IL SOSTEGNO PUBBLICO ALL ATTIVITÀ INNOVATIVA DELLE IMPRESE Simone Poledrini 1 - Università degli Studi di Perugia

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IL SOSTEGNO PUBBLICO ALL ATTIVITÀ INNOVATIVA DELLE IMPRESE Simone Poledrini 1 - Università degli Studi di Negli ultimi anni l economia umbra è stata studiata da vari punti di vista, quali il quadro economico generale di riferimento (Banca d Italia-Eurosistema, 2013), i settori high-tech di maggior rilevanza (Ferrucci, 2012), il mercato del credito (Nadotti, 2012), la performance innovativa della regione (Regione Umbria, 2005 e 2013), la presenza di imprese multinazionali (AA.VV., 2007), ma ancora poco è stato detto sulle politiche pubbliche a supporto dei processi innovativi delle imprese. L obiettivo del presente contributo è quello di iniziare a colmare questo vuoto fornendo una prima panoramica su come l attore pubblico regionale contribuisce a sostenere l attività innovativa delle imprese umbre. In particolare, il contributo vuole rispondere alla seguente domanda: come la Regione Umbria sta sostenendo e incentivando l attività innovativa delle imprese umbre?. Per rispondere alla domanda è stata condotta una ricerca su fonti secondarie e primarie. Le fonti secondarie sono state costituite dalle principali pubblicazioni inerenti il tema, quali i vari bandi regionali e alcune pubblicazioni di riferimento (Regione Umbria, 2012). Le fonti primarie si sono basate su 10 interviste condotte tra il 5 agosto 2014 e il 29 settembre 2014. In totale le interviste hanno riguardato un ammontare di circa 14 ore. Gli intervistati sono stati scelti secondo il criterio delle competenze e informazioni possedute, coniugando questi aspetti con la disponibilità degli intervistati. In alcuni casi il medesimo intervistato è stato incontrato più volte per la necessità di avere maggiori informazioni 2. Con lo stesso criterio in altre situazioni, all interno del medesimo Polo, sono stati intervistate più persone. Data la varietà di strumenti messi in campo dalla Regione dell Umbria a sostegno dell attività innovativa delle imprese è stato deciso di effettuare un primo restringimento in termini temporali. Pertanto, si sono presi come periodo di riferimento gli anni dal 2007 al 2013, inerenti il secondo ciclo di fondi strutturali europei usati dalla Regione per il sostegno all attività innovativa delle imprese regionali. Per quanto riguarda gli strumenti, dopo una panoramica generale di questi, la ricerca si è maggiormente focalizzata sui Poli d innovazione. La ragione della presente scelta è stata dettata dal fatto che i Poli, sia da parte della Regione, nei suoi documenti pubblici, sia secondo le imprese, dovrebbero essere lo strumento di maggiore impatto per sostenere e sviluppare l innovazione a livello regionale. 1 Il presente contributo è dedicato alla memoria del prof. Massimo Paoli, a tre anni dalla sua scomparsa. Inoltre, l autore vuole ringraziare, oltre a tutti gli intervistati, il dott. E. Pompo, la dott.ssa R. Diosono e la dott.ssa G. Padiglioni della Direzione Regionale Programmazione, Innovazione e Competitività dell Umbria per la loro professionalità e cordialità. Ovviamente ogni responsabilità di quanto scritto è da ricondurre solo all autore. 2 In appendice al presente contributo si trova l'elenco degli intervistati. 135

Le principali politiche regionali a supporto dei processi innovativi delle imprese. Il quadro generale di riferimento La Regione dell Umbria sostiene le imprese nei loro processi di innovazione utilizzando i Fondi strutturali europei con cicli settennali di programmazione. Il primo ciclo in cui sono state proposte delle politiche per l innovazione è stato quello per il settennio 2000-2006, seguito dal ciclo 2007-2013. Responsabile di queste politiche è la Direzione Regionale Programmazione, Innovazione e Competitività dell Umbria. Le politiche di sostegno ai processi innovativi rientrano tra le misure che hanno come obiettivo favorire la competitività delle imprese. All interno dei cicli di programmazione settennali, lo strumento principale della Regione dell Umbria per sostenere le imprese nell innovazione è il Pacchetto Competitività, che è articolato in bandi, rivolti ad aziende con sede operativa sul territorio regionale. Nel ciclo 2007-2013, il Pacchetto competitività è stato costituito dai seguenti bandi: 1) bandi ordinari per la ricerca industriale e lo sviluppo sperimentale (L. 598/94, art. 11) - dedicati esclusivamente a Ricerca e Sviluppo (R&S); 2) bandi PIA (Pacchetti Integrati di Agevolazioni), con due linee di finanziamento, quella per l Innovazione e quella per la Ricerca (dal 2008; prima la linea di finanziamento era unica); 3) bandi Re.Sta. (per la realizzazione di Reti Stabili di Impresa); 4) bandi a favore della costituzione di Poli di innovazione; 5) bandi per la diffusione delle Tecnologie dell Informazione e della Comunicazione (TIC); 6) bandi per l acquisizione di Servizi avanzati; 7) bandi per l acquisizione di Certificazioni. Ad oggi sono state introdotte anche nuove misure, come per esempio i bandi per le Start-up d impresa 3. Tuttavia, ai fini della presente ricerca si farà riferimento solamente alle misure indicate dal Pacchetto competitività 2007-2013, per maggiore completezza in termini di dati ed informazioni. Le fonti di finanziamento del Pacchetto Competitività sono principalmente tre, anche se non tutte partecipano insieme a tutti i bandi: FESR, Fondo europeo per lo sviluppo regionale; FAS, Fondo europeo per le aree sottoutilizzate; Fondo Unico regionale per le attività produttive. Come mostra la tabella 1, all interno delle varie misure contenute nel Pacchetto Competitività 2007-2013 i Bandi ordinari, il PIA, il Re.Sta e i Poli di Innovazione rappresentano le misure più significative in termini di risorse finanziarie dedicate alle imprese. Per tale motivo saranno dettagliati nella parte successiva, ad eccezione della parte sui Poli d innovazione a cui è dedicato un apposito paragrafo, mentre le altre misure saranno presentate sinteticamente. Tab. 1 - Dotazione finanziaria del Pacchetto competitività (2007-2013) (milioni di euro) 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 1 Bandi ordinari ricerca e sviluppo 5,0 2 Bandi PIA 7,0 3 Bandi Re.Sta. 15 6,7 9,1 4 Bandi per i Poli di innovazione 7,6 5 Bandi TIC 2,0 2,0 0,73 0,55 0,77 6 Bandi per l acquisizione di Servizi avanzati 0 7 Bandi per l acquisizione di Certificazioni 1,0 0,76 0,1 1,64 0,06 Totale Pacchetto Competitività 15 6,7 31,7 2,76 0,83 2,19 0,83 Fonte: Regione dell Umbria, Servizi Innovativi alle Imprese e Diffusione dell Innovazione 3 POR FESR 2007-2013 Asse I - attività a3. Bando a sostegno delle nuove PMI innovative (D.D. 22 gennaio 2013, n. 89, pubblicata nel S.O. n. 5 al Bollettino ufficiale, serie generale, n. 5 del 30 gennaio 2013). 136

