MANUALE D'USO (Articolo 38 del D.P.R. 5 ottobre 2010, n. 207)

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1 Comune di Pietrasanta Provincia di Lucca PIANO DI MANUTENZIONE MANUALE D'USO (Articolo 38 del D.P.R. 5 ottobre 2010, n. 207) OGGETTO: RESTAURO E CONSOLIDAMENTO ROCCA DI SALA COMMITTENTE: Comune di Pietrasanta Pietrasanta, 01/11/2013 IL TECNICO diletta moretti architetto Pagina 1

2 Manuale d'uso Comune di: Provincia di: Oggetto: Pietrasanta Lucca RESTAURO E CONSOLIDAMENTO ROCCA DI SALA Il progetto consiste nel restauro e consolidamento del tratto di mura urbane comprese fra la Torre di Guardia e la Torre crollata (di San Frediano), delle opere di drenaggio a tergo delle Mura, la ricostruzione della Torre crollata di San Frediano, della ricostruzione di un muretto di sostegno e della realizzazione di un nuovo tratto di fognatura.. Le lavorazioni sul MURO prevedono: - consolidamento terreno attraverso micropali e cordolo, sotto il muro; - allontanamento acque meteoriche tramite drenaggio in profondità a ridosso del tratto di mura, raccolta acque superficiali e profonde e convogliamento verso nuovo tratto di fognatura. - restauro attraverso scuci-cuci - restauro superficiale Le lavorazioni sulla TORRE DI SAN FREDIANO prevedono: - consolidamento terreno attraverso micropali e cordolo, sotto la torre da ricostruire; - allontanamento acque meteoriche tramite drenaggio in profondità a ridosso del tratto della torre da ricostruire, raccolta acque superficiali e profonde e convogliamento verso nuovo tratto di fognatura. - ricostruzione torre crollata Le lavorazioni per il DRENAGGIO prevedono: - allontanamento acque meteoriche tramite drenaggio in profondità a ridosso del tratto di mura e della torre da ricostruire, raccolta acque superficiali e profonde e convogliamento verso nuovo tratto di fognatura. Le lavorazioni sul CORONAMENTO prevedono: - realizzazione di soletta in c.a. previa pulizia della parte sommitale di Muro e Torre. Le lavorazioni per la RICOSTRUZIONE DEL MURO DI CONTENIMENTO prevedono: - smontaggio muro in pietra; - realizzazione muro in cemento armato; - realizzazione drenaggio a tergo del muro; - ricostruzione muro in pietra Le lavorazioni sugli IMPIANTI GENERALI prevedono: - realizzazione nuovo tratto fognario fino a valle. Elenco dei Corpi d'opera: 01 Restauro e consolidamento tratto di MURA 02 Ricostruzione Torre San Frediano 03 Drenaggio Muro e Torre 04 Coronamento Muro e Torre 05 Ricostruzione muretto Torre 06 Impianti e sistemazioni generali Pagina 2

3 Manuale d'uso Corpo d'opera: 01 Restauro e consolidamento tratto di MURA Questa parte di progetto consiste nel restauro e consolidamento del tratto di mura urbani comprese fra la Torre di Guardia e la Torre crollata (di San Frediano). Le lavorazioni prevedono: - consolidamento terreno attraverso micropali e cordolo, sotto il muro; - allontanamento acque meteoriche tramite drenaggio in profondità a ridosso del tratto di mura, raccolta acque superficiali e profonde e convogliamento verso nuovo tratto di fognatura. - restauro attraverso scuci-cuci - restauro superficiale Unità Tecnologiche: Opere di fondazioni profonde Interventi su strutture esistenti Ripristino e consolidamento Pagina 3

4 Unità Tecnologica: Opere di fondazioni profonde Manuale d'uso Insieme degli elementi tecnici orizzontali del sistema edilizio avente funzione di separare gli spazi interni del sistema edilizio dal terreno sottostante e trasmetterne ad esso il peso della struttura e delle altre forze esterne. In particolare si definiscono fondazioni profonde o fondazioni indirette quella classe di fondazioni realizzate con il raggiungimento di profondità considerevoli rispetto al piano campagna. Prima di realizzare opere di fondazioni profonde provvedere ad un accurato studio geologico esteso ad una zona significativamente estesa dei luoghi d'intervento, in relazione al tipo di opera e al contesto geologico in cui questa si andrà a collocare. L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili: Micropali Pagina 4

5 Elemento Manutenibile: Micropali Manuale d'uso Unità Tecnologica: Opere di fondazioni profonde I micropali sono pali di fondazione avente generalmente dimensioni comprese tra 90 ed 300 mm di diametro e lunghezze variabili da 2 fino a 50 metri. In particolare poiché il diametro dei micropali rispetto alle fondazioni profonde di medio e grande diametro siano inferiore, vengono utilizzati in maniera diffusa poiché svolge le analoghe funzioni ed hanno un comportamento meccanico similare. Le numerose applicazioni di questa fondazione indiretta, trovano impiego in situazioni diverse: - per il consolidamento di fondazioni dirette insufficienti per capacità portante a sostenere la sovrastruttura; - per il ripristino e/o riparazione di fondazioni danneggiate da agenti fisico-chimici esterni (cedimenti differenziali, erosione al piede di pile di ponti); - per il consolidamento di terreni prima dell'esecuzione delle fondazioni dirette; - per la realizzazione di ancoraggi / tiranti (applicazioni su barriere paramassi, tiranti per il contrasto al ribaltamento di paratie). Modalità di uso corretto: L'utente dovrà soltanto accertarsi della comparsa di eventuali anomalie che possano anticipare l'insorgenza di fenomeni di dissesto e/o cedimenti strutturali. ANOMALIE RISCONTRABILI A01 Cedimenti Dissesti dovuti a cedimenti di natura e causa diverse, talvolta con manifestazioni dell'abbassamento del piano di imposta della fondazione A02 Deformazioni e spostamenti Deformazioni e spostamenti dovuti a cause esterne che alterano la normale configurazione dell'elemento A03 Distacchi murari Distacchi dei paramenti murari mediante anche manifestazione di lesioni passanti A04 Distacco Disgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricati dalla loro sede A05 Esposizione dei ferri di armatura Distacchi di parte di calcestruzzo (copriferro) e relativa esposizione dei ferri di armatura a fenomeni di corrosione per l'azione degli agenti atmosferici A06 Fessurazioni Degradazione che si manifesta con la formazione di soluzioni di continuità del materiale e che può implicare lo spostamento reciproco delle parti A07 Lesioni Si manifestano con l'interruzione del tessuto murario. Le caratteristiche e l'andamento ne caratterizzano l'importanza e il tipo. Pagina 5

