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La moto da guerra Autor(en): Objekttyp: Brenni, Luigi Article Zeitschrift: Rivista militare della Svizzera italiana Band (Jahr): 45 (1973) Heft 3 PDF erstellt am: 01.02.2017 Persistenter Link: http://doi.org/10.5169/seals-246236 Nutzungsbedingungen Die ETH-Bibliothek ist Anbieterin der digitalisierten Zeitschriften. Sie besitzt keine Urheberrechte an den Inhalten der Zeitschriften. Die Rechte liegen in der Regel bei den Herausgebern. Die auf der Plattform e-periodica veröffentlichten Dokumente stehen für nicht-kommerzielle Zwecke in Lehre und Forschung sowie für die private Nutzung frei zur Verfügung. Einzelne Dateien oder Ausdrucke aus diesem Angebot können zusammen mit diesen Nutzungsbedingungen und den korrekten Herkunftsbezeichnungen weitergegeben werden. Das Veröffentlichen von Bildern in Print- und Online-Publikationen ist nur mit vorheriger Genehmigung der Rechteinhaber erlaubt. Die systematische Speicherung von Teilen des elektronischen Angebots auf anderen Servern bedarf ebenfalls des schriftlichen Einverständnisses der Rechteinhaber. Haftungsausschluss Alle Angaben erfolgen ohne Gewähr für Vollständigkeit oder Richtigkeit. Es wird keine Haftung übernommen für Schäden durch die Verwendung von Informationen aus diesem Online-Angebot oder durch das Fehlen von Informationen. Dies gilt auch für Inhalte Dritter, die über dieses Angebot zugänglich sind. Ein Dienst der ETH-Bibliothek ETH Zürich, Rämistrasse 101, 8092 Zürich, Schweiz, www.library.ethz.ch http://www.e-periodica.ch

La moto da guerra Cap Luigi BRENNI Il nostro esercito sarà dotato prossimamente di una nuova motocicletta A-350. ccn il blocco motore-cambio costruita dalla fabbrica italiana Ducati dì Bologna ed il resto costruito ed assiemato in Svizzera, dalla Condor a Courfaivre. Nell'era delle armi nucleari, dei velivoli supersonici, dei mezzi di trasporto più rivoluzionari, sembra un anacronismo dover parlate della «vecchia» mote. E invece la moto ha ancora parecchio da dire, come mezzo di trasporto e di collegamento, che accoppia alla massima velocità la minima mole, alla più grande leggerezza e versatilità il minimo costo d'acquisto e d'impiego, e soprattutto essendo la motocicletta l'unico mezzo capace di procedere ancora là. dove tutti gli altri mezzi seno costretti a fermarsi. Vecchie e nuove concezioni Una delle prime moto prettamente studiate per l'esercito è stata realizzata all'inizio del secolo dalla svedese Husqvarna. ed era equipaggia'.a di un motore svizzero «Moto-Rêve». Durante la guerra mondiale 14-18. in seguito a difficoltà di fornitura, la Casa svedese ha creato nelle sue officine un motore twin a V di 550 eme di cilindrata, ispirato alla costruzione svizzera. La concezione bellica di allora voleva moto grosse, capaci di ospitare due persone e portarle su cgni terreno, cariche magari di armi pesanti. Gli incarichi fondamentali erano di collegamento, staffetta, portaor dini Si è caduti in seguito all'assurdo. Le moto, collegate col sidecar, sono state trasformate in mitragliere mobili, piccole autoblinde, ambu lanze porta feriti, mezzi di assalto. Questa concezione deve oggi cambiare. Altri eserciti sono già stati orientati dai loro tecnici verso nuove concezioni sull'impiego bellico della moto, prendendo a prefitto l'insegnamento delle gare di moto cross e specialmente quelle di regolarità fuori-strada, organizzate durante gli ultimi anni. Si vogliono moto con intrinseche doti di maneggevolezza, agilità e manovrabilità, con capacità di districarsi su terreni preclusi ai normali mezzi a 4 ruote, il tutto unito alla loro semplicità ed economia di esercizio.

