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Transcript:

40 Leonardo Beccegato Harmonia Mundi Arte Paolo Maffei via Riello, 5 - Padova dal 1 al 30 marzo 2014

leonardo beccegato Harmonia Mundi Arte Paolo Maffei via Riello, 5 - Padova dal 1 al 30 marzo 2014

2 Concerto campestre, 2013, olio su tela 150 X 120

Harmonia Mundi di Manlio Gaddi Dall origine dei tempi la musica è associata alla vita dell uomo, dai momenti più intimi e privati a quelli pubblici e solenni, e l iconografia, la pittura, molte volte ha individuato e circoscritto i luoghi della musica: dalle chiese alle sale per concerti, dai teatri ai concerti campestri alle vie di una città per musici peripatetici. Musica quindi fra i fondamenti della nostra cultura, della nostra vita, al punto che già Pitagora aveva ipotizzato che le sfere celesti muovendosi attraverso l etere producevano suoni che erano espressioni di rapporti numerici attraverso i quali si manifestava l Harmonia Mundi, mentre Platone nella Repubblica afferma che le sfere celesti si muovono grazie alle melodie delle sirene, eseguendo quando deciso dalla dea Necessità. Il rapporto fra pittura e musica è sempre stato molto stretto, non solo perché molti pittori ascoltano musica mentre lavorano, ma soprattutto perché il mondo musicale è sempre stato uno dei soggetti preferiti in tutti i tempi ispirando allegorie per tutti i momenti delle umane vicissitudini. Anche la musica si è interessata alla pittura, basti pensare alla suite per pianoforte (poi variamente orchestrata) Quadri da un esposizione di Modest Mussorgskie Non stupisce quindi che anche un artista come Leonardo Beccegato abbia dedicato una parte non secondaria del suo impegno artistico nella descrizione della musica sotto vari punti di vista. Bisogna anche dire che il primo impatto con le opere di Leonardo Beccegato fornisce un esperienza travolgente e traumatica, si ha l impressione di avere davanti un artista pieno di idee, un uomo che Dante avrebbe definito come colui nel quale pensier rampolla sopra pensier. L opera di Beccegato va sicuramente inquadrata nel suo humus, nella sua terra di origine piena di arte storia e nebbia, e questo substrato lo ha spinto verso gli esiti espressivi che sono condensati in questa piccola grande rassegna, che mostra un uso franco della mano per dare vita a delle composizioni libere ed energiche. Beccegato è in tutta evidenza legato a un tipo di cultura artistica che il Veneto moderno sente e coltiva come propria; una cultura di matrice figurativa, attenta anche a un realismo diretto, ma ogni volta tesa a superarlo in chiave metaforica; un Veneto non dimentico di iconografie sontuosamente classiche né, d altra parte, della pennellata viva e franca della sua grande stagione tardo ottocentesca; immersa con viscerale amore nell paesaggio veneto, ma sempre cosciente del rapporto diretto tra natura e storia. Leonardo Beccegato fa parte di quella schiera di pittori che affrontano la pittura con l animo del sognatore, all assalto di torri invalicabili e di città da espugnare, poiché ogni quadro è una conquista, ogni quadro allarga l orizzonte estetico, ogni quadro è una maniera di penetrare dentro vicoli, sentieri e viali d una città sconosciuta eppure quotidianamente frequentata. La pittura di Beccegato può essere letta come una pittura della nebbia, tipologia metereologica piuttosto diffusa nella sua regione d origine, che può avere molte ramificazioni, possiede una sua nobiltà ed anche le sue tristezze. 3

