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Comune di Camposano Provincia di Napoli PIANO DI MANUTENZIONE MANUALE D'USO (Articolo 38 del D.P.R. 5 ottobre 2010, n. 207) OGGETTO: Adeguamento sismico della scuola media "Virgilio" di Camposano (NA) COMMITTENTE: Comune di Camposano Data, IL TECNICO Pagina 1

Manuale d'uso Comune di: Provincia di: Oggetto: Camposano Napoli Adeguamento sismico della scuola media "Virgilio" di Camposano (NA) Il presente Piano di manutenzione costituisce documento del progetto esecutivo dei lavori di adeguamento sismico della scuola media "Virgilio" sita in via Rispoli nel comune di Camposano (NA). Il complesso scolastico "Virgilio" risulta composto da due costruzioni, ovvero di un fabbricato principale, oggetto dei lavori di adeguamento sismico e di un edificio secondario, realizzato di recente. Il fabbricato si articola su tre livelli: il piano seminterrato con una superficie di circa 1530 mq, comprendente l'attuale sede di Camposano dell'i.p.s.a.r. "Carmine Russo" e la palestra, con annessi gli spogliatoi, dell'i.c. "Virgilio"; il piano rialzato di circa 930 mq; il piano primo con un'estensione coincidente con quella del livello sottostante Il progetto esecutivo ha la finalità di revisione della originaria progettazione per conseguire l'aggiornamento alla vigente Normativa Tecnica per le Costruzioni in Zona Sismica e raggiungere l'adeguamento agli attuali standard prestazionali richiesti ad una costruzione simile di nuova realizzazione. Elenco dei Corpi d'opera: 01 Adeguamento sismico Pagina 2

Manuale d'uso Corpo d'opera: 01 Adeguamento sismico L'adeguamento sismico dell'intera struttura si ottiene mediante i seguenti interventi : giunzione in due sotto-strutture, corpo scuola e palestra, mediante la demolizione degli elementi del campo strutturale di collegamento tra scuola e palestra (scala, solai di interpiano solaio di copertura del corrioio della palestra, locale tecnologico adiacente); inserimento di una nuova struttura di controventamento esterno costituita da pilastri circolari in c.a. e da travi e controventi in profili tubolari cavi in acciaio; la connessione del telaio esterno alla struttura esistente sarà realizzato con travi di collegamento di tipo composto in corrispondenza nei nodi, previo placcaggio metallico dei nodi della struttura esistente. interventi locali di placcaggio con fasce in fibra di carbonio per rinforzo a taglio o a flessione ed il confinamento di nodi intermedi; inserimento di giunto strutturale tra edificio principale e edificio secondario. Oltre agli interventi indicati, il progetto prevede i lavori di ripristino al fine di garantire la completa funzionalità dell'edificio scolastico, quali: la ricostruzione della scala in adiacenza alla palestra in carpenteria metallica; chiusura orizzontali e verticali della zona di collegamento tra scuola e palestra; ricostruzione del locale tecnologico; ripristino delle parti dell'edificio demolite e/o danneggiate dall'inserimento del telaio esterno. Unità Tecnologiche: 01.01 Opere di fondazioni profonde 01.02 Opere di fondazioni superficiali 01.03 Strutture in elevazione in c.a. 01.04 Strutture in elevazione in acciaio 01.05 Strutture di collegamento 01.06 Interventi su strutture esistenti 01.07 Rivestimenti interni 01.08 Pavimentazioni interne 01.09 Rivestimenti esterni 01.10 Pavimentazioni esterne 01.11 Pareti esterne 01.12 Chiusure verticali di tamponamento Pagina 3

Manuale d'uso 01.13 Coperture piane 01.14 Coperture Pagina 4

Unità Tecnologica: 01.01 Opere di fondazioni profonde Manuale d'uso Insieme degli elementi tecnici orizzontali del sistema edilizio avente funzione di separare gli spazi interni del sistema edilizio dal terreno sottostante e trasmetterne ad esso il peso della struttura e delle altre forze esterne. In particolare si definiscono fondazioni profonde o fondazioni indirette quella classe di fondazioni realizzate con il raggiungimento di profondità considerevoli rispetto al piano campagna. Prima di realizzare opere di fondazioni profonde provvedere ad un accurato studio geologico esteso ad una zona significativamente estesa dei luoghi d'intervento, in relazione al tipo di opera e al contesto geologico in cui questa si andrà a collocare. L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili: 01.01.01 Pali trivellati 01.01.02 Plinti su pali trivellati Pagina 5

Elemento Manutenibile: 01.01.01 Pali trivellati Manuale d'uso Unità Tecnologica: 01.01 Opere di fondazioni profonde I pali di fondazione sono una tipologia di fondazioni profonde o fondazioni indirette che hanno lo scopo di trasmettere il carico della sovrastruttura ad uno strato profondo e resistente del sottosuolo, attraverso terreni soffici e inadatti, ovvero di diffondere il peso della costruzione a larghi strati di terreno capaci di fornire una sufficiente resistenza al carico. In particolare i pali trivellati vengono realizzati per perforazione del terreno ed estrazione di un volume di terreno circa uguale a quello del palo. I pali trivellati eseguiti direttamente nel terreno o fuori opera con varie tecniche. Modalità di uso corretto: L'utente dovrà soltanto accertarsi della comparsa di eventuali anomalie che possano anticipare l'insorgenza di fenomeni di dissesto e/o cedimenti strutturali. ANOMALIE RISCONTRABILI 01.01.01.A01 Cedimenti Dissesti dovuti a cedimenti di natura e causa diverse, talvolta con manifestazioni dell'abbassamento del piano di imposta della fondazione. 01.01.01.A02 Deformazioni e spostamenti Deformazioni e spostamenti dovuti a cause esterne che alterano la normale configurazione dell'elemento. 01.01.01.A03 Distacchi murari Distacchi dei paramenti murari mediante anche manifestazione di lesioni passanti. 01.01.01.A04 Distacco Disgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricati dalla loro sede. 01.01.01.A05 Esposizione dei ferri di armatura Distacchi di parte di calcestruzzo (copriferro) e relativa esposizione dei ferri di armatura a fenomeni di corrosione per l'azione degli agenti atmosferici. 01.01.01.A06 Fessurazioni Degradazione che si manifesta con la formazione di soluzioni di continuità del materiale e che può implicare lo spostamento reciproco delle parti. 01.01.01.A07 Lesioni Si manifestano con l'interruzione del tessuto murario. Le caratteristiche e l'andamento ne caratterizzano l'importanza e il tipo. 01.01.01.A08 Non perpendicolarità del fabbricato Non perpendicolarità dell'edificio a causa di dissesti o eventi di natura diversa. Pagina 6

