L A V O R A T O R I S T A G I O N A L I



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L A V O R A T O R I S T A G I O N A L I I f r u t t i d e l l i p o c r i s i a

Fotografie: Francesco Cocco/Contrasto Grafica: Giovanna Mathis Stampa: Arti grafiche La Moderna L A V O R A T O R I S T A G I O N A L I I f r u t t i d e l l i p o c r i s i a Progetto a cura di Medici Senza Frontiere Italia testi: Alessandra Oligno progetto e edizione: Francesca Pispisa A proposito di Medici Senza Frontiere (MSF) Medici Senza Frontiere è un organizzazione umanitaria, internazionale, privata. Opera in circa 70 paesi portando assistenza sanitaria alle vittime di guerre e carestie, di catastrofi naturali o umane, alle popolazioni vulnerabili, ai popoli in fuga, senza discriminazione alcuna di razza, religione o opinione politica. Operando secondo i principi di neutralità e di imparzialità, mantiene una totale indipendenza da ogni forma di potere economico, politico o religioso. MSF associa l azione medica a quella di testimonianza e denuncia delle violazioni dei diritti umani di cui è testimone. Per maggiori informazioni: www.medicisenzafrontiere.it Francesco Cocco. Nato a Recanati nel 1960, ha iniziato l attività di fotografo nel 1989 e fa parte dello staff dell agenzia Contrasto dal 2003. Dal 1992 a oggi ha realizzato reportage fotografici in vari paesi tra i quali Bangladesh, Vietnam, Cambogia, Brasile e Kosovo. Negli ultimi anni si è dedicato in particolare all handicap, con una personale ricerca sul mondo delle cosiddette abilità differenti, alla documentazione della condizione carceraria in Italia e a un lungo progetto sull immigrazione. Le sue immagini raccontano il disagio di persone che vivono e sopravvivono ai margini della società. Web link: www.contrasto.it r e p o r t a g e f o t o g r a f i c o r e a l i z z a t o d a l m a g g i o a l d i c e m b r e 2 0 0 4 Il rapporto stagionali (Indagine sulle condizioni di vita e di salute dei lavoratori stranieri impiegati nell agricoltura italiana) di Medici Senza Frontiere è edito dalla e reperibile nelle librerie italiane.