Bando ordinario ricerca industriale e sviluppo sperimentale I bandi per la ricerca industriale e lo sviluppo sperimentale sono dedicati a sostenere le attività di R&S delle imprese (piccole, medie e grandi) di tutto il territorio regionale 4. La fonte normativa è la legge 598/94, art. 11, nata come legge nazionale e divenuta poi regionale con la riforma Bassanini. Questi bandi per la R&S sono definiti bandi ordinari perché sono esclusivamente dedicati alla R&S; queste attività, infatti, vengono anche sostenute in maniera non esclusiva nei bandi integrati (vale a dire, bandi che hanno l obiettivo di sostenere più tipi di attività aziendali, come PIA e Re.Sta). Le attività sostenute si possono definire come segue 5 : Ricerca Industriale: la ricerca pianificata o le indagini critiche miranti ad acquisire conoscenze e competenze nuove per mettere a punto prodotti, processi o servizi innovativi o per permettere un notevole miglioramento dei prodotti, processi o servizi esistenti; Sviluppo sperimentale: l acquisizione, la combinazione, la strutturazione e l utilizzo di conoscenze e capacità esistenti di natura scientifica, tecnologica, commerciale e altro, allo scopo di produrre piani, progetti o disegni per prodotti, processi o servizi nuovi, modificati o migliorati. Il bando ordinario finanzia le spese sostenute dopo l approvazione della domanda di finanziamento relative a personale dipendente addetto alla ricerca, costo di attrezzature e macchinari di nuovo acquisto (per la quota di utilizzo effettivo nel progetto), spese per servizi di consulenza (fino a un massimo del 50% dei costi ammissibili), materiali direttamente imputabili all attività di R&S. Il contributo, in conto capitale, si differenzia a seconda del progetto presentato. Il finanziamento è destinato ad un singolo progetto di una singola azienda: vale a dire che un azienda può presentare un solo progetto per ogni bando. Nel bando 2013 il contributo è stato, per le attività di sviluppo sperimentale, il 35% del costo del progetto ammesso per le PMI e il 25% per le grandi imprese; mentre, per le attività di ricerca industriale, il 60% del costo del progetto ammesso per le PMI e il 50% per le grandi imprese. Inoltre, il bando ordinario 2013 non comprende i progetti relativi alla produzione energetica, perché nello stesso anno è stato aperto per essi un bando apposito. L importo totale ammissibile del progetto deve situarsi tra 130.000 euro e 1 milione di euro. Lo stanziamento totale del bando ordinario 2013 è di 6.500.000 euro, di cui metà provenienti dal FESR e metà dal FAS. Potrà essere ulteriormente finanziato con altre risorse eventualmente disponibili in futuro, tramite deliberazione della Giunta regionale. In passato, i progetti finanziati dal bando ordinario dovevano essere conclusi entro 18 mesi dalla comunicazione del finanziamento. Il bando 2013, invece, ha disposto che essi devono concludersi entro il 31 dicembre 2014 e che la realizzazione può iniziare il giorno successivo all invio della domanda di finanziamento tramite PEC. Poiché le domande si potevano presentare dal 20 maggio al 22 luglio 2013, i tempi di realizzazione vanno da circa 17 a circa 19 mesi. Di base, la legge 598/94 sostiene le PMI. Nel 2013, tuttavia, il bando ordinario ex L. 598/94 dell Umbria è stato aperto anche alle grandi imprese, purché il finanziamento apporti un 4 In origine, i bandi ex lege 598/94 erano rivolti solo a PMI del settore industriale, poi sono stati estesi a tutte le imprese di tutti i settori. 5 Dal bando ordinario 2013, art. 4. 137

effetto di incentivazione, provochi cioè un maggiore impegno dell impresa rispetto a quello che sarebbe il progetto senza finanziamento (per esempio, una maggior velocità di realizzazione o un aumento delle dimensioni del progetto). Tab. 2 - Principali dati del bando ordinario (2007-2013) 2007 2008 2009 2013* Dotazione finanziaria (milioni di euro) 8,9 6,8 5,0 11,5 Progetti presentati 112 80 195 168 Progetti ammessi 77 51 87 71 Numero imprese 77 51 86 71 Valore dei progetti (milioni di euro) 23,8 16,6 27,6 31,7 Progetti conclusi 71 48 79 In corso di realizzazione Contributi concessi (milioni di euro) 10,0 6,8 12,00 11,4 * Il dato comprende sia il bando ordinario R&S sia il Bando R&S energia Fonte: Regione dell Umbria, Servizi Innovativi alle Imprese e Diffusione dell Innovazione Bandi Pacchetti Integrati di Agevolazioni (PIA) I bandi per i Pacchetti Integrati di Agevolazioni (da ora in avanti PIA) sostengono vari tipi di attività che migliorano la competitività (tra cui anche la R&S) e che vengono articolate in un progetto a più componenti, detto progetto integrato. Dal 2008 Ricerca e Innovazione hanno linee di finanziamento distinte e quindi anche i bandi sono distinti. Pertanto si hanno il PIA Ricerca, che finanzia attività di ricerca industriale e sviluppo precompetitivo, in maniera simile al Bando ordinario, e il PIA Innovazione che è destinato ad altri progetti di innovazione. Quest ultimo è di più recente emanazione, in particolare è stato pubblicato nel 2013. Il finanziamento di questi bandi è destinato a PMI singole o associate operanti nei settori industriale e artigiano. Ogni impresa può presentare un solo progetto integrato, cioè costituito da più componenti dei processi produttivi. Le attività finanziabili, nel bando Innovazione 2013, sono di due tipi: investimenti innovativi e acquisizione di servizi qualificati. La componente investimenti è obbligatoria e deve riguardare investimenti connessi ad innovazioni di prodotto o di processo. L acquisizione di servizi qualificati (incluse consulenze e la prima partecipazione a fiere o mostre di carattere internazionale) è finanziabile solo se collegata alla componente obbligatoria del progetto. Gli investimenti innovativi previsti dal bando 2013 riguardano l acquisto di impianti produttivi, macchinari, attrezzature e strumenti, l acquisto di brevetti o altri diritti di proprietà industriali, l acquisto di programmi informatici, la realizzazione di opere murarie e impianti. Le consulenze e i servizi innovativi finanziabili sono descritti nel Catalogo dei servizi qualificati per le PMI dell Umbria allegato al bando. Ogni spesa deve essere descritta e giustificata anche secondo l apporto innovativo. Sono finanziate soltanto le spese sostenute dopo la presentazione della domanda di ammissione. Il contributo, in conto capitale, si differenzia a seconda della componente di progetto, delle dimensioni aziendali e del regime a cui l impresa è soggetta, ordinario o de minimis, quest ultimo solo per la componente investimenti. L importo totale ammissibile del progetto è distinto per componenti: per gli investimenti deve situarsi tra 80.000 euro e 1 milione di euro (Iva esclusa); per i servizi, tra 10.000 e 80.000 euro. Lo stanziamento totale del bando 2013 è pari a 4 milioni di euro, di cui 500.000 euro riservati ad aziende situate nell area in cui era attiva la Antonio Merloni Spa 138

