Numero 63 21 Aprile 2015



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Periodico elettronico di informazione automobilistica Numero 63 21 Aprile 2015 89 Pagine Mercedes CLA Shooting Brake Per chi ama distinguersi È pronta a stupire con uno stile personale Mazda6 restyling Pensa in grande La Mazda6 è il modello di punta della Casa di Hiroshima. E pronta a sfidare le migliori auto tedesche F1, GP Bahrain Le pagelle di Sakhir Hamilton continua a macinare punti e vittorie, mentre Rosberg sembra sempre più in crisi PROVA SU STRADA Nuova Suzuki Vitara da Pag. 2 a Pag. 17 All Interno NEWS: Mercedes GLC Coupé concept Volkswagen C Coupé GTE concept Peugeot 308 R HYbrid Volkswagen T6 Audi prologue allroad M. Clarke Alla scoperta dei motori turbo De Vita Roma: 70.000 euro al giorno con i parcheggi

PROVA SU STRADA NUOVA SUZUKI VITARA Il meglio di due mondi Abbiamo guidato la quarta generazione della Vitara. E già disponibile in due allestimenti ben accessoriati, a 2 o 4 ruote motrici con motori 1.6 benzina e diesel da 120 CV. Promossa a pieni voti su strada e pure fuori di Andrea Perfetti 2 3

Prova Media L a Vitara non è mai stato un modello schiavo della frenesia del ricambio generazionale. Pensate che dal 1988 a oggi si sono alternate solo tre generazioni, che negli anni hanno riscosso un importante successo (2,87 milioni di auto vendute nel mondo) grazie alla formula azzeccatissima del suv compatto. La Suzuki fu allora una pioniera, quando presentò al pubblico un automobile pratica in città, ma anche capace di arrampicarsi in fuoristrada come un vero mulo. Nel 2015 arriva la quarta Vitara, che fa a meno del prefisso Grand, e perde qualche centimetro negli ingombri e qualche cc nei motori. Ma fa un balzo epocale in avanti negli equipaggiamenti di bordo, nell abbattimento dei consumi e delle emissioni, e nel piacere di guida offerto dai due motori 1.600 (benzina e diesel, entrambi da 120 cavalli). La linea è moderna, meno allineata all immagine da fuoristrada duro e puro della Grand Vitara. Ma non pensate male: la Vitara resta fedele alla storia quarantennale di Suzuki nella progettazione di auto 4x4 e, oltre alle versioni 2wd (ovviamente a trazione anteriore), offre con entrambi i motori la trasmissione 4wd denominata Allgrip. Sono due gli allestimenti previsti. Quello base si chiama V- Cool ed è già molto ricco; contempla i cerchi in lega da 17, il clima automatico, il cruise control, l adatpive cruise control (solo sulla 4wd), il radar di assistenza per le frenate, il sistema key less, le luci diurne a LED, la telecamera posteriore e sette airbag. L allestimento V-Top ha in aggiunta i sedili in pelle, i fari anabbaglianti a LED, il navigatore, l adaptive cruise control (anche sulla 2wd), i tergi e le luci automatiche. I prezzi partono dai 19.900 euro della 1.6 VVT 2wd V-Cool e arrivano ai 27.100 euro della 1.6DDIS Allgrip 4wd V-Top. Fino al 30 aprile 2015 la Vitara 1.6 DDIS 2wd V-Cool sarà offerta allo stesso prezzo (19.900 euro) della benzina (con un risparmio quindi di 2.500 euro). Facciamo apertamente un plauso alla Suzuki. La Casa del Sol Levante prevede due allestimenti già molto completi, stop. Non ci si perde quindi nei listini degli (che svuotano 4 5

Prova il portafoglio) o in slogan promozionali che sono specchietti per allodole. Con la Vitara sai subito quanto spenderai, e avrai comunque un auto praticamente completa. La nuova Vitara è prodotta nello stabilimento ungherese della Suzuki e sarà commercializzata in tutto il mondo. Esterno: elegante e funzionale, senza fronzoli La nuova Suzuki Vitara ha una linea pulita ed elegante che piace subito, soprattutto nelle versioni bicolore (ben sei). La qualità delle finiture esterne è notevole, sia le parti in metallo, che quelle in plastica e le cromature sono molto ben fatte al pari degli accoppiamenti. La Vitara rinuncia del tutto alla muscolosità di certi SUV e punta invece su una eleganza discreta, che piacerà sicuramente anche al pubblico femminile. D altra parte in Suzuki non fanno mistero di puntare a una clientela di fascia alta, che sceglierà la Vitara anche come robusta seconda auto di famiglia. Le fiancate sono alte e solide, mentre il frontale è caratterizzato dai fari a LED. Interno: tanto spazio, finiture a prova di bomba In 417 cm la Vitara 2015 racchiude un abitacolo e un bagagliaio che soddisfanno le esigenze di una famiglia. In particolare ci ha soddisfatti lo spazio per i cinque passeggeri, grazie al tetto molto alto e alla possibilità di allungare le gambe anche dietro. Il vano posteriore è interessante (375 litri) in relazione alla lunghezza, nasconde un ulteriore spazio sotto la copertura e può essere facilmente utilizzato fino al tetto. Il design della plancia è elegante e molto pulito. Finalmente si trova tutto a portata di mano - cosa non scontata sulle auto di ultima generazione - e non ci si perde nella gestione di mille interfacce. Il display centrale da 7, che ha qualche riflesso molesto al sole, permette di gestire facilmente le principali funzioni. Il clima automatico (mono-zona) è efficiente, al pari dell impianto multimediale (con presa USB, Bluetooth e comandi al volante). La Suzuki, da buona giapponese, fa a meno delle plastiche morbide che noi europei tanto amiamo ed elogiamo nei nostri test. Ma non ci sentiamo affatto di annoverare questa nota tra i difetti. La Vitara è un auto fatta per durare nel tempo e per viaggiare anche in mezzo alla polvere e nel fango; viste in quest ottica, le plastiche rigide si rivelano molto più durature e robuste rispetto a quelle morbidose delle auto tedesche. I sedili sono realizzati in pelle sulle versioni V-Top che abbiamo provato; sono rigidi e confortevoli, mentre non ci soddisfa del tutto la regolazione a scatti dello schienale, meno precisa rispetto al pomellone girevole. Motori 1.6: lo stato dell arte La nuova Vitara si presenta con due motori piccoli solo sulla carta, ma moderni e capaci di grandi prestazioni. Merito anche dell allegerimento generale (fino a 360 chilogrammi!), che ha migliorato parecchio la dinamica dell auto. Il 4 cilindri 1.6 VVTI a benzina ha 120 cv a 6.000 giri, con una coppia massima di 156 Nm a 4.000 giri. Di serie c è il cambio manuale a 5 marce, optional l automatico a 6 marce (1.500 euro il suo prezzo). Il 4 cilindri 1.6 DDIS (prodotto dalla Fiat secondo le specifiche richieste della Casa giapponese) è un vero gioellino che presenta 6 7

