ADN0101 6 CRO 0 ADN CRO RSI MAFIA: ALFANO, 41 BIS PIU' RESTRITTIVO PER IMPEDIRE COMUNICAZIONI BOSS = QUESTA MATTINA HO FATTO DIRAMARE DAI MIEI UFFICI UNA CIRCOLARE Palermo, 19 lug. (Adnkronos) - "Proprio oggi, nel giorno dell'anniversario della strage di via D'Amelio, ho fatto diramare dai miei uffici una circolare molto restrittiva sul 41 bis che impedira' ancora di piu' la comunicazione tra i boss in carcere. Nei casi piu' gravi e' prevista anche la chiusura di un blindato". Lo ha annunciato il ministro della Giustizia Angelino Alfano arrivando sull luogo della strage di via D'Amelio in occasione del 16 anniversario della morte di Paolo Borsellino e dei cinque agenti della scorta. (Ter/Ct/Adnkronos) 19-LUG-08 10:11 0021/SXA YPA10080 U CRO S0A S41 QBKS BORSELLINO: ALFANO IN VIA D'AMELIO, DA OGGI INASPRITO 41 BIS (ANSA) - PALERMO, 19 LUG - ''Proprio oggi, nel giorno della commemorazione della morte di Paolo Borsellino ho fatto diramare dai miei uffici una circolare restrittiva sul 41 bis, una stretta nell'applicazione del carcere duro che impedira' ancora di piu' le comunicazioni tra i boss in carcere''. Lo ha detto, giunto in via D'Amelio per le cerimonie di commemorazione della strage del '92, il ministro della Giustizia Angelino Alfano. (ANSA). KTH/GIM 19-LUG-08 10:12 NNN AGI2041 3 POL 0 R01 / MAFIA: ALFANO, DA OGGI 41 BIS PIU' RESTRITTIVO = (AGI) - Palermo, 19 lug. - "Proprio nel giorno in cui si ricorda la strage di via D'Amelio ho fatto diramare dai miei uffici una circolare piu' restrittiva sul 41 bis, nell'applicazione del carcere duro che rendera' ancora piu' difficili le comunicazioni tra i boss". Lo ha detto il ministro della Giustizia Angelino Alfano, oggi in via D'Amelio per commemorare la strage mafiosa in cui morirono Paolo Borsellino e la sua scorta". Tra i presenti anche il presidente del Senato Renato Schifani. (AGI) Mrg/Mzu 191015 LUG 08 *MAFIA/ ALFANO: DA OGGI 41-BIS PIU' DURO 0080/APC
20080719_00080 *MAFIA/ ALFANO: DA OGGI 41-BIS PIU' DURO Impedirà comunicazioni tra i boss Palermo, 19 lug. (Apcom) - "Proprio oggi nell'anniversario della strage Borsellino, ho fatto diramare dai miei uffici una circolare molto restrittiva sul 41-bis". Lo ha annunciato, a Palermo, il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, arrivando in via d'amelio, sul luogo della strage dove il 19 luglio del 1992 vennero uccisi il procuratore aggiunto Paolo Borsellino e e gli agenti della scorta. Quella disposta da Alfano è "una stretta che impedirà qualsiasi comunicazinoe fra i boss in carcere". Alla commemorazione partecipano anche il ministro della Difesa, Ignazio La Russa e il presidente del Senato, Renato Schifani. Cas/Max 19-LUG-08 10:22 NNNN ADN0149 5 CRO 0 ADN CRO NAZ RSI MAFIA: ALFANO, COMMEMORAZIONE BORSELLINO GIORNO DOLORE MA ANCHE DI SPERANZA = '57 GIORNI DOPO RICORDO FALCONE RAFFORZATE MISURE SICUREZZA' Palermo, 19 lug. (Adnkronos) - "Oggi e' un giorno di dolore, ma anche di speranza". Lo ha detto il ministro della Giustizia Angelino Alfano arrivando sul luogo della strage di via D'Amelio per la commemorazione del giudice Paolo Borsellino e dei cinque agenti della scorta. "Cinquantasette giorni fa, quando abbiamo commemorato Giovanni Falcone, il governo aveva approvato misure importanti per la sicurezza e di forze contrasto alla criminalita' -ha aggiunto- oggi, dopo 57 giorni, quelle misure sono state rafforzate dal Parlamento e sono diventate leggi dello Stato. Questo e' un segnale di speranza e significa che lo Stato reagisce". (Ter/Ct/Adnkronos) 19-LUG-08 11:07 AGI2069 3 POL 0 R01 / BORSELLINO: ALFANO, RAFFORZATE MISURE SICUREZZA = (AGI) - Palermo, 18 lug. - "Oggi e' un giorno di dolore ma anche di speranza. 