6 Manuale d'uso A08 Non perpendicolarità del fabbricato Non perpendicolarità dell'edificio a causa di dissesti o eventi di natura diversa A09 Penetrazione di umidità Comparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua A10 Rigonfiamento Variazione della sagoma che interessa l intero spessore del materiale e che si manifesta soprattutto in elementi lastriformi. Ben riconoscibile essendo dato dal tipico andamento a bolla combinato all azione della gravità A11 Umidità Presenza di umidità dovuta spesso per risalita capillare. Pagina 6

7 Unità Tecnologica: Interventi su strutture esistenti Manuale d'uso Gli interventi sulle strutture esistenti, rappresentano tutte quelle opere di adeguamento, miglioramento e riparazione, attraverso le quali avviene il ripristino delle condizioni di sicurezza delle stesse nel rispetto della normativa vigente. Tali interventi possono avere come finalità: - di riportare gli elementi strutturali alla situazione iniziale di capacità resistente; - di rafforzare gli elementi strutturali per cambiamento di destinazione d'uso, per adeguamento alle normative sismiche, ecc.. Prima di ogni intervento è opportuno avere un quadro conoscitivo completo delle strutture. In particolare avviare un processo diagnostico per una valutazione dello stato di salute della struttura. Il grado di approfondimento e le metodologie più adeguate andranno ogni volta misurate sulla base delle destinazioni d'uso dell'organismo strutturale in esame e delle sue tipologie e schemi strutturali-statici. L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili: Rappezzi in pietra Pagina 7

8 Elemento Manutenibile: Rappezzi in pietra Manuale d'uso Unità Tecnologica: Interventi su strutture esistenti Si tratta di interventi che interessano il ripristino della struttura muraria. In particolare le parti danneggiate dei muri portanti vengono sostituite, con la tecnica dello scuci e cuci, da elementi di pietra. Modalità di uso corretto: Non compromettere l'integrità delle pareti. Controllo periodico del grado di usura delle parti in vista. Riscontro di eventuali anomalie. ANOMALIE RISCONTRABILI A01 Disgregazione Decoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche A02 Distacco Disgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricati dalla loro sede A03 Efflorescenze Formazione di sostanze, generalmente di colore biancastro e di aspetto cristallino o polverulento o filamentoso, sulla superficie del manufatto. Nel caso di efflorescenze saline, la cristallizzazione può talvolta avvenire all'interno del materiale provocando spesso il distacco delle parti più superficiali: il fenomeno prende allora il nome di criptoefflorescenza o subefflorescenza A04 Erosione superficiale Asportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possono essere utilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione (cause chimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche) A05 Esfoliazione Asportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possono essere utilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione (cause chimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche) A06 Fessurazioni Presenza di rotture singole, ramificate, ortogonale o parallele all'armatura che possono interessare l'intero spessore del manufatto dovute a fenomeni diversi A07 Lesioni Si manifestano con l'interruzione delle superfici dell'elemento strutturale. Le caratteristiche, l'andamento, l'ampiezza ne caratterizzano l'importanza e il tipo. Pagina 8

9 Manuale d'uso A08 Mancanza Caduta e perdita di parti del materiale del manufatto A09 Patina biologica Strato sottile, morbido e omogeneo, aderente alla superficie e di evidente natura biologica, di colore variabile, per lo più verde. La patina biologica è costituita prevalentemente da microrganismi cui possono aderire polvere, terriccio A10 Penetrazione di umidità Comparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua A11 Polverizzazione Decoesione che si manifesta con la caduta spontanea dei materiali sotto forma di polvere o granuli A12 Presenza di vegetazione Presenza di vegetazione caratterizzata dalla formazione di licheni, muschi e piante lungo le superficie A13 Scheggiature Distacco di piccole parti di materiale lungo i bordi e gli spigoli degli elementi A14 Deformazioni e spostamenti Deformazioni e spostamenti dovuti a cause esterne che alterano la normale configurazione dell'elemento. MANUTENZIONI ESEGUIBILI DALL'UTENTE I02 Manutenzione ordinaria Cadenza: ogni 6 mesi Mantenere il paramento pulito da erbacce ed infestanti in maniera regolare. Mantenere l'area limitrofa all'intervento pulita da erbacce e infestanti. Pagina 9

10 Unità Tecnologica: Ripristino e consolidamento Manuale d'uso Per ripristino e consolidamento s intendono quegli interventi, tecniche tradizionali o moderne di restauro statico eseguite su opere o manufatti che presentano problematiche di tipo statico, da definirsi dopo necessarie indagini storiche, morfologiche e statiche, relative all oggetto d intervento e che vanno ad impedire ulteriori alterazioni dell equilibrio statico tale da compromettere l integrità del manufatto. La disponibilità di soluzioni tecniche diverse e appropriate sono sottoposte in fase di diagnosi e progetto da tecnici competenti e specializzati del settore. L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili: Drenaggi verticali Pagina 10

