LETTERA "APERTA" DI DUCCIO CAMERINI A ENRICO BERNARD

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Scritto da Mario Zambetti Domenica 06 Marzo :00 - Ultimo aggiornamento Domenica 06 Marzo :29

Transcript:

LA STRADA SPIANATA commedia per il cinema di Duccio Camerini Un aspirante bombarolo, uno zampognaro africano e altri disgraziati senza arte né parte si incontrano sulla strada, mentre si muovono a piedi (forse qualcuno scappa?) tra la campagna sabina e Roma. Cronache di un viaggio inutile e avventuroso attraverso la periferia dell'impero sulle tracce di leggende del luogo, percorrendo la strada che quattro secoli fa avevano seguito le colonne di Bernini, per essere trasportate fino a Roma, a San Pietro. DUE PAPI IN VATICANO commedia per il teatro di Enrico Bernard Due Papi, quello Emerito e quello Effettivo, si trovano a dover convivere sotto lo stesso Cupolone. Il primo che ha appena rinunciato al Magistero Ecclesiastico è un ascetico tedesco che si concede alla fiaschetta di vino giubilando Nostro Signore, il secondo appena eletto al seggio di Pietro è un Argentino simpatico e rubicondo, amante della buona tavola. Entrambi tifosi delle rispettive nazionali di calcio. Così diversi tra loro e divisi dalla rivalità sportiva sono costretti a dividersi le giornate seguiti a vista da una Suora Maria piuttosto befanesca che gioca diversi ruoli e confonde fino a farsi eleggere Papessa col nome di Suor Padre Mariano. Una commedia esilarante ed attualissima, ma al contempo rispettosissima dei santi ruoli dei riconoscibili Pontefici. Perché come dice Sant'Agostino nelle "Confessioni" ridere fa bene al cristiano e serve alla fede come atto di spirito. E per citare Papa Francesco: "I dottori della legge non erano capaci di vedere i segni dei tempi. Avevano dimenticato che Dio è il Dio della legge ma anche delle sorprese".

LETTERA "APERTA" DI DUCCIO CAMERINI A ENRICO BERNARD Allora, caro Enrico Bernard, stiamo procedendo con la lavorazione del nostro piccolo film, e come promesso ti scrivo qualche riga sull argomento. Tu sai che mi sono principalmente dedicato al teatro, Kleist, Shakespeare, Cechov, ma anche molti testi miei. Ho una compagnia a cui dedico tutte le mie energie, La casa dei Racconti, abbiamo girato un po' in tutta italia, ma anche all'estero. Accanto Duccio Camerini in una scena di "Romanzo crimunale". Sotto in una sua interpretazione shakespeariana. Con altri soci gestisco da due anni il Teatro di Tor Bella Monaca a Roma. Ho scritto qualche sceneggiatura, anche per la tv, ma il rapporto con il cinema non è mai decollato. Non saprei dirti perchè, o forse - provo ad azzardare - perchè non sono mai riuscito a trovare quella sincerità che invece è stata la base del mio artigianato teatrale. Ecco, artigianato è una parola importante. Artigianato e sincerità. Non ho il carattere giusto per trattare con i produttori italiani, spesso simpatici ma un po' cialtroni. Parecchi anni fa, ho fatto due film che in fondo non mi soddisfacevano, e la colpa è stata soprattutto del mio carattere, non avevo saputo difendere le mie scelte. Insomma, il rapporto col cinema si era chiuso. È proseguito soprattutto come attore, e come sceneggiatore. Ma poi ho cominciato a scrivere una storia, che in seguito è diventata una sceneggiatura, sulla tremenda e ridicola situazione italiana... Sulla devastazione spirituale di questo paese. Una storia spontanea, che con prepotenza ha richiesto sempre più attenzione. Scrivevo insieme a due outsider, un insegnante precario e un poeta che vive tra italia, cina e argentina, lavoravamo a tempo perso, non avevamo nessun ingaggio. Lo facevamo per noi. Lavorare in totale libertà, senza condizionamenti - abbiamo riscritto la sceneggiatura per più di due anni - mi ha ridato un'energia per il mio lavoro nel cinema, e ho capito che se volevo realizzare questo film, dovevo farmelo da solo, senza passare dai produttori. Mi sono detto: nessuno si aspetta più niente da me col cinema, se devo fare un film allora, devo farlo come piace a me. Almeno così avrò sbagliato da solo. Sul progetto si sono aggregate col tempo una cinquantina di persone, tra attori, tecnici, semplici supporters, che con entusiasmo e passione lo hanno portato avanti con me, e con i ragazzi che hanno studiato tecniche audiovisive alla Rieti Cinema Academy. Ci sembrava importante che gli allievi della scuola potessero contare anche sull'esperienza diretta di un vero film da fare.

