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Uno sguardo sintetico alle cifre complessive della provincia Le statistiche ufficiali dell ISTAT informano che al 31 dicembre 2008, data a cui si riferiscono tutti i dati presentati in questo documento, il numero degli stranieri 1 residenti in provincia di Bergamo ha oltrepassato la soglia delle 100.000 unità (per la precisione 102.119), pari al 9,5% dell'intera popolazione residente. Il dato percentuale è di poco più alto della media regionale, attestata al 9,3%, e di tre punti percentuali sopra la media nazionale. Nel capoluogo di provincia gli stranieri sono quasi 14.000, arrivando a sfiorare in termini percentuali la quota del 12%. L'incremento del numero di stranieri nel triennio 2006-2008, periodo intercorso dalla data cui si riferisce il precedente Rapporto sull Immigrazione, è stato di poco più di 30.000 unità, ovvero il 42,3% delle presenza registrate all inizio del periodo considerato. Gli stranieri di sesso maschile ammontano al 54,8%, in diminuzione di tre punti percentuali rispetto al valore precedente, mentre la quota dei minorenni cresce di poco arrivando al 26,2% delle presenze totali. 1 I dati presentati in questo documento sono il risultato di elaborazioni ad hoc sui dati trasmessi dagli Uffici Anagrafici dei 244 Comuni della Provincia all ISTAT che poi li pubblica annualmente sul sito demo.istat.it, e, limitatamente alla presenza di minori stranieri suddivisa per nazionalità, su quelli rilevati a cura della Prefettura di Bergamo.

I paesi di provenienza La Figura 1 mostra la serie storica del numero di stranieri residenti in provincia nell ultimo quinquennio 2004-2008, suddivisi in primi-comunitari, neo-comunitari 2, europei ed extraeuropei. Il grafico, oltre a mostrare la ripartizione per area di provenienza, evidenzia come per tutte le componenti la crescita in termini assoluti delle presenze sia stata pressoché costante nel tempo, con l eccezione del salto compiuto dal numero dei neocomunitari nel 2007 dovuto soprattutto all ingresso della Romania nell Unione Europea e al conseguente cambio di normativa regolatoria dei flussi in entrata da quel paese. La differente inclinazione dei segmenti di retta indica indica la diversa velocità di crescita delle componenti considerate: quasi nulla per quella dei primi-comunitari, decisa per gli europei, molto sostenuta per gli extra-europei. Figura 1. Serie storica degli stranieri residenti in provincia di Bergamo nel periodo 2003-2008, suddivisi per area di provenienza 70000 60000 50000 40000 30000 unione europea (primi 15 stati membri) unione europea (nuovi stati membri dal 2004) altri stati europei 20000 altri continenti 10000 0 2004 2005 2006 2007 2008 Complessivamente, al 31 dicembre 2008 gli stranieri neo-comunitari ammontano a poco più di 15.000, quelli provenienti da altri paesi europei sono quasi 22.000 mentre i cittadini dei paesi non europei prevalgono con più di 63.000 unità. Del tutto marginale è la presenza di stranieri cittadini dei 15 primi stati membri dell Unione Europea, che non arriva alle 2.000 presenze. L incremento assoluto nell ultimo anno è stato pari a circa 12.600 unità, di cui quasi 7.300 extra-europei, poco più di 2.600 neo-comunitari e poco meno di 2.600 europei extracomunitari. Passando ad esaminare i collettivi dei singoli paesi di provenienza, la Tavola 2 offre un utile prospetto sintetico. Per i primi quindici paesi classificati in ordine decrescente per 2 Per semplicità sono considerati neocomunitari tutti i 12 paesi entrati a far parte dell Unione Europea nel 2004 e nel 2007.