57 giorni fa, quando il 23 maggio abbiamo ricordato Falcone, il governo aveva approvato misure importanti sulla sicurezza e di forte contrasto alla criminalita'. Oggi queste sono state rafforzate dal Parlamento e sono leggi dello Stato. E' un segnale di speranza perche' significa che lo Stato reagisce". Lo ha detto il minisro della Giustizia Angelino Alfano che oggi a Palermo in via D'Amelio ha preso parte alla cerimonia in ricordo di Paolo Borsellino e della sua scorta. (AGI) Mrg/Mzu 191108 LUG 08
AGI2072 3 POL 0 R01 / BORSELLINO: MOGLIE AGNESE A MINISTRI, NON LO DIMENTICATE = (AGI) - Palermo, 19 lug. - "Non dimenticate mio marito". E' una delle frasi pronunciate dalla moglie di Paolo Borsellino, Agnese, in un breve ma fitto dialogo con i ministri Angelino Alfano e Ignazio La Russa e con il presidente del Senato Schifani, in via D'Amelio, poco dopo la cerimonia in cui si e' commemorata la strage in cui la mafia uccise il magistrrato e gli agenti della scorta. Pronta la risposta del guardasigilli: "Stia sicura, non solo non dimenticheremo suo marito, ma - ha sottolineato - non dimenticheremo chi ha fatto del male a lui, alla Sicilia e a tutti noi". Un proposito confermato da Schifani e La Russa. (AGI) Mrg/Mzu 191113 LUG 08 BORSELLINO/ ALFANO: E' UN GIORNO DI DOLORE MA ANCHE DI SPERANZA 0111/APC 20080719_00111 BORSELLINO/ ALFANO: E' UN GIORNO DI DOLORE MA ANCHE DI SPERANZA Norme di forte contrasto a mafia, significa che lo Stato reagisce Palermo, 19 lug. (Apcom) - "Oggi è un giorno di dolore ma anche di speranza". Lo afferma, arrivando in via D'Amelio per commemorare la strage in cui morirono Paolo Borsellinoi e gli uomini della scorta, il ministro della Giustizia, Angelino Alfano. "Cinquantasette giorni fa - ha ricordato - quando il 23 maggio abbiamo ricordato Falcone, il Governo aveva approvato misure importanti sulla sicurezza e di forte contrasto alla criminalità. Oggi - rileva Alfano - quelle misure sono state rafforzate dal Parlamento e sono leggi dello Stato ed è un segnale di speranza, perché significa che lo Stato reagisce". Cas/Max 19-LUG-08 11:13 NNNN ADN0151 5 CRO 0 ADN CRO NAZ RSI MAFIA: VEDOVA BORSELLINO A MINISTRI, NON DIMENTICATE PAOLO = E ALFANO RISPONDE, NON DIMENTICHEREMO NEMMENO CHI GLI HA FATTO DEL MALE Palermo, 19 lug. (Adnkronos) - "Non lo dimenticate Paolo". Cosi' Agnese Piraino Leto, vedova del giudice Paolo Borsellino, si e' rivolta al presidente del senato Renato Schifani, ai ministri Ignazio La Russa e Angelino Alfano, che sono arrivati sul luogo della strage di via D'Amelio a Palermo per ricordare le vittime della mafia. Schifani ha detto: "No signora, non lo dimenticheremo, ha cambiato le coscienze e soprattutto le ha fatte svegliare". E il ministro della Giustizia: "Non dimenticheremo ne' suo marito, ne' quelli che hanno fatto del male a lui, alla sua famiglia e a tutta la Sicilia".