Manuale d'uso 01.01.01.A09 Penetrazione di umidità Comparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua. 01.01.01.A10 Rigonfiamento Variazione della sagoma che interessa l intero spessore del materiale e che si manifesta soprattutto in elementi lastriformi. Ben riconoscibile essendo dato dal tipico andamento a bolla combinato all azione della gravità. 01.01.01.A11 Umidità Presenza di umidità dovuta spesso per risalita capillare. Pagina 7

Elemento Manutenibile: 01.01.02 Plinti su pali trivellati Manuale d'uso Unità Tecnologica: 01.01 Opere di fondazioni profonde In generale si tratta di fondazioni su pali sospesi, impiegate in presenza di terreni molto cedevoli, dove le teste dei pali vengono collegate ai plinti isolati. I pali di fondazione sono una tipologia di fondazioni profonde o fondazioni indirette che hanno lo scopo di trasmettere il carico della sovrastruttura ad uno strato profondo e resistente del sottosuolo, attraverso terreni soffici e inadatti, ovvero di diffondere il peso della costruzione a larghi strati di terreno capaci di fornire una sufficiente resistenza al carico. In particolare i pali trivellati vengono realizzati per perforazione del terreno ed estrazione di un volume di terreno circa uguale a quello del palo. I pali trivellati eseguiti direttamente nel terreno o fuori opera con varie tecniche. Modalità di uso corretto: L'utente dovrà soltanto accertarsi della comparsa di eventuali anomalie che possano anticipare l'insorgenza di fenomeni di dissesto e/o cedimenti strutturali. ANOMALIE RISCONTRABILI 01.01.02.A01 Cedimenti Dissesti dovuti a cedimenti di natura e causa diverse, talvolta con manifestazioni dell'abbassamento del piano di imposta della fondazione. 01.01.02.A02 Deformazioni e spostamenti Deformazioni e spostamenti dovuti a cause esterne che alterano la normale configurazione dell'elemento. 01.01.02.A03 Distacchi murari Distacchi dei paramenti murari mediante anche manifestazione di lesioni passanti. 01.01.02.A04 Distacco Disgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricati dalla loro sede. 01.01.02.A05 Esposizione dei ferri di armatura Distacchi di parte di calcestruzzo (copriferro) e relativa esposizione dei ferri di armatura a fenomeni di corrosione per l'azione degli agenti atmosferici. 01.01.02.A06 Fessurazioni Degradazione che si manifesta con la formazione di soluzioni di continuità del materiale e che può implicare lo spostamento reciproco delle parti. 01.01.02.A07 Lesioni Si manifestano con l'interruzione del tessuto murario. Le caratteristiche e l'andamento ne caratterizzano l'importanza e il tipo. 01.01.02.A08 Non perpendicolarità del fabbricato Pagina 8

Non perpendicolarità dell'edificio a causa di dissesti o eventi di natura diversa. Manuale d'uso 01.01.02.A09 Penetrazione di umidità Comparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua. 01.01.02.A10 Rigonfiamento Variazione della sagoma che interessa l intero spessore del materiale e che si manifesta soprattutto in elementi lastriformi. Ben riconoscibile essendo dato dal tipico andamento a bolla combinato all azione della gravità. 01.01.02.A11 Umidità Presenza di umidità dovuta spesso per risalita capillare. Pagina 9

Unità Tecnologica: 01.02 Opere di fondazioni superficiali Manuale d'uso Insieme degli elementi tecnici orizzontali del sistema edilizio avente funzione di separare gli spazi interni del sistema edilizio dal terreno sottostante e trasmetterne ad esso il peso della struttura e delle altre forze esterne. In particolare si definiscono fondazioni superficiali o fondazioni dirette quella classe di fondazioni realizzate a profondità ridotte rispetto al piano campagna ossia l'approfondimento del piano di posa non è elevato. Prima di realizzare opere di fondazioni superficiali provvedere ad un accurato studio geologico esteso ad una zona significativamente estesa dei luoghi d'intervento, in relazione al tipo di opera e al contesto geologico in cui questa si andrà a collocare. Nel progetto di fondazioni superficiali si deve tenere conto della presenza di sottoservizi e dell influenza di questi sul comportamento del manufatto. Nel caso di reti idriche e fognarie occorre particolare attenzione ai possibili inconvenienti derivanti da immissioni o perdite di liquidi nel sottosuolo. È opportuno che il piano di posa in una fondazione sia tutto allo stesso livello. Ove ciò non sia possibile, le fondazioni adiacenti, appartenenti o non ad un unico manufatto, saranno verificate tenendo conto della reciproca influenza e della configurazione dei piani di posa. Le fondazioni situate nell alveo o nelle golene di corsi d acqua possono essere soggette allo scalzamento e perciò vanno adeguatamente difese e approfondite. Analoga precauzione deve essere presa nel caso delle opere marittime. L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili: 01.02.01 Platee in c.a. Pagina 10

