La Regione del Mar Egeo Izmir - Smyrna Izmir, la terza città della Turchia per grandezza ed importanza, con circa quattro milioni di abitanti, è il porto internazionale più importante della Turchia. Famosa in tutto il mondo per la sua importanza storica e come centro commerciale. Ad Izmir ogni anno in autunno si svolge una Fiera Internazionale di grande importanza per il commercio. Da molti secoli si è resa famosa per la produzione della dolcissima uva sultanina, fichi secchi, frutta e tabacco della migliore qualità che fanno di Izmir un centro commerciale molto rinomato. Izmir ha una posizione geografica invidiabile nell'egeo, è ricca di storia, di siti archeologici, è culla di numerose civiltà, ed è città natale di Omero. I primi abitanti risalgono al 3.000 a.c. quando i Leleghi, predecessori dei Cari, vi si stabilirono. Dal 2.000 a.c. vi fu il periodo della supremazia degli Ittiti fino all'avvento dei "popoli del mare" che si stabilirono in Ionia dove formarono una confederazione di dodici città; una delle quali prese il nome di Smyrna. Nel periodo Cristiano la prima delle sette chiese dell'apocalisse fu costruita ad Izmir. Purtroppo con lo sviluppo caotico della città e senza un piano regolatore, dell'antica Izmir, sono rimaste soltanto le rovine dell'agorà, che fortunatamente ora è un sito protetto. Kadifekale, l'antica acropoli ellenistica, restaurata dai bizantini e dagli ottomani ha perso la sua originalità, ma resta comunque un luogo dove si può ammirare il panorama di tutta la città. Nel museo di Izmir sono esposti statue, oggetti archeologici ritrovati nei siti circostanti della regione. Altri quartieri da vedere sono, Konak, Alsancak, Kordon ed alcune moschee ottomane, Hisar Camisi, Sadirvan Camisi ecc. Dei siti limitrofi, i più importanti sono, Claros, col suo tempio di Apollo; Notion, col suo piccolo teatro e con le interessanti figure ornamentali Girovagando: Turchia La regione del mar Egeo 1
scolpite sulla pietra; Teos, con il teatro e le rovine del tempio di Dioniso; Eritrea, con le mura antiche con disegni ornamentali; la graziosa cittadina di Cesme, con le sue belle spiagge; Larissa, una delle più belle città dell'antica Eolia; e Foca (Focea) con il suo porto pittoresco è considerata un'importante stazione balneare, in oltre da ricordare che i suoi abitanti nell'antichità fondarono Marsiglia. Efeso Efeso è il più grande sito archeologico del mondo per estensione. La città fu costruita secondo il piano urbanistico di Ippodamo (piano a reticolo). Una gran parte di quanto è stato trovato durante gli scavi fu portato via dagli archeologi inglesi, nel periodo ottomano ed ora sono esposte nelle sale del British Museum. La Storia I primi insediamenti sono dell'xi Sec. a.c. Nel VI sec. a.c., subì l'occupazione dei Persiani, fino all'avvento di Alessandro Magno, alla morte del quale, passò sotto il dominio di Pergamo al comando di uno dei suoi generali, Lisimaco. Questi la ristrutturò nel luogo dove la vediamo oggi, nella valle tra il monte Pion - Bulbul Dagi ed il monte Cressos - Panayir. Dopo il regno di Pergamo, Efeso fu all'apice del suo splendore e divenne una delle più belle e grandi città del periodo. Molti imperatori gareggiarono per ornarla di statue e di altre opere d'arte. Il tempio di Artemisia, d'epoca ellenistica, fu considerato una delle sette meraviglie del mondo. Efeso nella metà del II sec. a.c., fu abitata prima dei Leleghi e poi dai Cari. Con il sorgere dell'era Cristiana, Efeso visse un periodo completamente diverso dal precedente, San Paolo con lo scopo di far dimenticare il culto di Artemisia, venne spesso ad Efeso dove vi fece costruire una delle sette chiese dell'apocalisse. San Giovanni l'evangelista si stabilì ad Efeso sia per scrivere il Vangelo, sia perché Gesù in croce gli fece promettere di prendersi cura di Sua Madre. Il santo gli ubbidì e vi accompagno la Madonna, dove rimase nascosta tra quelle montagne fino alla morte. Girovagando: Turchia La regione del mar Egeo 2