191 / prototipi per l'esercito svedese In Svezia è stato bandito un concorso per la moto ideale destinata all'esercito. Di seguito le condizioni (e non sono poche) comprese nel bando di concorso: semplice, sicura, maneggevole su strada come nel terreno( sentieri, strade di campagna, foreste) garantire una lunga durata (minimo 15 anni o 25 000 km) autonomia: 200 km nel terreno oppure 300 km su strada poco costosa nelle riparazioni e nei ricambi (ad esempio il 50 per cento delle riparazioni devono poter essere effettuate dal conducente con gli attrezzi di bordo in 30 minuti) portare un passeggero poter effettuare in 4 secondi il sorpasso di un veicolo lungo 10 metri e viaggiante a 50 km h velocità di crociera 100 km'h almeno durante due ore consecutive cambio automatico peso massimo 150 kg. meglio sui 130 kg (compresi gli sci) poter viaggiare in 30 cm di neve fresca (con sci laterali) e in 50 cm di acqua il motore deve poter funzionare per 5 minuti con la moto coricata a terra (o capovolta) senza perdita di carburante messa in moto senza accorgimenti speciali a - 20 gradi C. grandi intervalli fra le revisioni (minimo 5000 km) impianto elettrico insensibile all'umidità e senza batteria. Due Case produttrici di motociclette (Husqvarna e Monark-Crescent) hanno presentato dei modelli interessanti derivanti da moto di serie tipo Enduro, mentre 'a connazionale svedese Hägglund & Sohn (affermatissima nel settore dei trasporti pesanti, ma per la prima volta alle prese con le due ruote) ha realizzato una moto rivoluzionaria, ricca di nuove soluzioni. Attualmente i 3 modelli sono in fase di collaudo e i tecnici dell'esercito svedese dovranno rendere noto l'esito delle prove severissime entro un anno circa. La caratteristica comune dei tre prototipi è la scelta di un motore mono cilindrico a 2 tempi di media cilindrata, le velocità massime raggiun gibili di circa 120 km/h.

192 In riassunto la scheda tecnica dei tre modelli: Hàgglund liusejvarna monark peso in kg 120 150 140 motore Sachs Husqvarna Sachs (scooter delle nevi) cilindrata in cmc 292 e 335 350 e 250 293 potenza max 21/29 CV 26 CV 18 CV trasmissione secondaria cardano catena in catena carter stagno Il telaio della Hàgglund è in lamiera e funge da serbatoio per l'olio e la benzina (separati), con la possibilità di osservare i livelli dall'esterno. Le ruote sono a razze, in lega stampata, con freni a disco a doppio circuito. Da notare come le ruote sono montate a sbalzo su sospensioni posteriori e sulla forcella anteriore, con un unico braccio oscillante. Tutto per facilitare al massimo il cambio della ruote e per evitare la equilibratura dei raggi. La Monark ha voluto modificare il motore Sachs tedesco utilizzato per gli scooter delle nevi, onde ottenere tanti cavalli a bassi regimi (per viaggiare nel terreno). Le ruote anteriori e posteriori sono eguali (18") con penumatici differenti. L'impianto elettrico Bosch a transistor, carburatore americano Tillotson con membrana e pompa del carbu rante, che consentono al motore di marciare, anche coricato, per più di 5 minuti. Forcella anteriore Ceriani, ammortizzatori posteriori Gir ling. La Husqvarna ha praticamente modificato la sua esperimentatissima 250 di serie, ottenendo una lìnea molto snella in confronto alle concorrenti. Invece del carburatore ha adottato un sistema di iniezione di benzina. Il cambio automatico è stato realizzato dalla Hàgglund e dalla Monark mediante un variatore continuo a cinghia di gomma e puleggie (tipo DAF delle automobili), che provvede anche al disinnesto automatico della trasmissione. La Husqvarna invece ha raggiunto lo scopo mediante un variatore idraulico del rapporto di trasmissione (come nei gatti delle nevi).

