Il differenziale retributivo di genere grezzo Il differenziale retributivo di genere è la misura della differenza che esiste, in media, tra il salario di un lavoratore e quello di una lavoratrice in un determinato contesto (paese, impresa, ecc.). Una misura immediata e comunemente usata nelle statistiche nazionali ed internazionali per misurare il differenziale retributivo è il rapporto tra la differenza tra il salario medio maschile (Wm) e quello femminile (Wf) e il salario medio maschile: (Wm Wf) --------------------- Wm Tale misura, l unadjusted gender pay gap, è ad esempio utilizzata nei confronti internazionali...
Differenziali retributivi grezzi in alcuni paesi europei, anno 2004 (salario orario) 30 20 15 10 7 0 Cyprus Estonia Slovakia Germany United Kingdom Czech Republic Netherlands Austria Bulgaria Denmark Sweden Lithuania Norway Eu 25 Spain Latvia Luxembourg Romania France Ireland Hungary Greece Poland Italy Belgium Portugal Malta Fonte: Eurostat
Dietro ai valori aggregati La letteratura economica (es. Blau & Kahn 2003) ha evidenziato il ruolo della contrattazione collettiva e della compressione salariale nella spiegazione di bassi differenziali retributivi di genere a livello aggregato. Anche la bassa partecipazione femminile al mercato del lavoro può contribuire alla compressione dei differenziali retributivi per via del cosiddetto effetto di selezione. Tuttavia, altri e più incisivi fenomeni possono alterare il dato aggregato sul gender pay gap fino a rendere quasi inutile il confronto internazionale. Uno di questi aspetti è certamente quello della composizione della forza lavoro per genere. Nel caso italiano, ad esempio, il differenziale di circa 6 punti nel salario orario è il frutto di ben più ampie forbici retributive per qualifica professionale.
Effetto della composizione sul differenziale retributivo Qualifica Occupati Uomini Salario orario Occupate Donne Salario orario Diff. salariale Operai 1775 7,5 833 6,5 12,4 Impiegati 1157 9,6 1062 8,5 11,3 Insegnanti 83 15,8 349 12,8 19,1 Quadri 202 13,6 93 11,2 18,1 Dirigenti 103 19,1 26 14,5 24,0 Totale 3320 9,1 2363 8,6 5,8 Elaborazioni su dati Banca d'italia 2004
La segregazione orizzontale Composizione degli occupati per qualifica Qualifica Uomini Donne Operai 54,0 35,5 Impiegati 35,8 46,8 Insegnanti 2,1 12,9 Quadri 5,6 3,9 Dirigenti 2,6 1,0 La forte prevalenza di impiegate tra le donne rende il dato aggregato poco informativo rispetto al differenziale retributivo reale nel sistema. Si tratta di uno degli aspetti di quella segregazione orizzontale che caratterizza il mercato del lavoro. Totale 100,0 100,0
Evoluzione nel tempo Salario giornaliero lordo (valori reali 2002) Anno Uomini Donne Differenziale 1993 7 1.5 53.0 25.8 1994 7 0.7 51.6 27.0 1995 69.0 50.6 26.7 1996 68.8 50.2 27.0 1997 7 0.0 50.7 27.6 1998 7 0.3 50.9 27.6 1999 7 0.3 51.7 26.5 2000 69.7 51.2 26.6 2001 68.8 50.7 26.2 2002 67.6 50.6 25.2 Fonte: Panel ISFOL su dati INPS. Lavoratori dipendenti settore extra-agricolo
Effetto dell età sui salari e sui differenziali di genere Salario lordo giornaliero 100.0 90.0 80.0 70.0 60.0 50.0 40.0 30.0 20.0 10.0 0.0 Uomini Donne Totale 16 20 24 28 32 36 40 44 48 52 56 Fonte: Panel ISFOL su dati INPS Età
Effetti dell istruzione Retribuzioni medie annue (salario lordo) Livello di Istruzione Uomini Donne % donne su uomini Elementare 19.984 14.173 70,9 Media inferiore 20.577 15.536 75,5 Media superiore 28.400 21.138 74,4 Post-secondaria 28.882 21.892 75,8 Superiore tecnica 31.236 21.659 69,3 Università 44.995 28.562 63,5 Post-universitaria 49.982 34.477 69,0 Totale 25.763 19.288 74,9 Fonte: Biagioli su dati ESES (2002)
studiare rende L effetto sul salario di un anno di istruzione addizionale è pari a 1,5 % per le donne ed a 1,3 % per gli uomini. L istruzione consente dunque alle donne di attenuare, in minima parte, il gap retributivo
Il problema della conciliazione Differenziale relativo di genere secondo la presenza di figli in età prescolare Qualifica professionale Presenza figli Diff Operaio Im piegato Dirigente Totale No No No No 27.1% 17.1% 25.1% 19.4% Sì Sì Sì Sì 33.7% 40.0% 49.0% 36.3% Fonte: Centra e Venuleo su dati Banca d'italia (2002).