Nella meta del III sec. d.c., i Goti occuparono Efeso, l'incendiarono e la rasero al suolo, e da allora non recuperò più gli antichi splendori. Non le fu di aiuto neanche il Concilio Ecumenico del V sec. d.c. La prosperità di Efeso declinò del tutto a causa di un terremoto che insabbiò il porto provocando l'alluvione del fiume Caistro che paralizzo le sue relazioni commerciali. Il sito L'antico sito è situato nella valle tra due monti Pion e Cressos, entrando dalla "Porta di Magnesia" aperta nelle mura costruite da Lisimaco nel III sec. a.c. fatta erigere dall'imperatore Vespasiano nel I sec. d.c., si entra nel sito, subito a destra i ruderi di un bagno romano detto "Terme di Vario". Da notare un ingegnoso sistema di tubature di terracotta per la distribuzione delle acque che alimentava la città. Superata l'agorà Superiore detta anche "Agorà Amministrativa", percorriamo una strada contornata da colonne coi capitelli corinzi ed ionici e ci troviamo davanti ad un odeon a forma di anfiteatro. L'Odeon costruito nel II sec. d.c., era anche il luogo delle riunioni del Senato, i seggi erano disposti su 23 file di gradini. Questo auditorio aveva la capacita di 1.400 persone e senza dubbio serviva anche come sala da concerti. I gradini superiori hanno perso gran parte della rivestitura in marmo, ma quelli inferiori hanno ancora incise, ai lati, delle teste di grifoni che rendono l'idea della bellezza di questo monumento. Vicino all'odeon vi è l'edificio del governo della città detto "Pritaneo". Nella Grecia antica, si chiamava Pritaneo l'edificio pubblico dove in origine era ospitato il primo magistrato, ed il focolare sacro della città, e venivano accolti gli ospiti di particolare riguardo o cittadini benemeriti, costruito nel III sec. a.c., e successivamente ristrutturato nel III sec. d.c.. Si notano delle colonne doriche che ornano la sala consacrata al culto della dea Artemisia (Diana), protettrice di Efeso. In questo luogo ardeva continuamente il Fuoco sacro alimentato dai "Cureti", sacerdoti devoti alla dea Artemisia (Diana). Girovagando: Turchia La regione del mar Egeo 3
Oggi rimangono solo le rovine della sala delle riunioni dei notabili e dei giudici. Fu proprio qui che fu ritrovata durante gli scavi, una statua di Artemisia, Dea-madre, con Una gran quantità di mammelle da cui deriva il nome di "Artemisia - Polymastos", esposta nel museo di Selgiuk. La via dei Cureti: E una delle più importanti arterie di Efeso, dove si noteranno numerose aperture sul sistema di canalizzazione delle fognature che scaricavano le acque fino al mare. Questa strada fu chiamata cosi perche i Cureti, vi passavano ogni giorno per portare dei carichi di legna necessaria per alimentare il fuoco sacro del Pritaneo affinché non si spegnesse mai. Questa via porta alla piazza dove si ergeva la biblioteca di Celso. La via era fiancheggiata da statue ornate da rilievi che rappresentano Hermes col suo caduceo (bastoncino con serpenti) simbolo del dio della Medicina - Epidauro. Sulla piazza di Domiziano giacciono i resti d'un monumento eretto in onore del nipote del dittatore Silla, costruito da Gallio Memnius, architetto che aveva costruito gli acquedotti della città, sempre sulla piazza la Fontana di Pollione, si trova di fronte alle imponenti rovine del tempio di Domiziano. Più avanti incontriamo un arco chiamato "la Porta di Eracles" di cui rimangono due colonne con due figure delle Eraclidi, scolpite in alto rilievo. L'arteria, fiancheggiata da portici e da statue, rende l'idea dell'antica bellezza della città. A destra si osserverà "la Fontana di Traiano", poi, lasciando a sinistra la via che porta al quartiere residenziale d'efeso "le case sul pendio" si giunge davanti alle terme della Scolastica, il tempio di Adriano e "le latrine pubbliche". Le case sul pendio sono quelle dell'antico quartiere residenziale delle ricche famiglie efesine, sono state tutte restaurate portando alla luce dei mosaici e delle pitture murali di grande valore. Il piano architettonico ideato da Ippodamo dimostra chiaramente come viveva la popolazione di Efeso a quei tempi. Le terme della scolastica, costruite nel I sec. a.c., furono ristrutturate nel IV sec. Sono composte, come tutti i bagni romani, da 4 sale: Girovagando: Turchia La regione del mar Egeo 4