Elemento Manutenibile: 01.02.01 Platee in c.a. Manuale d'uso Unità Tecnologica: 01.02 Opere di fondazioni superficiali Sono fondazioni realizzate con un unica soletta di base, di idoneo spessore, irrigidita da nervature nelle due direzioni principali così da avere una ripartizione dei carichi sul terreno uniforme, in quanto tutto insieme risulta notevolmente rigido. La fondazione a platea può essere realizzata anche con una unica soletta di grande spessore, opportunamente armata, o in alternativa con un solettone armato e provvisto di piastre di appoggio in corrispondenza dei pilastri, per evitare l effetto di punzonamento dei medesimi sulla soletta. Modalità di uso corretto: L'utente dovrà soltanto accertarsi della comparsa di eventuali anomalie che possano anticipare l'insorgenza di fenomeni di dissesto e/o cedimenti strutturali. ANOMALIE RISCONTRABILI 01.02.01.A01 Cedimenti Dissesti dovuti a cedimenti di natura e causa diverse, talvolta con manifestazioni dell'abbassamento del piano di imposta della fondazione. 01.02.01.A02 Deformazioni e spostamenti Deformazioni e spostamenti dovuti a cause esterne che alterano la normale configurazione dell'elemento. 01.02.01.A03 Distacchi murari Distacchi dei paramenti murari mediante anche manifestazione di lesioni passanti. 01.02.01.A04 Distacco Disgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricati dalla loro sede. 01.02.01.A05 Esposizione dei ferri di armatura Distacchi di parte di calcestruzzo (copriferro) e relativa esposizione dei ferri di armatura a fenomeni di corrosione per l'azione degli agenti atmosferici. 01.02.01.A06 Fessurazioni Degradazione che si manifesta con la formazione di soluzioni di continuità del materiale e che può implicare lo spostamento reciproco delle parti. 01.02.01.A07 Lesioni Si manifestano con l'interruzione del tessuto murario. Le caratteristiche e l'andamento ne caratterizzano l'importanza e il tipo. 01.02.01.A08 Non perpendicolarità del fabbricato Non perpendicolarità dell'edificio a causa di dissesti o eventi di natura diversa. Pagina 11

Manuale d'uso 01.02.01.A09 Penetrazione di umidità Comparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua. 01.02.01.A10 Rigonfiamento Variazione della sagoma che interessa l intero spessore del materiale e che si manifesta soprattutto in elementi lastriformi. Ben riconoscibile essendo dato dal tipico andamento a bolla combinato all azione della gravità. 01.02.01.A11 Umidità Presenza di umidità dovuta spesso per risalita capillare. Pagina 12

Unità Tecnologica: 01.03 Strutture in elevazione in c.a. Manuale d'uso Si definiscono strutture in elevazione gli insiemi degli elementi tecnici del sistema edilizio aventi la funzione di resistere alle azioni di varia natura agenti sulla parte di costruzione fuori terra, trasmettendole alle strutture di fondazione e quindi al terreno. In particolare le strutture verticali sono costituite dagli elementi tecnici con funzione di sostenere i carichi agenti, trasmettendoli verticalmente ad altre parti aventi funzione strutturale e ad esse collegate. Le strutture in c.a. permettono di realizzare una connessione rigida fra elementi, in funzione della continuità della sezione ottenuta con un getto monolitico. L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili: 01.03.01 Pilastri 01.03.03 Setti 01.03.02 Travi Pagina 13

Elemento Manutenibile: 01.03.01 Pilastri Manuale d'uso Unità Tecnologica: 01.03 Strutture in elevazione in c.a. I pilastri sono elementi architettonici e strutturali verticali portanti, che trasferiscono i carichi della sovrastruttura alle strutture di ricezione delle parti sottostanti indicate a riceverli. I pilastri in calcestruzzo armato sono realizzati, mediante armature trasversali e longitudinali che consentono la continuità dei pilastri con gli altri elementi strutturali. Il dimensionamento dei pilastri varia in funzione delle diverse condizioni di carico, delle luci e dell'interasse fra telai. Modalità di uso corretto: In caso di verifiche strutturali dei pilastri controllare la resistenza alla compressione e la verifica ad instabilità a carico di punta. In zona sismica verificare altresì gli spostamenti. Non compromettere l'integrità delle strutture. Controllo periodico del grado di usura delle parti in vista. Riscontro di eventuali anomalie. ANOMALIE RISCONTRABILI 01.03.01.A01 Alveolizzazione Degradazione che si manifesta con la formazione di cavità di forme e dimensioni variabili. Gli alveoli sono spesso interconnessi e hanno distribuzione non uniforme. Nel caso particolare in cui il fenomeno si sviluppa essenzialmente in profondità con andamento a diverticoli si può usare il termine alveolizzazione a cariatura. 01.03.01.A02 Cavillature superfici Sottile trama di fessure sulla superficie del calcestruzzo. 01.03.01.A03 Corrosione Decadimento delle armature metalliche all'interno del calcestruzzo a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidride carbonica, ecc.). 01.03.01.A04 Deformazioni e spostamenti Deformazioni e spostamenti dovuti a cause esterne che alterano la normale configurazione dell'elemento. 01.03.01.A05 Disgregazione Decoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche. 01.03.01.A06 Distacco Disgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricati dalla loro sede. 01.03.01.A07 Efflorescenze Formazione di sostanze, generalmente di colore biancastro e di aspetto cristallino o polverulento o filamentoso, sulla superficie del manufatto. Nel caso di efflorescenze saline, la cristallizzazione può talvolta avvenire all'interno del materiale provocando spesso il distacco delle parti più superficiali: il fenomeno prende allora il nome di criptoefflorescenza o subefflorescenza. Pagina 14

