L idea della verginità o celibato come anticipo e segno escatologico *

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Transcript:

5 INDICE I. L idea della verginità o celibato come anticipo e segno escatologico 1. Verginità o celibato «per il regno dei cieli» 9 2. Non tutti possono capirlo... 10 3. Continenza volontaria per il regno dei cieli 11 4. La continenza per il regno dei cieli, come frutto di una scelta carismatica 12 5. Un tipo di eccezione a ciò che è una regola comune di questa vita 13 II. La vocazione alla castità nella realtà della vita terrena 1. Cristo fa un confronto molto significativo 15 2. La distinzione è molto chiara e molto forte 16 3. Era difficile intendere l ideale della continenza 16 4. Una svolta decisiva 18 5. Cristo parla della continenza «per» il regno dei cieli 18 6. Nella comunità di Qumran 19 III. Rapporto tra continenza «per il regno dei cieli» e fecondità soprannaturale dello spirito umano 1. Una testimonianza che anticipa la futura risurrezione 20 2. Maria e Giuseppe, primi testimoni della fecondità dello Spirito 21 3. Assoluta pienezza della fecondità soprannaturale 22 4. Un particolare tratto di somiglianza a Cristo 23 IV. Reciproca illuminazione fra matrimonio e castità 1. Una via particolarmente valida e privilegiata 25 2. Lo stesso Cristo l ha scelta per sé 25 3. Una particolare partecipazione al mistero della redenzione 26 4. Motivazione della scelta 27 5. Se Cristo parla del «farsi» eunuco 28 6. Sullo sfondo delle parole di Cristo 29

6 V. La «superiorità» della continenza non significa svalutazione del matrimonio 1. Cristo accetta pienamente tutto ciò che dal principio fu operato e istituito dal Creatore 30 2. Non si tratta di sminuire il valore del matrimonio a vantaggio della continenza 31 3. Una rinuncia volontaria al matrimonio 32 4. Responsabilità per il bene scelto 33 5. Vocazione «eccezionale» necessaria per il regno dei cieli 34 6. L opinione di tutta la Tradizione 35 VI. Complementarità per il Regno dei cieli del matrimonio e della continenza 1. Limpide parole di Cristo 36 2. Giusta comprensione del rapporto tra il matrimonio e la continenza 37 3. La perfezione della vita cristiana viene misurata col metro della carità 38 4. Il dono totale di sé 39 5. Chi in un modo, chi in un altro 40 VII. Il celibato è rinuncia fatta per amore 1. «Farsi» eunuchi 41 2. «Per il regno dei cieli» 41 3. Finalità della rinuncia volontaria al matrimonio 42 4. Il regno dei cieli è per tutti 43 5. Un valore particolare 44 6. Agire conformemente alla vocazione prescelta 44 7. La pienezza del bene 45 8. Profondità e serietà della decisione... 46 9. Rinuncia fatta soprattutto per amore 47 VIII. Continenza per il Regno di Dio e significato sponsale del corpo 1. Risposta particolare all amore dello Sposo Divino 48 2. Significato di queste parole per la teologia del corpo 49 3. Un limite molto chiaro e univoco 49

7 4. Un analisi diversa da quella naturalistica 50 5. «Chi può capire, capisca» 51 6. Donare se stesso totalmente a Cristo 52 7. Cristo richiede esplicitamente una piena comprensione 53 IX. La continenza «per il regno dei cieli» e l ethos della vita coniugale e familiare 1. Non tutti possono capirlo 55 2. Una scelta matura 55 3. Può sembrare un paradosso 56 4. Autenticità evangelica 57 5. Coscienza del significato sponsale del corpo 57 6. Nuova prospettiva della realizzazione personale di se stessi 58 7. Richiamo alla futura risurrezione 59 X. L interpretazione paolina della verginità e del matrimonio 1. Grandezza dell insegnamento di Paolo 60 2. Come un classico maestro di morale 61 3. La verginità è un consiglio e non un comandamento 61 4. Chi sposa la sua vergine fa bene e chi non la sposa fa meglio 62 5. Solo se è volontaria la continenza è migliore del matrimonio 63 6. Discernimento non tra «bene» o «male» ma tra «bene» o «meglio» 63 XI. Esaltazione della verginità e preoccupazione per le cose del Signore 1. «Passa la scena di questo mondo!» 65 2. Tribolazioni nella carne 65 3. Il vero amore coniugale è anche un amore difficile 66 4. Una risposta matura a un particolare dono dello Spirito 67 5. «Quelli che hanno moglie vivano come se non l avessero» 68 6. «Chi non è sposato si preoccupa delle cose del Signore» 68 7. «La parte migliore» 69 8. «Vorrei che tutti fossero come me» 69 9. Seguire le orme di Cristo 70 10. Due aspetti della realtà di Dio e del suo regno 71

