Domenica, 22 febbraio Sono io, non temete

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Transcript:

Domenica, 22 febbraio 2009 Sono io, non temete Giovanni, 6:16-21- Quando fu sera, i suoi discepoli scesero al mare e, montati in una barca, si dirigevano all'altra riva, verso Capernaum. Era già buio e Gesù non era ancora venuto presso di loro. Il mare era agitato, perchè tirava un forte vento. Com'ebbero remato per circa venticinque o trenta stadi, videro Gesù camminare sul mare e accostarsi alla barca; ed ebbero paura. Ma egli disse loro: Sono io, non temete. Essi dunque lo vollero prendere nella barca, e subito la barca toccò terra là dove erano diretti. Sono io e sono qua, dice Gesù, non dovete avere paura di niente. Tutti abbiamo dei problemi, tutti ci ritroviamo bene o male, in situazioni difficili, in situazioni veramente pesanti, dove è difficile trovare una risposta, una via d'uscita, ma Gesù ci dice, come ha detto tanto tempo fa ai suoi discepoli: Sono io e sono qua, non devi avere paura di niente. E in Giovanni 6:16-21, vediamo che i discepoli si trovano in questa situazione difficile, erano appena saliti su questa barca e ad un certo punto si ritrovano in mezzo a questo lago e l'atmosfera e l'ambiente era buio, era ormai notte, e quà dice che arrivò di colpo un vento di tempesta, e il mare incominciò ad agitarsi e i discepoli stavano in questa barca senza luce, e il tempo all'improvviso è diventato brutto e loro si sono trovati in questo momento di difficoltà. Le prove nella nostra vita, arrivano in questo modo, all'improvviso, noi forse incominciamo qualcosa di nuovo nella nostra vita e all'improvviso quando meno ce lo aspettiamo arrivano delle prove molto forti. Immaginiamo che questo momento che stavano passando i discepoli, era un momento veramente difficile, noi saremmo stati terrorizzati. Quindi le prove arrivano in questo modo, a volte ci terrorizzano e nella Bibbia, c'è ad esempio Giobbe, che anche lui ha vissuto qualcosa del genere, anche lui ha avuto una vita benedetta, la Bibbia ci dice che era l'uomo più ricco di tutti l'oriente, che aveva molti possedimenti, aveva una famiglia felice, aveva tutto, ma all'improvviso in mezzo a tutte queste benedizioni che c'erano nella sua vita, qualcosa ha scosso tutta la sua esistenza, nel libro di Giobbe 1:13-19- Un giorno, mentre i suoi figli e le sue figlie mangiavano e bevevano vino in casa del loro fratello maggiore, giunse a Giobbe un messaggero a dirgli: I buoi stavano arando e le asine pascolavano là vicino, quand'ecco i Sabei sono piombati loro addosso e li hanno portati via; hanno passato a fil di spada i servi; io solo sono potuto

