DISCIPLINARE PRESTAZIONALE DEGLI ELEMENTI TECNICI DEGLI IMPIANTI ELETTRICI E SPECIALI INDICE 1. CAVI PER BASSA TENSIONE... 3



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DISCIPLINARE PRESTAZIONALE DEGLI ELEMENTI TECNICI DEGLI IMPIANTI ELETTRICI E SPECIALI INDICE 1. CAVI PER BASSA TENSIONE... 3 1.1. ISOLAMENTO DEI CAVI UNI-MULTIPOLARI CON GUAINA - SIGLA DI DESIGNAZIONE... 3 1.2. ISOLAMENTO CAVI UNIPOLARI SENZA GUAINA - SIGLA DI DESIGNAZIONE... 3 1.3. PORTATA DELLE CONDUTTURE... 3 1.4. SEZIONI MINIME DEI CONDUTTORI DI FASE... 3 1.5. SEZIONI MINIME CONDUTTORI DI PROTEZIONE... 4 1.6. COEFFICIENTI CORRETTIVI... 4 1.7. PRESCRIZIONI SULLA POSA... 4 2. INTERRUTTORI-SEZIONATORI PER BASSA TENSIONE... 4 2.1. INTERRUTTORI IN SCATOLA ISOLANTE... 4 2.2. INTERRUTTORI MODULARI... 5 2.3. SEZIONATORI... 5 2.4. SEZIONATORI PORTAFUSIBILI... 5 3. CANALIZZAZIONI... 5 3.1. CANALI IN ACCIAIO ZINCATO... 5 3.2. CANALIZZAZIONI METALLICHE A FILO... 6 3.3. TUBAZIONI IN PVC PER POSA A VISTA... 6 3.4. TUBAZIONI IN PVC PER POSA SOTTO INTONACO... 7 3.5. CAVIDOTTI... 7 3.6. TUBAZIONI IN ACCIAIO ZINCATO... 7 3.7. CANALI IN PVC PORTACAVI E/O PORTAPPARECCHI... 7 4. SCATOLE - CASSETTE DI DERIVAZIONE... 8

4.1. GENERALITÀ... 8 4.2. SCATOLE DI DERIVAZIONE IN ESECUZIONE PER POSA A PARETE... 8 5. QUADRI ELETTRICI PER BASSA TENSIONE... 9 5.1. QUADRI PER DISTRIBUZIONE... 9 6. PRESE DI ENERGIA PASSO CEE PER USO INDUSTRIALE... 13 7. APPARECCHI DI COMANDO E PRESE A SPINA MODULARI PER USO CIVILE... 13 8. CORPI ILLUMINANTI... 14 8.1. PLAFONIERE STAGNE IN POLICARBONATO PER LAMPADE FLUORESCENTI... 14 8.2. CORPI ILLUMINANTI PER USO INTERNO... 14 8.3. Plafoniere autoalimentate per illuminazione di sicurezza... 14 9. IMPIANTO RIVELAZIONE INCENDI ED EVACUAZIONE... 15 10. IMPIANTO ALLARME EVACUAZIONE... 22 11. IMPIANTO TELEFONICO E CABLAGGIO STRUTTURATO... 23 11.1. CABLAGGIO ORIZZONTALE... 24 11.2. DORSALI TELEFONICHE... 25 11.3. INSTALLAZIONE DEI MATERIALI... 26 11.4. CERTIFICAZIONE E GARANZIA... 26 12. IMPIANTO DI MESSA A TERRA E EQUIPOTENZIALE... 27 13. PROTEZIONE CONTRO LE SOVRATENSIONI... 28

SPECIFICHE TECNICHE SUI COMPONENTI DA UTILIZZARE E MODALITA DI POSA 1. CAVI PER BASSA TENSIONE 1.1. ISOLAMENTO DEI CAVI UNI-MULTIPOLARI CON GUAINA - SIGLA DI DESIGNAZIONE L isolamento dei cavi uni-multipolari dovrà essere realizzato con un elastomerico reticolato di qualità G7 o G7M1 a seconda delle richieste dotato di guaina termoplastica; tale isolamento dovrà garantire: - la non propagazione dell incendio, secondo CEI 20-22 II o III (per quelli isolati in G7M1); - la non propagazione della fiamma, secondo CEI 20-35; - l assenza di gas corrosivi in caso d incendio, secondo CEI 20-37I e CEI 20-38; - una ridotta emissione di gas tossici e di fumi opachi in caso d incendio, secondo CEI 20-37II, CEI 20-37III e CEI 20-38 (per i cavi isolati in G7M1). Tali cavi dovranno sottostare al regime del marchio dell Istituto del Marchio di Qualità, avranno tensione nominale Uo/U=0.6/1kV e sigla di designazione FG7R (oppure FG7OR) FG7M1 0.6/1kV. 1.2. ISOLAMENTO CAVI UNIPOLARI SENZA GUAINA - SIGLA DI DESIGNAZIONE L isolamento dei conduttori dovrà essere realizzato con un elastomerico di PVC o gomma G9 a seconda dei casi, tale isolamento dovrà garantire: - la non propagazione dell incendio, secondo CEI 20-22 II o III (per quelli isolati in G9); - la non propagazione della fiamma, secondo CEI 20-35; - l assenza di gas corrosivi in caso d incendio, secondo CEI 20-37I e CEI 20-38; - una ridotta emissione di gas tossici e di fumi opachi in caso d incendio, secondo CEI 20-37II, CEI 20-37III e CEI 20-38 (per i cavi isolati in G9). L isolamento dei cavi unipolari utilizzati per la distribuzione dovranno avere conduttore in rame flessibile, dovranno sottostare al regime del marchio dell Istituto del Marchio di Qualità, e dovranno avere tensione nominale Uo/U=450/700V e sigla di designazione, N07V-K o N07G9-K. 1.3. PORTATA DELLE CONDUTTURE La corrente trasportata dai conduttori nell esercizio ordinario non deve fare superare ai conduttori stessi la temperatura limite stabilita nelle rispettive norme in relazione al tipo di isolamento usato ed alle condizioni di posa. I valori di portata massimi da assumersi in ogni caso devono essere quelli indicati dalla tabella UNEL in vigore. 1.4. SEZIONI MINIME DEI CONDUTTORI DI FASE Per la posa dei conduttori, si devono rispettare le raccomandazioni delle norme CEI del comitato CT20; la sezione minima da adottarsi è quella specificata nelle rispettive norme ed in ogni caso per tutti gli impianti alimentati direttamente con la piena tensione normale della rete di I categoria e per quelli alimentati a tensione ridotta (segnalazioni automatiche di incendi, antifurto, orologi elettrici, impianti elettroacustici, radiotelevisione, citofoni, interfoni e portiere elettrico), la sezione minima ammessa è di mm² 1,5 salvo diversa indicazione.