In questo modo è nata LA STRADA SPIANATA, il film che stiamo autarchicamente portando avanti, una commedia diversa e fuori da schemi precotti su quello che sta passando l'italia, un racconto, un viaggio nella sua disastrata provincia e sull ambiguo rapporto che monta con la città. Un film che ho prodotto con Enrico Blasi e Maria Vittoria Pellecchia, e che ho diretto, aiutato da un gruppo bellissimo di persone di tutte le età, che come ti dicevo si sono appassionate ad un film non convenzionale, nè di logica industriale. Non so perchè ti racconto tutto questo, spero di non annoiarti troppo. Caro Enrico, la situazione in italia è brutta, lo sai. A parte l'assenza di soldi e strutture, in tutti i campi è un nuovo conformismo a bloccare ogni progetto che tenti di portare avanti una sua differenza. La nuova aria che tanto si sbandiera, troppe volte è solo una facciata. Cercheremo di far vedere questo film anche fuori dall'italia, perchè vogliamo che LA STRADA SPIANA- TA - troppo diverso dai film che vanno di moda oggi: non è di un giovane regista, non è un film "duro", e infine è una commedia sui poveri e non sui ricchi - vorremmo che questo film trovi una sua possibilità di vita. Crediamo che se le meriti. E soprattutto crediamo che ci sia necessità di non avere un pensiero unico sul racconto per immagini. Non vogliamo dogmi. Vogliamo prenderci la possibilità di cercare altre strade, meno spianate e un po acquitrinose forse, ma non meno affascinanti. Da qui si può dedurre che il titolo è ovviamente ironico, sia per la situazione del nostro paese, sia relativamente al film in sé, in quanto lavorandoci abbiamo trovato ogni tipo di strada, ma una spianata mai. Chi lo sa, forse questa è stata la fortuna di questo film. Che non si vergogna di essere un film decisamente non attuale. Un salute e un grande abbraccio, Tuo Duccio Camerini LA STRADA SPIANATA una commedia per il cinema girata in Sabina con il patrocinio di Roma Lazio Film Commission una presentazione hidden stream, un film prodotto da La casa dei Racconti e Ozu con la partecipazione degli allievi attori e tecnici della Rieti Cinema Academy scritto da Dario Falconi, Alfonso Sessa, Duccio Camerini organizzazione e collaborazione artistica Maria Vittoria Pellecchia regia di Duccio Camerini con Duccio Camerini, Silvia Grossi, Sam Kamal Kamel Gouda, Francesco Rinaldi, Angelo Desideri, Adrienne-Marie Bini Lawrence, Fiammetta Iampieri, Vincenzo Parisi, Giulia Sebastianelli, Alessio Manuali, Diego Mancini, Barnaba Bonafaccia, Roberta Rinaldi, Cristiana Gaggioli, Francesca De Cupis, Lorena

Strano, Attilio Passerani, Marco La Fiandra, Edoardo Spallazzi, Giuseppe Castelluzzo, Emanuela Petroni, Luigi Rendine, Fabio Mazzetti, Rita di Lello, Yulian Sotmari, Leonardo Gambardella, Lorenzo Garufo, Ilaria Caloisi, musiche originali composte e arrangiate da Gianluca Cucchiara, montaggio Angelo Bastioni Veronica De Michele Duccio Camerini, fonico di presa diretta e montaggio del suono Alessio Mattei, fotografia Enrico Blasi Lorenzo Laudazi, scenografia Veronica De Michele, costumi Eleonora Albana NOTA SUL FILM DI DUCCIO CAMERINI L Italia sta andando a rotoli? In giro si respira un vuoto da dopoguerra, o forse da dopoguerra-civile, che male si accorda però con l ostentazione di ricchezze, con una falsa idea di progresso a tutti i costi, con la pretesa obbligata di aderire ad una presunta contemporaneità, come se qualche computer, l informazione in tempo reale e la pubblicità potessero risolvere i problemi. Ma questa situazione è solo italiana? Questi ci sono sembrati buoni presupposti per scrivere una commedia cinematografica. Una commedia che voglia anche far ridere, ma provando a non essere consolatoria, evasiva, all inseguimento di una risata fine a se stessa. Una commedia che usi l umorismo e la cattiveria implicita nell umorismo come lente per leggere e analizzare una realtà difficilmente accettabile poiché a tratti incredibile, farsesca. Una commedia volutamente concepita fuori mercato per un film gestito in autonomia, che provi a sperimentare sul suo