(comuni elencati nell allegato 7 del bando). Il bando PIA Innovazione 2013 è finanziato interamente dal FESR. Potrà essere ulteriormente finanziato, se ci saranno altre risorse disponibili, tramite deliberazione della Giunta regionale. La realizzazione del progetto può iniziare il giorno successivo all invio della domanda di ammissione al bando. Il periodo di presentazione è stato 25 febbraio-2 settembre 2013. Il progetto deve essere completato entro 9 mesi dalla pubblicazione della graduatoria, per quanto riguarda le componenti che hanno dato luogo a un punteggio. Il termine di 9 mesi si può prolungare a 12 mesi per la partecipazione a fiere o eventi, le cui date non dipendono dalla volontà dell azienda. Tab. 3 - Dati aggregati dei bandi PIA Innovazione e PIA Ricerca (2007-2013) 2007 2008 2009 2013 Dotazione finanziaria (milioni di euro) 7,0 Progetti presentati 248 268 184 140 Progetti ammessi 185 220 172 130 Progetti finanziati 185 105 45 65 Numero imprese 185 105 49 Valore dei progetti (milioni di euro) 33 23 Progetti conclusi 117 78 28 In corso di realizzazione Contributi concessi (milioni di euro) 17,1 10,8 4,9 Fonte: Regione dell Umbria, Servizi Innovativi alle Imprese e Diffusione dell Innovazione Bandi realizzazione di Reti Stabili di Impresa (Re.Sta.) I bandi Re.Sta. coinvolgono più imprese appartenenti alla stessa filiera produttiva o alla stessa fase della filiera, che si associano per realizzare progetti innovativi che portino a una migliore organizzazione dell offerta di prodotti e servizi e al perfezionamento della filiera o fase di filiera. Le imprese possono associarsi in società a responsabilità limitata, consorzi, raggruppamenti temporanei (RTI) o in altra forma associativa destinata alle reti di imprese. Il numero minimo per costituire le reti è di 3 imprese. Dal 2009 sono diventate ammissibili ai finanziamenti anche le grandi imprese, esclusivamente per la componente R&S; nei bandi precedenti, esse potevano partecipare ai RTI ma senza percepire alcun contributo. I bandi Re.Sta. sono divisi nei due settori dell industria e del commercio. Il bando Re.Sta. Industria 2009, poi, è stato diviso in due linee di finanziamento, quella per la Ricerca e quella per la Moda; poiché quest ultima filiera era esentata dal presentare una componente progettuale di R&S, si parla correntemente di bando Re.Sta. Ricerca e bando Re.Sta. Moda. Il finanziamento 2009 è destinato a 4 tipi di componente: investimenti; TIC (investimenti e servizi); servizi (tra cui consulenze/servizi innovativi e certificazioni); ricerca industriale e sviluppo precompetitivo. Almeno due componenti su 4 devono essere attivate perché il progetto sia ammissibile. Il bando finanzia le spese sostenute dopo la presentazione della domanda di finanziamento. Gli investimenti riguardano beni mobili o immobili, inclusa la realizzazione di laboratori aziendali per le attività di R&S; la componente TIC comprende ogni tipo di attività che migliori la capacità di informazione e comunicazione; la componente Servizi prevede il finanziamento dei servizi e delle consulenze elencati nel Catalogo dei servizi qualificati per le PMI dell Umbria, utilizzato anche per i bandi PIA. Per la Ricerca sono finanziabili anche le spese per il personale, soltanto per la quota di effettivo utilizzo nel progetto. 139

Tab. 4 - Principali dati del bando Re.Sta. (2007-2013) 2007 2008 2009 Dotazione finanziaria (milioni di euro) 9,1 Progetti presentati 46 16 38 Progetti ammessi 24 12 17 Numero imprese 167 49 92 Valore dei progetti (milioni di euro) 36,6 28,6 27,7 Contributi concessi (milioni di euro) 14,4 7,0 9, 1 Fonte: Regione dell Umbria, Servizi Innovativi alle Imprese e Diffusione dell Innovazione Il contributo in conto capitale, relativamente alle componenti Investimenti e TIC, può essere concesso secondo due regimi: regime ordinario, che varia dal 10% al 30% in base alla dimensione d impresa e all ubicazione in zone svantaggiate (ex 87.3 c), oppure regime de minimis con un contributo dal 25% al 50%, in base alla dimensione di impresa e alla forma di raggruppamento della rete, con una maggiorazione se si tratta di una nuova impresa. Il contributo per Servizi è del 50%, mentre il contributo per la componente R&S varia dal 35% al 60%, sia in ragione della dimensione di impresa che in ragione della fase di avvicinamento al prodotto finito. L importo totale ammissibile del progetto per il Re.Sta. Ricerca 2009 deve essere di almeno 600.000 euro, con la componente R&S di importo compreso tra 100.000 euro e 1 milione di euro. I bandi Re.Sta hanno, dal 2007, tre fonti di finanziamento: il FESR, la L. 296/2006 per il finanziamento dei distretti produttivi e il Fondo unico regionale per le attività produttive (in parte come cofinanziamento della L. 296/2006). Il bando 2009 aveva uno stanziamento iniziale di 6 milioni di euro. Successivamente, lo stanziamento per il Bando Re.Sta. Ricerca è stato incrementato di circa 3 milioni di euro. I progetti ammessi devono essere realizzati entro 18 mesi dalla comunicazione dell ammissione a contributo. Gli altri bandi I Bandi TIC finanziano progetti individuali proposti da una singola impresa e relativi alle attività connesse alle tecnologie per l informazione e la comunicazione. Esistono sia bandi ordinari - il più recente è quello del 2013 - sia bandi integrati, vale a dire componenti TIC all interno di altri bandi, come il Re.Sta. Le attività sostenute riguardano l introduzione o il miglioramento di tecnologie informatiche e di comunicazione nelle aziende, anche con strumenti finanziari studiati appositamente per le varie dimensioni aziendali, così da poter realizzare sia progetti di piccole o micro-imprese sia progetti di livello internazionale. I Bandi per l acquisizione di Servizi avanzati finanziano, in conto capitale, la domanda di servizi qualificati da parte delle PMI e sono bandi dedicati, ma tali servizi sono finanziabili anche tramite i bandi integrati. Anche in questo caso, il progetto va elaborato secondo il Catalogo dei servizi qualificati per le PMI dell Umbria usato anche per i bandi PIA e Re.Sta. I Bandi per l acquisizione di Certificazioni finanziano i progetti, presentati da singole imprese, relativi all ottenimenti di certificazioni della qualità, del rispetto ambientale, della sicurezza o della responsabilità sociale d impresa. Il finanziamento, in conto capitale, è pari al 50% della spesa ammissibile. 140