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Prova innumerevoli chicche tecnologiche. Dispone di 120 cavalli a 4.000 giri, con una coppia esuberante di 320 Nm a 1.750 giri. Il cambio è a 6 marce (entro il 2015 arriverà anche il doppia frizione). Ha due valvole EGR per abbattere le emissioni e una turbina a geometria variabile a controllo elettronico. Questo motore, abbinato alla trasmissione manuale con la trazione anteriore, vanta una produzione estremamente bassa di CO2 (solo 106 gr/km). Da record per un SUV compatto sono anche i consumi dichiarati, che vanno dai 4,2 l/100km della motorizzazione diesel 2wd manuale ai 5,7 l/100km di quella a benzina 4wd con il cambio automatico. Trazione 4wd: ogni fondo ha il suo MODE La trasmissione Allgrip della Suzuki è tanto semplice quanto funzionale. Dispone di quattro modalità, selezionabili in un secondo dal pomello posto sul tunnel centrale. E avveniristica la funzione Feedforward di tipo predittivo, che in base ai parametri di guida (acceleratore, sterzo) valuta la possibilità che una ruota perda aderenza e trasmette maggiore coppia alle altre ruote. Le modalità sono Auto (la trasmissione passa alla trazione integrale quando l avantreno perde aderenza), Sport (il sistema sfrutta la trazione integrale e regala una risposta più pronta del motore), Snow (le quattro ruote motrici sono impostate di default) e Lock (che limita lo slittamento dei differenziali, consentendo di affrontare anche passaggi offroad impegnativi). Le ruote anteriori hanno sospensioni di tipo MacPherson, mentre quelle posteriori impiegano una barra di torsione del tutto simile a quella della Suzuki sul modello S-CROSS. L impianto frenante ha quattro dischi su tutte le versioni (anteriori autoventilati). 10 11

Prova ora ai motori. Il quattro cilindri diesel di origini italiane si becca un bel votone, è semplicemente eccellente. Ottimamente insonorizzato, spinge come un toro già da 1.500 giri e fino ai 3.000 regala una accelerazione possente alla Vitara 1.6 DDIS, che non appare mai in affanno, anche sulle strade ripide che abbiamo affrontato nel nostro test nei pressi di Lisbona, in Portogallo. E notevole anche l allungo, che sfiora i 5.000 giri, ma è inutile esplorare la zona rossa del contagiri; questo motore dà il meglio ai medio/bassi, consentendo così di ottenere consumi davvero bassi per il tipo di auto. Non ci vuole infatti molta attenzione per toccare i 20 km/l effettivi nell utilizzo misto (extraurbano più città). Funziona bene anche la trasmissione, che abbina una frizione morbida a un cambio leggero e ben rapportato (la sesta marcia è di riposo, adatta ai trasferimenti autostradali). Grinta sportiva per il benzina Ci è piaciuto anche il propulsore 1.6 VVTI a benzina. Ovviamente ai bassi non può vantare la corposità dell unità a gasolio, ma è estremamente regolare e vellutato. Denota la totale assenza di ruvidità a cui si somma un comportamento inaspettatamente sportivo quando si tirano le marce. I motori turbo a benzina di ultima generazione ci hanno abituati a una certa pigrizia quando si superano i 5.000 giri; danno tutto subito, poi diventano asmatici. L aspirato giapponese ha invece una risposta gagliarda fino a 6.500 giri e invoglia alla guida sportiva sui percorsi ricchi di curve, assecondato da un corpo vettura estremamente leggero (la 2wd supera di poco i 1.100 kg, un risultato clamoroso per un suv compatto). Sfruttando la fluidità sottocoppia, si possono ottenere interessanti medie chilometriche sul fronte dei consumi (oltre 16 km/l Lo spazio minimo da terra è di 185 mm e i pneumatici misurano 215/55 su cerchi da 17. Sicurezza: hanno fatto le cose per bene Brava Suzuki. Non ci hai dato le plastiche morbide (viviamo benissimo lo stesso), ma hai piazzato su tutti gli allestimenti della Vitara il sistema radar RBS-Radar Brake System che tiene sotto controllo l auto che ci precede e, se rileva la possibilità di una collisione, avverte il conducente con un segnale acustico e un avviso sul display. Ma va anche parecchio oltre: se il sistema RBS determina che la collisione è inevitabile, agisce autonomamente sui freni. Previene quindi le collisioni a bassa velocità e riduce i danni degli impatti. Ci sono poi sette airbag (compreso quello per le ginocchia di chi guida). Il radar, posto appena dietro la calandra, permette anche di regolare il cruise control in modo adattativo, mantenendo cioè automaticamente la distanza dal veicolo che precede. La nostra prova su strada: consumi record per il diesel La Vitara è accogliente per i guidatori anche più alti. Lo spazio abbonda, anche in altezza, e le numerose regolazioni permettono di trovare subito la posizione giusta (peccato, come detto, per la regolazione a scatti dello schienale). I sedili sono rigidi, ma comodi sulle lunghe distanze. Ottima anche la capienza del bagagliaio in relazione alla lunghezza della vettura. In effetti la Vitara ha delle belle proporzioni, che la fanno apparire più lunga di quanto sia in realtà. Gli strumenti sono tutti ben consultabili; ci sono i comandi multifunzione sul volante e solamente la gestione del computer di bordo è resa un po macchinosa dalla necessità di staccare le mani dalla corona per usare i due pulsantoni che escono dal quadrante (sembrano due lunghe penne Bic, l effetto alla vista non è dei migliori). Sono ben fatte le bocchette dell aria e dà un tocco di esclusività la fascia centrale che richiama il colore della carrozzeria. Sono infine pratici i vari vani dedicati agli oggetti più piccoli sia nelle porte che sul tunnel centrale. Passiamo 12 13

