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Le cause quantità di armamenti prodotti rivalità per la conquista di colonie nuove potenze extra europee sfogare le tensioni interne con la politica di espansione i movimenti di indipendenza le rivendicazioni di territori

I protagonisti La Germania: ricca; potente; centrale; assetata di colonie L'Impero Austro-ungarico La Russia: enorme; arretrata; decisa a riunire tutti i popoli di lingua slava Francia e Inghilterra: tese a fronteggiare l'avanzata della Germania

La scintilla Il 28 giugno 1914 viene ucciso l'erede al trono d'austria Arciduca Francesco Ferdinando a Sarajevo, capitale della Bosnia L'Austria attribuisce la responsabilità alla Serbia, protettrice degli indipendentisti slavi Il 28 luglio 1914 l'austria dichiara guerra alla Serbia

Le alleanze Con l'austria: Germania Turchia Bulgaria Con la Serbia: Russia Francia e Inghilterra Romania e Giappone

L'Italia neutrale Il trattato di Triplice Alleanza prevedeva il mutuo soccorso solo in caso di aggressione. In questo caso è l'austria ad attaccare e senza accordi con l'italia L'italia si dichiara NEUTRALE

L'Italia neutrale NON INTERVENTISTI Sono la maggioranza perché: pacifisti (socialisti e cattolici); disposti al dialogo per ottenere le terre di Trento Trieste (Giolitti, ex Presidente del Consiglio)

L'Italia neutrale INTERVENTISTI Sono la minoranza ma hanno l'appoggio di monarchia e industriali: i liberali di Destra (Salandra attuale presidente del Consiglio) socialisti più estremisti che vedono nella guerra la rivendicazione dei diritti del popolo nazionalisti Benito Mussolini, cacciato dal Partito Socialista

"Auspicando!". 1915 L'Italia, rappresentatata simbolicamente da una figura femminile con il capo cinto dalla corona turrita, stringe fra le sue braccia le colonie in suo possesso, Libia ed Eritrea; ai suoi piedi siedono Trento e Trieste. Colonie e terre irredente sono legate da un nastro tricolore e dal motto "Ora e sempre avvinte a te patria nostra". Il titolo "Auspicando!" e il tema della cartolina esprimono il clima interventista dell'italia del 1915 che lega la speranza di guadagnare le terre irredente e di allargare i territori coloniali.

Il patto segreto Il governo di Destra firma un patto segreto a Londra il 26 aprile 1915 all'oscuro del Parlamento L'Italia entrerà in guerra entro un mese Da allora comincerà una violenta campagna mediatica a favore della guerra Il vasto ma eterogeno fronte dei non interventisti si sgretola L'Italia il 24 maggio 1915 entra in guerra a fianco dell'intesa

Foto ricordo di Gabriele D'Annunzio in volo da Asiago a Trento. 20 agosto 1915 Annotazione del poeta: "Fiat! Fiat!" la parola della Volontà e della Creazione. Gabriele D'Annunzio. Gabriele D Annunzio a bordo del Fiat- Farman con cui volò su Trento. 20 agosto 1915 Annotazione autografa: Alla "Fiat per riconoscenza al Dio Motore che ci portò sopra Trento. Gabriele D'Annunzio.

Partenza di giovani soldati per il fronte. Maggio 1915

La prima fase La Germania: punta ad attacco fulmineo contro la Francia (fronte occidentale) e lì dispongono la maggior parte delle forze prevede una lenta mobilitazione dell'esercito da parte della Russia (fronte orientale) puntano su una rapida vittoria sulla Francia e un successivo attacco verso la Russia Attaccano il Belgio e il Lussemburgo (neutrali) e giungono a 40 km. da Parigi GUERRA LAMPO

La risposta dell'intesa La Francia: dopo 6 giorni di battaglia la Francia resiste lungo il fiume Marna e costringe i Tedeschi alla ritirata La Russia: Attacca la Prussia orientale e la Galizia austriaca costringendo la Germania a rafforzare il fronte orientale Comincia la lenta e terribile GUERRA DI POSIZIONE