I Poli di innovazione della Regione Umbria L Unione europea nel 2006 ha definito i Poli di innovazione come «raggruppamenti di imprese indipendenti, start-up innovatrici, piccole, medie e grandi imprese, nonché organismi di ricerca attivi in un particolare settore, e destinati a stimolare l attività innovativa incoraggiando l interazione intensiva, l uso in comune di installazioni e lo scambio di conoscenze ed esperienze, nonché contribuendo in maniera effettiva al trasferimento di tecnologie, alla messa in rete e alla diffusione delle informazioni tra le imprese che costituiscono il Polo» (Commissione europea, 2006, par. 2.2 lett. m). La Regione Umbria ha emanato nel 2010 un bando, all interno del pacchetto Competitività 2009 nell ambito della programmazione 2007-2013, per favorire la costituzione di Poli d innovazione sul territorio regionale. La prima fase del bando si è conclusa a febbraio 2012 ed ha portato alla costituzione di quattro Poli, in forma di società consortili a responsabilità limitata, 6 relativi a quattro settori industriali che dovrebbero essere di interesse per la regione e individuati nel bando stesso: Polo Genomica, Genetica e Biologia (G.G.B.) scarl; Polo Energia scarl; Polo Umbro Materiali Speciali e Micro- e Nanotecnologie (P.U.M.A.S. scarl); Polo Meccatronica Umbria (P.M.U. scarl). Alcuni raggruppamenti - meccatronica e aerospaziale - erano già individuabili prima del bando, come forma di aggregazione spontanea di due o più soggetti (UmbriaInnovazione, 2009, pag. 65); gli altri sono di nuova costituzione. Gli aiuti ai Poli riguardano la costituzione e il funzionamento delle strutture e sono divisi in costi di investimento (contributo per l investimento ammesso pari del 15% in regime ordinario e del 40% in regime de minimis) e costi di funzionamento per l animazione (contributo fino al 50% dei costi annui per tre anni, per le spese di personale, comunicazione e consulenze esterne specialistiche). Il contributo massimo concesso non può superare 2.000.000 di euro. Per le imprese e gli altri soggetti, l adesione ad un Polo è possibile in qualunque momento dopo la sua costituzione, senza che ci sia un bando aperto. Per la costituzione, era richiesto un numero minimo di 8 imprese, oltre a enti diversi, ma ogni impresa poteva aderire a più poli. Nel 2014, la Commissione ha pubblicato una nuova Comunicazione in cui ha precisato che i poli sono costituiti da «parti indipendenti - quali startup innovative, piccole, medie e grandi imprese, organismi di ricerca e di diffusione della conoscenza, organizzazioni senza scopo di lucro e altri pertinenti operatori economici» (Commissione europea, 2014, par. 1.3 lett. s), aumentando i tipi di entità che possono entrare a far parte dei poli. Lo scopo generale dei Poli di Innovazione è quello di sviluppare e diffondere il know-how necessario alla generazione di innovazioni tecnologiche, che possono nascere in centri di ricerca o in laboratori aziendali, e di trasformarle in occasioni di sviluppo economico. In una regione come l Umbria, dove il ridotto numero di grandi imprese, capaci di fare ricerca autonomamente, si trasforma in bassi livelli degli indicatori di R&S (rendendo indispensabile il sostegno pubblico), i poli potrebbero essere uno strumento utile per creare sinergie e 6 I Poli devono avere una forma giuridica che permetta l ingresso a tutte le imprese e i soggetti richiedenti (il bando propone, ma senza imporre, le forme di consorzio, società consortile e società di capitali) e garantisca il raggiungimento degli obiettivi del bando e il loro mantenimento nel tempo. 141

massa critica, mettendo anche in circolo la quota di innovazione implicita che non è rilevabile perché non viene contabilizzata come spesa di R&S. Ad oggi i dati disponibili riguardo a come sono stati spesi i contributi ricevuti dalla Regione da parte dei 4 Poli si riferiscono al primo anno di attività e cioè al 2012. Tali dati sono molto importanti e significativi nello spiegare in modo concreto l attività svolta dai singoli Poli. Secondo il bando regionale, attraverso il quale sono stati istituiti i Poli, le spese ammissibili da parte della Regione possono essere di due tipi: investimenti di tipo infrastrutturale, allo scopo di dare avvio, ampliare e animare i rispettivi Poli, e spese di tipo non infrastrutturale allo scopo di realizzare le finalità di ciascun Polo. La prima tipologia di spesa è indicata nella tabella 5 con la lettera A (investimenti), mentre la seconda è indicata con la lettera B (gestione). Tra le spese di tipo A rientrano quelle per la realizzazione di nuovi impianti ma anche l adeguamento di edifici e strutture già dedicati alla ricerca e all innovazione, l acquisto o leasing di attrezzature necessarie per l attività e la realizzazione di infrastrutture di rete a banda larga. Nelle spese di tipo B, più articolate, rientrano le azioni di promozione (marketing) del Polo presso le aziende, sia per acquisire nuovi associati sia per favorire la mobilità dei ricercatori e dei capitali, mettendo in contatto le varie realtà; la gestione delle strutture e infrastrutture appartenenti ai Poli e destinate all uso dei soci o di altri soggetti (accesso aperto); e tutte le azioni destinate a trasferire e condividere le conoscenze. Nelle spese B sono incluse anche quelle per il personale e le consulenze. Osservando la tabella 5, si può notare che il Polo di Genomica ha impiegato i contributi della Regione per circa il 55% in spese del tipo A-investimenti, destinando le risorse regionali ai soci del Polo in modo residuale. Diversamente, gli altri tre Poli regionali hanno soprattutto privilegiato l attività diretta verso i propri soci, rivelata dalle spese di tipo B. In questi casi, infatti, gli investimenti infrastrutturali hanno assorbito, in media, circa l 1% del totale dei contributi regionali ricevuti. Tuttavia, va anche evidenziato che è auspicabile una quota maggiore destinata agli investimenti infrastrutturali nei singoli Poli. Tab. 5 - Spese rendicontate alla Regione e relativo contributo erogato. Anno di riferimento 2012 Genomica Energia PUMAS PMU SE C SE C SE C SE C A 336.004 134.402 1.504 602 610 244 2.515 1.006 B1 124.410 62.205 26.753 13.377 58.224 29.112 66.270 33.135 B2 97.979 48.990 29.400 14.700 27.530 13.765 19.894 9.947 B31 0 0 208.810 104.405 B3 6.601 3.300 1.484 742 6.919 3.460 558.393 245.596 273.068 136.383 87.848 43.863 95.598 47.548 Legenda: SE= spesa effettuata; C= contributo; A= investimenti; B1= Azioni di marketing; B2= gestione delle installazioni; B31= Progetti di Trasferimento Tecnologico (PTT); B3= organizzazione e PTT Fonte: Regione dell Umbria, Servizi Innovativi alle Imprese e Diffusione dell Innovazione Nei prossimi sottoparagrafi ogni Polo sarà descritto nelle linee generali e saranno mostrati gli associati. 142