I conduttori debbono recare il Marchio di Qualità IMQ e la loro colorazione dovrà essere la seguente: TIPO DI CONDUTTORE conduttore di protezione conduttore neutro conduttore di fase COLORAZIONE ISOLANTE giallo-verde blu chiaro nero, grigio cenere, marrone I conduttori di neutro devono avere la stessa sezione dei conduttori di fase; nei circuiti con conduttori di sezione superiore a 16 mm² è ammesso il neutro di sezione ridotta (comunque non inferiore a 16 mm²) purchè il neutro assicuri le portate ordinarie e sia protetto contro le sovracorrenti secondo le regole contenute nella norma CEI 64-8. 1.5. SEZIONI MINIME CONDUTTORI DI PROTEZIONE Le sezioni dei conduttori di protezione devono rispettare le prescrizioni della norma CEI 64-8. 1.6. COEFFICIENTI CORRETTIVI Nel calcolo di verifica delle sezioni da usare, dovranno essere considerati i necessari coefficienti correttivi per le condizioni di posa e raggruppamento in conformità alle tabelle CEI-UNEL 35024/1. 1.7. PRESCRIZIONI SULLA POSA I cavi per segnalazione e comando se posati insieme a conduttori funzionanti a tensioni superiori devono essere isolati per la più alta tensione presente nel canale. Non è ammessa la posa di conduttori a tensioni diverse nelle medesime tubazioni. La posa dovrà rispettare le indicazioni fornite dal costruttore del cavo per ciò che riguarda le temperature di posa, i raggi di curvatura e lo sforzo di tiro applicabile. Ogni cavo dovrà essere segnalato nelle scatole di derivazione e lungo i percorsi in canale per individuare il circuito di appartenenza. La sigla apposta dovrà essere riportata sullo schema del quadro ed all ingresso della linea in morsettiera. 2. INTERRUTTORI-SEZIONATORI PER BASSA TENSIONE 2.1. INTERRUTTORI IN SCATOLA ISOLANTE Gli interruttori automatici di sezionamento e protezione del tipo scatolato con attacchi posteriori e/o anteriori, qualora previsto, debbono potersi corredare di dispositivo di apertura e chiusura motorizzato. Il loro potere di corto circuito nominale deve essere tale da garantire il perfetto coordinamento delle protezioni. I valori del potere di interruzione riportati negli schemi sono sempre da intendersi come valori della corrente di servizio Ics, secondo la definizione data dalle relative norme. Essi dovranno essere conformi alle norme CEI EN 60947.1, CEI EN 60947.2 e CEI EN 60947.3. In relazione al grado di inquinamento, dovranno essere adatti al grado di inquinamento III (definizione di cui alla norma CEI-EN 60947.1). La leva di manovra non può indicare la posizione di aperto se i contatti non sono effettivamente aperti e separati da una distanza sufficiente. Il grado di protezione dell apparecchio installato in quadro deve essere minimo IP40. Nella loro scelta si dovrà tenere conto dell'energia passante secondo quanto richiesto dalle norme CEI 64-8. Le portate saranno quelle indicate nei disegni allegati e le tarature sia termiche che magnetiche dovranno potersi effettuare dalla parte anteriore senza dover asportare il coperchio

dell interruttore. Dovranno pure avere la possibilità di montaggio se richiesto, di contatti ausiliari o di bobine di sgancio senza dover rimuovere l'interruttore una volta montato. Dovrà essere verificata, in funzione della marca adottata, la selettività e la eventuale protezione in back-up con gli interruttori a valle. Tutti gli interruttori automatici dovranno avere la funzione di sezionamento e perciò dovranno essere adatti a tale scopo. 2.2. INTERRUTTORI MODULARI Gli interruttori automatici modulari dovranno essere del tipo per montaggio su profilato DIN con garanzia della tenuta su detto profilato con molle idonee. Il potere di corto circuito nominale di servizio sarà quello riportato sugli schemi secondo CEI EN 60898 Qualora detti interruttori siano corredati di dispositivo differenziale esso dovrà essere incorporato o affiancato all'interruttore. Gli interruttori modulari dovranno essere anche sezionatori. Sugli interruttori modulari dovrà essere possibile installare accessori quali: bobine di apertura, contatti di segnalazione. Gli interruttori dovranno avere morsetti di grande capacità dotati di viti imperdibili. 2.3. SEZIONATORI Gli interruttori in aria saranno del tipo sotto carico a scatto rapido simultaneo sulle fasi; il tipo di sezionamento deve essere tale, nel caso siano corredati di fusibili, che il sezionamento dell'interruttore permetta l'accesso ai fusibili senza nessuna parte in tensione. Dovranno essere corredati da robusti morsetti di fissaggio cavi, qualora necessario si dovrà impiegare una taglia di portata superiore se il numero dei cavi in arrivo od in partenza sia tale da non permettere un corretto montaggio. Particolare attenzione dovrà essere posta alla massima corrente di guasto che può circolare nel punto di installazione del sezionatore il quale dovrà potersi lasciare attraversare o stabilire senza danneggiarsi. Tali apparecchi dovranno rispondere alle norme IEC 947-3. Nel caso di sezionatori modulari per barre din, si dovrà potervi installare contatti ausiliari. 2.4. SEZIONATORI PORTAFUSIBILI I porta fusibili che verranno installati dovranno possedere una robusta base in materiale dielettrico, contatti e morsetti di rame atti a garantire una perfetta presa sul fusibile e corredati di molle di pressione. Saranno infine corredati da separatori fra le singole fasi ed il neutro. Qualora essi siano montati a valle di sezionatori e l'accesso all'interno del quadro sia interdetto in presenza di tensione, essi potranno essere montati a giorno e l'estrazione dei fusibili avverrà mediante adeguata maniglia di corredo. Qualora i fusibili siano accessibili con il quadro sotto tensione, essi saranno del tipo sezionabile protetto con grado IP20, a manovra simultanea, salvo quanto detto per i sezionatori con fusibili dell'articolo precedente. 3. CANALIZZAZIONI 3.1. CANALI IN ACCIAIO ZINCATO Costruzione a Marchio Italiano di Qualità (I.M.Q.) in acciaio zincato a caldo tipo sendzimir a norme UNI 5753, grado di protezione secondo CEI 70.1 IP40. Garanzia della continuità elettrica tra i pezzi assemblati. Interasse massimo tra due staffe consecutive 1,5 m. Tutti i canali, i coperchi e gli accessori dovranno essere verniciati con vernici epossidiche.