I rappresentanti delle istituzioni hanno quindi salutato la signora Leto che li ha ancora ringraziati per essere venuti a commemorare il giudice ucciso con i cinque agenti della scorsa. (Ter/Ct/Adnkronos) 19-LUG-08 11:14 BORSELLINO/ VEDOVA AI MINISTRI: NON DIMENTICATE PAOLO 0116/APC 20080719_00116 BORSELLINO/ VEDOVA AI MINISTRI: NON DIMENTICATE PAOLO Alfano: "Non dimenticheremo nemmeno chi lo ha ucciso" Palermo, 19 lug. (Apcom) - "Non dimenticate Paolo". Così Agnese Piraino Leto, vedova di Paolo Borsellino, si è rivolta ai ministri della Giustizia e della Difesa, Angelino Alfano e Ignazio La Russa, e al presidente del Senato, Renato Schifani, presenti in via d'amelio per commemorare la strage del 1992. Alla vedova del magistrato ha risposto subito il ministro della Giustizia: "Noi non dimentichiamo suo marito, ma nemmeno chi ha fatto del male a suo marito e alla Sicilia". Anche il presidente del Senato ha assicurato: "No, non lo dimenticheremo". Cas/Max 19-LUG-08 11:18 NNNN 0047/SXA YPA11075 R CRO S0A S41 QBKS BORSELLINO: ALFANO, GIORNO DI DOLORE MA ANCHE DI SPERANZA (ANSA) - PALERMO, 19 LUG - ''E' un giorno di dolore, ma anche di speranza''. Lo ha detto, arrivando sul luogo della strage di via D'Amelio, a Palermo, di cui oggi ricorre il 16/mo anniversario, il ministro della Giustizia, Angelino Alfano. ''Cinquantasette gironi fa, quando abbiamo ricordato Falcone - ha aggiunto - il governo aveva approvato misure importanti sulla sicurezza e sul contrasto alla criminalita' organizzata. Oggi quelle misure sono diventate legge dello Stato e sono state rafforzate. E questo e' il segnale che lo Stato reagisce''. (ANSA). KTH/GIM 19-LUG-08 11:26 NNN 0217/SXR YPA11150 R CRO S0A S41 QBKS BORSELLINO: VEDOVA A POLITICI, NON LO DIMENTICATE (ANSA) - PALERMO, 19 LUG - ''Non dimenticate mio marito''. E' l'appello rivolto da Agnese Borsellino, vedova del magistrato assassinato 16 anni fa dalla mafia, al presidente del Senato
Renato Schifani e ai ministri della Giustizia Angelino Alfano e della Difesa Ignazio La Russa. Agnese Borsellino ha incontrato i politici in via D'Amelio, sul luogo della strage. Alla vedova ha risposto Alfano. ''Noi non dimenticheremo suo marito - ha detto - ma nemmeno chi ha fatto del male a lui alla Sicilia e a tutti noi''. ''Non lo dimenticheremo'' ha assicurato anche Schifani. (ANSA). KTH/GIM 19-LUG-08 11:26 NNN ADN0179 5 CRO 0 ADN CRO NAZ RSI MAFIA: RESTRIZIONI PER 41 BIS, PREVISTE ANCHE CELLE BLINDATE = Palermo, 19 lug. (Adnkronos) - In futuro sara' impossibile comunicare per i mafiosi detenuti al '41 bis', il carcere duro. Cosi' prevede la nuova circolare emanata proprio questa mattina dal ministro della Giustizia Angelino Alfano che prevede restrizioni per il carcere duro. Una circolare annunciata sul luogo della strage di via D'Amelio dallo stesso Guardasigilli, arrivato per commemorare il giudice Paolo Borsellino e i cinque agenti della scorsa. Non si conoscono ancora i particolari della circolare, ma tra le altre cose trapela che sono previste "misure logistiche per impedire la comunicazione interna, fra cella e cella, tra detenuti", come e' accaduto invece in passato. non sono escluse quindi celle 'blindate', che impediscono qualunque tipo di comunicazione. I dettagli della circolare, come fanno sapere fonti del ministero, verranno resi noti nei prossimi giorni. (Ter/Zn/Adnkronos) 19-LUG-08 11:45 ASC0049 1 