Polo Genomica, Genetica e Biologia (G.G.B.) scarl Il Polo G.G.B. è una società consortile a responsabilità limitata, con sede presso il polo ospedaliero di, nata grazie al bando del 2010. Il GGB è stato voluto dalla Regione per promuovere l applicazione di biotecnologie nei settori medico-diagnostico, chimicofarmaceutico e agroalimentare tramite programmi interdisciplinari, per poi trasformare l innovazione scientifica in prodotti e processi industriali. Il Polo offre servizi di Next-Generation Sequencing, Bioinformatica, Diagnostica ed Immunologia. Gestisce inoltre il programma di mobilità internazionale I-MOVE, cofinanziato dalla Regione Umbria e dall Unione europea, che sostiene la ricerca nei campi della genomica, genetica, informatica e nanotecnologie. Al Polo appartengono attualmente 18 soggetti pubblici e privati di varie dimensioni: PMI, grandi imprese, spin-off universitari e centri di ricerca come il Centro di Genomica Funzionale dell Università degli Studi di. Alcune imprese hanno sede legale al di fuori del territorio umbro, dove però hanno una sede operativa. Tab. 6 - Soci del Polo G.G.B. all 1-10-2014 Socio Sede legale Socio Sede legale ALS - Angelantoni Lifescience spa Massa Martana La Veterinaria srl Analysis srl Pantalla di Todi (PG) Laerbium Pharma srl Corciano ATRP Microtest Matrices Ltd (MtM) Londra (UK) Centro Demetra Terni Molini Spigadoro Bastia Umbra Dia.Metra Spello (PG)/ Segrate (MI) Rapid Biotech DML ABLogics Ltd Londra Renzini SPA Montecastrilli di Umbertide (PG) Farthan Sanitanet SRL Ict4Life VIS4 ISRIM - Istituto Superiore di Ricerca e Formazione sui Materiali Speciali per le Terni Centro di Genomica Funzionale (Università Tecnologie Avanzate ) Fonte: www.pologgb.com/il-polo/partner/ Polo Energia scarl Il Polo Energia si è costituito grazie al bando, anche se già nel 2008 esisteva un progetto basato sul recupero della ex Centrale Enel di Pietrafitta, che sarebbe dovuta essere la sede del Polo, ma ad oggi non è ancora stata realizzata. Lo scopo del Polo Energia è quello di sostenere l innovazione nel settore delle rinnovabili e dell efficienza energetica, creando sinergia tra i soggetti che lo costituiscono. Il piano di sviluppo del Polo, di lungo periodo, è stato articolato in cinque fasi: 1) insediamento; 2) realizzazione di accordi con operatori nazionali e internazionali, quali TUV, Enel Green Power, le Università di e Trento; 3) collaborazioni con altri Poli europei e partecipazione a bandi comunitari; 4) avviare la collaborazione tra imprese e Università per generare progetti di innovazione; 5) diffondere la conoscenza del Polo all interno del territorio regionale, nazionale e anche in ambito internazionale, con iniziative mirate. 143

Il Polo, nel suo progetto iniziale, avrebbe voluto offrire ai soggetti associati vari tipi di servizi, come locazione di spazi attrezzati, infrastrutture e magazzini, ma non essendo ancora stata realizzata la sede, tutto ciò non è stato possibile. Pertanto, l attività del polo si è concretizzata nella consulenza e assistenza alle attività degli associati, formazione, promozione, comunicazione e diffusione dei dati, e anche servizi logistici. Gli stessi servizi, in alcuni casi, sono stati offerti anche a soggetti non associati, a condizioni differenti. La struttura del Polo è la più leggera possibile, con un CdA costituito da sette membri e un organico che nel 2014 è stato di quattro ricercatori interni a contratto, provenienti da varie discipline, e due consulenti esterni. I soggetti associati al Polo sono divisibili in quattro gruppi: produttori, installatori, servizi di consulenza (incluse progettazione e formazione), centri di ricerca. Alcuni soggetti appartengono a due gruppi (per esempio, alcuni produttori sono anche installatori). A settembre 2014, il Polo aveva 66 soci, suddivisi in: produttori e installatori 44; servizi di consulenza 15; centri di ricerca 4. Tab. 7 - Soci del Polo Energia all 1-10-2014 Produttori e installatori Sede Produttori e installatori Sede ACT - Angelantoni srl Massa Martana Godioli & Bellanti spa Città di Castello Bazzica srl Trevi I.M.P. Industrie Meccaniche Panicale spa B&B snc Gualdo Tadino I.M.S. Inox -Meta-System spa Panicale Bolletta Canne Fumarie spa Assisi ISE spa Fossato di Vico C.L.A.M. coop. Marsciano Luigi Metelli spa Foligno Cecchetti Energia spa Torgiano Maya spa Terni Cerip spa Corciano Metalmeccanica Pulsoni spa Amelia CIAM Servizi spa Terni Miluzzi srl Fabro Colacem spa Gubbio New Mind spa Terni Consorzio ABN A & B Network Sociale coop Novaproject spa Consorzio Consystem PieralisiMaip spa Jesi Coop Umbria Casa soc. coop. Presystem spa Marsciano CRE srl Foligno Progetto Gamma spa Gualdo Tadino Dago Elettronica srl Fano Rigel Impianti spa Gubbio Dentro il Sole spa Milano Roscini Impianti Tecnologici spa Assisi Ecobloc spa Narni Romana Maceri Centro Italia srl Arezzo Ecosuntek spa Gualdo Tadino Solarlight Italia spa Ela snc Foligno Teletecnica spa Sigillo Elettromil spa Castiglione del Lago Trafomec spa Tavernelle Eltex Italia spa Castiglione del Lago Umbria Stampi srl Marsciano Elmetec srl Spello Valnestore Sviluppo spa GE Progetti & 3I- Genera spa Terni Wisepower spa Fabro Centri di ricerca e Centri di ricerca e Sede Servizi di consulenza Servizi di consulenza Sede CIMIS Etexia srl Headway spa Terni Heading srl Terni INFN- Istituto Nazionale di Fisica Nucleare Roma Hoffenberg srl IPASS scrl Energia spa Italia Innova spa Gubbio Proeng spa ABTS Convention Services Roma/Milano Progetto Impresa spa Airissrl Milano SFCU Sistemi Formativi Confindustria Umbria Alistec srl Tecno EL srl Formello (RM) ECIPA Umbria Tecnologie per la Riduzione delle Emissioni Engineering spa Fonte: www.poloumbriaenergia.it/index.php/it/associati 144

