Decommissioning di una Centrale Nucleare

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Transcript:

Decommissioning di una Centrale Nucleare di Renzo Guerzoni GEOFLUID - I siti contaminati Problemi di bonifica 4 Ottbre 2006

2 Il DECOMMISSIONING è l insieme delle operazioni di: DECLASSAMENTO, DECONTAMINAZIONE e SMANTELLAMENTO delle installazioni e ripristino del sito che ha lo scopo finale di giungere: alla completa demolizione di un impianto nucleare; alla rimozione di ogni vincolo dovuto alla presenza di materiali radioattivi; alla restituzione del sito per altri usi. Le possibili strategie sono essenzialmente: DECON: smantellamento immediato SAFESTOR: smantellamento differito (Custodia Protettiva Passiva) ENTOMBMENT

3 LE STRATEGIE POSSIBILI Smantellamento immediato (DECON) Le attività di smantellamento avvengono subito dopo la cessazione dell esercizio. I rifiuti radioattivi residui sono trattati, imballati e mantenuti in un sito idoneo allo stoccaggio temporaneo o trasportati al sito di smaltimento definitivo. Vantaggio di disporre rapidamente del sito e utilizzare operatori dotati di una notevole conoscenza dell impianto. Smantellamento differito (SAFESTOR) ENTOMBMENT Dopo l allontanamento del combustibile vengono effettuati smantellamenti solo sulle parti debolmente contaminate. L edificio reattore viene posto in condizioni di sicurezza e mantenuto in questo stato per alcuni decenni. Il decadimento naturale riduce la quantità di materiali contaminati e radioattivi da trattare e smaltire. Problemi connessi con la perdita di personale qualificato, indisponibilità del sito per un periodo di tempo prolungato e incertezze sui costi futuri di smaltimento dei rifiuti, manutenzione, sicurezza e sorveglianza del sito. Le strutture, i sistemi e i componenti radioattivi sono racchiusi in una struttura resistente e durevole nel lungo periodo. La struttura risultante è poi sottoposta a un programma di manutenzione e sorvegliata permanentemente. Con tale strategia ogni impianto diventa un deposito definitivo di se stesso.

4 LE FASI DEL DECOMMISSIONING Lo svolgimento del decommissioning passa attraverso le seguenti FASI: sistemazione del combustibile nucleare esaurito (invio al ritrattamento/riprocessamento o stoccaggio temporaneo in sito); trattamento, condizionamento e stoccaggio temporaneo in sito dei rifiuti radioattivi accumulati in fase di esercizio; caratterizzazione, decontaminazione e smantellamento delle apparecchiature, degli impianti e degli edifici; trattamento, condizionamento e avvio al deposito (se radioattivi) o allo smaltimento per via ordinaria (se non radioattivi) dei materiali derivanti dalle operazioni di smantellamento; caratterizzazione, riqualificazione e rilascio del sito per altri usi con l eliminazione di ogni vincolo derivante dalla presenza di radioattività.

5 ELEMENTI TECNOLOGICI DEI DEPOSITI RADIOATTIVI. MANUFATTI CONDIZIONATI fusti in acciaio nei quali sono collocati i rifiuti radioattivi immobilizzati in matrice cementizia. 2. MODULI DI DEPOSITO cassoni in calcestruzzo armato in cui sono collocati i manufatti condizionati, immobilizzati nel modulo con matrice cementizia. 3. DEPOSITO SUPERFICIALE i moduli sono ospitati entro vasche in calcestruzzo armato (celle di deposito) costituenti il deposito. 4. DEPOSITO SUB-SUPERFICIALE i moduli sono ospitati entro gallerie (gallerie di deposito) scavate in formazioni idonee.

6 ESEMPIO DI TRATTAMENTO E CONDIZIONAMENTO RIFIUTI I rifiuti supercompattati sono raccolti in fusti overpack da 380 litri Fusti da trattare (blu) ed overpacks (bianco)

7 DEPOSITI EUROPEI PER RIFIUTI RADIOATTIVI Deposito superficiale Deposito profondo (in caverna o geologico) In fase di sviluppo In esercizio Fuori esercizio o chiuso

8 Centre de L Aube (Francia) per lo smaltimento di rifiuti a bassa e media attività

9 CELLE Deposito di El Cabril (Spagna) per lo smaltimento di rifiuti a bassa e media attività

0 LA SITUAZIONE IN ITALIA E LA MISSIONE DELLA SOGIN La SOGIN S.p.A. è stata costituita nel novembre 999 in forza del D.Lgs. 6 marzo 999 n. 79 La missione della società consiste nello smantellamento e nel mantenimento in sicurezza degli impianti nucleari sia di produzione di energia elettrica che di ricerca del ciclo del combustibile nucleare. Questa missione si pone come obiettivi principali: Portare a compimento la chiusura del processo industriale nucleare La bonifica ambientale dei siti industriali per renderli di nuovo fruibili dalla collettività Il riutilizzo e la valorizzazione dei suddetti siti e del know-how