I canali dovranno avere grado minimo di protezione IP40, con relativa certificazione di rispondenza emessa da un istituto qualificato, coperchio con innesto a scatto od apribile con attrezzo. Esse dovranno essere ispezionabili in ogni momento e tali da garantire il grado di protezione minimo richiesto. Eventuali cambiamenti di direzione dovranno essere realizzati con gli opportuni accessori; ovvero il sistema di canalizzazioni utilizzato dovrà possedere una vasta gamma di accessori onde consentire l effettuazione di qualsiasi tipo di percorso, anche il più tormentato, senza alcuna modifica strutturale dei pezzi utilizzati. Gli ingressi negli apparecchi/quadri di comando e/o nelle cassette di derivazione, saranno realizzati mediante l uso di appositi imbocchi di misura idonea, in modo da garantire il grado di protezione della apparecchiatura e della scatola installata. L interdistanza massima tra staffe, anch esse in acciaio zincato a caldo e verniciate, sarà di 1,5 m nei tratti rettilinei e di 0,50 m prima e dopo le curve e cambiamenti di direzione od incroci. In ogni caso le staffe dovranno essere fissate con tasselli e viti metalliche. Inoltre le staffe dovranno essere capaci di sostenere il peso del canale con i cavi previsti più il 30%. I canali dovranno essere posati in modo parallelo o perpendicolare alle strutture murarie. Essi saranno raggruppati nei percorsi in comune, in modo da salvaguardare anche il senso estetico. Tutte le linee contenute nei canali dovranno essere siglate tramite targhette di identificazione, con interdistanza massima di 3 m. Dovrà essere segnato un riferimento in rosso, all esterno del canale, indicante la posizione nella quale sono riportate le targhette indelebili ed inamovibili con la sigla della linea. I conduttori dovranno essere posati nel canale affascettati per linee, la riserva di spazio non dovrà essere inferiore a 0,5 volte la sezione del canale. Le passerelle metalliche dovranno essere costruite come i canali ed installate come sopra descritto; per queste non è richiesto grado di protezione, dovranno comunque essere sempre installate ad un altezza superiore ai 2,5 m dal piano di calpestio. 3.2. CANALIZZAZIONI METALLICHE A FILO Fornitura e posa in opera di canalizzazione metallica a filo di acciaio elettrozincato. La saldatura dei fili trasversali sui bordi superiori sarà del tipo a T onde evitare il rischio di danneggiamento dei conduttori. Le giunzioni fra le varie barre di canale saranno del tipo a leva rapida con un minimo di tre barrette per ogni giunzione. Tale canalizzazione sarà installabile a parete mediante l utilizzo di mensole atte all installazione del canale senza altri accessori. In casi particolari tale canalizzazione potrà essere anche installata a soffitto, ricalcata e comunque modellata per permettere un agevole superamento di eventuali dislivelli. Le curve, le giunzioni a T, le eventuali riduzioni di sezioni saranno da eseguirsi mediante apposita sagomatura della canalizzazione stessa con l esclusione di pezzi speciali come curve e giunti precostruiti. In caso di particolare protezione meccanica, il canale sarà fornito di coperchio metallico nei tratti verticali. 3.3. TUBAZIONI IN PVC PER POSA A VISTA Nel caso di adozione di tubazioni in materiali plastici, si dovrà ricorrere a quelle in PVC autoestinguente (V2 ed 850 C) realizzate secondo le norme CEI 23.8 con resistenza allo schiacciamento superiore a 750N su 5 cm a 20 C, il grado di protezione che dovrà essere raggiunto con gli accessori dovrà essere minimo IP55. I tubi correranno parallelamente o perpendicolarmente alle strutture murarie, saranno raggruppati, nei percorsi in comune, in modo da salvaguardare anche il senso estetico. I fissaggi, anch essi in PVC o resina, saranno ogni metro o 0,3 m prima dei cambi di direzione i quali dovranno essere eseguiti con gli accessori del tubo.

Gli ingressi negli apparecchi di comando e/o nelle cassette di derivazione, saranno realizzati mediante l uso di appositi imbocchi, o pressa tubi di misura idonea, in modo da garantire il grado di protezione della apparecchiatura e della scatola installata. 3.4. TUBAZIONI IN PVC PER POSA SOTTO INTONACO Per le tubazioni posate incassate sotto intonaco sarà generalmente impiegato tubo PVC flessibile pesante (CEI 23-14 UNEL 37121) a marchio IMQ. Nella posa dovrà essere impiegata particolare cura per evitare possibili strozzature e curve a raggio troppo stretto. A tale scopo, si eviterà anche di far eseguire al tubo più di tre curve a 90 gradi senza l interposizione di una scatola rompitratta. Negli ingressi alle scatole di derivazione saranno impiegati raccordi e saranno usati gli opportuni accorgimenti per evitare l introduzione della calce, intonaco, ecc. Le tubazioni predisposte per gli impianti telefonico, trasmissione dati, allarme e TV-CC dovranno essere completamente tra loro separate e distinte; dovranno essere inoltre attestate su distinte scatole di derivazione. Ogni servizio dovrà essere distinto da un colore della tubazione diverso dagli altri. 3.5. CAVIDOTTI Tubo flessibile a doppia parete corrugato esternamente e liscio internamente in polietilene alta densità, tale tubo dovrà sempre essere posato in scavo con riporto di calcestruzzo. Caratteristiche: Temperatura di posa: -30/+60 C Resistenza allo schiacciamento: 750N Resistenza dielettrica: >800kV/cm Resistenza d isolamento: >100MOhm 3.6. TUBAZIONI IN ACCIAIO ZINCATO Del tipo zincato a caldo elettrosaldato con riporto di zinco sulla saldatura, prive di asperità, sucettibili di danneggiare la guaina di un cavo elettrico, qualità acciaio FE P01G. Grado di protezione minimo IP55. Rispondenza normativa CEI 23-28. I tubi correranno parallelamente o perpendicolarmente alle strurtture murarie, saranno raggruppati, nei percorsi in comune, in modo da salvaguardare anche il senso estetico. Saranno fissati alle strutture ed ai solai a mezzo di opportune graffette in acciaio zincato a caldo. Eventuali cambiamenti di direzione saranno effettuati con curvature eseguite sul tubo stesso, preferibilmente senza l impiego di curve stampate. Gli ingressi negli apparecchi di comando e/o nelle cassette di derivazione saranno realizzati mediante l uso di appositi imbocchi, o pressatubi di misura idonea, in modo da garantire il grado di protezione della apparecchiatura e della scatola installata. 3.7. CANALI IN PVC PORTACAVI E/O PORTAPPARECCHI Costruzione a Marchio Italiano di Qualità (I.M.Q.) in PVC norme di riferimento: CEI 64-8 di ordine generale, CEI 23-19 e CEI 23-32/V1 relative ai materiali, CEI 70.1/V1 relative al grado di protezione. I canali saranno costituiti da un corpo base provvisto di coperchio in PVC di tipo autoestinguente grado V0 e secondo la prova del filo incandescente a 850 C, dotati di