4 Concerto Grosso in Prato della Valle a Padova La pittura della nebbia ha avuto i suoi capostipiti letterari e sulla sommità di questa piramide possiamo probabilmente mettere il Petrarca, ma non è detto che i poeti del Dolce Stil Novo non abbiano collocato nel centro delle proprie preoccupazioni estetiche un elemento quasi soprannaturale: il potere trasfigurante dello sguardo, per esempio. Dietro questa padronanza di tematiche di difficile governo sta un sottile mestiere che Beccegato ha maturato nei tempo con attenzione sapiente: e basterà considerare i suoi delicati penetranti lavori, dove le immagini appaiono puntualmente descrittive e tuttavia liricamente trasfigurate; cariche di dense vibrazioni pittoriche che li trasfigurano simbolicamente. Nella volontà di calare l opera in una dimensione, se non satirica, almeno scherzosa, con esiti grotteschi, Beccegato ricorre ad una pennellata sempre meno compendiaria, più attenta ai particolari, quasi naturalistici. E ancora: Beccegato sembra dividere la concezione simbolista dell arte come di un linguaggio unico pur nelle sue differenze tecniche; punta sulle sinestesie; cosicché il suo amore per la musica, rappresentato attraverso immagini di strumenti che vibrano nelle mani di ispirati suonatori, pervade tutto il ritmo delle sue composizioni pittoriche. Non per nulla la raffigurazione di un gruppo di persone, dai tratti di semplicità quotidiana, in un padovano Pra della Valle di liquefatti colori - un luogo fantastico, dunque - rievoca nel titolo il titolo di una celebre composizione musicale: Concerto grosso. Anche il Concertino in campo Santa Margherita rievoca altri momenti, altre opere: in particolare il Tannhäuser sul Venusberg di Henri Fantin-Latour. Mentre in Fantin-Latour ninfe suonatrici e danzanti richiamano le menadi, in Beccegato le stesse ninfe trasformate in statue con sullo sfondo una città murata sembrano voler abbandonare il regno del piacere per tornare alla realtà dell esistenza, il tutto amplificato dall uso di toni crepuscolari, con le figure statuarie avvolte nella caligine. Dove ha spaziato la pittura di Leonardo Beccegato? Per prima cosa ha usato il piacere dell invenzione, soprattutto, la fedeltà ad un certo tipo di armonia e di equilibrio che nei suoi quadri è sempre stata rigorosamente rispettata, i limiti d un giusto rapporto tra il colore e la forma, cioè in pratica i limiti che ogni buon pittore deve darsi quando incomincia a penetrare nell oscura Concertino in campo S. Margherita a Venezia

foresta dell arte. Beccegato non cede alla menzogna o al compromesso, è onesto con se stesso e con gli altri. La sua onestà è un elemento fondamentale. Non può nascondersi dietro i trucchi del mestiere o della falsa moda o della mondanità, a cui l arte della nebbia talvolta sembra indulgere per paura d essere considerata già sorpassata dal tempo. Una pittura come quella di Leonardo Beccegato è costretta ad essere moderna: è simbolica, è allusiva, percorre le strade dell inconscio, esprime anche le apprensioni e le inquietudini del nostro tempo, è soprattutto una cosa viva. L arte di Beccegato istituisce un rapporto fra reale e fantastico, fra il concreto e l onirico, producendo creature che compaiono ogni tanto, soprattutto di notte, sull erba del Prato della Valle senza una precisa ragione d essere: folletti, spiritelli, trolls o solo gente comune come innamorati, disoccupati, pensionati? È il sonno della ragione a generare simili mostriciattoli? Con molta eleganza Leonardo Beccegato ha introdotto nella sua pittura un elemento di dubbio, d un dubbio che è estetico, perché le sue figure non hanno poi quella grande innocenza che fingono di avere. La sua realtà, trafitta dalle sue affilatissime frecce, dice cose ambigue: per esempio, ci parlano della doppiezza e della finzione della realtà, della sua bellezza un po stregonesca, dei suoi pericolosi sortilegi: esplode sotto i nostri occhi come giochi d artificio. La sua immagine è percorsa da questo continuo ondeggiare tra le regioni del sogno e quelle della quotidianità più esplicita? Le sue figure sono fantasmi o sono persone reali? Gli esseri che noi incontriamo nella sua pittura possono sempre diventare qualche cosa di diverso e vivere bizzarre avventure che contrastano con la loro apparente normalità. Passano accanto al mistero, non vi è certezza che si tratti di statue o di musicisti, esseri in carne ed ossa. È, possiamo ben dirlo, una pittura realistica che si ammanta di molta fantasia, ed è una pittura fantasiosa e perfino un po capricciosa che insegue una sfuggente realtà. Ecco dunque Beccegato accostarsi, attraversare le proposte della nuova figurazione alla quale certamente lo avvicina il suo talento compositivo, quella sua naturale capacità di creare una unità tematica assemblando immagini diverse colte dalle due dimensioni che questo artista veneto ha sempre padroneggiato: quella della realtà quotidiana, del presente, e quella del sogno, della memoria. E più marcata e riconoscibile la vicinanza con i citazionisti, o anacronisti o seicentisti, come in vario modo vengono chiamati, che, se non altro, hanno avuto il merito di richiamare fortemente l attenzione sul mestiere, sulla qualità del dipingere. Concerto in RE minore 5

