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AREA POLITICHE PER LA RIQUALIFICAZIONE, LA TUTELA E LA SICUREZZA AMBIENTALE E PER L ATTUAZIONE DELLE OPERE PUBBLICHE SERVIZIO PROTEZIONE CIVILE Centro Funzionale Decentrato Rapporto d evento 31 agosto - 6 settembre 2014

PREMESSA L evento meteorico che, a partire dalla giornata di lunedì 1 settembre e fino a sabato 6 settembre ha riguardato il territorio regionale, ha colpito con particolare insistenza e tratti con forte intensità l area garganica. Le prime precipitazioni si sono verificate nella tarda mattinata/pomeriggio del giorno 2 settembre e sono proseguite quasi continue, associate a scrosci molto intensi (168 mm/h - San Marco in Lamis). Nell area interessata, mediamente, si sono verificate precipitazioni significative che, sull intera durata dell evento, hanno fatto registrare quantitativi di pioggia al di sopra dei valori medi mensili. In particolare, i valori massimi di precipitazione sono stati: 544.2 mm alla stazione di San Marco in Lamis (244 mm solo il 3 settembre, circa il 30% della precipitazione media annua); 640.2 mm alla stazione di S. Giovanni Rotondo (circa il 75% del cumulato medio annuo); 392.6 mm alla stazione di Cagnano Varano (234 mm solo il 4 settembre, circa il 30% della precipitazione media annua); 350.8 mm alla stazione Vico del Gargano a fronte di una precipitazione media annua di 837 mm. L eccezionalità dell evento, analizzata attraverso le curve di possibilità pluviometrica disponibili, ha portato a classificare le piogge sulla durata di 24 ore associabili mediamente a tempi di ritorno Tr 100 anni e puntualmente Tr 200 anni (S. Marco in Lamis). Le precipitazioni hanno dato origine, a partire dal 3 settembre, ad un aumento della portata defluente del torrente Candelaro, facendo registrare una piena che al colmo ha raggiunto un livello idrometrico pari a 5.5 m alla stazione di monitoraggio ubicata in corrispondenza della SS 272 (massimo storico) e di 3.77 m alla stazione della SP 60 (denominata ex 13 luci). In termini di effetti al suolo riscontrati durante l evento si riportano smottamenti, frane, colate di fango e di detriti, caduta di grossi massi ed allagamenti in diverse parti del territorio garganico. Notevoli sono stati i disagi alla popolazione e gli impatti in termini socio-economici. I Comuni maggiormente interessati sono: S. Marco in Lamis, Peschici, S. Giovanni Rotondo, Vico del Gargano, Carpino, Vieste, Rodi Garganico. L evento ha causato la morte di 2 persone. A causa degli intensi fenomeni si sono registrati, inoltre casi di interruzione della viabilità dovuti sia 1

all attività dei torrenti che a movimenti di versante; casi di evacuazione di frazioni, allagamento di villaggi turistici, trasporto e deposito di materiale ad opera di torrenti, esondazioni, ostruzione di attraversamenti, cedimenti di scarpate, asportazione del manto stradale sulla viabilità, danni alla viabilità rurale, trasporto di autovetture dalla corrente verso il mare. 2

1. INQUADRAMENTO SINOTTICO DELL EVENTO METEOROLOGICO Nella giornata del 1 settembre 2014 una vasta depressione atlantica, attraverso una corrente a getto con una decisa direttrice settentrionale, alimenta un cut-off posizionato sull Italia centrosettentrionale. Un sistema frontale freddo in rapida discesa verso le regioni meridionali determina sulla Puglia precipitazioni diffuse, con cumulati generalmente moderati nell area garganica, localmente moderati sul resto del territorio regionale. 3

Il 2 settembre sul Mediterraneo centrale insiste un vortice depressionario alimentato da correnti fresche nord orientali. Lo spostamento verso la Grecia del sistema frontale ad esso associato limita i fenomeni precipitativi in particolar modo alle aree adriatiche centromeridionali della penisola. Sulla Puglia si osservano precipitazioni diffuse con cumulati generalmente moderati nel Foggiano e nel Salento. 4