I N T R O D U Z I O N E Medici Senza Frontiere (MSF) è un organizzazione internazionale umanitaria impegnata ad offrire soccorso sanitario alle popolazioni in pericolo e a testimoniare delle violazioni dei diritti umani cui assiste durante le sue missioni. MSF lavora in oltre 70 paesi del Mondo, uno di questi è l Italia. L esigenza di aprire un progetto nel La legge italiana sull immigrazione garantisce il diritto alle cure anche per gli stranieri privi di permesso di soggiorno, attraverso l emissione di un codice anonimo chiamato STP (Straniero Temporaneamente Presente). Tuttavia molte Regioni non hanno recepito questa normativa o tardano a farlo. Per garantire l implementazione corretta di questa legge MSF ha aperto ambulatori per stranieri senza permesso di soggiorno in Puglia, quella di testimonianza e denuncia delle condizioni di vita dei popoli che assistiamo e delle violazioni dei diritti umani cui troppo spesso sono vittime. Per questo il lavoro dei Medici Senza Frontiere in Italia si concentra non solo sull assistenza sanitaria ma anche sull importanza di dare voce alle migliaia di persone che soffrono nel silenzio e nell indifferenza, lontano dai riflettori del mondo. come lavoratori stagionali. Quando non lavorano nei campi, queste persone vivono in un edificio semi distrutto, privo dei più elementari servizi (acqua, energia, toilette) e in condizioni di sovraffollamento. MSF decide di indagare più a fondo la realtà degli stranieri impiegati in agricoltura e di offrire assistenza a tutte le persone che riuscirà a raggiungere. colture, si concentrano grandi numeri di stranieri in cerca di lavoro. Individuiamo così una sorta di circuito degli stagionali : molti stranieri hanno dichiarato di vivere e lavorare in Campania durante i mesi invernali, quando la coltivazione di prodotti ortofrutticoli prosegue quasi ininterrottamente, grazie alla presenza di serre. All inizio dell estate si ha un massiccio spostamento di popolazione chiude nella Piana di Gioia Tauro, in Calabria, dove la raccolta delle arance offre possibilità di lavoro nei mesi che vanno da novembre fino all inizio della primavera (febbraio-marzo). MSF ha offerto ai lavoratori stranieri assistenza medica e orientamento legale circa i loro diritti. A ogni persona visitata, abbiamo anche sottoposto un questionario teso a 4 nostro Paese nasce dal fatto che le Sicilia, Lazio e Lombardia. Dal 2002 MSF Durante tutta la stagione 2004 (da verso la provincia di Foggia dove la rilevare le condizioni umanitarie e 5 stesse persone che curiamo a migliaia di chilometri di distanza si trovano anche qui, vicino a noi, in situazioni di precarietà e bisogno. Così, nel 1999, prende l avvio Missione Italia con l obiettivo di offrire assistenza medica di base agli stranieri senza permesso di soggiorno. -Missione Italia lavora anche a Lampedusa assistendo gli stranieri che sbarcano sull isola. Dall apertura dei progetti italiani, i medici e gli infermieri di MSF hanno curato circa 9000 persone l anno. Il mandato di MSF lega indissolubilmente l azione medica a É da questo spirito che è nato il progetto stagionali. Nell estate 2003 gli operatori di MSF entrano in contatto con la drammatica realtà della provincia di Foggia, dove circa 1.400 richiedenti asilo sono impiegati nella raccolta del pomodoro aprile a dicembre) un equipe di MSF - composta da un coordinatore, 2 sanitari, un operatore umanitario, 2 mediatori culturali- viaggia con una clinica mobile attraverso le Regioni del Sud (Campania, Puglia, Basilicata, Sicilia, Calabria) toccando le località in cui, di volta in volta in relazione alle raccolta del pomodoro richiama ogni anno migliaia di lavoratori. Al termine della raccolta, molti stranieri si fermano in Puglia per raggiungere un altro importante centro agricolo: Andria e i suoi uliveti. La Sicilia (Alcamo) attira molti stranieri per la vendemmia di settembre. Infine la stagione si di lavoro. In questo modo abbiamo conosciuto le condizioni di salute, di vita e di lavoro di centinaia di stranieri. I lavoratori incontrati per le visite mediche e le interviste, provengono da paesi dell Africa sub-sahariana, del Maghreb, dell Europa dell Est e dell Asia.