POL 0 R01 / +TLK XX! 1 X MAFIA: ALFANO, DA OGGI IL 41 BIS E' PIU' RESTRITTIVO = (ASCA) - Palermo, 19 lug - ''Proprio oggi, nel giorno in cui si ricorda la strage di via D'Amelio, ho fatto diramare dai miei uffici una circolare piu' restrittiva sul 41 bis, nell'applicazione del carcere duro che rendera' ancora piu' difficili le comunicazioni tra i boss''. Lo ha annunciato Angelino Alfano, ministro della Giustizia, a Palermo durante la commemorazione della strage mafiosa di via d'amelio, dove 16 anni fa fu ucciso Paolo Borsellino e gli uomini della sua scorta. dod 191203 LUG 08 0085/SXA WIN60168 U POL S0A S41 QBKS
MAFIA:41 BIS;CIRCOLARE,ORA PIU'DIFFICILE COMUNICARE TRA BOSS (ANSA) - ROMA, 19 LUG - Sono due gli aspetti principali della circolare sul 41 bis di cui ha parlato stamani il ministro della giustizia Angelino Alfano, tutti tesi comunque a limitare la circolazione delle informazioni tra i boss. Nelle due cartelle della circolare, secondo quattro appreso da fonti ministeriali, si forniscono indicazioni logistiche per limitare infatti la possibilita' di contatto tra i reclusi. La prima indicazione specifica ai direttori degli istituti di pena e' perche' dispongano lo spostamento dei boss sottoposti al regime del 41 bis in celle lontane tra loro, dove non sia possibile neanche comunicare parlando ad alta voce, cosa che talvolta avviene addirittura cantando. I direttori dei carceri sono inoltre autorizzati ad applicare sanzioni disciplinari ai detenuti che siano sorpresi a passarsi informazioni. L'altro aspetto riguarda la formazione dei cosiddetti ''gruppi di socialita''', cioe' la possibilita' di detenuti sottoposti al regime del carcere duro di uscire talvolta dall'isolamento, ma solo in piccoli gruppi da tre a cinque. Anche i criteri di formazione di questi gruppi sono da ora piu' rigidi. I direttori dovranno evitare che entrino in contatto boss di origine geografica diversa o appartenenti a organizzazioni criminali diverse per evitare il nascere di eventuali alleanze, ma anche dovranno impedire che dei gruppi facciano parte insieme vecchi e nuovi reclusi in modo da evitare che questi ultimi forniscano informazioni fresche.(ansa). KTH 19-LUG-08 13:01 NNN MAFIA/ ALFANO STRINGE LE MAGLIE DEL 41BIS PER I BOSS - PUNTO 0324/APC 20080719_00324 MAFIA/ ALFANO STRINGE LE MAGLIE DEL 41BIS PER I BOSS - PUNTO Regole più rigide in carcere per evitare contatti anche 'vocali' Palermo, 19 lug. (Apcom) - Il carcere duro previsto dall'art.41bis dell'ordinamento carcerario diventa ancora più duro per i boss. Nel giorno del 16 anniversario della strage di Via d'amelio a Palermo costata la vita al procuratore aggiunto Paolo Borsellino e agli agenti della scorta, il ministro della giustizia, Angelino Alfano, firma una circolare per inasprire il regime detentivo già duro."ho fatto diramare dai miei uffici una circolare molto restrittiva sul 41-bis - annuncia il ministro arrivando in via D'Amelio per deporre una corona di fiori - è una stretta che impedirà qualsiasi comunicazione fra i boss in carcere". Il ministro ha deciso di porre fine soprattutto alle comunicazioni fra i boss, 'a voce' fra cella e cella all'interno delle carceri. "Rispetto alle grossissime restrizioni del regime carcerario vigenti creiamo una ulteriore difficoltà nella comunicazione fra i boss che spesso avveniva in forme `imparabili' anche dalla struttura penitenziaria".