Manuale d'uso 01.03.01.A08 Erosione superficiale Asportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possono essere utilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione (cause chimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche). 01.03.01.A09 Esfoliazione Degradazione che si manifesta con distacco, spesso seguito da caduta, di uno o più strati superficiali subparalleli fra loro, generalmente causata dagli effetti del gelo. 01.03.01.A10 Esposizione dei ferri di armatura Distacchi ed espulsione di parte del calcestruzzo (copriferro) e relativa esposizione dei ferri di armatura dovuta a fenomeni di corrosione delle armature metalliche per l'azione degli agenti atmosferici. 01.03.01.A11 Fessurazioni Presenza di rotture singole, ramificate, ortogonale o parallele all'armatura che possono interessare l'intero spessore del manufatto dovute a fenomeni di ritiro del calcestruzzo e/o altri eventi. 01.03.01.A12 Lesioni Si manifestano con l'interruzione delle superfici dell'elemento strutturale. Le caratteristiche, l'andamento, l'ampiezza ne caratterizzano l'importanza e il tipo. 01.03.01.A13 Mancanza Caduta e perdita di parti del materiale del manufatto. 01.03.01.A14 Penetrazione di umidità Comparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua. 01.03.01.A15 Polverizzazione Decoesione che si manifesta con la caduta spontanea dei materiali sotto forma di polvere o granuli. 01.03.01.A16 Rigonfiamento Variazione della sagoma che interessa l intero spessore del materiale e che si manifesta soprattutto in elementi lastriformi. Ben riconoscibile essendo dato dal tipico andamento a bolla combinato all azione della gravità. 01.03.01.A17 Scheggiature Distacco di piccole parti di materiale lungo i bordi e gli spigoli degli elementi in calcestruzzo. 01.03.01.A18 Spalling Avviene attraverso lo schiacciamento e l'esplosione interna con il conseguente sfaldamento di inerti dovuto ad alte temperature nei calcestruzzi. Pagina 15

Elemento Manutenibile: 01.03.03 Setti Manuale d'uso Unità Tecnologica: 01.03 Strutture in elevazione in c.a. Si tratta di elementi verticali, come pareti in cemento armato, che per la loro massa e la loro elevata inerzia svolgono la funzione di contrastare le forze sismiche orizzontali. Modalità di uso corretto: Non compromettere l'integrità delle strutture. Controllo periodico del grado di usura delle parti in vista. Riscontro di eventuali anomalie. ANOMALIE RISCONTRABILI 01.03.03.A01 Alveolizzazione Degradazione che si manifesta con la formazione di cavità di forme e dimensioni variabili. Gli alveoli sono spesso interconnessi e hanno distribuzione non uniforme. Nel caso particolare in cui il fenomeno si sviluppa essenzialmente in profondità con andamento a diverticoli si può usare il termine alveolizzazione a cariatura. 01.03.03.A02 Cavillature superfici Sottile trama di fessure sulla superficie del calcestruzzo. 01.03.03.A03 Corrosione Decadimento delle armature metalliche all'interno del calcestruzzo a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidride carbonica, ecc.). 01.03.03.A04 Deformazioni e spostamenti Deformazioni e spostamenti dovuti a cause esterne che alterano la normale configurazione dell'elemento. 01.03.03.A05 Disgregazione Decoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche. 01.03.03.A06 Distacco Disgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricati dalla loro sede. 01.03.03.A07 Efflorescenze Formazione di sostanze, generalmente di colore biancastro e di aspetto cristallino o polverulento o filamentoso, sulla superficie del manufatto. Nel caso di efflorescenze saline, la cristallizzazione può talvolta avvenire all'interno del materiale provocando spesso il distacco delle parti più superficiali: il fenomeno prende allora il nome di criptoefflorescenza o subefflorescenza. 01.03.03.A08 Erosione superficiale Asportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possono essere utilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione (cause Pagina 16

chimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche). Manuale d'uso 01.03.03.A09 Esfoliazione Degradazione che si manifesta con distacco, spesso seguito da caduta, di uno o più strati superficiali subparalleli fra loro, generalmente causata dagli effetti del gelo. 01.03.03.A10 Esposizione dei ferri di armatura Distacchi ed espulsione di parte del calcestruzzo (copriferro) e relativa esposizione dei ferri di armatura dovuta a fenomeni di corrosione delle armature metalliche per l'azione degli agenti atmosferici. 01.03.03.A11 Fessurazioni Presenza di rotture singole, ramificate, ortogonale o parallele all'armatura che possono interessare l'intero spessore del manufatto dovute a fenomeni di ritiro del calcestruzzo e/o altri eventi. 01.03.03.A12 Lesioni Si manifestano con l'interruzione delle superfici dell'elemento strutturale. Le caratteristiche, l'andamento, l'ampiezza ne caratterizzano l'importanza e il tipo. 01.03.03.A13 Mancanza Caduta e perdita di parti del materiale del manufatto. 01.03.03.A14 Penetrazione di umidità Comparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua. 01.03.03.A15 Polverizzazione Decoesione che si manifesta con la caduta spontanea dei materiali sotto forma di polvere o granuli. 01.03.03.A16 Rigonfiamento Variazione della sagoma che interessa l intero spessore del materiale e che si manifesta soprattutto in elementi lastriformi. Ben riconoscibile essendo dato dal tipico andamento a bolla combinato all azione della gravità. 01.03.03.A17 Scheggiature Distacco di piccole parti di materiale lungo i bordi e gli spigoli degli elementi in calcestruzzo. 01.03.03.A18 Spalling Avviene attraverso lo schiacciamento e l'esplosione interna con il conseguente sfaldamento di inerti dovuto ad alte temperature nei calcestruzzi. Pagina 17

Elemento Manutenibile: 01.03.02 Travi Manuale d'uso Unità Tecnologica: 01.03 Strutture in elevazione in c.a. Le travi sono elementi strutturali che si pongono in opera in posizione orizzontale o inclinata per sostenere il peso delle strutture sovrastanti, con una dimensione predominante che trasferiscono, le sollecitazioni di tipo trasversale al proprio asse geometrico, lungo tale asse, dalle sezioni investite dal carico fino ai vincoli, garantendo l'equilibrio esterno delle travi in modo da assicurare il contesto circostante. Le travi in cemento armato utilizzano le caratteristiche meccaniche del materiale in modo ottimale resistendo alle azioni di compressione con il conglomerato cementizio ed in minima parte con l'armatura compressa ed alle azioni di trazione con l'acciaio teso. Le travi si possono classificare in funzione delle altezze rapportate alle luci, differenziandole in alte, normali, in spessore ed estradossate, a secondo del rapporto h/l e della larghezza. Modalità di uso corretto: Non compromettere l'integrità delle strutture. Controllo periodico del grado di usura delle parti in vista. Riscontro di eventuali anomalie. ANOMALIE RISCONTRABILI 01.03.02.A01 Alveolizzazione Degradazione che si manifesta con la formazione di cavità di forme e dimensioni variabili. Gli alveoli sono spesso interconnessi e hanno distribuzione non uniforme. Nel caso particolare in cui il fenomeno si sviluppa essenzialmente in profondità con andamento a diverticoli si può usare il termine alveolizzazione a cariatura. 01.03.02.A02 Cavillature superficiali Sottile trama di fessure sulla superficie del calcestruzzo. 01.03.02.A03 Corrosione Decadimento delle armature metalliche all'interno del calcestruzzo a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidride carbonica, ecc.). 01.03.02.A04 Deformazioni e spostamenti Deformazioni e spostamenti dovuti a cause esterne che alterano la normale configurazione dell'elemento. 01.03.02.A05 Disgregazione Decoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche. 01.03.02.A06 Distacco Disgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricati dalla loro sede. 01.03.02.A07 Efflorescenze Formazione di sostanze, generalmente di colore biancastro e di aspetto cristallino o polverulento o filamentoso, sulla superficie del manufatto. Nel caso di efflorescenze saline, la cristallizzazione può talvolta avvenire all'interno del materiale provocando spesso il distacco delle parti più superficiali: il fenomeno prende allora il nome di criptoefflorescenza o subefflorescenza. Pagina 18