accessori per il montaggio degli apparecchi e la oro connessione con le parti attive, setti divisori in modo da garantire la non promiscuità di impianti appartenenti a sistemi diversi e/o con diverso grado di isolamento. I canali dovranno inoltre essere muniti di accessori di fissaggio ed irrigidimento interni in modo da poter essere aperti e smontati solo con idoneo attrezzo. I canali dovranno avere grado minimo di protezione IP40, con relativa certificazione di rispondenza emessa da un istituto qualificato. Essi dovranno essere ispezionabili in ogni momento e tali da garantire il grado di protezione minimo richiesto. L interdistanza massima di fissaggio a parete e/o a soffitto sarà di 0.2/0.3 m nei tratti rettilinei e di 0.10 m prima e dopo le curve e cambiamenti di direzione od incroci. Tutte le linee contenute nei canali dovranno essere siglate tramite targhette di identificazione ec on interdistanza massima di 3 m. I canali portapparecchi dovranno essere dotati di idonei accessori per il corretto montaggio di tutte le apparecchiature previste nelle relative scatole di contenimento frutti. L installazione degli apparecchi, dovranno essere eseguite a regola d arte tramite le proprie cassette portapparecchi dotate di tutti gli accessori senza che possa venire in alcun modo compromessa la rigidità del coperchio ed il grado di protezione. Le derivazioni fra canali a sezione diversa dovranno avvenire solo attraverso opportune cassette facenti parte del sistema costruttivo del canale impiegato.. In generale il sistema di canalizzazione dovrà essere dotato di tutti gli accessori di interconnessione fra le diverse sezioni impiegate. 4. SCATOLE - CASSETTE DI DERIVAZIONE 4.1. GENERALITÀ Le scatole e cassette di derivazione, di cui si prevede l impiego per la realizzazione degli impianti, dovranno essere dei tipi come di seguito: - scatola di derivazione in esecuzione per posa sotto intonaco; - scatole di contenimento apparecchi per posa sotto intonaco o parete attrezzata - cassette di derivazione in esecuzione per posa in vista. 4.2. SCATOLE DI DERIVAZIONE IN ESECUZIONE PER POSA A PARETE Generalità Le scatole e cassette di derivazione, di cui si prevede l impiego per la realizzazione degli impianti, dovranno essere dei tipi come di seguito: - scatola di derivazione in esecuzione per posa sotto intonaco; - scatole di contenimento apparecchi per posa sotto intonaco o parete attrezzata - cassette di derivazione in esecuzione per posa in vista. Scatole di derivazione in esecuzione per posa sotto intonaco Le scatole per posa sotto intonaco (da incasso), in materiale isolante, saranno installate a filo muro e saranno tutte fornite di coperchio con viti. Al fine di ottenere il perfetto allineamento del coperchio, dovranno essere usate scatole del tipo con coperchio orientabile. Le dimensioni saranno compatibili con il numero dei conduttori in transito e delle derivazioni da eseguire all interno. Scatole di contenimento apparecchi in esecuzione per posa sotto intonaco o parete attrezzata

Le scatole per posa sotto intonaco (da incasso), per contenimento apparecchi di comando e prese, in materiale isolante, potranno essere del tipo a tre o quattro posti con telai di supporto in plastica e placca metallica di copertura. Particolare cura dovrà essere posta durante la posa per ottenere il perfetto allineamento con le strutture. Le scatole di contenimento apparecchi non potranno in alcun caso essere usate come scatole di derivazione. Cassette in esecuzione per posa in vista Le cassette, da impiegarsi per la posa in vista, saranno in: PVC autoestinguente (V2-850 c) e lega di alluminio o silumin, complete dei raccordi specifici e saranno installate in modo da garantire un grado di protezione minimo non inferiore a quello prescritto per le tubazioni o canalizzazioni ad esse collegate. Si intendono comunque a tenuta le apparecchiature con grado di protezione non inferiore a IP44. 5. QUADRI ELETTRICI PER BASSA TENSIONE 5.1. QUADRI PER DISTRIBUZIONE Norme e documentazione di riferimento Il quadro e le apparecchiature oggetto della fornitura dovranno essere costruiti e collaudati in accordo alle norme CEI (Comitato Elettrotecnico Italiano), IEC (International Electrical Code) in vigore ed in particolare le seguenti: - quadri CEI Norma 17-13/1 IEC Norma 439-1 - interruttori CEI EN 60947-1 CEI EN 60947-2 IEC Norma 947-1 IEC Norma 947-2 IEC Norma 947-3 - contattori CEI Norma 17.3 IEC Norma 158.1 - TA CEI Norma 38.1 Inoltre saranno conformi alle regolamentazioni e alle normative previste dalla Legislazione Italiana per la prevenzione degli infortuni. Caratteristiche elettriche A completamento di quanto evidenziato sui dati caratteristici di ogni singolo quadro, di seguito vengono evidenziate ulteriori caratteristiche comuni: - tensione di esercizio: 400 V - tensione di isolamento: 660V - tensione di prova a frequenza industriale per 1 2,5 kv circuiti di potenza min.: 2 kv circuiti ausiliari - frequenza: 50Hz - corrente di corto circuito simm. x 1 sec. (vedi tabella riassuntiva dello schema)

- corrente di corto circuito di picco (vedi tabella riassuntiva dello schema) - tensione circuiti ausiliari: # comandi # relè di protezione e aux - sbarre: # isolamento: # materiale Vca 220V Vca 220V 3F + N aria rame - temperatura ambiente 35 C - segregazione Min. Forma 2 (CEI 17-13/1). - grado di protezione (vedi tabella riassuntiva dello schema) Caratteristiche costruttive a) Generalità La struttura del quadro sarà formata da colonne del tipo prefabbricato, tra di loro componibili mediante l'impiego di bulloni e viti. La struttura di ciascuna colonna sarà di tipo autoportante, realizzata impiegando profilati in lamiera di acciaio dello spessore minimo di 2 mm composta da tre zone completamente segregate. I pannelli, le lamiere di separazione e le porte saranno realizzati con lamiera pressopiegata dello spessore di 2 mm. Il grado di protezione meccanica delle colonne, sarà IP31 sull'involucro esterno (salvo diverse indicazioni sugli schemi progettuali) e IP20 a porte aperte. Nella struttura saranno predisposti in posizione opportuna sia i fori sulla base per il fissaggio a pavimento o su profilati di appoggio, sia i fori nella parte superiore per la inserzione dei golfari di sollevamento. Il quadro sarà chiuso sui lati con pannelli di lamiera facilmente asportabili. La carpenteria sarà studiata in modo tale da permettere una circolazione naturale dell'aria, all'interno del quadro, in modo tale da garantire il raffreddamento delle barre, delle connessioni e delle apparecchiature di potenza. Nell'ambito delle varie colonne si individueranno le seguenti zone tipiche: - zona riservata agli interruttori, ai servizi ausiliari, ai cavi di potenza, cavetteria ausiliaria e relativi accessori; - zona sbarre e connessioni. Nel caso il quadro contempli più alimentazioni, quali ad esempio quelle da gruppo elettrogeno o UPS, dovranno essere previste apposite segregazioni. b) Zona cavi di potenza e cavetteria ausiliaria La zona cavi di potenza e cavetteria ausiliaria sarà posizionata nella parte frontale del quadro adiacente alla zona riservata agli apparecchi o laterale, comunque indipendentemente dalla soluzione adottata i cavi dovranno essere facilmente amarrabili e collegabili agli interruttori. La zona cavi sarà dimensionata in modo tale da permettere un agevole infilaggio, allacciamento e staffaggio dei cavi. La zona cavi sarà chiusa da una porta per tutta altezza.