linguaggio, e non si appiattisca nella riproposizione della semplice parodia di un costume, di un mondo da mettere in ridicolo. Siamo circondati da chiacchiere, pensieri, arrovellamenti spesso inutili, e nel frattempo la vita ci sfugge, perché ci viene impedito di vivere in modo dignitoso. E non sono solo i soldi a mancare. Questo è il nostro tema. Niente più è sacro, nella religione, e nel vivere laico. Diamo le spalle al nostro passato, abbiamo il terrore del futuro, e viviamo un presente mascherato, per non doverci fare i conti. Questo è un tema da tragedia. Invece ci abbiamo scritto sopra una commedia. Un viaggio nella crisi della nostra vita in occidente, ma abbiamo scelto di ambientarlo in Italia, e per entrare di più nel merito, abbiamo scelto di raccontarlo dalla prospettiva a volte pura a volte corrotta della provincia, nel rapporto conflittuale e mai risolto tra provincia e città, campagne ormai deserte e progresso, tra il passato e quel mondo invisibile, fasullo e paradossalmente inattuale che è l attualità. E quale territorio migliore della Sabina, per raccontare tutto questo? La Sabina, che volente e nolente, è da sempre metafora delle virtù e dei vizi degli italiani? La Sabina, che ricorda l intera penisola per la varietà del paesaggio, e che prova a mantenere intatta la sua bellezza, nonostante la distrazione di molti? Con la collaborazione dei comuni di Rieti, Poggio Moiano, Cottanello, Frasso Sabino Girato anche a Casperia, Rocca Sinibalda, Montenero, Fara Sabina, Castelnuovo di Farfa, Rocchette, Monterotondo, Montelibretti, Nazzano, Fiano Romano, Roma. Con il sostegno e il patrocinio della Riserva Naturale Tevere-Farfa UNA SCENA DEL FILM: STRADA BOSCO - CANTIERE TERRENO - est. giorno Una strada... Intorno, qualche casa... e un cantiere chiuso, transennato Un trentenne barbuto con una macchina fotografica sta uscendo dal cantiere con fare circospetto, comincia a sentire delle voci... ANGELO F.C Ma scusa!, che c'è di male a fa un po' de soldi a San Pietro? DUCCIO F.C. Non voglio aiuto da chi m ha cacciato Il trentenne scavalca le transenne... si affretta, raggiunge un camioncino che aveva lasciato sulla strada... Dall'altro lato, Duccio Edoardo Angelo escono da un bosco, e si ritrovano sulla stessa strada... il camioncino si allontana veloce...

EDOARDO...te sei matto forte... te voi vendica per quello che hanno fatto i preti du secoli fa DUCCIO Quattro secoli. EDOARDO E sei de Tarquinia Lido. Che te frega! DUCCIO e tutte le volte che succedevano schifezze e la Chiesa stava zitta? e tutte le volte che parlava e faceva meglio a stare zitta? i fondi neri dello IOR, la Democrazia Cristiana, Pio dodicesimo Giordano Bruno, che è stato bruciato da uno che poi l hanno fatto santo! EDOARDO... mo' arriva alle crociate... DUCCIO Io non mi rassegno a vivere in un paese di preti se so presi pure la scuola dove insegnavo ANGELO sta cosa delle colonne, ho capito che è stata brutta... però c hanno fatto San Pietro, mica cazzi San Pietro è de tutti DUCCIO (scoppia in un risata) Ah! V hanno preso per il culo! ANGELO Abbass a voce DUCCIO Hai visto come girano i cardinali? E guardame come so vestito io Dio non è trino, è quattrino! Ripigliamocelo, San Pietro!... ANGELO Allora strilla DUCCIO Strillo, sì, sono un cittadino, niente mi è indifferente! Tu, invece una bomba te la dai in faccia! a te ti va bene tutto In silenzio, fanno un pezzo di strada, poi ANGELO Io la bomba la metto sotto casa de Mirella in Argentina. DUCCIO Che tristezza moriremo piccolo borghesi DUCCIO CAMERINI Scrittore, regista, attore. Autodidatta, ha iniziato a fare teatro come attore, lavorando con Giancarlo Sepe, Gabriele Lavia, Antonio Calenda, e in cinema come assistente di Mario Monicelli. Nel 1987 comincia a scrivere testi suoi per il teatro, e a metterli in scena. Da allora dirige anche classici e contemporanei, tra cui Pinter, Moravia, Cechov (su cui tiene un laboratorio di un anno alla Sapienza di Roma), Manfridi, Campanile, Scola, Shakespeare, Molière. Come autore teatrale, scrive e dirige per Rocco Papaleo, Arturo