N e s s u n a d e l l e p e r s o n e i n t e r v i s t a t e a v e v a u n r e g o l a r e c o n t r a t t o c o m e l a v o r a t o r e s t a g i o n a l e i n a g r i c o l t u r a 6 Negli alloggi trovati qui in Italia, oltre la metà delle persone intervistate non ha acqua corrente, il 30% non ha luce elettrica, il 43% non ha servizi igienici. Nei campi profughi allestiti dalle Nazioni Unite in contesti di emergenza, il primo punto di accesso all acqua non può trovarsi ad una distanza maggiore di 150 metri dall abitazione. In Italia, il 60% dei lavoratori stagionali che non ha acqua corrente nel luogo in cui vive deve percorrere una distanza superiore ai 150 metri, in alcuni casi svariati chilometri, per avere un accesso all acqua. Gli intervistati sono in maggioranza giovani uomini: in media trovano lavoro per due o tre giorni alla settimana, per un compenso spesso inferiore ai 25 euro per una giornata di nove, dieci ore di lavoro. Molti di loro mangiano una sola volta al giorno poiché non arrivano ad acquistare cibo sufficiente per tre pasti completi. In Campania, la metà delle persone intervistate ha subito un maltrattamento negli ultimi sei mesi. Nel 90% dei casi l aggressore era italiano, le interviste hanno portato alla luce episodi di percosse, furti, intimidazioni e tentativi di omicidio. Nessuna delle persone intervistate aveva un regolare contratto come lavoratore stagionale in agricoltura. I lavoratori stagionali sono una popolazione giovane e sana all arrivo in Italia, ma se nel 1994 gli immigrati si ammalavano intorno al decimo mese di permanenza sul territorio italiano, oggi, dopo 6 mesi dall arrivo, le difficili condizioni di vita fanno sì che il 30% di queste persone sia già malata. L 80% dei pazienti visitati nel corso del progetto non ha alcun tipo di assistenza sanitaria. Questo nonostante la legge italiana in materia di immigrazione garantisca a tutti gli stranieri, regolari e irregolari, il diritto alla salute. Una discreta percentuale dei lavoratori visitati dal medico MSF aveva fatto una consultazione medica nel passato, ma il 70% non aveva risolto il problema di salute. Le persone che abbiamo visitato sono generalmente uomini, impiegati in un lavoro che richiede un particolare sforzo fisico, di un età media intorno ai 30 anni. Tra i nostri pazienti, solo il 6% si trova in uno stato di salute che possiamo definire buono. Le categorie di malattie riscontrate nel corso delle visite sono tre: Patologie legate alle condizioni estreme di lavoro: dolori e lesioni muscolo scheletriche dovute a posizioni forzate o ripetute allo sfinimento, movimenti che esigono uno sforzo più vicino a ciò che si può chiedere ad una macchina che a un uomo. Patologie dovute alla povertà, ovvero malattie respiratorie, gastroenteriche o dermatologiche strettamente legate alle condizioni dell alloggio, all acqua non potabile, al sovraffollamento abitativo. Patologie della sfera psico-affettiva connesse con lo stress sociale e la violenza urbana. Molte di queste persone portano anche i segni di traumi e violenze subite nel loro paese, episodi scatenanti nella scelta di intraprendere un viaggio così difficile. 7

8 9 Casal di Principe (Caserta) luglio 2004 Un immigrato sudanese, impiegato come lavoratore stagionale, all interno di una serra. Rosarno (Reggio Calabria), dicembre 2004 Statale per Gioia Tauro. All interno di una fabbrica dismessa vivono in precarie condizioni circa un centinaio di stranieri provenienti dall Africa subsahariana. Lavorano tutti alla raccolta di arance. Immigrati ghanesi in un momento di riposo.

Campo Reale (Trapani), settembre 2004 10 Lavoratore straniero stagionale impegnato nella raccolta dei meloni 11 Campo Reale (Trapani), settembre 2004 Immigrati extracomunitari, impiegati come stagionali, al lavoro in un campo di meloni

12 Qualiano (Napoli), luglio 2004 Qualiano (Napoli), luglio 2004 Stornara (Foggia), settembre 2004 13 Profugo sudanese, in fuga dalla guerra, per sopravvivere è costretto a lavorare come A. K., 27 anni, arrivato dal Ghana da poche Lavoratori stagionali extracomunitari, accampati nel tunnel d ingresso al campo sportivo del paese. stagionale. Un momento di riposo su un materasso all interno di un edificio abbandonato settimane in Italia. Ho passato la mia vita tra l esercito e l attività di muratore e sono venuto in Italia in cerca di protezione, attendo la decisione sulla mia domanda di asilo però ho anche bisogno di un lavoro per vivere. Sapevo che la situazione e la vita in Europa non sarebbe stata facile ma non immaginavo di dover affrontare simili difficoltà. Se mi verrà concesso lo status di rifugiato cercherò un lavoro regolare per poter stabilizzare la mia vita, nel caso non dovessi riuscirci aspetterò l anno prossimo per ritornare nei campi a raccogliere pomodori. Richiedente asilo eritreo, Roma, 40 anni Nel garage dove viviamo il telefonino non riceve quindi sono uscito per telefonare quando due ragazzi in motorino si sono avvicinati, quello dietro ha estratto la pistola e ha esploso tre colpi contro di me. I proiettili mi hanno perforato una mano e lesionato seriamente l avambraccio sinistro. Non ho potuto vedere il volto dei miei aggressori in quanto portavano il casco. Credo che abbiano sparato per uccidermi altrimenti avrebbero mirato alle gambe o al muro, mi sento molto fortunato ad essere sopravvissuto. Campania - G.B. 25 anni, richiedente asilo liberiano, colpito da spari