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Prova nell extraurbano). La Vitara 1.6 VVTI è quindi un ottima scelta per chi non percorre troppi chilometri all anno; a un prezzo di acquisto interessante associa una dotazione completa e un ottimo comportamento stradale. Il merito va sicuramente anche all ottima trasmissione Allgrip che abbiamo provato sulla nuova Vitara. Su strada l inserimento della trazione integrale (del tutto automatico) è praticamente inavvertibile. La motricità è sempre ottima e va di pari passo con una tenuta di strada molto sportiva. La Vitara non dondola mai, ha un rollio ridotto ai minimi termini anche per merito della gommatura sportiva con spalla ribassata. Proprio questa ha il limite di farsi sentire sulle asperità, dove l assorbimento risulta un po brusco. Selezionando la mappatura Sport si avverte, con entrambi i motori, un evidente cambio di personalità. La risposta all acceleratore è più pronta e regala una guida più divertente. Basta impostare invece la modalità Snow più Lock per ritrovarsi al volante della solita Vitara che abbiamo imparato a conoscere negli anni. Mancano le ridotte, è vero, ma la Vitara 4wd mostra una convincete attitudine ad affrontare i percorsi che vanno ben al di là di una semplice strada bianca. La trazione è a prova di sabbia e buche profonde, mentre le sospensioni digeriscono di tutto. Nelle discese più ripide è utile l hill descend control, che mantiene la velocità impostata senza che il pilota debba intervenire sui freni. Freni che dal canto loro si rivelano modulabili e potenti sia nella guida su strada che in quella fuoristrada. 16 17

PROVA SU STRADA MERCEDES CLA SHOOTING BRAKE Per chi ama distinguersi In listino a partitre da 31.390 euro la nuova SW Premium di segmento C è pronta a stupire con uno stile personale e con contenuti tecnologici da vera ammiraglia. Al lancio motori da 122 a 360 CV mentre per il 180 CDI da 110 CV bisognerà aspettare di Emiliano Perucca Orfei 18 19

Prova I vertici della Mercedes avevano fatto capire sin dal giorno del debutto della Classe B che sotto a quella monovolume si nascondeva una possibilità di declinazione di design e tecnologie, senza alcun stravolgimento della piattaforma, che avrebbe radicalmente cambiato il volto della Stella in pochi anni. Una dichiarazione che suonava più come una promessa...e siccome a quelli di Stoccarda le promesse piace mantenerle non sorprende poi più di tanto se a soli tre anni distanza dal lancio di quella pacifica monovolume di segmento C ci siano ora in gamma la bellezza di cinque vetture basate su una piattaforma MFA che non sembra avere alcuna limitazione, nemmeno di appartenenza al brand: tra qualche mese, infatti, uscirà dagli stabilimenti di Stoccarda per dare forma ad un altra famiglia di vetture marcate Infiniti - tra cui le già Media annunciate Q30 (berlina) e QX30 (SUV compatto) - che nel frattempo, attraverso i continui scambi di tecnologie con il Gruppo Renault, è diventata anch essa partner della Stella. Insomma una piattaforma miracolosa che per la nuova Mercedes CLA Shooting Brake significa la possibilità di arrivare in concessionaria con motori diesel e benzina con potenze tra i 122 ed i 360 CV, tanta tecnologia onboard e misure che non ti aspetti da una segmento C sportiva marcata Mercedes: 469 cm di lunghezza, 178 di larghezza e 142 di altezza (passo 270, da segmento D) sono le misure chiave di una SW sportiva che offre un minimo di 495 litri di bagagliaio ampliabili facilmente a 595 e poi, abbattendo progressivamente gli schienali, sino a 1.354. Numeri importanti, che da un lato fanno capire l ampiezza della scelta motoristica a disposizione e dall altro la versatilità di un progetto che gioca molto ma evidentemente non tutto sul design. La Mini CLS, così viene soprannominata dai fans per via di forte riprese dalla coupé a quattro porte che ha inaugurato un nuovo segmento di vetture un paio di lustri fa, ha seguito le orme della sorella maggiore aggiungendo un tocco di versatilità in più ad una coupé che rispetta tutti i canoni delle sportive Mercedes. Il Cx, innanzitutto, è il più basso tra tutte le station wagon Mercedes: il valore, di per sé più basso rispetto a quello di una tradizionale berlina, è di 0,26 - contro il 0,29 della Classe E SW e della CLS Shooting Brake - ed è stato ottenuto lavorando sul fondo della vettura ma anche sui profili aerodinamici anteriori e posteriori che hanno permesso di contenere il valore di resistenza aerodinamica. Un plus che non solo permette valori di emissione di CO2 mediamente più bassi a parità di motore, ma che che assicura un tangibile risparmio di carburante quando si fanno molti km, soprattutto a velocità autostradali. Ma non c è solo il Cx: le linee slanciate e la fiancata profondamente solcata da nervature si uniscono ad una superficie vetrata che si estende dal montante A al C con soluzioni di continuità poco evidenti ed in linea con lo spirito sportivo della Stella. Valori stilistici che non tradiscono la versione berlina/coupé visto che considerato che anche elementi chiave come i gruppi ottici anteriori e posteriori sono esattamente gli stessi: la CLA Shooting Brake, insomma, è davvero una CLA con il montante posteriore prolungato. Tanta tecnologia a bordo Una vettura che, bagagliaio a parte, non tradisce le origini di Classe A e CLA nemmeno all interno dove rimangono in toto le linee sviluppate dal centro stile di Como: forme eleganti ma anche sportive grazie al forte legame con l icona di stile ed ammiraglia sportiva AMG SLS. Un interno che cela anche molti contenuti tecnologici tra cui una novità introdotta nel corso del 2014 anche sulle altre piccole denominata ConnectMe: attraverso una scheda 3g intestata a Mercedes è possibile collegarsi da remoto alla vettura attraverso una specifica app su smartphone e 20 21