Manuale d'uso 01.03.02.A08 Erosione superficiale Asportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possono essere utilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione (cause chimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche). 01.03.02.A09 Esfoliazione Degradazione che si manifesta con distacco, spesso seguito da caduta, di uno o più strati superficiali subparalleli fra loro, generalmente causata dagli effetti del gelo. 01.03.02.A10 Esposizione dei ferri di armatura Distacchi ed espulsione di parte del calcestruzzo (copriferro) e relativa esposizione dei ferri di armatura dovuta a fenomeni di corrosione delle armature metalliche per l'azione degli agenti atmosferici. 01.03.02.A11 Fessurazioni Presenza di rotture singole, ramificate, ortogonale o parallele all'armatura che possono interessare l'intero spessore del manufatto dovute a fenomeni di ritiro del calcestruzzo e/o altri eventi. 01.03.02.A12 Lesioni Si manifestano con l'interruzione delle superfici dell'elemento strutturale. Le caratteristiche, l'andamento, l'ampiezza ne caratterizzano l'importanza e il tipo. 01.03.02.A13 Mancanza Caduta e perdita di parti del materiale del manufatto. 01.03.02.A14 Penetrazione di umidità Comparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua. 01.03.02.A15 Polverizzazione Decoesione che si manifesta con la caduta spontanea dei materiali sotto forma di polvere o granuli. 01.03.02.A16 Rigonfiamento Variazione della sagoma che interessa l intero spessore del materiale e che si manifesta soprattutto in elementi lastriformi. Ben riconoscibile essendo dato dal tipico andamento a bolla combinato all azione della gravità. 01.03.02.A17 Scheggiature Distacco di piccole parti di materiale lungo i bordi e gli spigoli degli elementi in calcestruzzo. 01.03.02.A18 Spalling Avviene attraverso lo schiacciamento e l'esplosione interna con il conseguente sfaldamento di inerti dovuto ad alte temperature nei calcestruzzi. Pagina 19

Unità Tecnologica: 01.04 Strutture in elevazione in acciaio Manuale d'uso Si definiscono strutture in elevazione gli insiemi degli elementi tecnici del sistema edilizio aventi la funzione di resistere alle azioni di varia natura agenti sulla parte di costruzione fuori terra, trasmettendole alle strutture di fondazione e quindi al terreno. In particolare le strutture verticali sono costituite da aste rettilinee snelle collegate fra loro in punti detti nodi secondo una disposizione geometrica realizzata in modo da formare un sistema rigidamente indeformabile. Le strutture in acciaio si possono distinguere in: strutture in carpenteria metallica e sistemi industrializzati. Le prime, sono caratterizzate dall'impiego di profilati e laminati da produzione siderurgica e successivamente collegati medianti unioni (bullonature, saldature, ecc.); le seconde sono caratterizzate da un numero ridotto di componenti base assemblati successivamente a seconde dei criteri di compatibilità. L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili: 01.04.01 Controventi non verticali 01.04.02 Travi Pagina 20

Elemento Manutenibile: 01.04.01 Controventi non verticali Manuale d'uso Unità Tecnologica: 01.04 Strutture in elevazione in acciaio Si tratta di elementi strutturali costituiti da profilati tubolari cavi. Vi sono tipologie strutturali diverse di controventi: - di tipo orizzontali, se disposti nel piano degli orizzontamenti e delle coperture per assicurare la indeformabilità nel loro piano; - di tipo a falda, se disposti sulle testate e/o lungo il perimetro delle strutture di copertura per non permettere lo svergolamento e/o il ribaltamento delle principali strutture di copertura come travi, capriate, ecc.. - disposti a V inversa, ovvero con le forze orizzontali assorbite considerando il contributo sia delle diagonali tese che di quelle compresse Modalità di uso corretto: Non compromettere l'integrità delle strutture. Controllo periodico del grado di usura delle parti in vista. Riscontro di eventuali anomalie. ANOMALIE RISCONTRABILI 01.04.01.A01 Corrosione Decadimento degli elementi metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidride carbonica, ecc.). 01.04.01.A02 Deformazioni e spostamenti Deformazioni e spostamenti dovuti a cause esterne che alterano la normale configurazione dell'elemento. 01.04.01.A03 Imbozzamento Deformazione dell'elemento che si localizza in prossimità dell'ala e/o dell'anima. 01.04.01.A04 Snervamento Deformazione dell'elemento che si può verificare, quando all'aumentare del carico, viene meno il comportamento perfettamente elastico dell'acciaio. Pagina 21