Polo Umbro Materiali Speciali e Micro- e Nanotecnologie (P.U.M.A.S. scarl) Il PUMAS ha sede a Terni, dove esiste un consolidato network di imprese e centri di ricerca sui nuovi materiali e le tecnologie ad essi collegate. I soci fondatori sono 34 ma successivamente se ne sono aggiunti molti altri e attualmente il Polo ne conta 80, tra cui 75 imprese. I materiali speciali e le nuove tecnologie sono infatti utilizzabili in molti ambiti diversi tra loro, come per esempio edilizia, tessile, efficienza energetica. Il Polo offre ai soci vari servizi: collegamenti con infrastrutture e centri per ricerca e sviluppo, aggregazione per la partecipazione a progetti, formazione, assistenza nell elaborazione di progetti e nell accesso a finanziamenti specifici. Si tratta di un settore che richiede grandi investimenti, quindi l esigenza di riuscire a creare sinergie tra aziende e centri di ricerca è particolarmente sentita. Il Polo ha l obiettivo di superare la distanza tra i luoghi in cui si elaborano innovazioni (centri di ricerca) e quelli in cui esse sono trasformate in prodotti (imprese), attraverso uno schema operativo che prevede di: identificare il bisogno effettivo dell impresa (risolvere problemi tecnologici, rispondere alle esigenze del mercato e così via); definire la soluzione più adatta; identificare chi possiede competenze e tecnologie necessarie e metterli in contatto con le aziende; monitorare i risultati. Dopo aver costruito, nei primi due anni di attività, un ampio network, dal 2014 il Polo ha consolidato una struttura costituita di quattro macroaree: incontro tra domanda e offerta di innovazione (matching); networking e sviluppo di progetti; gestione dei progetti; comunicazione dei risultati e accompagnamento al mercato. La struttura permanente è molto leggera ma, all occorrenza, possono essere coinvolti collaboratori esterni per necessità specifiche. Tab. 8 - Soci del Polo PUMAS all 1-10-2014 Università e Centri di Ricerca Università di attraverso il Polo Scientifico e didattico di Terni INFN - Istituto nazionale di fisica nucleare Aziende Alhambra srl Arnaldo Caprai Gruppo Tessile spa Astolfi spa Basalti Orvieto srl Bavicchi spa Bernasconi Luigi Boxylab srl C.F. Srl CIAMServizi spa C.S.C. Calcestruzzi Sabatini & Crisanti srl Cadet Lab srl Calcestruzzi Cipiccia spa Cementeria Umbra srl Ceplast srl Colabeton spa Colacem spa Colorificio C.A.T. Srl Colussi spa Com.In. srl Cores società cooperativa Corradi srl ISRIM - Istituto Superiore di Ricerca e Formazione sui Materiali Speciali per le Tecnologie Avanzate ENCP - European Centre for NanostructuredPolymers Kemon spa Kpstech srl M&G Engineering srl Maglital srl Metalmeccanica Pulsoni srl Mirachrome srl Novamont spa Nplust srl Officine Leoncini e C. srl Osmosit srl Paolini spa Pasqui srl Pav.I. srl Polycart spa Progetto Impresa srl Progressus srl Prolabin & Tefarm srl Regenyal Laboratories srl Rigenera srl Rivalco srl S.E.A. - Società Edile Appalti spa ----- segue 145

Università e Centri di Ricerca Creative Manufacturing & Development srl D Appolonia spa Diva International srl Ecipa Umbria Ecobloc srl Edilcemento spa Ela snc Euromacchine International srl F.B.M. Fornaci Briziarelli Marsciano FIS & DM srl Giunti spa Green Consulting srl Gruppo Poligrafico Tiberino srl High Technology Center spa IPI srl Italia Innova srl Alhambra srl Arnaldo Caprai Gruppo Tessile spa Istituzioni Regione Umbria Fonte: www.poloinnovazionepumas.it/209/5/partners Sa.M.E. SRL Saci Industrie spa Santicchia Paolo SFCU - Sistemi Formativi Confindustria Umbria Sirci Gresintex spa Smile Project snc Soff-Art srl Sterling spa Steroglass srl Stile Pavimenti Legno spa Studio Roscini spa Treofan Italy spa Umbraplast srl Umbria Aerospace Technology spa Vetrya spa Wisepower srl Kpstech srl Polo Meccatronica Umbria (P.M.U. scarl) Prima della nascita del Polo della meccanica e meccatronica vi erano già a livello regionale dei cluster d impresa su queste tecnologie. In particolare, già nel 2004 alcune imprese dei due settori - il primo è tra quelli con la più lunga storia in Umbria - avevano sentito l esigenza di mettere in comune conoscenze e competenze dell industria e della ricerca per generare idee innovative (Umbria Innovazione, 2009). Erano così nati due progetti - uno nel 2004, appunto, e uno nel 2007 - che raggruppavano aziende e istituzioni, tra cui l Università degli Studi di. Successivamente, grazie al bando regionale, nel 2011 si è costituita un unica società consortile divisa in quattro aree o cluster: aerospaziale, automobilistico, meccanica avanzata, tecnologie sociali. Il primo di questi era già sorto nel 2008 come associazione Polo Aerospaziale dell Umbria, che è poi entrata nella società consortile e che associa 26 imprese operanti nei settori aerospazio e difesa. L appartenenza al Polo facilita le relazioni con le aziende nazionali e internazionali del settore. Il settore automobilistico o automotive e quello della meccanica avanzata hanno una lunga tradizione in Umbria, mentre le tecnologie sociali sono uno sviluppo più recente nell ambito della meccatronica: si tratta di soluzioni tecnologiche e di servizi avanzati per il welfare e la salute. Lo scopo del Polo è quello di sostenere la generazione di idee innovative, verificarne la fattibilità e l innovatività (per questo c è un apposito comitato tecnico-scientifico) e stimolarne il trasferimento tra le imprese. Può realizzare anche accordi con altri poli e centri di ricerca, sia sul territorio nazionale che fuori. Esso può anche agire anche come rappresentante delle imprese dinanzi alle istituzioni, sottoponendo loro i bisogni delle aziende e suggerendo linee di ricerca interessanti per le quali emettere bandi o fornire sostegno. I servizi che il Polo potrà offrire alle imprese sono di vari tipi: analisi e previsioni di mercato e tecnologiche, analisi di fattibilità, ricognizione dei bandi europei e adesione agli stessi, analisi delle opportunità di finanziamento, supporto per la gestione della proprietà 146

