Proverbi e detti popolari friulani

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Proverbi e detti popolari friulani Inviato da Francesco Bassi sabato 27 ottobre 2007 Raccolta di proverbi e detti popolari friulani Il clip di mai al svee il caj. Il tiepido di maggio sveglia la lumaca. A baste miezore par imparà a fà i siors. Basta mezz'ora per imparare a fare i signori. Une biele femine 'e jè il paradîs dai vôi, l'infiâr da l'anime e il purgatori dal tacuìn. Una bella donna è il paradiso degli occhi, l'inferno dell'anima e il purgatorio del portafogli. L'àur al lus àncje tal pantan. L'oro luccica anche nel pantano. Tal pais dai zuète, duc' a' crodin di cjaminà drets. Nel paese degli zoppi tutti credono di camminare diritti. Cul pan sut ognidun diventa mut. A chi ha solo pane da mangiare vien meno anche la voglia di parlare Il clip di mai al svee il caj. Il tiepido di maggio sveglia la lumaca.

Il gjat al è un leon pe surìs. Il gatto è un leone per il topo. Il tuàrt nol è mai dut di une bande. Il torto non è mai tutto da una parte. Il 2 febbraio (festa di San Biagio) la gatta si lecca il naso. A san Prospero no j par di gjavâ cumò il tabâr. Fiere continue cope cjaval. La febbre continua ammazza il cavallo. Al è mior fa invidie che no pietàt. E' meglio fare invidia che pietà. Cagar su l'amo Cacare sull'amo. (Mancare a una promessa) Esser su le bronze Essere sulle braci. San Bastian cu la viole in man Il 20 gennaio (festa di San Sebastiano) ci sono già le viole. Ancje Dio al è furlan; sa nol pae vuei, al pae doman. Anche Dio è friulano; se non paga oggi, paga domani. Ancje il diaul al 'ere un àgnul tal imprin. Anche il diavolo all'inizio era un angelo.

Un gropo sul stomigo. Avere un peso sullo stomaco. A Sal valentin al cjante l'odulin. A San valentino canta l'allodola. Nol è nissun matrimòni che nol jentri il demoni. Non c'è nessun matrimonio in cui non entri il demonio. A Sante Polonie il fret al va in Slavonie. A Santa Appollonia (inizio febbraio) il freddo fa in Slavonia. Si allontana verso est. Co starnudin i mus al ven bon timp. Quando starnutano gli asini viene bel tempo. (Si dice scherzosamente.) Val plui un amì che cent parinc'. Vale più un amico di cento parenti. Ogni cjan laude la sò code. Ogni cane loda la sua coda. Ognuno vanta i propri meriti. La bolp no fas mai damps là ch'è à la tane. La volpe non fa mai danni vicino alla propria tana. Mignestre riscjaldade no à durade. La minestra riscaldata non dura a lungo. L'aiar di matine jè dute midisìne. L'aria di mattina è tutta medicina.

Bisugne balà daur sun. Bisogna ballare seguendo la musica. Cui ch'al fas, al fale. Chi fa, sbaglia. vivìnt s'impare a vivi. Vivendo si impara a vivere. Man de puina. Mani di ricotta,mani deboli, senza forza. Rider soto coz Ridere di nascosto, sotto i baffi. Andar a remengo. Andare in rovina, in miseria. L'acqua e el savon xe do boni dotori. L'acqua e il sapone sono due buoni dottori. Acolier a pomi marzi. Accogliere a mele marce. Cagar su l'amo Cacare sull'amo. (Mancare alla parola data). Cambiarghe aqua a le olive. Orinare, fare pipì.

Nudar come un pesse de piombo Nuotare come un pesce di piombo. Al prim ton di marz al sarpint al ven fur dal balz. Al primo tuono di marzo il serpente esce dalla tana. L'ajar di marz al nete i bearz. L'aria di marzo pulisce i cortili. L'aghe ruvine i puinz e il vin il cjat. L'acqua rovina i ponti e il vino la testa._ Se in mai tampieste, nuie nol reste. Se a Maggio grandina non rimane nulla. San Bastian cu la viole i man. San Sebastiano con la viola in mano. Co starnudin i muss al ven bon timp. Quando starnutiscono gli asini viene bel tempo. An di nèf, an di ben. Anno di neve, anno di bene (buono). E' positiva, la neve, per i raccolti. Amor, rogna, tosse, no se pol sconder. Amore. rogna, tosse, non si possono nascondere. Unvier di cjan, al salva vin e pan. Inverno da cani, salva vino e pane.

Nadal in place e Pasche in cjase. Natale in piazza e Pasqua in casa. El sol magna le ore. Il tempo passa veloce. A chi che no bevi vin, che Dio ghe cavi l'acqua. Che Dio tolga l'acqua a chi non beve vino. A lavà il cjaf al mus si bute vie la aghe e si infastidis le bestie. Se si lava la testa all'asino si spreca l'acqua e si rischia di infastidire l'animale. La cjase dai contèns 'a è anciemò di fâ. La casa dei contenti è ancora da costruire. Cui ch'al nàs sfortunât, ancje s'al cole par daûr si romp el nâs. Quello che nasce sfortunato, anche se cade all'indietro si rompe il naso. Tante confidenze 'e fâs pierdi la riverenze. Troppa confidenza fa perdere il rispetto. Ancje la regine à vût bisugne da vissine. Anche la regina ha avuto bisogno della vicina. L'arbe triste 'a cres pardùt, e nissùn la mangje. L'erba cattiva cresce dovunque e nessuno la mangia. Il cjàn nol mene la code dibànt. Il cane non muove la coda per niente.

