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11 dicembre 2014 GDS.IT Pagina 1 di 1 EDILIZIA Allarme dell'ance: in Sicilia 90 mila licenziamenti e 40 mila tecnici a rischio povertà di Mirko Lupo 10 Dicembre 2014 "Le pubbliche amministrazioni - spiegano i costruttori - non emettono pagamenti dallo scorso giugno". Le proposte dei costruttori per sbloccare i cantieri PALERMO. In Sicilia negli ultimi mesi, fra imprese chiuse e cantieri sospesi, il numero di licenziamenti nel settore edile è salito a quota 90 mila; mentre, 40 mila liberi professionisti si ritrovano sotto la soglia di povertà, con redditi annui inferiori a 8 mila euro. Sono i dati forniti dall'ance Sicilia, l'associazione dei costruttori edili, che oggi ha tenuto a Palermo la Consulta regionale delle costruzioni. "Quasi tutte le pubbliche amministrazioni non emettono mandati di pagamento dallo scorso mese di giugno - sottolinea l'ance -; i turisti che vogliono vedere la famosa Venere di Morgantina ad Aidone trovano nell Ennese tutte le strade chiuse per frana; la Regione deve ancora impegnare il 48% dei fondi Ue della programmazione 2007-2013, sta perdendo 500 milioni di euro di fondi Pac non utilizzati, ha il bilancio ingessato dalla scelta di garantire spese assistenziali e improduttive". Venerdì a Catania ci sarà un incontro con il ministro delle Infrastrutture, Maurizio Lupi, "l Ance Sicilia e la Consulta regionale delle costruzioni - si legge in una nota - illustreranno un dossier sulle strade interne dell Isola chiuse da decenni per frane e solleciteranno provvedimenti di competenza nazionale: l inserimento nelle prossime riforme, quale la nuova legge urbanistica, della loro automatica applicazione anche alla Sicilia; l allentamento del Patto di Stabilità per consentire alla Regione di cofinanziare interventi con fondi europei e statali; un Piano stralcio per l avvio immediato di interventi in Sicilia rifinanziando in prima istanza le infrastrutture viarie delle aree interne già finanziate dalla legge 296 del 2006". I costruttori siciliani inoltre chiederanno degli incontri urgenti anche al governo regionale e all Ars "per presentare la piattaforma rivendicativa denominata Sblocca Edilizia Sicilia e suddivisa in dieci punti che, dopo il confronto di oggi, prevedono: recepimento automatico e dinamico da parte dell Ars di riforme nazionali varate anni fa; l' immediato pagamento dei debiti da parte delle pubbliche amministrazioni; sblocco di 118 opere grandi e medie, già finanziate per 5,1 miliardi, alcune delle quali a rischio infrazione da parte dell Ue per la loro mancata realizzazione; l' utilizzo dei fondi europei e nazionali disponibili; l'assegnazione, per infrastrutture e recupero del territorio, del 50% dei risparmi derivanti dalla spending review ; una vera semplificazione; controlli di legalità e anticorruzione nella pubblica amministrazione e nei meccanismi delle gare d appalto oltre ad una più efficace lotta al lavoro nero; incentivi all edilizia residenziale, soprattutto per interventi in aree edificate già esistenti, degradate o abbandonate; sblocco di piccoli interventi di manutenzione degli edifici pubblici; infine, un sostegno alle nuove progettazioni e alla partecipazione dei giovani professionisti alle gare d appalto".
11 dicembre 2014 LIVE SICILIA Pagina 1 di 1 LE ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA L'ecatombe dei lavoratori edili "Licenziamenti a quota 90mila" Riunione della Consulta regionale delle costruzioni PALERMO In Sicilia negli ultimi mesi, fra imprese chiuse e cantieri sospesi, il numero di licenziamenti nel settore edile è salito a quota 90mila; 40mila liberi professionisti hanno un reddito annuo inferiore a 8.000 euro, dunque sotto la soglia di povertà; quasi tutte le pubbliche amministrazioni non emettono mandati di pagamento dallo scorso mese di giugno; i turisti che vogliono vedere la famosa Venere di Morgantina ad Aidone trovano nell Ennese tutte le strade chiuse per frana; la Regione deve ancora impegnare il 48% dei fondi Ue della programmazione 2007-2013, sta perdendo 500 milioni di euro di fondi Pac non utilizzati, ha il bilancio ingessato dalla scelta di garantire spese assistenziali e improduttive. E il quadro emerso oggi dalla riunione a Palermo, presso la sede dell Ance Sicilia, della Consulta regionale delle costruzioni, che ha concluso i lavori con un giudizio ( è il fallimento della politica ) e con due priorità ( lavoro produttivo e pagamento dei debiti da parte delle pubbliche amministrazioni ) con soluzioni da trovare tramite una sinergia fra responsabilità politica e mondo delle costruzioni. Al ministro delle Infrastrutture, Maurizio Lupi, nell incontro di venerdì prossimo 12 dicembre a Catania, alle 14, presso l Aga Hotel (al quale parteciperanno il sottosegretario alle Politiche agricole Giuseppe Castiglione e il sindaco di Catania Enzo Bianco) l Ance Sicilia e la Consulta regionale delle costruzioni illustreranno un dossier sulle strade interne dell Isola chiuse da decenni per frane e solleciteranno provvedimenti di competenza nazionale: l inserimento nelle prossime riforme, quale la nuova legge urbanistica, della loro