scampare per venirtelo a dire. Quello parlava ancora, quando ne giunse un altro a dire: Il fuoco di Dio è caduto dal cielo, ha colpito le pecore e i servi, e li ha divorati; io solo sono potuto scampare per venirtelo a dire. Quello ancora parlava, quando ne giunse un altro a dire: I Caldei hanno formato tre bande, si sono gettati sui cammelli e li hanno portati via; hanno passato a fil di spada i servi; io solo sono potuto venirtelo a dire. Quello parlava ancora, quando ne giunse un altro a dire: I tuoi figli e le tue figlie mangiavano e bevevano vino in casa del loro fratello maggiore, ed ecco che un gran vento, venuto dall'altra parte del deserto, ha investito i quattro canti della casa, che è caduta sui giovani; essi sono morti; io solo sono potuto scampare per venirtelo a dire. Improvvisamente nella vita di Giobbe, succede un disastro e neanche in un tempo tanto lungo, infatti tutto succede in un attimo, e Giobbe si ritrova all'improvviso da una vita benedetta, a una vita distrutta. Satana è così che prepara i suoi attacchi, mentre noi viviamo la nostra vita nella tranquillità e godiamo di quello che Dio ci dà e proprio quando non sospettiamo di nulla, arriva questo attacco che in realtà era già stato premeditato, preparato da tempo e la Bibbia ci dice nel caso di Giobbe, che satana si era presentato alla presenza di Dio, dicendogli di provare la sua fede toccandogli tutti i suoi beni, infatti gli dice: Prova a toccare tutte le cose che gli hai dato e vediamo se sarà ancora tuo servitore. Così Dio permette questo e dice: Va bene prova a mandare delle prove e vediamo se Giobbe rimane ancora fedele. Dio quindi ha permesso questo, e noi dobbiamo tenere bene a mente che non è Dio che manda il male, ma il diavolo, e Dio dà solo il suo permesso entro certi limiti. Ed è questo anche un po' quello che stava succedendo ai discepoli, immaginiamo questa barca e sicuramente questa situazione che stavano vivendo non era un caso, Gesù voleva insegnare qualcosa di importante e difatti in qualche versetto prima, la Bibbia ci dice che Gesù non era insieme a loro quando sono saliti sulla barca perchè si era ritirato sul monte a pregare, e sicuramente non stava pregando solo per se stesso, ma anche per la fede dei suoi discepoli, per esempio nel capitolo 17 di Giovanni, vediamo che Gesù fa la famosa preghiera sacerdotale, dove lui prega proprio per le persone che credono in lui, per questi suoi discepoli che hanno bisogno della sua preghiera, della sua protezione, vediamo che Gesù intercede presso il Padre per i suoi discepoli. Probabilmente Gesù si era ritirato a pregare per i suoi discepoli e in Romani 8:34- Chi li condannerà? Cristo Gesù è colui che è morto e, ancor più, è risuscitato, è alla destra di Dio e anche intercede per noi. e in Ebrei

7:25- Perciò egli può salvare perfettamente quelli che per mezzo di lui si avvicinano a Dio, dal momento che vive sempre per intercedere per loro. Questo significa che Gesù non è distante, ma è presente e continua a pregare per noi, continua a intercedere anche quando accadono queste cose preparate nel segreto, Gesù è lì che intercede per noi. Ad un certo punto, vediamo che i discepoli incominciano ad avere paura, il mare era agitato, non c'era luce, la tempesta si stava abbattendo su questa barca, e Gesù non c'era perchè non era salito su con loro, e addirittura nel vangelo di Marco, dove viene raccontato questo episodio, ci dice che ad un certo punto Gesù si accorge che i discepoli erano in pericolo e quindi va da loro camminando sul mare, e i discepoli vedendolo, si impauriscono e credono che sia un fantasma. Quindi tutto era reale, eppure quando vedono Gesù dicono: E' un fantasma, non lo vedono come reale, non vedono una persona, ma vedono un fantasma. Tutta la loro situazione era reale, ma quando Gesù viene loro incontro, non lo vedono come una persona reale. Quante volte anche noi quando affrontiamo delle situazioni difficili, fissiamo lo sguardo su quello che succede e tutto è così reale che non troviamo il modo per risolvere il problema, ma ricordiamoci che nel caso di Giobbe, Dio non era fuori dai suoi problemi, lui aveva permesso questi problemi e questo significa che era presente, che la sua mano era su Giobbe, infatti Dio ha detto a satana: Tocca pure i suoi beni, i suoi figli, ma non toccare la sua persona, tu puoi operare, puoi fargli accadere alcune cose, ma non puoi andare oltre ad un certo limite che io delimito. Quindi Dio ha permesso a satana di far succedere tutte queste cose nella vita di Giobbe, ma entro un certo limite, quindi questo ci fa vedere che la sua mano era su Giobbe, altrimenti avrebbe lasciato via libera a satana, ma la sua mano era lì per proteggere il suo servo, quindi il male non poteva superare un certo limite e anche nella nostra circostanza, qualsiasi essa sia, quello che tu stai vivendo è reale, ma non dimenticare che se Dio lo sta permettendo, è perchè è presente, Gesù è presente, non è un fantasma, non è lontano, non è assente, e tante volte preghiamo sapendo che Gesù è il nostro aiuto, però l'aiuto lo cerchiamo da qualche altra parte, cerchiamo di trovare noi una soluzione, una risposta ai nostri problemi, perchè è come quasi che Gesù sia veramente un fantasma, non ci rivolgiamo a Lui come qualcuno che ha la nostra vita nelle sue mani. Anche in Daniele abbiamo una situazione simile, infatti vediamo Daniele e i suoi amici che vengono gettati nella fornace ardente, dove sarebbero stati bruciati e quando il re va a vedere come è la situazione, dice: Ma non erano tre le persone che avevo mandato nella fornace? Perchè io ne vedo quattro in mezzo al fuoco