Il 3 settembre sull Europa centrale il flusso perturbato principale scorre a latitudini elevate (attorno al 50 N) forzato dalla presenza una fascia anticiclonica estesa dalla Gran Bretagna all est europeo. Più a sud, sotto il 40 N, un flusso derivato alimenta una vasta circolazione depressionaria, con centro di massa posizionato sulla Grecia, che abbraccia tutto il Mediterraneo centrale, mentre nei bassi strati insiste un minimo localizzato tra lo Jonio e il medio e basso Adriatico. Persistono condizioni di spiccata instabilità, in particolare sul versante adriatico centro meridionale della penisola, con precipitazioni localmente moderate su gran parte del territorio pugliese, puntualmente molto elevate nell area garganica. 5

Il 4 settembre mentre sull Europa centro-settentrionale l espansione dell anticiclone è contrastata dallo sviluppo meridiano di due saccature: una sull atlantico intorno al 20 W e l altra nel settore russo-siberiano. L area mediterranea centrale è ancora interessata da un ampio minimo barico che, alimentato da una ventilazione settentrionale, determina generali condizioni di instabilità sull area adriatica, ulteriormente accentuate durante le ore centrali della giornata per il contributo termico diurno. Sulla Puglia si osservano precipitazioni diffuse con cumulati puntualmente molto elevati sul Gargano. 6

Il 5 settembre un flusso derivato del flusso perturbato principale, che scorre oltre il 50 N, confluisce nella depressione in fase di colmamento sul Mediterraneo centro-orientale, con minimo in quota posizionato sui Balcani. Nei bassi strati un flusso freddo nordorientale sul medio e basso Adriatico determina il persistere di condizioni di generale instabilità, accentuate dall interazione con un flusso nordoccidentale lungo le coste del basso Adriatico e con l orografia della Puglia Garganica. Sulla Puglia registrate precipitazioni sparse con cumulati localmente molto elevati sul Gargano. 7

Il 6 settembre Il flusso perturbato principale scorre oltre il 50 N in area europea, mentre il flusso derivato scorre sotto il 40 N, presentando una profonda ondulazione in corrispondenza di una depressione che insiste ad ovest del Portogallo e di un promontorio con asse esteso dall Algeria alla Francia. Tale flusso confluisce nella depressione, in fase di colmamento, che ha interessato per diversi giorni il settore centrale del Mediterraneo. Sul basso Adriatico, insistono ancora dei nuclei di aria fredda che favoriscono una marcata instabilità sulla Puglia dove si osservano precipitazioni sparse con cumulati puntualmente molto elevati nell area garganica. 8

2. ANALISI PLUVIOMETRICA L evento pluviometrico in esame ha avuto inizio Lunedì 1 settembre 2014 ed è terminato sabato 6 settembre 2014, manifestandosi con precipitazioni diffuse a carattere temporalesco, a tratti intense e/o molto intense, su buona parte della Regione. In particolare Lunedì 1 settembre 2014 precipitazioni con cumulati anche moderati hanno interessato la Puglia centro-settentrionale e parte del Salento. Il giorno successivo, martedì 2 settembre 2014, le precipitazioni hanno interessato il Sub-Appenino Dauno, la Capitanata, il Gargano, con cumulati moderati, ed il Salento con cumulati deboli. Nei giorni 3-4-5-6 settembre 2014, le precipitazioni si sono concentrate su Gargano e Capitanata con cumulati elevati e puntualmente molto elevati. La distribuzione spaziale delle precipitazioni cumulate durante l evento complessivo è riportata in figura 1, mentre in figura 2 si riportano le distribuzioni spaziali delle precipitazioni cumulate giornaliere. Fig.1 - Distribuzione delle precipitazioni cumulate tra il 31/08/2014 ore 00.00 locali (ore 22:00 UTC del 31/08/2014) e il 06/09/2013 ore 24:00 (ore 22:00 UTC del 06/08/2014) 9

Fig. 2-Distribuzione delle precipitazioni cumulate giornaliere (dalle 00.00 del 31/08/2014 alle 24.00 del 06/09/2014). 31/08/2014 01/09/2014 02/09/2014 03/09/2014 10

