4 NOVEMBRE FESTA DELL UNITA NAZIONALE E DELLE FORZE ARMATE I soldati italiani nella Grande Guerra

Documenti analoghi
IL SACRIFICIO DELLE REGIONI ITALIANE DURANTE LA PRIMA GUERRA MONDIALE

IL 4 NOVEMBRE PERCHE E FESTA?

LA PRIMA GUERRA MONDIALE PARTE SECONDA

Il 141 Reggimento Fanteria

La Grande Guerra La Nuova Italia INDICE

Da Caporetto a Vittorio Veneto

COL MOSCHIN 100 ANI DOPO

Gli anni della. 1907, Borgofranco,Via Marini. 1915, Pont Saint Martin, cartolina al vice-parroco

cd centro documentazione

Il Sacrario militare di Redipuglia

Sommario. Capitolo II. Introduzione. Lo scoppio della guerra. Alcuni protagonisti

Archivio di Stato di Benevento I caduti della prima guerra mondiale. - Provincia di Benevento -

Presentazione della mostra virtuale Norcia e la Grande Guerra di Giovanna Bacoccoli

La prima Guerra Mondiale USA. ( ) L Europa divisa in due blocchi All inizio del secolo scorso (1900) l Europa era divisa in due parti:

Lecconotizie: IL quotidiano on line della città di Lecco

ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO AL VITTORIANO

LA PRIMA GUERRA MONDIALE ( )

Il tenente Dusio Cesario cade l 11 dicembre 1917 in Val Calcino colpito da una granata.

Archivio di Stato di Benevento I caduti della prima guerra mondiale. - Provincia di Benevento -

Il Ministro della Difesa

CEFALONIA Cronologia, Eventi. Cefalonia - Cronologia, Eventi...

Vi raccontiamo quello che accadde.

Triplice Alleanza. Triplice Intesa. Germani a. Inghilterra. Russia. Francia

COMANDO MILITARE ESERCITO ABRUZZO. Grafica Ciuffreda

Archivio di Stato di Benevento I caduti della prima guerra mondiale. - Provincia di Benevento -

Les jeunes filles de Trieste chantent toutes avec amour, ô Autriche de mon cœur, tu dois bien nous défendre!

Il ponte sul Piave è la nostra storia ARCHIVIO CARTOLINE E FOTO D EPOCA CLUB 54

Archivio di Stato di Benevento I caduti della prima guerra mondiale. - Provincia di Benevento -

Archivio di Stato di Benevento I caduti della prima guerra mondiale. - Provincia di Benevento -

Archivio di Stato di Benevento I caduti della prima guerra mondiale. - Provincia di Benevento -

La resa a Passo Halfaya 17 gennaio 1942

ricerca ed elaborazione di puccy paleari

"Con le loro vite nella nostra vita".

71 ANNIVERSARIO DELL ECCIDIO DELLA DIVISIONE ACQUI

IL 4 NOVEMBRE E LA MEMORIA STORICA. Giornata dell UNITÀ NAZIONALE e delle FORZE ARMATE. 4 novembre

INTERVENTO PER IL 98 ANNIVERSARIO DELLA FINE DEL PRIMO CONFLITTO MONDIALE FESTA DELLE FORZE ARMATE 04/06 NOVEMBRE 2016.

STORIA DEL CARABINIERE REALE DALL ALBA NOE

D.I.U. Origini della Croce Rossa

Archivio di Stato di Benevento I caduti della prima guerra mondiale. - Provincia di Benevento -

LUIGI RUSSO CADUTI DI SAN PRISCO NELLA PRIMA GUERRA MONDIALE

Archivio di Stato di Benevento I caduti della prima guerra mondiale. - Provincia di Benevento -

NOTIZIE PER LA STAMPA

Archivio di Stato di Benevento I caduti della prima guerra mondiale. - Provincia di Benevento -

Archivio di Stato di Benevento I caduti della prima guerra mondiale. - Provincia di Benevento -

Angelo Manaresi

LA FEDE NELLA GUERRA DEL NORD AFRICA I CAPPELLANI MILITARI I LUOGHI DI CULTO SUI CAMPI DI BATTAGLIA

RADUNO ALPINI TRIVENETO E ADUNATA NAZIONALE DELLA JULIA GORIZIA 17, 18 E 19 GIUGNO 2016 PROGRAMMA DELLE INIZIATIVE E DELLE MANIFESTAZIONI

INTRODUZIONE AL DIU. Istruttori DIU Comitato Provinciale di Pisa

La prima guerra mondiale

Archivio di Stato di Benevento I caduti della prima guerra mondiale. - Provincia di Benevento -

La Grande Guerra. 100 anni.