numero di presenze, sono indicati: il numero di residenti, il numero presunto di presenze totali calcolato in base ai tassi stimati di irregolarità pubblicati nell ultimo rapporto ISMU, il peso percentuale degli stranieri di sesso maschile e quello dei minorenni 3. Presenze assolute e percentuali cumulate sono poi riportate nella seguente Figura 3. Rispetto alla situazione di tre anni antecedente, le principali differenze nell ordine e nella composizione riguardano la Romania, che è salita di due posti in graduatoria, dal quarto al secondo, per effetto del già citato ingresso nell Unione Europea e un generale ma piccolo avvicinamento dei tassi di mascolinità verso la soglia di equilibrio tra i due generi, mentre la quota di minorenni ha avuto variazioni discordanti da paese a paese. I primi quattro paesi insieme superano ancora il 50% delle presenze, e i primi quindici l 80% del numero complessivo di stranieri. 3 Il numero dei minorenni non è stato riportato per la Macedonia perché, come per altri Stati della ex Jugoslavia, le statistiche messe a disposizione della Prefettura di Bergamo indicano delle sensibili discrepanze rispetto a quelle fornite dall ISTAT in base ai dati raccolti dai Servizi Uffici Anagrafici Comunali.

Tavola 2. Ripartizione e composizione degli stranieri per i principali paesi di provenienza. Paese di cittadinanza regolari presenze totali stimate genere % maschile età % minorenni Marocco 19.104 22.480 57.4% 29.4% Romania 13.124 13.120 54.0% 16.5% Albania 11.956 13.740 54.9% 23.3% Senegal 8.739 10.040 74.2% 20.0% India 7.069 8.220 61.4% 28.1% Bolivia 3.381 4.230 39.6% 26.1% Ucraina 3.045 3.630 22.0% 8.6% Pakistan 2.559 3.010 68.0% 24.6% Cina 2.437 2.900 50.6% 28.6% Egitto 2.209 2.690 72.3% 19.2% Tunisia 2.048 2.350 62.6% 29.8% Macedonia 1.734 2.020 55.1% N.Disp. Ghana 1.684 1.980 54.9% 24.2% Costa d'avorio 1.631 1.850 57.9% 26.1% Ecuador 1.552 1760 39.9% 23.7%

Figura 3. Presenze assolute e presenze percentuali cumulate di stranieri per i principali paesi di provenienza. 25 000 100% 90% 20 000 80% 15 000 70% 60% numero residenti 10 000 5 000 50% 40% 30% 20% numero irregolari (stima) presenze perc.cumulate (residenti) 10% 0 0% Marocco Romania Albania Senegal India Bolivia Ucraina Pakistan Cina Egitto Tunisia Macedonia Ghana Costa d'avorio Ecuador

La struttura demografica La sovrapposizione della piramide delle età dell intera popolazione provinciale con quella formata dai soli stranieri, illustrata nella Figura 4, conferma, come nelle precedenti versioni del Rapporto Immigrazione, l'enorme divario tra la struttura demografica delle due popolazioni. In particolare, negli stranieri la percentuale degli anziani è del tutto trascurabile (le persone con almeno 65 anni sono l 1,6% del totale), mentre sono fortemente sovrarappresentate rispetto all intera popolazione le classi di età centrali, fino ai 45 anni negli uomini e fino ai 40 nelle donne. Da notare anche che la prima classe di età, quella dei bambini prima dei 5 anni, ha un incidenza percentuale doppia nella popolazione degli stranieri. Come già detto in precedenza, la popolazione degli stranieri presenta ancora un leggero squilibrio a favore della componente maschile, pari al 54,8%, in progressiva diminuzione rispetto al 56,8% di tre anni prima e del 58,1% di sei anni prima. Figura 4. Piramide delle età degli stranieri e dei residenti