l'apoditarium/vestiario, il frigidarium/sala fredda con al centro una vasca, il tepidarium/sala tiepida, il caldarium o sudarium/sala calda. Nei pressi delle terme s'innalza l'elegante facciata del Tempio di Adriano che è un superbo lavoro di scultura su pietra, costruito nella meta del II sec. a.c.. Di stile corinzio, ma ciò che vediamo oggi è solo una riproduzione, gli originali sono esposti al museo di Selcuk. Le decorazioni dei fregi illustrano le vicende di Androclo, il mitologico fondatore della città di Efeso. Le latrine, situate in un vicolo vicino al tempio sono ancora in buono stato e dimostrano quanta importanza si dava a quell'epoca alle esigenze sanitarie. Continuando lungo la via dei Cureti, si distinguono, i resti di un monumento funerario, sormontato da una colonna ottagonale in marmo, e subito dopo, una fontana bizantina. La Via dei Cureti termina in una piazzetta, all'angolo della quale si trova la biblioteca di Celso, con a destra, la Porta di Adriano e la Porta Monumentale dell'agorà inferiore. L'agorà è circondata, sul lato sinistro, dal "Portico di Nerone", mentre a destra, seguendo la Via Marmorea, si vedono i resti delle case chiuse pubbliche. La biblioteca di Celso, la via marmorea, l agorà inferiore e il teatro: La biblioteca di Celso è situata all incrocio della via Marmorea con la via dei Cureti. La sua ricostruzione merita di essere considerata come un modello da seguire, essendo la zona sismica è stata ricostruita con materiali antisismici. Fatta erigere nel II sec. d.c.; dal figlio d'un console romano Celso. Grazie al ritrovamento dei materiali originali rinvenuti durante gli scavi, si e potuto ricostruire questo magnifico monumento ridandogli l'aspetto che aveva nell'antichità. L'Agorà Inferiore, si estende su di in piano quadrato di più di 100m. di lato, circondata da portici a colonne, sotto i quali si aprivano dei negozi. Le colonne collocate tutte nella loro posizione originale danno alla piazza un aspetto veramente maestoso. Il Teatro, situato alla fine della Via Marmorea aveva la capacita di 30.000 posti. È il più grande teatro antico del mondo. La cavea a ridosso Girovagando: Turchia La regione del mar Egeo 5
del monte Pion, a forma di ferro di cavallo, dimostra una caratteristica tipica dell'architettura greca, invece le porte d'entrata a volta, presentano quelle dell'architettura romana. D'altronde, l inizio della costruzione è del III sec. a.c., e fu terminato nel II sec. d.c., ciò spiega questo miscuglio di stili. San Paolo predicò spesso in questo teatro. La Via dell'arcadiana, la Chiesa di Santa Maria, l'artemision ecc. La Via Arcadiana fu denominata così in onore dell imperatore Arcadio che la fece restaurare. In origine era chiamata via Del Porto, nei pressi è possibile vedere le rovine del "Ginnasio" e del "Teatro". La chiesa di Santa Maria, superando il sito, incontriamo le rovine della vecchia Borsa dei Cereali d'epoca romana, trasformata in basilica nel IV sec in era Cristiana, la basilica di Santa Maria è ancora ben conservata. È un luogo molto importante per il Cristianesimo, poiché è la prima chiesa consacrata alla Vergine Maria ed è il luogo dove si è tenuto il primo Concilio Ecumenico. Uscendo dal museo per la via che conduce a Kusadasi, si noteranno le rovine dello "Stadio" e le vestigia del "Ginnasio di Vedio" con le mura ancora ben conservate. Mentre dalla parte opposta, si arriva all'artemision o "Tempio di Artemide" considerato dagli antichi una delle sette meraviglie del mondo che, per più di mille anni ebbe un ruolo importante nella vita culturale, sociale ed economica della città. Oggi, di questo capolavoro non resta altro che una colonna che s'innalza in un campo di rovine, lasciando al visitatore un profondo senso di tristezza. La casa della Vergine È noto a tutti che l'apostolo Giovanni passò i suoi ultimi giorni ad Efeso dove scrisse il suo Vangelo. Si sa anche che il Cristo in croce prima di morire, gli affidò sua Madre e che, quindi, lui l'accompagno ad Efeso, dove Ella visse fino alla sua morte. Gli scavi fatti alla fine del XIX sec., sotto il monte Pion hanno portato ad una scoperta di una sorgente vicino alle quali sono state trovate delle ceneri calcificate che analizzate al "Carbonio 14" si sono rivelate del primo secolo d.c., per i credenti è la prova che Girovagando: Turchia La regione del mar Egeo 6
conferma che la Madonna sarebbe vissuta proprio in questo luogo. Il sito del ritrovamento è stato trasformato in una cappella. Altri siti limitrofi alle rovine di Efeso sono; la basilica di San Giovanni; il piccolo, ma molto interessante museo di Selcuk; la moschea di Ilyas Bey del XIV sec., esempio d'architettura turca primaria; è la "Grotta dei 7 Dormienti", necropoli situata ai piedi del monte Pion. Girovagando: Turchia La regione del mar Egeo 7