Sulla base della zona dovrà essere previsto il passaggio dei cavi di potenza dagli appositi cunicoli sottoquadro. c) Zona sbarre e connessioni Le sbarre principali e le sbarre di distribuzione saranno nude e totalmente segregate dalle zone adiacenti. Le sbarre di distribuzione, disposte verticalmente o orizzontalmente, saranno posizionate nella parte posteriore di ogni scomparto. Le sbarre saranno in rame trifasi con neutro (non sezionabile). Le sbarre principali e di derivazione saranno sostenute mediante l'impiego di setti reggisbarre in materiale isolante stampato. Per il collegamento tra il sistema di sbarre, gli interruttori ed altre apparecchiature saranno utilizzate bandelle flessibili in rame isolato, cavi di sezione opportuna (comunque per interruttori fino a max 100A), specifici ripartitori per interruttori miniaturizzati sino a 80 A completamente isolati. Mediante l'asportazione di opportune lamiere sarà sempre possibile raggiungere le connessioni delle sbarre dal fronte del quadro, per verificare il serraggio dei bulloni. d) Cavetteria per circuiti ausiliari e cablaggi Tutti i circuiti ausiliari di comando, segnalazione e circuiti voltmetrici, saranno realizzati con conduttori flessibili in rame, isolati in gomma non propaganti l'incendio; grado di isolamento minimo 3 kv, sezione minima 6 mmq. I circuiti amperometrici saranno realizzati con conduttori con caratteristiche come sopra, ma avranno sezione 6 mmq. I secondari di tutti i TA e TV saranno messi a terra con conduttori aventi una sezione di 2,5 mmq. Tutti i circuiti ausiliari saranno protetti da condotti o guaine, se necessario. L'individuazione dei singoli conduttori di cablaggio sarà possibile in modo univoco utilizzando adeguate numerazioni con collarini indelebili. I conduttori dei circuiti ausiliari, in corrispondenza delle apparecchiature a cui si collegano, saranno contrassegnate con numerini riportanti il numero del filo. Tutti i simboli di individuazione dei cablaggi compariranno sugli schemi funzionali, sugli schemi unifilari e sui disegni delle morsettiere. e) Morsettiere Tutti i conduttori dei circuiti con corrente nominale dell interruttore fino a 100 A contenuti nei quadri saranno attestati a morsettiere componibili. Le morsettiere saranno posizionate in modo tale da garantire un sufficiente spazio per l'esecuzione degli allacciamenti delle terminazioni e del fissaggio dei cavi. f) Materiali isolanti Tutti i materiali isolanti impiegati nella costruzione del quadro saranno di tipo autoestinguente ed inoltre saranno scelti con particolare riguardo alle caratteristiche di resistenza alla scarica superficiale. g) Impianto di messa a terra nel quadro Il quadro sarà percorso longitudinalmente nella parte bassa da una sbarra di terra in rame solidamente imbullonata alla struttura metallica avente sezione minima di 200 mmq. Tutta la struttura e gli elementi di carpenteria saranno francamente collegati fra di loro mediante viti per garantire un buon contatto elettrico fra le parti. Le porte saranno collegate alla struttura metallica tramite trecciole flessibili in rame, aventi sezione di 6 mmq. Tutti i componenti principali saranno collegati a terra. Su ciascuna estremità della sbarra longitudinale di terra si prevederanno morsetti adatti al collegamento, con cavo, all'impianto di messa a terra.

h) Protezione contro contatti accidentali Tutte le apparecchiature saranno singolarmente accessibili per il controllo e l'eventuale sostituzione senza dover rimuovere eventuali protezioni contro parti in tensione. Sulle apparecchiature provviste di regolazione sarà possibile la taratura, la prova e la manutenzione con tutte le altre apparecchiature in servizio, senza pericoli di contatti accidentali con parti in tensione. Tutte le parti in tensione delle apparecchiature montate sulle portine, ed in genere tutte quelle esposte a possibili contatti accidentali durante le normali operazioni di esercizio, manutenzione e controlli, saranno protette con schermi isolanti asportabili, in modo tale da risultare comunque a prova di dito. Apparecchiature Le apparecchiature principali montate nel quadro saranno adeguate alle caratteristiche di progetto. a) Interruttori Gli interruttori per partenza motore saranno di tipo magnetotermico con protezione dalla mancanza di una fase. Essi saranno del tipo con regolazione della corrente termica e con contatti ausiliari. Gli interruttori di potenza saranno del tipo in scatole di materiale isolante ad eccezione di quelli oltre i 1250A di corrente nominale i quali saranno del tipo aperto. b) Contattori La categoria di impiego per i contattori sarà AC3. c) Trasformatori di corrente I trasformatori di corrente saranno dimensionati in base alle caratteristiche elettriche di progetto ed avranno prestazioni e classe di precisione adeguati ai carichi che dovranno alimentare. I trasformatori di corrente saranno adatti a resistere alle sollecitazioni termiche e dinamiche relative ad una corrente di corto circuito uguale a quella di progetto. I TA saranno adatti per installazione fissa. Tutti i trasformatori avranno un morsetto secondario collegato a terra. d) Strumenti di misura Avranno le seguenti caratteristiche minime: - tipo digitale da incasso, con attacchi posteriori - tenuta alla polvere, montati sul fronte pannello. Apparecchiature ausiliarie ad accessori Il quadro sarà completo di tutti gli apparecchi di protezione, misura e segnalazione indicati sugli schemi di riferimento e necessari per renderlo pronto al funzionamento. Oltre a quanto evidenziato precedentemente i quadri saranno completi indicativamente dei sottoelencati accessori: - targhette in plexiglass - targhe di pericolo e di istruzione per l'esecuzione delle manovre per l'inserzione ed il sezionamento delle apparecchiature - golfari di sollevamento. Verniciatura Tutta la struttura metallica degli scomparti sarà opportunamente trattata e verniciata in modo da offrire una ottima resistenza all'usura ed alle condizioni ambientali. Il colore delle superfici dei quadri sarà realizzato con polveri epossidiche essiccate in forno, pannelli interni, minuteria ed accessori in lamiera aluzin o elettrozincata. Targhe