CENTR. DI TRINO PWR 270 MWe CENTR. DI CAORSO BWR 860 MWe EUREX - SALUGGIA Ritrattam. combustibile BOSCO MARENGO Fabbr. combustibile IPU - CASACCIA Fabbr. combustibile MOX CENTR. DEL GARIGLIANO BWR 60 MWe OPEC - CASACCIA Celle calde post-irragg. ITREC - ROTONDELLA Ritratt. fabbr. comb. U-Th CENTR. DI LATINA Gas-Grafite 20 MWe

2 IL CONTESTO ISTITUZIONALE AZIONISTA UNICO AMMINISTRAZIONI CENTRALI ORGANI TECNICI AMMINISTRAZIONI E ORGANI LOCALI DELL ECONOMIA DELL ECONOMIA E E DELLE DELLE FINANZE FINANZE INDIRIZZI OPERATIVI DELLO DELLO SVILUPPO SVILUPPO ECONOMICO ECONOMICO DELL AMBIENTE DELL AMBIENTE COMMISSIONE COMMISSIONE TECNICA TECNICA APAT APAT AMMINISTRAZIONI AMMINISTRAZIONI LOCALI LOCALI ARPA ARPA DELLO DELLO SVILUPPO SVILUPPO ECONOMICO ECONOMICO DELL INTERNO DELL INTERNO COMMISSIONE COMMISSIONE V.I.A. V.I.A. ASL ASL ESAME E FINANZIAMENTO DEI PROGRAMI AUTORITÀ AUTORITÀ PER PER L ENERGIA L ENERGIA ELETTRICA ELETTRICA E E IL IL GAS GAS ORGANISMI DI CONTROLLO DEL DEL LAVORO LAVORO DELLA DELLA SALUTE SALUTE DEI DEI BENI BENI CULTURALI CULTURALI DELLO DELLO SVILUPPO SVILUPPO ECONOMICO ECONOMICO ORGANISMI PREPOSTI AL LICENSING

3 IL QUADRO DI RIFERIMENTO LEGISLATIVO DL DL 6.03.99 6.03.99 N. N. 79 79 (DECRETO (DECRETO BERSANI) BERSANI) DM DM 07.05.200 07.05.200 (DECRETO (DECRETO LETTA) LETTA) DM DM 02.2.2004 02.2.2004 (DECRETO (DECRETO MARZANO) MARZANO) INDIRIZZI INDIRIZZI STRATEGICI STRATEGICI PER PER LA LA GESTIONE GESTIONE DEGLI DEGLI IMPIANTI IMPIANTI NUCLEARI NUCLEARI (DOC. (DOC. MICA MICA 4.2.999) 4.2.999) DPCM DPCM 4.02.2003 4.02.2003 DICHIARAZIONE DICHIARAZIONE STATO STATO DI DI EMERGENZA EMERGENZA PER PER LO LO SMALTIMENTO SMALTIMENTO DEI DEI RIFIUTI RIFIUTI RADIOATTIVI RADIOATTIVI

4. SOGIN sottopone i programmi di attività all Autorità per l energia elettrica e il gas 2. L Autorità esamina i programmi e determina gli oneri a preventivo per la determinazione della componente A2 della tariffa elettrica SOGIN Programmi di attività Autorità MSE / MEF Deliberazioni 3. Gli oneri stabiliti con deliberazione dall Autorità sono fatturati all utenza dai distributori elettrici Fatturazione CCSE Distributori elettrici Consumatore elettrico 5. La CCSE versa a SOGIN il gettito di competenza derivante dalla componente A2 della tariffa elettrica 4. I distributori elettrici versano alla CCSE la componente A2 della tariffa elettrica

5 L ATTUALE PROGRAMMA DI DECOMMISSIONING Sogin opera sulla base degli indirizzi istituzionali e operativi emanati dal MAP (decreto 2 dicembre 2004): trattamento e condizionamento di tutti i rifiuti radioattivi presenti sui siti, entro 0 anni; disattivazione accelerata delle centrali e degli impianti entro 20 anni; invio, ove possibile, del combustibile irraggiato al riprocessamento all estero. L attuale programma di attività predisposto da Sogin è basato su una strategia che prevede, anche in assenza in tempi brevi di un deposito nazionale, lo smantellamento degli impianti con stoccaggio temporaneo sui siti stessi dei rifiuti prodotti.