Prova nella dotazione la telecamera posteriore che lavora sullo schermo del navigatore Garmin Map Pilot. A 34.870 euro si puà avere la Premium, con specchi ripiegabili elettricamente, cerchi in lega da 18, telecamera posteriore, navigatore, fari bixeno e kit estetico AMG. Due le motorizzazioni a gasolio disponibili al lancio: il quattro cilindri duemila turbodiesel, infatti, viene proposto nella versione da 136 (CLA 200 CDI) ed in quella da 177 CV (CLA 220 CDI). Più avanti, verso la fine del 2015, sarà proposta anche la gettonatissima CLA 180 CDI da 110 CV che offre una versione rivista in più di 60 componenti del 1.5 dci di origine Renault. La CLA 180 è invece disponibile a benzina con il classico proulsore da 122 CV. Per chi volesse qualcosa in più, sempre tra i motori a verde, si sale alla CLA 200 da 156 CV per arrivare alla più potente CLA 250 da 211 CV. La più performante è la 45 AMG da 360 CV Al top della gamma la CLA 45 AMG Shooting Brake firmata dai tecnici di Affalterbach: rispetto alle versioni tradizionali non si distingue solo per l estetica più marcatamente sportiva ma anche per l adozione del quattro cilindri duemila biturbo da 360 CV abbinato al cambio a doppia frizione e sette rapporti: una vettura dalle prestazioni eccezionali, grazie anche alla presenza della trazione integrale 4Matic, vista la capacità di accelerare da 0 a 100 km/h in 4,7 secondi. Cambi manuali a sei marce o automatici a doppia frizione le trasmissioni della CLA Shooting Brake sono, come per la CLA, disponibili nella configurazione a sola trazione anteriore o 4Matic. Per quanto riguarda i diesel possono disporre della tecnologia integrale le 200 e 220 CDI mentre sul tablet interagendo con essa per quando riguarda il posizionamento, i percorsi da impostare sul navigatore, l apertura delle porte, l autonomia residua, il livello dei liquidi o lo stato della manutenzione. Lato vettura, grazie a questa funzionalità, è possibile accedere ad un mondo di app specifico così da sfruttare al meglio i contenuti tecnologici e le possibilità offerti dalla vettura. Nella dotazione della CLA Shooting Brake, in base all allestimento, possono rientrare anche il Collision Prevention Assist Plus, l Attention Assist, l ESP con controllo di trazione, il controllo dell angolo cieco degli specchietti, il mantenimento della carreggiata, il cruise control attivo e la chiamata d emergenza in caso di incidente: la cosa curiosa e che quest ultima funzionalità, proprio anche attraverso la rete dati sfruttata anche dal Connect Me, è in grado di visualizzare il posizionamento della vettura per segnalarlo ai soccorsi comunicando, allo stesso tempo, la lingua parlata dagli occupanti. Funzionalità da vera Mercedes che la Stella in Italia ha deciso di declinare in quattro diverse versioni: la prima, la Executive offre a 31.390 euro i cerchi in lega da 17, il volante multifunzione, il Collision Prevention Assist Plus, il Connect Me ed i sedili sportivi in pelle Artico/tessuto. A 32.860 euro si ritrovano nella versione Business gli stessi cerchi in lega ma anche il Park Assist, il Garmin Map Pilot ed il cruise control con la funzione speedtronic. A 33.490 euro si passa ad una versione Sport decisamente più caratterizzata sotto il profilo estetico: la mascherina è la Matrix con pin neri ed i cerchi in lega sono da 18. Non mancano 22 23

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Prove aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa bbbbbbbbbbbbbbb benzina sono la 250 e la AMG. Il sistema di avvale di un differenziale centrale meccanico a controllo elettronico e di un pacchetto di distribuzione della coppia tra l asse destro e quello sinistro basato sulla singola frenatura della ruota in crisi di aderenza. In questo modo la trazione integrale 4Matic permette di abbattere consumi, emissioni e rumorosità pur senza perdere troppo in efficacia. Dal vivo: com è fuori Guardandola da davanti la nuova CLA Shooting Brake mantiene del tutto invariati i tratti della normale CLA berlina. E guardandola nella vista laterale ed in quella posteriore, infatti, che si notano le grandi differenze visto che il caratteristico arco che segna l andamento a mo di coupé sulla berlina è stato esteso sino alla coda assicurando quell incremento di volumetria del bagaglaio che ci si aspetta da una declinazione SW. Un ospite atteso ed in quanto tale gradito visto che il lavoro stilistico non sembra in alcun modo posticcio o sistemato alla bene e meglio, che farà certamente piacere a chi cerca una SW compatta in grado di distinguersi e far distinguere. Dal vivo: com è dentro Se non fosse per l allungamento della coda si potrebbe tranquillamente affermare che la nuova CLA Shooting Brake mantiene del tutto invariate le caratteristiche di bordo della normale CLA. Posto guida comodo e quote posteriori in linea con le esigenze di quattro persone - un quinto ci sta ma scomodo - la nuova CLA Shooting Brake stupisce per la dimensione e la regolarità con cui è stato disegnato il bagagliaio. Molto spazioso e sviluppato in modo regolare dispone anche di un piccolo vano sotto al pavimento, utile per riporre gli oggetti di raro uso, anche se non è esente da difetti: per ottenere i 595 litri di carico bisogna far sedere le persone dietro con gli schienali molto eretti mentre per far accedere al vano oggetti larghi e magari alti non è certo un impresa semplice. L aver mantenuto gli stessi gruppi ottici della berlina, infatti, da un lato ha dato continuità stilistica ed ha permesso di ridurre i costi ma dall altro ha costretto a rinunciare a parecchi cm utili nell apertura della bocca di carico (limitata anche su Classe A). Bassa inoltre, ma perché è bassa la linea di cintura, anche la posizione del tendalino: si trova a poco più di 40 cm dal pavimento e questo è un problema quando si deve lasciare l auto in aree poco sicure ed il tendalino...non si riesce a chiudere. Per il resto gli interni della CLA Shooting Brake sono ben realizzati sotto il profilo stilistico, danno l idea di essere realizzati con materiali di pregio anche se alcuni dettagli, come alcuni comandi ed alcune plastiche del tunnel centrale, non sono al top. Non è al top nemmeno l ergonomia: bene lo schermo del multimedia, bene la leva del cambio spostata dietro al volante per liberare spazio utile per alcuni vani nel tunnel centrale, bene le bocchette dell aria rialzate, bene il volante multifunzione con impugnatura sportiva e bene la strumentazione super-leggibile, ma il posizionamento dei comandi del climatizzatore è davvero molto basso e difficoltoso da utilizzare. È evidente che per questo particolare in Mercedes abbiano pensato che l utilizzo sia meno frequente rispetto a tutto il resto. Niente male anche l aspetto multimediale: il navigatore Garmin funziona molto bene, è preciso ed offre indicazioni chiare e precise, ma allo stesso tempo ci ha sorpreso il pacchetto di sicurezza che è sempre molto vigile pur senza essere invadente: la CLA Shooting Brake, come 26 27

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Prova tutte le vetture Mercedes basate sulla piattaforma MFA, danno la sensazione di essere sempre molto sicure ed attente nei confronti di chi guida. Molto positivo. Su strada Per il nostro test drive abbiamo scelto di guidare la nuova Mercedes CLA Shooting Brake nella motorizzazione 200 CDI da 136 CV. Un unità che sarà indubbiamente tra le più vendute - in attesa della 180 CDI - anche per via della presenza del cambio automatico che su una vettura di questo genere può tornare davvero molto comodo. A dispetto del look sportiveggiante, infatti, la CLA Shooting Brake sarà scelta da centinaia di automobilisti che la useranno ogni giorno per corprire anche lunghe distanze e la combinazione tra un motore decisamente poco assetato - 5,8 l/100 km alla fine della nostra prova - ed un cambio automatico veloce ed efficiente grazie alla doppia frizione permettono a questa vettura di essere un ottima compagna di viaggio per le lunghe distanze. Lo sterzo preciso, il buon impianto frenante e l ottimo telaio MFA permettono anche di divertirsi tra le curve anche se al propulsore 200 CDI manca molto della grinta del fratello maggiore da 170 CV. Il quadricilindrico Mercedes, infatti, è molto silenzioso a velocità costante e consuma poco ma non è per sua natura un motore emozionante. Se si cerca la prestazione assoluta è meglio puntare sulla versione di potenza superiore. Degna di nota, anche se non per questioni positive, la scarsa visibilità posteriore: in manovra bisogna affidarsi del tutto ai sensori posteriori ed alla retrocamera di parcheggio. In conclusione Con la nuova Mercedes CLA Shooting Brake i vertici della Mercedes hanno voluto dare una risposta ad un segmento, quello delle SW di segmento C, in cui manca una proposta Premium oltre che un modello pensato per le automobilisti che si vogliono distinguere. 30 31