Elemento Manutenibile: 01.04.02 Travi Manuale d'uso Unità Tecnologica: 01.04 Strutture in elevazione in acciaio Le travi sono elementi strutturali che si pongono in opera in posizione orizzontale o inclinata per sostenere il peso delle strutture sovrastanti, in genere profilati e/o profilati cavi, Sono generalmente trasportati in cantiere e montati mediante unioni (bullonature, chiodature, saldature, ecc.). Modalità di uso corretto: Non compromettere l'integrità delle strutture. Controllo periodico del grado di usura delle parti in vista. Riscontro di eventuali anomalie. ANOMALIE RISCONTRABILI 01.04.02.A01 Corrosione Decadimento degli elementi metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidride carbonica, ecc.). 01.04.02.A02 Deformazioni e spostamenti Deformazioni e spostamenti dovuti a cause esterne che alterano la normale configurazione dell'elemento. 01.04.02.A03 Imbozzamento Deformazione dell'elemento che si localizza in prossimità dell'ala e/o dell'anima. 01.04.02.A04 Snervamento Deformazione dell'elemento che si può verificare, quando all'aumentare del carico, viene meno il comportamento perfettamente elastico dell'acciaio. Pagina 22

Unità Tecnologica: 01.05 Strutture di collegamento Manuale d'uso Si tratta di strutture di collegamento inclinate costituite da strutture a piano inclinato e da strutture gradonate o a gradini la cui funzione è quella di raggiungere piani posti a quote diverse. Le strutture inclinate si possono dividere in: rampe a piano inclinato (con una pendenza fino all'8%), rampe gradonate, costituite da elementi a gradoni (con una pendenza fino a 20 ), scale, formate da gradini con pendenze varie in rapporto alla loro funzione (scale esterne, scale di servizio, scale di sicurezza, ecc.). Le scale possono assumere morfologie diverse: ad una o più rampe, scale curve, scale ellittiche a pozzo, scale circolari a pozzo e scale a chiocciola. Le scale e rampe possono essere realizzate secondo molteplici conformazioni strutturali e in materiali diversi. Si possono avere strutture in acciaio, in legno, in murature, in c.a., prefabbricate, ecc.. L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili: 01.05.01 Scale in acciaio Pagina 23

Elemento Manutenibile: 01.05.01 Scale in acciaio Manuale d'uso Unità Tecnologica: 01.05 Strutture di collegamento Le scale in acciaio possono essere realizzate con molteplici conformazioni strutturali impiegando profilati, sezioni scatolari, tubolari o profili piatti assemblati mediante saldature e/o collegamenti tramite chiodatura, bullonatura, ecc.. I gradini vengono generalmente realizzati con lamiere metalliche traforate o con lamiere ad elementi in rilievo oppure con elementi grigliati. Modalità di uso corretto: Controllo periodico delle parti in vista finalizzato alla ricerca di anomalie (fenomeni di corrosione, disgregazioni, ecc.). Interventi mirati al mantenimento dell'efficienza e/o alla sostituzione degli elementi costituenti quali: rivestimenti dei piani di calpestio, balaustre, corrimano, sigillature, vernici protettive, saldature, connessioni, bullonature, ecc.. ANOMALIE RISCONTRABILI 01.05.01.A01 Corrosione Corrosione degli elementi metallici per perdita del requisito di resistenza agli agenti aggressivi chimici e/o per difetti del materiale. 01.05.01.A02 Deformazione Variazione geometriche e morfologiche dei profili e degli elementi strutturali (travi principali, travetti, gradini di lamiera ed eventuali irrigidimenti e nervature) o comunque non più affidabili sul piano statico. 01.05.01.A03 Deformazioni e spostamenti Deformazioni e spostamenti dovuti a cause esterne che alterano la normale configurazione dell'elemento. 01.05.01.A04 Imbozzamento Deformazione dell'elemento che si localizza in prossimità dell'ala e/o dell'anima. 01.05.01.A05 Snervamento Deformazione dell'elemento che si può verificare, quando all'aumentare del carico, viene meno il comportamento perfettamente elastico dell'acciaio. CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE 01.05.01.C01 Controllo balaustre e corrimano Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Controllo a vista Controllo periodico delle condizioni estetiche delle superfici delle balaustre e dei corrimano (macchie, sporco, abrasioni, ecc.). Verifica della loro stabilità e del corretto serraggio. Requisiti da verificare: 1) Resistenza all'usura; 2) Resistenza meccanica. Anomalie riscontrabili: 1) Corrosione; 2) Deformazione; 3) Deformazioni e spostamenti. Pagina 24

Manuale d'uso 01.05.01.C03 Controllo rivestimenti pedate e alzate Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Controllo a vista Controllo periodico delle condizioni estetiche delle superfici dei rivestimenti costituenti pedate ed alzate. Verifica di eventuale presenza di macchie, sporco, efflorescenze, abrasioni, ecc.. Requisiti da verificare: 1) Resistenza all'usura; 2) Resistenza meccanica. Anomalie riscontrabili: 1) Corrosione; 2) Deformazione; 3) Deformazioni e spostamenti. Pagina 25

Unità Tecnologica: 01.06 Interventi su strutture esistenti Manuale d'uso Gli interventi sulle strutture esistenti, rappresentano tutte quelle opere di adeguamento, miglioramento e riparazione, attraverso le quali avviene il ripristino delle condizioni di sicurezza delle stesse nel rispetto della normativa vigente. Tali interventi possono avere come finalità: - di riportare gli elementi strutturali alla situazione iniziale di capacità resistente; - di rafforzare gli elementi strutturali per cambiamento di destinazione d'uso, per adeguamento alle normative sismiche, ecc.. Prima di ogni intervento è opportuno avere un quadro conoscitivo completo delle strutture. In particolare avviare un processo diagnostico per una valutazione dello stato di salute della struttura. Il grado di approfondimento e le metodologie più adeguate andranno ogni volta misurate sulla base delle destinazioni d'uso dell'organismo strutturale in esame e delle sue tipologie e schemi strutturali-statici. L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili: 01.06.03 Confinamento nodi 01.06.01 Placcaggio con FRP per rinforzo a flessione 01.06.02 Placcaggio con FRP per rinforzo a taglio/torsione 01.06.04 Placcaggio nodi con lamiere in acciaio 01.06.05 Rappezzi in blocchi di laterizio Pagina 26