11 Elemento Manutenibile: Drenaggi verticali Manuale d'uso Unità Tecnologica: Ripristino e consolidamento I drenaggi verticali hanno lo scopo di intercettare le acque che in funzione delle caratteristiche del terreno possono raggiungere l'edificio e quindi raccoglierle a monte del manufatto su uno scavo per poterle poi smaltirle e allontanarle dall'edificio stesso. In genere vengono impiegati tubi drenanti. Modalità di uso corretto: Impiegare tubi drenanti con diametro dimensionato in funzione della portata delle acque. Per evitare intasamenti di quest'ultimo ad opera del terreno circostante si consiglia di avvolgere l'elemento drenante con un telo aventi caratteristiche filtranti. ANOMALIE RISCONTRABILI A01 Intasamento dei tubi Intasamento dei tubi drenanti ad opera del terreno circostante A02 Pendenze errate Pendenze errate dei tubi drenanti A03 Rottura Rottura del tubo drenante e/o dell'elemento filtrante. MANUTENZIONI ESEGUIBILI DALL'UTENTE I02 Pulizia Cadenza: ogni 6 mesi Mantenere puliti i canali di drenaggio, sia quelli a vista sulla facciata del muro, sia quelli a terra Pagina 11

12 Corpo d'opera: 02 Ricostruzione Torre San Frediano Manuale d'uso Questa parte di progetto consiste nella ricostruzione della Torre crollata (di San Frediano). Le lavorazioni prevedono: - consolidamento terreno attraverso micropali e cordolo, sotto la torre da ricostruire; - allontanamento acque meteoriche tramite drenaggio in profondità a ridosso del tratto della torre da ricostruire, raccolta acque superficiali e profonde e convogliamento verso nuovo tratto di fognatura. - ricostruzione torre crollata Unità Tecnologiche: Opere di fondazioni profonde Ripristino e consolidamento Pagina 12

13 Unità Tecnologica: Opere di fondazioni profonde Manuale d'uso Insieme degli elementi tecnici orizzontali del sistema edilizio avente funzione di separare gli spazi interni del sistema edilizio dal terreno sottostante e trasmetterne ad esso il peso della struttura e delle altre forze esterne. In particolare si definiscono fondazioni profonde o fondazioni indirette quella classe di fondazioni realizzate con il raggiungimento di profondità considerevoli rispetto al piano campagna. Prima di realizzare opere di fondazioni profonde provvedere ad un accurato studio geologico esteso ad una zona significativamente estesa dei luoghi d'intervento, in relazione al tipo di opera e al contesto geologico in cui questa si andrà a collocare. L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili: Micropali Pagina 13

14 Elemento Manutenibile: Micropali Manuale d'uso Unità Tecnologica: Opere di fondazioni profonde I micropali sono pali di fondazione avente generalmente dimensioni comprese tra 90 ed 300 mm di diametro e lunghezze variabili da 2 fino a 50 metri. In particolare poiché il diametro dei micropali rispetto alle fondazioni profonde di medio e grande diametro siano inferiore, vengono utilizzati in maniera diffusa poiché svolge le analoghe funzioni ed hanno un comportamento meccanico similare. Le numerose applicazioni di questa fondazione indiretta, trovano impiego in situazioni diverse: - per il consolidamento di fondazioni dirette insufficienti per capacità portante a sostenere la sovrastruttura; - per il ripristino e/o riparazione di fondazioni danneggiate da agenti fisico-chimici esterni (cedimenti differenziali, erosione al piede di pile di ponti); - per il consolidamento di terreni prima dell'esecuzione delle fondazioni dirette; - per la realizzazione di ancoraggi / tiranti (applicazioni su barriere paramassi, tiranti per il contrasto al ribaltamento di paratie). Modalità di uso corretto: L'utente dovrà soltanto accertarsi della comparsa di eventuali anomalie che possano anticipare l'insorgenza di fenomeni di dissesto e/o cedimenti strutturali. ANOMALIE RISCONTRABILI A01 Cedimenti Dissesti dovuti a cedimenti di natura e causa diverse, talvolta con manifestazioni dell'abbassamento del piano di imposta della fondazione A02 Deformazioni e spostamenti Deformazioni e spostamenti dovuti a cause esterne che alterano la normale configurazione dell'elemento A03 Distacchi murari Distacchi dei paramenti murari mediante anche manifestazione di lesioni passanti A04 Distacco Disgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricati dalla loro sede A05 Esposizione dei ferri di armatura Distacchi di parte di calcestruzzo (copriferro) e relativa esposizione dei ferri di armatura a fenomeni di corrosione per l'azione degli agenti atmosferici A06 Fessurazioni Degradazione che si manifesta con la formazione di soluzioni di continuità del materiale e che può implicare lo spostamento reciproco delle parti A07 Lesioni Si manifestano con l'interruzione del tessuto murario. Le caratteristiche e l'andamento ne caratterizzano l'importanza e il tipo. Pagina 14

15 Manuale d'uso A08 Non perpendicolarità del fabbricato Non perpendicolarità dell'edificio a causa di dissesti o eventi di natura diversa A09 Penetrazione di umidità Comparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua A10 Rigonfiamento Variazione della sagoma che interessa l intero spessore del materiale e che si manifesta soprattutto in elementi lastriformi. Ben riconoscibile essendo dato dal tipico andamento a bolla combinato all azione della gravità A11 Umidità Presenza di umidità dovuta spesso per risalita capillare. Pagina 15

16 Unità Tecnologica: Ripristino e consolidamento Manuale d'uso Per ripristino e consolidamento s intendono quegli interventi, tecniche tradizionali o moderne di restauro statico eseguite su opere o manufatti che presentano problematiche di tipo statico, da definirsi dopo necessarie indagini storiche, morfologiche e statiche, relative all oggetto d intervento e che vanno ad impedire ulteriori alterazioni dell equilibrio statico tale da compromettere l integrità del manufatto. La disponibilità di soluzioni tecniche diverse e appropriate sono sottoposte in fase di diagnosi e progetto da tecnici competenti e specializzati del settore. L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili: Drenaggi verticali Murature in pietra con paramento Sistemi drenanti Pagina 16