04/09/2014 05/09/2014 06/09/2014 07/09/2014 11

Le precipitazioni complessivamente registrate alle stazioni pluviometriche per le quali si è osservato il superamento delle soglie di criticità sono: S. Marco in Lamis (544.2 mm), S. Giovanni Rotondo (640.2 mm), Vico del Gargano (350.8 mm), Cagnano Varano (392.6 mm), Apricena (213.0 mm), Sannicandro Garganico (124.8 mm), Bosco Umbra (328.2), Monte S. Angelo (325.2 mm), Vieste (176.6 mm). Per le stesse stazioni si riportano i pluviogrammi (fig. 3) ed i valori cumulati registrati durante l evento pluviometrico (tab. 1). Cumulato giornaliero 01/09/2014 02/09/2014 03/09/2014 04/09/2014 05/09/2014 06/09/2014 Tot. Evento S. Marco in Lamis 25.2 34.8 244.2 163.4 12.4 64.2 544.2 S. Giovanni Rotondo 54.4 27.2 183.4 204.0 84.0 87.2 640.2 Vico del Gargano 41.0 2.6 31.0 13.0 94.4 168.8 350.8 Cagnano Varano 50.4 2.2 6.6 234.0 24.8 74.6 392.6 Apricena 46.0 3.0 24.8 86.8 0.0 52.4 213.0 Sannicandro G 49.0 0.4 3.8 22.6 2.0 47.0 124.8 Bosco Umbra 39.4 0.6 29.4 38.4 140.0 80.4 328.2 Monte S. Angelo 24.4 0.2 128.2 63.0 52.8 56.6 325.2 Vieste 12.4 8.6 6.4 8.6 98.6 42.0 176.6 Tab. 1 - Cumulati giornalieri rilevati dai pluviometri della rete di monitoraggio in telemisura 12

Fig. 3 Pluviogrammi registrati durante l evento S. Marco in Lamis 544.2mm S. Giovanni Rotondo 640.2mm 13

Vico del Gargano 350.8mm Cagnano Varano 392.6mm 14

Apricena 213mm Sannicandro Garganico 124.8mm 15

Bosco Umbra 328.2mm Monte S. Angelo 325.2mm 16

Vieste 176.6mm La valutazione dell eccezionalità dell evento è stata condotta confrontando i valori delle massime intensità di pioggia (1-3-6-12-24 ore) registrate durante l evento, per alcune stazioni rappresentative, con le rispettive curve di probabilità pluviometrica (2, 5, 20, 50, 100, 200 anni) (fig. 4), ricavate applicando il modello probabilistico a doppia componente (TCEV - Two Component Extreme Value). Sono state inoltre confrontate le massime intensità registrate con i valori massimi storici, per le durate 1-3-6-12-24 ore e 5 giorni (tab. 2-3). Questo tipo di confronto ha consentito di valutare quali siano state le durate maggiormente critiche. L evento pluviometrico che ha colpito il Gargano è da considerarsi eccezionale avendo registrato mediamente tempi di ritorno Tr 100 anni e puntualmente Tr 200 anni (S. Marco in Lamis). L analisi delle precipitazioni, condotta in termini statistici, evidenzia come le precipitazioni siano risultate critiche per tutte le durate e abbiano superato, per alcune stazioni, i valori massimi storici osservati alle durate 6-12-24 ore e 5 giorni. 17

Fig. 4 Confronto tra i dati registrati e le curve segnalatrici di possibilità pluviometrica CURVA DI POSSIBILITA' PLUVIOMETRICA - S.MARCO IN LAMIS 400 h (mm) 350 300 250 200 150 100 50 Tr=2 anni Tr=5 anni Tr=20 ani Tr=50 anni Tr=100 anni evento Tr=200 anni 0 0 3 6 9 12 15 18 21 24 d (ore) CURVA DI POSSIBILITA' PLUVIOMETRICA - VICO DEL GARGANO 300 h (mm) 250 200 150 100 50 Tr=2 anni Tr=5 anni Tr=20 ani Tr=50 anni Tr=100 anni evento Tr=200 anni 0 0 3 6 9 12 15 18 21 24 d (ore) 18

CURVA DI POSSIBILITA' PLUVIOMETRICA - CAGNANO VARANO 350 h (mm) 300 250 200 150 100 50 Tr=2 anni Tr=5 anni Tr=20 ani Tr=50 anni Tr=100 anni evento Tr=200 anni 0 0 3 6 9 12 15 18 21 24 d (ore) CURVA DI POSSIBILITA' PLUVIOMETRICA - BOSCO UMBRA 250 h (mm) 200 150 100 50 Tr=2 anni Tr=5 anni Tr=20 ani Tr=50 anni Tr=100 anni evento Tr=200 anni 0 0 3 6 9 12 15 18 21 24 d (ore) 19

