La gestione del cinghiale in provincia di Verona

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Provincia di Verona Ivano Confortini La gestione del cinghiale in provincia di Verona Verona, 28 maggio 211

Presenza storica del cinghiale Il cinghiale era presente in provincia di Verona probabilmente sino al XVIII secolo nel fascia dei querceti termofili della Vallagarina (Valle dell Adige) e nella Lessinia. La specie nel XIV secolo veniva segnalata nella Lessinia e soprattutto in Valpolicella.

Areale di distribuzione attuale Le prime segnalazioni di cinghiale risalgono alla prima metà degli anni 9 nella Lessinia occidentale, con particolare riferimento alla Vallagarina (comune di Dolcè). I primi abbattimenti sono stati effettuati nell anno 1996 nel comune di Dolcè (Lessinia occidentale) La specie è poi andata via via espandendosi anche nella Lessinia centrale e orientale, fino alla base della fascia pedemontana, sicuramente anche a causa di immissioni illecite.. Da 2-3 anni la presenza del cinghiale è segnalata anche nell alta Lessinia, anche all interno del Parco naturale regionale della Lessinia.

Areale attuale di distribuzione Vallagarina Dolcè: dalla prima metà degli anni 9 Grezzana: 26

Espansione della specie verso il lago di Garda Nel 1999 sono stati effettuati n. 4 abbattimenti di cinghiali (di cui n. 3 incroci) sul Monte Baldo nel comune di San Zeno di Montagna. Nel 29 è stato denunciato un incidente stradale causato da un cinghiale in loc. Piovezzano tra Affi e Sona nella fascia morenica del lago di Garda. Il cinghiale è segnalato, seppur in modo non frequente, anche alle pendici del Baldo e sulle colline moreniche del lago di Garda, proveniente dalla vicina Lessinia, ma anche a causa di introduzioni a fini venatori.

Danni causati alle colture agricole 1 8 6 4 2 danni prevenzione 2 23 24 75 434 6937 1289 32328 25392 778 27 28 29 1689 21 5

Risultati conseguiti con il controllo Complessivamente in controllo sono stati abbattuti n. 21 cinghiali a partire dal 1996. Dal 21 al 25 non è stato effettuato alcun intervento Gli interventi dapprima effettuati dalla sola Polizia provinciale sono stati successivamente, a partire dal 26, affidati ai coadiutori opportunamente abilitati. Solo con il coinvolgimento del mondo venatorio è stato possibile intensificare i prelievi, purtroppo interrotti nel 28 e 29 a causa di alcune vicende giudiziarie. Significativi risultano i prelievi effettuati nel 28 con 88 esemplari e nel 21 con 46 esemplari: nel 21 l attività è stata sospesa a partire da agosto per essere sostituita dalla caccia da dicembre. La quasi totalità degli abbattimenti è avvenuta da altana a partire dal 27 a conferma dell espansione della specie: su un totale di 21 capi, 184 sono stati abbattuti dal 27 al 21 (87,6% del totale). A seguito della vendita delle carcasse nel 21 la Provincia ha introitato 2.7 che devolverà agli Organismi gestionali e agli agricoltori danneggiati.

Abbattimenti in controllo di cinghiali nella Lessinia (periodo 1996-21) 9 8 7 6 5 N capi 4 3 2 1 1996 1997 1998 1999 2 21 22 23 24 25 26 27 28 29 21 2 6 9 7 anni 2 5 88 46 Gli abbattimenti a partire dal 26 sono stati effettuati da altana e, in limitatissima parte mediante girata.

L esperienza della caccia del cinghiale in provincia di Verona A partire dalla stagione venatoria 21/211 è stata aperta la caccia del cinghiale sulla base di una proposta gestionale condivisa dalla Regione Veneto e dall I.S.P.R.A. La proposta provinciale è stata strutturata sulla base degli indirizzi formulati dalla Regione in ordine agli obiettivi (gestione, controllo, eradicazione), alle zone, alle metodiche di prelievo e alle qualifiche in possesso ai soggetti abilitati. La proposta gestionale è stata presentata alla Regione nell'ottobre 21.

Area interessata alla caccia La caccia è stata autorizzata solo in Lessinia su un area di circa 5. ettari, al di sopra dei 9 m di quota

Caratteristiche dell area interessata La caccia è stata consentita esclusivamente nell Unità di gestione Lessinia. Sul restante territorio provinciale è previsto il controllo con l obiettivo eradicazione. L Area destinata alla caccia è caratterizzata dalla presenza di una popolazione consolidata di cinghiale. L Area ha una superficie di circa 5. ettari e si estende da 9 m s.l.m. fino alla fascia collinare e pianeggiante a nord di Verona. La quota dei 9 m corrisponde alla fascia del castagno e della roverella. La Lessinia è caratterizzata da boschi di latifoglie, prati e pascoli.