Utilizzando i valori dei due indicatori sintetici già riportati nella Tavola 2, cioè la percentuale di soggetti di sesso maschile e quella di minorenni, è possibile offrire un quadro sintetico della composizione per sesso ed età dei principali collettivi nazionali. Nel diagramma cartesiano in Figura 5 4, la posizione di ciascun paese indica in senso orizzontale la percentuale di maschi, e in senso verticale dal valore della percentuale di minorenni. In basso a sinistra si riconosce un nutrito gruppo di paesi sudamericani e dell est europeo, caratterizzati da una forte prevalenza della presenza femminile adulta, mentre a destra si collocano i paesi, principalmente africani e asiatici, con le più alte percentuali delle componente maschile. Interessante notare che allontanandosi dalla linea verticale che rappresenta l equilibrio tra i due sessi, i collettivi a forte presenza maschile registrano mediamente una percentuale di minori ben più alta di quelli a forte prevalenza femminile. Figura 5. Rappresentazione grafica dei principali paesi di provenienza rispetto alla composizione per sesso e al peso della componente minorile 40% % minorenni 30% 20% 10% Bolivia Ecuador Colombia Peru' Marocco Tunisia Cina Burkina Faso Algeria India Ghana Costa d'avorio Pakistan Bosnia Albania Bangladesh Filippine Senegal Sri Lanka Nigeria Egitto Bulgaria Romania Rep. Dominicana Argentina Russia MoldovaEtiopia Croazia Cuba Polonia Ucraina Brasile 0% 0% 20% 40% 60% 80% 100% % maschi 4 Nel grafico sono considerati i paesi con una presenza assoluta superiore alle 200 unità. Sono però stati esclusi i paesi dell Europa occidentale, per migliorare la leggibilità del diagramma, e diversi paesi che una volta facevano parte della Jugoslavia, perché le implicazioni giuridiche e normative della serie di eventi che hanno riguardato l area balcanica non hanno permesso di rilevare cifre affidabili.

La distribuzione nel territorio della provincia La Figura 6 mostra la distribuzione degli stranieri nei Comuni della Provincia, sia in termini assoluti (descritta dalla dimensione dei cerchi) sia relativa (descritta dal colore dei cerchi). La scala dei colori usata nella mappa è la stessa usata nel precedente Rapporto Immigrazione 5, per evidenziare la diffusa crescita della presenza percentuale in tutto il territorio provinciale a sud delle valli più settentrionali. Figura 6. Distribuzione degli stranieri nei Comuni della Provincia - Presenze assolute e percentuali 5 http://immigrazione.provincia.bergamo.it/la-distribuzione-in-provincia.html

La distribuzione degli stranieri a livello di Ambito è presentata nella seguente Tavola 7, dove, oltre alle cifre delle presenze assolute e relative, sono riportati anche gli stessi due indicatori visti nell analisi per nazionalità. Diventa così possibile fare qualche confronto tra i diversi territori. Tavola 7. Principali dati sulla distribuzione degli stranieri negli Ambiti della Provincia Ambito presenze genere età % su assolute % masch. % minori resid. 1 Bergamo 15.749 10,6% 48,8% 23,1% 2 Dalmine 13.401 9,6% 56,1% 25,0% 3 Seriate 6.758 9,3% 56,5% 24,4% 4 Grumello del Monte 6.700 14,2% 58,7% 29,7% 5 Valle Cavallina 6.906 13,2% 57,3% 28,3% 6 Basso Sebino 4.124 13,3% 57,9% 24,2% 7 Alto Sebino 3.148 10,1% 55,3% 23,7% 8 Valle Seriana 6.213 6,3% 52,0% 26,8% 9 10 V. Ser. Sup. - V. Scalve Valle Brembana 1.840 4,2% 50,1% 25,4% 1.175 2,7% 46,9% 24,4% 11 Valle Imagna 2.724 5,3% 50,1% 26,8% 12 Isola Bergamasca 11.849 9,3% 55,4% 27,5% 13 Treviglio 10.675 9,9% 56,5% 26,8% 14 Romano di Lombardia Totale Provincia 10.855 13,5% 57,1% 28,9% 102.117 9,5% 54,8% 26,2% Come già evidenziato nel precedente rapporto immigrazione, i dati confermano che dal punto di vista numerico le presenze più consistenti si concentrano, oltre che nell Ambito del capoluogo, a sud e a ovest, mentre le presenze percentualmente più consistenti si hanno, oltre che nell Ambito di Romano, a est del capoluogo. Le Valli confermano di essere poli di attrazione molto deboli, sia in termini assoluti che relativi. Con l'eccezione dell'ambito di Bergamo, gli stranieri di sesso maschile risultano prevalere nettamente su quelli di sesso femminile proprio in quegli ambiti dove è maggiore l incidenza degli stranieri sulla popolazione residente. Per quanto riguarda la percentuale dei minorenni la variabilità territoriale è più ridotta; l Ambito di Bergamo registra il valore più basso mentre l Ambito di Grumello del Monte il più alto, che sfiora il 30%.