In pratica, secondo quanto si apprende dalla staff del ministro, la circolare vieta gli incontri fra i boss provenienti da regioni diverse e cambia anche le regole dell'ora d'aria per evitare che `i nuovi arrivati' informino delle novità all'esterno i detenuti più `anziani'. I boss inoltre saranno rinchiusi in celle lontane l'uno dall'altro per evitare che, a voce alta, si possano trasmettere informazioni fra loro. Il primo magistrato a commentare la circolare del ministro, è il procuratore capo di Palermo, Francesco Messineo che `approva' l'iniziativa del Guardasigilli ma sottolinea come "il problema è il mantenimento del 41-bis rispetto a certi soggetti. Il punto debole - ha segnalato il capo della Procura - è la norma sul rinnovo del 41-bis. E qui non è sufficiente una circolare, ci vuole un impegno diretto che modifichi la norma oppure una interpretazione legislativa puntuale". Cas 19-LUG-08 18:07 NNNN MAFIA/ GIRO DI VITE A COMUNICAZIONI BOSS, 570 SOTTOPOSTI A 41BIS 0339/APC 20080719_00339 MAFIA/ GIRO DI VITE A COMUNICAZIONI BOSS, 570 SOTTOPOSTI A 41BIS Detenuti nei 10 istituti che hanno sezioni per il 'carcere duro' Roma, 19 lug. (Apcom) - Sistemazione in celle che siano il più distante possibile tra loro; sanzioni disciplinari per i detenuti sorpresi a passarsi informazioni; criteri più rigidi nella formazione dei 'gruppi di socialità', in modo da impedire che entrino in contatto esponenti di organizzazioni criminali diverse, evitando così il rischio di 'alleanze', ma anche che ne facciano parte 'vecchi' e 'nuovi' reclusi, i quali potrebbero fornire notizie dall'esterno. Due pagine diramate ai direttori delle carceri dettano il giro di vite nelle comunicazioni tra i boss sottoposti al regime del 41 bis, messo nero su bianco nella circolare firmata dal Guardasigilli Angelino Alfano, che per l'annuncio ha scelto il giorno del 16esimo anniversario della strage di via D'Amelio in cui morirono Paolo Borsellino e gli agenti della sua scorta. "Una stretta che impedirà qualsiasi comunicazione fra i boss arrestati", ha assicurato da Palermo Alfano, che già un paio di settimane fa aveva fatto sapere di aver firmato dal giorno del suo insediamento 73 provvedimenti di 'carcere duro': 51 conferme e 22 nuove applicazioni. In tutto, secondo i dati del Dap, attualmente sono 570 i detenuti sottoposti al regime del 41 bis, numero che dal '92 ad oggi ha subito piccole oscillazioni: quasi tutti sono uomini, fatta eccezione per 7 donne, tra le quali c'è Nadia Lioce, la terrorista condannata all'ergastolo per gli omicidi D'Antona e Biagi. La maggior parte dei boss appartengono alla mafia (lo scorso ottobre erano 180), seguiti da esponenti della camorra e della 'ndrangheta. Tutti detenuti nelle 10 carceri italiane che ospitano le sezioni speciali ad hoc: Cuneo, Novara, Milano-Opera, Tolmezzo, Parma, L'Aquila, Ascoli Piceno, Roma-Rebibbia, Terni e Spoleto.