opere in mostra

8 Concertino in campo S. Margherita a Venezia, 1995, olio su tela 70 X 120

Concertino, 1995, olio su cartone 50 X 60 9

10 Concerto con tromba, 1999, olio su tela 90 X 100

Concertino in Laguna, 1999, olio su tela 100 X 120 11

12 Concerto in RE minore, 2000, olio su tela 35 X 50

Omaggio a..., 2005, olio su tela 120 X 170 13

14 Concerto Grosso in Prato della Valle a Padova, 2013, 110 X 110

16

Nota biografica Leonardo Beccegato è nato nel 1941 a Venezia dove lavora nel suo studio a S. Croce, 2149. È ingegnere elettronico, perciò la sua formazione culturale è scientifica mentre è autodidatta quanto a formazione artistica. E attivo come pittore dal 1975. Il maggior tempo e passione che progressivamente dedica alla pittura gli consente già nel 1980 di ottenere il 2 o premio alla V a edizione del Premio Nazionale di pittura R. Nardi. La sua attività si intensifica partecipando a numerose mostre collettive e personali in gallerie pubbliche e private, ottenendo premi e riconoscimenti quali: Medaglia d oro 1 a Rassegna d Arte e letteratura Città di Lugano 1998; 1 o Premio assoluto 2 o Quadriennale Omaggio alla città di Roma 1998; Diploma d onore speciale pittura alla 12 a Rassegna d arte Città di Viareggio 1998; 1 o Premio assoluto alla 4 a Rassegna d Arte Valdinievole 1998; 1 o Premio Medaglia d oro alla 5 a Rassegna d Arte Riviera Apuana 1999; 1 o Premio assoluto al Grand Trophée Ville de Nice 1999 1999. Honourable mention for artistic merit - London Art Biennale 2013 Secondo classificato al European Confederation of Art Critics Award alla Biennale di Chianciano 2013 Museo d Arte di Chianciano Terme È attivo nelle forme associative di servizio e volontariato quali ad esempio il Lions Club International del quale è stato Presìdente. È Commendatore dell Ordine equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme (del quale è Delegato per la Provincia di Venezia) e Cavaliere di merito con placca del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio. È Confratello Capitolare della Scuola Grande Arciconfraternita di San Rocco a Venezia. Il suo sito internet http://www.lalli.biz/beccegato.info/ Ha organizzato mostre di pittura (anche intese al reperimento di fondi per il sostegno di iniziative benefiche) in sedi di prestigio quali: Ca de Noal (Treviso); Scuola dei Calegheri (Venezia) Hotel Westin Europa & Regina (Venezia). È attivo anche nelle Istituzioni no profit quali, il Collegio degli Ingegneri della Provincia di Venezia del quale è membro del Consiglio direttivo. È Sindaco dell A.N.I.A.I. (Associazione Nazionale Italiana Architetti ed Ingegneri). Molte le sue mostre in Italia e all estero. 17

Cataloghi pubblicati: Tono Zancanaro: CenTono, omaggio a Tono Zancanaro nel centenario della nascita Paolo Paolucci: Natural Mente, la natura vista da Paolo Paolucci Nando Celin: Cel-in Arte Giancarlo Navarrini: Percorso d artista Giorgio Stocco: Natura e metafisica Lauro Garbo: Arte della memoria Renzo Fortin: Tutti i colori del buio Alexander Daniloff: Patavinitas Luis Alberto: Visioni del tempo Carlos Atoche: Rivisitazioni Ivo Mosele: L essenzialità del non visibile Nicoletta Furlan: Giochi di luce e colore Bruno Caraceni: Fra materia e struttura Tono Zancanaro: bronzi ceramiche mosaici terrecotte Gianpaolo Berto: Visioni Vanni Cantà: Armonie Paolo Paolucci: Fotografie Cesare Serafino: Ex voto all acqua e al fuoco Gianpiero Cavedon: Atmosfera crepuscolare Tono Zancanaro: Opere di piccolo formato Emilio Mitia Anselmi: La biblioteca della memoria Antonio Morato: La religione dell Arte Licia Bertin: L impero della luce Gian Maria Lepscky: il gusto del grottesco Ilaria Rezzi: pintage Dario Ballarin: acquerelli Fabio Canestri: improvvisi Luca Dall Olio: dell anima il paesaggio Tiziano Baldi: un artista emblematico Pero Racchi: natura e artificio Xiaohong: pittura Gongbi Cose di un altro mondo: Cina Carlo Levi: i disegni della cecità Paolo Cervino: City Crac Pierluigi Berto: disegni Luca Luciano: bisogna descrivere l elefante Giusella Brenno: percorso artistico Leonardo Beccegato: Harmonia Mundi in collaborazione con Archivio Storico Tono Zancanaro http://www.tonozancanaro.it/ e-mail: info.astz@gmail.com