Oltre che la distribuzione degli stranieri nel loro complesso, è interessante investigare anche la distribuzione geografica dei singoli collettivi di stranieri. A questo proposito la Figura 8 offre un quadro riassuntivo della presenza di stranieri delle sette principali nazionalità e della categoria residuale negli ambiti della provincia. Nel grafico tabellare, le dimensioni dei cerchi sono proporzionali alle presenze assolute, come nella mappa delle pagine precedenti, mentre il loro colore indica lo scostamento del dato percentuale rispetto alla media provinciale. Vengono così evidenziati quegli ambiti che si caratterizzano per una marcata presenza di alcuni collettivi. In particolare, limitandosi a commentare i dati più significativi (in rosso i casi che in termini percentuali superano di due volte e mezzo la media provinciale), l Ambito di Bergamo è contraddistinto dalla forte presenza del collettivo Boliviano, gli indiani risultano concentrati soprattutto negli Ambiti di Grumello e della Valle Cavallina, mentre nell Ambito della Valle Seriana Superiore e Valle di Scalve il collettivo ucraino, seppur di modesta consistenza numerica, è fortemente rappresentato rispetto all intera popolazione degli stranieri. Il collettivo più numeroso, cioè quello marocchino, si conferma come quello distribuito più uniformemente su tutto il territorio provinciale, essendo sottorappresentato solo nell Ambito di Bergamo.

Figura 8. Distribuzione degli stranieri negli Ambiti della Provincia suddivisi rispetto ai principali paesi di provenienza Ambito Marocco Romania Albania Senegal India Bolivia Ucraina altri 1 Bergamo 2 Dal mine 3 Seriate 4 Grumello del Monte 5 Valle Cavallina 6 Basso Sebino 7 Alto Sebino 8 Valle Seriana 9 10 V. Ser. Sup. - V. Scalve Valle Brembana 11 Valle Imagna 12 Isola Bergamasca 13 Treviglio 14 Romano di Lombardia fino a volte la media tra e volte la media tra e volte la media oltre volte la media