PROVA SU STRADA MAZDA6 RESTYLING Pensa in grande La Mazda6 è il modello di punta della Casa di Hiroshima. Grazie a un estetica aggiornata e più elegante, ma soprattutto a un livello tecnologico di altissimo profilo è pronta a dar battaglia alle migliori competitor tedesche, anche premium di Matteo Valenti 32 33

Prova Media debutto una serie di novità consistenti, pensate per fare un ulteriore salto di qualità. Dal vivo: com è fuori Ma andiamo con ordine e cominciamo a vedere cos è cambiato all esterno. Rispetto al passato il frontale si rinnova in maniera significativa, con forme che preferiscono la strada dell eleganza a quella della sportività. Forme e proporzioni divengono più filanti e raffinate, mentre la calandra gioca a fare la sofisticata con una conformazione a listelli cromati. Sopra ai fendinebbia poi si fanno notare due curiose ali ispirate in maniera fin troppo evidente a quelle delle nuova MX-5. Come sulla CX-5 restyling poi anche in questo caso spuntano nuovi gruppi ottici full led (abbaglianti e fendinebbia compresi!), per di più adattivi, che regalano alla Mazda6 uno sguardo più ricercato. La fiancata mette in mostra inediti cerchi in lega con misure fino a 19 pollici (per chi non vuole esagerare ci sono anche quelli da 17 ), mentre al posteriore sono stati aggiornati i gruppi ottici con una firma luminosa più distintiva, che in parte si affida alla tecnologia led. La gamma colorazioni infine si arricchisce con la nuova tinta Sonic Silver. Dal vivo: com è cambiata dentro con il restyling I cambiamenti più evidenti in ogni caso li incontriamo una volta saliti a bordo. La rinnovata Mazda6 infatti ha rivoluzionato la plancia e altri dettagli cercando di eliminare i più grossi limiti riscontrati in passato. Prima di tutto il display centrale è divenuto più grande (7 pollici) ed è stato posizionato più in alto, in stile tablet, come vuole la moda del momento. Il sistema multimediale MZD Connect si aggiorna con importanti novità come i comandi vocali e i feed audio di Twitter e Facebook per una migliore integrazione del proprio smartphone. Ripensate completamente anche le bocchette di ventilazione, che ora L a Mazda6 è l ammiraglia della Casa di Hiroshima, il modello di punta, che deve incarnare il meglio della filosofia costruttiva Mazda. Un ruolo divenuto ancora più pesante da rivestire da quando Mazda si è messa in testa di diventare il primo costruttore premium giapponese. Non è un mistero infatti che la Casa dalle ali di gabbiano stia gradualmente alzando il tiro, proponendo modelli sempre più ricchi e sofisticati, con l obiettivo di conquistare la fascia alta del mercato. Quale occasione migliore di un restyling quindi per dimostrare di essere diventata un auto capace di vedersela per davvero con le più blasonate rivali tedesche? A tre anni dal lancio e dopo 275.000 unità vendute in tutto il mondo (65.000 in Europa), la terza generazione della Mazda6 si ripropone sia nella versione sedan che Wagon in una veste parzialmente nuova, che porta al 34 35

Prova dirette competitor (la VW Passat Variant garantisce 650 litri). Un deficit da addebitare senza dubbio al design molto filante della zona posteriore. In ogni caso abbattendo i sedili si possono arrivare ad avere fino a 1.644 litri e uno spazio di carico utile in lunghezza fino a 1.873 mm (Wagon). Tecnologia da ammiraglia Con il restyling si allarga anche la famiglia di tecnologie i-activesense pensate per migliorare la sicurezza. Oltre ai già citati fari full led adattivi (Advanced Led headlights ALH), davvero difficili da trovare su questo segmento di vetture e in questa fascia di prezzo, i clienti possono avere il Blind Spot Monitoring per il monitoraggio degli angoli cechi, ma anche il Lane Keep Assist che previene l abbandono involontorio della propria corsia di marcia. L elenco dei dispositivi di sicurezza però comprende soprattutto lo Smart City Brake, in grado di effettuare frenate automatiche in casi di emergenza e basse velocità, anche in retromarcia, e lo Smart Brake Support, capace di frenare automaticamente tra i 15 e i 145 km/h quando i sistemi rilevano una potenziale collisione con il veicolo che precede. Con il restyling arriva anche il Driver Attention Alert, che monitora l affaticamento del conducente, suggerendo quando effettuare una sosta, e il comodissimo cruise control adattivo. Chiude l elenco una vera sfiziosità: sulla Mazda6 restyling debutta l head-up display (che abbiamo già conosciuto sulla nuova Mazda3), che riproduce a portata di sguardo una serie di informazioni fondamentali durante la guida (a partire dalla velocità). Motorizzazioni: i benzina anche in Italia A livello motorizzazioni si fa sentire la voglia di puntare all Olimpo del mercato. I vertici Mazda infatti hanno deciso di importare anche in Italia i motori a benzina, fino ad oggi riservati ai mercati lontani dai nostri confini. A fianco del collaudato 2.2 turbo diesel Skyactiv-D nelle versioni da 150 e 175 CV quindi si schierano i benzina aspirati 2.0 Skyactiv-G da 165 CV (che diventano 160 assumono un design più accattivante, mentre raffinati rivestimenti in pelle impreziositi con cuciture a vista e finiture in alluminio lucido dicono addio ad alcune plastiche non troppo entusiasmanti che avevamo visto in passato. Debuttano nuovi materiali più morbidi anche per il cruscotto e per gli elementi con cui si entra in contatto più frequentemente, come il volante, mentre la leva del cambio automatico abbandona l anacronistica configurazione a scatti per assumere il più moderno azionamento lineare con cuffia in pelle. Al passo coi tempi e qualità eccellente Sparisce l ormai obsoleta leva del freno mano, sostituita dal tasto del freno di stazionamento elettrico. Una soluzione che ha permesso di riordinare la console centrale - ora molto più pulita e razionale dove si trova la manopola Commander, unico strumento attraverso cui interfacciarsi con il sistema di infotainment. I progettisti giapponesi hanno anche ripensato i sedili, progettando una nuova struttura in grado garantire maggiore contenimento e comfort, ma anche servendosi di un nuovo materiale pensato per assorbire meglio le vibrazioni. Ripensate anche alcune finiture del bagagliaio, che in passato avevano fatto sollevare più di una critica. Sulla Mazda6 restyling troviamo finalmente un tendalino a livello di un auto di questo calibro e persino apposite leve per abbattere con facilità i sedili con frazionamento 60:40. La capacità resta di 480 litri per la berlina e di 522 litri per la versione Wagon. A questo proposito occorre precisare che la Mazda6 Wagon continua a scontare qualche litro di capacità in meno rispetto alle 36 37