e nessuna sta bruciando. Queste persone stavano passando questa prova per il fuoco, stavano per morire bruciati, però Gesù era lì presente, era con loro, non erano più in tre, ma in quattro e nessuno di loro è stato bruciato, ma sono usciti sani e salvi da quel luogo. Se nei nostri problemi non crediamo a Cristo come a qualcuno di reale che davvero è presente e che può risolvere i nostri problemi, se lo vediamo come un fantasma, come qualcuno che in realtà non c'è, che non esiste nel nostro problema, allora abbiamo bisogno di cambiare la percezione di come vediamo Gesù, perchè Gesù è vero e reale. Un fantasma non può salvarci e finchè Pietro e gli altri discepoli avevano creduto che quell'uomo che stava camminando sul mare era un fantasma, non sono stati salvati, ma nel momento in cui riconoscono che quell'uomo è davvero Gesù, allora proprio in quel momento Gesù calma la tempesta, entra nella barca e li riporta a riva. Nessuno dei tuoi problemi avrà luogo senza il permesso del Padre, nessuna delle situazioni che stai vivendo ha luogo senza il permesso di Dio, la Sua mano è su di te e niente potrà farti del male oltre al limite che Dio ha stabilito, in Matteo leggiamo che i discepoli ad un certo punto riconoscono Gesù e Pietro dice: Tu sei veramente il Figlio di Dio, quindi non solo riconosce Gesù, ma lo riconosce proprio come il Figlio di Dio. Fino ad un attimo prima aveva gridato dallo spavento pensando che fosse un fantasma, invece quando vede che è Gesù, la sua percezione cambia e lo vede come Figlio di Dio, e questo lo porta all'adorazione. Se hai un concetto confuso di Gesù nei tuoi problemi, avrai difficoltà a riconoscere che Gesù è vivente, perchè la realtà è che Gesù non è un fantasma, ma è reale e vivente ed è presente in quello che stai vivendo e il fatto di riconoscere che Gesù è il Figlio di Dio, ci porta alla vera adorazione. Ed ecco perchè alle volte abbiamo dei problemi ad adorare Dio, forse perchè non abbiamo ben capito chi veramente è Gesù, se noi riconosciamo che veramente è il Figlio di Dio allora non avremo nessun problema ad adorarlo, ad offrire la nostra vita come adorazione. Gesù è presente, qualsiasi sia la prova, se la barca sta dondolando un po' troppo, se sta affondando, questo non ha importanza, perchè Dio ha permesso che questo accada nella tua vita, Gesù è presente e può dare la soluzione ai tuoi problemi. Per concludere Giobbe, dopo aver vissuto tutte quelle disgrazie nella sua vita, ad un certo punto quando riconosce che Dio è in ogni circostanza che sta vivendo, allora dice: Il mio orecchio aveva sentito parlare di te, ma ora l'occhio mio ti ha visto! Forse tu hai sentito parlare molte volte di Gesù, di questo Dio che libera, che salva, che risponde, che aiuta, e forse sei andato tante volte da lui, hai pregato, ma non è successo mai niente di quello che ti aspettavi, ma

l'esperienza che devi fare è che non solo le tue orecchie sentano parlare di Gesù, ma che il tuo occhio lo veda e lo riconosca come Figlio di Dio. Il Signore vuole fare qualcosa nella tua vita, vuole che tu gli chieda quello di cui hai bisogno, se hai un problema particolare, oggi il Signore vuole rivelarsi nella tua vita e vuole che il tuo occhio lo veda. E Gesù dice: Sono io, non avere paura, perchè io sono in questa situazione e non devi avere paura di niente. Ewa Princi