8 XII. L azione della grazia di Dio in ogni uomo nella scelta tra verginità o matrimonio 1. L uomo cerca sempre di piacere alla persona amata 72 2. Astensione dal matrimonio, esclusivamente «per il regno di Dio» 73 3. Uniti al Signore senza distrazioni 74 4. In che modo si può essere uniti al Signore 74 5. Santità nel corpo e nello spirito 75 6. Caducità del mondo 76 7. «È meglio sposarsi che ardere» 77 8. Ciascuno ha il proprio dono da Dio 77 9. L azione della grazia in ogni uomo 78 XIII. La «concessione» paolina di astinenza tra i coniugi nella dinamica spirituale della teologia del corpo 1. Teologia di una grande attesa 79 2. Matrimonio e vocazione definitiva 80 3. Consigli alle vedove 80 4. Fedeltà al proprio dono di Dio 81 5. La grazia aiuta anche gli sposi 82 6. La giusta dimensione dell alleanza matrimoniale 82 7. Distinzione tra il comandamento e il consiglio evangelico 83 8. Per concessione, non per comando 84 9. Anche con il suo corpo l uomo è destinato alla via futura 85 10. Nella prospettiva dell «altro mondo» 85 XIV. Nel mistero della redenzione del corpo la speranza della vittoria sul peccato 1. La creazione è stata sottomessa alla caducità 87 2. Dimensione cosmica della redenzione del corpo 87 3. La redenzione del corpo si è già compiuta in Cristo 88 4. Cristo parla all uomo e parla dell uomo 89 5. Attendiamo la vittoria escatologica sulla morte 90 6. La speranza di ogni giorno 91 7. «Nella speranza siamo stati salvati» 91 8. Cristo svela pienamente l uomo all uomo 92

Giovanni Paolo II 9 I L idea della verginità o celibato come anticipo e segno escatologico * Verginità o celibato «per il regno dei cieli» 1. Cominciamo oggi a riflettere sulla verginità o celibato «per il regno dei cieli». La questione della chiamata ad una esclusiva donazione di sé a Dio nella verginità e nel celibato affonda profondamente le sue radici nel suolo evangelico della teologia del corpo. Per rilevare le dimensioni che le sono proprie, occorre tener presenti le parole, con cui Cristo fece riferimento al «principio», e anche quelle, con cui egli si richiamò alla risurrezione dei corpi. La constatazione: «Quando risusciteranno dai morti..., non prenderanno moglie né marito» (Mc 12,25), indica che c è una condizione di vita priva di matrimonio, in cui l uomo, maschio e femmina, trova ad un tempo la pienezza della donazione personale e dell intersoggettiva comunione delle persone, grazie alla glorificazione di tutto il suo essere psicosomatico nell unione perenne con Dio. Quando la chiamata alla continenza «per il regno dei cieli» trova eco nell anima umana, nelle condizioni della temporalità e cioè nelle condizioni in cui le persone di solito «prendono moglie e prendono marito» (Lc 20,34), non è difficile percepirvi una particolare sensibilità dello spirito umano, che già nelle condizioni della temporalità * GIOVANNI PAOLO II, Udienza generale del 10 marzo 1982.

10 Come angeli nei cieli sembra anticipare ciò di cui l uomo diverrà partecipe nella futura risurrezione. «Non tutti possono capirlo...» 2. Tuttavia di questo problema, di questa particolare vocazione, Cristo non ha parlato nel contesto immediato del suo colloquio con i sadducei 1, quando si era riferito alla risurrezione dei corpi. Invece ne aveva parlato (già prima) nel contesto del colloquio con i farisei sul matrimonio e sulle basi della sua indissolubilità, quasi come prolungamento di quel colloquio 2. Le sue parole conclusive riguardano la cosiddetta lettera di ripudio, consentita da Mosè in alcuni casi. Cristo dice: «Per la durezza del vostro cuore Mosè vi ha permesso di ripudiare le vostre mogli, ma da principio non fu così. Perciò io vi dico: Chiunque ripudia la propria moglie, se non in caso di concubinato, e ne sposa un altra, commette adulterio» (Mt 19,8s). Allora i discepoli che come si può dedurre dal contesto erano attenti ad ascoltare quel colloquio e in particolare le ultime parole pronunziate da Gesù, gli dicono così: «Se questa è la condizione dell uomo rispetto alla donna, non conviene sposarsi» (Mt 19,10). Cristo dà loro la seguente risposta: «Non tutti possono capirlo, ma solo coloro ai quali è stato concesso. Vi sono infatti eunuchi che sono nati così dal ventre della madre; ve ne sono alcuni che sono stati resi eunuchi dagli uomini, e vi sono altri che si sono fatti eunuchi per il regno dei cieli. Chi può capire, capisca» (Mt 19,11s). 1 Cfr. Mt 22,23-30; Mc 12,18-25; Lc 20,27-36. 2 Cfr. Mt 19,3-9.