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Prove aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa bbbbbbbbbbbbbbb sulla versione integrale) e 2.5 Skyactiv-G da 192 CV. Il cambio fornito di serie rimane il classico manuale a sei marce, ma i più esigenti possono continuare a scegliere il più sofisticato automatico Skyactiv-Drive con convertitore di coppia, disponibile su tutte le versione ad eccezione della versione 2.0 Skyactiv-G a benzina da 165 CV. Per essere premium devi avere l integrale: detto fatto Come avranno di certo notato i più attenti abbiamo citato una versione integrale. E non si tratta di un errore di battitura perché la Mazda6 restyling saluta per davvero (e per la prima volta) l arrivo della trazione AWD, che rimane riservata alla sola versione Wagon 2.2 diesel da 175 CV. Del resto per puntare al cuore del segmento premium è diventato fondamentale affiancare una versione a quattro ruote motrici alla classica anteriore (Audi docet) e gli ingegneri giapponesi non hanno perso tempo, adattando alle esigenze della Mazda6 il sistema di trazione integrale della SUV CX-5. 27 sensori si occupano di rilevare istante per istante le condizioni di guida e la forza motrice viene distribuita di conseguenza alle ruote che ne hanno più bisogno. In questo modo si migliora la motricità su terreni insidiosi come fango o neve, ma ne trae beneficio anche la dinamica di guida in curva.per essere premium devi avere l integrale: detto fatto. Prezzi: aumentati (di poco), ma il gioco vale la candela I prezzi, è vero, sono leggermente cresciuti rispetto al passato (+ 350 euro o + 650 euro a seconda degli allestimenti), ma considerata l iniezione di tecnologia a cui è stata sottoposta la rinnovata Mazda6 si può considerare un peccato veniale. Il listino per il mercato italiano si apre con i 28.950 euro della versione base Essence 2.2 diesel da 150 CV manuale per crescere fino ai 40.300 euro della versione top di gamma Wagon con trazione integrale AWD, cambio automatico, motore 2.2 diesel da 175 CV e allestimento top di gamma Exceed. Si possono scegliere anche alcuni pacchetti come l Evolve Pack (1.350 euro) che comprende fari full led, radio digitale, Blind Spot Monitoring, Rear Cross Trafic Alert e sensori parcheggio. Il cruise control adattivo costa 500 euro, mentre per avere pelle e tetto panoramico servono altri 2.000 euro. Le nostre impressioni di guida Abbiamo scelto di mettere alla prova la Mazda6 Wagon nella versione 2.2 Skyactiv-D da 175 CV con cambio manuale, nella nuovissima variante Wagon AWD, quindi con trazione integrale. L abitabilità davanti è eccellente (peccato solo per la regolazione dei sedili a scatti tramite leva presente sul nostro esemplare), ma anche dietro, dove non mancano bocchette di ventilazione dedicate e due passeggeri viaggiano in prima classe (il terzo come sempre è più sacrificato) con tanto spazio per distendere le gambe. Premiamo il tasto start, che ora è stato elegantemente collocato nella parte alta della plancia. Il turbo diesel giapponese si dimostra fin da subito, persino a freddo, incredibilmente silenzioso e assolutamente privo di vibrazioni. Anche portandolo su di giri, fino ad affondare il piede sul pedale del gas, lo Skyactiv-D continua a non alzare la voce. Ma quello che ci sorprende di più è ancora una volta il suo carattere. 2.2 Skyactiv-D: che diesel! Oltre ad avere grinta da vendere e uno spunto davvero interessante persino in ripresa con le marce alte, il 2.2 Mazda non rivela quella ruvidità quasi inevitabile sui quattro cilindri a gasolio. Lo Skyactiv-D è molto pastoso, dolce e in definitiva 40 41

Prove aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa bbbbbbbbbbbbbbb aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa bbbbbbbbbbbbbbb piacevole da guidare, con un erogazione corposa tra i 2.000 e i 3.000 giri/min. Ci ricorda i migliori diesel a quattro cilindri della concorrenza tedesca e rimane certamente uno dei motori a gasolio più interessanti del mercato con questo frazionamento. Dal momento che avevamo già apprezzato le ottime qualità dell automatico Skyactiv-Drive sulla CX-5 restyling, abbiamo scelto di guidare una versione manuale della Mazda6. Lo Skyactiv-MT a sei marce è complessivamente un buon cambio, specialmente per l escursione della leva piuttosto ridotta. Gli innesti sono precisi e abbastanza decisi, peccato solo per un po di ruvidità di troppo. Se non avessimo avvertito qualche impuntamento lo avremmo promosso di certo a pieni voti come abbiamo fatto con l automatico che quindi, resta una scelta consigliatissima anche su Mazda6. Tanto comfort. Ora anche a trazione integrale Con il restyling i tecnici giapponesi sono intervenuti poi su una serie di dettagli per migliorare comfort e piacere di guida. La nuova insonorizzazione, più ricca di materiali fonoassorbenti e affidata a guarnizioni più spesse ha permesso di ridurre la rumorosità del 25%. E si sente visto che rispetto al passato scompare del tutto quella rumorosità di fondo dovuta a fruscii aerodinamici e rotolamento delle ruote lasciando il posto a viaggi avvolti nella massima silenziosità, in un ambiente totalmente ovattato rispetto a quello che accade all esterno dell abitacolo. Ripensate anche le sospensioni (MacPherson all anteriore e raffinato MultiLink al posteriore): davanti spuntano nuovi pistoni e boccole, mentre dietro sono stati montati ammortizzatori di diametro maggiorato. Lo smorzamento su buche, dossi e avvallamenti è sensibilmente migliorato anche ma la Mazda6 rimane un auto con un assetto piuttosto reattivo, merito anche dell ottimo telaio, che trasmette piacevoli sensazioni tra le curve. La presenza della trazione integrale è stata una piacevole sorpresa. La Mazda6 AWD diventa più efficace nella guida dinamica, quando si ha un po di fretta per intenderci, garantendo una migliore motricità in curva. Consigliata quindi non solo per chi va spesso in montagna, magari sulla neve, ma anche per coloro che cercano un pizzico di piacere di guida in più. L assenza di modalità di guida selezionabili per variare la risposta di sterzo, sospensioni e cambio però ci è sembrata una grave mancanza. Soprattutto su un auto di questo livello che ha tutte le carte in regola - a livello qualitativo e tecnologico - per giocarsela veramente con i mostri sacri del segmento premium. La mancanza dei comandi Sport o Eco, divenuti quasi due must della concorrenza, si sente e il restyling sarebbe stata l occasione perfetta per introdurli. (per la verità una modalità Sport è offerta con il 2.5 a benzina, che per ovvie ragioni però non è molto indicato per il mercato italiano). Consumi: la cilindrata non deve spaventare, anzi! Nonostante il 2.2 diesel rappresenti quasi un tabù in Italia (del tutto ingiustificato peraltro visto che il bollo si paga in base ai kw e le assicurazioni sono molto più interessate alla potenza che ai CV fiscali rispetto ad un tempo), non ci stancheremo mai di raccontare le eccezionali qualità in termini di consumi ridotti di questo grande 42 43