Una corona di spighe stilizzate germoglia da un elmetto Adrian.

PRESENTANO. Periodo di Validità: Il diploma avrà inizio il 01 novembre 2014 (00:00 UTC) e si concluderà il 06 novembre 2014 (24.00 UTC).

LEONI ANTONIO Brisighella, 3 gennaio 1986.

Archivio di Stato di Benevento I caduti della prima guerra mondiale. - Provincia di Benevento -

ASPETTI DI VITA QUOTIDIANA A PONZANO NEL PERIODO DELLA GRANDE GUERRA

Da Caporetto al Piave. Storia della grande sconfitta e della grande resistenza

Municipio Ponte Capriasca

Archivio di Stato di Benevento I caduti della prima guerra mondiale. - Provincia di Benevento -

Gli Archivi e lo Stato Unitario Curiosità dagli archivi del territorio comasco Milano, Palazzo Litta, 7 marzo 2011

Archivio di Stato di Benevento I caduti della prima guerra mondiale. - Provincia di Benevento -

I fratelli Rovazzani La Lapide di viale Arnaldi. la lapide posta in viale Arnaldi

Melesindo Ferrari. Inventario dell'archivio ( ) a cura di Nicola Fontana

FOCUS DIFESA file-di-lavoro_id-5/2016.indd 5 19/12/16 12:48

Comune di Baragiano. VINCENZO IURA: l uomo, il soldato, il medico. Tenente Generale Federico MARMO Ispettore Generale della Sanità Militare

2012 Via Mameli all incrocio con Via XXV Aprile. Sullo sfondo PalaDionigi

Il trincerone di Grigno Scheda storica

LE CLASSI 3^INCONTRANO GLI ALPINI

DOCUMENTI ICONOGRAFICI

Percorso della Memoria nei nostri Paesi

MILITE IGNOTO. (copra rn OMAGGTO) Sturzo,23. Commissariato generale per le onoranze ai Caduîi in guerra (06) Roma

Episodio di CORDENONS I.STORIA. Anzia ni (più 55) s.i. D. Bambi ne (0-11)

C O M U N E D I V I C E N Z A

«A facie Domini contremisce terra a facie Dei Jacob».

Archivio di Stato di Benevento I caduti della prima guerra mondiale. - Provincia di Benevento -

Archivio di Stato di Benevento I caduti della prima guerra mondiale. - Provincia di Benevento -

4 NOVEMBRE: GIORNATA DELL'UNITA' NAZIONALE E DELLE FORZE ARMATE

Attività di approfondimento della Storia. 16) Prof.ssa Chiara Bianconi. Estratto inedito del Diario di Alfredo Cencetti

Il 1943 anno cruciale della guerra

Archivio di Stato di Benevento I caduti della prima guerra mondiale. - Provincia di Benevento -

Archivio di Stato di Benevento I caduti della prima guerra mondiale. - Provincia di Benevento -

Caduti morresi nelle guerre mondiali

MINISTERO DELLA DIFESA

Lettere - Testimonianze - Notizie

Episodio di SANTA CATERINA SAN VITO AL TAGLIAMENTO I.STORIA. Anzia ni (più 55) s.i. D. Bambi ne (0-11)

CELEBRAZIONE DELLA FESTA DELL UNITA NAZIONALE GIORNATA DELLE FORZE ARMATE 97 ANNIVERSARIO DELLA VITTORIA Domenica 8 Novembre 2015

Disposizioni concernenti i militari italiani fucilati durante la prima Guerra mondiale

Delegazione Provinciale di Parma - Tenente Don Giovanni Stefanini M.B.V.M. -

A BORGO A MOZZANO GIOVANI E ANZIANI UNITI NEL RICORDO DEL 4 NOVEMBRE

XXIX RADUNO NAZIONALE DELL ASSOCIAZIONE NAZIONALE ARTIGLIERI D ITALIA LA MEMORIA DEL PASSATO CI GUIDA AL FUTURO. Darfo Boario Terme, 5 8 maggio 2016

Massimo Bubola BALLATA SENZA NOME

INTERVENTO PER IL 99 ANNIVERSARIO DELLA FINE DEL PRIMO CONFLITTO MONDIALE FESTA DELLE FORZE ARMATE 04/05 NOVEMBRE 2017.

