Anna Maria Carpi. l asso nella neve. Poesie T r a n s e u r o p A

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Transcript:

Anna Maria Carpi l asso nella neve Poesie 1990-2010 T r a n s e u r o p A

Collana di poesia «nuova poetica» volumi pubblicati: 1. Mario Benedetti, Materiali di un identità 2. Italo Testa, La divisione della gioia Le poesie della sezione A ritroso i e ii sono tratte da Compagni corpi, Milano, Scheiwiller 2005 2 e da E tu fra i due chi sei, ivi, 2007. 11 pier vittorio e associati, transeuropa, massa www.transeuropaedizioni.it isbn 9788875801182 copertina: idea e progetto grafico di floriane pouillot immagine da nicolas de staël, paysage, 1951

l asso nella neve

i

il mio cuore ha l accesso stretto il sangue non ci passa facilmente o rigurgita o rimane dentro, così gli altri non sanno che passione ho per loro che potrei fermare anche gli ignoti per la strada e dirgli tutto quello che ho dentro e non mi passa e sarebbe la grazia.

fosse stato mio padre un pescecane mia madre una balena e lui avesse sbranato i balenieri e io nuotato nel loro sangue. Non è mia, l ho presa da un poeta, un genio disperato, uno smodato io non lo sono, nemmeno questo sono. Fosse, avesse, e fu tutto il contrario. Ma anche in lui, nel genio, sanguina la ferita dei genitori inetti: gli amati, i maledetti.

una madre io l ho avuta, viva ardente sempre via con la mente inetta a vivere. Sarà stata poi lei? Mai le ho dormito in grembo. Era un uccello che migrava con le ali tarpate. Così io non ho misericordia di me stessa, e non ho niente che mi abbracci dentro.

un fato un ossessione un infinita stupidità mi persegue. So dov è nata: nelle notti insonni di mia madre nel letto solitario, da mio padre che dorme nella stanza in fondo, dorme profondo, anche se il mondo ha detto ma tu chi sei. La luce condominiale dalle scale veglia le notti. E rannicchiata dorme nel letto con sua madre la piccola obbediente. Mai sarà altro, mai di più che questo, soltanto brava, brava e diligente. Ma non lo sa e sogna l amore: di nessuno, solo quello del mondo.

mattine disastrate, sola in casa, avanti e indietro scalza dal computer al frigo per trovare una frase nel rhum nel whisky, e non so mai quanto, scrivo anche mail, confondo i destinatari e dico ciò che non dovrei mai dire perché il mondo ha i suoi usi e una decenza. Io non l ho appresa. Non mi contengo come fanno gli altri, io cerco di spiegargli la mia rovina e so che non si spiega, e quando è mezzogiorno trasalisco, devo tornare all ordine, vestirmi, mascherare il caos in cui mi è parso di danzare ma se è l unica felicità che ormai conosco! Sei sei in te? osserva gentilmente il mio compagno a tavola. Non è severo, solo non capisce. Lui non si chiede che senso abbiano i giorni ovvero sì: nessuno. Ma io non posso crederci. 3

io cialtrona che ho tempo e qualche soldo, io che scrivo ed è pura superbia, lo so bene. Viene sera e mi siedo, tavola apparecchiata, il tovagliolo bianco, il piatto caldo. Chi immagina a quest ora che non ho dove, che non so chi sono che non so cosa voglio tutto così infantile e sciagurato? Basterebbe uno solo che mi parlasse o parlasse di me. Ma il mio compagno è assorto o tace o parla d altro e tutto tace fuori sul cortile, qualche finestra accesa, gente a cena. Lo so, nelle parole che scambiamo, poche, casuali, è l asciutto il sicuro la salvezza. Io-sciagura, io mio unico male, basta, basta con me. 4

se tu mi amassi come io amo loro, i piccoli di casa che non sanno, se mi chiamassi come io li chiamo coi più teneri nomi ed insensati dal nonsenso del cuore, e come io faccio con loro mi raccogliessi tutta fra le braccia perché tutto verrà, niente è perduto. a M. Tu invece quando parli m inviti alla ragione e se dico futuro mi sconsigli di sperare in qualcosa. Tu non capisci: non mi devi parlare come a un comune umano, amore è dire all altro non hai fine. O io sono immortale oppure niente.

solo un unghia di fuoco all orizzonte poi d un tratto è uscito intero, un disco palpitante un piatto d oro chiama la terra alla sua festa grande, e poi arriva dentro la mia stanza, dal davanzale al letto al mio cuscino e tutto è d oro. Giorno della mia vita: non è questo che conta e questa mia stranissima salute e la mia fede che per me non c è fine? 6