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Prove motore. Nel corso della nostra prova, dove non ci siamo di certo risparmiati con il pedale del gas, siamo riusciti a scendere fino a 6,3 l/100 km (quasi 18 km con 1 litro!). Un risultato eccezionale per una station di questo segmento, per di più dotata di trazione integrale! Il merito è senza dubbio dell ottimo propulsore, ma anche dell aerodinamica (0,26-0,28 Cx a seconda delle versioni) e soprattutto del peso particolarmente ridotto, grazie al raffinato telaio. L ago della bilancia per una Mazda6 Wagon oscilla infatti dai 1.305 kg della versione benzina di ingresso fino ai 1.485 della versione AWD automatica più potente. Valori eccezionali - siamo in ogni caso sempre sotto la soglia di 1,5 tonnellate - e molto più bassi rispetto alle dirette competitor (VW Passat 1.430 kg) Conclusioni La Mazda6 restyling ritorna sul mercato ancora più agguerrita di prima, pronta a dare filo da torcere alle migliori competitor tedesche, anche di fascia premium. Il merito è di un estetica aggiornata e più elegante, ma soprattutto di un livello tecnologico di altissimo profilo (i fari full led adottivi parlano da soli). Davvero pochissime le note stonate, mentre convincono di gran lunga motore 2.2 diesel, cambio automatico, telaio e la presenza della trazione integrale. 46 47

News alla BMW X6, la più piccola GLC Coupé è pensata per vedersela con la BMW X4. Questa futura SUV compatta sarà basata sul pianale della nuova GLK (la seconda generazione si chiamerà GLC) e, a giudicare dal prototipo mostrato in Cina, sembra proprio che assomiglierà in tutto e per tutto ad una GLE Coupé in miniatura. Il prototipo è lungo 4,74 metri e offre un passo generoso di 2.83 metri, mentre la fiancata sfoggia vistosi cerchi in lega da 21 pollici. All anteriore spiccano gruppi ottici full led e il tetto particolarmente inclinato ferma l altezza a soli 1,60 metri. Molto particolare la zona posteriore, dove spuntano quattro terminali di scarico in acciaio inox e luci a led che riprendono la conformazione della sorella maggiore GLE. Sotto al cofano di questo prototipo si nasconde un V6 biturbo da 3.0 litri in grado di erogare 367 CV a 5.500 giri/min e 520 Nm di coppia tra 1.400 e 4.000 giri/min. Il cambio si affida ad un nove marce automatico abbianato alla trazione integrale 4Matic. MERCEDES GLC COUPÉ CONCEPT LA X4 PRESTO AVRÀ BUONA COMPAGNIA Al Salone di Shanghai arriva a sorpresa l inedita GLC Coupé concept, un prototipo molto vicino alla produzione che anticipa un futuro SUV compatto in versione coupé per sfidare a viso aperto la BMW X4 L a Casa della Stella sembra proiettata più che mai nella dimensione dei SUV. Dopo aver presentato la nuovissima GLE Coupé e la rinnovata GLE (ora l ML si chiama così!), a Shanghai arriva a sorpresa l inedita GLC Coupé concept. Si tratta di un prototipo molto vicino alla produzione, con un design quasi definitivo, che anticipa un futuro SUV compatto in versione coupé. Per chi non lo avesse ancora capito con questo concept Mercedes annuncia al mondo di voler lanciare l ennesima rivale diretta ad un modello della Casa di Monaco di Baviera. Mentre la GLE Coupé si occuperà quindi di mettere i bastoni tra le ruote 48 49

News metri. Idealmente, dunque, si posiziona a metà strada tra la popolare Passat e la ammiraglia Phaeton. C è anche lo chaffeur virtuale L abitacolo è una via di mezzo tra una berlina sportiva ed una vettura di rappresentanza. Al posto guida orientato verso il guidatore si contrappone infatti una zona posteriore molto ampia con due poltrone individuali dotata di ogni comfort. Al passeggero posteriore ideale, ovvero un manager, è dedicata la funzione chaffeur mode che trasferisce la lista di appuntamenti dal suo smartphone al sistema di infotainment, in modo che l autista sappia immediatamente quali sono le destinazioni che in giornata devono essere raggiunte. Ibrida plug-in di lusso Come indica la sigla GTE, la Volkswagen C Coupé GTE è una ibrida plug-in. E mossa da un motore termico 2.0 TSI da 210 CV e da un motore elettrico da 124 CV integrato nel cambio automatico otto marce, alimentato da batterie agli ioni di litio da 14,1 kwh che consentono un autonomia in modalità elettrica di 50 km. Raggiunge una velocità massima di 232 km/h ed accelera da 0 a 100 km/h in 8,6 secondi, ma vanta un consumo nel ciclo combinato di soli 2,3 l/100 km. VOLKSWAGEN C COUPÉ GTE CONCEPT BERLINA DI LUSSO ALLA CINESE Presentata al Salone di Shanghai 2015, la C Coupé GTE concept è l interpretazione della berlina di lusso per il mercato cinese secondo la Casa di Wolfsburg. E spinta da una motorizzazione plug-in hybrid da 245 CV L e prossime berline di lusso di Volkswagen riservate al mercato cinese saranno ispirate dalla Volkswagen C Coupé GTE, una concept car presentata al Salone di Shanghai 2015 che rappresenta il massimo del lusso e dell efficienza secondo la Casa di Wolfsburg. Supera i 5 metri La C Coupé GTE concept è stilisticamente imparentata con la Sport Coupé GTE Concept presentata all ultimo Salone di Ginevra, ma le dimensioni e la filosofia costruttiva sono molto differenti. La C Coupé è lunga oltre 5 metri e larga più di 1 metro e 90, mentre il passo misura poco più di 3 50 51