Cerignola (Foggia), agosto 2004 14 Immigrato sudanese, al lavoro in un campo di pomodori 15 Poggioreale (Trapani), luglio 2004 Immigrato albanese, impiegato come stagionale per la vendemmia: tra i filari della vigna trasporta il suo carico d uva

16 Rignano Garganico (Foggia), settembre 2004 Alla periferia del paese, in una fabbrica abbandonata vivono circa 80 immigrati di varie nazionalità, tutti lavoratori stagionali. J., ghanese, e S., liberiano, all interno della fatiscente struttura. Rignano Garganico (Foggia), settembre 2004 All interno della fabbrica abbandonata mancano tutti i servizi: acqua corrente, bagni e luce. Un momento di riposo. Rignano Garganico (Foggia), settembre 2004 Fabbrica abbandonata. Litigio tra due uomini. 17 Mi chiedi cosa mangio di solito? Purtroppo non ho abbastanza soldi per acquistare il cibo, per cui mangio saltuariamente, per lo più quando i miei connazionali avanzano qualcosa. Calabria - Richiedente asilo ugandese, 33 anni, in Italia dal 2003 sono arrivati e hanno dato fuoco al mio villaggio. Hanno sgozzato gli animali, violentato le nostre donne e assassinato gli uomini. Mio padre è morto davanti ai miei occhi. Io sono scappato, ho attraversato il deserto e raggiunto l Italia. La mia famiglia si trova in un campo profughi del Ciad ma non riesco a mettermi in contatto con loro, non so se siano vivi o morti. Richiedente asilo del Darfur, 30 anni, in una fabbrica abbandonata a Metaponto (MT)

Giugliano (Napoli), luglio 2004 18 Qualiano (Napoli), luglio 2004 19 Due giovani ghanesi, impiegati come lavoratori stagionali, giocano a braccio di ferro. S., 22 anni, appena arrivato dalla Romania. La sua stanza nella masseria dove lavora come stagionale Borgo Libertà (Foggia), settembre 2004 Cittadini del Ghana, lavoratori stagionali - Un momento di riposo dopo il rientro dai campi.

20 Cerignola (Foggia), settembre 2004 C., profugo sudanese di 25 anni, impiegato come lavoratore stagionale - Durante il lavoro di raccolta dei pomodori sposta una delle casse da riempire, che arrivano a contenere fino a 300 kg di pomodori Rosarno (Reggio Calabria) dicembre 2004 Statale per Gioia Tauro. L interno di una fatiscente fabbrica dismessa occupata da un centinaio di immigrati provenienti dall Africa sub-sahariana. Giugliano (Napoli), luglio 2004 S., lavoratore stagionale di 29 anni, davanti all accampamento in cui vive - Un momento di sconforto 21 Ho 56 anni, vengo dal Ghana e da 13 anni vivo in Italia in questo casale abbandonato in mezzo alla campagna foggiana senza bagno, luce e acqua corrente. Per vivere in estate raccolgo pomodori: 3,50 euro per un cassone da 350 Kg. Non amo questo posto, la vita è dura e mi sento isolato dal resto del mondo, ma dove altro posso andare? Non ho soldi, non parlo l italiano e non saprei dove altro andare. Credo che rimarrò qui ancora per molto, forse morirò in questo posto.

22 Rosarno (Reggio Calabria), dicembre 2004 Strada nazionale per Vibo Valentia, periferia di Rosarno. Marito e moglie, provenienti dalla Romania, a bordo dell autobus di una locale associazione di assistenza. L autobus dell organizzazione carica gli immigrati di varie nazionalità il martedì e il venerdì, li porta alla mensa della CARITAS diocesana, per riaccompagnarli dopo il pasto a casa. Rosarno (Reggio Calabria), dicembre 2004 In una piccola frazione di Rosarno (RC). L autobus organizzato da una associazione locale di assistenza, carico di immigrati. Rosarno (Reggio Calabria) dicembre 2004 Periferia di Rosarno. M. J., 29 anni, immigrato ghanese, ritratto con una delle sue bambole preferite all interno della stanza che divide con altri 9 immigrati. 23 Sono un giovane tunisino, da otto anni faccio la spola tra la Tunisia e la Sicilia per lavorare in agricoltura. Noi stagionali in quanto stranieri, spesso irregolari, siamo vittime del razzismo della popolazione locale. In tutta franchezza credo che la maggioranza degli abitanti del luogo non siano contenti di averci qui. Per questo viviamo in piena campagna, praticamente dentro la stessa serra dove lavoriamo.