Brachetti, Maria Paiato, Lucrezia Lante della Rovere, Marco Giallini, Massimo Wertmuller, Antonio Catania, Giorgio Tirabassi, Chiara Noschese, Ennio Coltorti, e altri interpreti. Collabora con il Teatro Argot di Roma, che produce i suoi spettacoli, tra cui Cinque (1994) e Privacy (1997). Pubblica i suoi testi con Editoria & Spettacolo, il Ventaglio, Clueb di Bologna, e sulle principali riviste teatrali. Dirige due film, Nottataccia (1991) dalla sua commedia omonima, con Stefania Sandrelli, prodotto da Massimo Troisi, e nel 1996 Bruno aspetta in macchina con Valerio Mastandrea e Antonello Fassari, scritto con Suso Cecchi d Amico. Nel 1997 fonda La Casa dei Racconti, compagnia di cui è drammaturgo, producendo da sé i suoi nuovi spettacoli, Tribù (2000), Mondo Secondo (2002), Orienti (2004), I sonetti di Shakespeare (2005), Bambinacci (2007). Con la compagnia emigra fino in Spagna, Francia, Egitto, Rwanda, Svizzera; nel 2007 nasce il circuito teatrale Il Cammino dei Racconti, con dodici teatri in Provincia di Rieti, di cui ha la direzione artistica. Il suo dramma How long is now, è finalista segnalato al 50 Premio Riccione per il teatro italiano. È attore di cinema, avendo lavorato tra gli altri con registi come David Frankel (regista de Il Diavolo veste Prada ) Marco Risi (Fortapasc), Woody Allen (The Bop Decameron), Daniele Vicari (Diaz-don t clean up this blood), Stefano Sollima (Romanzo Criminale). In teatro, ha girato tutta l Italia con lo spettacolo L Ebreo, di cui è stato protagonista con Ornella Muti.

DUE PAPI IN VATICANO di Enrico Bernard Il testo completo può essere richiesto a entertainmentart@gmx.net o scaricato da Amazon, Kindle http://www.amazon.it/due-papi-vaticano-enrico-bernardebook/dp/b00olqnu0g BeaT entertainmentart Speicherstrasse 61 9043 Svizzera finito di stampare in formato ebook il 16 ottobre 2014 ISBN 978-3-03841-020-1 PROLOGO E PRIMA SCENA DELLA COMOEDIA Personaggi: Papa Umberto (il Papa Emerito) Papa Simone (il Papa Effettivo) Suor Maria che compare anche come Camerlengo Prologo Frate Indo Ovino Suor Padre Mariano I L'azione si svolge nello studio pontificio nella Santa Sede. Le foto sono di Enrico Bernard

PROLOGO: Scherza con i fanti, ma lascia stare i santi dice un proverbio antico, fonte di saggezza, chè non si gioca con la fede e i suoi giganti da cui dipende dell'umanità ogni salvezza. Ma noi siam certi che anche Nostro Signore Gesù, sempre sia lodato, si farebbe quattro risate e scenderebbe sulla terra ad applaudire noialtri guitti, di questa parodia soddisfatto, la qual sinceramente è uno spasso da morire, chè come dice Sant'Agostino ridere fa bene sia al corpo che allo spirito, e rende migliori se si riesce a non far la faccia troppo seria, visto che la vita non sempre è rose e fiori e l'allegria è in fondo l'arma di chi spera. Abbiate compassione per i commedianti: non si tratta ovviamente di due veri santi, ma d'un paio di normalissimi esseri umani che devono cercare d'arrivare a domani con la loro arte comica e i loro scherzi vani. Nel giudizio finale vogliate tener presente che perfino i giullari e i comici medioevali potevano arrischiare di scherzare coi Vangeli spesso col permesso dell'autorità del Vaticano, non per dileggiarne il profondo senso arcano, ma per far sì che si diffondesse il Suo Verbo con l'ingenuità del bimbo che imparando gioca e col sorriso - di Nostro Signore si fa servo. Come il tiranno non s'offende per la parolina che scappa al suo buffone, pur la Maestà divina perdona a chi giocando davanti a Lui s'inchina. Così se pur nella nostra recita qualche scena può sembrare un po' blasfema e molto scema, perdonateci con questa nostra dedica sincera a Colui che dall'inverno fa sbocciar la primavera e trasforma due stolti commedianti fuorviati in due Papi che risultano molto più simpatici. Comunque, se l'opera non è di vostro gradimento, hè ci trovate dentro troppo spirito trasteverino, un misto d'humor inglese e caratteraccio fumantino, sappiate che a Roma spesso si scherza con i santi - e la Curia Romana non viene trattata con i guanti.