Quattro Cascine. Comune di Bosco Marengo. Caduti della Grande Guerra

ISTITUTO COMPRENSIVO N. 8 di Forlì

LA PRIMA GUERRA MONDIALE 14-18

Archivio di Stato di Benevento I caduti della prima guerra mondiale. - Provincia di Benevento -

Archivio Storico del Comune di Copparo

A N G E T. Sezione Monte Vodice Villa Vicentina. Cenni storici

Quadri numerici caduti di Fiscaglia nelle due Guerre Mondiali e Cifre Guerra Provincia di Ferrara

Transcript:

4 NOVEMBRE FESTA DELL UNITA NAZIONALE E DELLE FORZE ARMATE La Grande Guerra 1915-1918 1918 I soldati italiani nella Grande Guerra 1915-1918 4.200.000 soldati che andarono al fronte (10% della popolazione) 500.000 soldati morirono di ferite o malattie prima della fine della guerra 600.000 soldati caddero prigionieri (10.000 di costoro non tornarono a casa) 500.000 soldati riportarono invalidità permanenti più o meno gravi 50.000 soldati morirono nel dopoguerra per ferite e malattie 4.000 le condanne a morte per diserzione (750 eseguite) 650.00 perdite complessive *Fonte: Isnenghi-Rochat, La Grande Guerra 1915-1918, La Nuova Italia E non perdete tempo a dire chi io sia: lo capiranno tutti ch ero di fanteria Canto della Grande Guerra

L ARMISTIZIO DI VILLA GIUSTI 3 NOVEMBRE 1918 Finisce la guerra per Italia e Austria-Ungheria All'alba del 29 ottobre 1918 il capitano austriaco Kamillo von Ruggera si presentò davanti alle linee italiane a Serravalle in Val d'adige recando una lettera del generale Victor Weber von Webenau. Accolto da alcune raffiche di mitragliatrice, fu subito chiara la sua posizione e il documento fatto pervenire al Comando Supremo di Abano. Dopo i necessari accordi e spostamenti, l'incontro fu fissato per il giorno 1 novembre a Villa Giusti tra Padova e Abano. Villa Giusti è una costruzione di fine ottocento di proprietà del conte Vettore Giusti del Giardino, priva di qualsiasi valore architettonico, anzi come commentò in quei giorni Ugo Ojetti "...Più brutta non si poteva trovare, ma gli austriaci se la meritano...". Come interprete da parte italiana viene scelto il capitano Giovanni Battista Trenner, cognato di Cesare Battisti, alla sua presentazione fatta ai plenopotenziari austriaci, essi rispondono : " E' un nome che conosciamo...".

La popolazione italiana apprese il mattino del sabato 2 novembre 1918 l esaltante notizia: TRAVOLTO DALL ESERCITO ITALIANO, IL NEMICO CHIEDE A DIAZ L ARMISTIZIO Il giorno 3 il generale Badoglio, il generale Scipioni, il colonnello Gazzano, il capitano Maravigli, il comandante Accissi per la Marina Italiana furono nuovamente a contatto con i parlamentari. Si trattava di discutere la firma vera: la stipulazione dell armistizio. Alle ore 15 cominciò la riunione finale nella sala centrale della villa, alle 17 il trattato fu sottoscritto. Prima di uscire avvenne uno scambio di strette di mano, l armistizio era firmato. Sotto il titolone L AUSTRIA HA CAPITOLATO, il Corriere della Sera del 5 novembre pubblicava il famoso Bollettino della Vittoria.Le ostilità avrebbero avuto termine alle ore 15 del 4 novembre. Questo ulteriore lasso di tempo fu previsto per comunicare alle armate la fine del conflitto e permettere all'esercito italiano di poter avanzare ancora più in profondità in territorio austriaco, decisione che fu causa di ulteriori morti e feriti a guerra ormai conclusa. La Grande Guerra tra Italia e l'impero, ormai in disfacimento, Austro - Ungarico era finita, non per questo finirono i decessi per cause di guerra, ferite, malattie e altro o per i problemi che essa si trascinò per ancora molti anni.. In quanto alla Germania, il 4 novembre il generale Diaz telegrafò a Parigi: Se la Germania non sottostarà condizioni armistizio che le saranno imposte da alleati, l Italia interverrà per costringerla alla resa Di fronte alla minaccia italiana alla sua frontiera meridionale, la Germania ormai boccheggiante cedette. L 8 novembre fu annunciata l abdicazione del Kaiser. Lo stesso giorno, nella foresta di Compiègne, il generale Foch dettò ai delegati tedeschi le condizioni dell armistizio. Esso venne firmato il giorno 11. La Prima Guerra Mondiale era finita.