Gli immigrati di seconda generazione Parlare di immigrati di seconda generazione significa essenzialmente parlare di stranieri nati in Italia. Si tratta infatti dei soggetti nati in famiglie che verosimilmente hanno deciso di stabilirsi definitivamente in Italia, o di rimanervi per un lungo periodo di tempo, e che, inseriti come tutti gli altri bambini italiani nelle strutture scolastiche per l infanzia, imparano, o dovrebbero imparare, a esprimersi nella lingua italiana senza difficoltà. Per fare qualche considerazione di carattere quantitativo sugli stranieri di seconda generazione occorre prima valutare nel dettaglio i dati sul bilancio demografico e sulla struttura per età forniti dall ISTAT. Si veda a questo proposito la Tavola 9, che riporta per gli stranieri la serie storica del numero di nascite, dei soggetti minorenni e di quelli nati in Italia negli ultimi anni. Per evitare infatti di includere nell analisi soggetti adulti che, pur essendo nati in Italia, non hanno chiesto e/o ottenuto la cittadinanza 6, conviene fare riferimento convenzionalmente agli stranieri della minore età nati in Italia. Tavola 9. Serie storica del numero di nascite, di minorenni e di nati in Italia nella popolazione degli stranieri residenti anno nati minorenni al 31/12 nati in Italia al 31/12 7 % nati qui su minorenni 2002 1.002 9.894 N.D. 2003 1.063 11.906 N.D. 2004 1.614 15.188 N.D. 2005 1.733 17.902 N.D. 2006 1.914 20.216 11.232 55.6% 2007 2.176 23.370 13.549 58.0% 2008 2.556 26.711 15.820 59.2% Come si può vedere, il numero dei nati è cresciuto negli ultimi sei anni di due volte e mezzo, passando dalle circa mille unità del 2002 alle più di duemilacinquecento unità del 2008. Un incremento percentuale appena di poco superiore ha registrato il numero dei minorenni, che erano quasi 10mila nel 2002 e sono diventati quasi 27mila nel 2008. In una popolazione chiusa, cioè in una popolazione senza movimenti migratori, la serie storica del numero dei nati permetterebbe, a meno di errori di approssimazione trascurabili 8, di conoscere il numero complessivo dei soggetti nati in Italia. Purtroppo, come accade in tutti i casi reali, la popolazione straniera non è una popolazione chiusa, ma anzi è soggetta a flussi migratori, in entrata e uscita, piuttosto consistenti 9. Risulta così impossibile fornire delle stime attendibili sul numero complessivo dei nati in Italia tra gli stranieri della minore età, perché sul numero di nati in Italia poi emigrati così come sul numero di immigrati nati in altro Comune si potrebbero fare solo congetture plausibili ma difficilmente verificabili. 6 E il caso per esempio dei soggetti nati in Italia e oggi ivi residenti ma cittadini di altro stato che non chiedono la cittadinanza italiana per mantenere dei benefici che la cittadinanza d origine conferisce loro. 7 Purtroppo i dati sono disponibili solo a partire dall anno 2006. 8 Occorrerebbe infatti tenere conto del numero di decessi intervenuti nel periodo e nelle fasce di età considerate, la cui entità numerica però si può considerare marginale. 9 Per esempio, nel corso del 2008 la popolazione provinciale degli stranieri ha registrato un saldo naturale (differenza tra nascite e morti) positivo di 2.457 unità, un saldo migratorio interno (differenza tra trasferimenti da e verso altro Comune italiano) positivo di 1.213 unità, un saldo migratorio esterno (differenza tra trasferimenti da e verso stati esteri) positivo di 10.940 unità. A sua volta il saldo migratorio interno è il risultato di 9.248 iscrizioni da altri Comuni e 8.035 cancellazioni per altri Comuni.

D altra parte, il numero degli stranieri nati in Italia, che l ISTAT raccoglie a livello comunale dal 2006, si riferisce agli stranieri di tutte le età, e non solo ai minorenni. Tuttavia, è ragionevole stimare che, all interno del gruppo degli stranieri nati in Italia, l incidenza percentuale degli adulti sia inferiore al 2% e quindi trascurabile 10. Sulla base di questo assunto, è plausibile calcolare la percentuale di stranieri minorenni nati in Italia come rapporto tra il numero degli stranieri nati in Italia e il numero di minorenni 11. Secondo i dati della Tavola 8, tale percentuale arriva a sfiorare la quota del 60%, in leggero aumento rispetto ai due anni precedenti. In altre parole, sei stranieri minorenni su dieci, pari a circa 15.000 soggetti, sono nati in Italia, rappresentando il gruppo degli stranieri di seconda generazione che presumibilmente ingrosserà le sue fila negli anni a venire. 10 La stima, peraltro per eccesso, si basa sui dati relativi ai Comuni di Bergamo, Seriate e Sarnico, di cui si ringraziano i funzionari per le informazioni e le spiegazioni ricevute. 11 In termini tecnici, l indicatore ottenuto non è un vero rapporto di composizione, dal momento che a numeratore possono essere conteggiati dei soggetti non considerati nel denominatore. Come già spiegato, tuttavia, la differenza si può considerare irrilevante ai fini della presente esposizione.