ATTO PRIMO Scena 1 Due imponenti (e un po' spettrali) sedie papali nella penombra. Immobile tra le due sedie la minuta figura di Suor Maria pare una statua di cera, scarna e livida. In sottofondo, anche se distante e ovattato, un canto gregoriano. Tutto resta per qualche istante in un'atmosfera di solenne immobilità. Poi Suor Maria controlla la posizione delle due sedie papali, ne misura l'esatta simmetria. Ne sposta una millimetricamente, poi l'altra, quindi rimette a posto la prima. Conclusa l'operazione, la suora apre un panneggio che nasconde un finestrone in alto da cui entra un po' di luce del giorno. Dai tendaggi smossi cade una fitta polvere. SUOR MARIA: Madre Santissima! - Quante volte mi sono raccomandata con gli addetti alle pulizie: la polvere! la polvere, per l'amor del cielo! State attenti alla polvere, pulite bene, spazzolate con cura, scopate! (si fa il segno della Croce) Lo so, lo so che si è accumulata e annidiata dovunque in millenni di storia che non la si può eliminare con una botta e via (si ferma di colpo rendendosi conto di aver pronunciato un termine ambiguo) cioè, con una sveltina Satana oggi ce l'ha con me, dovrò sciacquarmi almeno tre volte la bocca con l'acqua santa, fortuna che ne ho sempre un po' per qualsiasi emergenza (estrae una borraccia, fa dei gargarismi e sputa l'acqua in un vaso)... Papa Simone è allergico alla polvere, poverino. Sarà pure polvere dei secoli ricca di significato, ma lui comincia lo stesso a starnutire come un trombone del Giudizio e poi gli viene un attacco d'asma che sembra la canna fumaria di un drago sputafuoco col raffreddore! Mi toccherà scopare accidenti al diavolo che mi fa dire certe cose! (fa ancora un gargarismo) passare lo straccio, a me che ho da attendere a due, ben due, Santità: quella Emerita e quella Effettiva! (estrae un fazzoletto e comincia a spolverare gli schienali dei seggi) Non ne bastava uno di Pontefice: "che vuole che sia - mi fa il Camerlengo che bada alla cassetta delle elemosine - una Santità in più per lei, Suor Maria, che è tanto devota a Nostro Signore Gesù Cristo, sempre sia lodato." Già! ti pare che sia la stessa cosa, uno in più uno in meno, come se fossero i posti a tavola di quel famoso musical. Dio solo sa che fatica correre appresso a questi due bambinoni, che il cielo li abbia entrambi in gloria: come tutti i grandi uomini sono pieni di nevrosi, abitudini, necessità, esigenze, fobie, petulanze, flatulenze malattie e stati comatosi fisici e psichici cui badare, alleviare, consolare, lenire e lasciamo perdere, tanto il destino di noi suore è sempre quello di portare la Croce e non cantare mai la messa. Scena 2 Si avvicina il brusio del corteo papale. Suor Maria si infila il fazzoletto nella manica, dopo essersi soffiata rumorosamente il naso. Quindi apre prima un pesante portone a destra, poi uno a sinistra. Dalle due aperture entra un fascio di luce che illumina i seggi papali. Suor Maria si rimette nella posizione iniziale tra i due troni ed incrocia le braccia silenziosamente composta. Entra Papa Umberto. È un vecchietto malconcio con abito papale e papalina bianca. Si appoggia su un bastone da passeggio ed è piuttosto accaldato come se venisse da una passeggiata nei giardini vaticani. Giunto al centro della scena si ferma di colpo. Si guarda intorno con aria furtiva e, non notando la presenza di Suor Maria sempre immobile nella penombra, estrae dalla fascia che gli stringe il pancione una borraccia tascabile da cui tracanna avidamente. Suor Maria, senza profferire parola, si fa il segno della croce scandalizzata.

