delle organizzazioni aziendali impostate per obiettivi, che presuppongono il controllo dei risultati più che il controllo dei processi 9 Il Mobility Management: principali riferimenti normativi Decreto Ministero dell Ambiente 27 marzo 1998 (mobilità sostenibile nelle aree urbane). Decreto Ministero dell Ambiente 20 dicembre 2000 (finanziamenti ai Comuni per il governo della domanda di mobilità). 10

Il Mobility Management: principali riferimenti normativi Decreto Ministero dell Ambiente 27 marzo 1998 (mobilità sostenibile nelle aree urbane): le unità locali con più di 300 dipendenti o le aziende con più di 800 dipendenti organizzati in più sedi all interno di un unica area omogenea devono adottare il piano spostamenti casa-lavoro del proprio personale dipendente e a tal fine nominano il mobility manager aziendale; i Comuni devono istituire, presso il proprio Ufficio Tecnico del Traffico, una struttura di supporto ai mobility manager aziendali che mantenga i collegamenti con le amministrazioni comunali e le aziende di trasporto; il Ministero dell Ambiente mette a disposizione dei finanziamenti per la realizzazione delle strutture di supporto ai mobility manager aziendali e per incentivare forme innovative di trasporto (car pooling e car sharing) nonché l acquisto di veicoli a basso impatto ambientale (elettrici, GPL). 11 Il Mobility Management: principali riferimenti normativi Decreto Ministero dell Ambiente 20 dicembre 2000 (finanziamento ai Comuni per il governo della domanda di mobilità): è istituito presso le Province, singoli Comuni o associazioni di Comuni il Mobility Manager d Area con il compito di supportare e coordinare i mobility manager aziendali e di mantenere i contatti con le strutture comunali e le aziende di trasporto pubblico; il Mobility Manager d Area ha anche il compito di: - assistere le aziende nella redazione dei PSCL e favorirne l integrazione con le politiche comunali; - verificare con le aziende di trasporto soluzioni atte a migliorare e ad integrare i servizi di tpl; - favorire la diffusione e sperimentazione di servizi di taxi collettivo, di car pooling e di car sharing; - promuovere la diffusione di mezzi di trasporto a basso impatto ambientale. 12

Lo stato di attuazione del Mobility Manager Aziendale Comune Nominati Individuati Aosta 1 nd Bari 1 nd Bologna 34 42 Bolzano 21 nd Brescia 13 nd Catania 1 nd Cusano Milanino 1 nd Cuneo 1 nd Ferrara 2 2 Firenze 27 57 Foggia 6 10 Genova 25 33 Grugliasco 3 2 Imola 2 nd Mantova 14 nd Milano 55 450 Modena 9 14 Monza 4 7 Napoli 5 100 13 Lo stato di attuazione del Mobility Manager Aziendale Comune Nominati Individuati Novara 1 nd Padova 13 30 Palermo 23 55 Parma 33 33 Pisa 6 nd Reggio Emilia 9 10 Roma 155 180 San Donato Milanese 11 12 Senigallia 1 nd Siracusa 1 nd Torino 41 70 Vercelli 1 4 Verona 16 34 Provincia Nominati Individuati Rimini 2 nd Venezia 37 70 Milano 43 168 Totale complessivo 632 1398 Fonte: Euromobility, 2005 14