Sul fronte del quadro sarà prevista una targa con incisa la sigla dello stesso. In prossimità di ciascuna apparecchiatura principale o ausiliaria, sia interna che in vista, sarà apposta o stampigliata in modo indelebile, una targhetta con la denominazione dell apparecchiatura. Collaudo e certificato I quadri verranno sottoposti alle prove di collaudo previste dalle norme CEI/IEC. Verranno effettuate pertanto le sottoelencate prove: - controllo a vista e dimensionale - prova d'isolamento - prova di funzionamento meccanico e degli interblocchi - prova di funzionamento elettrico. Documentazione Per ciascun quadro dovrà essere fornita la documentazione di cui in appresso: a) calcoli sovratemperature. b) certificato di collaudo secondo CEI 17-13/1. c) disegno del fronte quadro se gli ingombri fossero diversi da quanto ipotizzato in progetto. 6. PRESE DI ENERGIA PASSO CEE PER USO INDUSTRIALE Prese con interruttore di blocco e fusibili a norma CEI 23.12 con presa ad alveoli arretrati, materiale involucro autoestinguente in resina poliestere a norme CEI 64.8 (V2 e 850 C), grado di protezione IP55. L imbocco di cavi dovrà essere assicurato da appositi accessori per garantire il grado di protezione. Le viti di fissaggio per i coperchi dovranno essere in acciaio inox. 7. APPARECCHI DI COMANDO E PRESE A SPINA MODULARI PER USO CIVILE Generalità Gli apparecchi di comando: interruttori, deviatori, pulsanti, e simili saranno del tipo da incasso oppure del tipo in contenitore da esterno, in funzione del grado di protezione da rispettare negli ambienti dove dovranno essere installati. La serie civile dovrà essere del con placca in tecnopolimero colore AVORIO. Apparecchi di comando Gli apparecchi di comando, per installazione in scatole da incasso oppure su contenitori a vista a parete su canale attrezzato., dovranno far parte di una serie completa di apparecchi componibili che consenta l installazione di almeno tre apparecchi nella stessa scatola porta-apparecchio. Generalmente gli apparecchi dovranno essere installati ad una altezza, rispetto al pavimento di circa 1 m e possibilmente sempre in prossimità delle porte; gli apparecchi di comando saranno installati all interno delle scatole porta-apparecchio da incasso oppure a vista in contenitori portafrutta per canale a cornice o tubo di pvc; gli interruttori dovranno avere una portata dei contatti di 16A. Apparecchi di comando in contenitore da esterno Gli apparecchi saranno del tipo in custodia di materiale antiurto isolante, avente un grado di protezione minimo non inferiore a IP55; la tubazione, di tipo già descritto, dovrà attestarsi con un idoneo pressa-tubo che garantisca il grado di protezione dell intero contenitore. L azionamento non dovrà comportare decadimento del grado di protezione: tale condizione potrà essere soddisfatta anche con l ausilio di idonee coperture in gomma o plastica morbida stabilmente connesse con il

corpo dello stesso contenitore. L altezza di installazione è ammessa ad una distanza dal pavimento di circa 1 m. Gli interruttori dovranno avere una portata di 16A. Prese a spina Le prese a spina dovranno essere del tipo con gli alveoli schermati e dovranno far parte della stessa serie degli apparecchi di comando da incasso. Le prese a spina avranno una portata di 10A o 16A; sarà consentita la loro installazione su torrette porta apparecchi; se incassate a parete dovranno essere installate ad una altezza dal pavimento pari a circa 0,3 m. Nel caso di installazione in zone coperte, ma esterne, le prese a spina dovranno essere montate su scatole da parete con grado di protezione non inferiore ad IP55. 8. CORPI ILLUMINANTI 8.1. PLAFONIERE STAGNE IN POLICARBONATO PER LAMPADE FLUORESCENTI Plafoniera con corpo in policarbonato autoestinguente V2, schermo in policarbonato trasparente autoestinguente V2, stabilizzata agli UV dotata di due tubi fluorescenti T16 ad alta efficienza. Riflettore portacablaggio in acciaio zincato a caldo verniciato a base poliestere bianco, fissato al corpo mediante dispositivi rapidi a cerniera. Possibilità di installare recuperatori di flusso parabolici in alluminio. Fissaggio con staffe in acciaio per attacco a soffitto ad e sospensione senza necessità di forare il corpo dell apparecchio. Cablata con reattore elettronico e fusibile di protezione. Conforme alle norme CEI EN 60598-1 (CEI 34-21). Temperatura massima in funzionamento: 85 C in; caso di guasto 135 C (T4 CEI 31-8). Grado di protezione IP65. Rendimento 0 180 > 70%. 8.2. CORPI ILLUMINANTI PER USO INTERNO Gli apparecchi illuminanti sono stati individuati in base a criteri estetici, funzionali e di risparmio energetico, quindi tali criteri dovranno essere tenuti presente nella formulazione delle proposte sui prodotti da impiegare considerando l efficienza ed i gradi di illuminamento previsti in progetto anche se superiori ai minimi richiesti dalle norme EN. Dal punto di vista estetico si richiede inoltre la similarità ai prodotti individuati. Gli apparecchi dovranno altresì essere rispondenti all insieme delle norme: - CEI 34-21 e relative varianti; In ottemperanza alla norma CEI 34-21 i componenti degli apparecchi di illuminazione dovranno essere cablati a cura del costruttore degli stessi, i quali pertanto dovranno essere forniti e dotati completi di lampade ed ausiliari e rifasati (nel caso di alimentatori elettromagnetici). Detti componenti dovranno essere conformi alle NORME CEI di riferimento. Il grado di protezione minimo ammissibile sarà IP4X o IPXXD. 8.3. Plafoniere autoalimentate per illuminazione di sicurezza L illuminazione di sicurezza sarà realizzata con apparecchi predisposti per effettuare test periodici di funzionamento e di autonomia attraverso una propria logica di controllo. Le plafoniere dovranno essere fornite di led per l indicazione del malfunzionamento e della presenza di rete. Le plafoniere del tipo per lampade fluorescenti dovranno avere corpo in materiale plastico autoestinguente e autonomia di 1 h. Le operazioni di test devono essere automatiche. La ricarica degli alimentatori dovrà avvenire in un tempo massimo di 12 ore.

