TERZA CONFERENZA INTERNAZIONALE PIEMONTESI NEL MONDO ALESSANDRIA NOVEMBRE 2007

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TERZA CONFERENZA INTERNAZIONALE PIEMONTESI NEL MONDO ALESSANDRIA 16 17 NOVEMBRE 2007 PERIODI CARATTERISTICI DELL'EMIGRAZIONE PIEMONTESE di MAURO REGINATO docente di Demografia all'università di Torino (dalla pubblicazione Piemontesi nel mondo, della serie I Tascabili di Palazzo Lascaris, dicembre 1999, pagg. 21-28) La storia dice che la rilevazione statistica delle migrazioni con l'estero iniziò ufficialmente nel 1876, però il fenomeno aveva cominciato a manifestarsi molti anni prima ed era divenuto sempre più importante. A livello europeo, il 1840 si può considerare l'anno di nascita dell'emigrazione moderna, principalmente nordica; in Italia i movimenti importanti iniziano con una ventina di anni di ritardo rispetto all'europa settentrionale e coincidono con la nascita del Regno. Il Piemonte ha avuto una parte di primo piano nelle dinamiche migratorie italiane fino ai primissimi anni del Novecento; successivamente il suo flusso in uscita si è indebolito ed è stato superato dalle correnti provenienti dal Sud. Emigrazione dal Piemonte tra il 1876 ed il 1930 (in base ai passaporti rilasciati) 1876 30.078 1.604 31.682 1877 22.809 1.498 24.307 1878 23.214 1.561 24.775 1879 23.418 4.127 27.545 1880 25.744 3.665 29.409 1881 27.901 6.517 34.418 1882 29.483 8.523 38.006 1883 23.297 6.122 29.419 1884 20.490 8.506 28.996 1885 17.890 10.815 28.705 1886 16.632 10.922 27.554 1887 15.943 12.518 28.461 1888 16.465 14.138 30.603 1889 17.661 17.073 34.734 1890 18.601 11.896 30.497 1891 19.984 7.138 27.122 1892 20.828 13.035 33.863 1893 20.155 15.366 35.521 1894 17.234 13.248 30.482 1895 12.548 13.278 25.826 1896 11.004 11.595 22.599 1897 11.554 7.022 18.576 Media 19.297 9.066 28.363

1901 27.893 14.492 42.385 1902 28.673 12.449 41.122 1903 26.014 17.721 43.735 1904 30.671 22.167 52.838 1905 38.409 30.987 69.396 1906 38.305 33.885 72.190 1907 37.012 26.232 63.244 1908 33.906 21.568 55.474 1909 32.158 24.148 56.306 1910 33.264 27.335 60.599 1911 35.777 16.558 52.335 1912 38.556 26.688 65.244 1913 43.564 35.099 78.663 Media 34.170 23.795 57.964 1914 37.395 14.431 51.826 1915 22.774 3.957 26.731 1916 23.677 2.417 26.094 1917 12.383 594 12.977 1918 8.890 320 9.210 Media 21.024 4.344 25.368 1919 40.737 4.711 45.448 1920 48.000 12.539 60.539 1921 21.574 8.817 30.391 1922 32.162 14.587 46.749 1923 42.814 14.050 56.864 1924 38.669 9.294 47.963 1925 32.173 2.272 34.445 1926 25.215 6.345 31.560 1927 15.871 8.861 24.732 1928 12.181 4.305 16.486 1929 12.316 2.735 15.051 1930 35.228 3.836 39.064 Media 29.745 7.696 37.441 2

1. Primo periodo: dal 1876 al 1900 In questi anni l'emigrazione piemontese è soggetta a movimenti oscillatori e si manifesta con maggiore intensità nei periodi 1881-1882, 1888-1890, 1892-1894. Nei riguardi dei paesi di destinazione, la Francia occupa il primo posto, da sola supera nel periodo il 55% realizzando una media di circa 15.800 unità; è ragguardevole anche il 23% della parte relativa all'argentina. Gli emigranti hanno avuto sempre come direzione principale le regioni del Plata, spingendosi però anche verso Cordoba, Salta e Mendoza. I piemontesi emigranti nelle province argentine si sono dedicati a tutte le professioni: prevalgono gli agricoltori, seguono per importanza numerica i braccianti, gli artigiani e, in più piccola parte, alcuni professionisti, insegnanti, marinai, pescatori, artisti e commercianti. Emigrazione piemontese ed italiana nel periodo 1876-1900 Francia 393.454 55,49 817.633 Svizzera 65.703 9,27 326.647 Germania 7.861 0,23 353.896 Austria 1.618 0,23 600.408 Altri Paesi 16.801 2,37 529.622 Totale 482.437 68,04 2.628.206 Stati Uniti 18.785 2,65 772.792 Argentina 165.128 23,29 801.362 Brasile 22.253 3,14 814.388 Altri Paesi 20.473 2,89 241.163 Totale 226.639 31,96 2.629.705 Nel complesso 709.076 100,00 5.257.911 2. Secondo periodo: dal 1901 al 1913 Negli anni dal 1901 al 1914, l'emigrazione piemontese dimostra un andamento irregolare, con una tendenza all'aumento. I valori più bassi si incontrano all'inizio del periodo, quando questi stanno poco al di sopra delle 40.000 unità. Due sono i momenti di particolare rilievo: il 1906 con 72.190 emigranti ed il 1913 con 78.663. Emigrazione piemontese ed italiana nel periodo 1901-1913 Francia 230.291 30,60 793.510 Svizzera 155.456 20,66 923.722 Germania 26.682 3,55 813.448 Austria 6.178 0,82 493.479 Altri Paesi 24.595 3,27 180.088 Totale 443.202 58,89 3.404.247 Stati Uniti 122.278 16,25 3.164.951 Argentina 151.030 20,07 950.970 Brasile 17.128 2,28 393.162 Altri Paesi 18.893 2,51 231.248 Totale 309.329 41,11 4.740.331 Nel complesso 752.531 100,00 8.144.578 3