La guerra di logoramento La guerra si svolge su un fronte immobile che taglia l'europa in tre parti e attraversa le nostre terre Vengono impiegati un enorme numero di soldati (fanteria); nuove armi anche chimiche e opere di fortificazione (trincee) dove le vite dei soldati fungono da munizioni La popolazione civile deve sostenere lo sforzo economico e combattere gli embarghi. Le donne vanno a lavorare al posto dei loro uomini

L'Italia Breda. Reparto lavorazione eliche di siluri. 1915-1918 Breda. Reparto femminile lavorazione proiettili. 1916 circa

Operaie FIAT nell'officina di corso Dante a Torino. 1917

La guerra di logoramento Sul Podgora, a 240 metri di quota, vedette in prima linea munite di maschere contro i gas asfissianti. Primavera 1916 Il Podgora si trova nei pressi di Gorizia lungo il fronte dell'isonzo.

La guerra di logoramento Camminamento ed appostamento. 1915-1918

La guerra di logoramento Lancia bombe austriaco durante la sesta battaglia dell'isonzo nei pressi del Monte Sabotino. Inizio agosto 1916

Louis Raemaekers "Il grano è maturo". 1915 Rappresentazione metaforica della Grande Guerra che nelle vesti della Morte, miete il "grano maturo", cioè i soldati impegnati nel conflitto. All'orizzonte, paesi in fiamme testimoniano le vittime civili della guerra. Il disegnatore è Louis Raemaekers, pittore e vignettista dei Paesi Bassi che a partire dal 1916 diviene famoso in tutto il mondo come il più grande cronista-illustratore della brutalità e del militarismo tedesco.

Il controllo dei mari Le navi inglesi bloccano i rifornimenti alla Germania Le due potenze si scontrano sullo Jutland nel 1916 Il controllo resta inglese La Germania continua la lotta con i sommergibili (U-boote) minando i rapporti via mare con gli Stati Uniti. Affondano il transatlantico Lusitania (con 124 passeggeri americani)

Il fronte italiano Il fronte siamo noi: dallo Stelvio a Monfalcone L'arruolamento diventa obbligatorio Nel primo anno di guerra si perdono 250.000 uomini Conquistano Gorizia nel 1916, ma si tratterà sempre di una logorante guerra di trincea

Gorizia, Piazza Catterini. Autunno 1916 Gorizia fu occupata dalla truppe italiane il 9 agosto 1916 durante la sesta battaglia dell'isonzo. La battaglia, come le altre precedenti e successive, non riuscì nel tentativo di rompere le difese delle truppe austriache e si concluse con immense perdite e spostamenti poco significativi della linea del fronte. Durante la battaglia per Gorizia morirono 21.630 soldati italiani e 430 soldati austriaci. I feriti italiani furono 52.940, quelli austriaci 18.076.

Il fronte italiano Autoblindomitragliatrice Ansaldo - Lancia 1Z Italia. 1915-1918 Carro su chassis Fiat 18 BL. 1915

Carica di un cannone di calibro 305. 1915-1917

Aeroplano italiano caduto a Tolmino, nei pressi dell'isonzo. 1915-1917

La Russia Nella primavera del 1917 il popolo insorge Prende il potere il Partito bolscevico di Lenin e si costituisce una Stato Comunista Con il trattato di Brest-Litovsk (1918) la Russia firma un armistizio con la Germania ed esce di scena perdendo molti territori La Germania rafforza così il fronte occidentale

Gli Stati Uniti Hanno sempre sotenuto l'inghilterra con prestiti e materie prime L'opinione pubblica è preoccupata e sconvolta dalla guerra sottomarina tedesca Entrano in guerra nel 1917 a fianco all'intesa La Germania si ritrova un nuovo, potente nemico