9. IMPIANTO RIVELAZIONE INCENDI ED EVACUAZIONE 9.1 GENERALITA Il dimensionamento dell'impianto dovrà essere conforme alle Norme UNI 9795 "Sistemi fissi automatici di rivelazione e di segnalazione manuale d'incendio". I componenti d'impianto dovranno essere del tipo omologato, completi della relativa certificazione rilasciata da un Ente Internazionale riconosciuto in ambito Europeo. (AF, VdS BS) Riferimenti normativi Oltre a quanto già elencato, nella stesura della presente relazione si fa riferimento alle seguenti normative di sicurezza: Norme UNI ed EN UNI EN 54-1 - Sistemi di rilevazione e di segnalazione d incendio Introduzione UNI EN 54-2 - Sistemi di rilevazione e di segnalazione d incendio Centrale di controllo e segnalazione. UNI EN 54-4 - Sistemi di rilevazione e di segnalazione d incendio Apparecchiatura di alimentazione. UNI EN 54-5 - Componenti dei sistemi di rilevazione automatica d incendio. Rilevatori di calore. Rilevatori puntiformi con un elemento statico. UNI EN 54-5 FA 1-89 - Componenti dei sistemi di rilevazione automatica d incendio. Rilevatori di calore. Rilevatori puntiformi con un elemento statico. UNI 9490 - Apparecchiature per estinzione d'incendi - Alimentazioni idriche per impianti automatici antincendio UNI 9795 - Sistemi fissi automatici di rilevazione, di segnalazione manuale e di allarme d'incendio - Sistemi dotati di rivelatori puntiformi di fumo e calore e punti di segnalazione manuale CEI 50200: prova di resistenza al fuoco dei cavi elettrici. 9.2 Descrizione generale d'impianto L'impianto comprende i seguenti componenti principali: centrale di rivelazione, gestione e segnalazione allarmi rivelatori automatici d'incendio pulsanti d'allarme ripetitori ottici d'allarme targhe ottico-acustiche alimentazioni Il sistema di rivelazione incendio sarà del tipo analogico ad indirizzamento elettronico al fine di garantire: identificazione elettronica puntuale del rivelatore (non è necessaria la codifica del sensore per mezzo di dip switches, né di commutatori rotativi) segnale di manutenzione sensore continuità di servizio anche in caso di taglio/cc di linea, tramite loop ad anello con isolatori su tutti i dispositivi. comando porte tagliafuoco, targhe e sirene mediante relè programmabili posti in campo, direttamente nelle basi dei sensori ed in opportune interfacce di acquisizione/comando. I componenti in campo saranno collegati in linee ad anello (loop) a due conduttori con cavi non propaganti la fiamma secondo la Norma CEI 20/22, contenuti in canaline con separatori o tubazioni dedicate. Andata e ritorno del loop dovranno essere in percorsi separati al fine di evitare che un guasto sulla linea lasci il loop intero isolato.

Le zone previste saranno interamente tenute sotto controllo dal sistema di rivelazione su tutta la loro estensione. Il sistema comanderà a livello di singola area compartimentata, in caso di incendio: le targhe ottico acustiche " Allarme incendio" la trasmissione a distanza degli allarmi tramite combinatore telefonico 9.3 Configurazione funzionale dell impianto L'impianto sarà gestito da una centrale d'allarme analogica e compatta. Il loop di rivelazione è integrato nell elettronica della centrale. La centrale di rivelazione dovrà essere conforme alla norma EN54-2 e EN54-4. L'alimentazione di rete sarà integrata con un'alimentazione di soccorso tramite batterie al Pb, sigillate, mantenute in carica mediante carica batterie con controllo dello stato di carica e della corrente di carica delle stesse batterie, che entrerà in funzione automaticamente in caso di mancanza energia di rete 230 Vac 50Hz. L alimentatore della centrale dovrà essere conforme alla norma EN54-4 ed al DM 26/08/1992 Le alimentazioni (rete + soccorso) saranno così distribuite ai fini di non appesantire la struttura dell'impianto: Alimentazione della centrale: alimenta la centrale stessa e le linee di rivelazione Alimentazione del campo: alimentano le targhe, i ripetitori, le sirene, gli elettromagneti Le alimentazioni di campo, se attraversano più settori o compartimentazioni ed alimentano dispositivi non autoalimentati dovranno essere realizzate con cavo resistente al fuoco per 30 min. come previsto dalla norma UNI 9795. 9.4 Centrale di rivelazione Generalità La centrale di rivelazione incendio sarà analogica indirizzata a microprocessore certificata AFNOR ECS 045 B0, e nel rispetto delle normative CE CPD EN54-2 e EN54-4. Disporrà di 4 linee aperte e 2 loops chiusi e sarà in grado di gestire fino a 128 punti in campo tra rilevatori puntiformi, lineari, pulsanti manuali, interfacce ingresso/uscita, tutti equipaggiati con isolatore di corto circuito. La centrale sarà equipaggiata con un display retroilluminato da 4x20 righe e dovrà prevedere 3 livelli di accesso, il primo senza password consentirà la visualizzazione dello stato dei punti delle zone e della centrale il secondo sotto password consentirà il ripristino, la messa in servizio e in fuori servizio della centrale, il terzo sotto password sarà il livello manutenzione e consentirà la programmazione della centrale. La centrale dovrà prevedere la configurazione: direttamente da centrale tramite la funzione di autoconfigurazione. La centrale sarà dotata inoltre di 5 uscite a relè a bordo liberamente programmabili e consentirà la loro espansione per mezzo di 2 schede opzionali a 7 o 12 relè. Il compito di elaborazione dei dati sarà affidato al potente processore all interno della centrale che, grazie ad un innovativo protocollo di comunicazione, garantirà una rapida segnalazione di allarme. La centrale dovrà prevedere la funzione giorno/notte, per mezzo della quale, sarà possibile modificare automaticamente il funzionamento della centrale, secondo delle fasce orarie predefinite in fase di configurazione della stessa. Il collegamento dei componenti in campo con loop a due conduttori avverrà con connessione ad anello, nei due sensi, al fine di garantire il funzionamento anche in caso di taglio o cc.