Due le tipologie di misure previste dalla circolare Alfano. Quelle di tipo logistico: come la richiesta ai direttori di sistemare i boss sottoposti al 'carcere duro' in celle il più lontano possibile tra loro, in modo che non possano parlare. E quelle disciplinari, con sanzioni applicabili ai detenuti sorpresi a passarsi informazioni o a parlarsi, "anche con la chiusura del blindato nei casi più gravi", ha precisato Alfano. Ai direttori delle carceri vengono anche indicati criteri più rigidi nella formazione dei cosiddetti "gruppi di socialità", composti da 3 a 5 detenuti sottoposti al regime restrittivo che così possono uscire ogni tanto dall'isolamento. Di questi gruppi, è la novità, non dovranno far parte boss che provengano da zone d'italia diverse o appartengano a organizzazioni criminali diverse, per evitare che si stringano 'alleanze'; nè dovranno essere messi insieme 'vecchi' e 'nuovi' reclusi, in modo da impedire che questi ultimi possano portare ai boss già in carcere notizie dall'esterno. Arc 19-LUG-08 18:44 NNNN 0957/SXR YPA18112 R CRO S0A S41 QBKS MAFIA:IN ANNIVERSARIO STRAGE BORSELLINO 41BIS PIU' DURO/ANSA GIRO VITE GOVERNO. CIRCOLARE MINISTRO ALFANO, DDL SEN. VIZZINI (di Lara Sirignano) (ANSA) - PALERMO, 19 LUG - Il giro di vite del Governo sul 41-bis arriva il giorno del 16/o anniversario della strage in cui morirono il giudice Paolo Borsellino e i cinque agenti della sua scorta. Ad annunciare la stretta sul regime carcerario previsto per i capimafia e' il ministro della Giustizia Angelino Alfano, che sceglie via D'Amelio, luogo dell'eccidio, assurto a simbolo della violenza mafiosa, per comunicare di avere ''diramato una circolare restrittiva che rendera' ancora piu' difficili le comunicazioni tra i boss detenuti''. Una decisione, quella del Guardasigilli, che mira a sanare uno dei principali vulnus della normativa, quello relativo, appunto, alla circolazione di informazioni in carcere e che segue di tre giorni la presentazione, da parte del senatore del Pdl Carlo Vizzini, di un disegno di legge di riforma complessiva del cosiddetto carcere duro. La risposta dei magistrati non tarda ad arrivare. ''Ben venga tutto cio' che rende piu' efficace il 41 bis - commenta il procuratore di Palermo, Francesco Messineo - Ma il problema al momento e', soprattutto, una piu' puntuale interpretazione delle norme sul rinnovo''. Il riferimento del capo dei pm e' alle recenti decisioni di alcuni tribunali di sorveglianza che, sostenendo che non ci fosse la prova dell'attualita' dei contatti tra i padrini detenuti e le cosche, hanno revocato il carcere duro a decine di boss di Cosa nostra, 'ndrangheta e camorra. Una tesi che non piace a Messineo che chiede ''un impegno a modificare le disposizioni sul rinnovo del regime penitenziario per i boss o a interpretarle in modo piu' puntuale''. Due i punti fondamentali della circolare Alfano, entrambi
tesi a limitare la comunicazione tra gli uomini d'onore in cella. Nelle due cartelle del provvedimento, secondo quanto appreso da fonti ministeriali, si forniscono agli istituti di pena indicazioni logistiche per ridurre le possibilita' di contatto tra i reclusi: dallo spostamento dei boss in celle lontane tra loro, dove non sia possibile neanche comunicare parlando ad alta voce, al ricorso a prigioni 'blindate'. I direttori dei carceri sono inoltre autorizzati ad applicare sanzioni disciplinari ai detenuti che siano sorpresi a passarsi informazioni. L'altro aspetto, poi, riguarda la formazione dei cosiddetti ''gruppi di socialita''', cioe' la possibilita' dei sottoposti al regime del carcere duro di uscire talvolta dall'isolamento, ma solo in piccoli gruppi da tre a cinque. I criteri di formazione dei gruppi saranno, da ora, piu' rigidi. I direttori dovranno evitare che entrino in contatto boss di origine geografica diversa o appartenenti a organizzazioni criminali diverse per impedire il nascere di eventuali alleanze, ma anche escludere che dei gruppi facciano parte vecchi e nuovi reclusi in modo da evitare che questi ultimi forniscano informazioni fresche. Strutturale e piu' ampia la riforma prevista, invece, dal ddl Vizzini che prevede l'aumento della durata dei provvedimenti di applicazione del 41 bis disposti dal ministro della Giustizia, la competenza del tribunale di sorveglianza di Roma su tutti i ricorsi dei detenuti contro il provvedimento applicativo del carcere duro e l'inversione dell'onere della prova sulla cessazione del collegamento tra i capimafia e l'associazione criminale. Non sarebbe piu' l'accusa a dover dimostrare l'attualita' del contatto tra padrini e clan, nodo delle criticate decisioni dei tribunali di sorveglianza, ma la difesa a dover provare la cessazione dei legami. (ANSA). KTH 19-LUG-08 18:55 NNN