17 Elemento Manutenibile: Drenaggi verticali Manuale d'uso Unità Tecnologica: Ripristino e consolidamento I drenaggi verticali hanno lo scopo di intercettare le acque che in funzione delle caratteristiche del terreno possono raggiungere l'edificio e quindi raccoglierle a monte del manufatto su uno scavo per poterle poi smaltirle e allontanarle dall'edificio stesso. In genere vengono impiegati tubi drenanti. Modalità di uso corretto: Impiegare tubi drenanti con diametro dimensionato in funzione della portata delle acque. Per evitare intasamenti di quest'ultimo ad opera del terreno circostante si consiglia di avvolgere l'elemento drenante con un telo aventi caratteristiche filtranti. ANOMALIE RISCONTRABILI A01 Intasamento dei tubi Intasamento dei tubi drenanti ad opera del terreno circostante A02 Pendenze errate Pendenze errate dei tubi drenanti A03 Rottura Rottura del tubo drenante e/o dell'elemento filtrante. Pagina 17

18 Elemento Manutenibile: Murature in pietra con paramento Manuale d'uso Unità Tecnologica: Ripristino e consolidamento Si tratta di murature realizzate in blocchi di pietra lavica Modalità di uso corretto: Effettuare controlli visivi per verificare lo stato della muratura e la presenza di eventuali anomalie. ANOMALIE RISCONTRABILI A01 Alveolizzazione Degradazione che si manifesta con la formazione di cavità di forme e dimensioni variabili. Gli alveoli sono spesso interconnessi e hanno distribuzione non uniforme. Nel caso particolare in cui il fenomeno si sviluppa essenzialmente in profondità con andamento a diverticoli si può usare il termine alveolizzazione a cariatura A02 Assenza di malta Assenza di malta nei giunti di muratura A03 Crosta Deposito superficiale di spessore variabile, duro e fragile, generalmente di colore nero A04 Decolorazione Alterazione cromatica della superficie A05 Deposito superficiale Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, di spessore variabile, poco coerente e poco aderente alla superficie del rivestimento A06 Disgregazione Decoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche A07 Distacco Disgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricati dalla loro sede A08 Efflorescenze Formazione di sostanze, generalmente di colore biancastro e di aspetto cristallino o polverulento o filamentoso, sulla superficie del manufatto. Nel caso di efflorescenze saline, la cristallizzazione può talvolta avvenire all'interno del materiale provocando spesso il distacco delle parti più superficiali: il fenomeno prende allora il nome di criptoefflorescenza o subefflorescenza. Pagina 18

19 Manuale d'uso A09 Erosione superficiale Asportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possono essere utilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione (cause chimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche) A10 Esfoliazione Degradazione che si manifesta con distacco, spesso seguito da caduta, di uno o più strati superficiali subparalleli fra loro, generalmente causata dagli effetti del gelo A11 Fessurazioni Presenza di rotture singole, ramificate, ortogonale o parallele all'armatura che possono interessare l'intero spessore del manufatto A12 Macchie e graffiti Imbrattamento della superficie con sostanze macchianti in grado di aderire e penetrare nel materiale A13 Mancanza Caduta e perdita di parti del materiale del manufatto A14 Patina biologica Strato sottile, morbido e omogeneo, aderente alla superficie e di evidente natura biologica, di colore variabile, per lo più verde. La patina biologica è costituita prevalentemente da microrganismi cui possono aderire polvere, terriccio A15 Penetrazione di umidità Comparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua A16 Pitting Degradazione puntiforme che si manifesta attraverso la formazione di fori ciechi, numerosi e ravvicinati. I fori hanno forma tendenzialmente cilindrica con diametro massimo di pochi millimetri A17 Polverizzazione Decoesione che si manifesta con la caduta spontanea dei materiali sotto forma di polvere o granuli A18 Presenza di vegetazione Presenza di vegetazione caratterizzata dalla formazione di licheni, muschi e piante lungo le superficie A19 Rigonfiamento Variazione della sagoma che interessa l intero spessore del materiale e che si manifesta soprattutto in elementi lastriformi. Ben riconoscibile essendo dato dal tipico andamento a bolla combinato all azione della gravità. CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE C01 Controllo facciata Cadenza: ogni 3 anni Tipologia: Controllo a vista Controllo della facciata e dello stato dei corsi di malta. Controllo di eventuali anomalie. In caso di dissesti verificarne l'origine, l'entità e il l'opera di consolidamento da effettuarsi. Requisiti da verificare: 1) Regolarità delle finiture. Pagina 19

20 Manuale d'uso Anomalie riscontrabili: 1) Alveolizzazione; 2) Crosta; 3) Decolorazione; 4) Deposito superficiale; 5) Disgregazione; 6) Distacco; 7) Efflorescenze; 8) Erosione superficiale; 9) Esfoliazione; 10) Fessurazioni; 11) Macchie e graffiti; 12) Mancanza; 13) Patina biologica; 14) Penetrazione di umidità; 15) Pitting; 16) Polverizzazione; 17) Presenza di vegetazione; 18) Rigonfiamento. Pagina 20

