ANNALI DELLA FONDAZIONE VERGA 3 (nuova serie) L Unità d Italia nella rappresentazione dei veristi Atti del Convegno Internazionale di Studi (Catania, 13-16 dicembre 2010) a cura di Giuseppe Sorbello CATANIA 2010
FONDAZIONE VERGA CENTRO DI STUDI SU VERGA E IL VERISMO Presidente ANTONINO RECCA Rettore dell Università di Catania Presidente del Consiglio Scientifico NICOLÒ MINEO ANNALI COMITATO DIRETTIVO Francesco Branciforti, Matteo Durante, Cristina Grasso, Nicolò Mineo, Guido Nicastro, Antonio Pioletti, Gianvito Resta, Michela Sacco Messineo, Giuseppe Savoca, Natale Tedesco, Mario Tropea, Sarah Zappullà Muscarà COMITATO SCIENTIFICO Pietro Frassica Università di Princeton Enrico Ghidetti Università di Firenze Vicente Gonzàlez Martín Università di Salamanca Giorgio Longo Università di Lille Romano Luperini Università di Siena Annamaria Pagliaro Università di Melbourne Carla Riccardi Università di Pavia Anna Tylusinska-Kowalska Università di Varsavia REDAZIONE: Giuseppe Sorbello DIRETTORE: Nicolò Mineo Direzione e redazione: Fondazione Verga - Via S. Agata, 2 95131 Catania Tel. 095.7150623 - Fax 095.314392
La presente pubblicazione è stata realizzata con il contributo della Provincia Regionale di Catania Direttore responsabile: NICOLÒ MINEO Registrazione presso il Tribunale di Catania, n. 559 del 13-12-1980 Finito di stampare nel mese di maggio 2012 Stampadiretta - Catania TUTTI I DIRITTI RISERVATI 2000 FONDAZIONE VERGA
INDICE NICOLÒ MINEO Introduzione pag. 5 GABRIELLA ALFIERI Verso un parlato nazionale-unitario: l italiano etnificato di Verga come modello sociolinguistico,, 7 ROSARIO CASTELLI Garibaldi, i Mille e l Unità d Italia nel cinema italiano delle origini,, 31 MATTEO DURANTE «Il fascino poetico della leggenda» Il mito garibaldino e la giovanile poesia del Capuana,, 45 DENIS FERRARIS De Roberto e l invenzione del consalvismo,, 77 GIORGIO FORNI «Almeno è certo che andranno al Parlamento solo quelli che sanno parlare». Motivi antiparlamentari in Capuana e De Roberto,, 91 ROSALBA GALVAGNO L Unità d Italia e Garibaldi nell «aneddoto» di Consalvo Uzeda,, 115 SRECKO JURISIC Clamor confuso della ribellione Tematiche risorgimentali nel D Annunzio verista,, 137 GIORGIO LONGO Capuana e l agiografia del Risorgimento,, 155 435
ROMANO LUPERINI Verga e il Risorgimento pag. 173 GIOVANNI MAFFEI Federico De Roberto e le retoriche del Risorgimento,, 185 ANDREA MANGANARO Verga politico tra Bottai e Gramsci,, 201 DORA MARCHESE La componenda di Verga,, 225 GIAN PAOLO MARCHI Esercito e nazione in Giovanni Verga,, 233 LAURA MOLINO Il parlato postrisorgimentale ne I vecchi e i giovani,, 259 DARIA MOTTA Dallo scritto-narrato di Verga novelliere al parlato interregionale di De Roberto romanziere,, 275 GUIDO NICASTRO Garibaldi in Sicilia L altro figlio di Luigi Pirandello,, 297 ANNAMARIA PAGLIARO Il Risorgimento e la frammentarietà del processo storico ne I Viceré di Federico De Roberto,, 305 FELICE RAPPAZZO Il reverendo e il lettighiere,, 329 MICHELA SACCO MESSINEO I Siciliani al banchetto della Nazione Verga e la rivoluzione,, 347 436
ROSARIA SARDO Educazione linguistica e Risorgimento: la narrativa per ragazzi di Capuana pag. 361 GIUSEPPE SORBELLO «Come se fossimo al cosmorama»: ritratti e fantasmagorie veriste nel racconto dell Italia moderna,, 381 DOMENICO TANTERI Capuana e il Risorgimento,, 403 RITA VERDIRAME Garibaldi in Sicilia e la costruzione letteraria del mito dell Eroe,, 421 437
ROSARIO CASTELLI Università di Catania GARIBALDI, I MILLE E L UNITÀ D ITALIA NEL CINEMA ITALIANO DELLE ORIGINI La storia si fa con i documenti scritti, certamente. Quando esistono. Ma la si può fare, la si deve fare senza documenti scritti se non ce ne sono. Con tutto ciò che l ingegnosità dello storico gli consente di utilizzare per produrre il suo miele se gli mancano i fiori consueti. Quindi con delle parole. Dei segni. Dei paesaggi e delle tegole. Con le forme del campo e delle erbacce. Con le eclissi di luna e gli attacchi dei cavalli da tiro. Con le peri zie su pietre fatte dai geologi e con le analisi di metalli fatte dai chimici [ ]. Forse che tutta una parte, e la più affascinante, del nostro lavoro di storici non consiste proprio nello sforzo continuo di far parlare le cose mute, di far dir loro ciò che da sole non dicono sugli uomini, sulle società che le hanno prodotte? Lucien Febvre Sul finire degli anni Settanta, Jacques Le Goff scriveva che ogni documento «è il risultato di un montaggio conscio o inconscio della storia, dell epoca, della società che lo ha prodotto, ma anche dello epoche successive durante le quali ha continuato a vivere [ ]. Il documento è un monumento, è il risultato dello sforzo compiuto dalle società storiche di imporre al futuro quella data immagine di se stesse. Ogni documento è menzogna. Sta allo storico non fare l ingenuo». 1 Analogamente Pierre Sorlin, nel suo Sociologie du cinéma, del 1977, arrivava alla conclusione che compito dello storico è porsi nel modo giusto nei confronti della fonte, considerando che essa 1 J. LE GOFF, Documento/monumento, in Enciclopedia, vol. V, Torino, Einaudi 1978, p. 46. 31