Pluviometro 1 ora 3 ore 6 ore 12 ore 24 ore S.Marco in Lamis S.Giovanni Rotondo Vico del Gargano Cagnano Varano Apricena Sannicandro Garganico Bosco Umbra Monte S.Angelo Vieste evento 1-6 set 60.6 107.4 159.8 260.0 336.0 massimo storico 79.8 170.0 204.8 269.6 281.0 evento 1-6 set 50.0 86.8 139.2 187.6 282.2 massimo storico 71.4 123.4 215.2 229.0 229.2 evento 1-6 set 66.8 79.2 118.0 168.8 230.4 massimo storico 67.0 93.4 115.6 159.2 231.8 evento 1-6 set 73.8 125.2 185.0 234.0 234.6 massimo storico 85.0 160.0 236.4 256.8 270.6 evento 1-6 set 48.4 78.0 86.8 100.4 111.2 massimo storico - - - - - evento 1-6 set 19.6 42.2 48.2 48.8 49.2 massimo storico 93.0 103.0 116.2 145.0 171.6 evento 1-6 set 42.6 73.6 116.4 137.4 208.2 massimo storico 60.0 91.4 123.8 154.2 197.2 evento 1-6 set 36.4 73.6 74.4 78.4 131.4 massimo storico 103.8 170.8 190.2 203.0 203.6 evento 1-6 set 46.4 90.4 97.2 97.6 136.4 massimo storico 63.6 93.6 105.4 131.6 150.0 Tab. 2- Precipitazioni di massima intensità (mm) per le durate di 1-3-6-12-24 ore raffrontate con i valori massimi storici 20

Massime intensità (mm) 5 giorni Evento Massimo storico S. Marco in Lamis 519,0 430,8 S. Giovanni Rotondo 585,8 263,6 Vico del Gargano 309,8 263,6 Cagnano Varano 342,2 270,7 Apricena 167,0 - Sannicandro G 75,8 311,4 Bosco Umbra 288,8 501 Monte S. Angelo 300,8 296,8 Vieste 164,2 187 Tab. 3 -Precipitazioni di massima intensità (mm) per la durata di 5 giorni raffrontate con i valori massimi storici Nell area interessata, mediamente, si sono verificate precipitazioni significative che, sull intera durata dell evento, hanno fatto registrare quantitativi di pioggia al di sopra dei valori medi mensili (tab. 4). In particolare, i valori massimi di precipitazione sono stati: 544.2 mm alla stazione di San Marco in Lamis (244 mm solo il 3 settembre, circa il 30% della precipitazione media annua); 640.2 mm alla stazione di S. Giovanni Rotondo (circa il 75% del cumulato medio annuo); 392.6 mm alla stazione di Cagnano Varano (234 mm solo il 4 settembre, circa il 30% della precipitazione media annua); 350.8 mm alla stazione Vico del Gargano a fronte di una precipitazione media annua di 837 mm. 21

Gennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto Settembre Ottobre Novembre Dicembre Anno stazione S. Marco in S. G. Vico del Cagnano Sannicandro Bosco M. S. Lamis Rotondo Gargano Varano G. Umbra Angelo Vieste periodo 1924-1924 - 1921-1921 - 1921-2010 1922-2010 1922-2010 1929-2010 storico 2010 2010 2010 2010 mm 101 85 96 84 92 136 85 63 giorni piovosi 12 9 9 10 9 11 9 8 mm 87 77 75 69 72 111 62 51 giorni piovosi 10 8 8 8 8 10 8 7 mm 84 77 69 63 60 111 72 49 giorni piovosi 9 9 7 8 7 10 8 6 mm 74 68 59 60 60 90 59 39 giorni piovosi 8 8 6 7 6 8 7 6 mm 59 54 45 50 44 69 46 30 giorni piovosi 7 6 5 6 5 7 6 4 mm 51 49 37 44 42 59 43 28 giorni piovosi 5 5 4 4 4 5 5 3 mm 40 42 35 43 41 49 34 20 giorni piovosi 4 3 3 4 3 4 3 2 mm 42 38 38 44 41 55 33 25 giorni piovosi 4 4 3 4 4 5 4 3 mm 79 69 67 73 80 88 63 52 giorni piovosi 7 6 5 6 6 7 6 5 mm 87 79 91 84 88 109 72 58 giorni piovosi 8 7 7 7 7 8 7 6 mm 111 105 106 95 100 151 100 73 giorni piovosi 10 9 8 9 9 11 9 8 mm 124 101 115 96 106 160 101 79 giorni piovosi 13 10 10 11 10 12 10 9 mm 939 843 837 805 827 1187 768 567 giorni piovosi 95 86 76 83 78 99 80 67 Tab. 4- Valori medi mensili e annui delle precipitazioni valutati sull intero periodo di operatività delle stazioni, con indicazione del numero di giorni piovosi 22