21 Elemento Manutenibile: Sistemi drenanti Manuale d'uso Unità Tecnologica: Ripristino e consolidamento I sistemi drenanti hanno lo scopo di intercettare le acque che si infiltrano dal terreno circostante le zone dell'edificio. In genere vengono utilizzate membrane con rilievi superficiali disposte in aderenza alle parti della struttura controterra mediante fogli con sovrapposizione delle giunzioni. I rilievi superficiali formano dei condotti che favoriscono il deflusso dell'acqua verso il basso. Una volta raccolta l'acqua viene, attraverso opere di canalizzazioni, allontanata dal manufatto. Modalità di uso corretto: Nelle operazioni di scavo effettuate a contatto con le strutture fare attenzione a non compromettere l'equilibrio statico di quest'ultime. Particolare cura va posta nel rifinire le superfici di scavo per favorire una buona posa ed aggrappaggio delle membrane. In tal senso rimuovere eventuali radici o altri detriti. Le membrane vanno comunque protette con strati di protezione per evitare sollecitazioni meccaniche e rotture conseguenti alle fasi di rinterro. ANOMALIE RISCONTRABILI A01 Mancanza di aderenza Mancanza di aderenza tra membrane A02 Pendenze errate Pendenze errate delle membrane poste in aderenza A03 Rottura Rottura delle membrane poste in aderenza Pagina 21

22 Corpo d'opera: 03 Drenaggio Muro e Torre Manuale d'uso Questa parte di progetto consiste nella realizzazione di un sistema di opere di drenaggio ed allontanamento delle acque meteoriche, superficiali e profonde. Le lavorazioni prevedono: - allontanamento acque meteoriche tramite drenaggio in profondità a ridosso del tratto di mura e della torre da ricostruire, raccolta acque superficiali e profonde e convogliamento verso nuovo tratto di fognatura. Unità Tecnologiche: Ripristino e consolidamento Pagina 22

23 Unità Tecnologica: Ripristino e consolidamento Manuale d'uso Per ripristino e consolidamento s intendono quegli interventi, tecniche tradizionali o moderne di restauro statico eseguite su opere o manufatti che presentano problematiche di tipo statico, da definirsi dopo necessarie indagini storiche, morfologiche e statiche, relative all oggetto d intervento e che vanno ad impedire ulteriori alterazioni dell equilibrio statico tale da compromettere l integrità del manufatto. La disponibilità di soluzioni tecniche diverse e appropriate sono sottoposte in fase di diagnosi e progetto da tecnici competenti e specializzati del settore. L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili: Drenaggi verticali Pagina 23

24 Elemento Manutenibile: Drenaggi verticali Manuale d'uso Unità Tecnologica: Ripristino e consolidamento I drenaggi verticali hanno lo scopo di intercettare le acque che in funzione delle caratteristiche del terreno possono raggiungere l'edificio e quindi raccoglierle a monte del manufatto su uno scavo per poterle poi smaltirle e allontanarle dall'edificio stesso. In genere vengono impiegati tubi drenanti. Modalità di uso corretto: Impiegare tubi drenanti con diametro dimensionato in funzione della portata delle acque. Per evitare intasamenti di quest'ultimo ad opera del terreno circostante si consiglia di avvolgere l'elemento drenante con un telo aventi caratteristiche filtranti. ANOMALIE RISCONTRABILI A01 Intasamento dei tubi Intasamento dei tubi drenanti ad opera del terreno circostante A02 Pendenze errate Pendenze errate dei tubi drenanti A03 Rottura Rottura del tubo drenante e/o dell'elemento filtrante. MANUTENZIONI ESEGUIBILI DALL'UTENTE I02 Manutenzione ordinaria. Cadenza: ogni 6 mesi Mantenere pulite le caditoie e le griglie Pagina 24

25 Corpo d'opera: 04 Coronamento Muro e Torre Manuale d'uso Questa parte di progetto consiste nel ripristino del coronamento del tratto di mura urbani comprese fra la Torre di Guardia e la Torre crollata (di San Frediano). Le lavorazioni prevedono: - realizzazione di soletta in c.a. previa pulizia della parte sommitale di Muro e Torre. Unità Tecnologiche: Interventi su strutture esistenti Pagina 25

26 Unità Tecnologica: Interventi su strutture esistenti Manuale d'uso Gli interventi sulle strutture esistenti, rappresentano tutte quelle opere di adeguamento, miglioramento e riparazione, attraverso le quali avviene il ripristino delle condizioni di sicurezza delle stesse nel rispetto della normativa vigente. Tali interventi possono avere come finalità: - di riportare gli elementi strutturali alla situazione iniziale di capacità resistente; - di rafforzare gli elementi strutturali per cambiamento di destinazione d'uso, per adeguamento alle normative sismiche, ecc.. Prima di ogni intervento è opportuno avere un quadro conoscitivo completo delle strutture. In particolare avviare un processo diagnostico per una valutazione dello stato di salute della struttura. Il grado di approfondimento e le metodologie più adeguate andranno ogni volta misurate sulla base delle destinazioni d'uso dell'organismo strutturale in esame e delle sue tipologie e schemi strutturali-statici. L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili: Coronamento in c.a. Pagina 26

27 Elemento Manutenibile: Coronamento in c.a. Manuale d'uso Unità Tecnologica: Interventi su strutture esistenti Soletta in c.a., realizzata a chiusura ed impermeabilizzazione della sommità delle mura. Modalità di uso corretto: La chiusura deve impedire infiltrazioni di acqua, pertanto dovrà essere ben sigillata. Controllare periodicamente l'integrità delle superfici del coronamento attraverso valutazioni visive mirate a riscontrare anomalie evidenti. Comunque affinché tali controlli risultino efficaci affidarsi a personale tecnico con esperienza. Pagina 27

28 Corpo d'opera: 05 Ricostruzione muretto Torre Manuale d'uso Questa parte di progetto consiste nel consolidamento del muro di contenimento posto sotto l'apertura vicino alla Torre di Guardia. Le lavorazioni prevedono: - smontaggio muro in pietra; - realizzazione muro in cemento armato; - realizzazione drenaggio a tergo del muro; - ricostruzione muro in pietra Unità Tecnologiche: Strutture in elevazione in c.a Ripristino e consolidamento Pagina 28