193 Esperienza dallo sport. E in Svizzera? Le severe prove di regolarità fuori-strada, compresa la Sei Giorni Internazionale, hanno dato durante questi ultimi anni la possibilità di sviluppare dei modelli motociclistici, le cui prestazioni molto si addi cono ad un impiego militare. In alcune nazioni, per queste gare, ci sono perfino delle «Categorie militari» alle quali partecipano concorrenti con modelli dell'armata. Così le cecoslovacche Jawa. di derivazione regolaristica. sono adottate da diversi eserciti (ira i quali la Svezia). L'esercito della Germania Occidentale ha in dotazione la Hercules 125. la Zùndapp 125 e la Maico 250: tutte molto imparentate con i modelli di regolarità in ven dita al pubblico dalle rispettive Case. Nel nostro esercito non si è cercata nessuna parentela con le altrui esperienze e ben conosciamo le prestazioni delle Condor A-580 e A-250. modelli in dotazione voluti dai tecnici della KTA. Tanto per accennare alle prestazioni: la A-580 con 19.8 PS. consumo 10 litri ogni 100 km. peso 213 e la A-250 con 15 PS e un peso di 165 kg. Un paragone con i modelli descritti non regge, specialmente per quanto riguarda le prestazioni, i lavori di manutenzione e riparazioni, la sicu rezza di guida nel terreno. Della nuova A-250 non si conoscono le ca ratteristiche. Il connubio italo-svizzero, come detto all'inizio, la catena in sostituzione del cardano (sembra si risparmiano circa 1000 fr. per esemplare) e qualche chilo in più rispetto al modello A-250. L'attuale florido mercato motociclistico (col particolare slancio nipponico) ci mette a disposizione una vasta gamma di modelli da turismo e fuori strada, di ogni cilindrata e caratteristica, con un così ricco bagaglio di esperienze, che per i tecnici militari non potrebbe esserci che l'im barazzo della scelta. Definire l'impiego bellico della moto Dal panorama tracciato finora risulta chiaro come debbano essere definite le ipotesi di partenza sull'impiego di una moto nell'esercito. Solo dopo questa definizione si potranno dirigere le ricerche verso un tipo o l'altro di motocicletta. Un fatto deve subito essere menzionato: la differenza sostanziale fra l'impiego dei mezzi di trasporto durante i corsi di ripetizione (o la scuola reclute) e l'impiego in caso effettivo

194 Durante l'ultima guerra la moto ed il motociclista erano i mezzi di trasporto «di punta». Da qualche tempo essi sono sostituiti durante i CR da mezzi più comodi: la jeep, l'haflinger. Perché ci muoviamo regolarmente su strade belle e i problemi di risparmio di carburante (anche se vengono richiesti!) non esistono in pratica. In caso di catastrofe o di conflitto bisogna potersi muovere nelle foreste, su strade dissestate, guardare corsi d'acqua. Superare colonne ferme, disimpegnarsi quindi nel terreno, in presenza di fango, neve, ghiaccio. Queste esigenze possono essere soddisfatte mediante l'impiego di motociclette adatte allo scopo, attualmente in commercio su vasta scala. E si noti cerne la formazione (istruzione) dei moticiclisti non è per niente difficoltosa. L'esperienza ci insegna come una moto dall'assetto per il fuori-strada sia facilmente guidabile nel terreno e sulla strada stessa. La scelta appropriata del mezzo non dovrebbe nemmeno richiedere che esso venga condotto dallo «specialista» (e cioè il motociclista). Si dovrebbe arrivare all'estremo di mettere a disposizione le moto ai comandi e permettere quindi agli ufficiali interessati di potersi loro stessi «muovere» nel terreno a scopo di ricognizione (viaggiare in due nel terreno è un'utopia). Un po' come succede oggi per le biciclette, che però più nessuno usa. Conclusione La motocicletta è un mezzo di trasporto molto utile in caso effettivo. Lo sviluppo della tecnica in quest'ultimo decennio ha orientato la produzione motociclistica su determinati impieghi sportivi, che molto si addicono al fabbisogno dell'esercito. E' questa la strada che ci augu riamo i tecnici della KTA abbiano seguito nella scelta del nuovo modello, in modo da farci dimenticare le cattive esperienze, che ancora oggi dobbiamo sopportare ai CR. procurateci dagli anacronistici mo delli A-580 e A-250. Il concorso bandito dall'esercito svedese può facilitare considerevol mente la scelta delle esigenze singole, che una moderna motocicletta deve avere per l'uso razionale ed efficiente delle forze armate.