3. ANALISI IDROMETRICA Le intense precipitazioni verificatesi durante l evento del 1-6 settembre 2014 hanno dato origine, a partire dal 3 settembre, ad un aumento della portata defluente del torrente Candelaro. Il torrente Candelaro scorre ai piedi del Gargano con direzione NO-SE in corrispondenza di una faglia di distensione instauratasi durante l emersione del promontorio. Ha una lunghezza complessiva di 67 km circa e raccoglie le acque del bacino idrografico di 1780 km2. Il versante sinistro, in corrispondenza della parete di faglia, risulta essere poco sviluppato al contrario del versante destro che, invece, è solcato da vari affluenti quali il C.le S.Maria, il T. Triolo, il T. Casanova, il T. Salsola, il T. Vulgano e il T. Celone. L asta principale del torrente Candelaro è dotata di due stazioni di misura dei livelli idrometrici in telemisura. Le stazioni sono ubicate sull attraversamento SS272 e sulla SP60 (ex 13 luci). Le caratteristiche dei bacini sottesi alle stazioni di misura è riportata in figura 5 e tabella 5. Dalle rilevazioni degli idrometri si è osservato il transito di una piena che al colmo ha raggiunto un livello idrometrico pari a 5.5 m il giorno 04/09/2014 ore 9.00 alla stazione di monitoraggio ubicata in corrispondenza della SS 272 (massimo storico) e di 3.77 m il giorno 04/09/2014 ore 16.00 alla stazione della SP 60 (fig. 6). 23

CENTRO FUNZIONALE DECENTRATO REGIONE PUGLIA BACINO CANDELARO asta principale CANDELARO asta principale RAPPORTO D EVENTO 31 AGOSTO 6 SETTEMBRE 2014 Hmin (m s.l.m.) Hmed (m s.l.m.) Hmax (m s.l.m.) Pendenza media del bacino (%) Lunghezza asta principale (km) SOTTOBACINO STRUMENTAZIONE Superficie 2 (km ) S.S. 272 Teleidrometro 336.7 30.0 147.0 1014.0 7.1 28.1 ex 13 Luci Teleidrometro 1855.6 5.0 191.5 1128.0 6.0 65.7 Tab. 5- Caratteristiche morfometriche dei bacini del torrente Candelaro sottesi alle stazioni di misura dei livelli idrometrici. Fig. 5 - Delimitazione dei bacini del torrente Candelaro chiusi alle stazioni di misura dei livelli idrometrici. 24

Fig. 6 Idrogrammi di piena registrati alle stazioni di misura dei livelli idrometrici. 25

4. EFFETTI AL SUOLO Gli eventi alluvionali dei giorni 1-6 settembre 2013 hanno determinato gravi e diffusi effetti al suolo che hanno largamente compromesso in primo luogo le infrastrutture viarie di diverso ordine, quelle idriche, le opere idrauliche (argini) e le opere di bonifica ed irrigazione. Dissesti si sono prodotti sul suolo, particolarmente in corrispondenza del diffuso reticolo idrografico. Anche le altre infrastrutture a rete, segnatamente quelle elettrica e di telecomunicazione, sono state localmente danneggiate. Gli eventi di cui trattasi hanno comportato conseguenze riconducibili alle seguenti tipologie: rotte arginali sul torrente Candelaro, frane e cedimenti di versanti lungo il reticolo idrografico; esondazione dei corsi d'acqua principali, secondari e del reticolo minore; sormonto di attraversamenti ferroviari; danni alla viabilità statale, provinciale e comunale; danni alla rete acquedottistica e di bonifica; danni ad edifici pubblici e privati, alle strutture ricettive e alle attività produttive; danni alla viabilità rurale. Le ripercussioni sulle comunità locali sono state significative, in termini di parziale isolamento di alcune località e di mancanza di erogazione dei servizi essenziali. Di seguito si riportano sinteticamente alcune note relative ai fenomeni più significativi ricavate dalle segnalazioni pervenute alla Sala Operativa del Servizio Protezione Civile regionale e dalle risultanze dei sopralluoghi ad oggi esperiti dall Ordine dei Geologi nell ambito della convenzione stipulata con questo Servizio. 26