Elemento Manutenibile: 01.06.03 Confinamento nodi Manuale d'uso Unità Tecnologica: 01.06 Interventi su strutture esistenti L'incremento di resistenza a taglio del pannello di nodo è conseguito mediante disposizione di tessuto in FRP. La resistenza del nodo a seguito della fessurazione diagonale, può essere garantita integralmente da staffe orizzontali, l effetto di tali staffe viene fornito da un equivalente rinforzo esterno in FRP. Modalità di uso corretto: In fase progettuale e nella fase successiva di impiego dei materiali compositi fibrorinforzati, particolare attenzione va posta per le problematiche legate alla traspirabilità, durabilità e reversibilità. ANOMALIE RISCONTRABILI 01.06.03.A01 Distacco Distacco di materiali compositi dalla sede di applicazione. 01.06.03.A02 Rottura Rottura di parti dei materiali compositi. 01.06.03.A03 Traspirabilità inadeguata Traspirabilità inadeguata lungo le superfici d'impiego dei materiali compositi. CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE 01.06.03.C01 Controllo generale delle parti a vista Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Controllo a vista Controllare lo stato dei materiali compositi applicati in prossimità degli elementi consolidati. Requisiti da verificare: 1) Resistenza agli agenti aggressivi; 2) Resistenza meccanica. Anomalie riscontrabili: 1) Distacco; 2) Rottura. Pagina 27

Elemento Manutenibile: 01.06.01 Placcaggio con FRP per rinforzo a flessione Manuale d'uso Unità Tecnologica: 01.06 Interventi su strutture esistenti Il placcaggio in FRP per rinforzo a flessione di travi in c.a. si rende necessario per elementi strutturali soggetti ad un momento flettente di progetto maggiore della corrispondente resistenza. Il rinforzo a flessione con FRP può essere eseguito applicando una o più lamine, ovvero uno o più strati di tessuto, al lembo teso dell'elemento da rinforzare. Modalità di uso corretto: In fase progettuale e nella fase successiva di impiego dei materiali compositi fibrorinforzati, particolare attenzione va posta per le problematiche legate alla traspirabilità, durabilità e reversibilità. ANOMALIE RISCONTRABILI 01.06.01.A01 Distacco Distacco di materiali compositi dalla sede di applicazione. 01.06.01.A02 Rottura Rottura di parti dei materiali compositi. 01.06.01.A03 Traspirabilità inadeguata Traspirabilità inadeguata lungo le superfici d'impiego dei materiali compositi. CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE 01.06.01.C01 Controllo generale delle parti a vista Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Controllo a vista Controllare lo stato dei materiali compositi applicati in prossimità degli elementi consolidati. Requisiti da verificare: 1) Resistenza agli agenti aggressivi; 2) Resistenza meccanica. Anomalie riscontrabili: 1) Distacco; 2) Rottura. Pagina 28

Elemento Manutenibile: 01.06.02 Placcaggio con FRP per rinforzo a taglio/torsione Manuale d'uso Unità Tecnologica: 01.06 Interventi su strutture esistenti Il placcaggio con FRP per rinforzo a taglio/torsione di travi in c.a. si rende necessario quando il taglio e/o la torsione di calcolo sia superiore alla corri-spondente resistenza di calcolo. Quest'ultima deve essere determinata considerando i contributi del calcestruzzo e dell'eventuale armatura trasversale presente. Il rinforzo a taglio/torsione con FRP si realizza applicando strisce di tessuto o lamine di FRP, su uno o più strati, in aderenza alla superficie esterna dell'elemento da rinforzare. Le strisce possono essere applicate in maniera discontinua, con spazi vuoti fra strisce consecutive, oppure in maniera continua, con strisce adiacenti l'una all'altra. Modalità di uso corretto: In fase progettuale e nella fase successiva di impiego dei materiali compositi fibrorinforzati, particolare attenzione va posta per le problematiche legate alla traspirabilità, durabilità e reversibilità. ANOMALIE RISCONTRABILI 01.06.02.A01 Distacco Distacco di materiali compositi dalla sede di applicazione. 01.06.02.A02 Rottura Rottura di parti dei materiali compositi. 01.06.02.A03 Traspirabilità inadeguata Traspirabilità inadeguata lungo le superfici d'impiego dei materiali compositi. CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE 01.06.02.C01 Controllo generale delle parti a vista Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Controllo a vista Controllare lo stato dei materiali compositi applicati in prossimità degli elementi consolidati. Requisiti da verificare: 1) Resistenza agli agenti aggressivi; 2) Resistenza meccanica. Anomalie riscontrabili: 1) Distacco; 2) Rottura. Pagina 29

Elemento Manutenibile: 01.06.04 Placcaggio nodi con lamiere in acciaio Manuale d'uso Unità Tecnologica: 01.06 Interventi su strutture esistenti Si tratta di interventi eseguiti sulle strutture esistenti, per migliorare la resistenza meccanica, in cui si realizza il placcaggio mediante l'utilizzo di lamiere di rinforzo di acciaio fissate alla struttura. L'intervento prevede: - l'eventuale asportazione del calcestruzzo ammalorato fino ad arrivare alle parti consistenti della struttura; - la disposizione di lamiere di acciaio fissate alle strutture ; - la sigillatura dei bordi delle lamiere mediante pasta epossidica ; -l'incollaggio con resine epossidiche tra struttura e lamiere. Modalità di uso corretto: Prima di procedere alle operazioni di placcaggio verificare le caratteristiche del calcestruzzo; la disposizione delle armature; le condizioni statiche delle strutture attraverso ispezioni strumentali. ANOMALIE RISCONTRABILI 01.06.04.A01 Corrosione Decadimento degli elementi metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidride carbonica, ecc.). 01.06.04.A02 Deformazioni e spostamenti Deformazioni e spostamenti dovuti a cause esterne che alterano la normale configurazione degli elementi strutturali. 01.06.04.A03 Fessurazioni Degradazione che si manifesta con la formazione di soluzioni di continuità del materiale e che può implicare lo spostamento reciproco delle parti. 01.06.04.A04 Lesioni Si manifestano con l'interruzione del tessuto murario. Le caratteristiche e l'andamento ne caratterizzano l'importanza e il tipo. Pagina 30