24 25 Rosarno (Reggio Calabria) dicembre 2004 Statale per Gioia Tauro. Un immigrato sudanese in un momento di preghiera. Vicino a lui un giaciglio improvvisato in un angolo all interno di una fabbrica dismessa. Cerignola (Foggia), settembre 2004 Richiedenti asilo sudanesi, al lavoro in un campo di pomodori

Borgo Mezzanone (Foggia), settembre 2004 D., immigrato sudanese di 30 anni, impiegato come lavoratore stagionale. Un momento di riposo dopo una dura giornata di lavoro. 26 27 Borgo Mezzanone (Foggia), settembre 2004 Immigrato del Niger, lavoratore stagionale. In attesa per la visita medica da parte dello staff di Medici Senza Frontiere.

28 Rosarno (Reggio Calabria) dicembre 2004 Statale per Gioia Tauro. Interno di una fabbrica dismessa. Due immigrati ghanesi in un momento di svago. Caserta, luglio 2004 Sulla via Domiziana, direzione Napoli - Un medico del team di Medici Senza Frontiere presta assistenza ad un immigrato extracomunitario, impiegato come lavoratore stagionale. Rignano Garganico (Foggia), settembre 2004 Fabbrica abbandonata e occupata da circa 80 immigrati di varie nazionalità, tutti lavoratori stagionali Ð J. O., proveniente dal Ghana, sdraiata nel suo letto all interno di uno dei capannoni. 29 Ho 28 anni e sono affetta da un tumore. Sono arrivata dalla Bulgaria da un paio di anni insieme a mio marito e i miei due figli. In Bulgaria non avevamo lavoro, per sopravvivere siamo venuti qui in Calabria. Ora sbuccio arance in una fabbrica a 15 centesimi al chilo. In un giorno arrivo a sbucciare 100 chili: 15 euro per una giornata massacrante, durante la quale devo stare sempre in piedi.

30 Rignano Garganico (Foggia), settembre 2004 Fabbrica abbandonata e occupata da circa 80 immigrati di varie nazionalità, tutti lavoratori stagionali - Giovane immigrato davanti alla porta di ingresso della stanza in cui dorme. Qualiano (Napoli), luglio 2004 J. A., 28 anni, arrivato dal Ghana da poche settimane per lavorare in agricoltura. Un momento di riposo su un letto di fortuna, all interno dell edificio abbandonato in cui vive. Rosarno (Reggio Calabria) dicembre 2004 Strada nazionale per Gioia Tauro. Circa una ventina di profughi africani vive sotto un ponte, in una baracca data loro in affitto per 200 euro al mese. Pranzo in comune con altri connazionali. 31 Una paziente bulgara di 27 anni, visitata da MSF in Calabria, ha subito una violenza carnale da parte di un italiano, nel corso dell intervista la donna ha raccontato alle operatrici MSF di non aver avuto il coraggio di denunciare la violenza per timore di essere espulsa (la giovane donna non era in possesso di permesso di soggiorno). La donna in seguito allo stupro aveva contratto una Malattia Sessualmente Trasmissibile, motivo per cui si era rivolta al medico MSF.