A fâ ben ai mùs si vanse scals. A far del bene agli asini si guadagnano solo calci. Gioldi fin che si pò, si à simpri timp di patî. Godere fin che si può, c'è sempre tempo per patire A val pi un'ora di ligria che cent di malincunia. Vale più un ora di allegria che cento di malinconia. Il prin pecjàt al prepara il secont. Il primo peccato prepara il secondo. Tres robis impussibilis:fà sta férs i fruts, fà cori i viei e fà tasé lis feminis. Tre cose impossibili: far star fermi i bambini, far correre i vecchi e far tacere le donne. No se pol gaver la bote piena e la moglie imbriaga. Non si può avere la botte piena e la moglie ubriaca. Xe più giorni che luganighe. Ci sono più giorni che salcicce, (ovvero sii parsimonioso). Tre volte bon tre volte mona. Tre volte buono, tre volte stupido. Sempio come un cocal. Stupido come un gabbiano. Daghe la zonta de pan de fighi. Dagli l'aggiunta di pane con i fichi. Se 'a piof al dì de l'ascension al sorc al nash sun peron

Se piove il giorno dell'ascensione, il grano nasce sopra un sasso. Ogni mes se fai la luna, ogni dì ai ne una Ogni mese si fa la luna, ogni giorno ce n'è una. A Nadal con i tiox, a Pasca con cuì che te vol A Natale con i tuoi, a Pasqua con chi vuoi. A no lè pedo sord de chi al no vol sentì Non c'è peggior sordo di chi non vuole sentire. Con al mescul de la polenta a' se ven mescolas Con il mestolo della polenta si viene mescolati. Al fàle àncje il predi sul altâr Sbaglia anche il prete sull'altare. A Nadâl un pît di giâl, a prin da l'an un pît di cjan e Pifanie un pît di strie. Il dì a Natale è lungo come un piede di gallo, al primo dell'anno è lungo come un piede di cane e all'epifania è lungo come un piede di strega. A san Blâs la gjate si leche il nâs A sant'antoni di zenâr, un'ore bielaual A sante Polonie il fret al va in Slavonie. Il 9 febbraio (festa di Sant'Apollonia) il freddo va in Slavonia. A san Valantin al cjante l'odulin. Il 14 febbraio (festa di San Valentino) canta l'allodola. A vê il morôs 'e jè una crôs, a no vêlu a' son dôs.

Avere il fidanzato è una croce, ma non averlo sono due croci. Chel ch'al fâs un pas viàrs l'infiâr al à 'za fate miege strade. Chi ha fatto un passo verso l'inferno ha già fatto mezza strada. Cui ch'al nol crôt ai Sants, ch'al crodi ai meracui. Chi non crede ai Santi, creda almeno ai miracoli. Duc' a jan la lôr crosute. A chel ch'a no l'ûl puartâle ai tocje di strissinâle Tutti hanno la loro croce. A quelli che non vogliono portarla, gli tocca di trascinarla. I fruts e i cjòcs e' àn simpri l'agnul custode cun lôr. I bambini e gli ubriachi hanno sempre vicino l'angelo custode. Il matrimoni: s'al 'ere un bon sacrament s'al tignivin i prèdis. Se il matrimonio era un buon sacramento se lo tenevano i preti. Nàncje in paradîs no si sta ben bessôi. Nemmeno in paradiso si sta bene da soli. No son duc' Sants chêi ch'a van in glèsie. Non sono tutti Santi quelli che vanno in chiesa. Pal dì di san Blâs ogni polece e fâs. Il 2 febbraio (festa di San Biagio) ogni pollastra fa l'uovo. Sant'Antoni de barbe blancje, se nol plûf la nêf no mancje Il 17 gennaio (festa di S. Antonio Abate dalla barba bianca) se non piove non manca la neve. Vin e amîs, un paradîs Aver vino da bere ed aver amici è un paradiso.

A baste miezore par imparà a fà i siors. Basta mezz'ora per imparare a fare i signori. L'àur al lus àncje tal pantan. L'oro luccica anche nel pantano. (La ricchezza si fa notare ). La robe dal Cumun 'e je di duc' e di nissun. La roba del Comune è di tutti e di nessuno. L'aghe ruvine i puinz e il vin il cjaf. L'acqua rovina i ponti e il vino la testa. Al è mior fa invidie che no pietàt. E' meglio fare invidia che pietà. Ogni mat al par savi quant ch'al tas. Ogni matto sembra savio quando tace. Insomma non si tradisce. I parinc' si cognossin a fassis, gnòcis e cassis. I parenti si conoscono alle nascite, alle nozze e ai funerali.