Ancora ignaro di essere osservato, papa Umberto si dirige verso la sedia papale di destra. La studia con circospezione senza assidersi ancora. Si accorge che le sedie papali sono due. Scuote il capo: quale sarà la sua? Alzando lo sguardo si ritrova faccia a faccia con lo sguardo immobile di Suor Maria. Fa uno scherzetto per vedere se è viva e vegeta. Suor Maria resta immobile. PAPA UMBERTO: Toh, c'è anche la statua della Befana! Un'usanza pagana assecondata dalla religione cattolica (starnutisce) Etcì! SUOR MARIA: (restando immobile) Salute. PAPA UMBERTO: Chi ha parlato? La statua della Befana? Ma no, è imbalsamata sembra impagliata come quelle befanine sulla scopa che vendono a Piazza Navona Devo aver sentito la mia Befana interiore la coscienza che trasporta pure essa un sacco di nero carbone Poveri noi peccatori!... Dobbiamo sederci per mediatare. E meditando riposare. - Uhm, due sedie (Va a studiare attentamente anche l'altra sedia.) Hanno scambiato la liturgia di San Pietro per Taxi a due piazze Quale sarà quella di mia competenza? (Si mette gli occhialetti per vedere se da qualche parte c'è scritto il suo nome) Saranno almeno ugualmente comode? Biografia di Enrico Bernard 1955 Nasce a Roma l 11 novembre. 1975 Si iscrive alla facoltà di Lettere e Filosofia e segue corsi di filosofia, linguistica, psicologia, pedagogia e letteratura tedesca. Dopo aver studiato chitarra classica, composizione ed aver suonato in varie band, comincia a scrivere ballate teatrali musicali esibendosi nei luoghi cult della Roma off come il Folkstudio. Riscrive in versione musical-rock la seconda parte del Faust di Goethe. 1978 Il giornalista Giuseppe Fiori lo chiama a collaborare alle pagine culturali di Paese Sera, dove lavorerà per alcuni anni occupandosi di cultura e di temi scottanti come Massoneria e P2, traffici di armi. Diventa responsabile del quotidiano per tutto il settore della lingua, cultura e politica tedesche. 1979 Elio Filippo Accrocca pubblica una sua poesia su sulla rivista poetica Porta Portese. 1980 Si laurea e in filosofia con una tesi su Idelogia piccolo borghese e violenza politica da Lutero alla Rote Armeé Fraktion attraverso Goethe e Schiller. La tesi sarà pubblicata nel 1986 e nel 2009 diventa testo base nel corso di Estetica del 68 all università di Milano. 1982 Continua a scrivere ballate, poesie e testi teatrali. Svolge attività di lettore per il settore germanistica per gli Editori Riuniti e cura una rubrica letteraria sul settimanale sportive Totocalcio. Viene pubblicato sul mensile di teatro Ridotto il dramma Prigioniero della sua Proprietà. Elio Filippo Accrocca pubblica alcune sue poesie su Carte d Europa. 1983 Avvia una collaborazione con la Eri edizioni Rai, dove per 13 anni si occuperà di promozione libraria, attività editoriali e creazione di nuove riviste come Moda e King. 1984 Debutta a Roma il suo dramma musicale faustiano Mille e non più mille. Tommaso Chiaretti, Giorgio Prosperi, Aggeo Savioli, Franco Cordelli gli dedicano importanti recensioni. 1985 - Fonda un nuovo spazio off romano, l Aut-Aut dove debutta il suo dramma politico Il pentapentito. 1986 Va in scena a Roma, Napoli, Crotone, Salerno e Taranto il dramma Tre operai tratto dall omonimo romanzo del padre Carlo Bernari. Traduce Il gatto con gli stivali e Il mondo alla rovescia di Ludwig Tieck. Le traduzioni escono nella raccolta Fiabe Teatrali edita da Costa&Nolan. 1987- Da cosa nasce cosa va in scena a Roma. Il testo, il primo della trilogia S-naturalista. Renzo Tian sul Messaggero di Roma del 14 ottobre gli dedica una recensione di grande spessore. 1988 Fonda la casa editrice per il teatro E&A editori associati (poi trasformatasi in E&A entertainmentart). Esce la prima edizione del suo volume Autori e drammaturgie, prima enciclopedia del teatro italiano della seconda metà del 900. Traduce Faust-ein Fragment di Adelbert von Chamisso che viene pubblicato con un suo saggio introduttivo sul quadrimestrale Ariel. 