3. Terzo periodo: dal 1914 al 1918 Il periodo 1914-1918 potrebbe anche non essere considerato ai fini dello studio dell'emigrazione. Quando delle circostanze del tutto particolari modificano le normali condizioni di vita la misurazione dei fenomeni diventa un fatto del tutto contabile, la spiegazione delle grandi variazioni è ovvia e molto più facile l'interpretazione delle variazioni di minore entità che si verificano nei periodi di normalità. Tuttavia, anche questi momenti eccezionali danno la possibilità di esplorare cause ed effetti di ogni fenomeno e di tentare possibili spiegazioni. Emigrazione piemontese ed italiana nel periodo 1914-1918 Francia 75.035 59,16 188.287 Svizzera 24.797 19,55 120.333 Germania 1.847 1,46 28.514 Austria 405 0,32 34.604 Altri Paesi 3.035 2,39 49.710 Totale 105.119 82,88 451.448 Stati Uniti 11.818 9,32 299.748 Argentina 7.776 6,13 48.877 Brasile 663 0,52 19.932 Altri Paesi 1.462 1,15 22.337 Totale 21.719 17,12 390.894 Nel complesso 126.838 100,00 842.342 4. Quarto periodo: dal 1919 al 1927 La fine della guerra rappresenta la ripresa del movimento migratorio, che già si avverte nel 1919 ma diventa più forte nel 1920. A chiusura del periodo segue il triennio 1928-1930, il quale ha segnato un profondo cambiamento nella storia emigratoria italiana. Dal 1924 il Governo Nazionale scoraggia sempre più l'emigrazione; la sua azione diventa pesante specialmente nei riguardi dell'emigrazione "stabile" che, gradualmente, dal 1927 tende ad annullarsi. Francia 261.339 69,01 1.082.813 Svizzera 22.061 5,83 128.115 Germania 637 0,17 12.898 Austria 1.158 0,31 26.507 Altri Paesi 8.020 2,12 198.397 Totale 293.215 77,43 1.448.730 Stati Uniti 20.045 5,29 731.090 Argentina 55.779 14,73 507.181 Brasile 2.248 0,59 85.512 Altri Paesi 7.404 1,96 1.04.397 Totale 85.476 22,57 1.428.180 Nel complesso 378.691 100,00 2.876.910 4

5. L'emigrazione piemontese dopo la seconda guerra mondiale Dopo queste quattro fasi storiche è ipotizzabile una "quinta fase" che porta alla seconda guerra mondiale. Il decennio 1930-1942 è quello della violenta politica antiemigratoria, con valori di uscita molto bassi e con prevalenza assoluta della direzione continentale (70-80% fino al 1939 e 100% negli anni di guerra). La fine della seconda guerra mondiale rappresenta l'inizio di una "sesta fase" che con alterne vicende possiamo far arrivare fino al 1970 (circa). Era da attendersi nel dopoguerra una ripresa del movimento migratorio e ciò è puntualmente avvenuto. Il numero degli espatri è gradualmente aumentato, portando a circa 2.500 la media annua fino al 1970. A partire da quegli anni la storia non può più parlare di emigrazione italiana all'estero ma di immigrazione straniera in Italia. Emigrazione piemontese nel periodo 1951 1998 Anni Emigrati Anni Emigrati 1951 3.521 1975 3.181 1952 2.608 1976 3.205 1953 1.771 1977 3.292 1954 1.759 1978 3.112 1955 1.975 1979 4.370 1956 2.456 1980 3.059 1957 1.719 1981 2.537 1958 2.480 1982 2.603 1959 3.200 1983 2.764 1960 2.190 1984 1.553 1961 2.835 1985 2.635 1962 1.381 1986 2.114 1963 2.451 1987 2.249 1964 2.185 1988 2.212 1965 5.020 1989 1.983 1966 4.813 1990 2.918 1967 3.974 1991 2.355 1968 4.315 1992 1.258 1969 4.374 1993 2.478 1970 5.678 1994 3.063 1971 3.810 1995 2.505 1972 3.555 1996 3.253 1973 3.211 1997 3.201 1974 3.291 1998 3.248 5