News In questo modo la Peugeot 308 R HYbrid è una quattro ruote motrici che raggiunge una potenza di sistema pari a 500 CV e una coppia massima di 730 Nm nella modalità di marcia Hot Lap. Scegliendo questa impostazione sulla media francese in versione ipervitaminizzata si scatta da 0 a 100 km/h in 4 secondi netti. Il rapporto peso/potenza è di appena 3,1 kg/cv. Da lupo ad agnello Potenza e coppia possono essere progressivamente ridotte a seconda delle altre modalità selezionate: con la Track si sfruttano 400 CV e 530 Nm principalmente mediante il motore benzina e il motore elettrico posteriore, con il motore elettrico anteriore che entra in funzione solamente per fornire potenza aggiuntiva durante le accelerazioni; con la modalità Road si esclude il motore elettrico anteriore ottenendo una potenza di 300 CV e una coppia di 400 Nm, mentre in modalità ZEV (ovvero a zero emissioni), la 308 R HYbrid si muove esclusivamente con il motore elettrico anteriore, grazie ad una batteria agli ioni di litio da 3 kwh che si ricarica in 45 minuti. La media tra i quattro programmi di marcia indica emissioni di CO2 pari a 70 g/km. Look estremo Il prototipo ibrido della Casa di Sochaux si riconosce per il design specifico, dettato anche e soprattutto dalle prestazioni estreme: le carreggiate sono state infatti allargate di 8 cm per accogliere le grandi gomme di misura 235/35 R19 e l impianto frenante potenziato che conta su dischi anteriori ventilati di 380 mm con pinze a quattro pistoncini e dischi posteriori da 290 mm. Tutto nuovo è anche il frontale con griglia e prese d aria appositamente disegnate, che spicca per gli inserti in bianco a effetto ceramica che si sposano con la livrea blu/nero opaco. Cambia radicalmente rispetto alla versione di serie della 308 anche l abitacolo, con i quattro sedili avvolgenti individuali rivestiti in pelle con impunture rosse e la plancia ricoperta in tessuto tecnico che ha il vantaggio di essere più leggero rispetto alle schiume normalmente impiegate. PEUGEOT 308 R HYBRID LA 308 DA 500 CV È IBRIDA PLUG-IN Presentata al salone di Shanghai 2015 la versione della 308 più estrema di sempre. E un prototipo che grazie a due motori elettrici e i 270 CV del 1.6 THP della RCZ R può scattare da 0 a 100 km/h in soli 4 secondi P rendi una Peugeot 308, affidala al reparto Peugeot Sport e otterrai la Peugeot 308 R HYbrid, un prototipo estremo presentato dalla Casa di Sochaux al Salone di Shangai 2015 che dimostra fin dove si possono spingere le prestazioni del progetto 308, ovvero ben oltre la 308 GTi annunciata come imminente dai vertici della Casa transalpina. Una 308 4WD con 500 CV! Per la 308 R HYbrid il reparto corse del Leone ha realizzato una architettura inedita che sfrutta l elettrificazione per innalzare le prestazioni del propulsore termico 4 cilindri THP 1.6 litri da 270 CV già impiegato sulla RCZ R. Al turbo benzina danno infatti man forte due motori elettrici da 115 CV, dei quali uno è collegato al cambio a 6 rapporti, il secondo è sull asse posteriore. 52 53

News allroad della A8. A impressionare sono soprattutto le proporzioni, con un lungo cofano che si sposa con una sbalzo anteriore ridotto ed un posteriore caratterizzato invece da uno sbalzo più accentuato e montanti D molto inclinati. Ad estremizzare la linea è poi la considerevole altezza da terra (+ 7,7 cm rispetto alla Audi prologue Avant) e gli enormi cerchi da 22 con disegno a cinque razze, mentre un chiaro richiamo all alluminio impiegato dalla Casa tedesca per i telai dei suoi modelli di fascia alta è dato dai numerosi inserti sulla carrozzeria. A bordo c è il maggiordomo Spazio a bordo, design raffinato e materiali pregiati non potevano mancare in quella che rappresenta la visione del lusso, sebbene in chiave elegantemente outdoor, per la Casa di Ingolstadt. La plancia dal design minimalista ospita una strumentazione molto avveniristica che prevede tre display touch screen con tecnologia OLED, uno dei quali è dedicato al passeggero che è invisibile quando non è attivo. Ai passeggeri posteriori, ospitati in poltrone individuali, è dedicato invece una sorta di maggiordomo elettronico che attraverso i dati trasmessi dallo smartphone riconosce le loro preferenze in termini di regolazione dei sedili e climatizzazione. Ibrida plug-in ad alte prestazioni La Audi prologue allroad concept è spinta da un powertrain ibrido plug-in, formato dal V8 TFSI 4 litri riturbo ed un motore elettrico integrato nel cambio tiptronic ad otto rapporti, che offre una potenza complessiva di ben 734 CV ed una coppia massima di 900 Nm, scaricata a terra dalla trazione integrale quattro. La batteria è del tipo agli ioni di litio e con una capacità di 14,1 kwh è in grado di offrire un atonomia nella modalità di marcia elettrica di ben 54 km. Secondo quanto dichiarato dal costruttore, questa motorizzazione è in grado di far scattare la prologue allroad da 0 a 100 km/h in 3,5 secondi, ma al contempo consentendo un consumo medio molto basso: solo 3,5 l/100 km, pari a 56 g/km in emissioni di CO2. AUDI PROLOGUE ALLROAD LA CONCEPT CROSSOVER DEBUTTA A SHANGHAI La Casa tedesca presenta al Salone di Shanghai la nuova concept che coniuga eleganza e voglia di evasione, ma è anche veloce ed efficiente grazie ad un architettura ibrida plug-in da ben 734 CV L a famiglia delle concept Audi prologue si estende a tre componenti con la presentazione al Salone di Shanghai 2015 della Audi prologue allroad, ovvero la versione crossover che dopo Audi prologue e Audi prologue Avant anticipa il futuro stile delle vetture dei Quattro Anelli, questa volta intepretandone il lato più tuttoterreno. Ammiraglia crossover La lunghezza pari a 5 metri e 13 fa della prologue allroad presentata in Cina una sorta di versione 54 55