29 Unità Tecnologica: Strutture in elevazione in c.a. Manuale d'uso Si definiscono strutture in elevazione gli insiemi degli elementi tecnici del sistema edilizio aventi la funzione di resistere alle azioni di varia natura agenti sulla parte di costruzione fuori terra, trasmettendole alle strutture di fondazione e quindi al terreno. In particolare le strutture verticali sono costituite dagli elementi tecnici con funzione di sostenere i carichi agenti, trasmettendoli verticalmente ad altre parti aventi funzione strutturale e ad esse collegate. Le strutture in c.a. permettono di realizzare una connessione rigida fra elementi, in funzione della continuità della sezione ottenuta con un getto monolitico. L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili: Muro di contenimento in c.a. Pagina 29

30 Elemento Manutenibile: Muro di contenimento in c.a. Manuale d'uso Unità Tecnologica: Strutture in elevazione in c.a. Le pareti sono elementi architettonici verticali, formati da volumi piani con spessore ridotto rispetto alla lunghezza e alla larghezza. Possono avere andamenti rettilineo e/o con geometrie diverse. In generale le pareti delimitano confini verticali di ambienti. Inoltre le pareti di un edificio si possono classificare in: - pareti portanti, che sostengono e scaricano a terra il peso delle costruzioni (in genere quelle perimetrali, che delimitano e separano gli ambienti interni da quelli esterni). - pareti non portanti (che sostengono soltanto il peso proprio). Modalità di uso corretto: Non compromettere l'integrità delle strutture. Controllo periodico del grado di usura delle parti in vista. Riscontro di eventuali anomalie. ANOMALIE RISCONTRABILI A01 Alveolizzazione Degradazione che si manifesta con la formazione di cavità di forme e dimensioni variabili. Gli alveoli sono spesso interconnessi e hanno distribuzione non uniforme. Nel caso particolare in cui il fenomeno si sviluppa essenzialmente in profondità con andamento a diverticoli si può usare il termine alveolizzazione a cariatura A02 Cavillature superfici Sottile trama di fessure sulla superficie del calcestruzzo A03 Corrosione Decadimento delle armature metalliche all'interno del calcestruzzo a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidride carbonica, ecc.) A04 Deformazioni e spostamenti Deformazioni e spostamenti dovuti a cause esterne che alterano la normale configurazione dell'elemento A05 Disgregazione Decoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche A06 Distacco Disgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricati dalla loro sede A07 Efflorescenze Formazione di sostanze, generalmente di colore biancastro e di aspetto cristallino o polverulento o filamentoso, sulla superficie del manufatto. Nel caso di efflorescenze saline, la cristallizzazione può talvolta avvenire all'interno del materiale provocando spesso il distacco delle parti più superficiali: il fenomeno prende allora il nome di criptoefflorescenza o subefflorescenza. Pagina 30

31 Manuale d'uso A08 Erosione superficiale Asportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possono essere utilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione (cause chimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche) A09 Esfoliazione Degradazione che si manifesta con distacco, spesso seguito da caduta, di uno o più strati superficiali subparalleli fra loro, generalmente causata dagli effetti del gelo A10 Esposizione dei ferri di armatura Distacchi ed espulsione di parte del calcestruzzo (copriferro) e relativa esposizione dei ferri di armatura dovuta a fenomeni di corrosione delle armature metalliche per l'azione degli agenti atmosferici A11 Fessurazioni Presenza di rotture singole, ramificate, ortogonale o parallele all'armatura che possono interessare l'intero spessore del manufatto dovute a fenomeni di ritiro del calcestruzzo e/o altri eventi A12 Lesioni Si manifestano con l'interruzione delle superfici dell'elemento strutturale. Le caratteristiche, l'andamento, l'ampiezza ne caratterizzano l'importanza e il tipo A13 Mancanza Caduta e perdita di parti del materiale del manufatto A14 Penetrazione di umidità Comparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua A15 Polverizzazione Decoesione che si manifesta con la caduta spontanea dei materiali sotto forma di polvere o granuli A16 Rigonfiamento Variazione della sagoma che interessa l intero spessore del materiale e che si manifesta soprattutto in elementi lastriformi. Ben riconoscibile essendo dato dal tipico andamento a bolla combinato all azione della gravità A17 Scheggiature Distacco di piccole parti di materiale lungo i bordi e gli spigoli degli elementi in calcestruzzo A18 Spalling Avviene attraverso lo schiacciamento e l'esplosione interna con il conseguente sfaldamento di inerti dovuto ad alte temperature nei calcestruzzi. Pagina 31

32 Unità Tecnologica: Ripristino e consolidamento Manuale d'uso Per ripristino e consolidamento s intendono quegli interventi, tecniche tradizionali o moderne di restauro statico eseguite su opere o manufatti che presentano problematiche di tipo statico, da definirsi dopo necessarie indagini storiche, morfologiche e statiche, relative all oggetto d intervento e che vanno ad impedire ulteriori alterazioni dell equilibrio statico tale da compromettere l integrità del manufatto. La disponibilità di soluzioni tecniche diverse e appropriate sono sottoposte in fase di diagnosi e progetto da tecnici competenti e specializzati del settore. L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili: Impermeabilizzazioni esterne Murature in pietra con paramento Pagina 32

33 Elemento Manutenibile: Impermeabilizzazioni esterne Manuale d'uso Unità Tecnologica: Ripristino e consolidamento Le impermeabilizzazioni esterne hanno lo scopo di impedire alle infiltrazioni di acqua che provengono dal terreno di raggiungere le parti della struttura che si trovano a contatto con il terreno mediante l'inserimento di un materiale con caratteristiche di impermeabilità all acqua. In particolare vengono utilizzate per il risanamento di murature fuori terra e controterra contro le infiltrazioni laterali. Modalità di uso corretto: Nelle operazioni di scavo effettuate a contatto con le strutture fare attenzione a non compromettere l'equilibrio statico di quest'ultime. Particolare cura va posta nel rifinire le superfici di scavo per favorire una buona posa ed aggrappaggio delle membrane. In tal senso rimuovere eventuali radici o altri detriti. Le membrane vanno comunque protette con strati di protezione per evitare sollecitazioni meccaniche e rotture conseguenti alle fasi di rinterro. ANOMALIE RISCONTRABILI A01 Mancanza Mancanza di materiale drenante A02 Rottura Rottura dell'elemento drenante. Pagina 33