32 33 Rosarno (Reggio Calabria) dicembre 2004 - Strada nazionale Ore 17.30: due immigrati rientrano al paese dopo il lavoro negli agrumeti Caserta, luglio 2004 - Sulla via Domiziana, verso Napoli A. G., immigrato ghanese di 37 anni - Vive insieme ad alcuni compagni in un edificio abbandonato

M S F d e c i d e d i r a d u n a r e t u t t e l e i n f o r m a z i o n i o t t e n u t e n e l r a p p o r t o I f r u t t i d e l l i p o c r i s i a. S t o r i e d i c h i l a g r i c o l t u r a l a f a. D i N a s c o s t o. I l r a p p o r t o è p r e s e n t a t o a l l a s t a m p a i l 3 1 m a r z o d e l 2 0 0 5 e p u b b l i c a t o d a l l a c a s a e d i t r i c e S i n n o s n e l m a g g i o 2 0 0 5. MSF decide di radunare tutte le informazioni ottenute nel rapporto I frutti dell ipocrisia. Storie di chi l agricoltura la fa. Di Nascosto. Il rapporto è presentato alla stampa il 31 marzo del 2005 e pubblicato dalla casa editrice Sinnos nel maggio 2005. Il quadro che ne emerge è molto chiaro: condizioni di vita inaccettabili per un Questi lavoratori sono sempre più indispensabili per l agricoltura italiana, eppure restano invisibili, ignorati e privati dei diritti più essenziali, in una sorta di ipocrisia collettiva che coinvolge il Governo, gli enti locali, le associazioni di produttori, i sindacati, le Asl, gli enti tutela fino ad arrivare ai consumatori che acquistano primizie e ortaggi probabilmente ignari dei gravi soprusi e violazioni della legge che stanno dietro a garantire agli stranieri che lavorano nelle campagne le condizioni minime di accoglienza (alloggio decente, acqua potabile, cibo sufficiente, accesso a strutture sanitarie). Le soluzioni di emergenza, se pur necessarie, non potranno però in ogni caso essere considerate una soluzione efficace a un problema strutturale che richiede un profondo ripensamento di meccanismi che regolano l ingresso e decidano al più presto di abbandonare l atteggiamento ipocrita che ha fin qui permesso di ignorare la drammatica realtà di una manodopera sempre più indispensabile per l agricoltura italiana. Una manodopera tanto più facile da sfruttare quanto più rimane invisibile. MSF chiede che il Sistema Sanitario Nazionale si adoperi per istituire strutture e personale sanitario adeguato per quelle MSF chiede, infine, la piena attuazione delle disposizioni di legge vigenti in materia accesso al Servizio Sanitario Nazionale e la presa in carico dei casi più delicati (bambini, donne, persone con malattie gravi) da parte dei servizi sociali. 34 Paese civile, mancanza di qualsiasi forma di assistenza o tutela, esposizione a maltrattamenti e soprusi, condizioni di salute a dir poco precarie. Un esercito di uomini (e in qualche caso anche donne) giovani, scappati da guerre, persecuzioni e miseria e arrivati in Italia alla ricerca di una vita più dignitosa. alla loro raccolta. Migliaia di lavoratori stranieri continueranno ad affollare le campagne del Mezzogiorno - dice Andrea Accardi, coordinatore dello studio di MSF - Non si può continuare a ignorare la situazione. Le istituzioni italiane devono immediatamente provvedere la permanenza in Italia di lavoratori stagionali stranieri. MSF auspica che il Governo Italiano (in particolare i ministri dell Interno, dell Agricoltura, del Lavoro e del Welfare); gli enti locali interessati; le associazioni di produttori; i sindacati e tutta la società civile italiana aree dove, in occasione della raccolta di primizie, si riversano centinaia di lavoratori stranieri. MSF chiede alle Questure e Prefetture locali, agli organi di tutela e alla società civile di istituire tavoli tecnici ad hoc per garantire un accoglienza dignitosa di queste persone. 35

Medici Senza Frontiere ringrazia tutti coloro che hanno accettato di essere fotografati, rendendo così possibile documentare queste realtà MSF ringrazia inoltre, di tutto cuore, Francesco Cocco per lo straordinario coinvolgimento in questo lavoro Medici Senza Frontiere Via Volturno, 58-00185 Roma tel 064486921 - fax 0644869220 e-mail: msf@msf.it www.medicisenzafrontiere.it