Piano di prelievo Sull Area individuata è stata stimata una densità media pari a 2-4 capi/1 ettari pari a una densità medio-bassa. Sulla popolazione complessiva stimata in 1.-2. esemplari, è stata applicata una % di prelievo pari al 4%, ampliabile sino al 7% con il controllo in presenza di danni significativi all agricoltura. Il contingente prelevabile è risultato pari a 8 cinghiali. I capi assegnati sono stati così suddivisi: 5% (n. 4) giovani e subaldulti (12-24 mesi), 5% adulti (n. 4) di cui il 2% maschi (n. 16) e il 3% femmine (n. 24).

Metodiche di prelievo consentite Il prelievo è stato consentito solo all aspetto e con la girata. La battuta, la braccata e il prelievo alla cerca sono stati vietati. Le altane devono essere posizionate tra loro ad una distanza non inferiore a 7 m. La girata è stata prevista con un unico cane e al massimo 1 cacciatori alle poste. Parcelle interessate da una girata di estensione non superiore a 15 ettari. Sono consentite nella girata sia le armi ad anima rigata che liscia.

Soggetti abilitati al prelievo Il prelievo è consentito esclusivamente ai cacciatori soci o ospiti del relativo A.T.C. o Comprensorio alpino. Tutti i cacciatori (sia da altana che della girata) devono essere abilitati alla caccia di cinghiale rilasciata dalla Provincia d Verona o altra Provincia/Regione a seguito della frequenza di apposito corso e superamento del relativo esame finale. I conduttori del cane devono essere abilitati anche alla conduzione di cane da limiere e girata. I conduttori non soci o ospiti non possono portare il fucile durante la girata. Attualmente sono circa 7 i conduttori abilitati. Anche i cani devono essere abilitati ad esclusione eventualmente che nella fase di attivazione del prelievo.

Regolamentazione del prelievo Il prelievo venatorio è consentito dal 1 novembre al 31 gennaio. Nel 21 la caccia è iniziata ai primi di dicembre dopo l approvazione delle direttive provinciali. Si applicano le regole stabilite dal calendario venatorio regionale in ordine al numero di giornate (max 3 con esclusione del martedì e venerdì) e di orari. L orario di caccia è quello previsto per la selezione da un ora prima dell alba ad un ora dopo il tramonto. L uscita e il capo abbattuto devono essere segnati sul tesserino. Il carniere è di 2 capi giornalieri con un massimo di 35 capi stagionali.

Organizzazione del prelievo La Provincia ha assegnato i capi, distinti per sesso e classe, ai Comprensori alpini, AA.TT.C. e Aziende faunistico venatorie interessati. I Comprensori alpini, AA.TT.C. e A.F.V. assegnano poi i capi ai cacciatori abilitati nel caso di prelievo da altana. Le assegnazioni ai cacciatori tengono conto della graduatoria di merito come per la caccia di selezione agli ungulati. Al cacciatore autorizzato viene rilasciato il contrassegno in plastica e gli appositi tagliandi da imbucare per l uscita, nonché la scheda biometrica da compilare in caso di abbattimento. In caso di girata il conduttore inoltra richiesta di autorizzazione al presidente del Comprensorio alpino, A.T.C. o A.F.V. su apposito modulo con indicati i nominativi dei componenti. La richiesta sottoscritta dal presidente e/o concessionario viene trasmessa alla Polizia provinciale per gli eventuali controlli. Dopo l abbattimento il capo è stato contrassegnato con apposita fascetta; è stata poi compilata la relativa scheda biometrica contenente i principali dati morfometrici del capo. A partire dalla prossima stagione venatoria verranno raccolte le mandibole per la determinazione dell età. Le schede di abbattimento devono essere compilate dal cacciatore o conduttore per essere inoltrate al Comprensorio, A.T.C. o A.F.V.. Periodicamente dovranno essere inoltrati alla Provincia i dati relativi al prelievo effettuato in ciascun istituto. Il recupero dei capi feriti viene effettuato da personale abilitato con le modalità già previste per la caccia agli altri ungulati (cervidi e bovidi). Le carcasse dei capi abbattuti appartengono al cacciatore e non alla Provincia, come nel caso di attività di controllo. Non è previsti quindi alcun passaggio al Centro di lavorazione.