Il Milite Ignoto nessuno muore del tutto finché ne sia conservato il ricordo Jorge Luis Borges Solo a guerra terminata ci si rese conto di quello che era stato l'altissimo contributo di vite umane, di impoverimento economico generale (vinti e vincitori compresi) e di quanto l'odio si potesse trascinare nelle successive condizioni di pace. La guerra che aveva fatto saltare quattro teste coronate primarie, doveva, secondo la coscienza dei più essere posta a monito delle future generazioni con monumenti che ne ricordassero il prezzo in vite. Intanto ci si doveva attrezzare per riordinare tutte quelle sepolture affrettate e temporanee sparse un po ovunque sull'arco alpino. Una commissione (COSCG) si prese cura di bonificare gli ex campi di battaglia e dare sepoltura visibile a quanti più soldati era possibile. Quando solo le ossa restavano a testimoniare la presenza umana si cercava di distinguere se italiano o austrungarico dalle piastrine di riconoscimento che si erano rivelate insufficienti. I resti venivano poi avviati ai grandi sacrari ossari. Ogni più piccolo paese si attrezzò per il suo monumento in cui ricordare quelli che non tornarono. Per il monumento nazionale si pensò di scegliere una sepoltura fra le tante ignote. L'idea del Generale Giulio Douhet (sotto a destra) passò anche agli altri paesi. Tutte le madri che non potevano piangere sulla tomba del

proprio figlio avrebbero visto in essa la propria. Una commissione di decorati venne incaricata di scegliere in undici luoghi diversi, salme di soldati non riconoscibili. - la prima fu recuperata in un cimitero in località Lizzana, nei pressi di Rovereto; - la seconda recuperata da un cimitero non molto distante da Porte del Pasubio; - la terza dal Monte Ortigara; - la quarta dal Monte Grappa; - la quinta era la salma di uno dei 3200 ignoti sepolti nel cimitero di Collesel delle Zorle; - la sesta esumata dal cimitero militare di Ca Gamba, nei pressi di Jesolo; - la settima proveniva da un piccolo cimitero, allestito dagli alpini, sul monte Crepa; - lottava dalle pendici del Monte Rombon, nell alto Isonzo, nei pressi di Caporetto; - la nona esumata sull altura del San Marco che sovrasta Gorizia; - la decima scelta dalla Commissione tra due salme rinvenute nei pressi di Castagnevizza del Carso; - l undicesima fu recuperata a San Giovanni in Tuba, dopo Monfalcone, alle foci del Timavo

Una volta raccolti, i resti vennero composti in undici bare e avviati alla Basilica di Aquileia. Il compito di scegliere il milite ignoto venne affidato a Maria Bergamas nativa di Gradisca d'isonzo (23/1/1867) il cui figlio Antonio, di leva nell'esercito austriaco, era fuggito per arruolarsi in Italia. Le sue spoglie non erano state ritrovate all'epoca e non lo saranno dopo. La chiesa si era riempita di ceri e fiori. Il 27 ottobre, mentre l'organo risuonava nel tempio pavesato di bandiere, il Vescovo di Trieste con l'acqua del Timavo benediceva gli 11 caduti. Alla presenza del comandante della III Armata, la folla piangente seguì con lo sguardo la madre che passava davanti alle bare. Ella si fermò davanti alla seconda e su questa stese il suo velo nero. Ora non rimaneva che traslare la salma a Roma. Venne organizzato un treno speciale di 17 vagoni che si era riempito di corone. Il percorso ferroviario subì deviazioni e fermate in ogni più piccolo paese, dove la gente lasciata ogni attività si assiepava ai lati dei binari. Alcune migliaia di squadristi radunati in città danno vita a gazzare e violenze; chi porta la cravatta rossa, o non si toglie il cappello al passare dei gagliardetti, viene insultato e se risponde picchiato. Il bilancio di sangue sarà di sei morti e 170 di feriti. Alla stazione di Roma Termini, il Re il governo e le più alte cariche dello stato fecero ala al feretro trainato su un affusto di cannone. La salma portata a spalle dalle medaglie d'oro salì la gradinata del Vittoriano e venne rinchiusa, dove ora si trova, alla presenza delle bandiere di tutti i reggimenti. 4 Novembre 2009 LA BIBLIOTECA A.Randi