1989 Autori si nasce va in scena a Roma. Traduce Il Principe Zerbino di Ludwig Tieck per la E&A editori associati. Traduce Il viaggio intorno al mondo di Adelbert von Chamisso, e ne cura l edizione con un saggio introduttivo per Guida editori 1990 I creativi debutta a Roma. Traduce il saggio di Eckermann Come di diventa poeti per editori associati. 1991 Va in scena a Roma Aspettando il 68. 1992 Magnetic Theater Play vince il premio dell Istituto del dramma italiano. L opera va in scena con grande successo a Roma: Emilia Costantini sul Corriere della Sera parla di un odissea degli insetti sui livelli di Flaiano e Campanile. Il testo viene pubblicato da Ridotto. Il successo sarà bissato nello stesso anno da Display che ottiene

un accoglienza entusiastica Va in scena Prigioniero della sua Proprietà con Giuseppe Marini nel ruolo di protagonista. Nico Garrone su Repubblica dell 11 gennaio gli dedica una pagina intera. 1993 Ridotto pubblica il manifesto- saggio sul Teatro S-naturalista che viene illustrato da un pittore d eccezione: Dario Fo. 1994 Debutta a Roma La commedia dell Usignuolo. Fonda in Svizzera la casa editrice E&A Verlegr Gmbh, dedicandosi alle traduzioni di opere italiane e alle ristampe anastatiche di testi teatrali antichi e rari. 1995 Un mostro di nome Lila va in scena a Roma. Emilia Costantini sul Corriere della Sera parla di un gioiello della drammatugia italiana. 1996 Va in scena a Roma con la regia di Giuseppe Marini La voragine. Paolo Petroni nell Annuario Siae giudica il lavoro uno dei migliori esempi della drammaturgia italiana contemporanea. 1997 La versione tedesca di Un mostro di nome Lila (Ein Ungeheuer namens Lila) va in scena a Zurigo, Berna e Vienna nella traduzione di Sabine Heymann. Fonda in Svizzera il centro d arte e cultura Exposé. 1999 realizza il film dal suo omonimo dramma Un mostro di nome Lila. Il film che rappresenta una commistione di generi, interpretato da una pornostar come Eva Henger da un attore classico come Arnoldo Foà suscita polemiche al Festival di Locarno. Il film sarà riproposto l anno successivo in tutte le sale del Canton Ticino e uscirà in Italia in ben sette edizioni homevideo. 2000 - Realizza il film Il giuoco dei sensi che esce in sala in Svizzera e in homevideo in Italia. 2001 Gira il documentario Pubblico e teatri nel Lazio parte 1 e 2. Realizza nella collana Corti Circuiti Erotici diretti da Tinto Brass il mediometraggio tratto da un suo soggetto Benedetta trasgressione!. 2004 Scrive soggetto e e sceneggiatura del film di Franco nero Forever blues. Esce su Vivaverdi un suo intervento sulla drammaturgia contemporanea. 2005 Il suo poema drammatico Mary Shelley e Frankenstein va in scena a Roma. Tiene una conferenza sul Teatro S-naturalista negli Stati Uniti al Middlebury College che sarà pubblicata da Metauro in La scuola italiana di Middlebury. 2006 Big Bang va in scena a Roma. Esce per l editore canadese Soleil Publishing una trilogia del suo teatro. Pubblica sulla rivista Studi germanici diretta da Paolo Chiarini il saggio Pirandello e Tieck: alcuni confronti testuali. Il suo intervento Esiste un teatro neorealista? al convegno di Venezia Ripensare il neorealismo viene pubblicato da Metauro negli atti. Tiene un corso al Middlebury College nel Vermont (Usa) su Machiavelli e Goldoni. Tiene una conferenza alla Toronto University e alla University of Kingstone in Canada. Pubblica su Esperienze letterarie Bernari e il cinema. 2007 Realizza il film Oniris. Al Middlebury College è ospite di un corso sul neorealismo. Va in scena a Roma la commedia Holy money. Viene riallestito al Teatro di Roma il dramma Tre operai. 