Lo stato di attuazione del Mobility Manager d Area Area Area Area Comune di Aosta Comune di Livorno Comune di Siracusa Comune di Asti Comune di Mantova Comune di Taranto Comune di Bari Comune di Messina Comune di Torino Comune di Bologna Comune di Milano Comune di Trento Comune di Bolzano Comune di Modena Comune di Trieste Comune di Brescia Comune di Monza Comune di Udine Comune di Cagliari Comune di Napoli Comune di Vercelli Comune di Catania Comune di Novara Comune di Verona Comune di Chieti Comune di Padova Comune di Vimercate Comune di Cremona Comune di Palermo Provincia di Milano Comune di Cuneo Comune di Parma Provincia di Rimini Comune di Cusano M. Comune di Pesaro Provincia di Venezia Comune di Fano Comune di Pisa Provincia di Bologna Comune di Ferrara Comune di Pistoia Piana Fiorentina Comune di Firenze Comune di Prato Totale 54 Comune di Foggia Comune di Reggio C. Comune di Genova Comune di Reggio E. Comune di Grosseto Comune di Roma Comune di Grugliasco Comune di Salerno Fonte: Euromobility, 2005 15 Comune di Imola Comune di San Donato M. Il Mobility Management: principali attori del territorio milanese Provincia di Milano, Ufficio del Mobility Manager: ruolo di mobility manager d area con compiti di coordinamento dei mobility manager aziendali, gestisce i rapporti con i Comuni e con le aziende di trasporto pubblico locale; Agenzia Milanese Mobilità e Ambiente: ruolo di coordinamento dei mobility manager aziendali a Milano e nei 31 Comuni limitrofi, approva la pianificazione della rete ATM su delega del Comune di Milano; ATM: principale azienda di trasporti di Milano e Provincia, propone la pianificazione della rete di TPL e l erogazione dei servizi; ACI Milano: promuove importanti iniziative di mobilità sostenibile (car sharing, car pooling, taxi collettivo, ecc..). 16

Le iniziative di Assolombarda sul mobility management Realizzazione nel 2003 di un primo corso di formazione sul mobility manager aziendale rivolto alle aziende associate; Realizzazione di un accordo con ATM per incentivare l acquisto di abbonamenti ai mezzi pubblici per i dipendenti delle aziende associate; Organizzazione di incontri e seminari specifici per le aziende associate sulle iniziative pubbliche e private sul tema del mobility management: incontro con Provincia di Milano sui bandi provinciali; incontro con Acinnova sull iniziativa del car sharing a Milano; incontro con Agenzia Milanese Mobilità e Ambiente sulle iniziative comunali per il mobility management; incontro con Unioncamere Lombardia sui finanziamenti Unioncamere/Regione Lombardia; 17 Le iniziative di Assolombarda sul mobility management Realizzazione di un accordo con Acinnova per incentivare l uso del car sharing presso le aziende associate; Organizzazione di convegni su aspetti specifici del tema, tra i quali va citata in particolare la Mobility Conference Exhibition; Monitoraggio costante, attraverso lo scambio continuo di informazioni, e supporto per la diffusione presso le imprese associate, delle iniziative promosse da soggetti pubblici e privati sul tema della sostenibilità ambientale. A titolo esemplificativo si cita la diffusione dell iniziativa Milano Bici Festival 2005 e il bando di concorso di Euromobility sulle buone pratiche di mobility management. 18

Scenari e spunti di riflessione Una sinergia tra le varie politiche del trasporto renderebbe più fruibile il sistema infrastrutturale nel suo complesso, riequilibrando i flussi di traffico, con impatti positivi anche sull ambiente. Il riequilibrio dei flussi, a sua volta, sarebbe perseguibile: -sul fronte gestionale, attraverso l integrazione tariffaria e il coordinamento degli orari delle diverse modalità del trasporto pubblico; - sul fronte progettuale e pianificatorio, attraverso l integrazione fisica delle diverse modalità del trasporto, in particolare gomma-ferro. Occorre concepire nuove forme di governo delle aree metropolitane, attraverso la costruzione condivisa di politiche urbane a geometria variabile mirate a trattare questioni sovralocali. 19 Conclusioni La carenza di infrastrutture adeguate ai bisogni che il nostro territorio esprime è una delle priorità da affrontare e risolvere, ma la loro realizzazione richiederà tempi non brevi. Pertanto, la gestione della mobilità è un fattore centrale per le imprese che sopportano costi elevatissimi relativi alle diseconomie derivanti da una impossibilità oggettiva a gestire e a pianificare interventi in condizioni di emergenza. A tal fine occorre incentivare e promuovere forme di mobility management che sappiano razionalizzare l uso del mezzo privato e incentivare l uso del mezzo pubblico. 20