Truppe che si avviano alle trincee. 1915-1918

L'Italia Nel 1917 il paese è dissanguato: nelle città manca cibo, i soldati disertano o si ribellano, gli Austriaci attaccano più duramente con le nuove forze sottratte al fornte orientale L'Austria sfonda lo schieramento italiano a Caporetto tra il 24 e 30 ottobre 1917 La ritirata degli italiani, mal organizzata fu disastrosa (muoiono 400.000 uomini) L'Italia riesce a reagire e fermare l'invasione sull'altopiano di Asiago e lungo il Piave

L'Italia Da destra si riconocono il generale Carlo Porro, sottocapo di stato maggiore, il generale Luigi Cadorna, capo di stato maggiore ed il generale francese Joffre. Estate 1915

Prigionieri italiani a Gorizia. 9 novembre 1917 Sul fronte italo-austriaco, nel corso dei primi anni di guerra, tra il 1915 ed il 1917, erano state combattute 11 battaglie tra italiani ed austro-ungarici lungo il corso del fiume Isonzo, provocando migliaia di morti. A questo punto gli alti comandi austriaci progettarono una offensiva ammassando grandi quantità di uomini ed armamenti a ridosso delle linee. Voci sempre più incalzanti parlarono di una imminente offensiva ma gli alti comandi italiani non ne tennero conto. L'offensiva scattò alla mezzanotte del 24 ottobre 1917, gli italiani, sorpresi ed incapaci di reagire, furono ben presto messi in fuga, e la fuga divenne nel giro di poche ore quella che passò alla storia come la "Rotta di Caporetto" che pure è situato nei pressi di Gorizia ma già in territorio Sloveno. La ritirata si estese sempre più in profondità, giungendo ad attestarsi sulle rive del Piave, nel novembre successivo. Molti furono infine i prigionieri tra i soldati italiani: un gruppo è ripreso nella foto di matrice austriaca scattata il 9 novembre tra le rovine della città di Gorizia. Fu questa, combattuta tra il 24 ottobre ed il 9 novembre 1917, la dodicesima battaglia dell'isonzo.

Il crollo Austria e Germania militarmente sono in vantaggio ma: il costo della guerra diventa insostenibile il razionamento dei generi alimentari piega la popolazione e l'esercito

Il crollo Brillamento della seconda mina austriaca sul Piccolo Lagazuoi. 1917 circa

Vertojba. Trincee austriache. 1916-1917

Truppe d'assalto austriache a Hudi Log. Maggio 1917

La controffensiva La Francia respinge l'ultima offensiva tedesca sulla Marna L'Italia respinge l'austria a Vittorio Veneto ed entra trionfante a Trento e Trieste Il 4 novembre 1918 l'austria chiede l'armistizio L'11 novembre 1918 la Germania chiede l'armistizio Non sono tornati dai campi di battaglia (10 milioni di persone)

Sulla sponda del Piave davanti a Nervesa. 24 giugno 1918 Ultimi conati della battaglia del solstizio combattuta tra il 15 e il 24 giugno 1918.

Monte Grappa. Feriti gravi sulla teleferica del Boccaor. Giugno 1918

Giovanissimo soldato premiato alla festa dell'armata del Grappa a Villa Dolfin di Rosà (Vicenza). 24 agosto 1918 In un grande prato prospiciente la Villa Dolfin Boldù di Rosà venne organizzata la festa dell'armata del Grappa, con una rivista del re Vittorio Emanuele III, accompagnato dal duca d'aosta e dallo Stato Maggiore, con Diaz, Badoglio e Giardino.

La fine Nel 1914 nessuno pensava sarebbe finita così: 10 milioni di morti la distruzione di 4 grandi imperi (Germania, Austria, Russia e Turchia) il declino dell'europa

GLI ACCORDI Il trattato di Versailles La Germania cede Alsazia e Lorena La Polonia conquista un territorio di passaggio verso il mare (corridoio di Danzica) Francia e Inghilterra si spartiscono le colonie tedesche in Africa Nascono nuove nazioni: Cecoslovacchia, Jugosalvia, L'Italia ottiene Trentino, Alto Adige, Venezia Giulia, Trieste e Istria