2008 Torna in scena Aspettando il 68. Pubblica su Cultura e comunicazione un saggio su Goldoni. Viene nominato direttore artistico del Middlebury College dove tiene un corso sul teatro politico, allestisce al teatro di Middlebury i Misteri e le laudi medievali. 2009 Insegna al Middlebury College storia del teatro. Allestisce negli Stati Uniti la sua commedia inedita in Italia Knut l orso partenopeo. Avanguardia pubblica il suo saggio su La figura del giovane nella letteratura italiana contemporanea. 2010 La Voragine va in scena a Napoli. Continua ad insegnare storia del teatro al Middlebury College dove mette in scena Tre operai. Esce su Studi Novecenteschi il suo saggio su Bernari giallista. Tiene una conferenza all Università di Zurigo. Pubblica su Esperienze letterarie un altro saggio sul giallo in Bernari. 2011 Holy money debutta in teatro a New York. Tiene conferenze in numerose università degli stati Uniti tra cui l Indiana University, Stony Brook a New York, la Florida University e ancora alla Toronto University. Esce su Campi Immaginabili il saggio Corrado Alvaro e Carlo Bernari: storia epistolare di una quasi trentennale amicizia. 2012 Va in scena a Roma Assolo contro la ndrangheta. Il dramma si avvale della collaborazione storica di Antonio Nicaso. Dirige la messa in scena del suo poema drammatico Mary Shelley e Frankenstein con Valentina Corti. Realizza il film in inglese da Holy money col titolo di The last Capitalist. Il film esce a Toronto e a New York e viene presentato al Filmvestival dell Università dell Indiana (USA). Pubblica con l editore Metauro il saggio Le radici udaiste del neorealismo. Pubblica la prima raccolta di poesia Buchi nella sabbia. <Luciedombre> pubblica il saggio su Bernari scrittore di cinema. Esce per i tipi della Bulzoni la commedia Holy money. Esce in edizione ebook la commedia La voragine per i tipi delle edizioni Insula di Zurigo. Inizia l attività di critico teatrale per il magazine online <Saltinaria>. 2013 - Assolo contro la ndrangheta va in scena al Teatro Giglio di Lucca. A Roma dirige il suo dramma La notte di Lila (Un mostro di nome Lila). Melania Fiore mette in scena Rosa e la Calabria saudita versione monologo di Assolo contro la ndrangheta. Pubblica il saggio su Holy money: il Dio Unico del Denaro nel volume Mascolinità all italiana: cinema, teatro letteratura (a cura di Renato Ventura) edito da <Nerosubianco>. La <Rivista di Studi Italiani> pubblica la commedia Holy money in italiano, inglese, francese e tedesco. Esce su <Ridotto> il saggio Teatro e follia. <Campi Immaginabili> pubblica il saggio su La fotografia nella narrativa di Carlo Bernari. A Roma torna in scena un altra versione di Un mostro di nome Lila col titolo Lila e la Donna-Lupo. Esce l intervento sulla drammaturgia contemporanea Le regole dei quattro perché nel volume del Premio di Teatro Fersen edito da <Edizionicorsare>. Pubblica per le edizioni <entertainmentart> il testo Assolo contro la ndrangheta. Pubblica in formato ebook per le edizioni <entertainmentart> le novellizzazioni di Rosa e la Calabria Saudita e The last Capitalist tratto dalla sua commedia Holy Money. 2014 - Pubblica su <Ibidem>, mensile letterario dell Università di Zurigo, un saggio sul sonetto. Il 18 dicembre tiene una lectio magistralis alla Casa dei Teatri, Villino Corsini, A che serve il teatro? Pubblica su <Italica> (n. 2 Marzo 2014) il saggio in inglese su Pirandello e Tieck. Esce su <Forum Italicum> il saggio sull'origine della lingua italiana L'italiano ha mille anni. Cura le novellizzazioni delle sue principali opere teatrali che escono per le edizioni BeaT. Per le edizioni Beat pubblica il volume I più segreti legami - sinergie neorealiste nel carteggio Bernari Zavattini (1932-1982).