Elemento Manutenibile: 01.06.05 Rappezzi in blocchi di laterizio Manuale d'uso Unità Tecnologica: 01.06 Interventi su strutture esistenti Si tratta di interventi che interessano il ripristino della struttura muraria. In particolare le parti danneggiate delle pareti perimetrali vengono sostitute con blocchi di laterizio. Modalità di uso corretto: Non compromettere l'integrità delle pareti. Controllo periodico del grado di usura delle parti in vista. Riscontro di eventuali anomalie. ANOMALIE RISCONTRABILI 01.06.05.A01 Disgregazione Decoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche. 01.06.05.A02 Distacco Disgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricati dalla loro sede. 01.06.05.A03 Efflorescenze Formazione di sostanze, generalmente di colore biancastro e di aspetto cristallino o polverulento o filamentoso, sulla superficie del manufatto. Nel caso di efflorescenze saline, la cristallizzazione può talvolta avvenire all'interno del materiale provocando spesso il distacco delle parti più superficiali: il fenomeno prende allora il nome di criptoefflorescenza o subefflorescenza. 01.06.05.A04 Erosione superficiale Asportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possono essere utilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione (cause chimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche). 01.06.05.A05 Esfoliazione Asportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possono essere utilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione (cause chimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche). 01.06.05.A06 Fessurazioni Presenza di rotture singole, ramificate, ortogonale o parallele all'armatura che possono interessare l'intero spessore del manufatto dovute a fenomeni diversi. 01.06.05.A07 Lesioni Si manifestano con l'interruzione delle superfici dell'elemento strutturale. Le caratteristiche, l'andamento, l'ampiezza ne caratterizzano l'importanza e il tipo. Pagina 31

Manuale d'uso 01.06.05.A08 Mancanza Caduta e perdita di parti del materiale del manufatto. 01.06.05.A09 Patina biologica Strato sottile, morbido e omogeneo, aderente alla superficie e di evidente natura biologica, di colore variabile, per lo più verde. La patina biologica è costituita prevalentemente da microrganismi cui possono aderire polvere, terriccio. 01.06.05.A10 Penetrazione di umidità Comparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua. 01.06.05.A11 Polverizzazione Decoesione che si manifesta con la caduta spontanea dei materiali sotto forma di polvere o granuli. 01.06.05.A12 Presenza di vegetazione Presenza di vegetazione caratterizzata dalla formazione di licheni, muschi e piante lungo le superficie. 01.06.05.A13 Scheggiature Distacco di piccole parti di materiale lungo i bordi e gli spigoli degli elementi. 01.06.05.A14 Deformazioni e spostamenti Deformazioni e spostamenti dovuti a cause esterne che alterano la normale configurazione dell'elemento. Pagina 32

Unità Tecnologica: 01.07 Rivestimenti interni Manuale d'uso Si tratta di strati funzionali, facenti parte delle chiusure verticali, la cui funzione principale è quella di proteggere il sistema di chiusure interne dalle sollecitazioni interne degli edifici e di assicurare un aspetto uniforme ed ornamentale degli ambienti. L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili: 01.07.01 Intonaco 01.07.02 Tinteggiature e decorazioni Pagina 33

Elemento Manutenibile: 01.07.01 Intonaco Manuale d'uso Unità Tecnologica: 01.07 Rivestimenti interni Si tratta di un sottile strato di malta la cui funzione è quella di rivestimento nelle strutture edilizie. Svolge inoltre la funzione di protezione dai fattori ambientali è allo stesso tempo protettiva e decorativa. Il rivestimento a intonaco è comunque una superficie che va rinnovata periodicamente e in condizioni normali esso fornisce prestazioni accettabili per 20-30 anni. La malta per intonaco è costituita da leganti (cemento, calce idraulica, calce aerea, gesso), da inerti (sabbia) e da acqua nelle giuste proporzioni a secondo del tipo di intonaco; vengono, in alcuni casi, inoltre aggiunti all'impasto additivi che restituiscono all'intonaco particolari qualità a secondo del tipo d'impiego. Nell'intonaco tradizionale a tre strati il primo, detto rinzaffo, svolge la funzione di aggrappo al supporto e di grossolano livellamento; il secondo, detto arriccio, costituisce il corpo dell'intonaco la cui funzione è di resistenza meccanica e di tenuta all'acqua; il terzo strato, detto finitura, rappresenta la finitura superficiale e contribuisce a creare una prima barriera la cui funzione è quella di opporsi alla penetrazione dell'acqua e delle sostanze aggressive. Gli intonaci per interni possono suddividersi in intonaci ordinari e intonaci speciali. A loro volta i primi possono ulteriormente suddividersi in intonaci miscelati in cantiere ed in intonaci premiscelati; i secondi invece in intonaci additivati, intonaci a stucco o lucidi, intonaci plastici o rivestimenti plastici continui ed infine intonaci monostrato. Modalità di uso corretto: Controllare periodicamente l'integrità delle superfici del rivestimento attraverso valutazioni visive mirate a riscontrare anomalie evidenti (presenza di bolle e screpolature, macchie da umidità, ecc.). Comunque affinché tali controlli risultino efficaci affidarsi a personale tecnico con esperienza. ANOMALIE RISCONTRABILI 01.07.01.A01 Bolle d'aria Alterazione della superficie dell'intonaco caratterizzata dalla presenza di fori di grandezza e distribuzione irregolare, generati dalla formazione di bolle d'aria al momento della posa. 01.07.01.A02 Decolorazione Alterazione cromatica della superficie. 01.07.01.A03 Deposito superficiale Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, di spessore variabile, poco coerente e poco aderente alla superficie del rivestimento. 01.07.01.A04 Disgregazione Decoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche. 01.07.01.A05 Distacco Disgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricati dalla loro sede. 01.07.01.A06 Efflorescenze Formazione di sostanze, generalmente di colore biancastro e di aspetto cristallino o pulverulento o filamentoso, sulla superficie del manufatto. Nel caso di efflorescenze saline, la cristallizzazione può talvolta avvenire all'interno del materiale provocando spesso il distacco delle parti più superficiali: il fenomeno prende allora il nome di criptoefflorescenza o subefflorescenza. Pagina 34