6 RIFIUTI RADIOATTIVI IN ITALIA: ORIGINE, QUANTITA, TIPOLOGIE Le principali fonti di rifiuti radioattivi sono: Esercizio degli impianti nucleari (centrali e impianti) Smantellamento Ciclo del combustibile Produzione ed uso dei radiosotopi (medicina, industria) IN ITALIA: 50.000 60.000 m3 è la stima dei rifiuti radioattivi già prodotti dai cicli produttivi più quelli che deriveranno dallo smantellamento degli impianti nucleari esistenti. Di questi: 45.000 m3 sono di 2 categoria 7.500 m3 sono di 3 categoria

7 Gestione dei materiali Livelli di allontanamento per materiali solidi Radionuclide Materiali metallici Materiali cementizi Altri Simbolo Massa Superf. Massa Superf. materiali Massa (Bq/g) H 3 (Bq/g) (Bq/cm 0.000 ) (Bq/g) (Bq/cm 0.000 ) 0, C 4.000.000 0, Mn 54 0 0, 0, Fe 55.000 0.000 0, Co 60 0, 0, Ni 59 000 0.000 0, Ni 63 000 0.000 0, Sr 90 00 0, Sb 25 0 0, Cs 34 0, 0, 0, Cs 37 0 0, Eu 52 0, 0, Eu 54 0, 0, Alfa emettitori 0, 0, 0, 0, 0,0 Pu 24 0 0,

8 MATERIALI PROVENIENTI DALL ESERCIZIO E DALLO SMANTELLAMENTO DEGLI IMPIANTI no Previsto riciclo o riutilizzazione si RIFIUTI MATERIALI VALORIZZABILI si Al di sotto dei livelli di allontanamento no si Al di sotto dei livelli di allontanamento no Rifiuti convenzionali Rifiuti radioattivi Stoccaggio temporaneo in sito Allontanamento (incondizionato oppure condizionato) Smaltimento in discarica Smaltimento nel Deposito nazionale Riciclo oppure riutilizzazione Riciclo oppure riutilizzazione in ambito nucleare

9 RIFIUTI RADIOATTIVI DERIVANTI DAL DECOMMISSIONING I rifiuti radioattivi rappresentano percentuali molto basse rispetto all inventario totale dei materiali esistenti STIMA: Centrali: Impianti: 25.000 m 3.000 m 3

20 GARIGLIANO - Quantità di materiali presenti sull'impianto (t) Materiali radioattivi decontaminabili e rilasciabili (76.000) Materiali radioattivi non rilasciabili (3.00) Materiali Convenzionali (87.000) MATERIALI CONVENZIONALI E RILASCIABILI: ~ 98% MATERIALI RADIOATTIVI NON RILASCIABILI: ~ 2%

2 STIMA E INCIDENZA DEI COSTI I costi previsionali complessivi a vita intera del programma ammontano a circa 4.500 M incluso il ritrattamento del combustibile irraggiato. Altre attività societarie 6,9% Emergenza 0,3% IVA 0,2% Stoccaggio combustibile irraggiato 3,7% Program Management 4,2% Conferim. mat. nucl. e. combust. al Dep Nazionale,3% Project Management 2,2% Ritrattamento 8,3% Mantenimento in sicurezza 8,0% Piano globale disattivazione e VIA 0,3% Smantellamenti 3,2%. Trasferimento e conferim rifiuti al Dep. Nazionale 5,0% Ripristino sito,5%. Trattamento, condizionam e caratterizzaz. rifiuti 4,9%

22 CENTRALE DI TRINO SMANTELLAMENTI IN ZONA CONVENZIONALE Smantellamento dei diesel di emergenza. Demolizione dell edificio diesel di emergenza.

23 CENTRALE DI LATINA SMANTELLAMENTO DELLE CONDOTTE PRIMARIE Smontaggio delle condotte primarie Segmentazione delle condotte primarie

24 CENTRALE DI CAORSO SMANTELLAMENTO DEL GRUPPO TURBOALTERNATORE Smantellamento dell alternatore Smantellamento della turbina

25 CENTRALE DEL GARIGLIANO SMANTELLAMENTO SERBATOIO SISTEMA PISCINA Smantellamento del serbatoio Macchina di scarifica

26 TRATTAMENTO DEI RIFIUTI A MEDIA ATTIVITÀ Garigliano: condizionamento fanghi, resine e concentrati Stoccaggio temporaneo dei rifiuti condizionati nell edificio turbina Interno di un serbatoio interrato

27 Per tutte le centrali sono stati messi a punto progetti di decommissioning fino al rilascio finale del sito. Per ognuna di esse è stato sviluppato, in collaborazione con Ansaldo, un modello 3D per la simulazione delle operazioni da effettuare.

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