34 Elemento Manutenibile: Murature in pietra con paramento Manuale d'uso Unità Tecnologica: Ripristino e consolidamento Si tratta di murature realizzate in blocchi di pietra lavica Modalità di uso corretto: Effettuare controlli visivi per verificare lo stato della muratura e la presenza di eventuali anomalie. ANOMALIE RISCONTRABILI A01 Alveolizzazione Degradazione che si manifesta con la formazione di cavità di forme e dimensioni variabili. Gli alveoli sono spesso interconnessi e hanno distribuzione non uniforme. Nel caso particolare in cui il fenomeno si sviluppa essenzialmente in profondità con andamento a diverticoli si può usare il termine alveolizzazione a cariatura A02 Assenza di malta Assenza di malta nei giunti di muratura A03 Crosta Deposito superficiale di spessore variabile, duro e fragile, generalmente di colore nero A04 Decolorazione Alterazione cromatica della superficie A05 Deposito superficiale Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, di spessore variabile, poco coerente e poco aderente alla superficie del rivestimento A06 Disgregazione Decoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche A07 Distacco Disgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricati dalla loro sede A08 Efflorescenze Formazione di sostanze, generalmente di colore biancastro e di aspetto cristallino o polverulento o filamentoso, sulla superficie del manufatto. Nel caso di efflorescenze saline, la cristallizzazione può talvolta avvenire all'interno del materiale provocando spesso il distacco delle parti più superficiali: il fenomeno prende allora il nome di criptoefflorescenza o subefflorescenza. Pagina 34

35 Manuale d'uso A09 Erosione superficiale Asportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possono essere utilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione (cause chimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche) A10 Esfoliazione Degradazione che si manifesta con distacco, spesso seguito da caduta, di uno o più strati superficiali subparalleli fra loro, generalmente causata dagli effetti del gelo A11 Fessurazioni Presenza di rotture singole, ramificate, ortogonale o parallele all'armatura che possono interessare l'intero spessore del manufatto A12 Macchie e graffiti Imbrattamento della superficie con sostanze macchianti in grado di aderire e penetrare nel materiale A13 Mancanza Caduta e perdita di parti del materiale del manufatto A14 Patina biologica Strato sottile, morbido e omogeneo, aderente alla superficie e di evidente natura biologica, di colore variabile, per lo più verde. La patina biologica è costituita prevalentemente da microrganismi cui possono aderire polvere, terriccio A15 Penetrazione di umidità Comparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua A16 Pitting Degradazione puntiforme che si manifesta attraverso la formazione di fori ciechi, numerosi e ravvicinati. I fori hanno forma tendenzialmente cilindrica con diametro massimo di pochi millimetri A17 Polverizzazione Decoesione che si manifesta con la caduta spontanea dei materiali sotto forma di polvere o granuli A18 Presenza di vegetazione Presenza di vegetazione caratterizzata dalla formazione di licheni, muschi e piante lungo le superficie A19 Rigonfiamento Variazione della sagoma che interessa l intero spessore del materiale e che si manifesta soprattutto in elementi lastriformi. Ben riconoscibile essendo dato dal tipico andamento a bolla combinato all azione della gravità. CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE C01 Controllo facciata Cadenza: ogni 3 anni Tipologia: Controllo a vista Controllo della facciata e dello stato dei corsi di malta. Controllo di eventuali anomalie. In caso di dissesti verificarne l'origine, l'entità e il l'opera di consolidamento da effettuarsi. Requisiti da verificare: 1) Regolarità delle finiture. Pagina 35

36 Manuale d'uso Anomalie riscontrabili: 1) Alveolizzazione; 2) Crosta; 3) Decolorazione; 4) Deposito superficiale; 5) Disgregazione; 6) Distacco; 7) Efflorescenze; 8) Erosione superficiale; 9) Esfoliazione; 10) Fessurazioni; 11) Macchie e graffiti; 12) Mancanza; 13) Patina biologica; 14) Penetrazione di umidità; 15) Pitting; 16) Polverizzazione; 17) Presenza di vegetazione; 18) Rigonfiamento. Pagina 36

37 Corpo d'opera: 06 Impianti e sistemazioni generali Manuale d'uso Questa parte di progetto consiste nella realizzazione dell'impianto fognario, fino a valle, per allontanare senza disperdere le acque meteoriche. Le lavorazioni prevedono: - realizzazione nuovo tratto fognario fino a valle. Unità Tecnologiche: Pavimentazioni esterne Impianto fognario e di depurazione Pagina 37

38 Unità Tecnologica: Pavimentazioni esterne Manuale d'uso Le pavimentazioni esterne fanno parte delle partizioni orizzontali esterne. La loro funzione, oltre a quella protettiva, è quella di permettere il transito ai fruitori e la relativa resistenza ai carichi. Importante è che la superficie finale dovrà risultare perfettamente piana con tolleranze diverse a secondo del tipo di rivestimento e della destinazione d'uso dei luoghi. Gli spessori variano in funzione al traffico previsto in superficie. La scelta degli elementi, il materiale, la posa, il giunto, le fughe, gli spessori, l'isolamento, le malte, i collanti, gli impasti ed i fissaggi variano in funzione dei luoghi e del loro impiego. Le pavimentazioni esterne possono essere di tipo: cementizie, lapideo, resinoso, resiliente, ceramico, lapideo di cava e lapideo in conglomerato. L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili: Pavimenti in pietra Pagina 38