Funzioni della centrale La centrale gestirà le seguenti funzioni: Gestione degli allarmi: segnalazioni degli allarmi incendio segnalazione di avvenuta attuazione altri componenti in campo memorizzazione cronologica degli aventi conteggio degli eventi segnalati attuazione delle sirene d'allarme su linea bilanciata, trasmissioni a distanza uscite di allarme generale e guasto. Gestione dei guasti: guasti sulle linee di rivelazione (corto, circuito aperto, rimozione di un rivelatore) Gestione dei guasti dei singoli dispositivi: guasti dei dispositivi singolarmente identificabili mediante codici di guasto di immediata identificazione (guasto dispersione, contatti umidi, impossibilità di attivare eventuali circuiti di comando, luce diretta nella camera ottica del rivelatore ) Guasti interni la centrale, come: alimentazione di rete batterie di emergenza dispersione a terra alimentazione di servizio utente hardware interno software di gestione guasti sui dispositivi di attuazione della sirena d'allarme generale e della trasmissione. Caratteristiche funzionali della centrale La centrale sarà dotata di un potente microprocessore 16 bit, in grado di soddisfare tutte le esigenze funzionali e operative di un moderno sistema di rivelazione incendio. Si dovranno poter programmare le uscite di preallarme e allarme incendio allarme tecnico, a seguito di combinazioni AND e OR di determinate zone o singoli rivelatori o pulsanti, o moduli di allarme tecnico. Le stesse attivazioni potranno essere altresì dirette, ritardate e temporizzate. Il loop dei rivelatori dovrà gestire almeno 128 indirizzi tra rivelatori, pulsanti e moduli di allarme tecnico, e rivelatori lineari. Sarà possibile creare fino a 99 zone logiche diverse, in maniera da garantire la massima frammentazione logica dell impianto. Per quanto riguarda le uscite d'allarme il sistema potrà gestire al massimo 145 relè liberamente programmabili, tramite schede relè da inserire in centrale, e moduli di comando collegati direttamente sul loop. Inoltre dovrà poter trasferire i dati su supporto cartaceo mediante stampante seriale o parallela. Dovrà essere possibile avere una ripetizione remota delle informazioni di sistema, attraverso l installazione di uno o più pannelli di visualizzazione su linea RS485 (max. 1000 m) per mezzo di un convertitore. Presentazione degli allarmi La centrale dovrà essere munita di ampio display retroilluminato per la visualizzazione in chiaro dei messaggi d'allarme e guasto. Il display sarà di almeno 20 caratteri su 4 righe. Per mezzo del display si dovranno visualizzare le seguenti minime informazioni:

tipo di allarme (incendio/gas/tecnico) N della zona logica N del rivelatore in allarme testo di allarme (es. Sala riunioni) Inoltre, mediante tastiera saranno visualizzabili le seguenti informazioni: N degli allarmi verificatisi N di guasti o anomalie Quanti e quali rivelatori sono prossimi alla manutenzione Livello di segnale in uscita Unitamente al display, vi saranno delle indicazioni ottiche e acustiche poste sul fronte quadro tra le quali: Led di Allarme generale Led di Preallarme generale Led di Guasto generale Guasto di CPU Tipo di allarme (diretto/ritardato) Alimentazioni La centrale sarà fornita di alimentatore stabilizzato in grado di fornire energia ai dispositivi di rivelazione incendio quali: Rivelatori automatici Pulsanti d'allarme Moduli tecnici Relè programmabili Periferiche varie Tutte le alimentazioni a contorno del sistema, quali le segnalazioni d'allarme e i dispositivi di comando (es. elettromagneti) saranno possibilmente alimentati da alimentatori separati, ubicati nei vari settori dell edificio. Caratteristiche tecniche Alimentazione tensione di rete: frequenza: corrente massima per utenze esterne: potenza assorbita: assorbimento a riposo: Accumulatori tensione nominale: Scheda base frequenza di clock: funzionamento di emergenza: interfaccia RS232: relè guasto comune: uscita in tensione: temperatura di utilizzo: 230 Vac 50-60 Hz 500 ma max. 100 VA max. 600 ma 12V / 7Ah 16 Mhz Alimentazione +5 Vcc int. Per stampante o pannello remoto 5 liberi da potenziale 1A 30 Vcc 24 Vcc - 500 ma -5 C/+50C

9.5 Rivelatore ottico DI FUMO analogico interattivo Il rivelatore ottico di fumo analogico indirizzato interattivo a basso profilo, sarà particolarmente adatto per segnalare la presenza in ambiente di fumi chiari (rilevazione indiretta) e discriminare la presenza di piccole quantità di fumo. Il rivelatore ottico di fumo sarà basato sull effetto Tyndall. Questo principio è particolarmente indicato per la rivelazione del fumo generato durante le fasi iniziali dell incendio. La tecnologia utilizzata nella costruzione della camera ottica permetterà di ottenere un ottimo rapporto segnale/rumore con un elevata stabilità in relazione ai parametri atmosferici (temperatura, umidità, luce ecc.). Il rivelatore sarà munito di microprocessore a bordo, con propria memoria non volatile, per la valutazione delle variazioni del segnale ottico, in funzione del livello di fumo presente e per la manutenzione della camera di analisi. Sarà inoltre in grado di fornire un segnale alla centrale di rilevazione sulle proprie condizioni di funzionamento. Sarà possibile programmare la sensibilità del rilevatore su 8 diverse soglie intervenendo direttamente sul pannello della centrale ed abbinandole a differenti fasce orarie, (funzione giorno/notte) adeguando la sensibilità in funzione delle caratteristiche degli ambienti in cui sarà installato. Il rilevatore avrà due soglie di allarme interne (Preallarme ed Allarme), programmabili secondo differenti livelli di sensibilità, inoltre sarà in grado di adeguare le proprie soglie di allarme in relazione alla polvere accumulata nella camera di analisi, fornendo fino a 3 livelli di segnalazione. La segnalazione di allarme sarà rilevata dalla centrale attraverso il polling del loop, entro 10 sec. dalla registrazione dell evento. Il rilevatore sarà munito di un Led di stato per la segnalazione dell allarme (rosso). Il sistema di indirizzamento del rilevatore sarà di tipo elettronico, con la possibilità di essere effettuato dalla centrale di rilevazione, o in fase di startup per mezzo di un programmatore elettronico portatile, in grado anche di testare la corretta esecuzione del loop di rilevazione. Caratteristiche Tecniche - tensione di alimentazione: da 15 a 30 Vcc - assorbimento a riposo: 100 µa - assorbimento in allarme: 4 ma - sensibilità: 8 soglie disponibili - indicazione d'allarme: Led rosso - temperatura di funzionamento: da -30 a +60 C - indirizzamento: elettronico - grado di protezione: IP 32 - dimensioni: 105 x 55 mm - materiale ABS - colore Bianco RAL 9016 - peso 130 gr. - certificati EN54-7,EN54-9, CE: 0333 CPD 075 109 NF: L 050 E0 BASE PER RIVELATORE Base per il montaggio di rivelatori. Sono completi di morsettiera a 7 contatti per il collegamento elettrico sulla linea (loop). L'inserimento del rivelatore avviene mediante pressione e rotazione sullo zoccolo. Nella base può essere inserita la scheda ICC05 con funzione di isolatore in casi di cortocircuito o taglio linea, o la scheda relè R05 per il comando direttamente in campo di attuazioni varie.