STUDIO DEI MATERIALI GEOLOGICI USATI NEGLI EDIFICI. Con questo studio si è determinata la presenza o meno di minerali asbesti formi in alcuni edifici presso il comune di Santa Maria di Licodia. Tutti noi sappiamo che la Legge n. 257/1992 ha vietato l estrazione, l importazione, l esportazione, la commercializzazione e la produzione di amianto. Negli edifici costruiti prima del 92 è possibile trovare minerali asbesti formi che di per sé non provocano un pericolo per la salute alla popolazione. I rischi per la salute dipendono, dalla probabilità che il materiale rilasci nell aria fibre di amianto che possono essere inalate dagli individui. Se il materiale è in buone condizioni e non è manomesso, è estremamente improbabile che esista un pericolo apprezzabile di rilascio di fibre di amianto; se il materiale è danneggiato, in cattive condizioni o molto friabili o soggetti a interventi di manutenzione esiste il rischio potenziale di rilascio di fibre pericolose per la salute a causa delle correnti di aria, della movimentazione delle persone, delle macchine e della vibrazione degli edifici. La caratteristica più pericolosa di un materiale contenente amianto o minerali asbesti formi è la friabilità che secondo il DM del 94 sono i materiali che possono essere facilmente sbriciolati o ridotti in polvere con la semplice pressione manuale sono invece compatti i materiali duri che possono essere sbriciolati o ridotti in polvere solo con l impiego di attrezzi meccanici. Nel primo caso sono costituiti da intonaci o rivestimenti applicati a spruzzo a scopo antincendio, fonoassorbente o anticondensa, ma si possono trovare anche in controsoffitti o in cartoni e pannelli vicino impianti di riscaldamento, o ancora nelle guarnizioni delle porte tagliafuoco e nei tessuti antifiamma. Nel secondo caso sono manufatti in cemento-amianto, diffusi nell'edilizia (civile, industriale e agricola), in normali condizioni di esercizio rilasciano fibre con estrema difficoltà, perché l'amianto è legato in una matrice stabile. Una prolungata esposizione agli agenti atmosferici determina però la progressiva alterazione della matrice, ed un elevato potenziale di rischio legato al rilascio di fibre Discorso analogo può essere fatto per qualsiasi altro intervento di aggressione meccanica o chimica che, a qualunque titolo, possa interessare l'integrità della matrice cementizia di questi manufatti. Per valutare l effetto del rischio di rilascio delle fibre non bisogna ricorrere esclusivamente alla misura della concentrazione delle fibre, in quanto essa fornisce informazioni solo sulla situazione inerente al momento del campionamento, mentre il rilascio delle fibre può variare notevolmente nel tempo, in relazione al comportamento degli occupanti,
alle attività svolte in condizioni normali e straordinarie, alla manutenzione e ristrutturazione. Sopralluogo. Sono stati prelevati due campioni di intonaco e due di cemento, la cui scelta è stata motivata per la presenza di minerali asbestiformi che avrebbe provocato dei malesseri agli abitanti delle due abitazioni. Anche in questo caso la scrivente ha effettuato il sopralluogo per controllare in quali punti e in che condizioni si trovavano le case, non è stato possibile prelevare altro materiale. La scrivente ha fatto delle domande ad entrambi i proprietari delle abitazioni, e non è stato possibile effettuare le foto perché non le è stato concesso il permesso. Per una questione di Privacy, i proprietari non hanno voluto dare il consenso di divulgazione di foto dello stato dei luoghi. Solo uno dei due proprietari il Signor XXXX ha permesso di fare una foto (foto 6) dell esterno allo scopo di far mettere agli atti come si presenta una abitazione in cui si ha perdita di intonaco. Foto 6: particolare di parete della casa XXX con intonaco staccato. I campioni che riportano la sigla INT. 1 e CEM. 1 provengono da una casa costruita dopo il 92 quando è stato vietato l utilizzo di minerali asbestiformi nell impasto dell intonaco; quella con la sigla INT.2 e CEM 2 da un edificio costruito prima del 92.
Analisi e Risultati. Le analisi che sono state effettuate sono con il microscopio a scansione elettronica SEM. Risultati Campione di intonaco 1 (Sigla INT. 1) proveniente dalla casa XXX Immagine 5 : fibra di minerale asbestiforme Spettro 5: analisi chimica del minerale evidenziato
Immagine 6 : fibra di minerale asbestiforme Spettro 6: analisi chimica del minerale evidenziato
Immagine 7 : fibra di minerale asbestiforme Spettro7: analisi chimica del minerale evidenziato
Immagine 8 : fibra di minerale asbesti forme Spettro 8: analisi chimica del minerale evidenziato Dall analisi al SEM è possibile dire che nell intonaco sono presenti fibre di minerali asbesti formi. Non è stato possibile determinare la % delle fibre asbestiformi perché bisognerebbe svolgere l attacco acido dei campioni, essendo questo tipo di analisi distruttiva, il Giudice non ha disposto il permesso per poterla eseguire.
Campione di cemento 1 (Sigla CEM. 1) proveniente dalla casa XXX Immagine 9 : ricristallizzazione del cemento Spettro 9: analisi chimica del minerale evidenziato Nel cemento non sono stati ritrovati minerali con morfologia asbesti forme, ciò che si vede nell immagine è la ricristallizzazione secondaria del cemento stesso.
Campione di intonaco 2 (Sigla INT. 2) proveniente dalla casa YYY Immagine 10 : intonaco Spettro 10: analisi chimica del minerale evidenziato (spettro 1) Nell intonaco della casa YYY non sono stati trovati minerali asbesti formi.
Campione di cemento 2 (Sigla CEM. 2) proveniente dalla casa YYY Immagine 11 : cemento Spettro 10: analisi chimica del minerale evidenziato (spettro 1) Nel cemento della casa YYY non sono stati trovati minerali asbesti formi.
CONCLUSIONI. Nei campioni di intonaco della casa XXX, costruita dopo il 92 quando è entrata in vigore la legge di non utilizzare materiale contenente minerali asbestiformi, sono state trovate le fibre di minerali asbesti formi nell intonaco ma non nel cemento, mentre nei campioni di intonaco e cemento della casa YYY costruita prima del 92, non sono stati trovati minerali riconducibili a tipologie asbestiformi. Geol. Anastasia Scandurra