39 Elemento Manutenibile: Pavimenti in pietra Manuale d'uso Unità Tecnologica: Pavimentazioni esterne I pavimenti in pietra sono composti da elementi in pietra del tutto simili agli originali Modalità di uso corretto: Controllare periodicamente l'integrità delle superfici del pavimento attraverso valutazioni visive mirate a riscontrare anomalie evidenti. Comunque affinché tali controlli risultino efficaci affidarsi a personale tecnico con esperienza. ANOMALIE RISCONTRABILI A01 Alterazione cromatica Variazione di uno o più parametri che definiscono il colore A02 Degrado sigillante Distacco e perdita di elasticità dei materiali utilizzati per le sigillature dei giunti A03 Deposito superficiale Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, di spessore variabile, poco coerente e poco aderente alla superficie del rivestimento A04 Disgregazione Decoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche A05 Distacco Disgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricati dalla loro sede A06 Erosione superficiale Asportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possono essere utilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione (cause chimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche) A07 Fessurazioni Presenza di discontinuità nel materiale con distacchi macroscopici delle parti A08 Macchie e graffiti Imbrattamento della superficie con sostanze macchianti in grado di aderire e penetrare nel materiale A09 Mancanza Caduta e perdita di parti del materiale del manufatto. Pagina 39

40 Manuale d'uso A10 Perdita di elementi Perdita di elementi e parti del rivestimento A11 Scheggiature Distacco di piccole parti di materiale lungo i bordi e gli spigoli delle lastre A12 Sgretolamento Disgregazioni e spaccature di parti accompagnate da esfoliazioni profonde e scagliature dei materiali A13 Sollevamento e distacco dal supporto Sollevamento e distacco dal supporto di uno o più elementi della pavimentazione. CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE C01 Controllo generale delle parti a vista Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Controllo a vista Controllo dello stato di conservazione delle finiture e verifica del grado di usura, di erosione, di brillantezza delle parti in vista. Controllare l'uniformità dell'aspetto cromatico delle superfici. Riscontro di eventuali anomalie (depositi, macchie, graffi, efflorescenze, lesioni, microfessurazioni, ecc.). Requisiti da verificare: 1) Resistenza alla compressione. Anomalie riscontrabili: 1) Alterazione cromatica; 2) Degrado sigillante; 3) Deposito superficiale; 4) Disgregazione; 5) Distacco; 6) Erosione superficiale; 7) Fessurazioni; 8) Macchie e graffiti; 9) Mancanza; 10) Perdita di elementi; 11) Scheggiature; 12) Sgretolamento; 13) Sollevamento e distacco dal supporto. Pagina 40

41 Unità Tecnologica: Impianto fognario e di depurazione Manuale d'uso L'impianto fognario è l'insieme degli elementi tecnici aventi la funzione di allontanare e convogliare le acque reflue (acque bianche, nere, meteoriche) verso l'impianto di depurazione. L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili: Sistema di grigliatura Tubazioni in polietilene Pozzetti di scarico Pagina 41

42 Elemento Manutenibile: Sistema di grigliatura Manuale d'uso Unità Tecnologica: Impianto fognario e di depurazione Gli impianti di dimensioni notevoli hanno bisogno di un preliminare allontanamento dei materiali più grossolani trascinati dalla corrente attraverso un sistema di grigliatura. Le griglie hanno sbarre in ghisa o in acciaio formate da tradizionali profilati piatti o da profilati con sagome speciali arrotondate o addirittura adattate alle linee di corrente. Nelle griglie a rastrelliera le sbarre sono collocate inclinate per rendere più agevole il sollevamento del materiale grigliato con il rastrello. La distanza varia dai 15 ai 100 mm a seconda che la pulizia sia meccanica o manuale (per la pulizia manuale gli spazi devono essere più larghi) e a seconda delle dimensioni delle pompe (meno sensibili all'ostruzione se più grandi). Le griglie a pulizia manuale sono munite di collettori relativamente superficiali a causa delle difficoltà nelle manovre di pulizia e hanno le sbarre della rastrelliera inclinate di sull'orizzontale. Nelle griglie a pulizia meccanica le sbarre sono inclinate di sull'orizzontale e la pulizia può essere effettuata con rastrelli anteriori e posteriori. Le griglie possono essere collocate all'interno o all'esterno dell'edificio di pompatura. Modalità di uso corretto: Prima di passare all'avviamento del sistema effettuare una serie di verifiche quali: - controllo dello stato di lubrificazione di tutti i meccanismi; - verifica del corretto funzionamento dell'interruttore di sovraccarico; - verifica dell'assenza di giochi tra le varie parti meccaniche eseguendo un ciclo completo a mano; - eseguire un ciclo della griglia per far funzionare la griglia in modo da scioglierla; - controllo che gli allineamenti vengano mantenuti e che non ci siano eccessive vibrazioni; - verifica che il rastrello non si inceppi durante il suo movimento. ANOMALIE RISCONTRABILI A01 Anomalie parti mobili Interruzione del funzionamento delle parti mobili nelle griglie a pulizia meccanica A02 Depositi di sabbia Accumulo eccessivo di sabbia nel canale di grigliatura dovuto alla bassa velocità del liquido nel canale A03 Difetti rastrello Difetti di funzionamento del rastrello che rimuove i solidi A04 Intasamento Incrostazioni o otturazioni delle griglie dovute ad accumuli di materiale di risulta quali fogliame, vegetazione, ecc A05 Odori sgradevoli Setticità delle acque di scarico che può produrre odori sgradevoli accompagnati da gas letali o esplosivi e aggressioni chimiche rischiose per la salute delle persone A06 Sedimentazione Accumulo di depositi minerali sul fondo dei condotti che può causare l ostruzione delle condotte. Pagina 42

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