automatica applicazione anche alla Sicilia; l allentamento del Patto di Stabilità per consentire alla Regione di cofinanziare interventi con fondi europei e statali; un Piano stralcio per l avvio immediato di interventi in Sicilia rifinanziando in prima istanza le infrastrutture viarie delle aree interne già finanziate dalla legge 296 del 2006. Si è poi deciso di chiedere incontri al governo regionale e all Ars entro il prossimo mese di gennaio per presentare la piattaforma rivendicativa Sblocca Edilizia Sicilia, suddivisa in dieci punti che, dopo il confronto di oggi, prevedono: recepimento automatico e dinamico da parte dell Ars di riforme nazionali varate anni fa (come il Testo unico delle opere pubbliche e le semplificazioni in materia edilizia); immediato pagamento dei debiti da parte delle pubbliche amministrazioni; sblocco di 118 opere grandi e medie, già finanziate per 5,1 miliardi, alcune delle quali a rischio infrazione da parte dell Ue per la loro mancata realizzazione; immediato utilizzo dei fondi europei e nazionali disponibili; assegnazione, per infrastrutture e recupero del territorio, del 50% dei risparmi derivanti dalla spending review ; una vera semplificazione; controlli di legalità e anticorruzione nella pubblica amministrazione e nei meccanismi delle gare d appalto oltre ad una più efficace lotta al lavoro nero; incentivi all edilizia residenziale soprattutto per interventi in aree edificate già esistenti, degradate o abbandonate; sblocco di piccoli interventi di manutenzione degli edifici pubblici; sostegno alle nuove progettazioni e alla partecipazione dei giovani professionisti alle gare d appalto.
11 dicembre 2014 BLOG SICILIA Pagina 1 di 1 LIBERI PROFESSIONISTI SOTTO SOGLIA DI POVERTÀ? Sicilia, 90mila nuovi disoccupati, 40mila professionisti nuovi poveri In Sicilia negli ultimi mesi, fra imprese chiuse e cantieri sospesi, il numero di licenziamenti nel settore edile è salito a quota 90mila; 40mila liberi professionisti hanno un reddito annuo inferiore a 8.000 euro, dunque sotto la soglia di povertà. E il quadro emerso oggi dalla riunione a Palermo, presso la sede dell Ance Sicilia, della Consulta regionale delle costruzioni, che ha concluso i lavori con un giudizio ( è il fallimento della politica ) e con due priorità ( lavoro produttivo e pagamento dei debiti da parte delle pubbliche amministrazioni ) con soluzioni da trovare tramite una sinergia fra responsabilità politica e mondo delle costruzioni. Ma l analisi non si ferma al lavoro nel settore delle Costruzioni ed investe tanti altri settori al collasso. Quasi tutte le pubbliche amministrazioni non emettono mandati di pagamento dallo scorso mese di giugno; i turisti che vogliono vedere la famosa Venere di Morgantina ad Aidone trovano nell Ennese tutte le strade chiuse per frana; la Regione deve ancora impegnare il 48% dei fondi Ue della programmazione 2007-2013, sta perdendo 500 milioni di euro di fondi Pac non utilizzati, ha il bilancio ingessato dalla scelta di garantire spese assistenziali e improduttive. A fronte di tutto ciò, al ministro delle Infrastrutture, Maurizio Lupi, nell incontro di venerdì prossimo 12 dicembre a Catania l Ance Sicilia e la Consulta regionale delle costruzioni illustreranno un dossier sulle strade interne dell Isola chiuse da decenni per frane e solleciteranno provvedimenti di competenza nazionale: l inserimento nelle prossime riforme, quale la nuova legge urbanistica, della loro automatica applicazione anche alla Sicilia; l allentamento del Patto di Stabilità per consentire alla Regione di cofinanziare interventi con fondi europei e statali; un Piano stralcio per l avvio immediato di interventi in Sicilia rifinanziando in prima istanza le infrastrutture viarie delle aree interne già finanziate dalla legge 296 del 2006. Si è poi deciso di chiedere incontri al governo regionale e all Ars entro il prossimo mese di gennaio per presentare la piattaforma rivendicativa Sblocca Edilizia Sicilia, suddivisa in dieci punti che, dopo il confronto di oggi, prevedono: recepimento automatico e dinamico da parte dell Ars di riforme nazionali varate anni fa (come il Testo unico delle opere pubbliche e le semplificazioni in materia edilizia); immediato pagamento dei debiti da parte delle pubbliche amministrazioni; sblocco di 118 opere grandi e medie, già finanziate per 5,1 miliardi, alcune delle quali a rischio infrazione da parte dell Ue per la loro mancata realizzazione; immediato utilizzo dei fondi europei e nazionali disponibili; assegnazione, per infrastrutture e recupero del territorio, del 50% dei risparmi derivanti dalla spending review ; una vera semplificazione; controlli di legalità e anticorruzione nella pubblica amministrazione e nei meccanismi delle gare d appalto oltre ad una più efficace lotta al lavoro nero; incentivi all edilizia residenziale soprattutto per interventi in aree edificate già esistenti, degradate o abbandonate; sblocco di piccoli interventi di manutenzione degli edifici pubblici; sostegno alle nuove progettazioni e alla partecipazione dei giovani professionisti alle gare d appalto.
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