intellettuale, redazione di progetti, formazione, marketing, realizzazione di eventi, analisi e individuazione di aree d innovazione accessibili e predisposizione di progetti comuni. Le attività saranno svolte direttamente dal Polo, con infrastrutture proprie, o da soggetti già operanti come l Università. Tab. 9 - Soci del Polo Meccatronica Umbria all 1-10-2014 Azienda Sede Azienda Sede A&I spa Narni / Genova HTC spa Foligno Afea srl Terni Idea spa Foligno AMCO spa Foligno IPI spa Bimal spa Ponte Valleceppi (PG) KPS Tech spa Terni Brufani Mario & C. snc Bastia Umbra M.G.F.sas Spello BTREE srl Foligno Maran Credit Solution spa Spoleto Cerasa Mechanics spa Petrignano di Assisi Mazzocchi Giampaolo Foligno CIAM Servizi spa Terni Meccano scpa Fabriano Co.Me.Ar spa Spello Meccanotecnica Umbra spa Campello sul Clitunno Costruzioni Meccaniche Castellani spa Bevagna N.C.M. spa Foligno ECIPA Umbria Officina Meccanica Cicioni sas Cerqueto di Marsciano (PG) Eles Equipment spa Todi OMA spa Foligno Elton Electronics spa Corciano OMG - Officine Meccaniche Galletti Emu Group spa Marsciano Pragma Engineering spa EN4 spa QFP spa Spoleto Era Electronic Systems spa Torgiano Ramal srl Umbertide Erreppi srl Bevagna Rampini Carlo spa Passignano sul Trasimeno Euromedia srl Terni Renzacci spa Città di Castello Faluomi spa Magione RF Microtech spa Fonderie e Officine Meccaniche Tacconi spa Assisi S.M.R.e. spa Umbertide Fucine Umbre spa Terni Sistematica spa Terni Fundation Tecnalia Research & Innovation Derio (Spagna) Tecnosanimed srl Umbertide Garofoli spa Terni Termovana Uno spa Umbertide Gruppo Init srl Umbra Cuscinetti spa Foligno Gruppo Poligrafico Umbria Aerospace Companies (Associazione Polo Città di Castello Tiberino spa Aerospaziale dell Umbria) Gruppo Spazio scarl Vernipoll spa Bevagna Partner istituzionali Confindustria Umbria Umbria Export Regione Umbria Università degli Studi di SFCU - Sistemi Formativi Confindustria Umbria Fonte: www.umbriamec.com/index.php/it/i-soci-del-polo/soci-del-polo Nota conclusiva Suggerimenti di carattere generale I) Da una logica a pioggia ad una mirata. Le politiche per l incentivazione degli investimenti in R&S adottate fino ad oggi dalla gran parte delle Regioni italiane hanno seguito un approccio prevalentemente di tipo diffusion-oriented, cioè teso a finanziare un elevato numero di soggetti, ma con limitate risorse distribuite ad ogni singola impresa. Diversamente, l approccio mission-oriented focalizza le risorse su un numero più ristretto di 147

beneficiari, ma a questi destina maggiori risorse. Tra i due estremi, ovviamente, vi sono diverse gradazioni e probabilmente un mix tra i due approcci risulta essere la soluzione migliore. Quello che sicuramente non paga, in termini di sviluppo tecnologico ed economico reale, nel medio-lungo periodo, sono i finanziamenti distribuiti a pioggia. Volendo generalizzare, i finanziamenti erogati dal pubblico verso il settore privato dovrebbero essere (Poledrini, 2009): selettivi, verso le priorità d intervento, cioè l identificazione di limitate e chiare aree prioritarie d investimento; focalizzati, vale a dire destinati ad un numero ristretto di leading head projects; coordinati con l intero sistema pubblico locale e nazionale di supporto all attività d impresa ed allo sviluppo del knowhow necessario; partecipati da tutti i soggetti istituzionali interessati a condividerne gli obiettivi; meritocratici attraverso l adozione di metodi trasparenti e condivisi. In linea con quanto appena detto è lo sviluppo di politiche pubbliche a sostegno di campioni regionali dal punto di vista tecnologico (Poledrini, 2009). Con il termine campioni si intendono quelle imprese che si distinguono, a livello regionale, per la produzione di beni ad alto contenuto tecnologico (high-tech). Inoltre, queste imprese possiedono al loro interno una strutturata funzione di Ricerca & Sviluppo e di know-how tecnologico rilevante, per esempio dimostrato dal possesso d importanti brevetti internazionali. Queste imprese potrebbero fare da traino ad altre imprese di piccola dimensione che difficilmente, da sole, potrebbero raggiungere elevati standard tecnologici. In altre parole, l ipotesi è che le imprese eccellenti possano rivestire un ruolo di leva per lo sviluppo di altre imprese regionali. Il supporto all attività innovativa di queste imprese, da parte dell attore pubblico, dovrebbe essere subordinato allo sviluppo di rapporti di fornitura che siano legati al territorio regionale. In altre parole, facendo dipendere gli aiuti allo sviluppo della R&S delle imprese campione al vincolo dello sviluppo di rapporti di fornitura all interno della regione. In questo modo, le politiche pubbliche sosterrebbero entrambe le imprese, cioè i campioni regionali direttamente e i loro fornitori regionali indirettamente. Tale modalità di politica industriale ha due vantaggi principali. Prima di tutto permetterebbe di concentrare le risorse pubbliche verso alcune imprese allo scopo di creare la massa critica necessaria per lo sviluppo di funzioni di R&S competitive a livello internazionale. Secondo, sebbene indirettamente, faciliterebbe la creazione di un Sistema Regionale per l Innovazione 7 tra PMI e medio-grandi imprese della regione. La realizzazione di un Sistema Regionale per l Innovazione tra i campioni regionali e i loro fornitori renderebbe possibile il diffondersi di un tessuto economico, tecnologico e sociale in grado di sviluppare e supportare nuovi processi innovativi. II) Migliorare il processo di valutazione delle attività finanziate. Ad oggi il controllo principale esercitato dalla Regione dell Umbria sulle domande di richiesta per ottenere contributi, e successivamente per l erogazione di questi, avviene sulla base di una verifica prevalentemente di tipo formale, cioè dal punto di vista amministrativo. Diversamente, sarebbe necessario aggiungere al presente giusto meccanismo anche un controllo tecnico di merito sull attività per la quale il finanziamento è stato chiesto e successivamente erogato. La Regione molto probabilmente non ha al suo interno le necessarie competenze scientifiche e tecnologiche per compiere una tale valutazione. Tuttavia, si potrebbe munire di un comitato di esperti che la effettui. L obiettivo è quello di convogliare le risorse pubbliche disponibili verso progetti che siano il più possibile avanzati dal punto di vista 7 Per un quadro più esaustivo su questo si rimanda a Poledrini (2010). 148