PESCHICI Le abbondanti precipitazioni hanno determinato l esondazione dei torrenti Ulse e Calena che attraversano il centro abitato. L innalzamento dei livelli idrometrici dei torrenti ha determinato il sormonto di alcuni attraversamenti e l isolamento di alcuni nuclei abitativi e strutture ricettive quali villaggi e campeggi posti sulla costa. Numerose famiglie evacuate e 1 morto. Comune di Peschici durante l alluvione Piena del torrente Calena 27

S. MARCO IN LAMIS L'innesco di vari corpi di frana ha determinato colate di fango che hanno interessato il centro abitato del comune di S. Marco in Lamis e alcune strutture ricettive poste in periferia (Ristorante Edera presso Bosco Difesa). Le abbondanti precipitazioni hanno determinato l esondazione dei torrenti Iana e Fajarama, l allagamento di numerosi scantinati, delle strade comunali e della seguente viabilità statale e provinciale: - SP22 San Marco-Cagnano; - SS272 da Stignano fino al depuratore tratto di circa 3 km, zona Iancuglia; - SS272 direzione San Giovanni, zona San Matteo alla confluenza dei canali Fajarama e Iana; - SP per San Nicandro; - SS89 pedegarganica dalla stazione di San Marco fino all'incrocio con SP per Foggia. 150 Evacuati Frana a S. Marco in Lamis 28

VICO DEL GARGANO Gli eventi piovosi hanno determinato una situazione critica su tutto il territorio comunale e in particolar modo nella zona di Calenella dove circa 1000 persone sono rimaste bloccate all'interno dei campeggi. La frazione marina S. Menaio è stata invasa da detriti. La strada foresta umbra-vico è rimasta bloccata per frana e sulla SP52 bis del mandrione si sono riversati notevoli quantità di detriti. Località S. Menaio invasa dai detriti CARPINO Gli eventi piovosi hanno determinato estesi allagamenti su tutto il territorio comunale, una frana in prossimità della SP50 direzione Carpino. Un morto. Comune di Carpino: campagne allagate 29

RODI GARGANICO A causa delle forti precipitazioni il torrente Romandato è esondato interessando la SS 89, il Canale del Pincio che attraversa la marina di Rodi è stato intasato da detriti così come la strada Rodi-San Menaio. Rodi Garganico: Canale del Pincio 30

Rosi Garganico: litorale invaso dai detriti S. GIOVANNI ROTONDO Gli eventi piovosi che hanno colpito il territorio del comune di S. Giovanni Rotondo hanno determinato estesi allagamenti nella parte bassa dell abitato ed hanno generato forti criticità sui versanti settentrionali quali frane di piccole e medie dimensioni, nonché il dissesto della rete viaria extraurbana. Evacuati 45 S. Giovanni Rotondo: allagamenti centro urbano 31

CENTRO FUNZIONALE DECENTRATO REGIONE PUGLIA RAPPORTO D EVENTO 31 AGOSTO 6 SETTEMBRE 2014 S. Giovanni Rotondo: danni alla viabilità rurale S. Giovanni Rotondo: frana a monte dell abitato 32

VIESTE Gli eventi piovosi che hanno colpito il territorio del comune di Vieste hanno determinato estesi allagamenti nel centro abitato e negli insediamenti turistici costieri in località S. Maria di Merino. Vieste: litorale invaso da acqua e fango. Torrente Candelaro L esondazione del torrente Candelaro ha determinato alcune rotte arginali, l allagamento di vaste aree agricole e l interruzione della viabilità extraurbana (SP28). Esondazione del torrente Candelaro 33

Esondazione del torrente Candelaro Rotte arginali sul torrente Candelaro 34

Danni agli impianti di sollevamento dovuti all esondazione del t. Candelaro 35

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