Rilevamenti biometrici Per ogni capo abbattuto devono essere raccolti i principali dati biometrici riguardanti il tipo di caccia praticato, il sesso, la classe d età, la lunghezza totale, la larghezza del corpo il peso, il numero di capezzoli. PROVINCIA DI VERONA SCHEDA BIOMETRICA ABBATTIMENTO CINGHIALE (Sus scrofa) C.A. A.T.C. AFV: ALTRO LOC. e COMUNE DATA ORARIO ABBATTUTO DA NATO A IL ABILITAZIONE n DEL RILASCIATA DA ATTIVITA' VENATORIA ATTIVITA DI CONTROLLO In attività di controllo: Operatore di Polizia Provinciale Proprietario/Conduttore fondo Coadiutore nel controllo del cinghiale Altro: CONTRASSEGNO N./Colore: (inamovibile applicato al tendine garretto arto posteriore) - SESSO E CLASSE D ETA DEL CAPO ABBATTUTO MASCHIO FEMMINA MANTO: Invernale Estivo In muta Giovane -12 mesi striato -5 mesi rosso 6-12 mesi Adulto > di 12 mesi, età stimata anni. A questa classe appartengono anche i soggetti subadulti neri. NOTE (eventuali anomalie fisiche, comportamentali o altro): - RILIEVI BIOMETRICI DEL CAPO ABBATTUTO La scheda compilata dal soggetto abbattitore va poi consegnata al Comprensorio, ATC o AFV per la relativa rendicontazione. Peso (eviscerato) Kg LTT (lunghezza totale) cm Larghezza torace cm LG (lunghezza piede) cm N capezzoli tirati - TIPOLOGIA ATTIVITA' DI ERADICAZIONE e ATTREZZATURA UTILIZZATA Aspetto Girata Chiusino (cattura e successivo abbattimento) altro Arma impiegata cal. tipo-peso palla (gr./grs.) Colpi esplosi n. Distanza di tiro in mt. Caduto sul posto REAZIONI ALLA SPARO: Accasciatosi dopo mt. Fuggito ferito comportamento durante la fuga : ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- INTERVENTO DI RECUPERO CON CANE DA TRACCIA (se fuggito ferito): Nominativo Ritrovato Non ritrovato ( vedasi relativa scheda recupero con cane da traccia) ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Altitudine mt. Meteo Ambiente: PRATO INCOLTI COLTURA BOSCO MISTO ALTRO: UFF./AGG. DI POLIZIA PROVINCIALE (se presenti) Luogo e data di compilazione Firma abbattitore modulo D Aggiornato il 25 novembre 21

Abbattimenti di cinghiale stagione venatoria 21/211 9 8 7 6 5 4 3 2 1 Assegnati Abbattuti Totale Maschio giovane Femmina giovane Maschio adulto Femmina aulta 8 122 2 28 2 36 16 3 24 28 Assegnati Abbattuti

Abbattimenti suddivisi per tipologia di istituto venatorio 2 23 79 Comprensori alpini AA.TT.C. Aziende faunistico venatorie

Indice cinegetico della girata Complessivamente nell A.T.C. n. 2 dei Colli sono stati abbattuti 79 cinghiali. Dei 79 cinghiali complessivi, 2 sono stati abbattuti da altana e 77 con la girata. Complessivamente nell'atc 2 sono state effettuate 15 girata da dicembre a gennaio. L indice cinegetico, cioè il numero di cinghiali per girata, è risultato pari a,52: valore questo condizionato dal fatto che si è trattato di una pratica nuova e gli operatori erano pertanto inesperti. Significato è il risultato ottenuto nell'afv La Rocchetta (circa 7 ha di superficie) con 19 cinghiali abbattuti in 15 girate: indice cinegetico pari a 1,3.

Prospettive per il futuro della caccia al cinghiale L esperienza ha avuto indubbiamente un successo in quanto ha comportato un notevole coinvolgimento dei cacciatori locali. Per il futuro si intende proseguire con la caccia nell Unità di gestione Lessinia e con il controllo nelle altre aree. Il controllo verrà effettuato anche nelle zone adibite alla caccia con l obiettivo di contenere i danni alle colture agricole e ai pascoli. Dovranno essere attivati i censimenti della specie al fine di definire con maggiore precisione la reale consistenza della specie. Le tecniche da utilizzare dovranno essere quelle a minore impatto possibile sulla fauna stanziale, in primis ungulati. Gli organismi pubblici e privati deputati alla gestione faunistica dovranno garantire il completamento del piano assegnato promuovendo il prelievo nelle forme da altana e con la girata. La gestione futura del cinghiale dovrà essere contemplata nel prossimo Piano faunistico-venatorio provinciale. Dovrà essere garantito il massimo sforzo per la formazione e abilitazione di nuovi conduttori ma soprattutto di cani limiere.