tecnologico. Tale processo potrebbe portare ad innescare un meccanismo virtuoso di competizione tra le aziende della regione verso un innalzamento generale del know-how disponibile. È poco probabile che si possa effettuare una valutazione del genere per tutti i bandi regionali, non avendola mai effettuata prima. Pertanto, in via sperimentale, tale processo potrebbe essere applicato alle risorse destinate ai Poli per l innovazione. Ovviamente, il processo di valutazione potrà funzionare solo se sarà anonimo, oltre al fatto che chi valuta i progetti dovrà avere delle competenze adeguate. L anonimato deve essere inteso sia da parte dei valutatori sia da quello dei valutati. I valutatori, cioè, non dovrebbero essere messi a conoscenza delle aziende che valutano, nei limiti del possibile, e soprattutto le imprese non dovrebbero sapere da chi sono valutate, ma essere portate a conoscenza del solo elenco generale dei valutatori. Pertanto, l anonimato rimane un aspetto fondamentale del presente processo di valutazione proposto. III) Riassetto delle Agenzie regionali. Ad oggi gli attori di emanazione regionale che sono preposti di incentivare l innovazione all interno della regione sono Sviluppumbria, Umbria Innovazione, PTA e da poco si sono aggiunti, come abbiamo visto, i Poli dell innovazione. Questi ultimi sono ovviamente un soggetto privato ma in quanto beneficiari prevalentemente di risorse pubbliche ricadono, seppure indirettamente, nell alveo di come la Regione interviene nel territorio per sviluppare l innovazione. Il ruolo delle agenzie regionali all interno della nostra regione è un tema dibattuto da diversi anni. In particolare ci si domanda quale dovrebbe essere il sistema migliore. Tale dibattito è, orientativamente, iniziato nel 2003 quando la Regione Umbria, sotto la guida scientifica del professore Massimo Paoli 8, ha redatto un documento dal titolo Piano per l innovazione della Regione dell Umbria. Tra le varie cose che venivano proposte nel documento vi era l idea di accorpare le agenzie regionali per l innovazione in un unico soggetto. Lo scopo per cui fu fatta questa proposta non era solo per ottenere un risparmio di risorse, ma anche per il raggiungimento della necessaria massa critica per incentivare l attività di R&S delle imprese. Successivamente, al documento menzionato, nel 2008 il Consiglio regionale dell Umbria ha emanato delle linee guida inerenti «alla riforma ed al riassetto del sistema delle agenzie regionali e delle società partecipate» 9. In tale documento si può leggere che la Regione si impegna alla creazione di «un soggetto giuridico (Società consortile) nel quale far riconfluire nuove attività nonché quelle già svolte da Umbria Innovazione e PTA, per quanto pertinente, che veda insieme alla Regione i soggetti istituzionalmente impegnati nella produzione di conoscenza». Ad oggi sembra prevalere la tendenza a realizzare tale accorpamento, pertanto la questione rilevante è come effettuare tale riorganizzazione. A tale proposito ci sembra pertinente suggerire e auspicare che tale riassetto riguardi anche una ristrutturazione organizzativa e territoriale dei vari soggetti coinvolti. Come continuare l esperienza dei Poli dell innovazione dell Umbria? Dalla ricerca emerge, in generale, che i Poli possono essere una misura attraverso la quale continuare ad investire risorse pubbliche al fine di supportare i processi innovativi delle imprese umbre. Pertanto, la Regione attraverso la presente politica sta supportando in 8 Docente di Management dell innovazione presso la Facoltà di Economia di scomparso prematuramente nel dicembre del 2011. 9 B.U.R. Umbria, 24 giugno 2008, n. 251. pag. 14 149

maniera positiva l attività di R&S delle imprese della regione. Tuttavia, non hanno mancato di emergere anche delle inefficienze e problematiche, per cui di seguito si proverà a dare alcuni suggerimenti al fine di migliorare quanto è già in atto al riguardo. I) Maggiori risorse. Per innalzare il livello tecnologico delle imprese regionali, prima di tutto occorrono più risorse e poi ovviamente tali risorse devono essere impiegate bene. Data, in generale, la situazione di congiuntura in cui l Europa e l Italia si trovano, è poco ragionevole pensare che le risorse pubbliche possano aumentare in modo significativo nel breve-medio periodo. Una soluzione a tale problema può essere trovata nel ridurre il numero dei Poli che beneficiano dei contributi pubblici regionali. In una regione non grande come l Umbria si è sicuri che la presenza di quattro Poli per l innovazione, finanziati dalla Regione, sia necessaria? Il numero di due, forse, sarebbe stato, fin dall inizio, un numero ideale per salvaguardare le competenze regionali e fornire adeguato supporto economico. Tuttavia, oggi un possibile compromesso potrebbe essere individuato nel portare i Poli al numero di tre. La decisione di quale dei quattro andrebbe tolto spetta alla Regione. Tuttavia, possono essere individuati i criteri da seguire al fine di individuare come destinare in modo migliore le risorse disponibili. Prima di tutto occorrerebbe tenere conto di quelle che sono le vocazioni tecnologiche e industriali della regione. In quale tipologia d impresa-settore si trova il know-how delle imprese umbre? Successivamente, occorre tenere conto dell andamento delle traiettorie tecnologiche e quindi cercare di sostenere le tecnologie con la maggiore possibilità di sviluppo. I seguenti due aspetti - la storia delle imprese umbre e il futuro tecnologico dei settori a cui appartengono - devono essere combinati al fine di individuare dove continuare ad investire e dove invece occorre sospendere il sostegno pubblico. Per esempio, non avrebbe senso investire in settori ad alto contenuto tecnologico, ma dove vi sono poche imprese regionali, così come non converrebbe sostenere (dal punto di vista dell innovazione) settori ad alta densità di imprese regionali ma con basse prospettive di crescita tecnologica. II) Meccanismo di erogazione delle risorse. Il meccanismo di erogazione delle risorse dalla Regione ai Poli e da questi alle imprese non ha funzionato bene, perché ha aggiunto un tassello di burocrazia in più e ha messo in difficoltà i Poli dal punto di vista finanziario. I Poli non devono fare da distributori delle risorse regionali alle imprese, perché questo, inevitabilmente, aumenta la burocrazia e può portare al clientelismo. Pertanto, le risorse generali dalla Regione alle aziende socie dei Poli dovrebbero essere quasi esclusivamente riversate attraverso tutti gli altri bandi regionali. Al riguardo, si pone la questione di quello che è lo scopo dei Poli. Tale aspetto implica la definizione della mission dei rispettivi Poli. III) Rifocalizzazione della mission. Durante le interviste alcuni Poli hanno messo in evidenza in modo efficace quella che dovrebbe essere la loro principale attività: - Networking. Facilitare la capacità di incontro e relazione (networking) tra i soci del Polo e tra questi e organizzazioni esterne, quali altre imprese, centri di ricerca, di trasferimento tecnologico, ecc. Questa attività di agglomerazione, anche se non è immediatamente rivolta al trasferimento di tecnologia o allo sviluppo di processi innovativi, qualora si basi sullo sviluppare relazioni informali e di fiducia tra le imprese è comunque positiva. Infatti, alla base dello sviluppo e della condivisione di progetti d innovazione vi è il bisogno che i partner godano di reciproca fiducia. 150